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Autore: bookswhisper    09/10/2015    1 recensioni
Emma Swan è a capo di un'agenzia investigativa considerata da tutti fredda e distaccata, particolarmente quando qualcuno tenta di sapere di più su di lei o sul suo passato. La classica donna tutto lavoro e niente divertimento questo la rende senza amici e single.
Killian Jones è un ex tenente della Marina Militare in congedo onorario con un passato da dimenticare, trova lavoro a New York nell'agenzia di Emma, diventando vice-capitano nonché suo assistente personale.
Dopo tre anni passati più lontani che vicini, una banale bugia stravolge per sempre le loro vite facendo ricordare ad entrambi che si può essere felici.
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CaptainSwan AU
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Liam Jones
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~Casa

Passò un quarto d'ora ed Emma dovette ammettere che Killian sapeva il fatto suo per quanto riguardava la navigazione, non si aspettava proprio che sapesse anche navigare.
Elsa era molto simpatica, Emma era quasi sicura che fosse incinta, la pancia si vedeva a poco ma era chiaro cosa fosse. Le raccontò un po' della famiglia Jones e del fatto che ognuno di loro avesse la scelta del proprio futuro.

"Aspetta, quindi voi non seguite le tradizioni o cose simili?"

"No, ognuno di noi può scegliere cosa fare. Per esempio: Ruby adora gli animali e la natura quindi fa la guardia caccia, Killian ama navigare e risolvere misteri e lo fa, Granny ha sempre avuto una strana passione per i bed&breakfast e ne dirige tutt'ora uno."

"E tu cosa fai?"

"Io pattino sul ghiaccio a livello professionale e sono un'istruttrice. Ma, scusa se te lo chiedo, tu sei il capo di Killian a lavoro? Cioè, sei il suo superiore?"

"Sì, ma non per questo sono riuscita a fargli abbassare la cresta."

"Figurati, sarei sorpresa se ci fossi riuscita."

"Se avete finito di prendermi in giro, saremmo arrivati" disse Killian girando la barca.
Appena  la barca virò, Emma vide la casa dei Jones, che più che una casa era una villa.

"Quella è casa vostra? Ma chi diavolo siete?"

***

"Perché non mi hai mai detto di essere ricco?" chiese Emma attraversando il molo che conduceva alla villa.

"Errore, io non sono ricco, la mia famiglia è ricca."

"Classica frase da ragazzo ricco..."

***

Appena Elsa aprì la porta di casa l'unica cosa che Emma sentì fu un enorme "Sorpresa!" che le regalò un mezzo infarto.
C'erano un sacco di persone che Emma non conosceva tranne i suoi genitori ovviamente, e temeva che fosse tutta la famiglia di Killian, perché se lo fosse stata facevano davvero figli come conigli.

"Elsa? Che avete fatto?" chiese Killian shockato.

"Una piccola festa di bentornato/benvenuti/fidanzameno per te e la famiglia di Emma!" disse una donna con i capelli lunghi ondulati e castani.
"Killian!" disse poi sorridendo e allargando le braccia per stringere Killian.

"Ah, la mia zia preferita..."

"Tu sei Emma, ho già avuto il piacere di conoscere i tuoi genitori. Io sono Ginevra, la zia di Killian."

"Piacere mio; che bella casa..."

"Grazie tesoro, per noi la casa è un luogo sacro."

Descrizione perfetta di ciò che Emma non definiva casa. Per lei era solo un posto in cui dormire e mangiare, non serviva ad altro.

"Allora, la famiglia è ansiosa di conoscere te e i tuoi genitori, Emma, se hai fame ci sono i camerieri o il buffet" disse Ruby.

"Ah, le mie donne!" disse Killian prendendo sottobraccio Elsa e Ginevra che a loro volta presero sottobraccio Ruby e Granny.

Emma si ritrovò da sola. Non poteva certo andare dai suoi genitori, erano imbarazzanti ed erano anche piuttosto presi a parlare con un uomo. Doveva essere cordiale, quindi niente cellulare e asocialità.
Di conseguenza andò nel salone dove Killian stava parlando con alcune persone.

'Oh, wow, allora ha degli amici che lo tollerano' pensò Emma avvicinandosi.

"Quindi hai avuto il piacere conoscere miss De Vil, eh? Dimmi che l'avete sbattuta in gattile!" disse un uomo con un foulard al collo..

"Pff, ce l'avevi davvero tanto con lei, vero Jeff?" lo prese in giro Killian.

"Certo che sì, era un'assassina rapitrice di cani, e poi tentava di sabotarmi ad ogni sfilata... e non chiamarmi Jeff."

"Jeff ha ragione, Killian, non chiamare Jeff con il nomignolo di 'Jeff'. Oh, scusa, Jeffy" disse Ruby.

"Taci, Redhead" disse lui fancedole spegnere il sorriso.

"Non chiamarmi Redhead" disse Ruby scandendo ogni singola parola.

"Oh, ciao Emma. Viene, unisciti a me, Jeff e Redhead" disse Killian psanso il bicchiere che aveva in mano sul tavolino accanto a lui.
Ruby e Jefferson lo guadarono in cagnesco per poi dire insieme:
"Zitto, Killy."

"Ugh, ogni volta che dite quel nome è un colpo al cuore" disse lui portandosi la mano destra al cuore.
Emma notò che Killian non aveva mai usato la la mano sinistra da quando stavano insieme, anzi da quando lo conosceva... ma forse era solo una sua impressione.

"Killy, eh? Non pensavo che qualcuno ti chiamasse così... cioè, a parte me, amore" aggiuse pensando fosse meglio per far credere in un vero rapporto.

"Killian, tuo zio vuole parlarti" disse Ginevra apparendo sulla soglia della porta della stanza accanto.

Ginevra era tremendamente seria, e anche Ruby e Jefferson avevano smesso di stuzzicarsi.

"Arrivo subito. Emma, tu parla con Jeff, sono sicuro che pprezzerà i tuoi giacchetti di pelle."

"Giacche di pelle? Vieni, vieni, e già che ci siamo: ti piacciano i cappelli?"

***

"Artù?" lo chiamò Killian chiudendo la porta.

"Una volta mi chiamavi zio..." disse Artù seduto su una poltrona.

"Una volta, le cose cambiano... e non sempre in meglio."

"Vedo. Vorrei parlarti... di Emma."

"Di che dovremmo parlare?"

"Lasciala."

***

"Quindi sei uno stilista?" chiese Emma a Jefferson.

"Sì, e ora che Cruella se n'è andata posso essere uno dei migliori."

"Continua a sognare, signorina..." disse Ruby bevendo dello champagne dal suo bicchiere.

"Signora. Se mi devi insultare almeno fallo bene, ricordati del mio matrimonio."

"Oh, sei sposato?" domandò Emma.

"Lo ero, lei è morta un bel po' di tempo fa..."

"Ah, mi dispiace, non ne avevo idea..."

"Non ti preoccupare, e poi ho una figlia che mi ricorda che non sono solo."

"E la famiglia non conta più niente? Grazie, Jeffy, grazie" disse Ruby.

"Mpf, zitta Licantropa. Comunque è quella fuori in giardino, sta giocando con il cane" disse Jefferson indicando fuori dalla finestra.

Emma guardò dove le era stato indicato e vide un'adorabile bambina con dei lunghi capelli che giocava con un volpino.

"E' adorabile... il cane un po' meno."

"Non ti piacciono i cani?" chiese Jefferson.

"Non mi fanno impazzire, meglio un bel gatto per me."

"Se non ti piacciono i cani perché parli con Jeff?" domandò seria Ruby.

"Oh, ma come sei simpatica" rispose Jefferson per poi rimettersi a battibbeccare con lei.

Emma si distrasse sentendo la voce di Killian. Aveva sempre avuto un udito fine e spesso sentiva cose che gli altri non sentivano.

***

"Come scusa?"

"Killian, non so perché tu ti sia fidanzato adesso dopo tutto questo tempo e ora ti vuoi addirittura sposare senza dire niente a nessuno. Perché lo fai?"

"Quello che faccio sono affari miei."

"E del tuo tutore. Hai odiato quella donna per anni e mi è giunta voce che state insieme per fini personali. Lo sai che nella nostra dìfamiglia l'amore è una fra le cose più importanti... insieme alla famiglia."

"Te l'ha detto Sidney Glass, vero? E' un giornalista che non è riuscito ad ottenere un'intervista con Emma e con una cliente, aveva tutti i motivi per mentire, usa il cdervello ogni tanto, è tuo amico."

"Killian, possiamo sistemare tutto, smettila di comportarti così, credi che il passato sia colpa mia? Credi che abbia desiderato quello che è accaduto?"

"Non ho mai detto questo questo. Senti, la situazione è questa: io ed Emma siamo due persone che non si sarebbero dovute innamorare, ma è successo e non volevamo che a lavoro lo sapessero perché temevamo potessero pensare male e questo è tutto. Ci vediamo alla festa" disse Killian per poi uscire e sbattere la porta.

***

"Ah, sì? Io almeno ho un minimo di cervello per capire che in Alaska non si gira in pantaloncini corti!" disse Jefferson a Ruby mentre continuavano a stuzzicarsi.

"Killian" li interruppe Emma chiamandolo.
"Tutto bene?"

"Sì, nessun problema."

"Allora Killian, perché non ci racconti come hai chiesto ad Emma di sposarti?" chiese il suo amico Will smettendo di parlare con una ragazza bionda.

"Non credo che sia una storia interessante. Torna a parlare con Anastasia."

"Nono, anch'io. In realtà, credo che tutti vogliano sentire questa storia, a maggior ragione ora che ci sono i genitori de Emma e tuoi zii. Così magari Will prende nota su come chiederlo a me..." intervenne Anastasia.

"Cosa?!" chiese Will.

"Certo. Sapete una cosa? Questa storia adora raccontarla Emma. Vai, tesoro, racconta."

"Eh? Sì, certo. Racconto io."
Prima di mettersi al centro della stanza per raccontare, Emma sussurrrò a Killian: "Sei peggio di Sawyer..."

   
 
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