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Autore: sweetkonan    22/02/2009    1 recensioni
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In pochi minuti arrivarono nel viale commerciale. C'era parecchia gente in giro. Non impiegarono molto tempo a raggiungere il loro obiettivo. Che si rivelò essere un negozio di intimo!
-Diamine il capo poteva pure dircelo di che negozio si trattava...avremmo potuto mandarci Deidara- gnignò Kisame, -e se qualcuno ci vedesse entrare in un posto simile?-
-Va bene entro io- disse risoluto il corvino non sopportando oltre i piagnucolii dell'altro.
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Itachi uscì dal negozio con Konan soltanto una mezz'ora dopo. Cosa avevano fatto tutto quel tempo da soli?
-Alla buon ora. Stavo facendo la muffa qua ad aspettarvi- esclamò Kisame, ma i due sembravano non considerarlo. Lo superarono continuando a parlare tra loro.
-Stavi veramente bene con quei perizomi! Peccato che ne hai comprato soltanto uno-
-In effetti non credevo mi donassero cosi tanto-
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Kisame Hoshigaki | Coppie: Itachi/Kisame
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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quando non sai quello che vuoi08




Trascorsero placide le successive settimane. Nonostante tutto Kisame non rivelò a nessuno cosa era successo con Namida. Vista la non curanza con cui Kakuzu aveva rivelato a tutti il suo segreto, preferì evitare di sbagliare ancora. L'unico di cui poteva fidarsi era Itachi. Ma non poteva dirglielo. Non ora almeno. Per tenersi impegnato cercava, quando poteva, di uscire. Visto il fallimento con Namida, aveva iniziato a frequentare bar per soli uomini convinto che per dimenticare un uomo ne serviva necessariamente un altro... o almeno ci sperava.
Tra le diverse frequentazioni che aveva avuto in quelle poche settimane, era rimasto particolarmente colpito da un ragazzetto, che da poco compiuti i 20 anni gli era capitato di rimorchiare in uno di questi locali. L'intrigante tipetto di poco più alto di Itachi, aveva la pelle olivastra e gli occhi color nocciola. I capelli tinti di un rosso scuro, lo avevano subito incuriosito. Eppure nonostante le apparenze, dopo aver trascorso una notte assieme, il giovane non si era volatilizzato come facevano di solito gli altri. Gli aveva lasciato il suo numero mostrandosi interessato a conoscerlo meglio. Kisame non sapeva cosa facesse nella vita, ma al momento la cosa non gli importava. Quando non era impegnato in missione con Itachi, sapeva che lui era sempre disponibile a divertirsi. Quella giornata però non era in programma di vedersi.
Nella base c'era aria di festeggiamenti. Tutti erano impegnati nelle loro mansioni per rendere la serata memorabile. Il leader aveva infatti deciso di organizzare un party per festeggiare l'anniversario dell'Akatsuki! Insomma volenti o nolenti i suoi sottoposti erano tenuti a dare il massimo per adornare la base e cucinare leccornie per quella sera. Kisame nonostante il suo animo giocoso, non venne assegnato alle decorazioni ma bensì in cucina in compagnia di Konan e Hidan. Per il semplice fatto di essere donna - questa la scusa che aveva avanzato - si era autoproclamata chef e quindi ai due non rimaneva che fare gli schiavetti e fare tutto ciò che veniva loro detto.
-Hidan mi passi la farina? Ma che stai facendo?! Ti avevo solo chiesto di amalgamare l'impasto!- urlò stizzita Konan notando che contro le sue raccomandazioni l'albino aveva infornato l'orrido composto che sarebbe dovuta diventare una "pizza".
- Ma che hai da urlare? Sto seguendo la ricetta!- e già... niente insulti per la ragazza del capo. Le reazioni di Pain facevano paura anche a quel folle.
- Se davvero volevi seguire la ricetta avresti dovuto lasciare l'impasto riposare almeno un paio di ore al caldo...-
-Ed infatti il forno non è un posto caldo? Ahahah Konan dai ti credevo più intelligente!-
Kisame dal canto suo seduto su uno sgabello aveva l'ingrato compito di sbucciare un sacco pieno di patate. Con l'orecchio teso verso Konan - pronto a scattare ad un suo comando - guardava con interesse Itachi sopra la scala, intento ad attaccare un festone. Avrebbe preferito aiutarlo piuttosto che stare lì a sopportarsi quei due. Ai piedi della scala Sasori gli passava delle palle di Natale, destinate ad essere appese vicino agli stipidi dell'ingresso. L'Uchiha si sporse ulteriormente per afferrarle tutte. Si voltò verso di lui, forse percependo di essere osservato.
Kisame spostò rapido lo sguardo altrove, sperando non avesse notato che lo stava fissando. Eppure nonostante i suoi continui tentativi di dimenticarlo, sentiva di desiderarlo ancora molto intensamente. Il suo non poteva essere classificato come un semplice invaghimento. Appena il corvino si rigirò potè nuovamente posare il suo sguardo su di lui. Nemmeno il tempo di tornare ai pensieri di prima che si sentì scosso da una mano.
-Hey Kisame muoviti che Konan ti vuole! Ma che cazzo stai guardando?- disse sporgendosi anche lui verso il salotto. - Ma guarda! Ci vuole anche l'assistenza ora per attaccare uno striscione?! Questo Uchiha non c'è la fa proprio a fare le cose da solo - esclamò con il chiaro intento di attirare l'attenzione del moro, il quale si girò semplicemnte per rispondergli a tono.
 - Compatisco Kakuzu che è costretto a sopportarti anche a letto... anche lì tendi a fare l'isterico?-

Hidan gli sorrise e alzandosi le maniche fece un passo verso il corvino prima di sentirsi trattenuto per la maglia.
-Hidan dove pensi di andare? Mi devi aiutare qui in cucina- esclamò Konan costringendolo a desistere. Questi sbuffò stizzito prima di rientrare.
Itachi rimase diversi secondi fermo a guardarlo andare via, fino a scrutare Kisame che era tornato ad occuparsi delle patate. Scese dalla scala e fece con Sasori il conto della situazione: in magazzino non erano riusciti a trovare tutto il necessario. Era necessario comprare qualcosa. Presi i soldi con il permesso di Pain, nonostante le proteste di Kakuzu, si diressero verso la città più vicina. Furono però costretti a portarsi dietro anche Deidara che necessitava di acquistare dell'argilla. Non c'era modo migliore di festeggiare se non preparardo una pirotecnica esplosione!
Percorsa con passo svelto la strada, entrarono nel negozio per cerimonie e feste.
-Bene penso sia meglio fare prima un giro, per vedere se c'è qualcosa di adatto al contesto- disse Sasori atono. Senza dubbio la persona più normale, secondo Itachi, per svolgere una missione. Diverse volte in passato aveva rimpianto di non essere stato assegnato a lui. Entrambi di indole placida ed inespressiva erano stati assegnati a dei compagni piuttosto rumorosi. Però almeno venivano momenti in cui anche Itachi non poteva che apprezzare lo spadaccino. La sua stupidità e giovialità rendevano gli incarichi meno noiosi del previsto. E poi adesso lo preferiva anche per un'altra ragione... che sperava passasse presto.
-Forza ragazzi! Un pò di entusiasmo! Prendiamo qualcosa di stravagante vi va? Uhm-
-Deidara tu non dovevi solo comprare l'argilla?- domandò già scocciato della sua presenza il corvino. -Provvedo dopo Itachi, se lasciassi l'acquisto delle decorazioni a due lagne come voi, già so che la festa verrebbe rovinata!-
Nonostante fosse una offesa ai loro gusti nè Sasori nè Itachi gli diedero peso, incamminandosi insieme verso la prima fila di scaffali.
Il negozio era davvero molto grande e la roba tra cui scegliere era davvero tanta. Il Leader poi era stato abbastanza generoso con i contanti quindi potevano davvero sbizzarrirsi. Oltre ai soliti coriandoli, decorazioni di carta e fiori di plastica, Itachi pensava fosse necessario qualcosa di diverso dal solito. Superò i ragazzi che erano intenti a bisticciare sul colore dei piatti e bicchieri di plastica.
-La nostra è una organizazione seria Deidara, penso sia meglio un bianco classico-
-Suvvia Sasori sama mica è una festa di vecchi! Siamo giovani no? Uhm Almeno prendiamoli rossi-
-Proprio perchè sei un ragazzino penso che sia meglio far scegliere a me-
-Ma non è giusto!-
E continuavano inperterriti a litigare, mentre Itachi scrutava incuriosito il reparto "adulto" del negozio. In effetti se non fosse stato per la presenza di Konan qualcuno di quei addobbi - che riproducevano satiricamente parti intime maschili e femminili - sarebbe stato apprezzato dagli uomini del team. Passando poi davanti ad una vetrina notò che il negozio forniva anche servizio di spogliarelliste/i. Anche in questo caso però si rischiava di discriminare la povera Konan, quidi Itachi andò oltre soffermando le sue attenzioni su una scatoletta di color nero lucido. Si voltò quindi verso gli altri, che erano ancora a litigare, attirando la loro attenzione.

-Non male la tua idea di comprare la consolle per il karaoke, potremmo usarlo anche in altre occasioni uhn- esclamò Deidara.
Continuarono a parlottare tra loro mentre procedevano verso il negozio di "argilla", che poi poteva davvero esserci nel paese della pioggia un ambulante che vendesso solo quello?
-Che c'è non mi credi?- bofonchiò il biondino, che trovava fastidioso le insinuazioni di Sasori che davvero credeva ridicola una cosa simile.
-Penso che la tua sia solo una scusa Deidara. Ammettilo non ti andava di rimanere in base a sgobbare-
-Ti assicuro che davvero esiste! Hey ma di solito il carretto si trova in questa piazzetta, dove sarà finito?-
-Dai che la puoi anche smettere, che tanti abbiamo già capito tutto...vero Itachi san?-
E mentre Deidara gesticolando come un matto cercava di convingerli della sua buona fede, e i due di rimando lo sfottevano, il rosso notò tra la folla una persona di loro conoscenza. Il piromane urlò ad alta voce il suo nome, interrompendo cosi le prese in giro.
-Namida!-
La ragazza sentendo si chiamare si fermò di colpo guardando nella loro direzione. Nemmeno il tempo di fare un passo che si trovò tutti e tre attorno, chi sorridente, chi un pò meno.
-Salve, mi pare di avervi già visto da qualche parte...voi siete-
-Gli amici di Kisame! Già non ti ricordi più di noi uhn-
-Dicci tutto bene con Kisame?- domandò apatico Sasori. Namida però forse sorpresa da quella domanda, sorrise a denti stretti manifestando un pò di fastidio e imbarazzo per quella situazione. -Bhe in verità io e Kisame non stiamo più insieme da un pò-
-Come?!- esclamarono Sasori e Deidara. Itachi anche non riusciva a crederci. Ma preferì contenersi.
Eppure in quei giorni non gli era parso affatto triste e neppure malinconico.
Deidara riprese la parola, confortandola sul comportamento del loro compagno.-Dai che capita di litigare e allontanarsi, ma sono sicuro che Kisame sarà farsi perdonare!- eppure mai come allora quella frase sembrava proprio fuori luogo. -Sentite ho un impegno abbastanza urgente. Passate una bella giornata- profilò ai tre prima di allontanarsi e mischiarsi tra i passanti.
Doveva essere successo qualcosa di davvero serio tra loro. Eppure allora con chi stava uscendo Kisame in quelle notti?
Itachi si sentiva esplodere la testa. Ritornò astiosa la gelosia che a stento era riuscita a placare per tutto quel tempo per Namida.
-Bhe ragazzi mi sa che è il caso di tornare alla base. Tanto qui non c'è rimasto più nulla da fare- sentenziò Sasori rivolgendosi ai due.
Eppure non fu difficile per Deidara, notare sul viso del corvino, una espressione glaciale. Si profilavano serie guai al covo.

Tornati alla base, mentre i due nukenin della sabbia facevano rapporto sulla "passeggiata in centro", Itachi si diresse in cucina dove trovò chi stava cercando: stavolta Kisame era alle prese con una pila di cipolle - chissà per quale malsana ricetta - e piangeva a dirotto ad ogni taglio.
Senendo una presenza alle sue spalle, si girò ancora lacrimante.
-Oh sei tu Itachi, come è andata la commissione?- l'altro però continuava ad essere inespressivo. Però, ora che lo osservava meglio sembrava quasi adirato. -Tutto bene Itachi?-
-Kisame, ho bisogno di parlarti subito- disse uscendo dalla cucina. Lo spadaccino lo seguì fino a rientrare nella loro camera.
-Allora mi dici cosa è successo?-
-Al massimo sei tu che mi devi delle spiegazioni, Kisame.-
-Cosa?- domandò esterrefatto il blu. -Che centro io adesso?-
-Abbiamo incontrato Namida- l'espressione dell'uomo-squalo cambiò di colpo. Ah, ecco.
-Con chi stai uscendo in questi giorni Kisame? Perchè non mi hai detto che ti eri lasciato?!-
-Bhe perchè non sono affari tuoi. Io esco con chi mi pare!- disse alzando la voce il blu. Che sfortuna che aveva incontrato Namida. Lo spadaccino avva intenzione di rifilargli la scusa della ragazza ancora per un bel pò di tempo. Non si sentiva pronto a dirgli che stava frequentando un uomo. Anche perchè Itachi avrebbe poi potuto mal interpretare ogni suo gesto.
-No Kisame! Adesso lo voglio sapere, smettila di nasconderti che tanto non te ne vai da questa stanza finchè non so tutto- Itachi non riusciva più a contenersi. Forse se fosse riuscito a controllarsi, avrebbe taciuto. Era logico che arrivati a quel punto Kisame non si sarebbe sbilanciato. Doveva esserci sotto qualcosa.
-Delle tue minacce sai che me ne faccio?! E Adesso spostati- nemmeno il tempo di dirlo che spinse con forza l'Uchiha che facendosi forza sulle ginocchia non si spostò di un centimetro.

Le urla destarono l'attenzione di tutti e in poco tempo molti si accalcarono vicino alla porta per origliare. Quando sentirono che i due dentro erano passati alle mani, irruppero nella stanza bloccandoli mentre Pain chiamato da Konan li raggiungeva.
Entrato il Leader nella stanza, calò un irreale silenzio. Kisame però continuava a guardare in cagnesco il corvino.
-È inutile che continuate a guardarvi cosi. Non vi permetterò di rovinare i festeggiamenti con i vostri futili litigi-
-Se è per i festeggiamenti che vi preoccupate, potete anche lasciarmi andare! Non ho alcuna intenzione di rimanere-
-Essia- e con un gesto della mano lo fece liberare.
Kisame guardò Itachi negli occhi un'ultima volta prima di oltrepassare la porta ed uscire dalla base.









  
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