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Autore: CloveRavenclaw39    02/11/2015    2 recensioni
Vi presento la famiglia, Prior. Sono abneganti, e domani i loro figli affronteranno il test attitudinale, un test che cambierà la loro vita. cosa sceglierà Caleb, il perfetto figlio abnegante? e Tris? deciderà di lasciare la sua famiglia in favore di una nuova fazione? e sua sorella? tra colpi di scena e combattimenti, riusciranno le gemelle Prior a superare l'iniziazione degli intrepidi?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tris, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo erano già tutti in palestra, in attesa che Quattro scrivesse i nomi dei partecipanti agli incontri. Tuttavia quel giorno stette zitto e fermo, lasciando la parola ad Eric, che parlò con la sua solita voce fredda e distaccata. Rid pensò, come la maggior parte degli iniziati, che il capofazione si sarebbe divertito a vederli picchiarsi a sangue tra di loro.
- Primo incontro- e scrisse- prima a saltare e sesto a saltare. Secondo incontro: Ed contro Molly; terzo incontro, Christina contro Will, quarto incontro, l’altra prima a saltare contro chi vince il primo incontro, quinto incontro Al contro Drew- disse, finendo di scrivere. Le due gemelle si guardarono negli occhi, poi si misero una di fronte all’altra con i pugni chiusi. Agitarono tre volte, poi li aprirono. Forbici per Rid e carta per Tris. La bionda fece una smorfia, e capendo, Rid propose.
- Due su tre?-. Quando Tris annuì, fecero di nuovo ondeggiare i pugni. Sta volta sasso per Tris e carta per Rid.
- Mi dispiace- sussurrò la bionda alla gemella, che le fece una smorfia come a dire ‘non ci puoi fare niente’ e poi ‘vendicami se mi uccide’. Stava per andare sul tappeto come una che andava incontro alla morte, Tris,  che un braccio la trattenne.
- Ha sempre lo stomaco e le ginocchia scoperte, portalo a tuo vantaggio- le sussurrò Rid, e lei annuì.
- Chi sei?- chiese Eric.
- Tris- rispose la bionda con una smorfia. Quattro divenne nervoso. Rid aveva notato il suo strano comportamento quando si trattava della sorella, che però non le aveva detto niente a proposito. Dovevano fare una bella chiacchierata da gemella a gemella, pensò, con un sorrisetto che non presagiva niente di buono. I due cominciarono. Tris  girava attorno a Peter, aspettando una sua mossa. Che non tardò a fare. Con agilità, Tris schivò il pugno e diede al ragazzo una poderosa gomitata allo stomaco, allontanandosi subito dopo.
- Vai Tris- sussurrò Rid, battendo il piede a terra con nervosismo. Peter attaccò di nuovo ma stavolta Tris non riuscì a schivare, e prese un calcio proprio nella pancia, cadendo a terra. Da lì pugni e calci si sprecarono. Rid si infilzò i palmi con le unghie per non poter fare niente. Quattro uscì dalla sala. Quando Peter diede il colpo di grazia, la gemella corse dalla sorella, mentre Eric sogghignava. Rid osservò bene il volto della sorella, pieno di sangue, con il labbro spaccato. Si abbassò a livello della bocca, e con sollievo appurò che respirava.
- Will, aiutami a portarla in infermeria- disse, e il ragazzo non si fece attendere, preoccupato quanto lei. Cheristina li osservava con il labbro tremante. I due uscirono, proprio mentre Ed saliva sul tappeto.
L’infermiera disse che Tris aveva due costole incrinate, ma nient’altro a parte i lividi e la spaccatura al labbro e al sopracciglio.
-…e deve stare per almeno 12 ore in osservazione- disse l’infermiera, una ragazza giovane piena di pircing e con i capelli colorati di viola, per poi andare via. Rid era seduta accanto a Tris, stesa nel lettino.
- Rid, devi aiutarmi, se perdo il prossimo incontro diventerò un’esclusa!- esclamò con gli occhi rossi. Rid sorrise, accarezzando i capelli alla sorella.
- Certo che ti aiuterò, ma ora sei troppo debole. Ora vado, straccio Peter, prendo qualcosa da mangiare in mensa e vengo. Ok? Tu stai tranquilla, e riposa almeno per un po’. Ci vediamo dopo- e le diede un bacio sulla fronte. Quando uscì dall’infermeria corse alla palestra. Quando entrò, Will e Christina stavano ancora combattendo. Will diede un forte pugno alla ragazza, che indietreggiò, cercando si sferrargli un calcio. Ma l’erudito, molto bravo al corpo a corpo, afferrò la gamba, torcendola leggermente, per poi tirarla verso di se. Christina cadde, e fu facile per Will darle il colpo del KO.
- Bene, Will vince. E ora prima a saltare e sesto, sul ring- disse Eric. Quattro entrava in quel momento. Al, le disse che andava con Christina da Tris, e le augurò buona fortuna. Con la ragazza rimase Will, che oltre un buffetto sulla guancia ammise di voler vedere Peter al tappeto. Rid salì sul tappeto, scalza. Indossava la canottiera nera e dei pantaloncini per muovere meglio le gambe.
- Cominciate!- gridò Eric, e come sua sorella prima, Rid cominciò a girare con Peter, che rise.
- Non è una buona mossa imitare la tua cara sorellina, se non vuoi finire come lei! Fammi una lacrima anche tu rigida: se piangi ci vado piano- la sbeffeggiò.
- Non ti ho chiesto di andarci piano infatti. Le lacrime te le scordi- rispose invece la ragazza velenosa come il cianuro, mentre scartava velocemente un  pugno di Peter. I due continuavano a girare in tondo, Peter che ogni tanto attaccava.
- Muovetevi! Fate sul serio!- gridò allora Eric, e Peter fece per dare un pugno alla ragazza. Rid lo schivò mettendosi di lato, per poi prendere il polso e ruotarlo al massimo, tanto che Peter gridò dal dolore. Quindi lei lo colpì alla gamba, ma lui, al contrario delle sue previsioni non si chinò, ma anzi la colpì con un pugno, che la fece cadere a terra, gli occhi chiusi. Peter, dando per scontato che non si sarebbe rialzata, subito si girò verso i suoi amici ridendo, e dando le spalle alla ragazza. Ragazza, che sotto gli occhi sbalorditi di tutti aprì gli occhi in un gesto secco, mostrando le iridi color ghiaccio. Mise le mani ai lati della testa, per poi fare leva su di esse e con una spinta alzarsi in piedi. Respirava velocemente, notò Eric con orrore, e ogni volta che inspirava, le vene sul seno sinistro, cioè sul cuore, diventavano nere, mostrandosi attraverso la sua pelle chiara fino ad arrivare sulle clavicole e sparire sotto la fasciatura del tatuaggio, cioè molto più in alto del solito, che erano quasi invisibili dallo scollo della canotta. Peter, ignaro dell’improvvisa trasformazione della bionda in una macchina da guerra, ancora rideva con i suoi amici. Lei gli andò dietro, e con calcio ben piazzato dietro al ginocchio, lo fece urlare dal dolore. Ancor prima di girarsi, Peter diede un pugno dietro di se, che la bionda scartò con una ruota all’indietro. Il ragazzo fece per darle un altro pugno, ma con un movimento veloce, Rid gli afferrò la mano a pochi centimetri dal suo viso, e la strinse, per poi ruotare il polso fino a romperlo, e dare un colpo sul gomito teso, seguito da uno sul mento. Il tutto senza che un solo capello di muovesse. Peter indietreggiò, osservandosi dolorante il polso, e tornare alla carica. Rid si piegò, evitando un calcio alto, e facendogli lo sgambetto facendo ruotare la gamba sinistra. Peter cadde a terra, e lei gli andò dietro velocissima. Mentre il ragazzo si metteva in piedi stordito, lei fece come una ruota in avanti, facendo atterrare però le gambe sulla schiena del candido. Veloce alzò il busto, sistemandosi meglio. Ora il collo di Peter era tra le suo cosce, e lei non cadeva, nonostante lui cercasse di disarcionarla. Rid cominciò a stringere le gambe contro il collo del ragazzo, impassibile, mentre lui cercava di togliersela di dosso portando le mani alle sue cosce, graffiandole. Ma era come se la bionda non sentisse dolore. Rid fece un arco, portando le mani a terra, sbilanciando così anche Peter, che cadde con un tonfo sordo al tappeto, le gambe della bionda ancora a stringere il suo collo. Inarcando la schiena per darsi più potenza, la bionda strinse ancora di più. Peter, con il viso pallido e cianotico, batteva aritmicamente la mano sul tappeto per chiedere aria. Rid rise.
- Ah ah Peter. Non ci si può arrendere. La prossima volta non mi chiami più Rigida- disse seria, e con una mossa veloce strinse allo stremo, e ruotò il collo del ragazzo, facendo sentire un sinistro crack, che rimbombò in tutta la sala. Con calma, Rid sciolse le gambe dal collo di Peter, e fece una capriola all’indietro per rimettersi in piedi. Quindi scese dal tappeto, prendendo un’asciuga mano che un impietrito Will le porgeva.
- L’ha ucciso!- esclamò sorpreso Drew, accanto al corpo di Peter. Eric si avvicinò.
- Non è morto- disse secca Rid.
- Ma non respira, brutta strega, questo vuol dire morto a casa mia! Sei un mostro!- gridò Molly.
- A casa mia invece vuol dire che sei una stupida oca un po’ troppo cresciuta e pronta per essere farcita, con tutta quella ciccia- obbiettò sprezzante la bionda, avvicinandosi al corpo di Peter. Con ben poca gentilezza, gli spostò la testa di lato con il piede, mettendo in bella mostra il grosso livido violaceo sul collo. Rid seguì con l’indice il percorso della giugulare, per poi premere il pollice su un punto preciso. Peter aprì gli occhi di scatto respirando, ma subito la bionda gli diede un pugno mettendolo al tappeto.
- Tu sei un mostro, brutta biondina!- gridò Drew- la prossima volta…-
- La prossima volta non picchia a  sangue mia sorella e non mi chiama Rigida. E ora taci, o ne vuoi anche tu? E ti prometto che a te non basterà alcuna magia per svegliarti- ringhiò gelida, e uscì dalla sala, mentre Eric segnava la sua vittoria con un sorriso strafottente sulle labbra. Quella ragazzina era piena di sorprese.


Writer's corner
Ehilà! sta volta sono stata puntuale come un orologio svizzero (si autocompiace)! questo capitolo è un po' più corposo del precedente, e spero tanto che vi piaccia! saluto con calore Qwqwq e Kar_08, che mi hanno lasciato una recensione lo scorso capitolo, e tutti quelli che hanno inserito la mia storia tre le preferite, le seguite e le ricordate! un bacione a tutti e ci vediamo presto
Jules
  
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