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Autore: Emma_38    25/10/2015    0 recensioni
"Prima avrei voluto fare l'amore con te" continuai a guardarlo in ogni suo minimo dettaglio, aveva gli occhi chiusi, e sentivo il suo respiro sul mio collo. Lo baciai e lui sorrise.
E così sorrisi anche io. Mi ero persa nelle sue parole e successivamente nel suo sorriso, il più bello che abbia mai visto. Continuavo a stringerlo a me,ad accarezzargli il volto. Se lo amavo? Non lo so dire, so solo che lui, aveva qualcosa in più. Non ho mai amato nella mia vita, non so precisamente cosa si provi, ma lo penso in continuazione. In questa situazione mi ci sono messa sa sola. Ma preferisco essere tormentata dal suo pensiero, che da quello di chiunque altro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Guardai il telefono e strabuzzai gli occhi.
“A Marco piace la tua risposta.” Quella frase era ripetuta almeno una decina di volte. Andai sul suo profilo e la prima cosa che notai era che le ultime risposte risalivano a molti mesi prima. Sorrisi all’idea che fosse entrato su Ask solo per cercare me. Ispezionai per bene il suo profilo, poco dopo mi arrivò una nuova domanda.
“10” era solamente un numero,era un anonimo e  di solito non mi facevo votare da nessuno, pensai che qualcuno si fosse sbagliato. Comunque risposi…
“Ma l’anonimo?” 
Quasi immediatamente mi arrivò un'altra domanda.
“ non posso levarlo,scrivimi e ti spiego” non feci in tempo a rispondere che mi arrivò un'altra domanda, in cui c’era scritto un numero di telefono. Segnai il numero.
Era Marco. La prima cosa che vidi fu la foto del profilo, era lui che baciava una ragazza, forse non avrei dovuto scrivergli, ma lo feci.
‘Sono Emma, penso di aver capito tutto.’
 Lasciai il telefono, un po’ amareggiata dalla situazione in cui mi ero andata ad infilare. Entrai in doccia e cercai di rilassarmi, ma i miei pensieri volgevano sempre e solo a Marco.
Uscii dalla doccia e mi vestì, mi asciugai i capelli e tornai in camera.
Il telefono lampeggiava, forse aveva risposto.
‘Marco ti ha inviato un nuovo messaggio’
Aprii il messaggio.
‘Ei Emma, immaginavo avessi capito…è grave?’ ero più che convinta a non rispondergli più, ma più lui mi scriveva più io non potevo fare a meno di parlargli. Parlammo tutta la notte, e devo ammettere che mi fece davvero molto piacere.
Forse stavo sbagliando, e qualcosa mi diceva che avrei continuato a sbagliare.
Nei giorni seguenti io e Marco eravamo diventati praticamente una cosa sola, parlavamo giorno e notte e ogni tanto uscivamo insieme. Mi trovavo bene con lui, moltissimo. Inziava a darmi dei nomignoli. Mi chiamava Gnoma, poiché ero molto più bassa di lui e ogni tanto si faceva scappare un “Amore”.
Tra me e lui c’erano solo lunghi abbracci, mai nulla di più. Spesso mi guardava le labbra ed io istintivamente le bagnavo con la lingua e, subito dopo, lo faceva lui.
Delle volte ci guardavamo negli occhi e, molto spesso, io mi perdevo in quel verde che tanto amavo.
Ogni giorno che uscivamo, speravo in un bacio, ma non volevo mai ammetterlo. Ogni volta che mi riportava a casa io speravo che quello sarebbe stato il giorno in cui, salutandomi, anche per sbaglio, le nostre labbra si toccassero.
“Sei bellissima, davvero” eravamo dentro la sua macchinetta, le nostre mani erano intrecciate, ed io ,senza volerlo, ero felice.
“Smettila.” Cercavo sempre di non far vedere la mia felicità ogni volta che mi diceva cose carine.
“Marco,posso chiederti una cosa?” lui annuì, io feci un lungo respiro e lo guardai negli occhi.
“Perché mi hai scritto?” ormai la nostra amicizia andava avanti da parecchio, ma non mi era ancora chiaro il motivo per cui mi aveva scritto quando era ancora felicemente fidanzato. Cosa voleva da me?
“Bhe… tu eri seduta su quelle scale, mi guardavi, ed eri così bella. Non ho potuto farne a meno.” Dentro me un uragano di emozioni si facevano sentire, avevo lo stomaco sottosopra, ma come sempre, non lo facevo notare.
“Sei fidanzato…” Marco mi guardò negli occhi,sorrise. Si avvicinò a me continuando a guardarmi fisso. Mi persi nei suoi occhi,veramente. Notai che avevo i brividi, mi sentì strana, ma era una bellissima sensazione. I nostri occhi erano come due calamite,non riuscivo a distogliere lo sguardo,più lui si avvicinava,più io sentivo di morire da un momento all’altro.
“Io non ce la faccio!” questa volta i miei pensieri presero forma.
“A fare cosa?” scesi dalla macchinetta, avevo bisogno di aria. Stavo sbagliando, era fidanzato,non potevo rovinare tutto. Marco mi seguì e subito mi avvolse fra le sue braccia possenti. Mi alzò il volto costringendo i miei occhi a perdersi nuovamente nei suoi. Ci guardammo per un tempo indeterminato. Mise le sue mani sotto le mie cosce,voleva prendermi in braccio. In pochi secondi ero su di lui. Sorrise. Sorrisi.
Marco continuava ad avvicinarsi a me, ma proprio quando pensavo che mi avrebbe baciato,si allontanava. Era indeciso, aveva paura. Decisi di porre fine a quel momento, tanto bello quanto pericoloso.
Tornai con i piedi a terra,presi la mia borsa, le lasciai un bacio fuggente sulla guancia e lo salutai.
Mi incamminai verso casa. Pochi minuti dopo ero arrivata,salutai mia madre e optai per farmi un bagno rilassante. Ero in pace, finalmente. A disturbare quella quiete fu il mio telefono, un nuovo messaggio.
Da Marco:
“Sei a casa?”
A Marco:
“si”
Da Marco:
“Posso passare a darti un bacio e vado via? “
Non potevo crederci,prima di realizzare ogni sua parola passarono infiniti minuti.
A Marco:
“Vieni.” Non so per quale motivo risposi in quel modo, forse avrei dovuto semplicemente non rispondergli più, ma era impossibile, non riuscivo a farlo. Quel ragazzo aveva un potere troppo potente verso di me e io mi sentivo impotente. Volevo quel bacio da impazzire, forse ero diventata pazza.
Da Marco:
“Scendi,sono già qui.”
Lasciai il telefono in camera e corsi per il corridoio sotto gli occhi sbalorditi di mia madre.
“Emmaa,dove stai andando??” mia madre non capiva,e io in quel momento capivo peggio di lei. Non sapevo cosa stavo facendo, ne il motivo per cui correvo.
“Vado a baciare Marco e torno” urlai in riposta a mia madre, la quale, anche se non potevo vederla, sorrise.
Aprii il cancello e velocemente uscii, vidi la macchinetta di Marco, e appoggiato ad essa la sua sagoma. Era bellissimo,aveva il volto rivolto verso il basso,era teso e potevo vederlo benissimo. Ero tesa anche io e devo ammettere anche un po’ impaurita. Mi vide e lentamente si avvicinò, lo abbracciai e lui mi prese in braccio, come qualche minuto prima. Mi guardò negli occhi e insieme sorridemmo. Guardava le mie labbra come se volesse staccarmele a morsi, ma le guardava e basta. Pensavo non mi baciasse nemmeno in quel momento, ma decisi di aspettare di essere paziente, di dare tempo al tempo. Mentre i miei pensieri erano rivolti al tempo che passava velocemente, le sue labbra si posarono sulle mie.
 
 
Spazio autrice: buonaseraaa, eccovi il secondo capitolo. Spero vi piaccia. Domani metterò sia il terzo che il quarto, commentate e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacione.
-Emma-
 
 
   
 
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