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Autore: darkcloud    18/08/2003    1 recensioni
Due maghi italiani vincono una borsa di studio e vengono trasferiti ad Hogwarts ... Cosa succederà?
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Colosseo a quell'ora del mattino era pieno di turisti, fra cui moltissimi giapponese, che non facevano altro che scattare foto a tutto spiano.
I due ragazzi si guardarono intorno e, cercando di non essere visti da occhi indiscreti, si avvicinarono ad un pilastro, davanti al quale si fermarono.
"Su, vai prima te e non fare come tutti gli anni!" Disse Shiva per prenderlo in giro. Infatti Ifrid, ogni volta che tentava di oltrepassare il portale, picchiava numerose testate nel pilastro, non riuscendo ad attraversare il portale.
"Non ti preoccupare, ho capito come si fa" Rispose tutto sorridente a Shiva, mentre faceva il segno di vittoria con tutte e due le mani.
Partì tutto sicuro verso il pilastro, con le mani infilate nelle tasche dei jeans, Shiva era pronta a scoppiare a ridere. Il ragazzo voltò la testa giusto per dire:
"Hai visto? Ce l'ho fatta!"
SDENG!
Si, ce l'aveva fatta, ma a mantenere la tradizione delle testate contro il muro. Mentre si reggeva la testa con una mano, fu preso da uno scatto d'ira e tirò un calcio al pilatro.
"Ahia!!" Urlò mentre afferrava il piede con la mano libera e cominciava a zoppicare in qua e là.
Shiva, che rideva già dal primo colpo, si mise a ridere ancora di più.
"Cosa ridi?" Disse il ragazzo stizzito, la prese per il braccio e l'avvicinò a sè. I loro visi si ritrovarono a meno di mezzo metro l'uno dall'altro. Ifrid la guardò, sentì qualcosa bruciargli dentro e non resistette.
Mentre i loro sguardi erano come uniti da un filo invisibile, il ragazzo si avvicinò e le loro labbra entrarono a contatto. Dopo qualche secondo si accorse di ciò che aveva fatto e girò il volto verso destra, mentre stava diventando rosso come un peperone.
"Scusa... Non volevo..." Tentò di scusarsi l'adolescente. Si rigirò per vedere l'espressione dell'amica, ma sorprendentemente era serena, anzi sembrava contenta, anche se un leggero rossore macchiava le sue guancie.
"Non ti preoccupare!"
Shiva gli sorrise, si riavvicinò a lui, baciandolo sulla guancia sinistra, e attreversò il portale.
"Aspet... Accidenti!" Provò a fermarla, ma ormai era entrata.
Cosa gli era preso? Proprio in quel momento ... Doveva essere impazzito, oltretutto con la sua migliore amica, quella che gli aveva sempre consiglia come comportarsi con le sue ex ragazze, che lo aveva aiutato nei momenti difficili.
In più si sarebbe aspettato un gran ceffone da parte di Shiva, dopo quello che era successo, ma invece niente. Come mai questo? Non riusciva a capire cosa pensava lei, comunque di una cosa era sicuro: non avrebbe piu commesso un errore del genere, lo promise a se stesso.
Entrò nel portale. Si ritrovò lungo una via sconnessa in pietra, accanto aveva l'amica, guardò il proseguire della via e vide la piazza circolare. Sembra un vecchio borgo, lungo la via era pieno di negozi ed era anche pieno di maghi vestiti con lunghi abiti dai mille colori.
"Da cosa iniziamo?" Chiese Shiva, come se niente fosse successo.
"Andiamo in libreria, dai!"
Ifrid si avviò e si diresse verso la piazza. Arrivati nella piazza entrò in un enorme negozio sulla destra. Appena entrati si guardarono un pò intorno, era una libreria grandissima, tanto grande quanto polverosa, vi erano da tutte le parti libri, l'unico posto dove non se ne trovava era sul soffitto. Guardarono verso il bancone e videro un enorme fila di gente, che aspettavano di essere serviti.
"Accidenti che fila!!" Esclamò Shiva mettendosi in fila.
"Ci vorranno un paio di ore ..." 
Ma nonostante le previsioni, dopo una mezz'oretta aveva preso i libri e uscirono dalla libreria con una pila enorme di libri, tanto che non riuscivano a vedere dove andavano.
"Uff... Ma quanto pensano 'sti libri?? Ora cosa ci manca?" Chiese Ifrid.
"Io ho tutto il necessario"
"Ah... Allora vado a comprarmi un regalo" Disse, sorridendo a Shiva.
Il ragazzo fece per attraversare la piazza, quando sbattè contro qualcosa, apparentemente più duro di lui, e cadde a terra, sparpagliando in giro tutti i libri.
"Via, oggi non è giornata..." Disse sottovoce, guardando in cosa aveva sbattuto.
Si ritrovò davanti a un uomo di dimensioni gigantesche con dei lunghi capelli mori e una folta barba, indossava un lungo soprabito di cuoio, nostante l'afoso caldo, e portava con sè un ombrello.
"Scusami, non ti avevo visto, ero sovrapensiero." Disse l'uomo, aiutando Ifrid a raccogliere i libri, che gli erano caduti.
"Non fa niente" Rispose il ragazzo cordialmente.
"Mi voglio far perdonare, venite vi offro una cioccolata calda"
L'uomo prese il ragazzo per le braccia e lo strascinò fino al bar, dall'altra parte della piazza. Fece accomodare i due ragazzi ad un tavolino ed entrò nel locale per ordinare 3 tazze di cioccolata.
Dopo un paio di minuti, tornò con un vassoio, dove vi erano tre tazze fumanti. Mentre si sedeva, gli fece un enorme sorriso.
"Ecco a voi!" Alzò le tazze dal vassoio e le poggiò davanti ai due.
"Ops... Che sbadato che sono" Disse, dandosi un colpo alla nuca. "Non mi sono neancora presentato. Io sono Hagrid, piacere." E tese la mano, prima verso il ragazzo e la strinse.
"Io sono Ifrid"
Poi passò a stringere quella della ragazza.
"Piacere Hagrid, io sono Shiva"
Ifrid Guardò le due mani a confronto, c'era una differenza davvero abissale. Hagrid aveva un mano, con cui avrebbe potuto tenere stretta nel palmo anche piu di un pallone da basket, mentre quella di Shiva era minuta e ben curata.
Hagrid lasciò la stretta, prese in mano la tazza e la porse un po in avanti.
"Alla salute" Mise alla bocca la tazza e bevve un lungo sorso.
"Frequentate la scuola di magia qui a Roma?" Riprese interessato Hagrid.
"Fino all'anno scorso si ... adesso ci hanno trasferito ad Hogwarts, conosci?"
Al sentire Hogwarts sputò tutto ciò che aveva bevuto sul tavolo.
"Porca puzzola!! Mi dite se la conosco? Ci lavoro!"
"Davvero?" chiese incredula Shiva.
"Si, sono l'insegnante di cura delle creature magiche" Hagrid prese qualcosa da una tasca, era una cipolla, la guardò e scattò in piedi. "Accidenti!! E' tardissimo, Silente mi sta aspettando! Ragazzi ci vediamo a scuola" Fece un ampio sorriso e scappò di corsa.
"Che tipo" Commentò Ifrid, dopo che il gigante se n'era andato. "Però è simpatico. Meglio di quella racchia della prof di scuola nostra." E iniziò a fare il verso alla sua vecchia professoressa di Cura delle creature magiche. Shiva rideva a crepapelle.
La guardò mentre rideva: sprizzava gioia da tutti i pori, era bellissima. La osservò meglio, le piaceva tutto di lei, anche se non lo voleva ammettere. Gli piacevano i suoi lunghi e biondi capelli e altrettanto amava i suoi occhi profondi e castani. Ogni volta che lei lo guardava si struggeva e addirittura, a volte, non riusciva a sostenere il suo sguardo, Guardò le sue labbra per un secondo, si ricordò di quanto era stato bello il bacio di prima, ritornò a fissarla negli occhi.
Intanto Shiva aveva smesso di ridere e aveva notato che Ifrid la stava guardando diversamente dal solito. Lo amava, non avrebbe voluto nasconderlo, ma allo stesso tempo non avrebbe voluto rovinare la loro amicizia. Ogni volta che il ragazzo le parlava dei suoi problemi con le altre ragazze ci stava malissimo e ogni volta avrebbe voluto confidargli cosa provava realmente per lui, ma non ne aveva mai avuto il coraggio. Ma adesso non ce la faceva più, specialmente dopo il bacio. Vide che lo sguardo di Ifrid era cambiato, si era addolcito, vide anche che esso cadeva ripetutamente sulle sue labbra.
Come attirati da qualcosa di magico i due si avvicinarono, entrambi chiusero gli occhi e si baciarono. Ifrid le mise il braccio sinistro dietro il collo, mentre il destro l' appoggiò sul fianco di lei. Shiva, invece, appoggiò la mano sul braccio di lui e l'altra su una delle sue gambe. Si baciarono per parecchi minuti, non riuscivano a staccarsi, sembrava che il sentimento fino ad allora represso da entrambi stesse sfociando in un colpo solo.
Finalmente si staccarono, ma continuarono a guardarsi per parecchi secondi fino a quando Shiva disse:
"Ti voglio bene..."
Aspettò in silenzio la risposta dell'amico, continuandolo a guardare.
"Anche io, Shiva..."
Ifrid protese le braccia verso Shiva e l'abbracciò dolcemente. Prima di lasciarla gli diede un bacietto sulla fronte e lei lo ricambiò con uno splendido sorriso.
Finirono velocemente la cioccolata e si alzarono dal tavolino.
"Andiamo che devo sempre comprarmi un regalo!"
Passò il suo braccio dietro la schiena di Shiva, lo appoggiò sull'altro fianco e si avviarono.
"Che tipo di regalo?" Chiese incuriosita Shiva.
"Ora lo vedrai..."
Si fermarono davanti ad un piccolo negozio. Lessero l'insegna: IL GUFO DALLE ALI D'ORO.
"Può andare..." Sussurrò quasi fra sè il giovane ed entrò, facendo passare prima la ragazza.
Si ritrovarono in un piccolo e buio negozietto. Era pieno di animali da ogni parte, gufi accovacciati su trespoli, gatti sparsi da ogni parte che rincorreva rospi, i quali saltellavano da una parte all'altra della stanza.
Ifrid sentì qualcosa appeso alla sua gamba, abbassò lo sguardo e vide un micietto che si stava affilando le unghie sui suoi jeans. Il gatto sembrava una tigre in miniatura, aveva lo stesso manto striato e anche gli artigli sembravano quelli di una tigre da tanto che facevano male.
"Ahia!!"
Il gatto aveva infilato i suoi artigli dentro la carne della gamba del ragazzo. Si accucciò per staccare il micio dalla gamba e poi iniziò ad accarezzarlo. Si voltò verso Shiva e vide che era intenta a fare altrettanto con un altro gatto molto simile a quello che aveva fra le mani.
"Si dice che siano gli animali a scegliere i loro padroni e, a quanto pare, quei micietti hanno scelto voi..."
Alzarono lo sguardo per guardare in fondo al negozio e videro che un anziano signore gli stava sorridendo, era stato lui a parlare.
"Sono due gatti magici, anche se non so che genere di poteri possiedono, e appartengono alla stessa cucciolata" Continuò l'uomo.
"Quanto costano?"
"5 galeoni l'uno"
"Bene, li prendo entrambi"
Ifrid si avvicinò al bancone, pagò il proprietario e uscì con un micietto in mano, mentre l'altro lo diede a Shiva.
"Come mai ne hai presi due?" Chiese molto perplessa la ragazza.
"Beh... Uno è tuo, no?" E gli fece un grosso sorriso.
"Grazieeeeee!!!!!" Gli buttò le braccia al collo, gettando tutto in terra compreso il povero micietto, e lo baciò.
Dopo riprese tutto ciò che aveva buttato in terra e si avviarono.
Ebbero diverse difficoltà a reggere i gatti, che non avevano intenzione di stare fermi, e nello stesso tempo a portare i libri, ma riuscirono a tornare sani e salvi alla macchina, dove li aspettavano i signori Ignis, che nel mentre avevano comprato i biglietti d'aereo per raggiungere l'Inghilterra.

  
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