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Autore: ___Page    21/10/2015    1 recensioni
"-E tu Perona?!- le chiese Kobi, sporgendosi verso di lei.
-Io?!- domandò, sgranando gli occhioni neri, prima di scrollare le spalle -Oh beh io ci penserò quest’anno! Magari trovo qualcosa di motivante!- disse, con un sorriso che era tutto un programma, girandosi verso le amiche che sapevano bene di cosa stesse parlando.
Senza che nessuno lo sapesse, Perona era già diventata qualcosa alla Raftel High School. Da mesi ormai il suo blog andava alla grande e sempre più studenti chiedevano aiuto alla misteriosa quanto famosa Miss Puck, senza restare quasi mai delusi nelle proprie attese.
Ma non aveva bisogno di vantarsi, le andava bene così. Finché avesse avuto Miss Puck, non sentiva il bisogno di essere nessun altro, a parte se stessa."
A grande richiesta, il seguito di Miss Puck, dieci anni dopo.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Perona, Portuguese, D., Ace, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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-Quindi tu saresti vestita da…- lasciò la frase in sospeso, osservando la sua espressione concentrata a pochi centimetri.
-Sposa cadavere! Stai fermo!- lo ammonì, continuando a sfumare l’ombretto grigio sull’occhiaia dell’amico per dargli un aspetto emaciato -Sarà la terza volta che me lo chiedi!- gli fece poi notare, prelevando ancora un po’ di prodotto dalla cialda.
-È che non mi aspettavo proprio che ti saresti vestita così- le fece presente, concentrandosi per non sbattere la palpebra e rovinare tutto il lavoro di Perona.
-E cosa ti aspettavi? Se è una sposa non può che avere un abito bianco, Ace!- esclamò, guadagnandosi un’occhiata di striscio.
-Avevo capito solo cadavere- ammise, facendola bloccare con il pennello a mezz’aria solo per scoccargli uno sguardo scettico.
-Non commento- si limitò a mormorare prima di riprendere il suo elaborato lavoro.
Ace la studiò ancora una volta, focalizzandosi sui dettagli del suo viso che la loro vicinanza gli permetteva di cogliere. La pelle impallidita e un po’ ingrigita dal cerone, le occhiaie violacee rese a regola d’arte, le ciglia finte applicate in maniera impeccabile per far sembrare il suo sguardo ancora più grande e sperso, le labbra esangui.
Era un trucco fatto davvero molto bene, era sinceramente spaventosa, precisamente come voleva essere, lo sapeva Ace, ma lo era con incredibile classe. Senza contare che l’abito bianco, sgualcito, bruciacchiato e strappato qua e là le calzava a pennello, facendo risaltare ancora di più i suoi capelli rosa acconciati in boccoli contro la stoffa bianco sporco.
-Potevi vestirti da bambolina voodoo!- le disse di punto in bianco, colto da quel pensiero.
-La fa Koala la bambolina voodoo! Ma poi si può sapere che problema hai con il mio costume?!- perse un po’ la pazienza, portando le mani sui fianchi e accigliandosi.
-Dico solo che è poco convenzionale!- si affrettò a giustificarsi Ace, portando le mani aperte ai lati del viso, in segno di resa.
-Eh perché invece il pirata zombie è un classico vero?!- gli domandò, sollevando il sopracciglio, con un’espressione incredibilmente simile a quella di Law, e indicando la mise del moro.
La camicia scarlatta aperta sul torace, i pantaloni antracite infilati negli stivali, la collana al collo e la bandana in testa da cui sfuggivano un paio di ciocche nere e ondulate. Stava bene vestito così, non poteva negarlo Perona, ma non aveva intenzione di dirglielo. In fondo lui non le faceva mai un complimento nemmeno a pagarlo.
-Per tua fortuna ho fatto un bel lavoro!- affermò poi scrollando le spalle, tanto per mettere in chiaro che non stava affatto ammirando lui ma il trucco che gli aveva fatto per rendergli la pelle emaciata, malsana e, in alcuni punti, lucida come la carne viva esposta.
Aveva riprodotto quell’effetto al di sopra del sopracciglio destro, sul suo petto in più punti e sul braccio e ne andava particolarmente fiera. Era stato un lungo pomeriggio tra la preparazione propria e quella dell’amico ma non era mai stata così soddisfatta. Annuì decisa, posando il pennello e cominciando a riordinare.
-Ho finito- lo informò glaciale, mettendolo in allerta.
La osservò attento a disagio, maledicendosi mentalmente.
Perché non imparava a stare zitto?!
Sapeva quanto per Perona Halloween fosse un evento importante e sapeva quanto ci teneva a essere impeccabile e lui non aveva fatto che darle l’impressione di avere solo critiche per il suo costume. Sospirò, portando le dita a intrecciarsi sopra la testa, in un gesto che dimostrava pienamente quanto non sapesse che pesci pigliare, e si girò a lanciare un’occhiata alla porta per constatare che fosse ben chiusa.
Non gli andava che qualcuno potesse sentire anche solo per caso cosa stava per dirle.
-Quel vestito ti fa sembrare così…- cominciò indicandola e guardandola voltarsi con spaventosa calma e lentezza -Così…- provo di nuovo mentre la rosa portava le mani sui fianchi con sguardo di sfida, avvisandolo con gli occhi di stare molto attento a scegliere le parole se alla festa voleva arrivarci con le proprie gambe.
Ace rifletté ancora qualche istante, rassegnandosi al fatto che c’era solo un aggettivo che potesse rendere l’idea di quello che stava pensando.
-Così donna- concluse in un soffio, fissandola serio e facendola sobbalzare colta alla sprovvista.
Sorrise nel vederla sgranare gli occhi sorpresa.
-Quando ti guardo di solito vedo ancora la piccola principessa dei fantasmi che non ha mai davvero avuto bisogno di me che la difendevo, neppure alle elementari. Ma stasera…- la indicò di nuovo con entrambi le mani -Beh… Wow!-
Perona sollevò un angolo della bocca, trasognata e un po’ a corto di fiato.
Nessuno le aveva mai detto niente del genere. Era il più bel complimento che avesse mai ricevuto.
Ruppe gli indugi, correndo verso di lui e gettandogli le braccia al collo, trovando le sue pronte ad accoglierla e stringerla. La sentì posargli la mani a palmo pieno sul coppino, immergendo due dita nei capelli della sua nuca sollevandosi sulle punte.
-Ace…- lo chiamò direttamente all’orecchio, sussurrando.
Il moro allontanò appena il busto da lei per poterla guardare e stava già per invitarla a parlare quando un dolore lancinante al lobo gli fece strabuzzare gli occhi. Cercò di voltarsi verso di lei, sconvolto, per capire cosa le fosse preso per torcergli l’orecchio in quel modo ma Perona fece pressione sul retro del suo capo per mantenere il suo orecchio vicino alle proprie labbra.
-Sei dolcissimo ma io ho già un padre e due fratelli iperprotettivi che amano crogiolarsi in malinconici viaggi nel passato perciò, ti prego, te lo chiedo da amica, non cominciare anche tu, okay?!- mormorò rapida, dandogli l’impressione di stare sorridendo con la stessa inquietante dolcezza di una bambola assassina.
-Va bene, va bene!- si affrettò ad acconsentire, sospirando di sollievo quando finalmente la rosa gli mollò il lobo, tornando ad appoggiare completamente le piante al pavimento e cercandolo per sorridergli, stavolta con sincero affetto.
-Anche tu stai benissimo così- gli concesse, prendendo tra le mani i baveri della camicia da pirata e mordendosi il labbro, emozionata.
Si girò verso la finestra, lasciandolo andare e ballonzolando quasi sul posto.
-Non stai nelle pelle eh?!- le chiese sempre affettuoso, guardandola annuire.
-È così romantico- sospirò trasognata, facendolo accigliare senza perdere il sorriso.
-Solo tu potresti definire Halloween “romantico”!- le fece notare -E poi ti domandi perché ti chiamo Voodoo!-
-La gente è troppo superficiale! Dici “Halloween” e tutti pensano a sangue finto, denti appuntiti e dolci! Ma in realtà c’è atmosfera! C’è aspettativa! C’è attesa, Ace!- argomentò coinvolta tornando verso di lui e fermandosi di colpo solo per fare un giro su se stessa come se volesse farsi ammirare -Pensa. Pensa a quella ragazza così innamorata dell’amore da uscire dalla propria tomba ogni anno la notte di Halloween solo per cercare qualcuno che possa amarla per quello che è, vestita da sposa. Pensa cosa significa per lei la notte del 31 Ottobre- soffiò così presa da non rendersi conto di quanto apparisse sensuale con gli occhi che brillavano e le labbra incurvate in un lieve sorriso che il moro ricambiò radioso.
-Mi ricorderò di dirlo al tuo futuro fidanzato, di farti la proposta ad Halloween!- la informò, ghignando a più non posso, facendola scoppiare a ridere.
-Ecco, vedi perché sei il mio migliore amico?!- gli fece presente, finendo di coprire la distanza tra loro, fermandosi a scoccargli un bacio sul collo prima di proseguire verso la porta.
Afferrò la maniglia e girò il busto, inclinando la schiena e il collo all’indietro, lasciando cadere il braccio sinistro a peso morto.
-Andiamo, vorranno vederci con i costumi finiti di sotto- lo invitò, con un guizzo negli occhi.
 

 
***

 
-Fufufu qualcuno chiami il lupo cattivo!- esclamò il biondo, incrociando le dita dietro la nuca e scivolando un po’ più in basso sul divano, in contemplazione.
Margaret sorrise, arrossendo appena sulle guance a quel commento, facendo poi una mezza linguaccia a Dofla, mentre si sistemava meglio il cappuccio della cappa rossa, il pezzo forte del  costume da Cappuccetto Rosso che Boa aveva insistito per farle indossare.
-Solo che non ha niente di spaventoso- fece poi presente alla padrona di casa che stava ammirando quella che in una qualche contorta maniera era diventata sua nuora, ancora sull’ingresso della sala.
Boa fissò qualche istante l’amico prima di avanzare verso il divano, le mani incrociate sotto il seno e l’andatura cauta per non schiacciare il bordo del kimono che aveva scelto di indossare per la serata, regalo di non ricordava più quale sfilata di moda di parecchi anni prima.
-La cosa interessante è che quando l’ho messo io la prima volta mi hai trovata spaventosa eccome!- gli fece presente, sollevando un sopracciglio e sedendosi sul bracciolo accanto all’amico.
-Ma questo perché tu sei sempre spaventosa, Boa! Persino vestita da geisha come stasera!- rispose, continuando a sorridere, mentre la mora corrugava per un attimo le sopracciglia.
-E tu sei ridicolo persino vestito da Frankenstein- lo freddò glaciale.
-Fufufu! Ma non volevo fare troppa paura infatti! Non potevo rubare tutta la scena a Croco!- si spiegò girandosi verso il compagno.
Quest’ultimo, un cerchietto in testa con le due estremità di un’ascia ricoperta di sangue finto ai lati, un sigaro spento in bocca e le braccia incrociate al petto, stava ancora osservando atono Margaret, rifiutandosi di guardare il marito che ora stava dando dei colpetti al manico di plastica della finta ascia per riscuoterlo.
-Sarebbe stata un’autentica tragedia- commentò monocorde.
-Però ti dona quel sangue finto sai?!- commentò Boa, sporgendo il busto verso di lui.
-Trovi?- domandò senza comunque girarsi -Pensa che io volevo fare l’uomo invisibile stasera- affermò impassibile, facendo scoppiare a ridere le tre donne presenti mentre la padrona di casa si alzava per raggiungere il nuovo acquisto della loro compagnia da qualche anno a quella parte ormai, accanto a cui Margaret si era appena seduta.
-Perché hai il sigaro spento, Croco?!- domandò Rouge, accigliandosi appena.
-Qualcuno qui non gradisce che le tende sappiano di tabacco- rispose l’uomo, lanciando un’eloquente occhiata alla sua vecchia amica, che non si scompose minimamente, accomodandosi con eleganza.
-Ma lui non può fare a meno di stare con qualcosa in bocca- concluse Dofla, ghignante, facendo sgranare gli occhi a Boa che si afferrò poi il ponte del naso scuotendo la testa incredula e mortificata, mentre Margaret e Rouge ridacchiavano nonostante le guance arrossate per quell’imbarazzante uscita.
-… ridicolo, papà!- esclamò una voce spazientita, precedendo il suo possessore.
-Ma non sei affatto ridicolo! Guarda che questo costume è stato per anni il mio cavallo di battaglia!- ribatté Drakul, spingendo suo figlio dentro la sala, ricevendo un grugnito in risposta.
L’idea di Perona di vestirsi da sposa cadavere aveva dato il via a una caccia ai vecchi abiti di famiglia, perché Boa era sicura di avere da qualche parte un vestito che potesse fare al caso di sua figlia ma, così facendo, erano stati riesumati anche altri costumi, come il kimono di Boa, il completo di Margaret, quello indossato da Drag e quello che Drag aveva obbligato Law ad indossare.
La giovane erpetologa si rimise in piedi nel vedere il proprio uomo fare il suo ingresso ma non riuscì nemmeno a sorridergli tanto rimase folgorata.
Già non si era aspettata che si mettesse un costume ma quel costume! Era… Era…
-Per tutti i kami- soffiò Boa, portandosi una mano alla bocca sorridente.
-Impressionante- commentò Crocodile, una volta tanto senza sarcasmo.
Margaret deglutì a vuoto, studiando l’abbigliamento di Law, i pantaloni scuri che gli fasciavano le gambe, la giacca dall’ampio colletto completamente aperta sul torace, nera con la fodera e le maniche rosse e fantasia tono su tono, il cappello a falde larghe e con una piuma bianca, il ciondolo a forma di croce che gli ricadeva sul petto tatuato.
-È come guardare te vent’anni fa, Drag- aggiunse Boa, chiarendo finalmente a Rouge cosa avesse stupito tanto i presenti nel vedere Law così e facendo sorridere Drakul -Anche se Law è più bello!- aggiunse, guardandolo accigliarsi.
-Non che ci voglia molto- le diede manforte Croco mentre Dofla piegava il busto in avanti posando gli avambracci sulle ginocchia.
-Fufufu! Drag vuoi che ti recuperi uno specchio così puoi vedere come il degrado degli anni ha agito su di te con un realistico confronto?!- gli domandò, beccandosi un’occhiata omicida.
-Dofla vai a…-
-Drag!- lo ammonì Boa, mentre Rouge scoppiava a ridere.
-Comunque hai sbagliato costume- gli fece presente Croco, cogliendolo in contropiede.
-Che vuoi dire?- domandò, osservandosi con perplessità.
-Quello doveva metterlo lui- spiegò, indicando prima Drakul e poi il nipote.
Tutti quanti, eccezion fatta per Law e Margaret si concentrarono su ciò che lo spadaccino aveva indossato, rendendosi conto solo in quel momento del costume peloso da licantropo che portava.
Dofla lo squadrò attentamente prima di sollevare un sopracciglio oltre il bordo degli occhiali scuri.
-Cosa sei?! Bigfoot?!-
-Ma da dove arriva quel costume?!- chiese sua moglie, facendolo stringere nelle spalle.
-Dì un po’ Drag, da quanto non fai la ceretta?!- si intromise di nuovo Dofla, facendogli mandare gli occhi al cielo.
-Comunque a loro non sembra importare molto- concluse Croco, riuscendo ancora una volta a portare l’attenzione di tutti là dov’era catalizzata la sua.
Dimentichi di tutto, Law e Margaret si fissavano ancora, folgorati l’uno dall’altra, quasi fosse la prima volta che si incontravano, senza nemmeno rendersi conto degli occhi di tutti puntati addosso. Una serie di sguardi eloquenti viaggiò per la stanza, mentre sul volto dei presenti si disegnavano sorrisi imbarazzati o divertiti o un mix delle due cose.
-Ma sarà una coppia approvata, Cappuccetto Rosso e Dracula?!-
-Dofla…- scosse la testa Boa, senza riuscire a restare seria.
-Drag, Boa prevedo nipoti in arrivo- si lasciò andare a una rara battuta Croco, sogghignando.
Law sbatté le palpebre, tornando finalmente in sé a quelle parole, senza registrarne realmente il significato.
-Scusate!- mormorò, scuotendo il capo e facendo ondeggiare la piuma bianca -Non ho nemmeno salutato!-
-Tranquillo figliolo- lo rassicurò lo zio, mentre il ragazzo si spostava per raggiungere Margaret.
-Stai benissimo- le soffiò ghignando, facendola sorridere un po’ persa.
-Anche tu-
-Ma Ace e Perona?- chiese accigliata Boa, cercando il marito con gli occhi.
Drag si strinse nelle spalle.
-Ancora in camera! Lo sai com’è tua figlia, una perfezionista! Soprattutto se si parla di trucchi e di Halloween!- le fece presente, muovendosi per raggiungerla ma venendo fermato dal suono del campanello.
Deviò verso la porta d’ingresso, ancora concentrato sui presenti in salotto per ascoltare l’ennesima battutaccia di Dofla, girandosi solo all’ultimo una volta aperto l’uscio e sobbalzando spaventato.
-Buonasera!!!-
A occhi sgranati squadrò con più attenzione il trio sulla porta. Una donna dai capelli scuri vestita da bambola di pezza, una bimba bionda con un abito nero e un cappello a cilindro e…
-Da cosa ti sei vestito?!?- domandò al colmo dell’incredulità.
Scandagliò ancora e ancora il proprio migliore amico, partendo dai pantaloni a metà polpaccio color glicine con una fantasia bianca simil-zebrata, salendo verso la camicia aperta di un blu acciaio acceso e il boa lilla che gli copriva le spalle, per terminare sul suo volto incorniciato da ciocche rosse su cui campeggiavano un paio di occhiali da sole di dubbio gusto, una cicatrice sulla guancia destra disegnata con il carboncino e un sigaro spento tra i denti.
-Ma come da cosa sono vestito?!- domandò Shanks, allargando le braccia -Da Dofladile!- esclamò come se fosse ovvio, facendo abbassare gli occhi a Makino che, suo malgrado, sorrise divertita.
Drag sbatté interdetto le palpebre, immobile sull’uscio, mentre Lamy entrava in casa con classe reggendo il suo secchiello per i dolci a forma di fantasma.
-Ciao zio Drag!- lo salutò, riscuotendolo.
Gli mise una mano sulla testolina bionda, in un’affettuosa carezza, senza riuscire a smettere di fissare la prova tangibile della stupidità del suo amico. Si piegò appena per facilitare il tentativo di Makino di baciarlo sulla guancia.
-Fufufufu! Santo Roger, per quello mi hai chiesto i vestiti?!- il quartetto si girò verso il vano nella parete che costituiva la porta della sala di casa Mihawk, trovandolo invaso da Dofla, Law e Margaret.
Lamy schizzò come un fulmine nel riconoscere il cugino preferito, chiamandolo a gran voce con le braccia già tese per saltargli in braccio.
-Law!!! Margaret!!!-
-Ciao cucciola!- la salutò, tirandola su e dandole un bacio sulla punta del naso, girandosi poi per permettere a  Margaret di salutarla a sua volta, mentre Dofla avanzava verso l’amico per dargli una goliardica pacca.
-Sei un genio!- affermò, facendo sorridere il rosso ancora di più -Aspetta che ti veda Croco!- aggiunse, ghignando a più non posso.
Un rumore di passi sulle scale attirò l’attenzione di tutti, facendoli voltare in massa.
Ridendo per chissà quale battuta del moro, Ace e Perona apparvero dal piano superiore, fermandosi sorpresi da tutta quella gente ferma nell’ingresso.
-Ehi, ciao!- esclamò la rosa mentre sia Shanks che Dofla abbassavano gli occhiali per osservarla meglio.
Finì di scendere, buttandosi verso gli zii, abbracciandoli con affetto.
-Tesoro sei bellissima- mormorò Shanks, scoccandole un bacio tra i capelli.
Salutò anche Makino, prima di voltarsi verso la star della serata e accovacciarsi per terra mentre Law la rimetteva giù. Lamy le corse incontro per farsi abbracciare.
-Guarda che bella principessa dei fantasmi abbiamo stasera!- esclamò Perona, facendo illuminare la piccola.
-Ti piace?!-
-Tantissimo!-
-È vero che era tuo?!- chiese ancora la bimba, chinando appena il capino di lato.
La rosa annuì convinta.
-Sì, me lo ha cucito la mamma quando avevo più o meno la tua età! Ma ora è tuo, però sappi che è un abito che da delle responsabilità!- la avvisò, facendole sgranare gli occhi -Se vuoi con questo puoi diventare invisibile e trasformare in zombie chi ti fa arrabbiare!- proseguì con tono da cospiratrice, guardandola aprirsi in un sorriso.
-Forte!!!-
-Il Fantasma dell’Opera è arrivato!- esclamò una nuova voce dall’ingresso, mentre il suo possessore entrava teatralmente dalla porta ancora aperta, avvolgendosi nel mantello nero con un ampio gesto del braccio.
-Almeno ha evitato di cantarla- mormorò sottovoce Ace, sporgendosi verso Boa e sua mamma che intanto si erano aggregate a tutta la compagnia insieme a Croco, intento a fissare Shanks tra il disgustato e il truce.
Sabo spostò gli occhi sulla cugina, simulando un grande stupore e avanzando melodrammatico verso di lei che si stava rimettendo in piedi.
-Ma cosa vedo?! Signorina siete forse una visione?! Non potete essere vera se siete tanto bella!-
-Oh Santo Roger- grugnì Ace, roteando gli occhi -Sabo! Sabo controlla se la maschera ti comprime il cervello per favore!-
Il biondo lo fulminò per un attimo, voltando poi il capo dall’altra parte.
-Non ho ricordi del Sabo di cui parli! Io sono solo un misero fantasma che vaga senza pace nelle notti senza luna!- affermò con sofferenza, sotto lo sguardo divertito dei più e basito di Drag e di Ace.
-Ma allora è davvero figlio di Shanks- soffiò Drakul, facendo voltare Makino verso di sé.
-Rende più di un test di paternità vero?!-
-Ma voi, mio angelo, potreste di certo porre fine alle mie sofferenze!- esclamò, afferrando la mano di Perona con le proprie -Volete essere la mia dama per questa sera?! Vi prego…- continuò mettendosi in ginocchio ed estraendo una finta rosa rossa dalla tasca interna del mantello -…Accettate questo fiore e sarò vostro obbligato schiavo per l’eternità!-
Perona scoppiò a ridere ormai al limite, prendendo in mano la rosa solo per picchiettarla sul suo naso.
-Siete molto galante messere ma credo dovreste conservare questa rosa per un’altra donzella e, possibilmente, cambiare spacciatore- gli rispose, provocando uno scroscio di risa tutto intorno, contagiando anche il diretto interessato.
Ace si mosse per raggiungerli mentre Drakul richiudeva finalmente la porta.
-Amico per un attimo ho seriamente temuto per la tua sanità mentale!- gli disse Ace dandogli una pacca sul braccio.
Sabo si strinse nelle spalle, ancora sorridente.
-Mi sento più scemo del solito stasera! Ma puoi stare tranquillo, non ti ruberei mai Perona!- lo prese in giro dandogli di gomito e usando un tono confidenziale, facendolo sospirare e annuire con teatrale coinvolgimento.
-Come sei magnanimo!- 
-Ragazzi in posa che vi faccio una foto prima che andiate!- esclamò Boa, dopo avere recuperato una macchina fotografica, interrompendo quel breve scambio di battute.
Perona tornò verso di loro, con l’intenzione di posizionarsi in mezzo, ma non fece in tempo a mettersi di schiena che si ritrovò sollevata da terra, tra le braccia e contro il petto di Ace. Lo fulminò con lo sguardo, senza riuscire a rimanere davvero seria, mentre anche Sabo si avvicinava un po’ di più.
Boa premette il tasto più volte riuscendo a fare anche qualche scatto più spontaneo, per poi esaminare le foto e sorridere, contenta di avere immortalato quell’attimo di pura felicità. 




Angolo di Piper: 
Ahhhhhhh i preparativi per Halloween fervono e io mi sono fatta contagiare! Anche se come al solito non mi vesto nemmeno quest'anno! 
Non mi dilungo troppo, vorrei solo ringraziare Bambolinarossa (No, no Cora non è fratello di Dofla in questa fic! E credimi c'è poco da dubitare sulla salute mentale di Shanks, non ne ha una!) e Gibutistan (Grazie per la segnalazione delle lettere mancanti, ho corretto qualcosa ma mi sa che ci sono ancora errori, coooomunque... conosco il tuo debole per i rappresentati maschili di casa Mihawk quindi sono particolarmente felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto!)
Al prossimo aggiornamento! 
Piper. 

 
  
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