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Autore: M_USA14    19/10/2015    0 recensioni
Una storia d'amore diversa da tutte le altre.
Lei una giovane, innocente studentessa.
Lui ripetente, pericoloso ragazzo della città.
Grazie ad un brutto avvenimento i due si incontreranno.
Sarà il caso o il destino?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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E’ un’ora e mezza che sento parlare di Ungaretti, non penso di farcela ancora per molto.
“Mancano ancora 10 minuti...” dissi tra me e me mentre il professore continuava a spiegare.
“Cavalli!” chiamò il professore e subito mi voltai a vedere il ragazzo seduto due file dietro di me mentre si alzava di scatto dal banco, mi fece ridere.
“Buona notte” disse il professore continuando la sua interminabile spiegazione.
“Ginevra” sentii chiamare.
“Ginevra!” mi voltai e vidi Vanessa mentre si sporgeva dal suo banco per riuscire a parlarmi.
“Cosa?” chiesi sottovoce.
“Vieni con me ed Eugi a fare shopping oggi pomeriggio?”
“Non posso, devo studiare”
“Dici sempre così! Avanti, per una volta”
“Non posso Vane, davvero. Sono indietro” risposi e mi voltai per ricominciare a prendere appunti.
“Cavoli, 20 pagine di appunti presi a mano in due ore di lezione. E chi ha voglia di sistemarli oggi pomeriggio?” pensai.
“Vane, ho cambiato idea. Ci vediamo da me alle tre” dissi guardandola e lei mi sorrise.
Dopo qualche minuto la campanella suonò e finalmente mi alzai per uscire dalla classe. Sistemai i libri nello zaino e mi incamminai verso casa.
“Sono a casa” dissi entrando dalla porta e subito mamma mi venne incontro.
“Ciao Gin, come è andata oggi?”
“Il solito, niente di che” dissi entrando in cucina.
“Papà?”
“Deve ancora tornare dal lavoro”
“Ok, senti io oggi pomeriggio esco con Vane e Eugi. Andiamo a fare shopping, tutto questo studio mi sta dando alla testa”
“Va bene ma solo per oggi. Lo sai che hai gli esami quest’anno”
“Lo so mamma” dissi e salii in camera mia. Aprii l’armadio e pensai a cosa mettermi per oggi ma credo che rimarrò vestita così.
Mi guardai allo specchio e vidi tutte le mie foto attaccate ad esso. Adoro le mie foto.
Vanessa ed Eugenia sono le mie migliori amiche, ci conosciamo da sempre. Siamo sempre andate a scuola insieme sin dall’asilo e ora io e Vane siamo nella stessa classe. Eugi invece, è nella stessa nostra scuola ma frequenta il liceo scientifico mentre io e Vane siamo nel liceo linguistico.
Vanessa è una delle più belle ragazze che io abbia mai conosciuto. E’ alta e magra, invidio moltissimo le sue curve. Lei è perfetta, mora con gli occhi verdi. Eugenia invece è il suo opposto: bassa e un po’ grassottella, bionda e occhi azzurri.
Io sono Ginevra e sono un misto delle due. Non sono molto alta e non sono magrissima, diciamo che mi va bene così. Capelli castani e occhi verdi molto scuri. Abbiamo tutte e tre la stessa età, quest’anno compiremo 19 anni e Eugenia sarà la prima dato che li fa a gennaio.
La scuola è iniziata da quasi un mese e già ci stiamo annoiando, io non sono mai stata una ragazza molto studiosa, mai come Eugenia che ha la media del 9, ma neanche messa male come Vane che ogni anno ci arriva a stento alla promozione. Sono sempre la via di mezzo.
Dopo aver pranzato tirai fuori i libri dallo zaino e sentii il campanello suonare. Presi la giacca ed uscii di casa.
“Ciao ragazze” dissi sedendomi davanti, Vane è sempre quella che guida anche se pure io e Eugi abbiamo la patente.
“Ciao splendore” disse Eugi e sorrisi.
“Come state?” chiese poi.
“Tutto bene, però oggi che rottura di palle a scuola” rispose Vanessa.
“Mmh...” rispose l’altra.
“Cambiando discorso, c’è una super festa sabato sera a casa di Marco. Sono stata invitata e mi ha detto che posso portare chi voglio. Voi ovviamente venite con me” disse Vane.
“Ma anche no” risposi.
“Come no?”
“Lo sai che Marco non mi va a genio”
“Dio mio Gin ti devi svegliare! Hai 19 anni e sei ancora vergine, quand’è che te ne troverai uno? Se non esci e non conosci non succede”
Ecco, questa è una cosa che mi differenzia dalle due mie amiche. Sono ancora vergine e spesso, non so perché, questo è un grosso problema.
“Ma perché me lo dovete sempre rinfacciare? Succederà al momento giusto con la persona giusta”
“D’accordo. Però vieni con noi sabato sera” disse Eugi.
“Va bene” dissi arrendendomi.
Passammo l’intero pomeriggio dentro il centro commerciale e comprammo anche i vestiti per sabato sera.
Presi un vestito nero che mi arrivava a metà coscia senza spalline, mi stava molto bene. Dopo i vestiti passammo alle scarpe ma sapevo di avere un paio di tacchi a casa.
“Ci vediamo domani a scuola” dissi scendendo dall’auto con qualche sacchetto in mano.
“Ciao” mi salutarono e vidi la macchina sparire nella via.
 
“Sono stanca morta” pensai sdraiandomi sul letto, mi feci una doccia veloce e poi preparai lo zaino. Scesi e cenai con la mia famiglia.
“Notizie di Edo?” chiesi e papà rispose
“Ha telefonato stamattina. Ha detto che sta bene e dovrebbe tornare per Natale”
“Bene” dissi sorridendo. Edo è Edoardo, il mio fratello maggiore. Ha ventun’ anni e studia all’università di Roma, mentre noi abitiamo a Torino.
“Ah dimenticavo, sabato Vane mi ha invitato ad una festa. Posso andare?”
“Festa dove?”
“Da Marco, è una festa in casa”
“Va bene” rispose papà e gli sorrisi. Dopo aver cenato salii in camera mia e feci i compiti, poi guardai facebook.
“Pronti per sabato sera ragazzi? Festa da sballo” lessi sulla bacheca e sorrisi.
“Musica, alcool e ragazze” lessi ancora uno dei tanti commenti.
“Ragazze soprattutto! A non finire!” alzai gli occhi a quel commento. Possibile che i ragazzi debbano pensare sempre a quello?  
Presi il telefono ed inviai un messaggio.
A Hazza: Ehi riccio, ci vai alla festa sabato sera?
Da Hazza: Certo bambola.
A Hazza: Ti prego, sei il mio migliore amico ma bambola no, per favore.
Da Hazza: Va bene, tu ci sarai?
A Hazza: Sì, Vane e Eugi mi costringono ma non ho molta voglia.
Da Hazza: Dai su, ci divertiremo. Porto anche i ragazzi con me.
A Hazza: Proprio tutti?
Da Hazza: Sì, Louis e Niall.
A Hazza: Lo sai che Eugi sbava dietro a Louis da anni.
Da Hazza: Meglio, avranno modo di parlare.
A Hazza: Mmh…ok. Tu invece come farai?
Da Hazza: Io non farò proprio niente. Troverò una bella pollastrella per una notte.
A Hazza: Allora ti auguro di trovarla. Ora vado a dormire che è tardi, ci vediamo domani all’entrata.
Da Hazza: Come al solito. Ti voglio bene Gin.
A Hazza: Anche io Harry.
Dopo aver sorriso al pensiero di Harry spensi il telefono e mi fiondai sotto il piumone. Forse dovrei parlare con Harry e dirgli che Vane è innamorata di lui. Mah, vedrò cosa fare….
Pensai e ripensai alla festa di sabato, ossia domani sera. Qualcosa mi dice che non andrà tutto bene.
Cercai di pensare ad altro e in poco tempo mi addormentai.


Il mattino successivo mi alzai alle sei e mezza e mi preparai per andare a scuola. Presi un biscotto dal tavolo ed uscii di corsa.
“Ogni giorno sono sempre più in ritardo” dissi tra me e me. La scuola non dista molto da casa mia così vado spesso a piedi, a meno che non sia proprio in un ritardo clamoroso. Presi il mio cellulare e le cuffiette. Le note di Kiss Me di Ed Sheeran cominciarono a farmi rilassare, è il mio risveglio preferito.
Arrivai ai cancelli della scuola e vidi le mie due migliori amiche che come al solito mi stavano aspettando.
“Buongiorno” dissi sorridendo.
“Ciao, ma dimmi. Come fai ad arrivare così in ritardo?” chiese Vane.
“Non lo so” dissi togliendomi le cuffie dalle orecchie.
“Allora pronte per stasera?” chiese Eugi.
“Dobbiamo proprio andare? Non ne ho molta voglia”
“Sì che andiamo. Sarà l’occasione giusta per conoscere nuova gente” disse Vane.
“Sarà” risposi alzando gli occhi. Poi mi accorsi che Harry si stava avvicinando a me e lo salutai.
Harry è uno dei miei migliori amici. Il mio riccio preferito. Lo conosco da quando mi sono trasferita qui a Torino e gli voglio molto bene, è un ragazzo dolcissimo ed è molto bello. Vane è cotta di lui e dei suoi occhi verdi, non le do torto a dire la verità ma io lo vedo come un secondo fratello. Non potrei mai innamorarmi di lui.
“Gin!” disse lui sorridendo. Adoro il suo sorriso, gli escono sempre quelle due adorabili fossette.
“Ehi Hazza come stai?” chiesi abbracciandolo.
“Tutto bene, pronta per stasera?”
“No, non ho voglia di andarci ma mi tocca per forza”
“Dai, ci divertiremo”
“Lo spero”
“Oh è arrivato Lou. Scappo, ci vediamo più tardi” disse e mi baciò la guancia prima di allontanarsi.
Lou è Louis, il suo migliore amico. Lo conosco molto bene anch’io e passiamo molto tempo insieme tutti e tre. Louis è come Harry, dolce e bellissimo solo che ha gli occhi azzurri.
Hanno entrambi un gran cuore e riesco a capire perché tutte le ragazze vogliano solo loro due, Vane e Eugi comprese. A loro due però sembra che non interessi nessuna, non so perché. Non ne abbiamo mai parlato a dire la verità, a volte sono molto strani. I miei pensieri vennero interrotti dalle spinte di Vane.
“Ma la finisci di spingermi?” chiesi seccata.
“Ti sei incantata. E non ti permetto di guardarlo così, Harry è mio”
“Vane, non sarà mai tuo se non ci parlerai”
“C’è solo bisogno di tempo” rispose Eugi.
“Certo, e tu con Louis?” chiesi guardandola e lei arrossii.
“Parlate tanto di me che sono ancora vergine e voi neanche andate a parlare con il ragazzo che vi piace”
“Per te è diverso, li conosci da tanto”
“E allora?”
Entrambe sbuffarono ed entrammo in classe.
Anche oggi le ore passarono lente tra le lezioni di matematica, geografia, inglese ed economia. Odio economia, è una delle poche materie che non sopporto.
Finalmente la campanella dell’ultima ora suonò e io mi alzai per andare a casa.
“Veniamo da te a prepararci per stasera?” chiese Eugi uscendo da scuola.
“Ehm…certo. Quando volete” dissi sorridendo e dopo averle salutate mi allontanai per andare a casa.
Verso le sette arrivarono Eugi e Vane. Iniziammo a prepararci dato che la festa sarebbe iniziata alle nove.
“Non so neanche dov’è questa festa” dissi mentre Eugi mi arricciava i capelli.
“Io so dov’è, non ti preoccupare” parlò Vane mentre si vestiva. Dopo essermi truccata mi vestii e alle nove e mezza uscimmo di casa pronte per andare a questa festa.
Vane parcheggiò più o meno davanti a casa di questo Marco, già si sentiva la musica molto alta. Entrammo insieme e nel giardino di casa sua e feci attenzione a non essere spinta da dei ragazzi che ridevano e barcollavano con bicchieri di alcolici in mano.
“Sono già ubriachi adesso” pensai. Non serviva suonare il campanello dato che la porta era spalancata. Appena entrai venni invasa dall’odore di alcool, fumo e sudore.
Che schifo. Cercai di vedere se conoscevo qualcuno ma non era così, mi spostai in salotto dove la maggior parte della gente stava ballando ma mi rifiutai di stare lì subito dopo aver visto le facce di alcuni ragazzi che mi fissavano.
“Uuh, carne fresca” disse uno di questi e subito mi voltai per cercare le mie amiche, che ovviamente, erano già sparite chissà dove.
Entrai in cucina, uno dei posti più tranquilli. Qui è dove sono di solito durante le feste a cui partecipo per forza. Se non lo avete già capito io non sono una gran festaiola, comincio a divertirmi dopo aver bevuto un bicchiere ma stasera non ne voglio proprio sapere.
Mi avvicinai al tavolo e presi una bottiglia di acqua minerale dal tavolo.
“Non mi fido” pensai e dopo aver preso un bicchiere pulito aprii il rubinetto e riempii il mio bicchiere. Mi avvicinai alla porta e mi fermai a guardare tutte quelle persone ballare e divertirsi.
“Tu non balli?” disse una voce dietro di me e subito mi voltai. Vidi un ragazzo moro di capelli con le braccia piuttosto muscolose con qualche tatuaggio che mi stava guardando.
“Ehm…no, non stasera” risposi alzando la voce per la musica a tutto volume.
“Credevo che fossi una di quelle a cui piace divertirsi” disse lui avvicinandosi.
“E’ quello che dicono tutti ma non è così” risposi e lo vidi sorridere.
“Sei qui da sola?”
“No, sono con due mie amiche ma non le vedo da quando siamo entrate dalla porta” risposi e lo vidi ridere.
“Mi piaci, sei simpatica”
“Grazie”
“Ti va di ballare con me?” chiese ed io annuii. Mi prese la mano e mi portò in salotto ed iniziammo a ballare.
“Non mi hai detto come ti chiami” disse mentre stavamo ballando un lento che il dj aveva messo.
“Sono Ginevra, ma i miei amici mi chiamano Gin”
“Piacere, io sono Liam” rispose e gli sorrisi. Dopo qualche secondo vidi una mano posarsi sulla sua spalla e Liam si voltò ma io non vidi nessuno.
“Oh, lui è Zayn”
“Chi?” chiesi non vedendo davvero nessuno.
“E’ il mio migliore amico. Lui è proprio come te, non è un festaiolo. Preferisce stare  a casa a guardare un buon film con i suoi amici. L’ho costretto io a venire stasera”
“Capisco”
“Credo che voglia tornare a casa, è meglio che vada. Ci vediamo in giro, è stato un piacere Ginevra”
“Anche per me” risposi sorridendo e dopo averlo salutato ritornai in cucina. Finalmente, non ne potevo più. Non era brutto però quel Liam. Guardai l’orologio: “Caspita sono già le due”.
Cercai Vane e Eugi ma non le trovai da nessuna parte allora presi il telefono e scrissi un messaggio ad entrambe.
“Sono le due, è tardi io torno a casa. Non preoccupatevi per me, ci sentiamo domani. Divertitevi”
Poi uscii da quella casa e respirai profondamente. Arrivai a casa dopo venti minuti, per fortuna i miei non mi stavano aspettando.
Mi struccai ed infilai il pigiama, dopo qualche minuto caddi nel mondo dei sogni.

E sono qui con un'altra super storia!!!!!!!!!!!! Avevo pensato di terminare prima il mio sequel "Per Sempre" ma avevo voglia di aggiungere questa storia.
Non vi libererete di me tanto facilmente!
In questa storia la protagonista è Ginevra. Ci sono un sacco di soprese in arrivo, molti colpi di scena.
Ma la prima domanda è: chi incontrerà in futuro? Chi tra i cinque ragazzi? O sarà qualcun'altro?
Lo scopriremo solo leggendo!
Aggiornerò in base alle visualizzazioni e magari a qualche recensione...
A presto!!!
   
 
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