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Autore: Angel TR    13/10/2015    2 recensioni
Lars ha sempre avuto un punto fermo nella sua vita: l'armata dei ribelli.
Ma cosa succede quando arriva un'androide a sconvolgere tutto?
I ricordi di Lars, dal primo incontro con Alisa fino all'ultimo scontro.
[LarsxAlisa]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alisa Boskonovitch, Lars Alexandersson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Body Electric '
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L'antico borgo cinese era una gioia per gli occhi appannati dalle luci sfavillanti e dal cemento delle metropoli .
Con quelle lanterne di carta che emanavano una soffusa luce rossa, Lars si sentiva più a casa e più al sicuro, in qualche modo.

. Il maestro Wang lo scrutava attentamente in volto. :-Quello sguardo...mi ricorda di un uomo che conoscevo.- disse. Gli occhi a mandorla cerchiati da profonde rughe si offuscarono, distanti.

Lars sobbalzò. Un uomo...

Il vecchio si alzò lentamente e con difficoltà. Lars fu tentato di porgli la mano ma credette che potesse essere frainteso.
Una volta che si fu raddrizzato, maestro Wang incrociò le mani dietro la schiena e chiese calmo :-Allora...cosa mi dici di quella ragazza?-

Ancora una volta, Lars sobbalzò. Si passò una mano tra la zazzera bionda. :-Alisa?- chiese, incuriosito.
Si girarono entrambi ad osservarla. :-É pericolosa.- commentò Wang.

Lars inarcò un sopracciglio. Alisa, pericolosa? Bhe...combatteva straordinariamente. Mah...insomma...

Stava ammirando le lanterne, curiosa come al solito. Le sfiorò delicatamente con le dita, come se avesse paura di romperle, una carezza, lo sguardo meravigliato.
Lars ebbe un fremito.
Come sentendo i loro occhi su di lei, la ragazza si voltò. S'illuminò in volto quando incrociò lo sguardo di Lars. Sollevò una mano affusolata e l'agitó, un largo sorriso sulle labbra.

No, non poteva essere pericolosa.
Era troppo ingenua.
:-No.- disse a Wang. :-Alisa é buona.- decretò :- Ma la terró d'occhio.- aggiunse, per far piacere all'anziano signore.

Quando salirono in macchina, Lars si soffermò a riflettere. Come al solito, Alisa era intenta ad osservare il panorama fuori dal finestrino.
Qualcuno che guardava fuori dal finestrino non poteva essere pericoloso, no? Lars scosse la testa. Stava perdendo colpi se iniziava a fidarsi così facilmente.

Il telefono squillò e lui si affrettò a rispondere, contorcendosi sul sedile per recuperare l'aggeggio. Solo appena staccó la telefonata, Alisa intervenne :-Chi era? Dove andiamo?- chiese, sempre così calma.

Una così calma non poteva essere pericolosa. Oppure sì?
Troppo calma? Lars strinse il volante. Effettivamente...

Alisa lo guardava ancora, i dolci occhi, la testa inclinata da un lato. Lars sospirò.
Ma decise di fidarsi.
:-Torniamo a casa, Alisa. Alle mie truppe, dove appartengo.-
Alisa annuí, contenta. Si portò una mano al cuore, sfiorò la stoffa del vestito leggero. Ancora una volta, Lars fremette. :-Sai, Lars, una volta papà mi disse che casa é dove si trova il tuo cuore.- disse, la voce sottile e femminile.
Lars si lasciò andare contro lo schienale del sedile, immerso nel tornado di ricordi e paure che lo tormentavano.

:-Era un bravo papà.- commentò, addolcitosi da quella frase. Gli sfuggì un ghigno: lui, di suo padre, non ricordava nulla.

Una mano piccola gli si posò sul ginocchio. Ogni suo muscolo si tese, pronto all'attenzione. Che cosa diamine andava pensando?
Quella ragazza era troppo giovane. :-A cosa stai pensando, Lars? Qualcosa non va?- chiese lei. Amorevole, preoccupata.

No, decisamente non era pericolosa.

:-Hai mai la sensazione che...qualcosa possa sfuggirti di mano?- sussurrò Lars, teso.
:-Ogni istante. Ogni istante. É il prezzo da pagare per essere in vita, suppongo.- la voce le si era ridotta ad un flebile filo e lui si voltò a guardarla, preoccupato. Afferrò la debole mano sul suo ginocchio e la strinse forte. :-A volte ho davvero paura, Lars. Eppure mi sento così viva.- alzò lo sguardo. :-Ed é grazie a te.-

Occhi verdi in occhi scuri. Un ringraziamento talmente sincero, delle vibrazioni talmente forti che a Lars parve vederle. Alisa lo guardava e le era grata, lei gli era grata di averla trascinata in quel casino.

Gli era grata. Solo una donna così poteva stare insieme a lui, pensó Lars.

Deglutì, si schiarì la voce e si avvicinò a lei. Il movimento produsse un leggero rumore di sfregamento.
Alisa non si mosse.
Lars avvicinò il viso al suo. Alisa continuava a guardarlo cortesemente. Lars si morse un labbro, tese una mano e le accarezzò una guancia con il dorso. Dallo zigomo fino al mento, piano, lentamente.

Alisa chiuse gli occhi poi li riaprì. Scioccata, meravigliata, un'esplosione di emozioni passarono per quei due smeraldi.

Fu allora che Lars si rese conto di essere completamente perduto.
L'avrebbe protetta da qualsiasi cosa, anche da se stesso se necessario.


Angolo Autrice
Ma quanto so belli? *---*
Insomm, sono due zuccherini. Io aspetto e spero...per la trama di T7, per dei pargoli con alette robotiche e capelli alla Vegeta, per un Jin rinsavito e per un Law ricco. XD
Baciiii*)*
  
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