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Autore: Demj_    11/10/2015    0 recensioni
ho sempre amato il fantasy, mi piace viaggiare con l'immaginazione,credo sia l'unico modo per sognare. Questo è libro non una breve storia, sto cercando ancora di finirlo,perché anche se ho tutto in mente il problema è scriverlo, spero tanto vi piaccia. Tra storie d'amore, segreti, battaglie e e forze che sovrastano la natura..un disprezzate ( o così sembra) affascinante ragazzo,un guerriero.. e una ladra..secondo voi è una buona combinazione? Cosa potrà mai accadere?
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                                                II
Buio, un unico rumore, un respiro irregolare.  Ad un tratto un odore di bruciato ,una porta si apre facendo entrare un spiraglio di luce che riempie la stanza. Un essere  attraversa la camera. Due fiammeggianti occhi rossi sono su di Jayne , Un ghigno malefico  riecheggia nella sala. Il  mostro le è addosso . E poi fiamme,  fiamme ovunque . Avvolgono Jayne  senza bruciarla, ma il dolore è interno, un dolore  che sente nello spirito, ma nello stesso tempo se ne sente parte .Cerca di urlare più forte che può,ma dalla sua bocca non esce alcun suono . Poi, una voce straziata da un pianto.

 Jayne si svegliò di soprassalto. Era nel suo letto, grondante di sudore  con le lacrime agli occhi senza saperne il motivo. Riprese coscienza di sé  perché per un momento ,tutti gli ultimi avvenimenti dei giorni precedenti erano  scomparsi ,lasciando spazio al torpore mattutino e all'inconsapevolezza. Cercò di ricordare cosa avesse potuto sognare di tanto importante  da sconvolgerla in quel modo. Non capiva come,  ma sapeva che era importante che gli tornasse in mente. Ma non c'era nulla da fare, così cercò di focalizzare la sua attenzione su altro.   Il locale in cui viveva era un luogo scarno, semplice e dalla poca mobilia. Non era una casa vera e propria o perlomeno lei non la considerava la sua. Era solo una tappa di passaggio, un rifugio.  E per ora gli andava più che bene.  Si guardò intorno, e si accorse che sulla panca ai piedi del letto vi era poggiato un sacchetto, quello contenente l'oggetto che aveva rubato. " Non ci posso credere! Ho scordato completamente la mia commissione, sono una scema" si rimproverò tra sé.  Salto giù dal letto e si preparò in fretta e furia , per andare al mercato. luogo in cui si sarebbe tenuto lo scambio.
-Jayne, ci sei?- Laire scuoteva le braccia cercando, invano ,di richiamare l'attenzione dell'amica  persa nei suoi pensieri. -Ehi! Sai, starei parlando con te eh!-                                                                                         
Stavano passeggiando per la via principale del villaggio. Era il giorno del mercato, i contadini del luogo vendevano i loro prodotti,gli artigiani le loro creazioni ed i mercanti di tessuti le loro stoffe migliori. Era un via vai di gente di tutte le razze, che pur di partecipare al mercato di Artia , rinomato in tutto il regno affrontava ore e ore di viaggio sperando di riuscire a concludere qualche affare. Ma lei cercava un'unica persona, quella alla quale avrebbe dovuto consegnare l'oggetto che portava nella sacca a tracollo. Per un momento era stata tentata dal vedere cosa fosse, ma si era trattenuta dal farlo, l'esperienza le aveva insegnato che era meglio farsi i fatti proprio.                                                                                                                        
Ancora nessuna risposta. A quel punto Laire si parò davanti a Jayne. - Allora, vuoi dirmi cosa ti succede?- chiese spazientita. Jayne si riscosse, era ancora troppo turbata da quello che gli era successo la notte scorsa,e assorta  come era nei suoi pensieri si era dimenticata di lei.  Ad un tratto un brivido le percorse il corpo, e un flash del  sogno che aveva fatto  gli torno in mente, le fiamme. Cercò di scrollarsi di dosso quella sensazione che sentiva nelle vene e , finalmente  guardò l'amica , probabilmente  era la sua unica amica . Teneva a lei come a una sorella. Il solo guardarla negli occhi le infuse calma e per un secondo tutto passò.  Si erano conosciute per caso anni prima, Laire era riuscita ad insinuarsi nella barriera che aveva eretto intorno a se,e col tempo erano diventate inseparabile. Per questo sapeva di non poterle tenere nulla nascosto. Ma l'ultima cosa che voleva era farla preoccupare inutilmente, infondo era solo scossa per l'aggressione della sera precedente. Ma proprio non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi, al cui confronto il tentato stupro dei briganti sbiadiva. Per non parlare della forza sovraumana del tizio incappucciato.
- Scusa Laire, son distratta.-  disse Jayne degnando finalmente di una risposta l'amica.                                       
-L'ho notato!- esclamò imbronciata - Ti stavo parlando di una cosa strana che mi è successa a lavoro ieri sera-. Laire lavorava come cameriera in una locanda.  Anche lei aveva fatto per un po' la ladra , ma poi fortunatamente aveva trovato di meglio, cosa a Jayne, ancora non capitata.                                                                                                                                                                              
  - Dimmi, ti ascolto-  esclamò cercando con tutte le forze di ascoltare la sua amica ,senza farsi distrarre da altro. -Allora, dicevo - cominciò Laire. E raccontò che la sera prima, verso le chiusura dell'osteria era entrato un uomo tutto incappucciato. Appena lo disse la cosa mise subito in allerta Jayne, ma penso che forse era solo una coincidenza . Laire continuò il racconto dicendo che l'uomo, sedutosi ad un tavolo ,aveva ordinato una pinta e poi per tutta la serata era rimasto seduto in disparte . - Lo avresti dovuto vedere! Sembrava come se fremesse tutto, non la smetteva di agitare le gambe sotto il tavolo. Aveva una strana... Aura, inquietante. E quando sono andata per chiedergli se aveva bisogno di altro,aveva alzato di su di me uno sguardo spietato che mi aveva fatto gelare il sangue. -  una campanello d'allarme squillo in Jayne. - Laire, come erano i suoi occhi? - Laire ,guardo la ragazza prima infastidita dall'interruzione , poi con una certa curiosità. -E se mi fai finire arrivo al dunque!- esclamò- Dopo essermi beccata un freddissimo no secco, mi accorsi che un'ombra aveva offuscato i suoi occhi, come se si stesse combattendo una battaglia dentro di lui. Si era abbassato il cappuccio,rivelandosi un fico da paura! Te lo giuro! non ho mai visto un ragazzo così bello, comunque- disse cercando di darsi un contegno-  sembrava rilassato e mi aveva sussurrato un debole grazie, poi come se si fosse ricordato di qualcosa di urgente era uscito dalla locanda senza fare rumore e anche molto velocemente. La cosa incredibile era che per un attimo i suoi occhi mi erano sembrati di colore diverso e iridescenti. - disse e Jayne si blocco seduta stante -Si , lo so  è una cosa assurda, per questo ho subito creduto fosse stata la mia immaginazione. Magari ero troppo stanca.- concluse imbarazzata. L'amica che era rimasta ad ascoltare a bocca aperta, deglutì a fatica ." Non può essere" penso sconvolta. - Laire, hai notato altro di sospetto in questo tipo ?- chiese allarmata - Beh, se tutto ciò non ti pare già abbastanza sospetto?!- rispose -Però ora che ci penso- rifletté -aveva una spada, e non era inserita perfettamente nel fodero. E credo fosse sporca .Sembrava sangue , ma non ne sono sicura- . Non vi erano più dubbi, doveva essere per forza lui, ma cosa ci faceva in quella città?
Jayne non credeva  che il suo  scopo fosse quello di salvare damigelle in pericolo.  " Vuol dire  che se si trova in questo villaggio,potrei rincontrarlo" pensò Jayne, non sapendo se fosse una cosa che desiderava o meno.                                                                                                                               
  -Ehi, vuoi dirmi cosa ti preoccupa?, ti sei stranita di colpo.- chiese  Laire preoccupata dallo stato d'animo dell'amica. - Devo raccontarti una cosa .- ammise Jayne in tono grave. Così gli raccontò tutto ciò che gli era accaduto la sera precedente, mentre  erano ferme sotto un albero a mangiare una mela. Gli racconto tutto dai briganti, al suo salvatore. - E credo sia lui, l'uomo della locanda.- concluse in fine.                                                                                                                      
  - Diamine Jayne! Perché  non volevi parlarmene? - Laire era preoccupatissima- Come stai? ti hanno anche solo sfiorato? Dio li ammazzerei!- esclamò incavolata nera. " E' proprio una forza della natura ", pensò della sua amica, e un sorrisetto gli apparve sulla labbra. -Tranquilla a quello ci ha già pensato al nostro uomo del mistero.- la rassicurò.
Continuarono a parlarne per un po', ma si resero conto che non sarebbero mai arrivate ad una conclusione, anche perché non avevano nulla per poterla trarre. Il mercato era quasi finito , la bancarelle iniziavano a chiudersi, ed era arrivato il momento dell'appuntamento di Jayne, infatti, ancora non aveva consegnato  " il bottino", per così dire. Così le due amiche si salutarono promettendosi di incontrarsi il giorno dopo per allenarsi,e  ognuna si diresse per la sua strada. Mentre camminava verso il luogo dell'incontro , la ragazza continuava a sentirsi osservata , come per tutto il tempo che aveva trascorso con l'amica, ma aveva preferito non parlargliene. Era quasi arrivata, così prese il sacchetto che conteneva chissà cosa, e iniziò a rigirarselo tra le mani nervosa.

Era pomeriggio inoltrato, e le strade erano illuminate in modo soffuso. Svoltò l'angolo,e si ritrovò nel vicolo dell'appuntamento, si fermò pietrificata. Una figura di spalle si trovava davanti a lei, in attesa.  E, per Jayne non vi furono più dubbi era lui il suo committente. Come in una scena a rallentatore questo si accorse di lei e la ragazza vide l'incappucciato voltarsi, era sorpreso di vederla , si capiva, ma lei lo era di più. Vide affacciarsi quel sorriso che aveva già visto una volta,e quei magnetici occhi verdi comparire da sotto il cappuccio, che il ragazzo calò con un movimento , fluido e veloce.
  Jayne non poté fare a meno che essere pienamente d'accordo con l'amica, quello era il ragazzo più bello che avesse mai visto, non seppe se fosse la luce o cosa che gli dava ancor di più quell'aria misteriosa che lo rese irresistibile a suoi occhi. Si fermò a contemplarlo, degno di una statua di un dio, aveva dei lineamenti perfetti , un corpo statuario, spalle enormi , e corti capelli neri che gli ricadevano sul viso, e che lui si portò indietro con la mano in un gesto netto e deciso. La guardava con un sorrisetto sfrontato. E solo dopo un po' lei si accorse di aver fatto cadere il sacchetto che aveva in mano.
Lo raccolse, cercando di respirare,ma l'aria proprio non voleva saperne di entrare nei polmoni.  Il ragazzo avanzò verso di lei, come già aveva fatto,con il suo passo felpato. Jayne arretrò istintivamente. - Tranquilla, non ti farò del male.- promise, la sua voce era rassicurante. E Jayne si ritrovò a crederci. - E così sei tu il ladro di cui si parla tanto? - chiese con aria di sfida - Credevo , fossi.. diversa , più matura, ecco.-  Cercò di rimanere calma. - Ah, si? - boccheggiò fingendo una sicurezza che non possedeva- Come pensavi che fossi? - " Forse non mi ha riconosciuta" pensò Jayne.  - Beh, innanzi tutto, non credevo saresti stata una ragazzina indifesa, tanto stupida da recarsi in un bosco e essere attaccata da dei briganti- esclamò , probabilmente divertito dallo stupore della ragazza.
La sera precedente non l'aveva guardata tanto bene ,concentrato più sul salvarle la vita, ma si ritrovò a pensare  era davvero carina, magra ma dalla muscolatura forte con le proporzioni giuste e con lunghi ricci color biondo cenere a incorniciarle il volto dolce, che lei cercava di mascherare con un atteggiamento aggressivo, tradito però dall'espressione dei suoi occhi verdi, non come i suoi , ma più scuri. L'attraeva, questo era poco ma sicuro, e la incuriosiva. - Mi dispiace deluderti- rispose piccata Jayne. Si,ok l'aveva riconosciuta, ma non aveva il diritto di dirle che non era in grado di fare il suo lavoro. Per quanto brutto e poco degno esso fosse.                                                               
  -Non mi deludi ,affatto- ribatté il ragazzo. - Hai fatto ciò per cui ti ho pagata, quindi il resto poco conta.-  -Perchè ti trovavi nel bosco?- chiese la ragazza a bruciapelo.  -La cosa non ti riguarda,ora, se non ti dispiace consegnami  il sacchetto, e tutta questa storia finirà.-rispose stizzito e alterato il che allarmò Jayne, un ombra gli attraversò gli occhi, e così pensò che stesse per succedere  di nuovo, ma si sbagliò, perché lui si rilassò subito. Lei allungò il braccio titubante porgendogli il sacchetto ,non appena le loro dita si toccarono, senti un scossa che le fece vibrare tutto il corpo.
E in un secondo si ritrovò attaccata a lui,l'aveva strattonata. Sentì il suo fiato sul collo, e si ritrovò a  inspirare il suo profumo selvatico, era buono. -Ti ringrazio, per il lavoretto che hai svolto per me-  le sussurrò all'orecchio -Sei, stata molto utile, non immagini quanto. -  Si staccò da lei. - Sono sicuro che ci rivedremo, piccola ladra. - disse mentre spariva nelle strade buie del villaggio.
Lei rimase imbambolata dov'era senza saper che fare o pensare.  Voleva scoprire di più di quel tipo, questo era certo. C'era qualcosa che celava, non sapeva perché ma doveva sapere cosa fosse. E cosi mentre si decise a tornare a casa , si promise che avrebbe indagato. Avrebbe scoperto chi era.
   
 
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