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Autore: _C h a t N o i r    28/10/2015    6 recensioni
Storia ad Oc [ posti disponibili Buoni: 0 Cattivi: 0 ]
Un enorme grazie per chi ha deciso di partecipare
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Cento anni fa nella valle della Sera regnava la pace, i due clan, Tenebre e Luce, avevano posto i confini che nessuno dei due doveva oltrepassare. Purtroppo, pochi anni dopo le Tenebre dichiararono guerra alla Luce per estendere il loro territorio e conquistare tutta la valle. Il clan della Luce cercò di fermarli e da li cominciò una guerra sanguinosa che provocò molte perdite da parte dei due Clan. Lo sciamano, che viveva nella montagna che troneggiava al centro del confine, raggiunse il campo di battaglia e grazie al suo bastone divise la valle a metà. Creò una barriera fra i due territori per evitare che altri di loro la oltrepassassero e sparì. Regnò ancora una volta la pace, ma purtroppo le Tenebre sono in agguato per sferrare un altro attacco con la loro nuova squadra di punta, giovani ragazzi appena arruolati che hanno mostrato grandi doti combattive e molta ambizione, ma le Tenebre non sono le sole ad avere una nuova squadra, anche la Luce, prevedendo un loro attacco decise di schierare una nuova squadra di giovani.
La lotta non è ancora ...
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La creatura uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò al letto, dove vi era sdraiata la ragazza. La contemplò per qualche minuto dovendo ammettere che non era niente male ma gli era stato ordinato che doveva eseguire, quello di uccidere la ragazza, per cui alzò il coltello che impugnava nella mano destra pronto a colpire quando un colpo d’arma da fuoco colpì il suo braccio destro seguito da un calcio nello stomaco da parte di una seconda persona. La creatura emise un rumoroso gemito di dolore indietreggiando fino alla parente, esponendosi sotto la luce della luna che penetrava dalla finestra in quel momento socchiusa. Si rivelò un ragazzo dai capelli rossi con un ciuffo che assomigliava a un tulipano, dagli occhi color oro e dalla pelle rosea. Era vestito con una maglietta nera aderente e con dei pantaloni scuri come la notte il tutto coperto da un mantello nero come la pece dove, sul retro, vi era lo stemma del Clan delle Tenebre, un drago rosso a tre teste con una coda lunga che lo circondava fino a formare un cerchio.
 –Dannati- sussurrò sputando del sangue, sorrise piano per poi volgere uno sguardo di sfida ai due individui che lo avevano colpito. Il primo, quello che gli aveva sparato, era un ragazzo muscoloso, alto nella media, dai capelli marroni lunghi fino alle spalle e dagli occhi azzurri. Era vestito con una maglia bianca a maniche corte, dei jeans, tenuti da una cintura marrone dove si potevano intravedere un coltello e la pistola dalla quale era partito il colpo e dal mantello, che al contrario di quello delle tenebre era di un bianco puro anch’esso con uno stemma che consisteva in due ali una blu e una bianca. La seconda persona era una ragazza, alta e magra, con le curve abbastanza accentuate, la carnagione è pallida, gli occhi sono di un azzurro limpido e i capelli sono neri legati in uno chignon da dove spuntano alcuni ciuffi non legati bene con delle stecchette rosse per mantenerlo e con due ciocche corte che ricadono ai lati del viso solitamente fermati da due fermagli. Lei era invece era vestita con una felpa abbastanza larga e rossa, con un pantalone nero, un paio di convers dello stesso colore e con mantello identico del ragazzo che le era al fianco
 – Se fossi in te, starei lontano da questa ragazza- gli disse la ragazza con un sorriso raggiante mentre era già in posizione difensiva
–Siete solo degli apprendisti non ce la farete mai contro di me, mocciosi- ghignò il rosso che con un gesto fulmineo si buttò sul ragazzo dandogli un pugno in pancia e atterrandolo con una mossa, ma il ragazzo, agilmente, invece di atterrare al suolo fece una giravolta prendendo il polso del rosso portandolo velocemente alla schiena.
–Non sottovalutarci, tulipano- esclamò orgogliosa la ragazza scatenando la furia del rosso che sentendo la parola finale diede una testata al ragazzo facendolo gemere e cadere a terra per poi con uno scatto portarsi dietro alla ragazza, dopodichè tirale una ginocchiata alla schiena facendola cadere sopra al ragazzo.
– Dicevate, novellini?- disse guardandoli vittorioso ma non accorgendosi di una persona incappucciata dietro di lui che con una velocità incredibile portò una delle due spade che possedeva al collo del rosso
–Faresti meglio ad andartene, soldato del Clan delle Tenebre- sussurrò con dolcezza all’orecchio del ragazzo facendolo rabbrividire e deglutire rumorosamente. L’uomo sorrise, allentando un po la presa per permettere al rosso di liberarsi e allontanarsi il più possibile ringhiando
 –Questa me la paghi- per poi attivare una sfera, scomparendo. L’uomo distolse lo sguardo dal punto, dove il ragazzo più giovane era scomparso aiutando i due ragazzi ad alzarsi
–Grazie mille- dissero i ragazzi riconoscenti, l’uomo continuò a sorridere ma sentendosi osservato si voltò verso il letto dove Kinomi li guardava stupefatta.
Doveva essersi svegliata sentendo lo sparo partito dalla pistola del ragazzo che la guardava sorridente unito a quello della ragazza che stava agitando la mano in segno di saluto. L’uomo incappucciato si sedette all’estremità destra del letto sorridendole dolcemente e, sempre dolcemente, sussurrò
–Buonasera signorina, siamo addolorati per averla svegliata- baciandole la mano. Si sarebbe aspettato che la ragazza sarebbe arrossita imbarazzato e che gli avrebbe detto che era tutto apposto ma, sorprendendolo, lo prese a cuscinate gridando a pieni polmoni
– Giù le mani, maniaco sessuale!-. Doveva ammettere che quella ragazza aveva proprio una bella forza che sarebbe stata veramente necessaria al Clan della Luce per la nuova era di pace e partendo da questo presupposto le spruzzò del sonnifero da una boccetta color verde acqua facendola addormentare.
 
(Da qui inizia il punto di vista di Kinomi Nda.Me)
 
Mi svegliai sentendo un forte rumore, assomigliava a uno sparo.
 Aprii gli occhi, ma vorrei non averlo mai fatto. Davanti a me si presentò una scena che mi fece rabbrividire, a sinistra, un ragazzo che impugnava una pistola mentre a destra un altro ragazzo con un coltello nella mano sinistra e che con la destra si teneva la spalla dove fuoriusciva del sangue. Dietro il ragazzo con la pistola c’era un’altra persona, una ragazza molto bella. Hanno cominciato a lottare mettendo a soqquadro la camera, erano davvero bravi, anche se il ragazzo dal mantello nero ha avuto la meglio.
Stava per dargli il colpo di grazia quando è arrivato, passando dalla finestra, un’altra persona che però non potevo vedere per via del mantello bianco puro che ricopriva parte della faccia, riuscivo solo a vedere il suo sorriso e i suoi movimenti, leggiadri e armoniosi. Chiamò il ragazzo “Soldato del Clan delle Tenebre”…Clan delle Tenebre? Che diamine è? E perché sono nella mia stanza? Chi la rimetterà in ordine? Mi sentii prendere la mano e delle labbra che, delicatamente, si posavano su di essa sussurrando qualcosa che non capii molto bene, riuscii a vedere i suoi occhi, sembravano degli smeraldi. Erano bellissimi. Mi ripresi immediatamente e posai il mio sguardo sull’intera camera. Distrutta. La mia camera era…distrutta. Un moto di rabbia mi attraversò il corpo e furiosa guardai la persona che avevo davanti a me, presi il cuscino e cominciai a tirarglielo urlando –Giù le mani, maniaco sessuale- , impegnata a prenderlo a cuscinate non mi accorsi che aveva preso una boccetta, con un liquido al suo interno ,dalla sua tasca e me ne spruzzò un po davanti al viso. Sentii la testa girare e poi il buio.
 
 
“Dove…Dove mi trovo?” dissi guardandomi intorno. C’era solo il buio, nient’altro che buio. Cercai di muovermi ma non ci riuscivo, era come se qualcosa mi trattenesse. Guardai in basso e rimasi stupita, un’aurea o qualcosa del genere color ambra mi circondava le gambe bloccandole e per quanto io cercassi di muoverle fallivo miseramente.
– Inutile- disse una voce profonda alle mie spalle. Mi girai per quanto potevo e scorsi una figura, era un uomo anziano vestito con una tunica blu notte così lunga da arrivare fino a terra, i pochi capelli che aveva erano grigio chiaro quasi bianco e i suoi occhi erano color ambra, erano…penetranti come se ti leggessero dentro. Sussultai dalla sorpresa quando sbatte il suo bastone a terra creando sotto di me dei cerchi che iniziarono a illuminarsi, chiusi gli occhi per istinto e quando gli riaprii, i cerchi non c’erano più e neanche quella strana roba che mi bloccava le gambe. Finalmente potevo muovermi, mi girai per ringraziarlo ma non c’era più. Che strano, era lì un attimo fa. Scrollai le spalle voltandomi ancora una volta e me lo ritrovai vicinissimo al viso, con uno scatto mi allontanai da lui spaventata. Come cavolo aveva fatto?! Come se mi avesse letto nel pensiero, mi rispose usando una sola parola
 –Magia-. Ok, adesso ne ero sicura, anche se non me lo aspettavo da un anziano, non c’è altra spiegazione, è un drogato. Pensa davvero che ci possa credere?
–Ok, bello scherzo, ma adesso finiscila- risposi ridendo nervosamente e scuotendo il capo –Potevi essere più originale- aggiunsi. Ma adiamo la magia non esiste, lo sanno tutti, i maghi che ci sono ai giorni nostri usano sempre dei trucchi quella non è magia vera –Capisco la tua reazione, è naturale date le circostanze ed il tempo in cui si sta manifestando tutto questo- proferì lui camminando verso una meta sconosciuta, dove vuole andare se c’è un buio che nemmeno i gatti possono vederci qualcosa! Insicura decisi di seguirlo, non so perché ma il mio istinto mi dice che devo fidarmi di lui e finora non mi ha mai deluso, speriamo non lo faccia adesso.
 –Dove ci troviamo- chiesi con voce traballante, non sono sicura di potermi fidare quindi è meglio prendere le distanze –Tu dove vuoi andare?-….Cosa? Mi sta prendendo in giro? Ma se ha iniziato lui a camminare, io l’ho solo seguito!
–Non capisco- Se prima ero confusa adesso lo sono di più, perché mi dice tutto questo e poi chi diavolo è lui?! –Mi scusi ma chi sei tu?- chiesi titubante, lui si fermò a un paio di metri da me per poi camminare nella mia direzione –Non importa chi sono, voi siete speciali non dimenticatelo- rispose così seriamente da farmi venire i brividi e indietreggiare di qualche passo.
–Cosa?- sussurrai incredula e quando stette per parlare un luce abbagliante illumino quel luogo di completa oscurità, era talmente forte che parai gli occhi con le mani e li chiusi. Li riaprii volgendo lo sguardo verso il signore e vidi che stava guardando la luce con un’espressione rilassata e senza che la troppa luminosità potesse dargli noia
 –Meglio che tu vada, il mio tempo è scaduto- si rivolse a me con un tono gentile per poi allontanarsi verso l’oscurità –Aspetta! Non te ne andare- dissi stendendo la mano nella sua direzione.
 
 
-Aspetta!- urlai con tutte le mie quando mi resi conto che non mi trovai più in quel luogo, ma in un posto più luminato, mi accorsi anche che la mia mano stava toccando qualcosa di morbido e caldo ma non potevo identificare di cosa si trattasse avendo la vista un po appannata.  Qualcosa si posò sopra la mia mano, era anch’essa calda e morbida potei capire che si trattava di una mano di un uomo essendo più grande della mia e, infatti, fu così. Quando riacquistai la vista, trovai degli occhi color smeraldo scrutarmi con curiosità e gentilezza che quasi non mi sciolsi alla loro vista, mi sembra di averli già visti da qualche parte, ma non ricordo.
 – Tutto bene-? Mi chiese premuroso e ricordai quella voce, spalancai gli occhi e scattai a sedere dandogli una testata e urlando –Stammi lontano- lui mugugnò di dolore toccandosi il naso e d'un tratto la porta si spalancò sbattendo contro il muro ed entrò una ragazza gridando –Intruso?!-. Era la ragazza che era entrata insieme a quell’altro nella mia camera mettendomela tutto a soqquadro – Raphael!- esclamò vedendolo a terra, corse verso di lui e lo aiutò ad alzarsi –Certo che hai proprio una bella potenza- si rivolse a me quel tizio che si chiama Raphael, ringraziò la ragazza e continuo- Signorina, mi chiamo Raphael McGregory mentre lei- indicò la ragazza alle sue spalle- è Haruka Ishikawa, benvenuta nella parte pura della valle della Sera- concluse con un inchino cosa che fece anche Haruka. –V-Valle della Sera?- dissi balbettando stupita, non avevo mai sentito parlare di questo posto e dire che i miei genitori amavano la geografia e ogni volta parlavano di posti stupendi dicendo di volerci andare…i miei genitori….abbassai la testa e sorrisi malinconica, cavolo quanto mi mancavano.
–Hey!- Mi urlò nell’orecchio Haruka facendomi sobbalzare, si era seduta accanto a me sul letto e mi guardava sorridente –Qui non si deve essere tristi, la felicità è la cosa più bella del mondo- esclamò a voce troppo alta da farmi tappare le orecchie. –S-si- risposi stordita quando varcò la soglia una donna alta media, con un fisico asciutto ed allenato, carnagione rosea, viso ovale, labbra piccole e carnose. I suoi capelli erano lunghi fin sotto il sedere, lisci, color blu notte tenuti legati a metà da un nastro nero, ciò che m’incuriosì furono i suoi occhi, erano totalmente coperti da una fascia blu.
 –Cos’è tutto questo casino?!- parlò autoritaria camminando fino al centro della stanza, volgendo lo sguardo verso di me e Haruka, come faceva a sapere che eravamo in quel punto? –Niente Yorihi, abbiamo dato il benvenuto alla nuova recluta…- disse Raphael rivolgendosi verso la ragazza, Yorihi, per poi guardare me alla fine della frase, aspetta! Recluta?! Di che diamine sta parlando?! Notai che continuava a guardarmi aspettando una risposta
–Ah…Kinomi- dissi capendo che voleva sapere il mio nome, infatti, sorrise e finì la frase –Alla nuova recluta Kinomi-. La donna scrollò le spalle –Benvenuta novellina, alzati dobbiamo andare- si rivolse a me con tono autoritario che mi fece gelare il sangue, per un attimo mi ricordò mia zia ma scacciai subito quel pensiero, lei era peggio di Yorihi. Mi alzai di controvoglia, affiancata da Haruka che si era offerta di accompagnarmi mentre, invece, Raphael disse che doveva fare delle cose importanti con la Vice e la CapoClan e se ne andò. Mi fecero visitare prima i campi di addestramento, dove notai subito un gruppo di ragazzi che si stava allenando sotto ordini di una ragazza dai capelli lisci e bianchi come la neve, i suoi occhi erano azzurri come il cielo. Indossava una camicia nera a righe banche con sotto una maglia bianca, portava dei jeans neri corti e degli scarponcini del medesimo colore. La cosa che notai di lei furono le cuffie che portava al collo. Erano favolose. Incantata com’ero, non mi ero accorta di una colonna, dove andai a sbattere cadendo a terra
-Che botta!- dissi mentre mi passavo una mano sulla faccia, sentii qualcuno ridere alle mie spalle, cosa aveva da ridere?! Mi voltai furiosa e incrociai gli occhi color nocciola di un ragazzo alto, con i capelli dello stesso colore delle sue pupille e con una ridicola fascia arancione che penso, eviti di far ricadere alcune ciocche di capelli davanti agli occhi. Aveva un sorriso a trentadue denti stampato in faccia e l’aria di un cretino, forse lo era , a guardarlo intelligente non sembrava ma se c’è una cosa che ho imparato è di “non giudicare mai un libro dalla copertina”. Mi alzai e mi spolverai i vestiti, dopodichè mi voltai verso di lui che mi guardava incuriosito con ancora quel sorriso, mi tese la mano destra
-Sei quella nuova, vero? Io sono Endou Mamoru- disse, gli strinsi la mano. Il suo tocco era caldo, la sua pelle era liscia e poco morbida, ma comunque piacevole al tatto, sciolsi il contatto con le nostre mani
 –Ehm…Nuova?...- che volevano dire con “nuova”? Per chi mi avevano presa? – Si sei la nuova recluta, Kinomi giusto?- mi sorrise ancora, certo che non la smetteva di sorridere. Annuii e posai lo sguardo ancora una volta sui ragazzi che si stavano allenando quando Haruka mi strattonò il braccio
-Muoviti dobbiamo andare da loro! Vieni anche tu Endou-san?-
-Certo!-
Camminammo per i corridoi di pietre grigie, con finestre ornate da rosse tende apparentemente di seta. Appoggiate alle pareti, man mano che si prosegue ci sono armature argentee che impugnano nella mano destra una lancia e in quella sinistra uno scudo con uno stemma formato da due ali, una bianca e una blu, come i mantelli di questi ragazzi che solo ora noto che indossano. Scendemmo da una scalinata molto ampia da dove passavano un gran numero di persone che mi lanciavano occhiate per poi proseguire per la loro strada. Mi sentivo un po’ a disagio, tutti che mi guardavano e che sussurravano qualcosa tra loro, non mi piaceva per niente questa situazione. Passammo da un grande portone di legno pregiato, ornato da rifiniture d’oro puro e con un pomello anch’esso d’oro. Qui dovevano essere molto ricchi per aver tutto questo.
Appena usciti, una luce abbagliante mi portò a chiudere gli occhi e ad aprili poco dopo.
Rimasi senza fiato.
Davanti a me delle grandi file di mattoni color crema, si univano per formare un grande viale dove ai lati dei cespugli di rose bianche e rosse facevano la loro apparizione per rendere tutto questo più raffinato, dietro ai cespugli c'erano grandi querce di un verde brillante come lo era il prato, privo di erbacce o sassolini. Da lontano potevo scorgere un alto cancello color argenteo con molte rose che si aggrovigliavano delicatamente alle sbarre da cui era formato. Al suo centro c'era lo stemma che penso appartenga a questa...organizzazione? Sinceramente non saprei come chiamarla anche perché non ho chiesto niente a nessuno di loro e li sto seguendo senza sapere se fidarmi o no, sono proprio una sciocca. Ho abbassato la guardia davanti a tutto questo splendore e non so nemmeno se posso fidarmi. Se sono qui, vuol dire che mi hanno rapita. Devo trovare un modo per tornarmene a casa.
-Non ti sarà possibile-
Una voce? Da dove arriva? Mi guardai intorno ma oltre a Haruka, Yorihi ed Endou non c'era nessuno. Strano, da dove poteva venire?
-Ti muovi o no, ragazzina?- mi richiamò Yorihi, mi risvegliai dai miei pensieri e mi voltai verso di lei confusa ma scossi la testa e ripresi a seguirli. Lungo il tragitto Yorihi ed Endou hanno continuato a parlare di attacchi e difese per non so cosa mentre Haruka mi spiegò un paio di cose.
Mi disse che ci trovavamo nella valle della Sera, più precisamente nella parte pura o anche detta Clan della Luce. Qui tutto era puro come le persone. Non eravamo nel mondo reale, lì c’è molta criminalità e molto altro ma sicuramente niente di tutto questo. Mi disse anche i ragazzi si addestravano corpo a corpo e usavano oggetti chiamati 3DMG.
A quanto avevo capito erano cinture con al loro interno fili d’acciaio molto resistente che azionandolo uscivano fuori questi fili che andavano a incastrarsi negli edifici o alberi circostanti. Per azionarlo bastava solo un movimento del bacino verso la direzione che volevamo. Dovevo ammettere che volevo tanto provarlo (Pure io T^T), forse posso far-Cos- Kinomi riprenditi! Devi andare via da qui non rimanerci!
-Kinomi!- un urlo mi ridestò dai miei pensieri e mi face andare così in confusione che sbattei per la seconda volta ma su un muro…duro…dolore…tremendo dolore! Mi portai le mani sulla franto gemendo rumorosamente, perché devo essere così imbranata! Anche se in verità era colpa di Haruka visto che mi ha urlato nell’orecchio. Sentii delle risate intorno a me, erano un miscuglio tra voci femminili e maschili con diversi toni di voce. Ridevano sicuramente di me
-Come fai a essere così imbranata?!-
…Appunto…
 Mi voltai dolorante verso la fonte della voce, apparteneva alla ragazza che avevo visto fuori dalla finestra. Aveva le mani sui fianchi e mi guardava con un sorriso divertito sulle labbra
-Astrid-Sempai non essere cattiva-
Un ragazzo muscoloso, alto nella media, dai capelli marroni lunghi fino alle spalle e dagli occhi azzurri aveva parlato con un sorriso a incorniciarli le labbra. Questo ragazzo mi sembra di averlo già visto…ma dove? Fece per metterle una mano sulla spalla ma lei la scacciò con la propria
-Zeke…Quante volte ti devo dire che non sopporto i contatti fisici?!-
-S-si…scusa..-
La guardai interrogativa. Non le piacevano i contatti fisici? Strano…è la prima volta che incontro una persona del genere. Una mano si allungò verso di me, alzai lo sguardo e vidi che apparteneva a una ragazza di media statura e abbastanza magra. Aveva le forme giuste e l'incarnato era niveo. Gli occhi erano grandi e di un marrone che tendeva al rosso. I capelli erano lunghi fino al sedere e erano bianchi. Aveva una frangetta e dei ciuffi ribelli ai lati del viso. A destra aveva una deliziosa e piccola treccina fermata da un elastico con un fior di loto. E a sinistra aveva un fermaglio con il solito fiore.
Indossava una tunica azzurra pastello lunga fino a sopra le ginocchia e con le maniche che arrivano fino ai gomiti con in vita una cintura spessa bianco panna. Sotto la tunica indossava dei leggins neri ed un paio di morbidi tronchetti di pelle bianchi panna con poco tacco. Le sue mani erano rivestite da dei mezzi guanti bianchi panna e al collo portava una collana con un pendente a forma di cuore fatto di una pietra.
Mi sorrise timidamente, era davvero carina. Allungai la mano verso la sue afferrandola e mi aiutò ad alzarmi
-Grazie- le sorrisi, le sue guance assunsero un colorito scarlatto e sussurrò qualcosa che non avevo capito tanto bene e si nascose dietro al ragazzo.
Haruka mi agitò il braccio destro per avere attenzione, mi voltai verso di lei curiosa e mi sorrise a trentadue denti
-Loro sono Astrid Kami, Ezechiel McPherson ma tutti noi lo chiamiamo Zeke e Akira Miura- disse indicando l’albina, il ragazzo e la ragazza che mi aveva aiutato.
-Noi ci siamo già visti, ricordi? Ti ho salvata da quel ragazzo- Mi sorrise Zeke
Ecco chi mi ricordava! Devo prendere un appunto mentale: far pagare a loro i restauri della mia povera camera.
-Piacere di- prima che potessi finire di parlare qualcuno mi urtò facendomi cadere per l’ennesima volta a terra
-ScusaScusaScusa- qualcuno me lo stava ripetendo così velocemente che non mi dava neanche il tempo di rispondere e mi stava scrollando molto veloce che per poco non mi misi a vomitare
-Chino!- la rimproverò con tono autoritario Yorihi, a quel punto lei mi lasciò e finalmente potei capirci qualcosa, davanti a me una ragazza della mia stessa altezza mi sorrideva raggiante. Aveva i capelli corti e neri come la pece. I suoi occhi erano di un fuxia brillante e le sue labbra erano fini. Aveva la carnagione rosea ed era magra. Era povera di forme ma non per questo non era bella. Indossava una canottiera nera e dai pantaloncini bianchi brillante. Hai piedi calzava scarpe da ginnastiche anch’esse bianche con i lacci neri e le sue snelle gambe erano ricoperte da calze nere che le arrivavano fino alla coscia.
- Piacere mio! Io sono Chino Miciro!- Esclamò con tono euforico e squillante. Mi stava già simpatica, come tutti d’altronde
- Io sono Kinomi Kiyama-
Mi presentai con un sorriso, però non ricambiato
-Cosa?!-
Tutti mi guardavano stupiti e allo stesso tempo preoccupati. Cosa avevo detto di male?
-K-Kiyama?- qualcuno dietro di me balbettò. Mi voltai e trovai a guardarmi Raphael, altre due ragazze e un uomo.
 La prima ragazza aveva pelle lattea, i suoi capelli erano lunghi fino a metà schiena e di un verde intenso, il suoi occhi erano lilla e le labbra di un rosso naturale. Non era molto alta, circa 165 cm a giudicare, il suo fisico era formoso quanto basta, non troppo esagerato.
La seconda, invece, era alta anche lei 1,68 o poco più. Aveva i capelli celeste chiaro, lunghi sino a metà schiena e mossi. La frangia e la fila erano portate verso destra. Due ciocche sottili incorniciano il volto sino al seno mentre due nastri rossi raccolgono alcune ciocche ai lati della testa. Su ogni nastro aveva un campanellino dorato. Gli occhi erano verde acqua, limpidi e gentili. Le ciglia erano nere e folte mentre le sopracciglia sottili. Il volto era a forma di cuore, con un naso socratico. La pelle era chiara, magra e col fisico a clessidra. Braccia e gambe sono sottili con le caviglie strette.
 L’uomo era alto e magro, capelli bianchi arruffati e occhi cremisi e severi. La carnagione era chiara. Aveva i tratti del viso affilati e non un filo di barba né di baffi. Per costituzione non era molto muscoloso ma a vederlo sembrava molto forte.
Anche i loro sguardi erano uguali a quelli degli altri.
Non ne capisco il motivo, mi sono solo presentata anche se alcuni di loro stranamente sapevano già il mio nome
-Kasumi forse lei è…-
-No è impossibile Anjelika-
Le due ragazze stavano sussurrando qualcosa fra loro e poi rivolsero lo sguardo verso l’uomo.
- Felix…-
-potresti ripeterci il tuo nome?- Pronunciò l’uomo con voce profonda. Sussultai.
-S-Si io sono Kinomi Kiyama-
 
*Angolo Autrice*
Zalve a tutti!! *le arriva un tavolo in faccia*
Si lo so sono in ritardissimo e mi dispiace molto >.<
Ma la scuola mi teneva impegnata e l’ispirazione mi è venuta a far visita poche volte in questi giorni!
Perdonatemi T^T
In compenso spero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbia interpretato bene i vostri Oc ^^
Ringrazio moltissimo Waffel-Ivanov per avermi dato Kasumi! A quanto ho visto una ragazza si è eliminata da EFP e senza neanche avvertirmi, così mi sono trovata con questa Oc che non sapevo come maneggiarla ma grazie al cielo sei arrivata tu *^* *le salta addosso e si appiccica stile koala*
Ringrazio anche Cari per avermi fatto il banner, grazie mille amica banana *^*
Vi dico già da subito che sto scrivendo il secondo capitolo ma uscirà tra un bel po di giorni penso, per favore non uccidetemi *si nasconde dietro al divano*
Ci si vede!
Ali
 
  
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