Sì,
il capitolo era pronto e deciso di cominciare a postarlo.
Però vi
prego, commentate. Per me è molto importante imparare a
migliorarmi e senza le
recensioni questo è un po' difficile. :v
Detto
questo, vi presento il capitolo 5.
Capitolo
5 • L'ordine degli
Oscuri
«Da
dove vieni, Talonflame?» aveva chiesto Audino – la
graziosa
infermiera del campo, un Pokémon roseo ricordante alla
lontana una coniglietta,
con due grosse orecchie a forma di stetoscopio – non appena
il volatile aveva
ripreso conoscenza. Si trovava in quella che assomigliava molto alla
tenda di
Blissey, si accorse Bulbasaur, quando ci entrò per la prima
volta. Talonflame
era steso su una barella e la sua espressione mostrava dei chiari segni
di
confusione.
«Io...
Io non ricordo molto bene...» rispose dopo un po', mentre
scuoteva la testa come per riordinarsi le idee.
«Sapete,
è probabile che la corruzione abbia avuto effetti negativi
sulla sua memoria...» sussurrò Audino al gruppo.
«Potrebbe recuperarla
gradualmente... o niente affatto.»
Squirtle
deglutì. Se questa corruzione era così potente,
chissà quali
danni poteva provocare.
«Dov'è
la mia famiglia?» chiese ad un tratto il Pokémon
alato, subito
rassicurato dal sorriso dell'infermiera.
«Sono
al sicuro e in buona salute» disse caldamente. «Ti
prego, cerca
di rispondere alla mia domanda» continuò in tono
più serio. Stavolta Talonflame
ebbe una breve illuminazione.
«Ricordo
che... Fummo catturati... Portati via... Dalle nostre dimore,
sui picchi più alti delle Alture Laviche...»
raccontò, fermandosi ogni tanto a
causa di un vuoto. «Loro ci hanno tenuti in prigione per
diverso tempo...
C'erano tanti Pokémon nelle prigioni... Di tanto in tanto,
lei arrivava e
puntava quell'oggetto verso uno dei prigionieri... Quello si alzava e
cominciava ad obbedire ai suoi comandi... L'ultima volta è
toccato a noi...»
«Non
ricordi di chi si tratta?» domandò Audino.
«Se vuoi riposare,
dimmelo, e io non insisterò...»
«No,
no, un attimo!» intervenne lui. «Io... Io non
riesco a mettere a
fuoco i dettagli... Ma ricordo quella sensazione... Dopo la
"corruzione"... così la chiamavano... io non riuscivo a
controllare
me stesso... Io non volevo fare del male ai ragazzi che mi hanno
sconfitto...»
indicò con un'ala Bulbasaur, Charmander e Squirtle, e loro
sorrisero
amichevolmente, come a dirgli che non importava. «A me
dispiace... E chiedo umilmente
scusa anche a nome del mio popolo...»
«Stai
tranquillo. Il tuo racconto sarà molto prezioso alle
indagini.
Chi ti ha ridotto così non la passerà
liscia» proseguì Audino. «Talonflame, le
energie ti stanno abbandonando di nuovo. Cerca di addormentarti: ne hai
bisogno.»
Il
rapace annuì lievemente, poi rivolse un sorriso ai tre
Pokémon.
«Oh!» esclamò d'improvviso.
«Un'ultima cosa. Ora ricordo... Gli Oscuri! Si
facevano chiamare 'gli Oscuri'... Coloro che ci hanno catturati e
segregati,
usavano sempre questo appellativo...»
E
prima che potesse concludere la frase, sprofondò nuovamente
nel
sonno. Audino fece senno ai ragazzi di allontanarsi, e loro eseguirono.
Solo
quando abbandonarono la sala medica scambiarono qualche parola con
Audino.
«Non
c'è dubbio, piccoli. Le segrete di cui ci ha parlato devono
trovarsi senz'altro al quartier generale degli Oscuri»
annunciò l'infermiera.
«Scusate
l'ignoranza, ma... questi Oscuri sono i membri dell'esercito nostro
nemico, ho capito bene?» s'intromise Squirtle, ricevendo una
serie di cenni
d'approvazione.
«Possiamo
provare a chiedergli se ricorda la localizzazione della
prigione! Magari potremmo risalire alla posizione del quartier
generale!»
propose Charmander, ma Audino negò, avendo evidentemente
delle buone ragioni.
«Quando
l'ho visitato ho individuato una strana forma di magia
all'interno del suo cervello. In qualche modo, lo strumento utilizzato
per la
corruzione impedisce alla vittima di ricordare determinati dati. Quando
Talonflame è stato corrotto, lo hanno fatto in modo che
dimenticasse ogni indicazione
sul luogo dell'avvenimento. Se anche solo provasse
a ricordare, sarebbe invaso da qualcosa come... una scarica elettrica,
o
simili. Per il momento è meglio non sforzarlo.»
«E
gli altri Pokémon corrotti?» chiese Bulbasaur.
«Sappiamo che Talonflame
non era il primo Pokémon ad essere corrotto, non
è così? Come mai queste
informazioni le avete ricavate solo adesso?»
Audino
acconsentì. «Sì, beh, si tratta di casi
un po' diversi. Ti
spiego: Talonflame era molto potente, il suo livello di corruzione era
parecchio alto rispetto a quello dei precedenti Pokémon
corrotti.
Probabilmente, nel renderlo così potente non sono riusciti a
bloccare del tutto
la sua memoria, ma solo a limitarla.»
Squirtle
rabbrividì per l'orrore di quell'atroce strumento.
«Vorresti
dire che...?»
«Gli
altri corrotti non ricordano assolutamente nulla dopo la ripresa.
Talonflame è il primo a parlare così
tanto» fece Audino con tristezza. «Secondo
gli esperti della capitale, più è alto il livello
della corruzione e meno potente
è il blocco della memoria. Per quanto potente, il manufatto
corrosivo non può
essere invincibile...»
«Su
questo non ci piove» disse Charmander. «Ora io mi
chiedo... Come
mai hanno mandato un Pokémon con una corruzione
così alta ad attaccare un così
vasto numero di Pokémon? Erano così
certi
di vincere?»
Audino
scosse la testa. «Non so come risponderti. Ma di sicuro,
Starmie e le sue scorte ne sanno qualcosa. Perché non vi
rivolgete a loro? Io
devo tornare a controllare Talonflame.»
Dopo
essersi congedati, i ragazzi discussero parecchio sulla storia
dell'alato. Il più grande mistero, dovevano ammetterlo, era
il modo in cui tre
Pokémon giovani come loro fossero riusciti a domare un
avversario del genere
che nemmeno le guardie imperiali avevano potuto confrontare. Quando si
resero
conto di essere a corto di risposte, decisero di incamminarsi verso il
centro
del campo, dove un alloggiamento particolarmente esteso ospitava i
consiglieri
del re.
∼
«Maledizione!»
L'attuale
comandante di quello che si era scoperto essere
"l'ordine degli Oscuri" batté rumorosamente il pugno sulla
sua
tastiera. «Un mostro tanto potente... messo fuori gioco da
tre nanerottoli!»
«Se
posso immischiarmi, signore...» intervenne Zoroark prima che
la
sua rabbia sfociasse in furia incontrollabile. «Non mi aveva
ordinato di
corromperlo solo per seminare terrore?»
Quello
sbuffò con fastidio. «Mmm... Credo che in fin dei
conti sia
stato utile al suo scopo primario...» ammise. «Ma
non possiamo permetterci
fallimenti simili. Senza il blocco della memoria, lui e i suoi stupidi
frugoletti possono spifferare ai Pokémon del campo alcune
delle nostre
informazioni.»
«A
proposito di questo, capo...»
Zoroark
si pentì subito di ciò che propose, ma l'idea di
aiutare il
capo l'allettava troppo. Il capo premiava sostanziosamente i suoi
servitori più
devoti.
«Stavo
pensando... che potrebbe essere vantaggioso inviare una spia
all'accampamento dell'esercito... So che il vostro potere vi permette
di
visualizzare qualunque scena voi vogliate, ma avere un infiltrato ci
permetterebbe
di monitorare direttamente le azioni dell'esercito... Cosa ne
pensate?»
Il
capo fissò Zoroark per alcuni secondi, trasmettendole una
paura
incontenibile... e infine annuì.
«Non
mi sarei mai aspettato una cooperazione del genere. Brava,
Zoroark.»
Zoroark
arrossì ed indietreggiò. «I-io non ho
fatto niente...»
Il
capo mosse i tasti della sua strana console ed inquadrò i
sotterranei dell'edificio, dove si trovavano i prigionieri, e
cominciò a
muovere la ripresa, cercando il Pokémon adatto da mandare al
campo come
infiltrato...
∼
Charmander
fece per bussare, ma Bulbasaur gli tirò il braccio e lo
invitò a tendere le orecchie. I consiglieri all'interno
stavano parlando di
qualcosa circa l'attacco di Talonflame.
«Ve
lo assicuro: mai vista tanta potenza in un Pokémon
volante.» aveva
detto la voce che i ragazzi riconobbero essere di Steelix.
«Sono certo che
potrebbe tenere testa anche ad un Pokémon della
leggenda...»
«Pokémon
della leggenda?» bisbigliò Squirtle da fuori la
tenda.
«Addirittura? E noi che siamo riusciti a batterlo come se
niente fosse!»
«Il
vero interrogativo riguarda quei tre piccoletti che l'hanno messo
al tappeto, ragazzi!» rispose Golem.
«C'è da stupirsi che sia stato necessario
il loro intervento per fermarlo!»
«Bella
dimostrazione di gratitudine!» ribatté
silenziosamente Squirtle
con ironia. Bulbasaur e Charmander lo zittirono.
«Commenteremo
dopo, Squirtle, ora cerca di ascoltare!» mormorò
Bulbasaur. Squirtle incrociò le braccia con rassegnazione e
si fece più vicino
per sentire meglio.
«Calma,
Golem. Devi riconoscere che i 'piccoletti' si sono dimostrati
piuttosto abili, no?»
Questa
volta a parlare era stata una voce sconosciuta.
«Credete
ciò che volete» proseguì.
«Quei tre presentano tutte le
caratteristiche per essere gli eroi di cui si parla nella profezia di
Arceus...
ed io sono convinta che siano proprio loro.»
Nella
tenda era caduto un silenzio di tomba. Bulbasaur, Charmander e
Squirtle non avevano idea di cosa stessero parlando, eppure doveva
essere un
argomento molto delicato. Dopo vari secondi di silenzio, fu Starmie a
parlare
per prima.
«Nella
profezia viene citata solo "una serie di eroi". Come
puoi essere tanto sicura che si tratti di loro tre?»
domandò la stella marina.
«Non
posso averne la certezza assoluta, questo è
chiaro...» rispose la
voce misteriosa. «Ma nella profezia si parla di tre giovani
eroi che nonostante
la loro mole e la loro età riescono a dare del filo da
torcere ad avversari più
pericolosi. E poi quel Charmander, pare che nel suo villaggio fosse
famoso per
aver sconfitto molti Pokémon più grandi e
valorosi di lui...»
Charmander
soffiò con rabbia una fiammella che andò a
dissolversi nel
cielo ormai serale. Avrebbe dato il mondo per smentire quelle voci
riguardo
alle sue formidabili doti di combattente...
«Beh,
ragazzi, dobbiamo ammettere che ci sono delle possibilità.
Dopotutto, sono in molti a credere alla profezia...» aggiunse
un'altra voce,
dal tono controllato e sveglio. «Ma nella situazione in cui
ci troviamo non
dobbiamo dare nulla per scontato. Sappiamo che l'esercito oscuro
è disposto a
tutto pur di rovinarci... Non c'è modo di sapere quale
sarà la loro prossima
mossa e dobbiamo essere pronti a tutto.»
Golem
sbadigliò con fragore. «Chiedo scusa, ragazzi...
Purtroppo io
non sono più lucido. Che ne dite di mettere qualcosa sotto i
denti e dormirci
sopra?»
I
presenti ridacchiarono e acconsentirono. Inoltre, l'affermazione di
Golem aveva ricordato a Bulbasaur e ai suoi amici che con tutti gli
eventi di
quel giorno non avevano ancora mangiato nulla. In fretta si
allontanarono dalla
tenda prima che i suoi proprietari ne uscissero e raggiunsero la mensa
del
campo.
Si
trattava di un edificio abbastanza simile agli altri. C'erano tanti
pali di legno conficcati nel terreno e una serie di veli a sovrastarli,
come
una grande capanna. Vi era un vasto numero di tavoli lunghi e stretti,
illuminati da molteplici candele e torce, e uno splendido
buffè allestito su
una tavola bianca. La maggior parte dei posti erano occupati,
così Bulbasaur,
Charmander e Squirtle furono costretti a sedersi al primo tavolo che
trovarono
libero. Cercarono di accaparrare quante più squisitezze
potevano dal bancone
principale, dove un caloroso Pokémon simile ad un bovino
rosa di nome Miltank
riempiva i bicchieri degli ospiti con le bevande più
disperate, tornarono
soddisfatti al loro posto e iniziarono a mangiare con gusto.
La
vera sorpresa fu quando una ragazzina più o meno della loro
età si
fece avanti con aria spaesata e chiese gentilmente di potersi sedere
accanto a
loro. Era una quadrupede dalla pelle di un verde brillante e una grossa
foglia
che le partiva dalla fronte.
«Non
vi do fastidio, vero? Io sto... avendo delle difficoltà ad
ambientarmi» ammise, facendosi piccola piccola. I tre
Pokémon furono più che
lieti di ospitarla al loro tavolo.
«Ehi,
è il primo giorno per tutti» fece notare Squirtle,
e gli altri
due annuirono.
«Vi
ringrazio di cuore!» sorrise quella. Sono Chikorita, piacere
di
conoscervi!» si presentò, prendendo posto accanto
a Bulbasaur. «E voi?»
«Io
mi chiamo Charmander, ma...»
«...
ma forse lo conosci come il
campione di Roccardente» intervenne Squirtle
scherzoso, beccandosi sia
un'occhiataccia da Charmander che un risolino divertito da Chikorita.
«Io sono Squirtle.»
«E
io Bulbasaur, da Querciavalle... Tu, da dove vieni?»
«Da
Villaspina, un piccolo villaggio nel mezzo delle Pianure
Fruttifere»
rispose lei. «Anche se a dirla tutta, non ho mai apprezzato
interamente la vita
laggiù... Certe volte mi sono chiesta se...»
Un
richiamo attrasse l'attenzione di tutti. Poco alla volta, tutti i
Pokémon abbandonarono la mensa e restarono pietrificati
davanti a ciò che
avevano di fronte.
C'era
un Pokémon dalle sembianze di un grosso dobermann nero,
avvolto
da sinistre fasce metalliche che ne circondavano le caviglie e il collo
come
dei collari. Le lunghe e affilate corna ricurve non ammorbidivano certo
il
ritratto e la coda sottile terminava in una freccia appuntita.
Gli
esperti identificarono quel Pokémon come un Houndoom, quello
che
veniva considerato uno dei più terribili presagi di
sciagura... e di morte.