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Autore: Ciloculo    11/10/2015    1 recensioni
Frank e Gerard vivono a New york e stanno insieme fino a quando Gerard non tradisce Frank con Bert.
Il ragazzo non riesce a sopportarlo e quindi decide di tornare nella sua città natale, Belleville, per dimenticarsi di Gerard.
Ma sarà davvero così facile o il passato continuerà a perseguitarlo?
E se, per esempio, Gerard decidesse di andarsi a riprendere Frank? Cosa succederebbe?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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07. White blank page

So tell me now where was my fault
in loving you with my whole heart.
-White blank page, Mumford and Sons.


Lo guardò dormire per molto tempo. Era rilassato come non l'aveva mai visto, le labbra increspate in quello che a Frank sembrò un sorriso, ed era bello anche in quelle condizioni.
Ma un osservatore attento -e Frank con lui aveva imparato ad esserlo - si sarebbe subito accorto che Gerard non stava bene.
In quelle ore si chiese spesso come avessero fatto i suoi genitori, due persone sempre presenti e amorevoli, a non accorgersi di nulla. Che avessero fatto finta di non vedere? Non pensava fosse possibile.
Che avessero accettato il tipo di vita che il figlio da un paio di mesi conduceva per il troppo amore? Questo si, questo era credibile.
I genitori di Gerard lo amavano tantissimo, forse più di Mickey, perchè sapevano della sua fragilità. Gliele avevano sempre perdonate tutte; quando aveva confessato ai suoi di essere omosessuale, loro l'avevano accettato, quando l'avevano beccato a fumare, persino quando si era fatto espellere da scuola.. La scusa ufficiale era la sua fragilità.
Ognuno ha la propria scusa, la propria protezione, riflettè distrattamente Frank, quella che gli permette di continuare a vivere.
Ad un tratto, la porta si aprì, e Mickey entrò.
<< Vuoi che vi lasci soli? Oggi ho praticamente monopolizzato la stanza >>, sussurrò Frank.
Non ce la faceva davvero a parlare, un peso enorme lo bloccava. L'ansia, l'angoscia che Gerard potesse non svegliarsi lo straziavano.
<< No, questa è la prima volta che entro qui Frank.. Prima non ho avuto.. Il coraggio.. Di vederlo >>, ribattè Mickey. Era prevedibile che si sentisse in colpa, anche se davvero non aveva nulla di cui rimproverarsi.
<< Cos'è cambiato adesso? >>, gli chiese comunque.
<< Ora ci sei tu con me >>, rispose semplicemente.
Quelle parole colpirono Frank profondamente.. Si rendeva conto solo ora di aver abbandonato il suo amico in quel periodo, troppo preso da se stesso per accorgersi degli altri.
Non se ne rimproverava, ovviamente, sapeva che se non si fosse preso cura di sè almeno quella volta, probabilmente sarebbe morto; ma allo stesso tempo pensò al dolore di Mickey, e si disse che sarebbe stato giusto prendersene carico, almeno un po'.
<< So che non l'avresti lasciato morire, Mik >>.
<< Tu non puoi saperlo, neanch'io so cosa sarebbe successo se lui non avesse aperto gli occhi in quel preciso momento >>, sibilò l'altro, e prese posto nella poltrona di fronte alla sua, posizionata dall'altro lato del letto.
Frank quasi sorrise al pensiero di Gerard, spettatore incoscente e inerme di quell'improbabile conversazione.
<< Tu adori tuo fratello, so per certo che alla fine avresti immaginato la tua vita senza di lui e l'avresti comunque portato qui >>.
<< Proprio perchè l'adoro, in quel momento lasciarlo morire mi sembrava la scelta migliore per lui >>, disse Mickey schiettamente, spiazzandolo.
Quanta sofferenza, quanto dolore c'era dietro quelle parole appena pronunciate? Cosa stava causando Gerard alla sua famiglia?
<< Tu non hai idea di com'è diventato vivere con lui. È ingestibile, è depresso, è.. Vuoto. Negli ultimi giorni, poi, era peggiorato. Non mangiava, non parlava, stava chiuso tutto il giorno in quella maledetta stanza buia. A volte entravo per controllare che fosse ancora vivo.. Sembrava un fottuto cadare, non sembrava respirasse. Sai come lo capivo che era ancora tra noi? Per l'odore di erba nella stanza. In quei momenti lo detestavo davvero >>, concluse.
Frank dovette chiudere gli occhi, la testa aveva cominciato a girargli forte, gli era sembrato di vedere due Mickey prima.
Perchè si era ridotto così? Non lo capiva, cazzo! Non era mai arrivato a tanto, neanche nei supi momenti di depressione più totale, neanche quando sentiva niente.. E allora perchè, cosa c'era di diverso?
<< Perchè i tuoi genitori non hanno fatto nulla? >>, chiese ingenuamente, provocando nell'altro quella che poteva essere considerata una risata isterica a tutti gli effetti.
<< Mio fratello è un bravo bugiardo, Frank. Spesso prendeva dei soldi e loro non se ne accorgevano, e trovava sempre il modo di giustificare tutto. Non hanno capito quanto grave fosse la situazione fino a quando una sera sono dovuto andare a recuperarlo in un vicolo vicino la stazione. Era svenuto, Bert l'aveva lasciato lì.. Aveva solo avuto la decenza di mandarmi un messaggio che ho letteralmente dovuto decifrare prima. Da allora, tutto è peggiorato >>.
Mickey parlava con la voce della rassegnazione, era come se avesse superato la disperazione, e se le cose che stava raccontando riguardassero qualcun altro, come se si stesse guardando vivere e soffrire, perchè la forza di vivere in quel modo lui non l'aveva più. Ciò scioccò Frank, che non sapeva davvero cosa potesse fare per aiutarlo. Glielo chiese.
<< Potresti rimanere qui, con me, con lui.. Ma so che non è quello che vuoi >>.
<< Io non posso, capisci? La mia vita stava ricominciando a funzionare lì >>, sussurrò Frank, sentendosi davvero male.
<< Lo so Frankie, non insisto.. In tutti i casi, i miei vogliono spedirlo in qualche centro di riabilitazione giù a Tampa, anche se non so quanto gli servirà >>.
Alzò lo sguardo, e lo fissò dritto in quello dell'amico, non potevano mandarlo via, non così lontano.
<< Sarà peggio, come fanno a non capirlo? Si sentirà abbandonato, rifiutato.. Tenterà di nuovo di ammazzarsi, lo capiscono o no? >>, si trovò ad urlare. Perchè nessuno in quella famiglia sembrava più capire Gerard?
<< È quello che ho detto io.. Ma a quanto pare lì c'è uno dei centri di riabilitazione migliori della nazione.. >>.
Frank sentì uno strano senso di disperazione e rabbia montargli dentro: come potevano abbandonarlo in questo modo? Glielo chiese, praticamente urlò.
<< Perchè, cos'hai fatto tu, eh?! Sapevi che non stava bene quando ti ha lasciato, sapevi che IO non sarei stato bene senza di te, e sei andato via comunque! Tu sei il primo ad averci abbandonati, Frank >>, urlò Mickey a sua volta, era fuori di sè. Capì quanto l'amico avesse ragione, lo realizzò soloin quel momento. Aveva commesso il più grande errore della sua vita, un errore che stava pagando amaramente.
<< Ti chiedo perdono >>, riuscì a dire, mentre sentì delle calde lacrime scendere lungo le sue gote.
<< Sapevo che avrei causato sofferenza.. Ma non mi è importato. Avevo paura che rimanendo qui, vedendolo tutti i giorni con Bert, avrei sofferto troppo >>, disse prendendosi la testa tra le mani.
Mickey non rispose, si limitò a guardarlo con rancore, per poi alzarsi e uscire sbattendo la porta.
<< Cosa mi hai fatto fare, Gerard? In cosa ci hai ridotti? >>, chiese al ragazzo che più aveva amato al mondo, ma quello ovviamente non rispose.
Dopo un bel pò di tempo, quando ormai stava calando la sera, decise di uscire per cercare Mickey, era convinto che non si fosse allontanato dall'ospedale.
Si alzò e, prima di uscire, si calò a lasciare un bacio sulla fronte di Gerard, e una carezza sul dorso della sua mano. Non si rese conto, però, che quello aveva mosso le palpebre per un attimo.

Lo trovò proprio fuori dalle porte del Lenox Hill, in piedi, stava fumando una sigaretta.
<< Da quando fumi? >>, gli chiese. Il Mickey che conosceva non fumava mai, giusto qualche tiro ogni tanto, ma non era mai arrivato a comprare interi pacchetti.
Quello non gli rispose, non voltò neanche lo sguardò nella sua direzione, ma gli allungò pacchetto e accendino, affinchè anche lui ne prendesse una.
Frank non se lo fece ripetere due volte, aveva troppa voglia di una sigaretta, ma nella fretta aveva lasciato il suo pacchetto a Bob.
Rimasero in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, mentre le sigarette nel pacchetto diminuivano sempre di più.
<< Ti perdono >>, disse Mickey all'improvviso.
Frank lo guardò e si sporse per abbracciarlo, notando con gioia che l'amico stava ricambiando la sua stretta.
<< Scusa per prima, ero arrabbiato, in questi mesi ho passato l'inferno. Ho covato talmente tanta rabbia... E alla fine l'ho scaricata su di te >>, si giustificò.
<< Sono io a dovermi scusare. Non ci sono stato per te, e in tutti i casi, non ho diritto di dire nulla sulle scelte dei tuoi genitori riguardo Gerard.. Non più, non ora che non mi ama più. Scommetto che se sapesse che mi sono messo ad urlare prima, s'incazzerebbe a morte >>, tentò di scherzare, ma probabilmente la voce gli uscí cupa e funerea.
<< Frank, riguardo questo, io credo che lui ti ami ancora >>, disse Mickey, e non continuò, nè tantomeno Frank ebbe modo di rispondere o chiedere spiegazioni
Vennero interrotti dall'arrivo di un'ambulanza, che si fermò a pochi passi da loro.
Dei medici uscirono dall'ospedale correndo, proprio mentre le porte dell'ambulanza venivano aperte, e da lì altri medici facevano scendere una barella.
<< Cosa abbiamo? >>, chiese uno.
<< Maschio, giovane, senza documenti. Presenta un colorito bluastro, ha perso conoscenza, la respirazione è rallentata. Abbiamo somministrato una dose massiccia di naloxone per stabilizzarlo, ma necessita unintervento immediato >>, rispose velocemente il paramedico che era sceso dall'amvulanza.
Entrarono velocemente in ospedale, il trambusto finì apparentemente, ma non nelle teste di entrambi.
<< Quello era.. >>, ebbe il coraggio di dire Frank.
<< Era Bert >>, concluse Mickey per lui.
Si guardarono confusi, ed entrarono in ospedale cercando di decidere il da farsi; per quanto ne sapevano, la famiglia di Bert non era raccomandabile, quindi era supponibile che nessuno sarebbe andato da lui.
Sarebbe stato giusto lasciarlo da solo, in quelle condizioni? Mentre riflettevano su questo, un'infermiera li raggiunse concitata, era la stessa che aveva accompagnato Frank nella stanza 409.
<< Si è svegliato! >>, disse loro, facendoli cadere in confusione.

Corsero nella stanza, mentre Mickey chiamò velocemente Helena e i suoi, gridandogli di raggiungerlo immediatamente, ché Gerard si era finalmente svegliato, ed entrarono in quella camera in tutta fretta.
Da questo,Frank ebbe la prova concreta che Mickey non avrebbe mai lasciato Gerard morire, si appuntò di farglielo notare in un secondo momento.
Quando entrarono, Gerard era lì, aveva gli occhi aperti, e li guardava confuso. Quando notò Frank, poi, spalancò le sue incredibili pozze verdi e spente, come se non ci credesse che fosse davvero lì.
Mickey corse ad abbracciarlo, lo strinse forte al suo petto, e nel frattempo piangeva.
<< Quanto ho dormito? >>, chiese Gerard, con un filo di voce.
<< Quasi tre giorni >>, rispose il fratello, << per fortuna sei vivo. Mamma e papà stanno arrivando, anche la nonna, Frank è già qui, e tutti noi ti vogliamo bene Gee.. Ero così preoccupato, oddio, terribilmente preoccupato, non so cos'avrei fatto senza di te! >>, Mickey era un fiume in piena.
<< Mik, lascialo stare, lo confondi così >>, ridacchiò Frank.
Mickey chiese scusa, si allontanò dal fratello portandosi una mano tra i capelli, era troppo felice per potersi controllare.
A quel punto, Gerard spostò lo sguardo su di lui, e non sapeva come spiegarlo, ma poteva giurare che quello era uno sguardo colmo d'amore e d'incredulità. Frank arrossì istintivamente ed abbassó lo sguardo.
<< Va bene, allora io vi lascio soli >>, disse, ma i due fratelli in coro lo fermarono.
<< No >>, dissero entrambi.
<< No, resta con lui, vado ad aspettare i miei e vedere cosa sta succedendo >>, Mickey intendeva dire " con Bert ", ma non lo disse, voleva che fosse Frank a dirlo a Gerard.

Quando Mickey fu uscito, rimasero Frank e Gerard, ad osservarsi. Frank in realtà guardava in basso, mentre si sedeva sulla solita sedia scomoda di fronte al letto di Gerard, mentre quello lo guardava con curiosità.
<< Quanto mi trovi ridicolo? >>, gli chiese Gerard dopo un po',non aveva smesso di fissarlo.
<< Non ti trovo ridicolo >>, rispose Frank, alzando lo sguardo e puntandolo nel suo.
<< Me lo dicevi sempre che sarei finito così >>, ridacchiò Gerard, tossendo pure, per l'eccessivo sforzo.
<< Di solito ridevi, proprio come hai fatto adesso >>.
<< Si, me lo ricordo.. Sembra sia passato un secolo >>.
<< Da quando mi hai lasciato? Poco più di cinque mesi >>, sibilò il moro conuna strana e mal celata rabbia che improvvisamente gli scuoteva il petto.
<< Non voglio parlare di questo.. Forse è meglio che vada.. >>, si riscosse, e stava per alzarsi, ma un tocco leggero sulla mano lo fermò.
<< Io voglio spiegarti... >>, sussurrò flebilmente l'altro.
<< So che sembra assurdo, ma ti ho lasciato per il tuo bene... Poi me ne sono pentito.. Ma tu non c'eri più.. E ho ascoltato una chiamata tra te e Mickey.. Stavi con un altro... E ti ho chiamato, ma ha risposto lui.. E che senso aveva allora continuare a vivere lontano da te, se mi veniva detto che per il tuo bene sarei dovuto sparire? >>, iniziò a farfugliare Gerard, facendo spesso delle pause per riprendere fiato, era così debole.
Frank entrò in confusione, non ci stava capendo nulla, che gli aveva detto quelle cose? Perchè l'aveva lasciato? Quale chiamata? La testa gli girò vorticosamente.
<< Chi ti ha detto che per il mio bene era meglio che tu sparissi? >>, si ritrovò a chiedere, e si sentiva piccolo piccolo nella sua sedia scomoda.
<< Dovevo immaginarlo che non ne sapessi nulla.. Il tuo nuovo ragazzo. Io ti ho chiamato Frank, l'ho fatto, volevo che tu mi dicessi che non mi amavi più e che eri felice con lui.. Ma non sei stato tu a rispondere. Lui mi ha detto che ti ho distrutto, e che se davvero avevo tenuto a te, sarebbe stato meglio sparire. E c'ho provato a farlo.. Se non fosse stato per Mickey ci sarei anche riuscito >>, spiegò.
Non poteva essere. Bob, il suo Bob, non era capace di fare una cosa così meschina!
Ma perchè Gerard avrebbe dovuto mentire?
Mio fratello è un bravo bugiardo, Frank.
<< Io non ti credo, Bob non lo farebbe >>, disse allora Frank.
<< Controlla sul tuo cellulare, dev'esserci una chiamata >>, rispose l'altro, oltremodo sicuro.
Frank tirò fuori il telefono dalla tasca, aveva un sacco di chiamate perse da Bob e dai suoi, con vari messaggi.
<< Non c'è nulla >>, disse dopo aver fatto scorrere il dito lungo il registro delle chiamate, poi ricordò dello strano atteggiamento di Bob durante la loro ultima chiamata.
<< Quello che devo dirti è davvero importante, quindi richiamami appena hai un attimo di tempo, ok? >>,
Era vero, allora. Ma perchè Bob aveva fatto una cosa del genere? Doveva chiamarlo, aveva bisogno di sentirsi dire che non era così che era andata.
Sapeva, tuttavia, che Bob non avrebbe fatto altro che confermare la versione di Gerard. Si sentì male, si sentì davvero male. E pianse ancora.
Perchè doveva sopportare tutto questo dolore? Perchè lui?
<< Non piangere, Frankie >>, gli disse Gerard all'improvviso, carezzandogli la guancia. Quando alzò gli occhi, lui sorrideva, com'era possibile?
<< Perchè sorridi? Io non ti ho creduto >>.
<< Tu mi credi sempre, a volte con troppa facilità >>, rispose Gerard.
<< Perchè mi hai lasciato? Ho davvero bisogno di saperlo >>, bisbigliò Frank.
<< Non ha importanza adesso, tu hai un ragazzo >>.
<< Ma io devo sapere, Gerard >>.
<< Ti ho tradito, non ti basta? E poi, anche se sapessi tutto, cosa faresti? Lo so che non lasceresti Bob per me, non sei tanto stupido da esserti messo con uno solo per dimenticarmi, quindi a lui tieni davvero >>.
Gerard aveva ragione. Cosa pensava di fare? Scoprire la verità e lasciare Bob? Stare per sempre con Gerard, di nuovo?
Lo stesso Gerard che l'aveva tradito, e lo stava ammettendo ancora; lo stesso Gerard che ora stava con Bert... Bert.
All'improvviso le immagini di Bert su una barella gli tornarono in mente, e sentì che doveva dirglielo. Del resto, come aveva reagito lui alla notizia che Gerard era in ospedale? Era giusto che lui sapesse cosa stava succedendo al suo ragazzo, nonostante adesso il petto di Frank potesse far male.
<< Gerard, devo dirti una cosa importante.. >>


Cilo's Corner
Lo sentite il dolce profumo dell'angst? Io lo respiro a pieni polmoni, che bellezza! *-*
Vi avevo avvertito che avreste ricevuto mie notizie molto presto, ed eccomi qui.
Fatemi sapere cosa ne pensate, a me il capitolo convince poco poco.. Grazie a tutte/i quelle/i che recensiscono/preferiscono/seguono/ricordano la mia storia, siete meravigliose/i!!
Alla prossima,
Cilo:)
   
 
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