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Autore: Kokky    19/02/2009    7 recensioni
Raccolta (?!) 5: Le giornate passavano rincorrendoti, e tu sfuggivi sicura, via da queste mani e da questi tocchi.
FINE.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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mother’s word

[Kyoya e Tamaki; 716 parole]

 

 

«Mamma Kyoya, mamma Kyoya!», urla Tamaki per la casa Ootori, correndo verso la stanza del suo migliore amico che, con una sottile vena pulsante sulla tempia, sta cercando di studiare “Aumenta il profitto della tua attività in poco tempo!” – libro utilissimo ed interessante.

Tamaki spalanca la porta della camera di Kyoya, con gli occhi pieni di lacrime, il viso arrossato e la bocca a forma di ‘o’. Sembra un pesce lesso.

«È... successa una cosa terribile», dice Tamaki con agitazione, sedendosi accanto all’amico e cercando di spiare il titolo della sua lettura, prontamente nascosto dall’altro con una mano.

«Mideviaiutare!», chioccia Tamaki, giungendo le mani sotto il mento e facendo una faccia disperata.

La vena di Kyoya si è ingrossata, lassù sulla tempia, e pulsa sempre più furiosamente. Infine, il Re del Male si toglie gli occhiali – inutile fastidio in un futuro corpo a corpo con Tamaki Suou – e chiede: «Cosa sarà mai questa tua terribile cosa? Elisabeth si è tagliata un’unghia o ferita una zampa? Hai perso le tue confezioni di ramen istantaneo? Oppure, che so...», sbotta Kyoya.

Solitamente è freddo, calcolatore e anche un ottimo (non ditelo mai in sua presenza, mi raccomando!) amico; ma in questo momento è infuriato per il Mamma Kyoya (lo scherzo è bello se dura poco) e per l’interruzione a una sua sacra lettura, di vitale importanza, oltretutto.

Però sa trattare bene la sua rabbia, così sbuffa calmandosi, si rimette gli occhiali e conclude: «Papà Tamaki, sai che non devi interrompermi di pomeriggio, mentre faccio Marketing. Eppure, stavolta ti do il permesso: su — e nella sua voce c’è qualcosa di zuccherino che chiunque troverebbe sbagliato e falso, ma non Tamaki — cos’è questa terribile cosa che ti opprime?»

Il suo amico biondo, che era rimasto piangente di fronte allo scatto di rabbia di prima, adesso annuisce restio e le sue guance diventano ancora più rosse. «Ecco... ecco... è che non capisco una cosa e questo è terribile!», sbotta Tamaki.

«Non è una novità, ma emh... troveremo un rimedio a tutto. Cosa non capisci?», continua leziosamente Kyoya.

«Beh, è un po’ imbarazzante, io... non riesco a comprendere. Cerco di convincermi, ma c’è qualcosa che stona, come un si bemolle di troppo... cioè, stavo dicendo!, qualcosa che stona sì, in tutta questa situazione. Mamma Kyoya, è difficile.», spiega (più o meno) Tamaki.

L’amico lo gela con un’occhiata.

«Cioè; io, è che... io ho baciato Haruhi.», si confessa finalmente Tamaki, arrossendo un altro po’ – manca poco e arriverà alla tonalità peperone maturo.

Se Kyoya stesse bevendo tè, ora la suddetta bevanda sarebbe per terra, spruzzata fuori dalla sua elegante e raffinata bocca. Per fortuna, tiene in mano solo il suo libro sui Profitti. «Che cosa?!», sbotta.

«Già!», dice Tamaki. «Sai, l’ho baciata così, di slancio, ma non capisco... è stato tutto per amore paterno, vero

«Ma se l’hai baciata! Un bacio sulla bocca non è amore paterno, Tamaki!», borbotta Kyoya, allucinato dalla stupidità dell’amico.

«No! Era un bacetto sulla fronte, cosa pensi, Mamma!», urla Tamaki, portandosi le mani sulle guance pomodoro e arretrando verso il muro.

«Oh... — sembra quasi deluso, Kyoya — beh, allora sì, può essere amore paterno. Ma a Mamma Kyoya non è mai venuto l’istinto di baciare la sua figliola Haruhi, sai? Perciò dovresti preoccuparti, Tam–», e si interrompe.

Tamaki, dopo aver sentito ‘può essere amore paterno’, è partito per la tangente, iniziando a ballare in uno strano modo, simile alla danza tradizionale dei plebei, quella che si fa in quel luogo pieno di rumore e odore di sudore.

Kyoya sbuffa, pazientemente. Il suo amico alle volte non lo ascolta, nemmeno quando l’Ootori sta per dire qualcosa di importante.

Perché, normalmente, un bacio del genere in Giappone (e Tamaki ha le usanze giapponesi nel sangue, per quanto riguarda il toccarsi fra uomo e donna) è già troppo, tra due ragazzi di liceo.

E se Tamaki è venuto per chiedere un suo parere, vuol dire che sospetta qualcosa... Beh, sarebbe l’ora di darsi una svegliata. Se solo Tamaki ascoltasse la parole della Mamma, capirebbe, perché si fida del suo migliore amico, in una maniera quasi infantile.

Kyoya osserva l’amico, saltellante per tutta la sua camera e pieno di gioia per aver finalmente compreso; sbuffa di nuovo, apre il suo libro sui Profitti e vi si immerge.

Non importa, sarà per un’altra volta.



















*ò*

Con il consenso sacro di Leti. Perciò posso postare, yah!

... E' tutta colpa del prompt (il suddetto titolo che deliziosamente mi ha fatto pensare a Kyoya xD) se ho scritto su di loro. Probabilmente, finirò tutto il set da cui ho preso il titolo... ohimè, sì (qua il set *_*! è il numero 5). Invece, il titolo super kawaii della raccolta è di 52flavours (here)!

E' qualcosa di profondamente stupido. La fic e la mia idea. Come farò mai a scrivere ancora su Host Club? Bah ç__ç
Ahhh! La fic è ambientata ipoteticamente subito dopo il volume 12 :)

Tornerò, probabilmente. Bye Bye. Thank you, Lettuce >w< 

   
 
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