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Autore: MartinsBieber    18/10/2015    3 recensioni
Zayn era un ragazzo misterioso, sfacciato e fastidiosamente attraente.
Jess era una ragazza timida, chiusa e fin troppo sensibile.
Due ragazzi apparentemente diversi, ma sotto le loro maschere si celava un carattere molto simile.
«Perchè le brave ragazze come me finiscono sempre con cattivi ragazzi come te?» sbuffai.
Zayn scoppiò a ridere, «forse perchè, in fondo, non sono poi così brave..»
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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67°


Quella domenica mattina ebbi un risveglio particolarmente diverso dal solito.
Sentii degli strani rumori ma non ci feci caso, in quanto assonnata e ancora in stato di confusione. Mi voltai più volte nel letto, sprofondando con la testa nel cuscino e gli occhi ancora chiusi. Un formicolio, qualcosa di umido, sfiorò la mia guancia al punto da farmi rabbrividire. Somigliava vagamente ad un bacio.
«Tanti auguri a te, tanti auguri a te..» sussurrò una voce maschile accanto a me. Pensai che si trattasse solo di uno stupido sogno, così mi voltai dall’altra parte senza neanche faticare tanto.
«Ehi, festeggiata, apri gli occhi» continuò lui, portando una mano tra i miei capelli. 
«Papà?» balbettai nel sonno, «sei tu?»
Dopo queste parole, sentii un silenzio tombale.
In quel momento mi resi conto di non essere in un sogno, ma nella realtà.
Aprii gli occhi di colpo e accennai un lieve sorriso quando vidi Zayn seduto sul mio letto, affiancato da mia madre che ci guardava dalla porta. 
«Che ci fai qui?» farfugliai con la voce ancora roca per il sonno, sollevando leggermente la testa dal cuscino.
«Visto che non abbiamo avuto occasione di dormire insieme, non volevo comunque perdermi le prime ore della mia ragazza diciottenne» esclamò lui, facendomi ridere.
«Mi hai svegliato come feci io con te, il giorno del tuo compleanno» replicai, vagando nei ricordi.
«Esattamente» annuì con la testa, «perciò tanti auguri di nuovo, principessa»
A quell’affermazione mia madre si lasciò scappare una lacrima, ed io la fulminai con lo sguardo.
«Scusa, niente lacrime, avevo promesso» si giustificò lei, avvicinandosi, «tanti auguri tesoro»
«Grazie mamma» risposi, uscendo lentamente dal letto per poi abbracciarla.
Zayn ci guardava sorridente e, dopo essermi staccata da lei, mi rannicchiai tra le braccia di lui.
«Grazie davvero» mormorai, stampandogli un bacio sul collo. 
«Beh, siete fortunati, è domenica e non dovete andare a scuola» continuò mia madre, «godetevi la giornata»
«Lo faremo» Zayn le fece un occhiolino poi riportò lo sguardo su di me, «avanti, vestiti»
Aggrottai la fronte e lo guardai sospettosa, «cos’hai in mente?»
Lui alzò le braccia e ammiccò un sorrisetto innocente, «ti avevo promesso che avremmo passato la giornata insieme, giusto? Ebbene, Zayn Malik mantiene sempre le promesse.»
Scoppiai a ridere e, dopo che mia madre ci ebbe lasciati soli, sprofondai nuovamente sul letto.
«Dammi qualche secondo, sono stanca» protestai, sdraiandomi a pancia in giù con il viso contro il cuscino.
Sentii il letto cigolare quando mi accorsi che Zayn si era sdraiato accanto a me.
«Cosa vuoi f..» provai a dire, ma a quel punto lui mi stava già facendo il solletico. 
«Zayn!» gridai, incapace di trattenermi. Lui sorrise compiaciuto e continuò a darsi da fare, conoscendo bene i miei punti deboli.
Iniziai a ridere più forte e, quando non ne potevo davvero più, cercai di scalciarlo con le gambe. I risultati però non furono buoni, lui era evidentemente più forte di me e riuscì ad evitare ogni mia forma di ribellione.
«Allora, che dici? Ti vai a preparare sì o no?» mi provocò lui, continuando a torturarmi.
«Va bene, va bene, ci vado» mi arresi, non trovando altre soluzioni.
Sospirai col fiato affannato quando Zayn si alzò dal letto e iniziò a curiosare nel mio armadio, alla ricerca di qualcosa da farmi indossare.
«Da quando sei diventato anche il mio stilista personale?» chiesi, sentendolo ridere.
«Mh, questo mi piace parecchio» si passò la lingua tra le labbra mostrandomi un vestitino nero in pizzo di cui non ricordavo neppure l’esistenza.
«Direi che non è adatto» sbuffai, «e, tra l’altro, non so neanche dove stiamo andando»
«Tu fidati di me» insistette, «vieni a darmi una mano, non ci capisco niente di moda»
Sorrisi e balzai in piedi dal letto, decisa a ripagare il suo buffo impegno.
Dopo circa mezzora ero pronta, indossavo un semplice vestitino a fiori che Zayn aveva adorato a prima vista, e così ci dirigemmo verso casa sua. Lui aveva insistito per portarmi lì, dicendo che aveva ancora diverse sorprese in serbo per me. Come non detto, appena aprì la porta dell’appartamento, vidi Waliyha corrermi incontro. 
«Diciotto anni, oh Dio!» esclamò, stritolandomi in un abbraccio, «auguri tesoro»
«Grazie» risposi, soffocata dalla sua presa. Ridacchiò quando finalmente mi lasciò libera, poi tirò fuori da dietro la schiena un pacchetto regalo.
«E questo?» chiesi, sorpresa, «avevo detto niente regali»
«E’ una sciocchezza, non farci caso» alzò le spalle.
Iniziai a scartare il primo regalo della giornata, mentre Zayn ci guardava curioso, e sorrisi nel trovare un’adorabile t-shirt con lo stemma di Bradford.
«Così sei una di noi, a tutti gli effetti» aggiunse lei, facendomi ridere.
«La adoro, grazie» dissi, prima di darle un altro abbraccio veloce.
«Ho anche un’altra sorpresa per te» Waliyha sorrise beffarda e poi tirò fuori il cellulare dalla tasca, componendo dei numeri. La guardai sorpresa mentre cliccava il tasto del vivavoce e, dopo pochi secondi, sentii strillare in coro: «auguri Jess!» 
Spalancai la bocca e sorrisi nel riconoscere la vocina stridula di Safaa, quella dolce di Trisha, e perfino quella profonda e autoritaria di Yaser.
Presi il telefono in mano e li ringraziai uno ad uno, chiacchierando un po’ e dicendo loro che mi mancavano tutti. Ed era vero.
«Vai di fretta?» chiese Zayn a Waliyha circa mezzora dopo, mentre la ragazza si preparava velocemente.
«Devo uscire con Niall» spiegò lei per poi portare lo sguardo su di me, «avrei annullato, se avessi potuto stare con te Jess, ma Zayn mi ha detto che oggi sei solo di sua proprietà»
Io risi e lanciai un’occhiata colpevole a lui, che in sua difesa alzò le braccia in aria.
«Teoricamente, lei è sempre solo di mia proprietà» specificò lui, tirandomi più vicina.
Arrossii e lo abbracciai per l’ennesima volta, sentendo gli schiamazzi di Waliyha che ci prendeva in giro per l’eccessiva sdolcinatezza. 
Dopo che Waliyha se ne fu andata, Zayn mi ordinò di restare ferma sul divano, mentre lui corse in camera sua. Chiuse la porta dietro di sé e, dopo qualche minuto, lo vidi uscire di nuovo con dei pacchi in mano.
Io alzai gli occhi al cielo e mi coprii il viso con le mani.
«Non dirmi che sono per me» lo supplicai.
«Certo che sono per te» borbottò lui, invitandomi a fargli spazio sul divano.
Si sedette e mi passò la prima busta, trattenendo una risata.
«Perché ridi? Cosa c’è qui dentro?» lo guardai minacciosa, afferrando timidamente la busta.
«Vedrai» annuì soddisfatto, senza staccarmi gli occhi di dosso.
Dopo un po’ di esitazione, iniziai a scartare il secondo regalo della giornata, e scoppiai in una rumorosa risata quando tirai fuori l’intimo sexy che avevamo visto in un negozio qualche giorno prima.
«Non ci posso credere» ridacchiai, osservando con attenzione il reggiseno e gli slip praticamente trasparenti, ricoperti di piume.
«Non pensi anche tu che siano fantastici?» replicò, osservando con soddisfazione il suo acquisto.
«Zayn, ti avevo detto che non avrei comprato niente in quel negozio» lo rimproverai, continuando però a ridere.
«Infatti l’ho comprato io per te» rispose compiaciuto, «avanti, ti starà di incanto»
«Scordatelo» protestai.
«Eddai, ho faticato tanto per tornare in quel negozio senza farmi scoprire da te e per comprare queste cose sotto gli sguardi sconvolti della commessa. Dovresti apprezzarlo!» fece una smorfia adorabile.
«Forse potrei farci un pensierino, solo perché hai faticato tanto» lo avvertii, notando il suo entusiasmo.
Continuammo a ridere per un po’ e alla fine gettai la testa all’indietro.
«Eh no, i regali non sono finiti qui» mi sussurrò lui all’orecchio, facendomi drizzare i capelli.
«Non dirmi che hai comprato anche il frustino e le manette, altrimenti inizierò a considerarti un maniaco sessuale» commentai.
Zayn rise e poi scosse la testa per tranquillizzarmi, «manette, eh? Mi hai fatto venire una splendida idea, magari la prossima volta..»
«Stupido» lo interruppi, prendendo tra le mani il secondo pacchetto che mi aveva dato.
Sbarrai gli occhi quando vidi un ciondolo d’argento con la sua iniziale ‘Z’. 
«Oh dio, Zayn» balbettai, sorpresa.
«Ti piace?» chiese, avvicinandosi per guardare la collana con me.
«E’ meravigliosa» dissi con un filo di voce, «ti sarà costata una fortuna, non dovevi spendere tanto»
«Volevo farti un bel regalo» insistette lui, «però adesso devi portarla sempre»
«Certo» annuii subito, tirandomi su i capelli in modo tale che lui riuscisse ad agganciarmi il ciondolo intorno al collo. Quando ebbe finito abbassai lo sguardo, vidi quella ‘Z’ sul mio petto e non potei fare a meno di sorridere.
«Che ne pensi dell’idea? La mia iniziale?» chiese, timidamente.
Sorrisi per la sua insicurezza e mi avvicinai al suo viso per stampargli un bacio, «la adoro, grazie»
«Così tutti sapranno a chi appartieni» spiegò, accarezzandomi la guancia destra.
«Ehi, signorino, lo stesso vale per te» protestai, facendo il broncio.
«Ovviamente» annuì divertito, «dovrei farmi un tatuaggio con la ‘J’?»
«Per quanto la proposta sia allettante dico no, devi smetterla con questi tatuaggi» lo sgridai, «e anche con le sigarette Zayn, ti fanno male.»
«Per te, posso provarci» sospirò, incrociando le dita.
«Sei così dolce, quasi quasi iniziò ad amare il mio compleanno» ridacchiai.
«Fai bene, non immagini ancora cosa ti aspetta» rispose, balzando in piedi. Allungò un braccio verso di me per farmi alzare e ubbidii in fretta, sistemandomi i capelli.
«E adesso cosa hai in mente?» chiesi, notando la sua preparazione.
«Dobbiamo fare un sacco di cose oggi» disse, «tutte cose che ti piacciono»
«Ti dispiace se passiamo velocemente al cimitero prima?» balbettai abbassando lo sguardo a terra, «prometto che ce ne andremo subito, ma ho bisogno di andare lì anche soltanto per un secondo»
«Certo piccola, certo» portò una mano sulla mia spalla, «quando mi hai detto che trascorrevi ogni compleanno con tuo padre, mi sono sentito quasi in colpa per il fatto che adesso ci fossi io al suo posto»
Sbarrai gli occhi e riportai subito l’attenzione sul suo viso triste, «non devi dirlo neanche per scherzo Zayn, se non fossi arrivato tu nella mia vita, non so cosa ne sarebbe adesso di me»
«Sono sicuro che avresti comunque trovato qualcuno che ti amasse per come sei» disse, serio.
«Beh, allora sono contenta che quel qualcuno sia tu» risposi, mentre le sue labbra si curvavano in un radioso sorriso.




 

***



salve gente!
come state?
è il compleanno di Jess, yaaay.
che ve ne pare del capitolo?
sono davvero curiosa di sentire i vostri pareri 
x
un bacio e a presto 
-marty.




 
  
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