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Autore: MarcelineRoger    12/10/2015    1 recensioni
"Mancavano pochi nomi ormai e dopo «Spinnet».. «Spitha»..«Tarril»..«Terenz»…«Wilson» fu il turno dei gemelli.
«Weasley Fred!» il ragazzino si sedette sullo sgabello e pochi istanti dopo venne smistato:
«GRIFONDORO!» il cappello gli fu tolto dagli occhi e corse al suo tavolo senza voltarsi indietro, subito seguito dal fratello gemello smistato nella stessa casa. Polaris sospirò ed alzò le spalle. Aveva già perso due amici."
Ho adorato dalla prima all'ultima pagina del capolavoro della Rowling. L'unico problema è che ogni personaggio che ho adorato ha fatto una brutta fine. Ho quindi deciso di creare questa storia. Aggiungendo un solo personaggio, Polaris, per far prendere una piega diversa alle vite dei personaggi sullo sfondo. Come tutto può cambiare con una sola vita in più.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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3 Settembre 1989, Hogwarts
Polaris stava sognando. Sognava il prato di casa sua e Antares che inseguiva il gatto per poterlo accarezzare. Sognava sua padre che baciava Solaria, che le sorrideva. Sognava la sua famiglia felice. Poi un freddo pungente alle gambe la fece svegliare.
«Laris forza! Dobbiamo alzarci, oggi è il primo giorno di lezione, non sei eccitata?» la bambina aprì gli occhi e si ritrovò davanti il volto sorridente di Vega. Avevano stretto subito amicizia e Polaris non poteva essere più felice di così. Anche se gli occhi schifati dei gemelli Weasley non riusciva ancora a dimenticarseli. Scosse il capo e sbuffò.
«Che cosa abbiamo alla prima ora?» aveva ancora la bocca impastata ed era tentata di rimanere a letto fingendo un malore. Non aveva voglia di alzarsi, nemmeno un briciolo. Sentì Vega frugare nella sua borsa cercando l’orario della settimana.
«Abbiamo due ore di Pozioni, con Grifondoro.» la bambina si alzò subito a sedere.
«Pozioni? Non possiamo arrivare in ritardo!» Vega alzò le spalle.
«Il Professor Snape è il nostro Capo casa, non ci punirà di certo per un lieve ritardo.» Polaris scosse il capo.
«Lui odia i ritardatari. Forse non toglierà punti a Serpeverde ma potrebbe sempre punire me.» Vega alzò gli occhi al cielo e scoppiò a ridere.
«Non può essere così terribile.» Polaris sorrise e si vestì in fretta.
«Ti auguro di non vederlo mai arrabbiato.» la bambina rise ed insieme alla piccola Snape si incamminò verso la Sala Grande, il libro di pozione stretto al petto.
 
Il sotterraneo dove si teneva la lezione era gelido. La stanza era piena di ingredienti per pozioni e animali che galleggiavano in barattoli di vetro. Vega fece una smorfia appena entrata e rabbrividì.
«Salazar è una cosa macabra. Tutti quegli animali morti.» Polaris alzò gli occhi al cielo.
«Che cosa ti aspettavi? Lillà e boccioli di rose?» dietro di loro una risata le fecce girare di scatto. I gemelli Weasley erano dietro di loro e stavano imitando la faccia di Vega.
«Salazar è una cosa macabra.» uno dei due imitò la voce della ragazzina che arrossì fino alla punta dei capelli corvini.
«Che c’è? Avete paura di piccole bestioline morte?» Polaris storse il naso ed ignorandoli si andò a sedere in un banco isolato subito seguita da Vega. I due gemelli continuarono a ridere fino a quando la porta venne spalancata con un calcio e Snape fece il suo ingresso nell’aula. Subito il silenzio calò sull’aula e tutti gli occhi furono puntati sul professore seduto alla cattedra. Aveva gli occhi neri fissi sul registro ed i capelli dello stesso colore attaccati al viso. Finito di fare l’appello i suoi occhi si alzarono sulla classe.
«Siete qui per imparare la delicata scienza e l’arte esatta delle Pozioni.» Le sue parole erano un semplice sussurro ma nella classe nessuno osò fiatare. Polaris guardava il padre con gli occhi luccicanti bramosa di apprendere sempre di più su quella materia.
«Non ci saranno stupidi sventoli di bacchette in questa aula ed in pochi di voi apprenderanno appieno quest’arte. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane, ammaliando la mente, stregando i sensi. Io posso insegnarvi come imbottigliare la fama a stregare la gloria fino a porre un freno alla morte. Tutto questo se voi presterete attenzione.» il professore smise di parlare ed i suoi occhi corsero velocemente alla figlia per poi tornare ad abbracciare tutta la classe.
«Chi sa dirmi che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia?» tutti gli studenti si guardarono intorno sconvolti. Soltanto Polaris sorrise ed alzò timidamente la mano. Snape fece finta di non vederla e scosse il capo.
«Nessuno? Proviamo di nuovo, dove guadereste se vi chiedessi di trovare un bezoar?»  ancora nessuno si mosse e solo Polaris alzò la mano per poter rispondere. Ancora una volta Snape fece finta di non vederla.
«Nessuno?Immagino che voi non abbiate nemmeno aperto il libro prima di venire qui. Di nuovo, qual è la differenza tra l’Aconitum napellus e l’Aconitum lycocotonum?» questa volta Polaris non alzò la mano ma sussurrò la riposta a Vega che esitante alzò la mano.
«Signorina Callister? Sa forse la risposta?» la ragazzina annuì.
«Si signore. Sono la stessa pianta, nota sotto il nome di aconito.» il professore annuì.
«Un punto in meno a Serpeverde.»  un brusio riempì la sala. Severus Snape non aveva mai tolto punti alla sua stessa casa.
«La risposta era esatta Signorina Callister, ma dubito che la risposta venga da lei.» Vega arrossì nuovamente e gli occhi di Snape si posarono su Polaris.
«Signorina Snape, se suggerisce un’altra volta alla sua compagna dovrò prendere seri provvedimenti. Esigo serietà e correttezza nelle mie ore. Sono stato chiaro?» Polaris arrossì ed abbassò gli occhi.
«Si, Signore.» Snape tornò a guardare la classe.
«Per vostra informazione asfodelo e artemisia formano una pozione soporifera talmente potente da essere conosciuta sotto il nome di Distillato della Morte Vivente. Un bezoar è una pietra che si trova nello stomaco della capre e che salva da molti veleni.» fece un gesto con la bacchetta e il gesso prese a segnare sulla lavagna gli ingredienti necessari per preparare una pozione scaccia brufoli.
«Aprite il vostro libro a pagina 8 e seguite le istruzioni. Non tollero errori.» gli studenti già divisi a coppie si misero subito al lavoro. Polaris e Vega erano piegate sullo stesso calderone mentre il professore era intento ad osservare e criticare le pozioni degli studenti. Si fermò al tavolo di lavoro di Adrian Pucey e Carina Octav due studenti Serpeverde e li elogiò per il colore giallognolo della loro pozione. Polaris sapeva bene che il colore esatto doveva essere arancione, il giallo era solo segno di una pozione mediocre. Aggiunse le lumache cornute e tolse il calderone dal fuoco. Snape si fermò al suo bancone e la osservò aggiungere gli aculei di porcospino e mescolare il liquido. La pozione aveva un colore perfetto ed era quasi terminata. Vide Polaris concentrata per dare il meglio di se ma non diede segni di essersene accorto.
«Signorina Snape.» Polaris alzò il capo prima di agitare la bacchetta decretando finita la pozione. «Questa è una pozione mediocre, se non scadente. Può fare meglio di così.» girò i tacchi e si concentrò verso un altro banco. Mentre agitava la bacchetta Vega era certa di aver visto gli occhi di Polaris appannati di lacrime.

 N.d.A 
rieccomi con un altro capitolo. Severus è stata alquanto stronzo ma per ogni cosa c'è un motivo, giuro. 
Grazie mille a chi ha recensito! Ci vediamo al prossimo capitolo!!
MarcelineRoger
   
 
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