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Autore: Vincy25    24/10/2015    1 recensioni
Cresciuto dallo zio adottivo, Bulbasaur conosce il suo triste passato, ma affronta la vita con ottimismo e spensieratezza. Non sa che un evento straordinario e terribile sta per sconvolgere l'equilibrio del suo mondo, dando una svolta inaspettata al suo destino.
Immaginai questa storia quand'ero piccolo e qualche giorno fa mi è tornata in mente! Così ho pensato di pubblicarla. XD
Spero vi piaccia!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Sì, il capitolo era pronto e deciso di cominciare a postarlo. Però vi prego, commentate. Per me è molto importante imparare a migliorarmi e senza le recensioni questo è un po' difficile. :v

Detto questo, vi presento il capitolo 5.

Capitolo 5 • L'ordine degli Oscuri

«Da dove vieni, Talonflame?» aveva chiesto Audino – la graziosa infermiera del campo, un Pokémon roseo ricordante alla lontana una coniglietta, con due grosse orecchie a forma di stetoscopio – non appena il volatile aveva ripreso conoscenza. Si trovava in quella che assomigliava molto alla tenda di Blissey, si accorse Bulbasaur, quando ci entrò per la prima volta. Talonflame era steso su una barella e la sua espressione mostrava dei chiari segni di confusione.

«Io... Io non ricordo molto bene...» rispose dopo un po', mentre scuoteva la testa come per riordinarsi le idee.

«Sapete, è probabile che la corruzione abbia avuto effetti negativi sulla sua memoria...» sussurrò Audino al gruppo. «Potrebbe recuperarla gradualmente... o niente affatto.»

Squirtle deglutì. Se questa corruzione era così potente, chissà quali danni poteva provocare.

«Dov'è la mia famiglia?» chiese ad un tratto il Pokémon alato, subito rassicurato dal sorriso dell'infermiera.

«Sono al sicuro e in buona salute» disse caldamente. «Ti prego, cerca di rispondere alla mia domanda» continuò in tono più serio. Stavolta Talonflame ebbe una breve illuminazione.

«Ricordo che... Fummo catturati... Portati via... Dalle nostre dimore, sui picchi più alti delle Alture Laviche...» raccontò, fermandosi ogni tanto a causa di un vuoto. «Loro ci hanno tenuti in prigione per diverso tempo... C'erano tanti Pokémon nelle prigioni... Di tanto in tanto, lei arrivava e puntava quell'oggetto verso uno dei prigionieri... Quello si alzava e cominciava ad obbedire ai suoi comandi... L'ultima volta è toccato a noi...»

«Non ricordi di chi si tratta?» domandò Audino. «Se vuoi riposare, dimmelo, e io non insisterò...»

«No, no, un attimo!» intervenne lui. «Io... Io non riesco a mettere a fuoco i dettagli... Ma ricordo quella sensazione... Dopo la "corruzione"... così la chiamavano... io non riuscivo a controllare me stesso... Io non volevo fare del male ai ragazzi che mi hanno sconfitto...» indicò con un'ala Bulbasaur, Charmander e Squirtle, e loro sorrisero amichevolmente, come a dirgli che non importava. «A me dispiace... E chiedo umilmente scusa anche a nome del mio popolo...»

«Stai tranquillo. Il tuo racconto sarà molto prezioso alle indagini. Chi ti ha ridotto così non la passerà liscia» proseguì Audino. «Talonflame, le energie ti stanno abbandonando di nuovo. Cerca di addormentarti: ne hai bisogno.»

Il rapace annuì lievemente, poi rivolse un sorriso ai tre Pokémon. «Oh!» esclamò d'improvviso. «Un'ultima cosa. Ora ricordo... Gli Oscuri! Si facevano chiamare 'gli Oscuri'... Coloro che ci hanno catturati e segregati, usavano sempre questo appellativo...»

E prima che potesse concludere la frase, sprofondò nuovamente nel sonno. Audino fece senno ai ragazzi di allontanarsi, e loro eseguirono. Solo quando abbandonarono la sala medica scambiarono qualche parola con Audino.

«Non c'è dubbio, piccoli. Le segrete di cui ci ha parlato devono trovarsi senz'altro al quartier generale degli Oscuri» annunciò l'infermiera.

«Scusate l'ignoranza, ma... questi Oscuri sono i membri dell'esercito nostro nemico, ho capito bene?» s'intromise Squirtle, ricevendo una serie di cenni d'approvazione.

«Possiamo provare a chiedergli se ricorda la localizzazione della prigione! Magari potremmo risalire alla posizione del quartier generale!» propose Charmander, ma Audino negò, avendo evidentemente delle buone ragioni.

«Quando l'ho visitato ho individuato una strana forma di magia all'interno del suo cervello. In qualche modo, lo strumento utilizzato per la corruzione impedisce alla vittima di ricordare determinati dati. Quando Talonflame è stato corrotto, lo hanno fatto in modo che dimenticasse ogni indicazione sul luogo dell'avvenimento. Se anche solo provasse a ricordare, sarebbe invaso da qualcosa come... una scarica elettrica, o simili. Per il momento è meglio non sforzarlo.»

«E gli altri Pokémon corrotti?» chiese Bulbasaur. «Sappiamo che Talonflame non era il primo Pokémon ad essere corrotto, non è così? Come mai queste informazioni le avete ricavate solo adesso?»

Audino acconsentì. «Sì, beh, si tratta di casi un po' diversi. Ti spiego: Talonflame era molto potente, il suo livello di corruzione era parecchio alto rispetto a quello dei precedenti Pokémon corrotti. Probabilmente, nel renderlo così potente non sono riusciti a bloccare del tutto la sua memoria, ma solo a limitarla.»

Squirtle rabbrividì per l'orrore di quell'atroce strumento. «Vorresti dire che...?»

«Gli altri corrotti non ricordano assolutamente nulla dopo la ripresa. Talonflame è il primo a parlare così tanto» fece Audino con tristezza. «Secondo gli esperti della capitale, più è alto il livello della corruzione e meno potente è il blocco della memoria. Per quanto potente, il manufatto corrosivo non può essere invincibile...»

«Su questo non ci piove» disse Charmander. «Ora io mi chiedo... Come mai hanno mandato un Pokémon con una corruzione così alta ad attaccare un così vasto numero di Pokémon? Erano così certi di vincere?»

Audino scosse la testa. «Non so come risponderti. Ma di sicuro, Starmie e le sue scorte ne sanno qualcosa. Perché non vi rivolgete a loro? Io devo tornare a controllare Talonflame.»

Dopo essersi congedati, i ragazzi discussero parecchio sulla storia dell'alato. Il più grande mistero, dovevano ammetterlo, era il modo in cui tre Pokémon giovani come loro fossero riusciti a domare un avversario del genere che nemmeno le guardie imperiali avevano potuto confrontare. Quando si resero conto di essere a corto di risposte, decisero di incamminarsi verso il centro del campo, dove un alloggiamento particolarmente esteso ospitava i consiglieri del re.

«Maledizione!»

L'attuale comandante di quello che si era scoperto essere "l'ordine degli Oscuri" batté rumorosamente il pugno sulla sua tastiera. «Un mostro tanto potente... messo fuori gioco da tre nanerottoli!»

«Se posso immischiarmi, signore...» intervenne Zoroark prima che la sua rabbia sfociasse in furia incontrollabile. «Non mi aveva ordinato di corromperlo solo per seminare terrore?»

Quello sbuffò con fastidio. «Mmm... Credo che in fin dei conti sia stato utile al suo scopo primario...» ammise. «Ma non possiamo permetterci fallimenti simili. Senza il blocco della memoria, lui e i suoi stupidi frugoletti possono spifferare ai Pokémon del campo alcune delle nostre informazioni.»

«A proposito di questo, capo...»

Zoroark si pentì subito di ciò che propose, ma l'idea di aiutare il capo l'allettava troppo. Il capo premiava sostanziosamente i suoi servitori più devoti.

«Stavo pensando... che potrebbe essere vantaggioso inviare una spia all'accampamento dell'esercito... So che il vostro potere vi permette di visualizzare qualunque scena voi vogliate, ma avere un infiltrato ci permetterebbe di monitorare direttamente le azioni dell'esercito... Cosa ne pensate?»

Il capo fissò Zoroark per alcuni secondi, trasmettendole una paura incontenibile... e infine annuì.

«Non mi sarei mai aspettato una cooperazione del genere. Brava, Zoroark.»

Zoroark arrossì ed indietreggiò. «I-io non ho fatto niente...»

Il capo mosse i tasti della sua strana console ed inquadrò i sotterranei dell'edificio, dove si trovavano i prigionieri, e cominciò a muovere la ripresa, cercando il Pokémon adatto da mandare al campo come infiltrato...

Charmander fece per bussare, ma Bulbasaur gli tirò il braccio e lo invitò a tendere le orecchie. I consiglieri all'interno stavano parlando di qualcosa circa l'attacco di Talonflame.

«Ve lo assicuro: mai vista tanta potenza in un Pokémon volante.» aveva detto la voce che i ragazzi riconobbero essere di Steelix. «Sono certo che potrebbe tenere testa anche ad un Pokémon della leggenda...»

«Pokémon della leggenda?» bisbigliò Squirtle da fuori la tenda. «Addirittura? E noi che siamo riusciti a batterlo come se niente fosse!»

«Il vero interrogativo riguarda quei tre piccoletti che l'hanno messo al tappeto, ragazzi!» rispose Golem. «C'è da stupirsi che sia stato necessario il loro intervento per fermarlo!»

«Bella dimostrazione di gratitudine!» ribatté silenziosamente Squirtle con ironia. Bulbasaur e Charmander lo zittirono.

«Commenteremo dopo, Squirtle, ora cerca di ascoltare!» mormorò Bulbasaur. Squirtle incrociò le braccia con rassegnazione e si fece più vicino per sentire meglio.

«Calma, Golem. Devi riconoscere che i 'piccoletti' si sono dimostrati piuttosto abili, no?»

Questa volta a parlare era stata una voce sconosciuta.

«Credete ciò che volete» proseguì. «Quei tre presentano tutte le caratteristiche per essere gli eroi di cui si parla nella profezia di Arceus... ed io sono convinta che siano proprio loro.»

Nella tenda era caduto un silenzio di tomba. Bulbasaur, Charmander e Squirtle non avevano idea di cosa stessero parlando, eppure doveva essere un argomento molto delicato. Dopo vari secondi di silenzio, fu Starmie a parlare per prima.

«Nella profezia viene citata solo "una serie di eroi". Come puoi essere tanto sicura che si tratti di loro tre?» domandò la stella marina.

«Non posso averne la certezza assoluta, questo è chiaro...» rispose la voce misteriosa. «Ma nella profezia si parla di tre giovani eroi che nonostante la loro mole e la loro età riescono a dare del filo da torcere ad avversari più pericolosi. E poi quel Charmander, pare che nel suo villaggio fosse famoso per aver sconfitto molti Pokémon più grandi e valorosi di lui...»

Charmander soffiò con rabbia una fiammella che andò a dissolversi nel cielo ormai serale. Avrebbe dato il mondo per smentire quelle voci riguardo alle sue formidabili doti di combattente...

«Beh, ragazzi, dobbiamo ammettere che ci sono delle possibilità. Dopotutto, sono in molti a credere alla profezia...» aggiunse un'altra voce, dal tono controllato e sveglio. «Ma nella situazione in cui ci troviamo non dobbiamo dare nulla per scontato. Sappiamo che l'esercito oscuro è disposto a tutto pur di rovinarci... Non c'è modo di sapere quale sarà la loro prossima mossa e dobbiamo essere pronti a tutto.»

Golem sbadigliò con fragore. «Chiedo scusa, ragazzi... Purtroppo io non sono più lucido. Che ne dite di mettere qualcosa sotto i denti e dormirci sopra?»

I presenti ridacchiarono e acconsentirono. Inoltre, l'affermazione di Golem aveva ricordato a Bulbasaur e ai suoi amici che con tutti gli eventi di quel giorno non avevano ancora mangiato nulla. In fretta si allontanarono dalla tenda prima che i suoi proprietari ne uscissero e raggiunsero la mensa del campo.

Si trattava di un edificio abbastanza simile agli altri. C'erano tanti pali di legno conficcati nel terreno e una serie di veli a sovrastarli, come una grande capanna. Vi era un vasto numero di tavoli lunghi e stretti, illuminati da molteplici candele e torce, e uno splendido buffè allestito su una tavola bianca. La maggior parte dei posti erano occupati, così Bulbasaur, Charmander e Squirtle furono costretti a sedersi al primo tavolo che trovarono libero. Cercarono di accaparrare quante più squisitezze potevano dal bancone principale, dove un caloroso Pokémon simile ad un bovino rosa di nome Miltank riempiva i bicchieri degli ospiti con le bevande più disperate, tornarono soddisfatti al loro posto e iniziarono a mangiare con gusto.

La vera sorpresa fu quando una ragazzina più o meno della loro età si fece avanti con aria spaesata e chiese gentilmente di potersi sedere accanto a loro. Era una quadrupede dalla pelle di un verde brillante e una grossa foglia che le partiva dalla fronte.

«Non vi do fastidio, vero? Io sto... avendo delle difficoltà ad ambientarmi» ammise, facendosi piccola piccola. I tre Pokémon furono più che lieti di ospitarla al loro tavolo.

«Ehi, è il primo giorno per tutti» fece notare Squirtle, e gli altri due annuirono.

«Vi ringrazio di cuore!» sorrise quella. Sono Chikorita, piacere di conoscervi!» si presentò, prendendo posto accanto a Bulbasaur. «E voi?»

«Io mi chiamo Charmander, ma...»

«... ma forse lo conosci come il campione di Roccardente» intervenne Squirtle scherzoso, beccandosi sia un'occhiataccia da Charmander che un risolino divertito da Chikorita. «Io sono Squirtle.»

«E io Bulbasaur, da Querciavalle... Tu, da dove vieni?»

«Da Villaspina, un piccolo villaggio nel mezzo delle Pianure Fruttifere» rispose lei. «Anche se a dirla tutta, non ho mai apprezzato interamente la vita laggiù... Certe volte mi sono chiesta se...»

Un richiamo attrasse l'attenzione di tutti. Poco alla volta, tutti i Pokémon abbandonarono la mensa e restarono pietrificati davanti a ciò che avevano di fronte.

C'era un Pokémon dalle sembianze di un grosso dobermann nero, avvolto da sinistre fasce metalliche che ne circondavano le caviglie e il collo come dei collari. Le lunghe e affilate corna ricurve non ammorbidivano certo il ritratto e la coda sottile terminava in una freccia appuntita.

Gli esperti identificarono quel Pokémon come un Houndoom, quello che veniva considerato uno dei più terribili presagi di sciagura... e di morte.

   
 
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