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Autore: Vanilla_91    06/11/2015    5 recensioni
Anno 1066
La lotta tra Sassoni e Normanni devasta l’Inghilterra, distrugge milioni di vite e demolisce ogni speranza.
Lady Kagome di Beaucastle è in fuga da un passato terribile che ancora minaccia di inghiottirla, ma il destino la farà finire proprio tra le mani del suo nemico.
Tra bugie da smascherare, false accuse, tradimenti, giochi di potere, gelosie, intrighi e congiure, una forte passione e un passato difficile uniranno i protagonisti, ma nell'ombra c'è chi già trama per spezzare questo fragile rapporto.
Dal testo:
"Quell'angelo bruno era la donna che avrebbe dovuto combattere e sottomettere."
[..]
- Potrete sottomettere tutti al vostro volere, ma ci sono due cose che non potrete mai domare: i sogni e la libertà. -
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era l'alba quando Kagome si svegliò, in preda ai crampi della fame.
La sera precedente non aveva cenato e, probabilmente, tutto il movimento che era seguito alle confessioni fatte al marito, aveva acuito il suo bisogno.
Arrossì pensando alla notte trascorsa, ma un sorriso nacque spontaneo sulle sue labbra.
Si sentiva bene, rilassata e per nulla pentita di quanto accaduto.
Si era addormentata tra le braccia dell'uomo e quella, di certo, era una novità, qualcosa mai sperimentata.
La schiena le doleva per la posizione scomoda, ma si sentiva protetta con le gambe del marito intrecciate alle proprie e un erculeo braccio di lui vicino al proprio volto.

Era pienamente consapevole del petto marmoreo premuto contro la sua schiena e del lieve russare dell'uomo che le scompigliava i capelli.
Avrebbe dovuto provare ribrezzo e invece si sentiva serena.
Sapeva che InuYasha era ancora un suo nemico, un uomo di Guglielmo, ma non riusciva più a vederlo come tale.
La vita di suo marito restava per lei ancora avvolta nel mistero. Mille personalità e personaggi erano associabili alla sua figura: era il segugio nero di cui tutti decantavano il valore e la ferocia in battaglia, l'usurpatore che le avrebbe portato via Beaucastle, il bastardo rinnegato dalla propria famiglia, ma anche l'amante accorto e l'uomo giusto che lei aveva attentamente osservato in quei giorni.
Come poteva, un uomo solo, essere tutto quello?
E lei, lei chi era?
Lei era lady Kagome, legittima erede di Beaucastle per diritto di nascita.
Su ciò non aveva dubbi. Era più giusto domandarsi se
InuYasha avrebbe compreso che in lei non c'era traccia della donna crudele di cui aveva sentito parlare.
Sospirò, confusa dalla matassa intricata che erano i suoi stessi pensieri.
Quando lo stomaco le brontolò rumorosamente, decise di raggiungere le cucine.
Se non avesse mangiato qualcosa, probabilmente sarebbe svenuta.
Quella che l'attendeva sarebbe stata una giornata lunga.
Era giovedì, il giorno riservato alle udienze e lei aveva una richiesta particolare da sottoporre al giudizio del marito.
Sperava che la notte trascorsa, la passione condivisa, lo avesse reso maggiormente accondiscendente nei di lei confronti, perché per molto tempo aveva rimandato quella questione e non era più intenzionata a farlo.
Scostò delicatamente le pellicce, tentando di liberarsi di quel groviglio sensuale di braccia e gambe senza disturbare il suo compagno di letto.
Non aveva, però, tenuto conto dei sensi sviluppati e vigili dell'uomo.
-Dove cerchi di scappare, signora moglie?- le chiese.
InuYasha sollevò le palpebre e, analizzando l'ambiente circostante, comprese che il sole non era ancora sorto.
- Non è ancora l'alba.- constatò.
- No, mio signore, ma non manca molto al levare del sole.-
-Dove cercavi di andare?-
-Semplicemente a mangiare. Sono affamata.-
Lo sentì sghignazzare. Un suono basso e roco con una sfumatura erotica.
-Pensavo di aver già soddisfatto il tuo appetito questa notte. Mi sono forse sbagliato?- le domandò, rafforzando la presa sulla vita sottile della donna.
- Mi riferivo ad un altro tipo di appetito, signore.-
-Peccato, perché io credo di aver ancora fame di te.-
Si mosse, lasciando che la propria erezione toccasse le gambe snelle della sassone, per rendere chiare le proprie intenzioni, con i gesti più che con le parole.
Le morse scherzosamente la spalla, in attesa di una reazione.
Era sconveniente desiderarlo ancora così tanto?, si domandò Kagome.
Era affamata, ma non avrebbe più saputo dire se ciò di cui necessitava per placare il suo bisogno fosse il cibo o altro.
-Credo di poter resistere ancora un po'.-
-Era esattamente ciò che volevo sentirmi dire.-
La donna tentò di voltarsi, ma lui glielo impedì.
-No, resta così.- le ingiunse, dolcemente.
Depose una serie di piccoli baci sulla pelle serica di lei e spostò una mano sul ventre piatto.
Le accarezzò un seno pieno e avvertì il respiro della sassone farsi spezzato, irregolare.
-Inuyasha- la sentì mormorare.
Stava accadendo esattamente come la sera precedente. Non appena le sue mani la sfioravano, lei andava a fuoco.
Era una sensazione viscerale e inebriante, qualcosa di primitivo e incontrollabile.
Le carezze del normanno si fecero più ardite: superò il monte di Venere, sfiorò la fenditura della sua femminilità infine la penetrò con le dita.
La trovò bagnata e pronta per lui.
L'aiutò a sollevare una gamba, si sistemò meglio dietro di lei e penetrò in quel corpo meraviglioso senza difficoltà.
I suoi movimenti erano lenti, sensuali.
Kagome si sentì sopraffatta da quel piacere sottile e sinuoso, che non aveva nulla a che fare con la passione avvolgente e frenetica sperimentata quella stessa notte.
Era avvolta dal calore di lui, vinta da un languore tenero e rilassante.
Come poteva qualcosa così sublime, una tale fusione di corpi, non toccare l'anima?
Raggiunsero il piacere in maniera quasi simultanea, restando in quella posizione anche quando il loro respiro era ormai tornato regolare.
Il normanno la teneva ancora stretta a sé, non era uscito dal suo corpo e non sembrava intenzionato a farlo.
Se soltanto avesse potuto, l'avrebbe tenuta in quel letto per tutto il giorno e la notte successiva.
L'aveva appena avuta e continuava a desiderarla.
Che assurda e crudele magia era quella?
Kagome era incredibilmente bella, ma lui non era solito restare legato troppo a lungo alla stessa donna.
Agli occhi della Chiesa, quella che stringeva era sua moglie, ma la cosa non portava differenze.
Il loro matrimonio era una farsa e, quando quella recita avrebbe avuto fine, lei non gli sarebbe più appartenuta.
Pensando a quanto sarebbe accaduto, un po' si sentiva egoista e crudele, ma continuava a ripetersi che la cosa non aveva senso.
Il destino della donna era nelle mani di Guglielmo, quando il re sarebbe giunto lui sarebbe uscito per sempre dalla sua vita, non l'avrebbe più rivista.
Era deleterio farsi domande. Decisamente era più saggio godersi a pieno quella passione intensa che sembrava compiacere e soddisfare entrambi.
-C'è una cosa che vorrei domandarti..- la voce bassa di Kagome interruppe le sue riflessioni.
La sentì irrigidirsi e in un riflesso incondizionato la strinse di più a sé.
- Dal giorno del nostro matrimonio, nessuno qui a Beaucastle ha più messo in dubbio la tua autorità come signore.- proferì.
- Non l'avrei permesso.- precisò l'uomo.
-Koga, l'uomo che hai imprigionato, non può più nuocerti in nessun modo. Restituiscigli la libertà.- lo pregò.
- Stai parlando del capo delle tue guardie?-
-Sì, è imprigionato da più di un mese ormai.-
-Si mormorava che lui fosse uno dei tuoi numerosi amanti.- insinuò.
Kagome si staccò da lui e si voltò a guardarlo, utilizzando una pelliccia per coprirsi.
- Il sangue che macchiava il lenzuolo che ti sei divertito ad esporre la nostra prima notte di nozze non credi fosse una prova sufficiente della mia innocenza?-
C'era indignazione e collera nelle parole della donna, ma non se ne curò.
-Devo ricordarvi, che a vostro dire, avevate già perso la verginità la notte prima del nostro matrimonio? Signora, le menzogne finiscono col ritorcersi sempre contro.-
Kagome morse con forza il labbro, ingoiando una risposta sgradevole.
I suoi stessi gesti l'avevano messa in quella posizione.
-Koga non mi ha mai toccata, è soltanto un buon amico. Nonostante sia giovane, è un ottimo guerriero e se voi lo liberate potrebbe essere un'ottima aggiunta alle vostre file.- dichiarò, per perorare la propria causa.
-E vivere col costante dubbio che avveleni il mio cibo o complotti con te per tagliarmi la gola nel sonno?-
-Koga è un uomo d'onore. Se ti giura fedeltà non ti tradirà mai.-
-Signora, se quell'uomo nutre affetto per te, finirebbe per cedere alle tue richieste, dovessero anche costargli la vita. L'amore è un sentimento che porta gli uomini a fare cose stupide.-
-Rifiutate, dunque, la mia richiesta?- gli domandò, inasprendo il trono della voce.
InuYasha la studiò; anche in quel momento era assurdamente bella.
Il viso era ancora arrossato per la passione consumata, le spalle nude e il seno malamente coperto erano una tentazione, ma ciò che più lo incantava erano gli occhi grandi che risplendevano di terribile collera.
Era ammaliante vederla lottare con tanta fierezza per ciò che voleva.
Sentì il proprio desiderio risvegliarsi e imprecò contro se stesso e la propria debolezza.
Se non fosse andato via, l'avrebbe fatta sua ancora e ancora.
Si alzò e si rivestì, consapevole dello sguardo della moglie che non l'abbandonava.
-Rifletterò su quanto mi avete chiesto e durante l'assemblea conoscerete la sorte del vostro amico.
Sia chiaro, se dovesse tornare in libertà, non ammetterò comportamenti sconvenienti. Ucciderei voi e lui.- dichiarò, con tono brutale.
Quelle parole la lasciarono basita.
- Non vi ho mai dato modo di dubitare della mia fedeltà.-
- Non fatelo mai, signora. La mia reazione non ti piacerebbe- proclamò.
-A dispetto di quanto tu credi, anche io ho senso dell'onore. Ho promesso davanti agli uomini e a Dio di esserti fedele, non potrei mai infrangere i miei voti per un motivo banale. È così faticoso credere a ciò che dico?-
Il normanno scoppiò a ridere, un suono basso e minaccioso.
Kagome rabbrividì quando i loro occhi si incrociarono e colse solo gelo in quelli del marito.
- Ricordate una cosa, milady. Ve l'ho già detto una volta, ma ve lo ripeterò affinché non lo dimentichiate mai più. Siete una donna e come tale per me la vostra parola non vale nulla. Vi sembrerò duro, ma ad oggi non ho ancora incontrato una donna col senso dell'onore.-
Fissò la spada al fianco e, senza aggiungere altro, la lasciò sola.
Kagome portò le gambe al petto e tento dì riacquistare calma per concentrarsi.
Com'era possibile una cosa del genere? Per un attimo aveva osato sperare che si fosse creato qualcosa tra loro, un fragile legame, ma le fredde parole di suo marito smentivano i suoi pensieri.
Cosa, di ciò che lei aveva detto, lo aveva fatto scattare in quel modo?
Quale parola lo aveva reso così gelido?
Quelle parole brutali e sincere l'avevano ferita, ed era quella la cosa peggiore, la più preoccupante.
Lei desiderava la sua approvazione, il suo rispetto e la sua amicizia. Desiderava che lui imparasse a fidarsi di lei, come lei stessa aveva già fatto.
L'alchimia e la complicità sperimentati poco prima sarebbero state solo una parentesi veloce?
E quanto avrebbero impiegato quei desideri di approvazione ad evolversi in qualcosa di più radicato, temibile ed incontrollabile?

 

 

La giornata calda riscaldava sufficientemente la grande sala. Il camino, incrostato di cenere, era spento e l'ambiente era illuminato da candele, posizionate dove la luce delle finestre non giungeva.
Seduta accanto al marito, Kagome si sentiva in terribile disagio.
Lasciò che fosse l'uomo ad occuparsi delle faide che riguardavano i contadini.
Concentrarsi riguardo a problematiche che vertevano su maiali contesi, galline razziate e soldi rubati, le era impossibile.
Ci vollero diverse ore per ascoltate le richieste di tutti ed emettere le relative sentenze.
-Non ci sono altre questioni di cui discutere per oggi, signore.- dichiarò il luogotenente.
InuYasha annuì, ma non congedò la gente di Beaucastle.
- In realtà ci sarebbero altre due questioni da affrontare. La lady mia moglie ha mosso supplica a favore di Sir Koga.-
Un mormorio scomposto e indistinguibile si diffuse tra servi e contadini.
Kagome avvertì i muscoli tendersi, a causa del nervosismo.
Quando le guardie trascinarono nella sala l'uomo, incatenato, la nobildonna studiò attentamente la sua figura.
Era dimagrito, sporco e provato, ma apparentemente non sembrava aver subito maltrattamenti.
InuYasha si sollevò dal suo scanno e avvicinò l'ex capo delle guardie di Beaucastle.
-Lady Kagome ha mosso una sentita richiesta per voi. Lei vuole che io vi liberi, vi restituisca il vostro titolo e i vostri averi, ma non sono certo di poterlo fare. Nelle prigioni fredde e silenziose dovreste aver avuto molto tempo per riflettere- attese qualche istante, prima di continuare -Tutta Beaucastle ha accettato il mio dominio, voi farete altrettanto?-
Koga esitò e rivolse uno sguardo sorpreso alla sassone.
-La mia fedeltà va all'erede di questo maniero, lady Kagome. Ho prestato giuramento come Cavaliere prima che il lord suo padre esalasse l'ultimo respiro, non sarà la paura di morire a farmi comportare da vile, a farmi rimangiare la mia parola. La mia fedeltà va a lady Kagome e a nessun altro.- dichiarò, con tono solenne.
InuYasha digrignò i denti, furioso.
L'uomo che gli stava di fronte aveva senso dell'onore, era leale e coraggioso..tutte qualità che non poteva fare a meno di ammirare, ma non poteva permettere che minasse il suo potere.
Valeva davvero la pena di morire per una donna?
Un tempo anche lui l'avrebbe fatto per lei, ma quell'InuYasha era morto da molto tempo e non sarebbe più tornato.
Era pronto a pronunciare la propria sentenza, quando udì la moglie parlare in tono pacato, ma fermo ed autoritario.
-Sir, la tua fedeltà verso la mia famiglia è stata sempre apprezzata e ripagata. Mio padre, prima di me e di mio fratello, teneva in gran considerazione il tuo consiglio, ma in questo momento, con il tuo comportamento, rischi di macchiarti di un crimine tremendo: il tradimento. Lord InuYasha è diventato mio marito, davanti a Dio e davanti agli uomini, e come tale, legittimo possessore e signore di Beaucastle. Giuragli fedeltà, Cavaliere, altrimenti avrai firmato la tua condanna a morte.-
Koga la fissò, palesemente sorpreso.
Quelle parole dure erano inaspettate, il distacco nella voce di quella che lui aveva considerato un'amica, era palese e destabilizzante.
Tuttavia, era Kagome che aveva giurato di servire e proteggere e non sarebbe venuto meno alla sua parola.
Con sguardo irato e chiaramente contrariato si inginocchiò e prestò giuramento di fedeltà al nuovo signore del maniero.
-Alzati.- gli ordinò Inuyasha -Non sarai il capo delle mie guardie, ne ho già uno e non mi fido abbastanza di te. Mia moglie sostiene che tu sei un abile soldato. Se tali parole sono fondate, saprò apprezzare le tue capacità e valorizzarle.-
Koga si rialzò e si limitò a restare in silenzio.
-Se a milord e milady compiace, avrei desiderio di un bagno.- mormorò, con estremo formalismo.
Il normanno annuì, congedandolo.
Kagome tentò di seguire l'amico fuori dalla grande sala, bisognosa e desiderosa di parlargli, ma il marito la trattenne.
-Sistemata tale faccenda, c'è altro di cui parlare.- annunciò.
- Mi è stato riferito, lady Sango, che i miei uomini litigano per attirare la vostra attenzione.- proferì, voltandosi a fissare la nobildonna.
- In tal caso, signore, vi avranno anche riferito che in nessun modo ho tentato di incoraggiarli. Non desidero i loro corteggiamenti.- ribadì Sango.
- Non conosco le dinamiche di questa faccenda e non sono interessato a farlo. Questa mancanza di disciplina mi irrita, ma la questione non può essere ignorata. Siete una nobildonna e il vostro rango vi ha protetta da atteggiamenti sconsiderati, ma non posso garantire che sarà sempre così.-
-Non sei in grado di tenere a bada i tuoi soldati?- domandò Kagome, intromettendosi.
Era frastornata dalla piega inaspettata presa dalla conversazione, ma le parole pronunciate dall'uomo non le piacevano.
Aveva un terribile presentimento e non avrebbe mai permesso che la sua amica patisse altro male.
Gli occhi furiosi dell'uomo erano un chiaro indicatore del suo umore, ma non se ne curò.
-La tua dama è giovane, bella e titolata, se non pongo rimedio verrà versato del sangue e io non tollero che avvenga per un motivo tanto banale.-
-Che vuoi dire?-
-Molti dei miei uomini vorrebbero prenderla in moglie. Sceglierò per lei un marito onorevole, che la tratti con rispetto.-
-No!-negarono con determinazione ambedue.
Il cipiglio di InuYasha si acuì, mentre la mascella si serrava in maniera dolorosa.
- Non contravverrete al mio ordine. Si farà come io ho deciso. Lady Sango, entro tre notti sarete maritata. Non c'è altro da dire.- sibilò, prima di abbandonare la sala.
Kagome non si arrese e lo seguì.
- Non sapete ciò che state facendo. Non permetterò una cosa simile.- strillò contro il marito, che si voltò a guardarla.
Gli occhi irati di lui l'avrebbero indotta ad un atteggiamento più mite e accorto, se non fosse stata animata da un furore tanto prepotente.
-Signora, non c'è nulla che voi dovete permettere. Ho dato un ordine e verrà fatto come io ho detto. È chiaro?-
-Sango non sarà costretta a sposarsi solo perché i vostri uomini non sono in grado di tenere a bada la loro lussuria. Andate al bordello, pagate delle puttane e la loro brama sarà placata.- suggerì.
InuYasha imprecò. La raggiunse, torreggiando su di lei e, sfruttando la prestanza del proprio corpo, le sbarrò la strada, costringendola spalle al muro.
Gli occhi scuri erano furiosi, implacabili, spaventosi.
-Forse non mi sono ben spiegato, signora. Non costringermi ad usare le maniere forti, perché sono sicuro che non vi piacerebbe. Non osate più contraddirmi come avete fatto prima o ne pagherete le conseguenze. Beaucastle ora è mia, mi appartiene, e voi non potete far nulla in proposito. Vi ho concesso di mantenere la vostra posizione, ma le cose potrebbero cambiare rapidamente.
Non mi fido di voi, non lo farò mai. Le parole di una donna, come vi ho già ripetuto, per me non hanno valore.
Desidero il vostro corpo, ma questo non significa assolutamente nulla. NULLA. Se avete creduto che tra noi potesse esserci amicizia, se avete pensato che la passione sperimentata vi avesse conferito potere sulla mia persona, avete commesso un grandissimo errore. Lo ribadisco, Beaucastle mi appartiene e, chi oserà sfidare il mio potere, pagherà a caro prezzo. Vi è più chiaro adesso, Milady?- esclamò.
Kagome non replicò immediatamente.
Quella pioggia inaspettata di accuse e ingiurie l'aveva colta alla sprovvista.
Aveva osato sperare in qualcosa che non era mai esistito, che non era mai nato.
In quel momento ebbe la risposta alle proprie domande.
Lei era lady Kagome di Beaucastle e l'uomo col quale divideva il letto era il segugio nero, il feroce guerriero di Guglielmo, il suo nemico.
Indurì lo sguardo, prendendo consapevolezza piena dei propri pensieri.
Il normanno notò quel cambiamento e rimase sorpreso.
Gli occhi nocciola di sua moglie erano fieri, risplendevano di ira e furia.
Quello sguardo risoluto, quegli occhi magnetici ed ostili..allo stesso modo l'aveva guardato subito dopo il suo arrivo.
-Lasciate che anche io vi illustri il mio pensiero, signore. Ho sperato in una pace che potesse portare del bene, ma chiaramente mi sono illusa. Sono stata sciocca, ma non commetterò ancora il medesimo errore. Voi sarete anche il signore, adesso, ma Beaucastle resterà per sempre la mia eredità. Ho costretto un vecchio e fidato amico a piegarsi e giurarvi fedeltà, l'ho trattato come un traditore quando l'unico crimine di cui si è macchiato è stato tentare di salvarmi quando voi avete occupato il mio maniero come l' usurpatore che siete. Non permetterò mai che la gente di Beaucastle abbia a patire a causa delle vostre decisioni..mai. Farò quello che è meglio per la mia gente, sempre.
Non esiterò a contraddirvi..se è la guerra che volete, l'avrete.
Vi dico, con forza, che Sango non sposerà nessun uomo se non quello che lei stessa avrà scelto..Io giuro ch
-Fate silenzio!-ordinò.
Colpì violentemente il muro, facendola sobbalzare.
- Vi state mettendo in una pessima situazione, signora. Andate via, prima che faccia qualcosa di sconsiderato.- sibilò, portando una mano all'elsa in una tacita minaccia.
Kagome gli rivolse un ultimo sguardo, colmo di risentimento, prima di correre via.
Si addentrò nei corridoi bui che ben conosceva, avviandosi verso l'uscita.
La reazione di lui, gli occhi cupi e l'atteggiamento minaccioso l'avevano terrorizzata, come mai prima d'ora.
Si guardò alle spalle, per scongiurare la sensazione di essere seguita.
Le gambe le tremavano, aveva bisogno di uscire e respirare aria fresca. Non seppe mai come era successo, ma urtò contro qualcosa.
Avrebbe urlato, ma una mano le coprì la bocca, mentre una vocina infantile e sconosciuta le sussurrava qualcosa all'orecchio.
-Per carità, non urlate. Potrebbero scoprirci. Bruciate il messaggio dopo averlo letto e non parlatene con nessuno. Se lui dovesse scoprirlo, sarebbe la fine.-
Sentì qualcosa scivolarle tra le dita e poi dei passi veloci che si allontanavano.
Si rialzò, incredula e tremate.
Cos'era accaduto? Era stato un sogno?
Strinse con maggior forza la pergamena che aveva tra le mani. Avvicinò la carta lucida ad una delle torce che illuminavano il passaggio.
Poche parole che le provocarono una gran confusione e un gran turbamento.
Che significava? Qualcuno si stava prendendo gioco di lei? Era forse una trappola?
Avevano consegnato il messaggio alla persona sbagliata?
Si guardò bene intorno, ma era sola nei tenebrosi corridoi.
Lesse ancora quelle poche parole, vergate con calligrafia semplice e sconosciuta.
"Resisti ancora un po'. Stiamo venendo a salvarti. Il normanno morirà"



NOTE DELL'AUTRICE:
Salve gente :)
Il capitolo si conclude con una profezia non esattamente felice xD
Cosa deciderà di fare Kagome? Confesserà tutto al marito che spergiura di non fidarsi di lei o indagherà su questo messaggio misterioso?
Sono curiosa di conoscere le vostre ipotesi e le vostre aspettative :)
Ringrazio tanto tutti voi che seguite la storia, chi l'ha inserita tra le preferite, seguite o ricordate. Se vi va, sarei felicissima di conoscere il vostro parere.
Lascio il link del gruppo, per chi avesse voglia di aggregarsi: http://www.facebook.com/groups/758064124210814/ 
Baci

   
 
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