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Autore: innamoratahobbit96    06/11/2015    3 recensioni
POV CHANTAL:
Poi ci sono io, Chantal. Ho 28 anni. Ho la pelle scura, occhi castani e capelli neri, ricci e lunghi fino al collo e sono un’attrice teatrale americana. L’estate era finalmente giunta e io e i miei amici potevamo finalmente riposare, per questo, mi chiesero se volevo andare alle Hawaii con loro.
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POV RICHARD:
Mi chiamo Richard, ho 38 anni e sono un attore inglese. Finalmente erano arrivate le vacanze e non c’era meta migliore dove trascorrerle con i propri amici: alle Hawaii.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

 
 
 
POV RICHARD:
 
I miei genitori conobbero in poco tempo Ally e ne furono subito conquistati. Mi ripeterono che era la ragazza giusta per me. Era Scozzese, quindi l’avrei potuta vedere maggiormente, tranquilla e gentile, insomma, ero fortunato e non dovevo lamentarmi, tuttavia, Chantal mi mancava.
Quando raggiunsi i miei amici in spiaggia, sentii Chelsea parlare al telefono con Chantal . . riconobbi la sua voce alta dall’altro capo del telefono.
Mi avvicinai lentamente, non era educato origliare, lo so. Feci finta di cercare qualcosa, ma appena Chelsea mi notò , alzò un sopracciglio e si voltò verso di me.
< < Ti serve qualcosa? > > mi domandò.
< < Io . . ehm . . stavo cercando la crema solare > > mentii cercando guardando altrove.
< < è sotto il tuo naso > > rise.
Abbassai lo sguardo e vidi la crema solare appoggiata sul lettino. Sorrisi imbarazzato e mi allontanai, ma Chelsea mi richiamò.
< < Vieni, forza, Chantal vuole parlare con te > > sorrise maliziosamente.
Sgranai gli occhi.
< < Con . . me? > > sorrisi.
< < Oh sì > > continuò.
Strano, Chantal mi aveva detto di dimenticarla. Ma non potei fare a meno di sentire la sua bellissima voce.
< < Pronto > >
< < Richard! – disse Chantal sorpresa e imbarazzata – ehilà > >
< < Come stai? > >
< < Bene grazie, te? > > chiese imbarazzata.
< < Bene, ti trovi bene a Broadway? > >
< < Abbastanza, pensavo fosse diverso . . > > mi rispose delusa.
E’ sempre così nella vita. Abbiamo mille progetti del futuro, sognando ad occhi aperti, fino a quando, a volte capita che le nostre aspettative vengono ribaltate.
“ Chi è piccola?” sentii.
Come sarebbe a dire “piccola”?
< < Matthew, per favore, lasciami stare almeno quando siamo in pausa > > disse Chantal rivolgendosi ad un suo collega.
Stai parlando con un tuo amico? Ehilà “  urlò quel ragazzo.
< < Ciao > > lo salutai imbarazzato.
Ahhh allora è lui Richard Armitage “ continuò.
< < Tu sei? > > domandai.
Sono Matthew, il ragazzo di Chantal “
Il mondo mi crollò addosso.
< < Non è vero! > > disse Chantal.
“ Già . . non ancora “ precisò Matthew.
Bene. Non aveva impiegato molto a dimenticarsi di me.
< < Io devo andare > > dissi poi freddamente.
< < Richard io . . > >
< < Sono impegnato > > dissi freddamente mentre Chantal cercava di parlare. Non c’era nulla da spiegare.
Le avrei reso pan per focaccia.
 
 
POV CHANTAL:
 
< < Matthew, vattene > > lo obbligai spingendolo fuori dal mio camerino.
Mi salutò maliziosamente e tentò di scoccarmi un bacio, ma gli chiusi la porta in faccia.
Riappoggiai il telefono all’orecchio, sperando che Richard fosse ancora in linea.
< < Richard io . . > >
< < Sono impegnato > > disse con tono freddo. Chiuse la chiamata, sorprendendomi.
Molto gentile da parte sua.
< < Chantal! Sbrigati! Le prove ricominceranno fra tre minuti! > > mi richiamò la stagista che assisteva la nostra direttrice.
La stagista era una ragazza ansiosa e a volte anche fastidiosa e scrupolosa. Spensi il telefono e tornai sul palco.
 
POV RICHARD:
 
< < Richard . . va tutto bene? > > mi domandò Ally preoccupata, appoggiando una mano sulla mia spalla.
< < Sì, va tutto bene > > dissi cingendole il fianco.
Passeggiammo sulla spiaggia, parlando del più e del meno e ci frequentammo anche i giorni seguenti.
 
L’ultima sera, dopo una cenetta romantica a lume di candela in un lussuoso ristorante, mi portò nel suo albergo. La sua timidezza era scomparsa e notai una certa audacia nei suoi occhi.
< < La mia camera è questa > > disse afferrando la mia cravatta e avvicinandomi a lei. I nostri visi erano vicinissimi, così, le baciai la punta del naso e poi le labbra. Le afferrai i fianchi e la spinsi contro la porta.
Con una mano aprì la maniglia e mi trascinò all’interno della sua camera, continuando a baciarmi. Indietreggiò fino al bordo del letto, sul quale cadde.
Gattonai verso di lei e le abbassai la cerniera del vestito, mentre mi sbottonava i bottoni della camicia.
Quando fu nuda di fronte a me, le slacciai il reggiseno e le baciai la pelle rosea e liscia, soffermandomi sul seno e la pancia, mentre accarezzavo il suo interno coscia.
Entra in lei rapidamente, facendola gemere. Mi graffiò leggermente la schiena con le sue unghie e tentò di regolarizzare il respiro, mentre in tutta la stanza echeggiavano i nostri sospiri e urla di piacere.
< < Oh Richard . . mi fai impazzire -  sorrise portando le mani tra i miei capelli – ti amo > >
Chiusi gli occhi e sorrisi.
< < Anche io Chantal > >
Non mi resi conto di quello che avevo detto. Riaprii gli occhi di scatto, notando delusione nello sguardo di Ally.
Mi allontanò leggermente e si alzò dal letto, cominciando a rivestirsi.
< < Ally io . . > >
< < Lascia stare Richard – disse dolcemente – non importa . . è colpa mia > >
Mi passai una mano tra i capelli.
< < Mi dispiace Ally io non volevo . . > >
< < Tranquillo . . – il tono di Ally era dolce - . . spero riuscirai a trovare una ragazza che ti renda davvero felice > >
< < Ma tu mi rendi felice > > dissi alzandomi e raggiungendola.
< < è ovvio che pensi ancora alla tua ex . . quando ne senti il nome, i tuoi occhi si illuminano dall’emozione, si vede che sei innamorato veramente di lei > >
< < è a New York, non la vedrò mai più > > dissi sicuro.
< < Non dubitare dei tuoi sentimenti Richard > > mi tranquillizzò.
Abbassai le spalle e lo sguardo. Mi sentivo in colpa. Ally era una brava ragazza e non meritava di essere trattata così.
Ally si avvicinò lentamente a me, accarezzandomi una guancia, per consolarmi, poi, mi scoccò un bacio rapido sulle labbra. Non era un bacio emozionante.
Forse avevo provato solo attrazione fisica? Una semplice sorta di affetto?
Mi resi conto solo in quel momento di quanto mi mancasse Chantal.

 
  
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