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Autore: Destinycantbechanged    26/10/2015    1 recensioni
Dean e Castiel sono all'ultimo anno di liceo.
Dean non ha la minima idea di cosa saranno questi ultimi mesi di scuola. Incontri, perdite, nuovi sentimenti, forse l'amore.
Castiel è il nuovo arrivato. Riuscirà a crearsi una nuova vita e lasciarsi tutto alle spalle?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Il week end era passato così velocemente che Castiel ancora non si rendeva conto di essere in una nuova città, in una nuova scuola, con nuove persone e tutti questi pensieri di lunedì mattina gli crearono solo ansia e irrequietezza. Tre giorni e ancora nessun indizio, o quantomeno qualcosa che lo ricollegasse a sua sorella Anna, la sua gemella. Castiel era cresciuto senza genitori, da solo con due fratelli, Gabriel e Anna. La madre e il padre erano morti quando lui aveva soltanto tre anni. In realtà erano in bancarotta. Debiti, solo debiti e la vergogna li costrinse ad un gesto estremo, il suicidio. Gabriel aveva quindici anni all';epoca dei fatti e per lui fu un trauma ritrovarsi da solo e con due fratelli piccoli a cui badare. Gabriel aveva abbandonato la scuola, aveva venduto tutto quello che poteva vendere tranne la loro casa in campagna. Era riuscito a pagare la maggior parte dei debiti e proprio lì in quella casa decise di vivere insieme ai suoi fratelli, lontano dalla città caotica e dalle dicerie della gente. Aiutato dallo zio Zaccaria riuscì in questa impresa e fu lo stesso zio a trovargli lavoro in una piccola azienda in cui lavorava solo la mattina, mentre i gemelli erano a scuola. Gabriel era un buon fratello, davvero. Si era impegnato molto per non far mancare nulla nè a Castiel nè ad Anna. Era molto severo e pretendeva che i suoi fratelli studiassero molto e che si impegnassero per essere delle"persone che sanno stare nella società" come diceva sempre lui. Castiel non gli aveva dato mai grandi problemi. A scuola andava bene, aveva poche amicizie e diceva sempre a Gabriel che un giorno avrebbe voluto, insieme a lui, portare di nuovo avanti gli affari della famiglia. Anna invece si dimostrò una ragazza piuttosto vivace. Amici, quelli sbagliati. Aveva abbandonato gli studi a quindici anni e aveva trovato lavoro in un negozio di tatuaggi. Gabriel non ne era particolarmente entusiasta e da lì iniziarono i primi screzi tra i due fratelli. Castiel cercava di difenderla come meglio poteva, ma lei non faceva che creare disastri giorno dopo giorno.
Nel giorno del trentesimo compleanno di Gabriel si presentò alla festa completamente ubriaca e strafatta e in compagnia del fidanzato di turno.
Arrivò in mezzo ad amici e parenti annunciando che aspettava un bambino.
Gabriel era fuori di se.
Quella scenata in pubblico non l’avrebbe tollerata.
Ne seguì una lite furibonda e Gabriel cacciò di casa Anna, che colse subito la palla al balzo per andarsene finalmente via.
Erano trascorsi cinque mesi e Cas non aveva nessuna notizia di sua sorella.
Solo una telefonata in cui lo avvisava che stava bene e che viveva in Kansas.
Da lì anche il trasferimento di Cas, che aveva bisogno della sorella, di vederla, di sapere che stava bene.
Ma soprattutto aveva bisogno della sua presenza. Voleva molto bene a Gabriel, ma la sua gemella era la parte che lo completava di più. La parte irrazionale che mancava a lui.
 
                             ***

Dean Winchester odiava tante cose, ma il lunedì mattina le batteva tutte.
“Ma stai ancora a poltrire? Su dai, sono le sette e mezza e alle otto dobbiamo essere a scuola” disse Sam tirandogli un cuscino in faccia.
“Sam non rompere, è lunedì, abbi pietà di me”
“Ti aspetto in macchina, il caffè te lo bevi a scuola”.


Occhiali da sole neri e in mano un caffè macchiato bollente, che Dean sperava l’avrebbe fatto svegliare un attimo.
Si sedette al suo posto e stranamente non era in ritardo.
Due ore di filosofia con la professoressa Charlie sarebbero volate velocemente. Tanto alla fine si parlava di tutto tranne che di filosofia.
Era l’insegnante preferita di Dean, l’unica che gli andasse a genio.
E diciamolo, anche a lei stava molto simpatico Dean.
La professoressa arrivò in classe in compagnia di un ragazzo che Dean riconobbe subito.
Era Castiel.
“Ragazzi buongiorno, lui è Castiel –che si stava guardando la punta bianca delle sue converse,- è il vostro nuovo compagno. Vuoi dirci qualcosa su di te?” chiese Charlie a Cas.
“Ehm, mi chiamo Castiel, ma questo già vi è stato detto. Ho la vostra età, ma questo mi pare scontato. Adoro la filosofia e la musica classica”.
“Sì, è arrivato il nuovo cocco della prof” esordì Dean dall’ultima fila, suscitando le risate dei suoi compagni.
“Dean, togliti gli occhiali da sole e fai accomodare Cas vicino a te, la sua media è molto alta, magari ti influenza positivamente” disse la professoressa.
E’ proprio un secchione, pensò Dean tra se e  se, dandosi ragione.
“Ciao” sibilò Castiel.
“Entro la fine dell’anno riuscirai a dirmi una frase con più di tre parole, senza lo ciao, e morirò di gioia” rispose Dean sarcasticamente.
Cas pensò che non valeva la pena stare lì a rispondere, pensava invece che magari, dopo aver trovato Anna e sistemato le cose con Gabriel, poteva tornarsene a casa sua.
Dean Winchester amava anche tante cose, ad esempio l’intervallo.
“Rimani qui seduto?” chiese Dean a Castiel, ed erano le prime parole che gli diceva dopo il solito ciao.
“Sì, do un’occhiata ai nuovi libri” rispose Castiel.
“ Dai alzati che ti faccio vedere l’edificio, oggi mi sento buono”
Castiel tentennò un attimo, ma poi decise di andare con Dean e di non sorbirsi battute di ogni genere.
Dean elencava cose a casaccio sulla scuola, inserendo accuratamente dettagli sulla sua  vita sessuale sparsi qua e là.
“Ok, che  hai scopato in tutti i bagni l’ho capito, grazie” sentenziò Castiel.
“Che c’è , amico, ti da fastidio parlare di sesso?” chiese Dean con un sopracciglio alzato.
“No, ma pensavo parlassimo di scuola” disse Castiel infastidito.
“Di solito non prevedo mai che tipo di conversazione andrò a fare. La prossima volta dammi una scaletta di cosa posso dire e non dire e magari ti sentirai meglio” adesso quello infastidito era Dean.
Ne seguì un silenzio imbarazzante interrotto dall’arrivo di una ragazza che si buttò tra le braccia di Dean.
“Tesoro!” e gli schioccò un bacio sulla guancia, rimanendo con un braccio intorno al suo collo.
“Venerdì è Halloween e ci sarà la solita festa a casa mia, ti aspetto vestito in maschera” disse la ragazza ammiccando.
“Ma certo cara, ci vediamo venerdì” stavolta fu Dean ad ammiccare e lasciarle un bacio sulla guancia.
“Puoi dirlo pure a Sam se vuoi e al tuo amico” la ragazza fece segno verso Castiel che si era spostato verso la finestra.
“Sì, sì, ci penso io” disse Dean che l’abbracciò e fece per tornare in classe.
“Lisa ti ha invitato alla sua festa di Halloween venerdì, se vuoi venire poi ti do l’indirizzo” disse noncurante Dean.
“Ci penso, non lo so” rispose Castiel, aggiungendo poi “è  la tua fidanzata Lisa?”
Dean fu sorpreso dalla domanda. “Cosa te lo fa pensare?”
“Il fatto che vi mangiavate con gli occhi” disse Cas pentendosi subito di essere stato così diretto e sfacciato.
Dean scoppiò a ridere. “Parli poco ma osservi tanto, amico. E comunque no. Siamo stati insieme un po’ di tempo fa, ma era solo sesso, poi lei voleva di più ma queste cose non fanno per me” rispose Dean.
Silenzio. Di nuovo.
“Oh scusa ho parlato di nuovo di sesso, perdonami” aggiunse Dean con quel suo tono sempre sarcastico.
Castiel gli lanciò un’occhiataccia, ma ormai erano arrivati in classe e decise, un’altra volta di starsene zitto.

                                
                                       ***

Castiel passava il pomeriggio tra i libri e nelle pause cercava di contattare come meglio poteva sua sorella.
Il suo numero di cellulare era ancora attivo, ma non rispondeva nessuno. Squillava e basta.
Al locale L’angolo dei demoni gli avevano detto che aveva lavorato per loro due settimane e che poi li aveva lasciati perché aveva trovato un lavoro migliore.
Anna e il suo essere imprevedibile.
L’esatto opposto di Castiel: contenuto, misurato, preciso.
Ma Castiel era anche una persona tenace e avrebbe ritrovato Anna, che ormai doveva essere al sesto mese di gravidanza e il fratello si chiedeva come potesse lavorare in quelle condizioni.
 
                               ***
A scuola le cose invece procedevano abbastanza bene.
Castiel si stava inserendo bene nella classe, se per inserirsi bene si intende un saluto veloce all’inizio e alla fine delle lezioni, stare sempre attento, avere la risposta a qualsiasi domanda di ogni materia e sopportare il sarcasmo – spesso non richiesto di Dean Winchester.
Però Castiel era contento, almeno Dean era l’unico che lo prendeva in considerazione, non che lui facesse molto per essere notato, ma le cose gli andavano bene così.
Dean gli parlava durante gli intervalli, gli raccontava episodi random della sua vita, gli parlava di Sam, di quanto fosse bravo a scuola, gli parlava della madre, di quanto fosse affezionato a lei, ma perlopiù parlava di donne, ma Castiel lo ascoltava volentieri.
Cas pensava a Dean come ad un gran chiacchierone, parlava in continuazione, ma alla fine erano semplici battute, piccoli racconti, Cas non sapeva nulla di Dean, ma gli piaceva dedurre molte cose dietro i suoi discorsi.
Di certo pensava che il suo sarcasmo fosse soltanto un’arma di difesa.
(Cas e il suo essere sempre razionale e trovare un perché a tutto, pure alle battute più sceme)

“Ogni tanto puoi dire pure tu qualche cosa, giuro che non lo scrivo  su Twitter!” disse Dean dopo il suono della campanella che segnava la fine delle lezioni, mentre si apprestava ad andare fuori seguito da Cas.
“La mia vita di certo non è emozionante come la tua”  rispose miseramente Cas.
“Alla tua vita poco emozionante ci penseremo un’altra volta. Adesso scappo, ci vediamo domani sera alla festa di Lisa” aggiunse velocemente Dean che aveva visto la ragazza in cortile e doveva chiederle una cosa.
Cas non fece in tempo a dire neanche no che vide Dean correre verso Lisa e abbracciarla.
Avvertì quasi una nota di fastidio in quel gesto, ma scacciò via il pensiero noncurante.

                             ***

“Sam sei pronto? Non posso aspettarti un’eternità!” gridò Dean dalla sua stanza. Quando vide Sam a letto e in pigiama si chiese se suo fratello fosse vestito da studente in crisi.
“Dean ho la febbre, dove vuoi che vada?”
“Sei il solito sfigato, ti racconto tutto domani!”
“Ma Cas viene con te?” chiese poi Sam.
Dean si ritrovò spiazzato dalla domanda e pensò che non aveva avvertito l’amico del cambio di programma.
La festa sarebbe stata all’Angolo dei demoni  e non più a casa di Lisa. La ragazza infatti aveva affittato il privè del locale.
“Hai ragione, ma non ho nemmeno il suo numero per avvertirlo e non so neanche se verrà” disse poi Dean.
“Prendi il mio telefono, io ce l’ho il numero e gli mandi un messaggio” suggerì Sam.
Dean non chiese come il fratello facesse ad avere il numero, si limitò a chiamarlo direttamente.


“P-pronto?” la voce titubante di Cas al telefono.
“Castiel sono Dean, senti mandami il tuo indirizzo a questo numero, passo a prenderti e andiamo alla festa, hai cinque minuti per farti trovare davanti casa, a dopo”
“M-ma, ma ,io”
Niente, Dean aveva già chiuso ed era pronto per andare via.

Castiel in panico.
Andare a quella festa era proprio l’ultima cosa che desiderava fare.
Alla fine decise comunque di andare, quali altre alternative aveva? Farsi prendere in giro da Dean Winchester ,ancora, era fuori discussione.

“Perché non sei vestito?” chiese Dean quando vide Castiel con i jeans, la camicia bianca e il trench.
“Ti sembro nudo?” rispose Cas.
“Va bene dai, sali che siamo pure in ritardo” aggiunse Dean
“Tu invece che cosa saresti?” chiese Castiel.
“Un diavolo, non si vede?” e Dean gli fece l’occhiolino.
Aveva un mantello rosso sopra la camicia nera e le corna da diavolo. Tutto quel rosso faceva risaltare le sue iridi verdi.  Castiel sembrava quasi ipnotizzato dalla sua figura, ma decise di non star lì a fissarlo e sembrare un pervertito.
“Andiamo all’Angolo dei demoni, Lisa ha spostato lì la festa” disse Dean e Cas annuì semplicemente.

Entrati nel privè Cas ebbe la conferma che era meglio starsi a casa e continuare a chiamare invano Anna.
Spose cadaveri, diavoli, teste con finti coltelli infilzati, sangue finto, angeli malefici, musica martellante, birra a fiumi e qualcosa da mangiare sparsa sui tavoli: una festa in pieno stile Halloween.
“Prenditi da bere, saluto Lisa e ci vediamo tra un po’” urlò Dean all’orecchio di Castiel in evidente imbarazzo.
Era trascorsa almeno un’ora e Cas se ne stava seduto in un angolo con la sua birra ormai calda tra le mani.
Vide uscire da una stanza Dean senza più il mantello e le corna, seguito da Lisa vestita come una poco di buono, ma Cas pensò fosse un abito adatto al tema della festa.
Dean si stava avvicinando adesso verso Castiel.
“Amico non mi dire che non ti sei mosso da qui” disse Dean appoggiandosi al muro per trovare l’equilibro dopo tutte quelle birre.
“Non avevo molto poi da fare” rispose Castiel senza neanche guardarlo.
(Cristo - pensava Cas-  come fai ad essere irritato dalla situazione? Datti un contegno)
“Dai vieni con me di là, stanno giocando ad obbligo o verità, sarà divertente!” così disse Dean che prese per un braccio l’amico dirigendosi nell’altra stanza.
A cerchio seduti a terra c’erano Lisa, due sue amiche, e due compagni di classe di Dean e Castiel, ovvero Adam e Michael.
“Perfetto, adesso ci divertiremo” disse Lisa che ormai era ubriaca fradicia.
“Obbligo o verità e non esistono scuse di nessun tipo” aggiunse la sua amica.
Vennero fuori banalità assurde, stava pensando Castiel, che comunque se la stava cavando abbastanza bene, senza mostrare eccessiva voglia di scappare via.
“Adesso facciamo sul serio” disse Lisa in tono di sfida, e obbligò poi le sue amiche a baciarsi.
L’atmosfera stava decisamente cambiando, Castiel iniziava a preoccuparsi.
“Se si sono baciate le mie amiche, devono farlo anche i miei amici” disse Lisa guardando prima Dean e poi Castiel.
Castiel adesso voleva andare davvero via, ma poi pensò che Dean si sarebbe rifiutato sicuramente.
“Mi sa che non possiamo dire di no” disse invece Dean guardando Cas che si stava fissando le mani.
“I-io” Cas era piuttosto titubante, ma quando si girò vide soltanto Dean sempre più vicino alla sua faccia.
Dean e i suoi maledetti occhi verdi ormai lucidi a causa dell’alcol, stavano fissando quelli di Cas che non erano mai stati così blu.
“Dai, vieni qui” così Dean incoraggiò Cas che pensò che l’amico doveva essere davvero tanto ubriaco per baciare un uomo.
Dean mise una mano sulla guancia di Castiel, che chiuse gli occhi istintivamente e aspettò che Dean posasse le sue labbra geometricamente perfette sulle sue.
Erano così morbide ,pensò Cas in quella frazione di secondo. Sentì un bruciore allo stomaco e usò tutta il suo autocontrollo per non ficcargli la lingua in gola.
Dean si staccò e sorrise all’amico mente gli altri fecero un applauso, divertiti dalla situazione.
“E’ stato semplice” sussurrò infine Dean a Castiel all’orecchio, che invece stava chiedendo a Lisa di dargli da bere.
“Chiamo la cameriera, abbiamo finito tutto” disse sorridendo la ragazza.
Si presentò nella stanza una ragazza mora coi capelli lunghi e un grembiule a tema halloweeniano.
“Porta la bottiglia a quel ragazzo con la camicia bianca” disse Lisa alla cameriera.
Castiel finalmente alzò gli occhi da terra per prendere la bottiglia e quando vide quei fanali blu guardarlo intensamente, non potè che esclamare “Anna!”.
 
   
 
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