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Autore: FrancyLarry    02/11/2015    2 recensioni
Louis William Tomlinson è un ragazzo un po fuori dalle righe.
In seguito ad una bravata si ritrova a dover partecipare al Camp Band scolastico che si svolere nel periodo estivo, per evitare la bocciatura dell'ultimo anno.
Il ragazzo si reca al Camp di mala voglia e con nessuna intenzione di collaborare e lavorare con i ragazzi della banda. Rimane però affascinato da capitano della banda, un ragazzo solare dagli occhi verdi di nome Harry. Nei due mesi di permanenza nel camp Louis non potrà fare almeno di stringere rapporti di amicizia con alcuni ragazzi che fanno parte dalla banda della sua scuola. Harry inoltre aiuterà Louis riportare in vita una sua vecchia passione, la musica...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una sensazione di calore improvviso mi inonda dalla testa ai piedi. Apro gli occhi, in un primo momento mi sento rilassato, ma poi scruto l'ambiente che mi circonda. Abbasso lo sguardo sul mio petto e lo trovo lì, accoccolato come un bambino al suo pupazzo. Harry è qui; avvinghiato al mio corpo, proprio come ricordo di averlo lasciato prima di addormentarmi. Un sorriso soddisfatto si fa strada sul mio volto. Chiudo gli occhi per rilassarmi ancora, ma il calore del suo corpo sul mio mi rammenta tutto di ieri sera. Sorrido, sorrido a quei ricordi; sono sicuro di sembrare un idiota . Mi ritrovo a essere infinitamente grato che Harry stia ancora dormendo.
Inizio a sudare; sto morendo di caldo, eppure non voglio scrollarmelo di dosso. Resto immobile ancora per un po',  nonostante mi senta intrappolato in una morsa troppo stretta, in una bolla di calore; devo liberarmi di lui. Impacciato, tento di sollevare il busto ma il suo peso rende limitate le mie possibilità di movimento. Tento ancora un volta; non voglio svegliarlo, quindi provo a essere il più delicato possibile. Un mugolio improvviso esce dalla sua bocca. Cazzo l'ho svegliato. Sento la sua mano chiusa a pugno aprirsi lentamente sul mio petto.
“Mmmh”. 
Il cuore mi arriva in gola e di botto sono paralizzato. La mia voglia di provare a muovermi è totalmente sparita. Harry solleva il capo lentamente e di colpo due occhi verdi mi scrutano; possibile siano ancora più verdi di primo mattino? 
"Hey" sussurra in un sorriso.
“Buongiorno” gli rispondo.
“Mmmh che ore sono?”
“Non lo so...”
“E' suonata la sveglia?” domanda a voce roca.
“Io non ho sentito nulla.”
“A-aspetta” dice prima di spalmarsi nuovamente sul mio corpo, questa volta per raggiungere il cellulare che si trova sul comodino accanto a me. Ancora una volta resto fermo, immobile. Il suo profumo è così inebriante…
“Abbiamo ancora mezz'ora" dice infine allontanandosi e accomodandosi dalla parte opposta del letto.
“Ormai sono sveglio...”
“Sì, infatti anch'io. Ormai è andata così” risponde sgranchendosi la schiena. E' così bello anche adesso, con i capelli in disordine e il faccino assonnato. Mi perdo a osservalo come faccio ogni volta.
"Come hai dormito?" chiede poi.
"Credo bene".
“Credi?” sogghigna ironico, alzando un sopracciglio.
“Sì, non so, ho dormito. Voglio dire... non mi sono svegliato durante la notte quindi credo bene”.
“Anch'io credo di aver dormito bene. Anzi molto bene onestamente” risponde sorridendo.
“Devo ammettere però che quando mi sono svegliato... stavo morendo di caldo”. 
Scoppia a ridere di gusto . “Però ti avevo avvertito! Uomo avvisato mezzo salvato; la scelta è stata tua" ribatte, scrollando le spalle e lasciandosi andare nuovamente disteso sul materasso. “Mmm accidenti, maledetta vescia!” esclama poi in tono lamentoso. “Devo fare pipì” piagnucola.
“Falla, allora” gli rispondo ridendo.
Lo sento sbuffare e lo vedo sollevarsi rapidamente dal letto; in pochi instanti è in piedi. Mi si blocca il respiro e mi sento avvampare; fa nuovamente caldo qui... Per la miseria, è totalmente nudo! Lo avevo dimenticato. Ma lui si dirige tranquillamente verso il bagno, senza badarci troppo.
Quando ritorna, è avvolto da un asciugamano.  
“Forse è un bene che ci siamo svegliati prima...” constata. Si interrompe poi, prima di continuare “Allora, resti lì a fissarmi o vai via e mi lasci fare una doccia?” domanda.
“Mi stai cacciando Harold?” lo rimprovero.
“Oh no, non lo farei mai, ma i tuoi vestiti sono nella tua stanza e tu devi lavarti, quindi...”
“Quindi... mi stai cacciando”.
“In maniera carina” puntualizza.
“D'accordo” commento, scoprendomi dal lenzuolo per poi alzarmi. Sotto lo sguardo attento di Harry, recupero i pantaloni e li infilo velocemente.
“Senza mutande?” mi fa notare.
“Quelle che avevo erano tue, ricordi?”
“Ah già... Ma anche la tuta”. Gli lancio uno sguardo, ma evito di ribattere. Recupero le scarpe, le chiavi e il cellulare e mi avvicino alla porta.
“Te ne vai così?” domanda.
“Vuoi un bacino?” replico sarcastico.
“Cosa? No! Intendevo senza scarpe, senza maglia...”
“Oh beh, devo solo attraversare il corridoio e staranno tutti dormendo. La maglia, come le mutande, è tua; i pantaloni mi occorrono quindi li prendo ancora un po' in prestito.”
Lo vedo scrollare le spalle e annuire. Ma quando metto la mano sulla maniglia, sono io a non voler andare via così.
“Mi aspetti per la colazione?” domando voltandomi verso di lui.
“Certo.” risponde.
“Bene!” esclamo prima di lasciare la sua stanza.

Quando entro in stanza, Niall sta ancora dormendo come un ghiro. Cerco di muovermi lentamente per non rischiare di svegliarlo e mi dirigo verso il bagno.
Quando il biondo si sveglia mi trova ad allacciarmi le scarpe.
“Hey c-che ci fai...”
“Buongiorno, Niall.”
Si stropiccia gli occhi e riprende a osservarmi stranito “No, aspetta... dove sei stato stanotte?” domanda poi, con la voce impastata di sonno.
“Tu sbrigati che sono le sette, su!” esclamo prima di alzami. Recupero il cellulare e le chiavi e mi dirigo verso la porta.
“Ma dove diavolo vai?” domanda ancora, questa volta alzando il tono di voce.
“A fare colazione; ci vediamo in mensa, biondo” annuncio prima di chiudermi la posta alle spalle.

Raggiungo la stanza di Harry, ma trovo la porta aperta. Entro e mi trovo davanti una ragazza. I suoi capelli sono lunghi, di un biondo cenere più scuri alla radice. Ha gli occhi castani con dei riflessi verdi, è magra ma non troppo, ben vestita, ben truccata, bella! Chi diamine è?
Se ne sta lì ferma a fissarmi inclinando la testa.
“Tu chi sei?” domanda poi. La sua voce è elegante, femminile ma leggermente bassa come quella di…
“Harry!” esclamo scorgendolo alle spalle della ragazza.
“Harry? Speravo fossi Louis!” commenta delusa.
“Che ci fai qui, Louis?” interviene poi Harry.
“Allora è Louis!” esclama la ragazza. 
“Gems per favore” la ammonisce.
“Oh no, fatti da parte, fratellino” commenta sorridendo. Una fossetta scava il suo viso. “Fratellino” oh sì, è senza dubbio sua sorella!
“Gems...” si lamenta ancora, mentre le ragazza si dirige verso di me.
“Sei sua sorella?” domando.
“Sì, e tu sei Louis! Oh sì, sei carino!” esclama. “Molto carino!” aggiunge.
“Grazie anche tu... Gems?”
“Oh, che sciocca; dimentico sempre la parte delle presentazioni, scusami...” commenta “Allora!” urla poi “Riavvolgiamo il nastro... Ciao, piacere sono Gemma la sorella maggiore di Harry; tu devi essere Louis, giusto?” conclude porgendomi la mano.
Sorrido di gusto mentre noto Harry alzare gli occhi al cielo. 
“E' un piacere, Gemma. Sì, io sono Louis” le rispondo afferrando la sua mano.
“Sai che sei davvero carino, Louis?”
Sorrido ancora una volta; sembra davvero simpatica. “Grazie Gemma, anche tu.”
“Mi sei simpatico Louis!”
“Ma se non lo conosci neanche” replica suo fratello.
“Oh sta’ zitto, muso lungo! So riconoscere  una persona simpatica; ricorda che sono più grande di te!”
“Sì, ma di tre anni non di trenta!” afferma lui in risposta.
Sorrido nel guardare due fratelli che si punzecchiano; so esattamente cosa significa.
“Zitto, Hazza!” esclama, guardando suo fratello e poi “Allora, Louis” dice voltandosi verso di me. “Ero passata a dire a mio fratello che io e la mamma siamo a Holmes Chapel e sarebbe carino se lui domenica, invece di stare qui, venisse a pranzo a casa. Ma ovviamente deve fare l’antipatico che dice che qui ha troppe cose da fare e bla bla bla... Puoi per favore dirgli che dovrebbe ascoltare sua sorella e venire a casa per una fottuta giornata?” conclude canzonando l'intero discorso.
“Oh Harold, vai a casa dalla tua famiglia. Tua sorella ha ragione; cosa diamine devi fare qui?”
“Louis, per favore. Lo sai anche tu che abbiamo tante cose da fare!”
“Harold, per favore. Lo sai anche tu che qui la domenica non c'è mai nessuno!” replico a mia volta.
Gli occhi di Gemma navigano prima Harry e poi su di me.
“D'accordo, domenica vado a casa; contenti?” dice poi sconfitto.
“Wow, bel temperamento Louis. Grazie!” esclama Gemma rivolta a me.
“Figurati”.
“Harold lo hai chiamato” nota poi “Lui odia essere chiamato in quel modo. Eppure con te non ha battuto ciglio.” constata stringendo gli occhi a fessura.
“D'accordo sorellona; hai ottenuto ciò che volevi, ora possiamo andare a far colazione?”
“Oh sì, certamente. Vi lascio in pace, ma prima è doveroso chiedere a Louis se vuole venire domenica, non ti pare Hazza?”
“Oh no, grazie. Sto bene qui...” rispondo rapidamente.
“Louis, guarda che Harry mi ha detto che anche tu conosci bene Holmes Chapel, quindi ti sto invitando un po' anche a casa tua, non credi?”
“Sì, ma io...”
“No! Nessun disturbo, è un piacere! Piacerai anche a mamma, ne sono sicura!” interviene interrompendomi.
“Gems!” la ammonisce ancora Harry.
“Sì, okay sparisco. Ci vediamo domenica. Louis è stato un piacere, non vedo l'ora di conoscerti meglio!” dice mentre suo fratello l'accompagna alla porta.

“Perdonala, lei è un po'…”
“Fantastica!” affermo.
“Mmmh... allora, fame?” domanda.
“Decisamente!” affermo portando la mano allo stomaco che brontola.

Quando arriviamo in mensa, sono precisamente le 7.30; nessuno è ancora in sala. Per la prima volta, vedo il tavolo della colazione completamente imbandito. Riempiamo i nostri vassoi e ci accomodiamo al tavolo.
Quando Harry si siede, lo vedo sussultare leggermente.
“Tutto bene?” domando.
“Sì. Beh, era un po' che, insomma hai capito...” conclude abbassando lo sguardo.
“Oh mi dispiace. Avresti potuto dirmelo, sarei stato...”
“Più delicato?” Domanda interrompendomi. “Oh per favore, Loueh. Sto benissimo, grazie.” conclude portando una fetta di bacon alla bocca. 
Mentre mangiamo la sala intorno a noi inizia a riempirsi e, una volta concluso, Ed e Niall arrivano al nostro tavolo con i loro vassoi.
“Buongiorno, ragazzi. Dannazione, voi avete il succo d'arancia! Non riesco mai a trovarlo quando arrivo” si lamenta Ed accomodandosi.
“Sarà perché arrivi qui alle otto e trenta e la colazione inizia un’ora prima, Edward?” gli risponde Harry sarcastico.
“Sono le otto e un quarto!” precisa Niall.
“Oh beh, scusa...” gli risponde il riccio.
“No, figurati Hazza. Sai, la cosa strana è che perfino tu a quest'ora non hai il piatto vuoto, il ché mi fa dedurre che sei arrivato prima del solito stamattina...”
“Sì, Horan”.
“Già… E poi c'è Louis, che prima delle nove meno qualcosa non è mai qui...” continua il biondo.
“Mattinieri, stamattina” commenta Ed.
“Oh sì, Edward; sai il nostro Louis era già sveglio e vestito quando mi sono svegliato...”
“Oddio, allora oggi pioverà!” esclama il rosso, fingendosi allarmato.
“No, non credo...” gli risponde il biondo. “Vedi, il fatto è che sono certo Louis non abbia dormito in stanza stanotte…”
Ed lo guarda stranito. Non ha ancora capito a che gioco sta giocando, ma naturalmente io ed Harry sì…
“Che silenzio, ragazzi! Nulla da dire?” domanda il biondo osservando prima me e poi Harry.
“Ma che diamine avete tutti stamattina?” interviene Ed.
“D'accordo, Niall. Dillo pure; tanto lo so che non vedi l'ora di farlo” commenta Harry.
“Ohh sì! Edward, amico mio, però cazzo, non sei percettivo”.
“Dovrei essere percettivo su cosa?”
“Ohh, andiamo! Harry e Louis, mattinieri, Louis non ha dormito in stanza... puoi farcela, rosso!”
Guardo divertito la bocca di Ed diventare una perfetta O.
“Ma certo!” esclama infine. “Come ho fatto a non pensarci subito?”
“Potete smetterla di urlare?” domanda Harry, alzando gli occhi al cielo. “Louis, digli qualcosa!”
“Io? Che devo dire?” domando, scrollando le spalle.
“Nulla se non i dettagli!” afferma il biondo.
“Che dettagli?” domanda Josh avvicinandosi al nostro tavolo.
“Dettagli di una notte di sesso” risponde Niall.
“Interessante! Chi ci deve i dettagli?”
“Harry e Louis” chiarisce l'irlandese.
“Era ora! Fantastico!” esclama Josh.
“D'accordo lo devono sapere tutti ora?” li interrompe Harry.
“No, non tutti. Solo gli amici!” risponde il biondo.
Scoppio a ridere divertito; Niall è veramente una forza della natura!
“Ragazzi, stasera siete con noi?” chiede poi Andy,  improvvisamente comparso alle mie spalle.
“Per cosa?” domandiamo all'unisono io, Harry e Niall.
“Schiuma party come lo scorso anno!”
“Ci sto!” urla Ed.
“Anch'io” lo segue Niall.
“Idem per me” Josh.
“E ci saranno anche i Larry per limonare nella schiuma!” afferma Niall battendo le mani come farebbe un bambino.
“I Larry?” domanda Andy.
...Già; i Larry? Chi sono?
“Ragazzi, ma per quale motivo nessuno mi capisce, stamattina? Larry, oh andiamo è ovvio... L di Louis arry di Harry. Geniale no? E' una ship!”
Scoppio a ridere alle sue parole. “Una ship! Niall, sembri mia sorella...di dodici anni!” esclamo.
“Non ti piace, Loueh? Preferisci Lourry? Per me suona meglio Larry!” continua Niall, facendo ridere tutti ancora una volta.
“Fermi tutti però. Hai detto “limonare”; che mi sono perso?” chiede poi Andy.
“Niall ha scoperto che Louis ha dormito da me e deve dirlo a tutti, tutto qui” chiarisce il ricco.
“Quindi ha dormito da te! Fantastico, grande Louis!” afferma Andy posando una mano sulla mia spalla. Non posso far altro che sorridere ancora una volta. Non so né cosa dire né cosa fare; è tutto così surreale.
“Va bene... andiamo a lavorare, ora?” ci rimprovera Harry.
“Certo, andiamo. Ma comunque, Larry siete in lista! Siamo 10, tavolo prenotato a mio nome, da mezzanotte in poi Rosies Club in Northgate St, City Centre, Chester. Tutto chiaro?”
“No, mi sono fermato a “Larry siete in lista”” rispondo ironico.
“Okay, vi scrivo dopo l'indirizzo.”
“Meno chiacchiere e più lavoro! In più non so se è possibile uscire di notte e lo sapete!” urla Harry rovinando a tutti la festa.
“Ma per questo abbiamo il capo migliore del mondo, no?” interviene Niall.
“Infatti; io ho prenotato. Mi fido di te, lo sai Haz” segue Josh. “Lo hai già fatto lo scorso anno; so che riuscirai ad avere le chiavi. Inventati qualcosa, o riusa la scusa dello scorso anno; è sempre lo stesso giorno infondo, no?”
“Ci proverò, parlerò con chi di dovere, mi inventerò qualcosa ma non vi prometto nulla.” conclude Harry.


La giornata di prove procede serena. Niall ha già informato tutti degli sviluppi tra me e Harry e la cosa mi fa veramente sorridere; per essere così virile, è davvero una pettegola. 
Nel pomeriggio accompagno Harry negli uffici, ma resto fuori in trepidante attesa. Quando riemerge da quella stanza la sua faccia non sembra promettere nulla di buono.
“Nulla?” domando.
“Ho le chiavi del cancello!” afferma sorridendo raggiante.
“Sei un grande!” esclamo prendendo il suo viso tra le mani.
“Lou siamo negli uffici...” dice accompagnandomi fuori.
“Come hai fatto??” domando poi, una volta lasciato il quartier generale del campo.
“E' il compleanno di mia nonna che viene nel Cheshire solo per festeggiare con il bravo nipotino... Sai, potrebbe farsi tardi; meglio avere le chiavi per non svegliare nessuno...”
“Sai che quell’uomo mi avrebbe mandato a cagare, se gli avessi rifilato io una cavolata simile, vero?”
“Ma io sono l'angioletto che non sbaglia mai, non può non fidarsi di me!” dichiara fiero si sé.
“Tu sei un bastardo!”
“Se ci beccano, mi ammazzano!”
“Tranquillo, non accadrà! Vado ad avvisare Niall” esordisco lasciandogli un bacio sulla gunacia.


"Louis, dannazione, sei pronto? Harry ci sta aspettando da cinque minuti! È il terzo messaggio che mi manda; ti prego, fa’ presto" urla Niall, da dietro la porta del bagno.
Mi guardo ancora un volta allo specchio; c'è ancora qualcosa che non va. Non riesco a essere soddisfatto del mio aspetto. I capelli sono decisamente troppo lunghi, devo dargli una spuntatina appena possibile. Prendo ancora un po’ di gel, lo spalmo tra le mani e tento di dare un senso alla frangia.
"Ohh andiamo, Lou! Ti prego. Harry se la prenderà con me!" brontola ancora Niall.
Sorrido e finalmente apro la porta.
"Tranquillo biondo, mi prenderò le mie responsabilità per il ritardo".
"Lo spero bene" dice osservandomi attentamente "Mmm non credo si arrabbierà con te questa sera..." commenta poi, facendomi l'occhiolino.
"Ah, no? Lui si arrabbia sempre con me, ragion per cui credo che mi aspetti una bella predica."
Le sue labbra si piegano in un sorriso; sembra riflettere prima di chiedere: "Facciamo una scommessa?"
"Che tipo di scommessa?" domando a mia volta.
"Ora andiamo da lui, ti scusi e se lui non dice nulla mi offri un drink, in caso contrario lo offro io a te; ci stai?"
"Un drink gratis per me! Certo che ci sto!" rispondo, porgendogli la mano come per sigillare il nostro accordo.
"Perfetto, ma preparati a offrirmi questo drink!" ribatte, aprendo la porta e invitandomi a uscire.

Arriviamo al parcheggio; in lontananza vedo Harry.  Come immaginavo sembra nervoso; cammina avanti e indietro, tra le sue mani una sigaretta. Istintivamente indietreggio di un passo, come per prepararmi alla difesa.
"Ed eccolo lì... è decisamente nervoso; preparati a offrimi questo drink, biondo; soldi alla mano, se ti è più comodo" sussurro a Niall.
"Sarà di poche parole, vedrai..." ribatte, poggiandomi una mano sulla spalla.
"Eccovi qui, finalmente!" esclama Ed, seguito da Josh.
"Colpa mia!" mi affretto a dire, come promesso a Niall.
Vedo Harry spegnere la sigaretta e venirci incontro. Indossa una camicia a motivo floreale con base nera, dei jeans scuri e un paio di stivali. I suoi ricci larghi si concludono in boccoli perfetti che ricadono delicati sulle spalle ampie. Lo guardo e, come sempre, non posso fare a meno di pensare "WOW" . Ma quando si avvicina, i suoi occhi si stringono a fessura e ancora un volta indietreggio di un passo.
"Già, colpa sua! E' stato chiuso in bagno qualcosa come quaranta minuti" puntualizza il biondo.
Sento lo sguardo di Harry addosso e so che sta per farmi la sua predica; d'istinto chiudo gli occhi quando è sul punto di proferir parola.
"Non urlate; non sanno neanche che siamo tutti qui. Allora, andiamo?" si limita poi a dire con voce tranquilla.
No, sul serio: tutto qui? E la predica? Dov'è finito Harry il bacchettone?
Una sonora risata proviene dalla bocca del mio compagno di stanza seguita da un "te lo avevo detto!". Gli sguardi straniti di tutti sono ora su di lui che, con nonchalance, si limita a spiegare: "Nulla che vi riguardi;  Louis mi deve un drink". Stingo le labbra e annuisco a mo' di conferma, quando gli occhi di tutti puntano me.
"Allora? Andiamo; ci vorrà un po' per arrivare. Gli altri sono già partiti da un po'. " commenta Josh.
Saliamo in auto; io mi accomodo sul sedile accanto ad Harry, mentre i ragazzi salgono e si sistemano nei sedili posteriori.

Durante i trenta minuti di viaggio, chiacchieriamo tutti insieme del più e del meno, di cosa ci aspetta una volta arrivati al locale e di come Niall abbia mentito a Melissa sulla destinazione di questa serata.
"Sei proprio uno stronzo" commenta Harry al riguardo.
"Nahh, ha fatto bene" rispondo, esprimendo la mia sincera opinione. Uno sguardo glaciale quasi mi paralizza. Gli occhi di Harry mi fissano; sono freddi, così freddi che bruciano ed comunicano tutto il loro disaccordo.
"Grazie, Louis!" conclude infine Niall, mentre gli occhi di Harry bruciano ancora su di me.

Arriviamo al parcheggio auto del locale. Trovare un posto pare un’impresa impossibile. Dopo il terzo giro in tondo, finalmente riusciamo a trovare un buco libero nel quale parcheggiare l'auto. Scendiamo e ci dirigiamo verso l'entrata del locale, dove ci attende una lunga fila.
"Ci siamo. Il motto è: quello che accade nella schiuma, resta nella schiuma. Niente inibizioni, okay?" dice Niall facendo un rapido occhiolino a tutti.
"Inibizioni? Non ne ho mai avute!" commento in riposta.
"Adoooro questo ragazzo" urla il biondo avvolgendo il braccio intorno al mio collo.
Quando raggiungiamo il buttafuori e la ragazza con la lista dei tavoli, sono ancora sotto il mezzo abbraccio di Niall.
"Nome?" chiede la ragazza mora dinanzi a noi.
"Samuels; è un tavolo da dieci. Forse cinque sono già entrati" risponde il biondo lasciando la presa dalla mia spalla. La ragazza china il capo e scorre velocemente la lista.
"Perfetto cinque sono già dentro; siete tutti i restanti?" domanda.
"Sì, tesoro" afferma lui con un sorrisetto malizioso.
"Perfetto, biondino; tu e i tuoi amici potete entrare" aggiunge lei, sorridendo e sbattendo le ciglia.
"Sei partito con il piede giusto, amico!" sento dire a Josh, quando si avvicina. Si scambiano qualche parola ma io mi fermo, attendendo Harry che è l'ultimo a passare.
"Hey, eccoti qui" commento. Una fossetta scava il suo volto e, fianco a fianco, seguiamo i ragazzi verso il nostro privè.
"Oiii ce l’avete fatta!" urla Andy, quando ci vede arrivare.
Ci accomodiamo qualche istante sui divanetti per consumare la prima portata.  Aiuto Ed e Niall a distribuire gli short drink contenenti vodka absolut e tutti insieme buttiamo giù il liquido alcolico, dando così il via al divertimento. Una ragazza dello staff si avvicina a noi consegnandoci delle bustine con chiusura emetica. Ci raccomanda di inserire i nostri effetti personali nelle bustine, spiegandoci che c'è il rischio che possano bagnarsi con la schiuma. Prendiamo tutti le buste ed inseriamo all'interno cellulari e portafogli.
Mi avvicino alla ringhiera del nostro privè posizionato in alto sulle scale. Da qui è possibile avere l'intera visuale del club. Mi piacciono i privè, ma per ballare bisogna scendere in pista. Adoro il caos, l'odore di alcol, la gente dappertutto;  mi guardo intorno e mi sento a casa. Questo è il mio mondo, il mio elemento. Il livello della musica è già assordante ma la schiuma ancora non è presente.
"Quelli sono i cannoni dai quali uscirà la schiuma" sussurra Harry alle mie spalle. "Guarda ce n’è uno in ogni angolo" continua. Il suo alito è caldo e odora di vodka.  Mi volto di poco per incrociare il suo sguardo. Punto agli occhi e successivamente alle sue labbra, rosa, calde, profumate; porto il mio labbro inferiore tra i denti perché le sue labbra sono sempre così invitanti...
"Sarà fantastico" commento in fine.
Lui si guarda intorno valutando ciò che lo circonda. "Sì, credo di sì".
"Buonasera, ragazzi; pronti a cominciare?" parla il vocalist che affianca il dj, ottenendo in risposta urla affermative.
"Andiamo in pista!" dico voltandomi e afferrando la mano di Harry.
Lo trascino dietro di me. Mi faccio largo tra la folla, senza lasciarlo; lo conduco con me al centro della pista.
"Oddio che caos" urla lui al mio orecchio. "Abbiamo lasciato dietro gli altri" aggiunge.
"Non importa; vedrai che tra poco saranno tutti qui" gli rispondo.
Iniziamo a ballare l'uno difronte all'altro, amalgamandoci con la folla circostante. Una ragazza alle mie spalle si avvicina  interponendosi tra noi con un sorriso malizioso. Balla in modo seducente, porta la mano ad accarezzare prima il viso di Harry poi il mio. Sorrido del suo tentativo di flirt; ha decisamente sbagliato aria. Scorgo oltre lei lo sguardo di Harry che è altrettanto divertito. Si avvicina al suo orecchio e le sussurra qualcosa. Vedo l'espressione della ragazza cambiare da appagata a sconcertata; si volta verso Harry portandosi la mano alla bocca, si alza leggermente sulle punte per sussurrare al suo orecchio qualcosa. Poi entrambi sorridono e lei se ne va, lasciando un bacio sulla guancia di Harry. Arriccio le sopracciglia; quel contatto mi ha decisamente stranito. Guardo il mio compagno di ballo, confuso, prima che lui possa avvicinarsi al mio orecchio.
"Dovevo dirglielo" sussurra divertito.
"Cosa le hai detto?" urlo per farmi sentire.
"Che ha sbagliato aria!" risponde ridendo divertito.
"Cosa ti ha detto lei?".
"Mi ha augurato buna fortuna" fa una pausa prima di aggiungere "con te".
Mi rilasso e gli sorrido; insieme riprendiamo a ballare a tempo di musica.
"Eccovi qui!!" urla Niall, venendoci incontro; dietro di lui ci sono Andy e Josh.  
"Louis, non puoi sparire; mi devi un drink".
"Mmmm facciamo così..." dico mettendo mano alla tasca posteriore dei miei jeans chiari. Tiro fuori il portafoglio dalla bustina emetica e prendo dal suo interno dieci sterline. "Dovresti farcela, altrimenti ho solo pezzi da cinquanta".
"Hey, Tomlinson, dove pensi di stare? Dieci sterline avanzano anche!"
"Perfetto, allora buon drink" gli auguro, riponendo il portafoglio. 
"Grazie, tesoro. Vado a servirmi; anzi, andiamo a servirci" dice sorridendomi. Ricambio il suo sorriso e lo vedo sparire tra la folla a tempo di musica, seguito dagli altri ragazzi.   
"Si può sapere che cos'è questa storia del drink?" domanda Harry.
"Ho perso una scommessa".
"Che tipo di scommessa?" domanda ancora.
"Prooonti per la schiuma? Via!” ci interrompe il vocalist. E improvvisamente, batuffoli di schiuma scendono sulle nostre teste.
Entrambi alziamo gli occhi al cielo, godendoci lo spettacolo. La schiuma ha l'aspetto di piccole nuvole che cadono su di noi, ma quando la frequenza aumenta, tenere gli occhi alti diventa a mano a mano impossibile. Abbasso la testa d'istinto e la schiuma inizia a ricoprirmi.  È dappertutto; non posso far altro che tenere il capo basso per non rischiare che la schiuma mi entri negli occhi. Corpi bagnati si strusciano contro il mio, sento qualcuno palpare il mio sedere. Mani dappertutto. Non vedo nulla, non vedo Harry; sento solo urla e la musica a palla, il delirio.
Dopo un tempo che mi sembra infinito i cannoni si fermano e il vocalist ci avverte che il primo round di getti si è concluso. 
"Non pensate di scamparvela; non è finita qui! Mettiamo in pausa le bestie sputa schiuma, ma tra non molto torneranno a schiumarvi tutti" urla dal suo microfono dall’alto del palco dal quale si starà godendo lo spettacolo.
Alzo gli occhi e cerco di scrollarmi la schiuma  da dosso. Mi volto; dietro di me c'è un ragazzo che mi sorride. È bello, biondo, occhi chiari, nasino perfetto. Si avvina e mi cinge i fianchi, invitandomi a ballare. Mi guardo intorno; dov'è finito Harry? Il ragazzo continua a tenermi stretto ma la mia testa vaga alla ricerca di un riccio, probabilmente ricoperto di schiuma.
"Stai cercando qualcuno?" sussurra il biondo al mio orecchio.
"Sì, sto cercando un ragazzo" gli rispondo.
"Il tuo ragazzo?" domanda.
Lo guardo; mi sta fissando in attesa di una risposta. I miei fianchi sono ancora avvolti tra le sue mani; è piuttosto muscoloso, quindi non riuscirò a liberarmi facilmente di lui. A meno che...
"Sì" rispondo e le sue mani mollano la presa.
"Non sapevo fossi qui con qualcuno" sussurra scusandosi.
"No, figurati; non potevi saperlo" replico, sorridendogli.
"Beh, allora buona fortuna con la ricerca di questo fortunatissimo ragazzo".
Per la misera, è davvero bello! Perché mi sto allontanando? Sono un idiota! In un’occasione diversa probabilmente gli avrei già fatto l'analisi delle tonsille. Lo guardo allontanarsi e sento l'amaro in bocca. Resto immobile per qualche istante, finché non sento chiamare il mio nome. 
"Loueh". Ed è la sua voce; è Harry. Il sorriso torna sul mio volto a quel suono. Mi volto alla ricerca del suo viso, mi faccio largo tra la folla ma non riesco a trovarlo.
"Loueh" sento poi alle mie spalle.
Mi giro e lui è lì, ricoperto di schiuma, completamente bagnato. Due occhi verdi e un paio di fossette si illuminano davanti ai miei increduli occhi. Spalanco la bocca e abbasso lo sguardo per poi rialzarlo via via sul suo corpo ricoperto di vestiti bagnati. Cazzo, che spettacolo. La punta di amaro che aveva lasciato il ragazzo biondo va via in un istante. Sono quelle le labbra che voglio assaggiare ancora una volta. 
"Eccoti qui" dico lanciandomi tra le sue braccia.
"Improvvisamente non ho capito nulla" commenta stringendo le mani sulla mia schiena.
Mi stacco da lui e lo guardo. Prendo il suo viso tra le mani e lo ripulisco dalla schiuma che scende dai suoi capelli. Continua a sorridermi ed io incollo le mie labbra alle sue, alzandomi sulle punte. Le sue labbra sanno di schiuma, ma la sua lingua ha ancora il sapore di vodka e tabacco. Premo la mano sul suo petto senza lasciare la sua bocca. Le nostre lingue si cercano e si assaporano. Porto una mano tra i suoi capelli che sono ridotti a un groviglio di schiuma. Harry tiene la presa sui miei fianchi, mentre con l'altra mano afferra un lembo della mia t-shirt e stringe il tessuto in un pugno.
I miei occhi sono chiusi, mi godo a pieno ogni istante di quel bacio ma improvvisamente una luce mi acceca. E' un bagliore forte e veloce, come la luce di un flash.
"Ohhh siete adorabili"
Apro gli occhi ed entrambi molliamo la presa. Ci voltiamo verso quella voce e ci ritroviamo davanti Niall con il cellulare tra le mani. "Questa foto è bellissima" commenta guardando soddisfatto il display del suo cellulare.
"Nì, non fare lo stronzo!" lo ammonisce, Harry.
"Nahh Hazza; tranquillo".
Guardo Niall e i ragazzi e gli domando: "Perché voi non siete ricoperti di schiuma?"
"Eravamo al bar quando hanno aperto i cannoni, lì la schiuma non arriva" risponde il biondo.
"Sai com'è; non possono avvelenare i cocktail" aggiunge Ed.
"Già..."
"Allora... Selfie? Tutti dietro di me!" urla Niall, puntando il telefono in modo da racchiudere tutti i nostri visi nella foto. Poi scatta,  una, due, tre volte.
"Quanto siamo belli!" esordisce infine.
"Sì siamo belli, ma voi siete asciutti..." commenta Harry, prima di raccogliere della schiuma dai capelli e schiacciarla  sul viso del biondo.
"Bastardo!" urla quest'ultimo.
"Beh ora siamo pari" dice Harry, facendogli una smorfia.
"Hazza, questa me la paghi!" lo sfida Niall.
"Amore, ricordati che sono io a portare  l'auto".
Una bionda strizzata in un mini abito, sfila davanti ai nostri occhi. Vedo Niall seguire con lo sguardo ogni centimetro del suo corpo.
"Mmm... magari me la paghi dopo, Haz..." dice seguendo la ragazza e perdendosi tra la folla.
"Che coglione!" constata Harry, sorridendo.
Un gruppetto di ragazze si avvicina a noi ballando.
"Voi limonate pure; a loro pensiamo noi!..." sussurra Edward, al mio orecchio.
Guardo Harry facendo spallucce.
"Peccato; alla fine ci ritroviamo sempre soli" commenta.
"Pronti per la schiuma? " urla ancora il vocalist.
"Eh no, no!" afferma Harry prendendo velocemente la mia mano. "Una volta mi è bastato!" aggiunge trascinandomi con sé lontano dalla pista.
Harry tiene stretta la mia mano e cammina a passo sostenuto, facendosi strada tra la folla. Non è facile stare dietro al suo andamento veloce, ma sono costretto a seguirlo. Inizio a ridere di gusto senza una ragione precisa, mentre batuffoli di schiuma iniziano a cadere ancora sulle nostre teste.
"Ohhh ecco; qui va meglio!" esclama Harry con un leggero fiatone.
Mi guardo intorno; la schiuma non arriva, ma non siamo al privè e neanche al bar. Guardo alle spalle di Harry. "Toilette" indica il cartello.
Scoppio a ridere. "Mi hai portato nel cesso!"
"Cosa?” domanda stranito.
"Guarda..." dico indicando il cartello alle sue spalle.
Scoppia a ridere portandosi le mani alla pancia. "Okay, può sembrare sconveniente... Non volevo portarti nei bagni; non è il mio stile."
"Tranquillo..." gli rispondo guardandomi intorno "Una scalinata è il tuo stile?"
"Cosa?" domanda ancora.
"Possiamo sederci lì per un po'" replico, indicando un ampia scalinata alla nostra sinistra.
"Oh sì, perfetto!"
Ci accomodiamo uno accanto all'altro iniziando a chiacchierare, finché non ci ritroviamo nuovamente con le labbra incollate. Curioso di come abbia convinto il preside a lasciargli le chiavi, gli chiedo i dettagli della loro conversazione.
“Dunque è andata più o meno così; immaginati un me molto dispiaciuto e imbarazzato all’idea di dover chiedere un favore tanto grande. Gli ho detto qualcosa tipo: “Sono così imbarazzato e al tempo stresso desolato di doverle chiedere un favore; voglio però che lei, signor preside, non si senta in obbligo e se è un problema lo dica tranquillamente; capirò... Dunque come forse ricorda, le ho già chiesto questo favore lo scorso anno e lei è stato tanto gentile da concedermi le chiavi del cancello”...” ascolto ogni sua parola completamente rapito “Poi ha ricordato di mia nonna, che tanto per la cronaca festeggia in peno inverno in suo compleanno, e mi ha concesso le chiavi” dice scoppiando a ridere.
“Che bugiardo, che sei!”
“No, aspetta. La parte bella è stata quando mi ha detto: “Signorino Harry si figuri; lei è sempre impeccabile. Mi sono fidato lo scorso anno e posso fidarmi ancora”...” continua, imitando perfettamente la voce del nostro preside.
“Non ci credo! Probabilmente, fossi andato io mi avrebbe preso a schiaffi!”
“Ma di me può fidarsi; non le vedi le ali dietro la mia schiena?” dice sbattendo le ciglia.
Ridiamo insieme prima di riprende a baciarci. Mi ritrovo non so come sulle sue gambe. Il tempo scorre ma noi restiamo lì, in quell'angolo buio dove altre coppiette si danno da fare.  A pochi centimetri da noi una ragazza con una lunga gonna inizia a muoversi in maniera sospetta, facendo esattamente su e giù tra le braccia di un ragazzo.
"Per la miseria, stanno scopando" sussurra Harry al mio orecchio.
"Oh sì, decisamente!".
"Comodo avere un lunga gonna che copre tutto" mi fa notare.
"L'avrà messa per quello" ribatto.
"Già..."
"Suppongo che anche quelli due gradini sopra di noi stiano facendo lo stesso" constato, guardando oltre le sue spalle.
Si volta per controllare. "Fantastico. Non volevo portarti nei bagni ma ti ho portato comunque dove scopano tutti" commenta tra ironia e imbarazzo.
"Già... Essendo stata una cosa involontaria, la trovo piuttosto eccitante" sussurro al suo orecchio.
"Non ci provare Loueh; non farò sesso con te su delle schifosissime scale." puntualizza spazzando ogni mia speranza. 
Restiamo lì ancora un po' prima di raggiungere gli altri. La serata procede in maniera grossomodo tranquilla. Io ed Harry torniamo in pista, balliamo, scherziamo, restiamo con gli altri al privè; tutto in maniera piacevole e tranquilla. Alle quattro e mezza del mattino, lasciamo il locale.
Arrivati ai cancelli del campo, stiamo ben attenti a non far rumore. 
Quando arrivo in stanza sono stanchissimo; mi sfilo i vestiti recupero cellulare e portafoglio dalle bustine ermetiche e mi infilo nel letto. Nonostante le continue chiacchiere del mio super energico compagno di stanza, riesco infine a farmi cullare dalle braccia di Morfeo. 




   
 
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