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Autore: numby    23/02/2009    1 recensioni
"Avevo paura. Sarei voluta restare per sempre tra le sue braccia. ma lui cercava lei. Avrei fatto qualsiasi cosa per farlo felice." Irina è una ragazza di quattordici anni, romantica, arrabbiata, scocciata, frizzante, viva...ma con qualcosa in più... la storia di una ragazza che viene coinvolta in un triangolo d'amore di cui neanche lei capisce il significato... se vi ho incuriosito abbastanza buona lettura!!!
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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metà Ho cercato di metterci quanto più realismo ho potuto...non so se sia venuto bene per saperlo conto sulle vostre recensioni...buona lettura 
baci numby...
 
Prima di lui non sapevo cosa significasse amare. E neanche soffrire se è per questo... Non sapevo quanto fosse bello soffrire sapendo che lui è felice, né quanto brutto fosse tentare di cancellare l'agonia dai suoi occhi senza riuscirci. Mi ero avventurata al buio voltando le spalle a tutto cio che era giusto, perchè l'unica cosa giusta era la nostra separazione.
Eppure avevo lottato...e avevo vinto.
E ora non mi pareva possibile.
Rimasi con un urlo in gola, troppo secca per poter funzionare. Le scintille dell'auto e del motorino schizzavano ai lati del marciapiede. sentii che tutto il palazzo mi cadeva lentamente addosso...ogni mattone mi schiacciava crudele e lentamente...mi mozzava il respiro...ogni singola scheggia mi martoriava il cuore...lentamente me lo squarciava e lasciava uscire le gocce di sangue...mi inondava come il vomito nello stomaco.
Presi coscienza.
Sul motorino c'era lui...e le schegge scoppiarono tutte insieme liquefacendosi in lacrime:
- ALEC!-
Corsi.Ci provai. Ma i miei piedi erano stati incollati al terreno con la disperazione. Ogni passo si lacerava nel mio stomaco strappandomi il diritto di piangere.
E' lontano...Era lontano...Fu lontano...
"aspettami...non morire...non ancora...ci sono io ci..."
-CI SONO IO!!! ALEC!!!!!
Le mani piene del suo sangue...in ginocchio accanto al suo corpo. Dalla macchina arrivò un gemito...un ragazzo uscì con fatica dalla sua utilitaria.
-Oddio.. -riuscì solo a mormorare...-Cosa ho fatto?
-STAI LONTANO!- la voce distorta, stonata, disperata....la disperazione ha incollato anche le labbra...il dolore ha fermato le corde vocali e ora le sta sciogliendo...bruciandole una cellula alla volta...
Poi le labbra di lui si incurvano in un sorriso. La creatura è ancora viva...le sembra alieno...quante volte si è sentita lei piccola e impotente nelle sue braccia e ora si sono ribaltati i ruoli. Prima ed ultima volta .
-Marta...-voce che non c'è'.
-ALEC! Sono qui...siamo qui siamo insieme....ce la farai lo so ce la farai...- sempre la solita finta voce aliena bugiarda....e la parte sinistra del suo cuore si spacca..
Cerca il suo viso...cerca le sue labbra...sono fredde...la sua anima è andata in frantumi...non si sente più le gambe...non si sente più il respiro della creatura...
E all'improvviso capisce...
Capisce che la creatura tornata ad essere davvero una creatura...la più bella creatura del cielo...alza la testa...le stelle...
E la rabbia esplode...
il cielo...
si è preso la sua creatura...di chi è la colpa? DI CHI E'?
E la parte destra del suo cuore muore. Si autodistrugge a morsi...masticando lentamente i sentimenti e sputandoli per lasciarne solo una lontana traccia nera e amara...più amara della disperazione... è pazzia...ed è padrone...
spezza le unghie incidendo il suo dolore sull'asfalto...stridendo il gesso sulla gola. Vede il ragazzo inginocchiato...il ragazzo dell'utilitaria...per la prima volta sente i suoi lamenti...ma non li ascolta:
-Zitto-
Marta lo prende per il colletto. Deve sfracellare la sua carne...violare i meandri più oscuri del dolore...
-Ridamelo.
Il ragazzo urla quando le sue dite si stringono sul suo collo...quando è a terra mugolante sotto la furia dei suoi calci...
Sfogo antico della pazzia accanto alla creatura morta sorridente...
Marta guarda quel sorriso...
E capisce un'altra cosa...la violenza non le ridarà la creatura...i suoi occhi si spengono...
si ferma lasciando l'altro ragazzo agonizzante a terra... si inginocchia di nuovo vicino alla creatura...troppo peso la schiaccia troppe schegge violano la parte ancora sana del suo cuore...
improvvisamente sente la voglia di non tornare più...vuole stare con la creatura...vuole stare con ...Alec...
e Marta ride come una folle nella notte... Alec....che nome lontano...
Non ha il coraggio di uccidersi...si alza...sta già morendo...gli occhi si spengono per sempre...va lontano...vede Alec troppo sfumato...capisce che la troppa violenza ha sbarrato la speranza di ritrovarlo...e metà di se stessa torna in questo mondo....l'altra metà è restata lì...
si sente più leggere...meno visibile...semitrasparente....sente dolore...è divisa a metà...libera in questo mondo di provare a distruggersi per liberarsi dalle catene che la legano nell'aldilà ... e Alec sempre più lontano...Non ricorda neanche più il suo nome...si allontana lasciando il suo corpo vicino quello della creatura...
è diventata un fantasma...
  
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