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Autore: Seele    10/11/2015    5 recensioni
Trunks del futuro torna nell'universo alternativo in cui è già stato una volta a distanza di anni, per rivedere le persone che ama.
Porta con sé una sciarpa rossa, impregnata del profumo delle fresie. Porta con sé l'affetto che prova per suo padre e che prova per Gohan.
E quando ritorna nel suo universo, c'è una luce nuova nei suoi occhi che non svanirà mai.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Mirai!Trunks, Un po' tutti, Vegeta, Videl | Coppie: Bulma/Vegeta, Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tra fiori di ciliegio ed universi paralleli'
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A mia madre.


Il profumo delle fresie




Autunno


Come credi che stiano?”

Bulma solleva gli occhi dai suoi fogli, posandoli su Trunks.

Per un attimo, le sembra ringiovanito di dieci anni. Le sembra ancora il suo bambino, quando saltellava in giro per il suo laboratorio osservando attentamente le sue invenzioni, facendole domande su domande e rivolgendole un enorme sorriso ad ogni risposta.

Trunks è seduto a mezz'aria, lo sguardo perso e distratto puntato verso una teca che contiene il DNA di chissà quale strano essere. Per quanto quella immagine gli conferisca un aspetto fanciullesco, Bulma vede ancora l'amarezza dietro ai suoi profondi occhi azzurri.

In un attimo, il piccolo Trunks è scomparso dai suoi ricordi; davanti a lei, c'è di nuovo il suo ragazzo cresciuto, di quasi diciannove anni, impegnato a torturarsi con i suoi stessi pensieri.

Chi?” chiede, anche se già conosce la risposta. Si pone spesso anche lei la stessa domanda, a dire il vero.

Trunks ne è consapevole, e le sorride. Un sorriso accennato, amaro. “Lo sai, mamma.”

Bulma sospira, si scioglie la coda in cui aveva raccolto i capelli per poi sistemarli nuovamente.

Stanno bene di sicuro, dolcezza” risponde, con un sorriso rassicurante. “Li hai salvati.”

Trunks rimane in silenzio a guardarla, per così tanto tempo che Bulma riprende a studiare i suoi progetti. Modificando l'output dei comandi potrei...

Trunks la distoglie nuovamente dai suoi pensieri. “Mamma” la chiama.

Bulma solleva nuovamente il viso, paziente. “Dimmi.”

Trunks allontana lo sguardo, lo spazia osservando tutto il laboratorio. “Raccontami ancora di papà.”

Bulma è un po' stanca della sua ossessione; ha finito i racconti da un bel pezzo. “Trunks, non c'è davvero molto da dire, sai già tutto” ride lievemente. “E poi l'hai incontrato di persona, no?”

Trunks sta ancora fluttuando, abbassa il viso e la frangia gli copre gli occhi. “Mamma...” insiste.

Bulma conserva i suoi fogli, già consapevole di star perdendo un intero pomeriggio di lavoro.

È che non capisco” mormora Trunks, suonando confuso, “davvero tu lo amavi e lui ti amava?”

Bulma sorride tristemente.

'Amare' è una parola forte, Trunks.”


*


Goten deve scuotere insistentemente Trunks almeno un paio di volte, prima che l'amico torni a puntare lo sguardo su di lui.

Trunks!” esclama, scuotendolo ancora per una spalla. “Mi senti, Trunks? Truuunks!”
Trunks lo spinge all'indietro, facendolo ridere, ma lui non è affatto divertito. “Non mi seccare!” bercia, infastidito.

Goten si rimette seduto, continuando a ridere. “A che stavi pensando, musone?” gli chiede, premendo l'indice nel solco fra le sue sopracciglia. Trunks tenta invano di scostarsi, facendo crescere le risate del bambino.

È che non capisco!” esclama infine, fermando le braccia di Goten. “Tu...” aggiunge, sottovoce, “tu credi davvero che la mia mamma e il mio papà si amino?”

Goten rimane spiazzato dalla domanda; la sua aria giocosa sparisce in un attimo. Si mette una mano nei capelli, grattandosi la nuca pensierosamente.

Non lo so” risponde, dopo una lunga elucubrazione mentale. Trunks si sbatte una mano in fronte.

Goten!” lo rimprovera. “Tutto questo tempo solo per dirmi questo!”

Goten si imbroncia. “Trunks, cosa posso saperne io?” ribatte, gonfiando le guance. “Dovresti scoprirlo!”

Trunks si fa attento, perdendo la sua aria di sufficienza. “Scoprirlo?” ripete, serio.

Goten annuisce. “Io so che papà ama mamma perché anche se lei lo sgrida sempre, lui continua a sorriderle fin quando lei smette di rimproverarlo.”

Trunks ci pensa su qualche istante, poi risponde: “mio papà non sorride mai.”

Goten solleva le braccia in alto, le mani chiuse a pugno. “Non è questo il punto!” strilla.

Trunks gli preme una mano in fronte, cercando di tenerlo lontano da sé. “Mi serve una strategia” dice, concentrato.

Goten annuisce, ma subito dopo un'idea gli illumina gli occhi scuri. “Trunks!” esclama, facendo sobbalzare l'amico. “Chiedilo direttamente a loro!”

Trunks vorrebbe tirargli un pugno, ma probabilmente se lo facesse distruggerebbe un'intera parete della sua stanzetta. “Non posso farlo!” strepita.

Sì che puoi!” piagnucola Goten. “Che ci vuole?”

Si volta repentinamente verso la porta, notando con la coda dell'occhio Vegeta percorrere il corridoio. “Eccolo!”

Spinge l'amico verso di lui, sorridendo contento. “Dai, Trunks!”

Trunks cerca invano di liberarsi, infine si arrende correndo accanto al padre.

Papà!” lo chiama, parandosi davanti a lui per fermarlo. “Devo chiederti una cosa!”

Vegeta si ferma, incrocia le braccia al petto con aria severa. “Cosa vuoi?” domanda.

Trunks abbassa la testa, inizia a torturarsi le mani. “Ecco...”

Goten, da dietro la schiena di Vegeta, gli mostra un pollice in su. Trunks prende fiato.

Davvero tu ami la mamma e lei ama te?” chiede, in un solo respiro.

Vegeta resta un attimo in silenzio, spiazzato dalla domanda.

Tsk!” esclama infine, distogliendo lo sguardo. “'Amare' è una parola forte, moccioso!”

Lo supera senza pensarci oltre, e sia Trunks che Goten restano a fissarlo confusi.

*


Bulma sta piantando delle fresie, per l'ennesima volta; Trunks si è ormai rassegnato alla sua ossessione.

Le foglie stanno cadendo dagli alberi, nell'ampio giardino che circonda la Capsule Corporation. Anche durante l'assalto degli androidi, durante tutti quegli anni, Bulma non ha mai rinunciato a coltivare il suo giardino.

Ci provi ancora?” domanda, ridacchiando. Bulma si solleva e si porta le mani sui fianchi, pronta all'attacco.

Trunks, non mi arrenderò finché non spunteranno i fiori!” urla.

Trunks solleva gli occhi al cielo, ma non commenta se non con un sorriso divertito. Bulma lo squadra, sospira e infine chiede: “sei qui solo per prendermi in giro?”

Il sorriso di Trunks si fa triste, affettuoso. Sua madre sarà sempre in grado di leggergli dentro.

Vorrei davvero” mormora, controllando la sua espressione, “solo vedere come stanno.”

Lo sguardo di Bulma si indurisce.

Mamma, lo prometto. Passerei soltanto qualche giorno nel passato. Voglio solo...”
Bulma lo interrompe con un gesto secco. Trunks abbassa lo sguardo, pronto per il rimprovero.

Va bene.”
Esattamente ciò che Trunks non si aspettava.

Alza lo sguardo, confuso; sua madre ha gli occhi chiusi, l'espressione severa, ma non contrariata.

Vuoi dire che-”
“Puoi andare nel passato. Sperando di non combinare altri casini” continua Bulma, “ricordi la storia dei due androidi in più? Di Cell?”

Trunks sbuffa. “Non farmi rimpiangere l'averti raccontato tutto.”

Lo sguardo di Bulma, dopo qualche istante, si addolcisce. Trunks la guarda di sottecchi, e prende fiato.

Mamma” dice piano, “tu non vorresti mai andare indietro nel tempo, rivedere Goku? Rivedere papà?”

Dritto al cuore.

Bulma sapeva che prima o poi quella domanda sarebbe arrivata, ma non si aspettava che facesse così male.

Goku...il suo sorriso spensierato. Yamcha, quell'aria timida che non l'ha mai abbandonato. Crilin, che non è cambiato mai...Oolong, perfino.

Vegeta.

Scuote la testa, imponendosi di scacciare quei ricordi talmente belli da essere dolorosi. “Il passato è passato, dolcezza.”
Trunks resta in silenzio, e Bulma continua a parlare. “Mi farei solo del male. Mi mancano” aggiunge, con un sorriso triste, “ma va bene così.”

Sospira, scacciando la tristezza e sorridendo ampiamente. “Ma se proprio ci tieni, ad andare nel passato” dice complice, “vedrò di apportare una modifica per universi paralleli alla macchina del tempo!”
Gli strizza un occhio, e Trunks l'abbraccia di slancio.


*


Alzati, avanti!”

Trunks conosce bene questa sensazione. Lo scorrere del sangue che gli rimbomba nelle orecchie, la vista che gli si offusca, il battito del suo cuore fortissimo in qualsiasi parte del corpo e una vocina, appena udibile ma così fastidiosa, che gli ripete: lo deludi.

Vegeta gli è davanti, in posizione da combattimento. La luce proveniente dal soffitto della Gravity Room tinge ogni cosa di un rosso soffuso -ma forse è solo il sangue che è arrivato a colorargli persino le iridi.

Trunks!” lo richiama suo padre, e Trunks ordina ai suoi muscoli di collaborare. Fa leva sui propri gomiti per sollevarsi, ma torna a terra in pochi istanti.

Sente suo padre avvicinarsi in pochissime falcate. Proprio un attimo prima di ricevere un calcio, Trunks raccoglie le forze per saltare in piedi e volare all'indietro, schiantandosi contro una delle pareti della Gravity Room.

È così che sconfiggerai il prossimo nemico?” lo aizza Vegeta, rabbioso.

No!” urla Trunks, le lacrime che minacciano di sfuggire al suo controllo. Raccoglie il fiato, emettendo un lungo urlo di rabbia mentre si trasforma in super saiyan.

L'espressione di suo padre lo coglie di sprovvista. Sembra sorpreso -così sorpreso da prendere in pieno il pugno che Trunks gli sferra su una guancia.

Vegeta cade seduto sul pavimento, e Trunks corre verso di lui per assicurarsi che stia bene. “Papà!” esclama, inginocchiandosi al suo fianco e prendendogli le spalle con le mani, scuotendolo leggermente. “Mi dispiace, papà! Non volevo farti male!”
Vegeta si scosta in un solo gesto rabbioso. “Farmi male?” ripete, con un ghigno. “Era ora che mi colpissi!”
Trunks sgrana gli occhi. Appena prima che Vegeta si alzi, gli afferra un polso.

Papà” lo chiama. “Perché quella faccia, prima?”
Vegeta serra i pugni. “Quale faccia? Te lo sarai immaginato.”
Trunks rafforza la presa sul suo polso, e Vegeta non si oppone. Potrebbe facilmente liberarsi, ma resta seduto perché gli occhi di Trunks sono così azzurri, e quella sensazione che prima lo ha invaso, colpendolo del tutto alla sprovvista, torna ad avere il sopravvento su di lui.

Papà” insiste il bambino, e tutt'a un tratto ha uno sguardo così maturo negli occhi.

Vegeta resta in silenzio, e solo dopo alcuni secondi prende a parlare, sollevandosi in piedi.

Mi ricordi una persona” dice, piano, “con cui una volta mi sono allenato.”

Gli rivolge le spalle, e in un attimo è fuori dalla Gravity Room.


*


Trunks sta cercando di capire cosa non vada in un prototipo ideato da suo nonno, quando Bulma lo raggiunge e gli porge una tazza di tè.

Grazie, mamma” gli sorride Trunks, bevendo un sorso. Bulma gli sorride dolcemente.

Qualche problema qui?” chiede, osservando il buffo aggeggio di forma circolare a cui Trunks sta lavorando.

Stavo solo riguardando i vecchi progetti del nonno” spiega Trunks, con un'alzata di spalle. “Mi dispiace tanto che se ne sia andato.”

Bulma scuote la testa, stringendogli una spalla con affetto. “Beh, il marchio della Capsule Corporation è ovunque. È come se anche lui lo fosse.”

Trunks sorride leggermente, poi le rivolge uno sguardo interessato per cambiare argomento. “E la macchina del tempo?”

Sii paziente” ride sua madre, “ci vorrà ancora un po'. Se magari mi dessi una mano!”

Va bene, va bene!” ride anche Trunks. “Lasciami solo finire questo. Se riuscissi a costruire questa navicella...”

Allora cosa?” lo punzecchia Bulma. “Non hai già il teletrasporto, per viaggiare alla velocità della luce?”

Ma non sente la risposta di Trunks, perché lo sguardo le cade casualmente sul pezzo di stoffa intorno al suo polso.

Si accorge distrattamente che Trunks ha smesso di parlare, alza gli occhi per vedere i suoi puntati a loro volta sul tessuto arancione intorno al suo polso. Trunks solleva gli occhi nei suoi, in imbarazzo.

Questo è...”

Bulma sospira, un sorriso triste si dipinge sulle sue labbra. “Oh, tesoro” mormora. “So che ti manca tanto.”

Gli occhi di Trunks si inumidiscono. La sua mano sinistra va a coprire la stoffa sul polso della destra, in un gesto quasi incontrollato.

È un pezzo della tuta di Gohan, non è vero?” chiede dolcemente sua madre. Trunks abbassa gli occhi.

Bulma vorrebbe abbracciarlo, ma invece gli accarezza solo la testa con una mano, come se fosse tornato bambino. Gli rivolge un sorriso d'incoraggiamento.

Coraggio, andiamo a sistemare quella macchina del tempo!”

*


Sul serio?”

Videl sgrana gli occhi e spalanca la bocca, incredula. Goten e Trunks scoppiano a ridere.

Ti dico di sì!” assicura Gohan, seduto con loro sull'erba soffice dei Monti Paoz. “Ancora non ci credi?”

Videl si ricompone e incrocia le braccia al petto, sospettosa. “Come posso crederci?! Un altro Trunks, proveniente dal futuro...androidi...sembra uno stupido scherzo!”

Goten si indica con un dito. “Neanche io me lo ricordo.”

Trunks gli tira un pugno, arrabbiato. “Non eri nemmeno nato!” bercia.

Goten si massaggia il capo, strillando. “Tu avevi solo pochi mesi!”

Trunks agita le braccia, offeso a morte. “Guarda che quel me del futuro è un tipo fantastico! Io sono fantastico!”

Videl sbuffa annoiata. “Mi correggo, sembra una favola inventata da Vegeta per nutrire il suo ego da stirpe reale.”

Gohan si porta una mano dietro la testa, ridacchiando. “Se se la fosse inventata lui, credo che sarebbe stato lui quello a provenire dal futuro...o dal passato...Videl.”

Videl continua a squadrarlo, poco convinta. Gohan riprende il racconto.

Io avevo dieci anni, quando abbiamo combattuto contro gli androidi e contro Cell. È stata una battaglia incredibile! C'era questo ragazzo che veniva dal futuro, Trunks. Era l'unico sopravvissuto, tra noi Saiyan, insieme a Bulma. Io- o meglio, un Gohan del futuro, ero il suo mentore.”
Ridacchia un'altra volta, a disagio. “Solo che poi, stando ai suoi racconti, gli androidi mi hanno fatto fuori. Eh sì!”
Videl sgrana gli occhi ancora una volta. “Mi dispiace così tanto” mormora inaspettatamente, dopo qualche istante di silenzio. “Dev'essere stato così difficile, per lui.”
Abbassa lo sguardo. Quando lo rialza, si ritrova gli occhi divertiti di Goten e Trunks addosso.

Questo non vuol dire che voi mi abbiate convinto!” esclama, infuriata.

Ma poi posa gli occhi azzurri su Gohan, sul suo Gohan bellissimo e così dolce, e pensa che davvero, dal profondo del cuore, le dispiace per quel ragazzo che forse non è neanche mai esistito.

Gli prende la mano; Gohan la guarda confuso.

Le sorride, e il cuore di Videl fa una capriola.


*


Mamma?”

Bulma si ferma a metà strada, richiudendo la porta della stanzetta di Trunks e voltandosi nuovamente verso di lui.

Cosa c'è, tesoro?”

Trunks la guarda insistentemente, e Bulma non può sbagliarsi; ha sempre saputo leggere gli occhi di suo figlio.

Torna indietro, si risiede sul suo letto. “Dimmi, dolcezza.”
Trunks si sente al sicuro; la sua mamma gli ha appena rimboccato le coperte e, anche se non lo ammetterà mai, adora essere trattato così dolcemente.

Papà ha detto che gli ricordo una persona con cui si è allenato.”

La mano di Bulma si ferma, resta a mezz'aria verso la guancia di suo figlio. Dopo un istante, riprende a muoversi e lo accarezza.

Quando lo ha detto?” domanda, per prendere tempo.

Qualche giorno fa. Ci stavamo allenando, e all'improvviso ha perso la concentrazione.”

Il sorriso di Bulma si fa triste e affettuoso. Gli scosta un ciuffo di capelli dal viso, osservando i lineamenti ancora delicati del suo bambino e ricordando, al contempo, quelli definiti del Trunks del futuro a cui sicuramente Vegeta stava pensando.

Mamma, dimmi la verità” mormora Trunks, abbassando gli occhi, “pensava a quel ragazzo?”

Bulma sbatte le palpebre, anche se ha già capito. “Quel ragazzo?” ripete.

Lo sai, quel...quel Trunks del futuro.”

Sospira. Bulma continua ad accarezzargli affettuosamente i capelli.

Può darsi” mormora, infine. Trunks annuisce soltanto, il sonno ha lentamente la meglio su di lui.

Bulma rimane immobile ad aspettare che chiuda gli occhi ancora per qualche istante, poi si alza silenziosamente del letto. Fa per uscire dalla stanza, ma di nuovo la voce di Trunks la ferma.

Mamma?” la chiama il bambino, con voce assonnata.

Bulma sorride pazientemente. “Cosa c'è?”

Il tono di Trunks è basso, ma speranzoso. “Papà mi vuole bene?”

Bulma lo guarda, gli occhi pieni di amore e di tenerezza.

Papà ti adora, Trunks.”

*


La macchina del tempo per universi paralleli è quasi pronta, tesoro!”

Quando sua madre gli rivolge quelle parole, appena sveglio, Trunks crede di stare ancora sognando.

Dici sul serio?” domanda, aprendo faticosamente le palpebre. Ricorda vagamente di aver studiato alcune funzioni per tutta la notte; deve essere crollato.

Bulma gli sorride e Trunks pensa, distrattamente, che sua madre è ancora bellissima. Che, nonostante i segni del tempo e la stanchezza da cui i suoi lineamenti sono appesantiti, i suoi occhi sono ancora azzurri, vivaci e pieni di vitalità.

Manca solo qualche giorno, Trunks!” esclama Bulma, mostrandogli un pollice in su.

Trunks è così felice che sente le proprie mani formicolargli; per la voglia di rivedere Goku, Gohan, suo padre Vegeta.

Accarezza la stoffa intorno al suo polso.

Così felice, che si rimette al lavoro come se avesse dormito tutta la notte.


*


Trunks li osserva da qualche giorno.

E, lentamente, se ne rende conto: sì, i suoi genitori si amano.

Se ne accorge da come Vegeta passa un braccio intorno alla vita di Bulma, da sotto il tavolo, mentre pranzano insieme e lui crede che Trunks non lo veda.

Da come Bulma posa la testa sulla sua spalla, silenziosamente, mentre lui e Goten giocano in giardino; e Vegeta fa una smorfia infastidita, ma non dice nulla.

Da come Vegeta rivolge a Bulma quel sorriso appena accennato, quasi invisibile, che Trunks ha visto solo poche volte. Forse non è lui, a non mostrare mai il suo affetto; forse sono loro, che non se ne accorgono.

Bulma gli sorride di rimando, allegra, spensierata e spontanea come sempre.

Vegeta distoglie lo sguardo, si rimette addosso quella sua espressione burbera e, resosi conto di essere stato, forse, colto nel fatto, gli urla di tornare ad allenarsi.

E Trunks, con un ghigno ereditato proprio da lui sulle labbra, esegue gli ordini.


*


Bulma osserva un'ultima volta la sciarpa rossa fra le sue mani, appena finita di cucire.

È calda sotto ai palmi delle sue mani; morbida e dal colore vivace.

Si morde un labbro, aggrottando la fronte, incerta.

Mamma?”

Si volta repentinamente, nascondendo la sciarpa dietro alla propria schiena. “Dimmi!” esclama sorridendo, vedendo suo figlio avanzare verso di lei.

Stavo sistemando alcune cose, pensavo...di portare una cosa a me stesso del passato” ride Trunks, portandosi una mano dietro la testa. “Ma ho finito le capsule. Ne avresti una libera da prestarmi?”

Bulma scoppia a ridere. “E cosa vorresti portare a quel Trunks? Sentiamo!”

Trunks sorride, spensierato. È da così tanto, che Bulma non lo vede così allegro. “È un segreto!”

Bulma sospira, fingendosi rassegnata. “Va bene, come vuoi” replica, agitando una mano con noncuranza.

Trunks rimane qualche secondo in silenzio, impegnato solo a sorriderle. “Mamma, scherzavo” ammette, ridacchiando. Poi abbassa appena lo sguardo.

Cosa nascondi?” domanda, sporgendosi verso destra per sbirciare. Bulma indietreggia ancora di più.

Nulla!” esclama. Trunks apre bocca per protestare, ma si zittisce un istante dopo.

Mamma” mormora soltanto, sorpreso. Bulma abbassa lo sguardo, torturando dietro di sé la sciarpa con le mani.

Quello...quello è un regalo per papà, vero?”


*


Trunks si sveglia molto presto, e stropicciandosi un occhio entra in camera dei suoi genitori per parlare a sua madre dello strano sogno che ha fatto.

Sale carponi sul letto, scuotendo delicatamente la madre da una spalla. Lei è rannicchiata contro il petto di Vegeta -diamine, perché non ha con sé una macchina fotografica? Domattina deve assolutamente fare vedere questa cosa a Goten di persona!

Bulma non da segni di volersi svegliare. Il primo ad aprire gli occhi, invece, è Vegeta.

Moccioso!” esclama il saiyan, tenendo però il tono di voce basso. “Che diavolo-”

Ho fatto un sogno strano!” spiega il bambino, tutto ad un fiato. “Non riesco a dormire! Alzati e fammi dormire qui con mamma, per favore!”

Vegeta assottiglia gli occhi. “Non se ne parla. Tua madre è stata tutta la notte sveglia in quel suo dannato laboratorio” ringhia Vegeta, “è venuta a coricarsi solo un paio di ore fa!”

Trunks aggrotta le sopracciglia, preoccupato. “Ma non riesco a dormire, papà...”

Vegeta resta immobile a fissarlo per qualche lunghissimo secondo, e Trunks regge confuso il suo sguardo.

Finalmente, Vegeta sospira silenziosamente e si alza dal letto.

Il viso di Trunks si illumina con un sorrisone. “Grazie!” esclama, facendo già per rifugiarsi accanto alla madre.

Ma Vegeta lo afferra dalla maglietta del pigiama, facendolo cadere giù dal materasso. Trunks sta per aprire bocca e protestare, ma Vegeta lo trascina fuori dalla stanza e chiude piano la porta, dopo aver lanciato a Bulma un ultimo sguardo senza che Trunks se ne accorga.

Cos'hai sognato?” domanda infine, mentre il figlio si massaggia il sedere e si rimette in piedi.

Trunks sbatte le palpebre, stupito. “Papà?” mormora, sgranando gli occhi azzurri.

Vegeta incrocia le braccia al petto, distoglie gli occhi dai suoi in un gesto che Trunks non sa tradurre. Sembra quasi...in imbarazzo.

Avanti, rispondi!” insiste suo padre, burbero. “Non ho tutta l'alba da dedicarti!”

Trunks spera di riuscire a nascondere anche solo metà del sorriso che si fa spazio prepotentemente sul suo viso.

C'ero io” inizia quindi a raccontare, in piedi davanti a suo padre, nel bel mezzo del corridoio. “Cioè...ero io, ma ero più grande. E non è che fossi proprio io, era...”

Alza gli occhi, e osserva quelli di suo padre sgranarsi impercettibilmente. Forse ha capito.

Era quel Trunks del futuro” conclude, timidamente.

Vegeta rimane spiazzato qualche istante, poi annuisce.

Papà, era...è lui la persona con cui ti sei allenato una volta, non è vero?” domanda, quasi preoccupato dalla risposta. “Era un guerriero coraggioso, eh?”

Vegeta ancora tace. Il suo sguardo è lontano, lontano chilometri. Lontano dimensioni temporali...

Lontano universi paralleli.

Sì” risponde infine, sbattendo le palpebre. “Era...era molto forte, Trunks. Era un ragazzo in gamba.”
Trunks lo guarda dritto negli occhi, e rimane in silenzio.

Vegeta conosce quello sguardo; quell'azzurro indagatore.

È lo stesso sguardo che Bulma gli ha rivolto, quella prima notte che hanno trascorso insieme.

Ti manca, papà?”
Vegeta non avrebbe mai immaginato che una sola frase potesse colpirlo in questo modo.

E il tono di Trunks...è così ingenuo, tranquillo. Come se gli chiedesse se è stanco, se ha dormito bene, se ha voglia di allenarsi con lui.

E la risposta è sì.

Un milione di sì.

Vai a dormire con la mamma” mormora Vegeta, facendo per oltrepassarlo. Ma Trunks si alza in volo, lo afferra da un braccio e Vegeta si volta lentamente.

Trunks sgrana gli occhi; forse è stata una sua impressione?

Gli occhi di Vegeta gli sono sembrati, per un istante, umidi.

Papà” lo chiama piano, sfoderando il migliore dei suoi sorrisi.

Non so se è abbastanza” mormora, incerto, “ma io, io ti voglio bene.”

Vegeta abbassa lo sguardo, e lascia andare un sorriso amaro e grato.


*


Ciao, dolcezza.”

Bulma posa un bacio sulla fronte di suo figlio, prima di accarezzargli una guancia in un gesto dolce.

Starai bene?” domanda, premurosa. Trunks annuisce, sorridendole rassicurante.

Sta' tranquilla, mamma. Sarò di ritorno in pochi giorni, ed andrà tutto come previsto!”

Bulma sorride, ma il suo sguardo è ancora preoccupato. “Speriamo che la macchina del tempo faccia bene il suo lavoro.”

L'hai costruita tu” le strizza un occhio Trunks, “non può non funzionare!”

Bulma lascia andare una risata divertita. “E va bene.”

Trunks la stringe in un abbraccio, poi salta a bordo della sua macchina del tempo. Abbassa il tettuccio, selezionando sulla tastiera la data e la meta desiderate.

Ciao, mamma!” saluta a gran voce, appena prima di sparire.

Ti voglio bene, ci vediamo fra poco!”

*


Goten cade a terra improvvisamente, lanciando un urlo spiazzato.

Ahia!” esclama, massaggiandosi il naso arrossato. Da dove è spuntato quel muro?!

Solleva lo sguardo, trovandosi di fronte un...qualcosa giallo.

La punta della cosa si solleva, e in un attimo un tipo ne esce fuori. Tutto ciò che Goten riesce a vedere è una maglia nera e dei capelli viola, prima che...

Trunks!” urla il bambino, spaventato. “Trunks, dove sei! Vieni qui, ho paura!” strilla, spaventato.

Ma lo sconosciuto atterra accanto a lui, agita le braccia mentre gli sorride imbarazzato. “Ehi, ehi!” cerca di tranquillizzarlo. “Non urlare! È tutto okay!”

Goten lo squadra, incerto. E, finalmente, alza gli occhi sul suo viso.

Tu... tu sei quel Trunks!” mormora, basito. “Quel Trunks- quel Trunks del futuro di cui mi hanno raccontato papà e Gohan!”

A Trunks fa ancora un certo effetto, sentire nominare Gohan. Sbatte le palpebre per scacciare quella sensazione, poi gli sorride e annuisce, porgendogli una mano.

Goten la prende, facendosi aiutare a sollevarsi. Fa per aprire bocca, ma un suono sorpreso di Trunks- l'altro Trunks- lo costringe a fermarsi.

Tu sei me!” esclama il bambino, indicandolo. I due si osservano a vicenda per qualche istante, poi il ragazzo scoppia a ridere.

Piacere di conoscerti!” commenta, divertito. Gli porge una mano, e il bambino la stringe sospettoso.

Ecco cosa intendeva mamma, dicendo che da piccolo avevo uno 'sguardo truce'.”

Trunks gli fa la linguaccia. “Non so a cosa ti riferisci!” esclama, dispettoso.

Sentendo alcuni passi avvicinarsi, i tre si voltano e la voce familiare di Bulma arriva alle loro orecchie.

Cos'è questo chiasso? Cosa...?”

Anche lei, nel vedere Trunks, sgrana gli occhi. In un attimo, getta le braccia al collo di Trunks stringendolo in un abbraccio.

Trunks!” esclama, felice. “Da quanto tempo! Non sei cambiato affatto! Ah, sarà perché nel futuro è passato solo poco tempo?” commenta, attraversando un'ampia gamma di emozioni in pochissimi secondi. Tipico di Bulma.

Ma che importa!” sorride, spensierata. “Entra dentro! Vieni in camera tua- no, cioè, nella camera di Trunks- facciamo nella stanza degli ospiti, eh? Una di quelle. Ne avremo un centinaio. Ormai ho perso il conto! Entra, avanti!”
Lo conduce verso l'entrata della Capsule Corporation. Trunks vorrebbe dirle che sa farsi strada da solo, ma questa Bulma più giovane e ancora più allegra è tutta presa dal chiacchierare sulla propria casa e davvero non se la sente di smorzare il suo entusiasmo. Invece, sorride; in qualsiasi dimensione temporale, sua madre è sempre la stessa.

Goten e Trunks li seguono silenziosamente, e solo allora Trunks si rende conto di non avere la più pallida idea di chi sia quel piccolo così simile a Goku. Si volta, mentre ancora Bulma lo trascina per un braccio e continua a parlare a ruota libera, e gli lancia uno sguardo interrogativo.

Tu sei...?” inizia, curioso.

Goten si indica, Trunks annuisce, ma è l'altro a rispondere. “È il mio migliore amico” spiega, con aria di sufficienza. “Son Goten.”

Goku ha un altro figlio?” domanda Trunks, sorpreso. Goten annuisce contento.

Tutti dicono che siamo due gocce d'acqua!” aggiunge allegramente. Trunks scoppia a ridere.

Beh, ha ragione.”

L'altro Trunks lo squadra in silenzio. Anche Bulma si volta verso di lui, con uno sguardo divertito negli occhi.

Hai visto, Trunks? Diventerai proprio un bel ragazzo!” commenta complice.

Entrambi i Trunks arrossiscono, scatenando le risate di Goten.

Ma, non perdiamo tempo!” li richiama Bulma, portandosi le mani sui fianchi. “Trunks, devi dirmi tutto. Ed aiutarmi nel mio laboratorio! Sicuramente saprai darmi qualche dritta- hai mica portato qualche progetto con te? Non so cosa darei per parlare con me stessa!”

Si porta una mano sulla bocca, sgranando gli occhi. “Saremmo un team geniale. Tu, io, e io. Kami-sama, devo costruire una macchina del tempo anche io e venire a parlare con me!”

Trunks ride nervosamente, allungando le braccia davanti al proprio petto. “In realtà” mormora, sperando di non incorrere nell'ira di sua madre, “vorrei prima vedere papà.”

E, solo allora, Bulma ricorda.

Questo Trunks ha vissuto solo poche settimane con suo padre, collezionando un rifiuto dopo l'altro.

A pensarci, le si spezza il cuore.

Hai ragione, tesoro” dice dolcemente. “Va' da lui. Si trova nella Gravity Room.”

Trunks si stringe nelle spalle, in imbarazzo. “Non so cosa sia” ammette.

Ti ci portiamo noi!” si offre Goten, beccandosi un'occhiataccia di Trunks. “È proprio qui fuori!”

Ma fa' attenzione” aggiunge Trunks, incrociando le braccia al petto, “lì la gravità è trecento volte superiore a quella sulla terra. Verrai schiacciato come un insetto sul pavimento!”

Trunks!” lo rimprovera sua madre. “Non parlarti così!”

Goten si gratta la testa. “Questa storia dei due Trunks è davvero un caos” sorride, confuso.

Il piccolo Trunks sbuffa. “Avanti, seguici” borbotta, prendendo a camminare verso l'uscita di casa.

Ripensandoci...” si arresta Trunks, incontrando lo sguardo affettuoso di sua madre. “Credo che aspetterò che finisca il suo allenamento. Non voglio distrarlo.”

Sciocchezze!” esclama Bulma. “Coraggio, va' da lui!”

Anche Trunks e Goten lo osservano sorpresi. Ma Trunks scuote la testa, e prende una capsula dal proprio cofanetto.

Mamma, in realtà ti ho davvero portato dei progetti!”


*


Vegeta è appena uscito dalla doccia; passa davanti alla cameretta di Trunks, aprendo appena la porta per accertarsi che stia dormendo.

È notte inoltrata, le stelle splendono fuori dalle finestre della Capsule Corporation. Attraversa lentamente il corridoio, dirigendosi nella stanza da letto sua e di Bulma.

Per qualche ragione, si sente inquieto da tutto il giorno. Si è allenato più a lungo del solito, sperando di levarsi quella sensazione di dosso; una sorta di sfiancante attesa mista ad un'emozione crescente. Come se qualcosa di strano stesse per accadere.

Sente dei passi camminare verso la sua direzione. Sono passi tranquilli, distratti.

La bottiglia che stringeva in mano gli cade improvvisamente a terra.

Trunks è proprio a pochi passi da lui.

Papà” lo chiama, in un respiro.

Vegeta sente tutto il proprio corpo immobilizzarsi, mentre Trunks deve imporre ai propri piedi di restare lì dove sono per non chiudere la distanza fra sé e suo padre e stringerlo in un fortissimo abbraccio.

Trunks” mormora Vegeta in risposta. I suoi occhi sono sgranati, e lo restano per ancora qualche secondo.

Cosa...cosa ci fai, qui?” domanda, spiazzato. Trunks sorride leggermente, tentando ancora di tenere sotto controllo le sue emozioni.

Volevo vedere come steste” spiega. “Nel mio tempo sono trascorsi solo pochi mesi da quando abbiamo combattuto contro Cell.”

Abbassa gli occhi, e aggiunge: “mi mancavate, papà.”

Quella frase così spontanea e imbarazzata richiama Vegeta all'erta. Il saiyan solleva il mento, sprezzante, e raccoglie la bottiglia da terra.

Ora che hai appurato che è tutto okay, puoi anche andartene” risponde freddamente. Trunks scuote la testa.

Starò qui ancora un paio di giorni” lo corregge. “Vorrei allenarmi con te, papà.”

Vegeta gli da le spalle, e Trunks non lo vede abbassare gli occhi. “No, io...io...non ho in programma di allenarmi domani, chiaro?”

Il rifiuto fa ancora male a Trunks, che incassa il colpo ma insiste lo stesso. “Trunks e Goten mi hanno detto della Gravity Room” mormora. “Mi piacerebbe provarla. Nel mio tempo...credo che mamma l'abbia smontata.”

Vegeta emette un suono divertito. “Ci avrei scommesso. Quella donna non mi ha mai sopportato!”

Trunks solleva le palpebre. “Non sei cambiato per niente, in tutti questi anni?” domanda, confuso e segretamente ferito.

Non so che razza di cambiamento ti aspettassi” lo liquida bruscamente Vegeta, “ma ti sbagli di grosso.”

Continua a camminare dalla parte opposta, tornando verso il giardino. “Va' a dormire, ragazzino. Schiarisciti le idee.”

Trunks abbassa il volto, stringe i denti e si impone di non piangere.


*


...pensavo fosse diverso.”

Bulma gli posa una tazza di tè davanti, annuendo alle sue parole. Si siede accanto a lui, mentre suo figlio prende un sorso.

Tesoro” dice dolcemente. “Tuo padre è cambiato così tanto, credimi.”

Trunks stringe il pugno della mano libera, sentendo i suoi occhi inumidirsi. “Allora perché mi ha trattato sempre nello stesso modo freddo, mamma?”

Sente la disperazione crescere; l'impotenza. Vorrebbe ammettere quanto dannatamente vuole che suo padre lo consideri; quanto abbia bisogno dell'amore di questo padre che non ha mai conosciuto.

Quanto vorrebbe essere abbracciato, e quanto vorrebbe sentirsi finalmente completo. Avere, per la prima volta, l'amore di entrambi i suoi genitori.

Bulma guarda fuori dalla finestra, e lui segue il suo sguardo. In giardino, Trunks e Goten ridono allenandosi per gioco, senza impegno.

Trunks invidia così tanto quel Trunks, così piccolo e spensierato e felice.

So cosa pensi” la voce dolce di Bulma interrompe il flusso dei suoi pensieri. “Anche lui fatica a stare dietro a suo padre, sai. Vegeta...non ha mai davvero imparato a dimostrare chiaramente i suoi sentimenti, questo è vero.”

Trunks abbassa gli occhi.

Ma” riprende Bulma, “Vegeta ha avuto un sacco di tempo, per adattarsi a me e a Trunks. Trunks sa che, dietro alle sue parole taglienti, c'è affetto e difficoltà ad esprimersi. Trunks sa che suo padre gli vuole bene, tesoro.”

Trunks le rivolge uno sguardo confuso. “Non capisco cosa intendi, mamma.”

Vegeta ti vuole bene, dolcezza” spiega pazientemente Bulma. “Più di quanto immagini. Solo che...è abituato a trattarti in quel modo, capisci? Non riesce a cambiare comportamento all'improvviso, anche se vorrebbe.”
Trunks sorride debolmente. “Capisco.”

Si morde un labbro. “Immagino che non riuscirò mai ad avvicinarmi a papà...né in questo universo, né in nessun altro” mormora, rassegnato.
Bulma aggrotta la fronte. “Non dire sciocchezze!” esclama. “Dagli il suo tempo, Trunks!”
Trunks ridacchia. “Va bene, va bene.”

L'espressione di Bulma si addolcisce. “Ehi, dolcezza. Ho una bella notizia per te.”

Trunks si porta la tazza di tè alle labbra, prende un altro sorso prima di chiederle, “quale?”

Il tono di voce di Bulma si fa dolce, triste. Osserva questo ragazzo che ha di fronte che ha avuto così poco dalla vita; si perde nei suoi occhi azzurri, sinceri, ma ancora così disposti a credere in un lieto fine.

Pensare a quanto ha sofferto, a quanto continua a soffrire, rende il suo sguardo appannato.

Gli sorride leggermente, e mormora:


Gohan sarà qui a momenti.”

*


Una ragazza dai capelli neri, corti, fa il suo ingresso in cucina solo pochi minuti dopo; sembra alterata.

Gohan farà ritardo!” esclama, senza neanche salutare. “Sta studiando ancora per il test per domani! Come se non sapesse che...”

Videl si arresta a metà frase, aprendo finalmente gli occhi chiusi in una smorfia offesa e puntandoli sullo sconosciuto seduto al tavolo. Lancia un urlo sorpreso.

Che razza di scherzo è questo!” strilla, indicando Trunks con un'espressione furiosa in viso. “Goten, Trunks, non mi fregate! Cos'è, un altro dei vostri stupidi travestimenti?!”

Bulma scoppia a ridere, mentre Trunks si alza in piedi, e le porge imbarazzato una mano.

Piacere” ridacchia, “sono Trunks. E vengo dal futuro, eh eh.”
Videl sbatte le palpebre, scioccata. Nemmeno stringe la sua mano.

Dal futuro...?” ripete, incredula. “Quindi non era tutta una sciocchezza...?”

Trunks si gratta la testa. “Ehm, direi di no. Piacere di conoscerti!”

La guarda, confuso. “Anche se non ho la più pallida idea di chi tu sia.”

Videl apre la bocca, ma la richiude dopo un istante; improvvisamente tutti i racconti sul suo conto le tornano in mente.

Mi chiamo Videl” dice semplicemente. “Videl Satan. Sono...”

Esita un istante. “Sono la migliore amica di Gohan” conclude, con un sorriso. “Wow, è incredibile incontrarti di persona! Com'è il futuro?”

Trunks le rivolge una smorfia dispiaciuta. “Non come vorresti che fosse” risponde, con un sorriso lieve, “ma ci stiamo lavorando.”

Trunks vorrebbe trattenersi, ma non riesce. “Come sta Gohan?” domanda, impaziente.

Videl vorrebbe prendergli le mani e dirgli, non oso immaginare quanto ti manchi.

Invece risponde, “sta alla grande. Ma è fissato con lo studio, lo sai. Quella pazza di sua madre...”

Sia Trunks che Bulma scoppiano a ridere. “Me ne aveva parlato” aggiunge Trunks, e Videl sente la nota di dolore nella sua voce. Eppure si rende conto che, se non sapesse la sua storia, probabilmente non se ne accorgerebbe.

Lei e Bulma si lanciano uno sguardo velocissimo.

Trunks” lo chiama Videl, curiosa e determinata. “Raccontami di Gohan! Com'era, nel tuo tempo?”

Trunks, colto alla sprovvista dalla domanda, sbatte le palpebre. La sua bocca si apre, ma non ne esce alcun suono.

Solo dopo alcuni secondi, sorride leggermente e comincia a parlare.

Era...non saprei davvero raccontarlo. Non era un maestro severo, ma comunque determinato. Mi ha insegnato a volare, a lanciare ki-blast e a migliorare la mia tecnica di combattimento corpo a corpo.”

Trunks trova la situazione quasi buffa; Gohan gli ha sempre raccontato un sacco di cose, ma lui non ha mai raccontato di Gohan a nessuno. E improvvisamente i ricordi si accavallano nella sua mente, tutte le immagini che si sforzava di tenere lontano si mostrano ai suoi occhi una dopo l'altra; è tutto così doloroso.

Da dove dovrebbe cominciare? C'è così tanto, da dire.

I suoi occhi...erano profondi e gentili. Odorava sempre di erba fresca e...di vento.”

Ride nervosamente, scuotendo la testa. “È una sciocchezza, vero? Oddio, lo so, lo è.”

Videl corruga la fronte. “No!” protesta. “Non lo è. Continua!”

Trunks annuisce piano. “Vediamo...si è fatto carico di me senza esitazioni. È sempre stato una specie di fratello maggiore, ma...lo consideravo il mio migliore amico, prima ancora del mio maestro.”

Ogni parola colpisce Videl in pieno. Si ritrova perfettamente nei sentimenti di Trunks; Gohan le ha insegnato esattamente le stesse cose. Il suo cuore si stringe dolorosamente al pensiero di una vita senza di lui.

Mi ha allenato per così tanto tempo, e prima dell'ultima battaglia...quella in cui ha perso la vita...mi ha colpito per fare in modo che non restassi ferito dagli androidi.”

Videl nota i suoi occhi farsi lucidi. “Da allora non l'ho più visto, se non quando era ragazzino nel passato. Ed è sempre stato uguale...timido ed affettuoso.”

Trunks sorride debolmente, e Videl decide.

Che aspetto aveva?” chiede, chiudendo le mani a pugno dove Trunks non può vederle.

In realtà” risponde Trunks, imbarazzato, “porto una nostra foto sempre con me. Mamma l'ha scattata la prima sera che Gohan è rimasto a dormire da noi, vuoi...vuoi vederla?”

Videl annuisce furiosamente, tanto in fretta che Bulma ridacchia in disparte. Trunks affonda la mano nella tasca della sua giacca, e in un attimo ne estrae una foto stropicciata.

La porge a Videl, tenendo gli occhi pieni di nostalgia sul viso sorridente di Gohan nella foto. Quando Videl lo vede, ha un colpo al cuore.

Nella foto, Gohan indossa la sua solita tuta da combattimento e i suoi capelli sono corti. Una cicatrice gli attraversa metà del volto, ma i suoi occhi sorridono gentili come se niente fosse.

Senza rendersene conto, Videl si porta una mano sul cuore. Solo a vedere il sorriso enorme di Trunks nella foto riesce a sentire il dolore che prova adesso.

Non vorrebbe dirlo, ma non riesce a frenarsi.

Mi dispiace così tanto, Trunks.”

In un attimo, si alza e lo abbraccia; chinandosi, stringendolo a sé il più forte che può. Le viene da piangere, e si sente così stupida. Così stupida, a pensare di poter confortare proprio lei questo ragazzo dagli occhi così tristi.

Ma Trunks, dopo qualche istante di esitazione, stringe a sua volta le braccia intorno alla sua schiena.

E Videl sa cosa fare.


*


Gohan!”

Il saiyan si arresta a metà strada tra casa sua e la Capsule, restando a mezz'aria nel cielo e fissando confuso Videl davanti a sé.

La ragazza ha le braccia spalancate davanti a lui, impedendogli di avanzare. I suoi occhi sono arrossati come se avesse pianto.

Videl!” esclama a sua volta, preoccupato. “Cos'è successo? Perché non sei alla Capsule?”

Videl scuote furiosamente la testa; le parole si accumulano nella sua mente e non sa nemmeno quali dire per prime.

Trunks del futuro è lì” spiega, velocemente. Gli occhi di Gohan si sgranano.

Un'altra minaccia?!” domanda, incredulo. “Dio, Videl. Devo subito-”

No!”

Videl lo spinge indietro non appena Gohan cerca di superarla. “Non c'è niente che non vada! Solo, Gohan- devi ascoltarmi.”

Gohan si fa serio, la guarda interrogativo.

Videl incrocia le braccia al petto, lo guarda negli occhi alla ricerca delle parole giuste.

Andiamo a casa tua, adesso.”

Pochi minuti dopo, appena arrivati, lo mette seduto sulla sedia della scrivania della sua stanza. Fruga nel suo armadio -come al solito-, trova la sua tuta da combattimento; gli dice di indossarla e nemmeno distoglie lo sguardo mentre si cambia, sfacciata come sempre. Sparisce in bagno alla ricerca dei trucchi di Chichi; gli disegna una cicatrice sul volto, tentando di ricordare alla perfezione la foto di Trunks e, incurante delle sue proteste, gli taglia i capelli.

Gohan la guarda stupito, ponendole mille domande.

Videl risponde soltanto alla fine, portandosi le mani sui fianchi.

Tu pensa solo ad abbracciarlo, zuccone.”


*


Nel momento in cui percepisce un ki conosciuto, Trunks si immobilizza.

Non risponde alla domanda di suo padre; Vegeta rimane in silenzio, osservando la sua espressione cambiare nel giro di pochi secondi.

Solo dopo, realizza che Trunks deve aver percepito l'aura di Gohan.

Entrambi voltano il viso verso la finestra; da cui però vedono solo un piccolo spaccato del giardino.

Goten strilla “niichan”, correndo fino a sparire dalla vista di Trunks e Vegeta. Il piccolo Trunks lo segue distrattamente, tranquillo, mentre Videl avanza in fretta verso di loro e si ferma proprio davanti a lui.

Trunks” gli sorride ampiamente. “Ho una sorpresa per te!”

Vegeta la osserva strizzare un occhio a Trunks; nel suo sguardo c'è dolcezza.

Trunks annuisce soltanto, incapace di parlare. Oltrepassa la finestra, raggiungendo Videl.

E, in un attimo, sente i propri occhi riempirsi di lacrime.

Gohan, a pochi passi da lui, ha una mano dietro la testa e un'espressione imbarazzata in viso. Sta spiegando a Goten che Videl è impazzita e gli ha tagliato i capelli e gli ha impiastricciato il viso, e la sua voce è così familiare, così dolce, così rassicurante.

L'emozione ha la meglio su di lui. Trunks emette un singhiozzo sordo, cadendo a terra con il viso tra le mani.

Per un attimo, Videl sente crescere dentro di sé il terrore di aver sbagliato tutto. Lo sguardo tagliente di Vegeta le attraversa tutto il corpo; complimenti per questo scherzo crudele.

Scuote la testa lentamente, rendendosi conto di non aver pensato minimamente che a Trunks quel gesto avrebbe potuto fare più male che bene. Capisce di avere giocato con le sue emozioni, con la sua mente disperata.

Si inginocchia davanti a lui, sentendo la disperazione farsi spazio dentro di lei.

Io-” prova a mormorare, la voce rotta, “Trunks, io- io non volevo-”
Ma, prima che possa dire qualsiasi altra cosa, Trunks allunga le braccia e la stringe in un abbraccio fortissimo.

Grazie” sussurra, senza fiato. “Grazie mille.”

La sua voce è bassa, felice, tremante.

Vegeta si allontana, sorpreso, sentendosi di troppo. Videl, dopo qualche istante, ricambia goffamente l'abbraccio.

Ehi” ridacchia, imbarazzata. “Credo che lui abbia qualcosa per te.”

Si scosta per prima dall'abbraccio, delicatamente. Gli posa le mani sul viso per asciugargli le lacrime.

Non piangere” dice dolcemente. “Coraggio! Lui è qui!”

Gli rivolge un sorriso ampio, finché Trunks annuisce e lei sposta le mani dal suo viso, si rialza in piedi e gli porge una mano per aiutarlo a risollevarsi.

Proprio in quel momento, Gohan si volta verso di loro. Videl riesce a sentire il respiro di Trunks mozzarsi; Gohan la guarda per un istante, lei annuisce.

Gohan sposta lo sguardo su Trunks, gli sorride con aria timida, e finalmente spalanca le braccia.

Il cuore di Trunks prende a battere così forte che lui è sicuro che chiunque possa sentirlo; Vegeta, Gohan stesso, perfino Videl. Ma cosa gli importa?

Ha sognato questo momento così tante volte.

Prende a correre, e quei pochi passi gli sembrano centinaia, la distanza che lo separa da Gohan gli sembra immensa e impossibile da coprire.

Il tempo si ferma; ma le dimensioni temporali si allineano. Niente più passato e futuro.

L'universo è uno solo; il presente è questo.

Finalmente, Trunks si sente sparire fra le braccia forti di Gohan.

Si aggrappa alla sua tuta da combattimento, chiudendo la stoffa fra i pugni e affondando il viso nel suo petto. Il battito del cuore di Gohan sotto il suo orecchio è un suono così confortante; Trunks non piangerà, non di nuovo, ma per la prima volta nella sua vita è felice, solo e finalmente felice e vorrebbe dire così tante cose, vorrebbe stringere Gohan ancora più forte, e...

Anche Gohan lo sta stringendo a sé, ed è così caldo e solido contro di lui. Così vivo.

Mi sei mancato così tanto” sussurra Trunks, appena udibile. Sa che non è lui il Gohan che ha conosciuto, sa che non è davvero quel Gohan che sta abbracciando.

Ma gli basta questo, gli basta il suo cuore sotto l'orecchio e le sue braccia intorno a sé. Non potrebbe essere più felice di così.

Videl li guarda da lontano; e pensa con un sorriso triste che c'è qualcun altro, nel mondo, che ama Gohan proprio come lei lo ama.


*


Ha fatto male, vero, Vegeta?”

Bulma spegne la luce, stendendosi nel letto che condivide con Vegeta. Il saiyan le dà le spalle e sbotta, “non so di che parli.”

Bulma prende a disegnargli cerchi invisibili sulla schiena ampia. “Lo sai, invece. Vedere Trunks dimenticarsi di tutto, e correre in quel modo verso Gohan...”

Il suo indice si ferma sulla pelle nuda. “Dimenticarsi di te.”

Vegeta, nascosto ai suoi occhi, serra i denti. “Che sciocchezze vai dicendo, donna!”

Bulma insiste; non lascerà che Trunks torni a casa con il cuore in frantumi. “Sì, deve aver fatto male. Gohan è l'unico a cui Trunks sia realmente affezionato, non è così? Come ti sei sentito quando ha lasciato perdere tutto, quando ha smesso di parlare immediatamente con te non appena ha percepito il suo ki?”

Sa di stare premendo i tasti giusti. “Videl mi ha raccontato tutto, quella ragazza è un angelo.”
Abbassa la voce. “Credo...credo di aver capito perché lo ha fatto.”

Vegeta tace ancora, Bulma continua. “Lei ha rinunciato a Gohan per renderlo felice, ma tu? Tu non rinunci mai al tuo maledetto orgoglio.”

In un attimo, Vegeta si volta di scatto e le intrappola i polsi contro il materasso, sovrastandola; lo sguardo nei suoi occhi è feroce, furioso.

Sta' attenta a come parli” ringhia, spaventosamente adirato. “Credi di valere qualcosa per me? Credi che io consideri te e i tuoi patetici figli la mia famiglia? Credi-”
Bulma, inaspettatamente, sorride.

Vegeta, sei sempre il solito scimmione!” ride, perfettamente calma. Libera una gamba, premendogli il piede su un fianco. “E levati di dosso! Invece di fare tanto la bestia, dovresti andare a parlare con tuo figlio!”
Vegeta la fissa allibito. Bulma sbuffa, spazientita.

Maledetto principe delle scimmie. Dovresti dimagrire, mi stai schiacciando.”

E Bulma davvero non se lo aspetta, ma Vegeta scoppia a ridere; non è una risata di divertimento, anzi. Vegeta abbassa il viso e preme la fronte contro l'incavo del suo collo, e in pochi secondi le sue spalle tremano per le risate.

Lascia la presa sui polsi di Bulma, che sorpresa gli posa delicatamente una mano sulla schiena. Lo accarezza lentamente, sperando di tranquillizzarlo mentre le sue risate diventano singhiozzi confusi.

Lo so, Vegeta” mormora dolcemente. “Lo so. Ma sei ancora in tempo.”

Vegeta ha smesso di ridere, e la spalla di Bulma sta lentamente diventando umida.

Gli posa l'altra mano nei capelli, baciandogli una tempia.

Sei ancora in tempo, amore” ripete.

Ancora in tempo.”


*


Trunks sta chiacchierando con Goku, quando la mattina dopo Vegeta si sveglia -più tardi del solito- e si reca nella serra come Bulma gli ha detto.

Gohan è lì con loro, insieme a Videl. Vegeta si è ormai abituato a vederli sempre un po' vicini -la testa di Videl posata distrattamente contro un braccio di Gohan, la mano di Gohan che avvolge casualmente un fianco di Videl-, e notarli stranamente lontani gli fa aggrottare le sopracciglia.

Forse Bulma aveva ragione.

Trunks guarda Gohan di tanto in tanto, durante la conversazione. Come ad accertarsi che sia davvero lì, vivo e tranquillo- le sue iridi sono luminose e costantemente attente, impegnate ad assorbire quanto più Gohan riescano.

Videl ha ancora quello sguardo dolce, quasi malinconico, negli occhi. Sembra voler dire: mi dispiace così tanto.

Goten e Trunks scorrazzano in giro per la serra. Si arrampicano su un albero proprio quando Vegeta si ferma davanti al gruppetto, attirando l'attenzione dei quattro.

Trunks, devo parlarti” afferma, senza giri di parole.

Trunks, naturalmente, si volta verso Gohan come primo istinto. Solo subito dopo alza gli occhi su Goku, a chiedergli scusa per interrompere la conversazione, ma Goku gli mostra un pollice in su e Trunks sorride, allontanandosi con suo padre.

Vegeta fa strada, portandolo fuori dalla serra. “Volevi vedere la Gravity Room” esordisce.

Gli occhi di Trunks si illuminano, ma Vegeta non li vede perché gli da le spalle. “Hai deciso di allenarti con me?” domanda Trunks, allegro.

Vegeta sospira, e sbotta, “no.”

Trunks aggrotta la fronte, confuso. “Allora perché-”

Basta domande, moccioso!”

Trunks si zittisce, abbassa la testa e continua a seguirlo in silenzio.

Vegeta lo conduce fino alla Gravity Room; i due entrano, e il saiyan chiude la porta alle loro spalle.

Poi, si piazza a braccia conserte davanti al figlio.

Per un attimo, sente il più totale imbarazzo prendere il sopravvento su di lui. Vorrebbe maledire Bulma e i suoi discorsi a non finire; fuggire su Namecc; chiedere a Shenlong di farlo sparire; e molte altre cose, ma prende un respiro profondo.

Il Principe dei Saiyan non scapperà di fronte alle difficoltà!

Si schiarisce la voce. Apre bocca per parlare.

Trunks lo fissa in attesa, confuso.

Io-” comincia Vegeta. Prende un altro respiro profondo. “Tu-”

Trunks gli concede qualche altro tentativo, poi ridacchia piano.

Papà” sorride timidamente, “se vuoi abbracciarmi, non c'è bisogno di dirlo.”

E questo non era ciò che Vegeta aveva in mente; voleva dargli solo una pacca sulla spalla, ecco, al massimo.

Ma, improvvisamente, si rende conto di aver bisogno di quell'abbraccio tanto quanto lui.

Non farà il primo passo. Distoglie lo sguardo, senza dire nulla.

Trunks sorride ancora, intenerito, ed è lui a chiudere la distanza fra di loro.

Per la prima, primissima volta nella sua vita, sente il calore di suo padre fra le sue braccia.

È una sensazione così simile all'abbracciare Gohan, e al contempo così diversa. Non ha mai sentito il cuore di suo padre battere contro il suo; per tutta la vita si è domandato come fosse, stringerlo ed essere stretto fra le sue braccia.

Per tutta la vita ha aspettato di ricevere amore da suo padre. Per tutta la vita, ha aspettato questo esatto momento.

Il suo cuore batte impazzito, mentre le lacrime di gioia si accumulano dietro ai suoi occhi.

Suo padre gli vuole bene. Ed è la cosa più bella del mondo -suo padre gli vuole bene.

Se lo ripeterà ancora una, due, dieci volte. Custodirà gelosamente questo istante nella sua memoria come il più caro dei suoi ricordi.

Aveva ragione mamma” mormora contro la sua spalla, con gli occhi chiusi e il calore di suo padre intorno a lui, la consapevolezza che non si sta ancora tirando via da quell'abbraccio. “Hai anche dei lati positivi, papà.”

Vegeta non si scosta, ma grugnisce infastidito. Trunks ride piano, inspirando a fondo il suo profumo.

Ti voglio bene, papà” mormora sottovoce. “Sono così felice che anche tu me ne voglia.”

Vegeta stringe più forte le braccia intorno a lui, chiude gli occhi mentre aggrotta la fronte in un riflesso incondizionato.

Adesso non esageriamo, ragazzino.”

Trunks scoppia a ridere tra le lacrime.


*


Pensi che mio papà preferisca Trunks a me?” domanda piano Trunks, abbassando gli occhi per nascondere il proprio sguardo a Goten.

Il bambino si sta riempiendo la pancia di caramelle, e si interrompe solo nel sentire la voce esitante dell'amico. Conserva il pacchetto di caramelle in grembo, guardandolo stupito.

Perché dici così?” domanda, confuso. Trunks raccoglie le proprie ginocchia al petto, parlando piano.

Non lo so” mormora. “Mi sono sempre sentito...secondo, a questo ragazzo venuto dal futuro.”

Goten lo ascolta con attenzione. “Papà diventa sempre così triste, quando mamma lo nomina. E continua a dire che gli ricordo lui” gli occhi di Trunks si inumidiscono, “come se...come se fossi solo un'ombra di quel Trunks.”

Tira su con il naso. “Niente più di un ricordo evanescente.”

Goten gli posa una mano sulla spalla. Trunks solleva gli occhi nei suoi.

Io preferisco te a quel Trunks!” afferma Goten, serio. Trunks ridacchia piano.

Davvero?” domanda. Goten annuisce.

Sai” racconta, “a volte anche io mi chiedo se papà e mamma preferiscono Gohan a me, o me a Gohan.”

Trunks sgrana gli occhi. “E?” lo incalza.

Goten lo guarda e sorride spensierato. “E mi dico che sono proprio uno stupido a pensarlo!” ridacchia. “I miei genitori ci vogliono bene allo stesso modo. Non esiste una preferenza!”

Trunks sbatte le palpebre per scacciare le lacrime. “Allora perché i miei si comportano in modo così strano con lui?”

Perché non lo vedono mai” risponde pensierosamente Goten. “Perché è un te che viene da un futuro bruttissimo, Trunks. Quello non ha nessuno, se non tua madre!”

Trunks sente un'ondata di vergogna travolgerlo. “Sono...” mormora. Non ha il coraggio di reggere lo sguardo di Goten. “Sono stato davvero egoista” ammette. “Non è così?”

Goten annuisce spudoratamente. “E devi ancora ridarmi i giochi che mi hai rubato.”

Trunks mette il broncio. “Dovresti abbracciarmi, baka!” protesta.

Goten scoppia a ridere, si sbilancia per abbracciarlo goffamente.

E adesso” sorride genuinamente, scostandosi pochi secondi dopo, “ridammi i miei giochi, dai!”


*


Ehi, tu! Cioè...me! Insomma, Trunks!”

Trunks si volta verso la sua versione più giovane, che lo fissa in imbarazzo.

Oh” sorride, divertito, “finalmente hai deciso di rivolgermi la parola.”

Il piccolo Trunks distoglie lo sguardo. “Il fatto che tu sia più grande di me, ma identico a me” esordisce, “ti rende un po' il mio gemello maggiore, no?”

L'altro ride. “Credo che 'fratello maggiore' suoni meglio” lo corregge. “Ma, penso di sì?”
Il più giovane gli prende la mano. “E allora gioca con me e Goten!” esclama, cambiando immediatamente attitudine. “Abbiamo organizzato una caccia al tesoro solo per te! Se trovi il tesoro, vincerai l'ultimo modello di macchina fotografica costruita da me e mia madre!”

Trunks vorrebbe scoppiare a ridere e ricordargli che viene dal futuro; ma invece, annuisce e sgrana gli occhi come se fosse entusiasta della notizia.

Mio fratello ti aiuterà” continua Goten, e il cuore di Trunks fa un tuffo. “Niichan!” lo chiama a gran voce, portandosi le mani ad imbuto davanti alla bocca. Gohan, a qualche metro da lì, impegnato a leggere steso sull'erba, allunga la testa all'indietro per guardarli.

Vieni a giocare!” urla il piccolo Trunks. “Avete tempo fino alla fine del tramonto!”

Gohan alza solamente un braccio, mostrando un pollice in su.

Trunks vorrebbe ridere, piangere e ridere fino allo sfinimento.


*


Il sole sta tramontando davanti a loro.

Anche se hanno scoperto il tesoro -una montagna di dolcetti nascosti in soffitta- poche ore prima, hanno deciso di fingere che la caccia sia stata estremamente difficile e di tornare dai bambini solo pochi minuti prima dello scadere del tempo.

Trunks e Gohan sono stesi sull'erba, in silenzio. Ci sono talmente tante cose che Trunks vorrebbe dire, che non riesce a dirne nemmeno una.

E, inaspettatamente, è Gohan a rompere il silenzio.

Trunks” lo chiama. Trunks sobbalza, sorpreso, poi volta il viso verso di lui.

Ascolta...” Gohan si tira su, non sapendo bene cosa dire. “Io...so di essere stato molto importante per te, nel tuo tempo.”

Anche Trunks, stupito, si mette seduto. Gohan si posa una mano fra i capelli, imbarazzato.

Volevo solo che sapessi...che anche tu sei stato importante per me. Ne sono sicuro.”

Trunks sbatte le palpebre, incapace di parlare. Gohan prende un respiro, e continua.

So...che ti manco. Che io non sono lo stesso me che conosci” ridacchia, “ma...potrai tornare qui. Tutte le volte che ne hai bisogno. Immagino che non sia la stessa cosa” mormora, “però potrai sempre contare su di me.”

Lo guarda negli occhi, sorride affettuosamente. “Le mie braccia saranno sempre aperte per te, Trunks.”

Trunks si morde forte un labbro per non piangere. In questi tre giorni ha vissuto una miriade di emozioni; vorrebbe fermare il tempo, poter riprendersi.

Si avvicina a Gohan, affondando nuovamente contro il suo petto. Gohan lo stringe a sé, pensando a quanto realmente questo ragazzo fragile e fortissimo fra le sue braccia debba avere sofferto.

A quanto debba essere solo, in quel suo tempo distrutto.

Grazie” mormora Trunks. “Lui...lui era proprio come te. Identico. Sotto ogni aspetto.”

Ride piano, lasciando andare un po' di tensione. “Solo che lui aveva un braccio solo.”

Gohan emette un verso che fa ridere Trunks. “Ugh. Doloroso.”

Trunks frena le risate, resta in silenzio per qualche istante.

L'ha perso per difendermi” sussurra infine.

L'istinto fraterno ha la meglio su Gohan; si sente in dovere di proteggerlo.

Gli posa un bacio fra i capelli, sperando che un giorno smetta di soffrire.

Sono certo, Trunks” mormora, “che lo rifarebbe altre mille volte.”


*

Videl afferra la macchina fotografica che Trunks le porge, quando la mattina dopo il sole è alto nel cielo e Goten e il piccolo Trunks si mettono nelle pose più assurde.

Coraggio!” ordina, dispotica, indicando Trunks e Vegeta. “Anche voi! E non fate storie!”

Videl scatta decine di foto; sia quando i suoi amici ne sono consapevoli, sia quando sono impegnati a fare tutt'altro. Si premura sopratutto di immortalare Trunks con Gohan e con Vegeta.

Solo all'ultimo, imposta la modalità autoscatto per fotografare quest'immensa famiglia; Goku, Chichi, Goten, Gohan, Bulma, Vegeta, Trunks -entrambi i Trunks- e se stessa. Rivolge il segno di vittoria all'obiettivo, perché sa di avere vinto.

Forse, forse è riuscita a portare un po' di gioia nella vita di quel ragazzo dai profondi occhi azzurri.


*


Papà, devo darti una cosa.”

Trunks lo ferma nel corridoio, quando sua madre sta ancora lavorando nel suo laboratorio e il piccolo Trunks dorme da un pezzo. Gli porge una capsula hoipoi, e Vegeta la fissa confuso.

Prendila” sorride Trunks. “Puoi aprirla senza lanciarla.”

Vegeta la raccoglie nel proprio pugno, la guarda sospettoso prima di aprirla.

In pochi secondi, nei palmi delle sue mani si materializza una sciarpa rossa.

Cos'è?” domanda, sorpreso.

Trunks sbuffa. “Papà, è una sciarpa. Mamma mi aveva detto che non sei pratico di abiti terrestri, però-”

So cos'è” sbotta Vegeta. “Voglio dire-”

L'ha fatta mamma” spiega Trunks. “È un regalo per te.”

E, inaspettatamente, Vegeta sente il proprio cuore stringersi; si sente attraversare da una dolorosa ondata di impotenza, al pensiero di Bulma in quell'universo parallelo, sola e senza di lui.

Ma quella sensazione viene presto messa da parte, quando Vegeta sente un odore familiare.

Sgrana gli occhi.

Quella pazza di tua madre” ride soltanto. Trunks gli rivolge uno sguardo ferito.

Papà, non osare-”
“Di' a Bulma di piantarle in primavera” lo interrompe, sistemandosi la sciarpa intorno al collo. “E di smetterla di essere così ossessiva con i suoi maledetti fiori.”

Senza aggiungere nient'altro, si allontana in direzione della veranda.

Fuori c'è vento. Avvicina la sciarpa al viso fino a coprirsi il naso; inspira profondamente l'odore di fresie. L'odore di Bulma.

Ah, e Trunks?”

Sa che lo ha seguito. Trunks mormora un assenso.

Vegeta tace, poi scuote la testa.

Lascia stare” conclude.

Trunks rimane in silenzio per qualche minuto, scrutando solo il cielo stellato sopra di loro.

Infine parla.

Papà?” mormora.

Cosa” risponde bruscamente Vegeta.

Anche lei ha detto di dirti che ti ama.”


*


Videl sta ancora armeggiando con i trucchi di Chichi; ormai Gohan non ricorda più com'era la sua faccia prima di quella brutta cicatrice.

È proprio necessario?” si lamenta, cercando di scostarsi. Videl lo afferra dalla testa, tenendolo fermo.

Certo che lo è!” esclama, furiosa. “E se non stai fermo, ti infilo la matita in un occhio e te lo strappo!”

Gohan emette un verso scioccato. “Sei così violenta...”

Si tocca i capelli, corti e così strani rispetto al solito. “E poi, lo so che odi questi capelli. Perché lo hai fatto?”

Videl lo squadra senza dire nulla. Per un attimo vorrebbe spiegargli tutto- una donna sa riconoscere la verità dietro a un paio di occhi tristi.

Primo” risponde, cambiando argomento, “mi serve la tua tuta da combattimento, e mi serve adesso. Quella che hai indossato questi giorni, sperando che non puzzi troppo.”

Ride, osservando l'espressione offesa di Gohan. “Secondo” continua, avvicinandosi pericolosamente al suo viso, “mi piaci anche così.”

Lo bacia, e a Gohan non importa molto più né dei suoi capelli né della sua faccia.


*


È da mezzora che Trunks lo fissa insistentemente, e Trunks sta cominciando a preoccuparsi.

Trunks” lo chiama, sperando di non infastidirlo, “c'è qualcosa che devi dirmi...?”

Sono entrambi seduti al tavolo della cucina, ed è pomeriggio inoltrato. Nella stanzetta di Trunks, Gohan sta aiutando Goten a fare i compiti; invece, Videl sta chiacchierando con Bulma mentre preparano insieme la cena, ma la cucina è così grande che i due Trunks nemmeno le sentono.

Goku e Vegeta, in via del tutto eccezionale, si stanno allenando -scontrando- insieme nella Gravity Room.

Il piccolo Trunks guarda nervosamente in basso. L'altro lo esorta con uno sguardo interrogativo.

Ho fatto una cosa per mamma” ammette infine il bambino. Gli porge timidamente un grande foglio arrotolato che nascondeva sotto il tavolo.

Accidenti!” esclama Trunks. “Cos'è, un disegno? Questo foglio è enorme!”

Sta' zitto!” lo rimprovera il più giovane, portandosi un dito sulle labbra. “Lo devi dare a mamma, capito? Non sbirciare! E conservalo bene, nel futuro deve arrivare integro, chiaro?”

Trunks scoppia a ridere. “D'accordo” gli assicura, scompigliandogli i capelli.

Videl li raggiunge in quel momento, posa entrambe le mani sul tavolo e i due si voltano verso di lei, che è un misto incredibile di dolcezza e prepotenza. “Anche io ho una cosa per te” commenta la ragazza, senza preamboli. Estrae dalla tasca dei pantaloni una capsula hoipoi, e la consegna a Trunks con un solo gesto.

Aprila una volta tornato nel tuo tempo. Non prima.”

Trunks la guarda per qualche secondo, sorpreso. Infine annuisce.

Cosa c'è dentro?” domanda. Videl gli getta un'occhiataccia.

Lo scoprirai dopo!” insiste. Il piccolo Trunks ride, poi si rabbuia.

Questo vuol dire che stai per andartene?” domanda piano.

Trunks lo guarda, stupito. Non si aspettava quello sguardo triste.

Partirò domattina” spiega, sperando di suonare dolce. L'altro abbassa lo sguardo.

Tornerai?” domanda a bassa voce. Trunks tace per qualche secondo, sempre più sorpreso.

Certo che tornerò” risponde infine, con un sorriso. “Tornerò eccome! Non vi libererete di me, eh eh.”

Videl ridacchia. “Sarà meglio per te” commenta, strizzandogli un occhio. “Ci mancherai, ragazzo del futuro.”

Il suo sguardo si addolcisce. “E mancherai molto a Gohan.”

Trunks tace, e solo dopo alcuni istanti si scioglie in un sorriso malinconico.

So che lo lascio in buone mani” mormora. “Videl...grazie. Anche per questo.”
Stavolta, è Videl a restare spiazzata.

Prenditi cura del suo cuore” aggiunge Trunks. I suoi occhi sono tristi, ma fiduciosi. “Okay?”

Videl esita, ancora sorpresa. Poi annuisce, e il suo volto si apre in un sorriso.

Okay.”


*


Porta questo a Bulma!”
Goku lo stringe in un abbraccio stritolante, sollevandolo da terra e minacciando di soffocarlo. Trunks tenta di liberarsi, tossendo mentre Vegeta lancia a Goku uno sguardo truce.

Goku lo lascia andare, ridendo e portandosi una mano dietro la testa. “Ah, lascia stare. Dille solo che le voglio bene.”

Trunks ha già sistemato nella sua macchina del tempo sia i disegni del piccolo Trunks, sia alcuni progetti che Bulma gli ha chiesto di portare a sé stessa. La famiglia Son gli ha consegnato dei bellissimi fiori raccolti direttamente dal loro giardino.

Nella sua tasca si trova la capsula hoipoi datagli da Videl; freme ancora di curiosità.

E Vegeta, inaspettatamente, indossa ancora la sciarpa che Trunks gli ha consegnato. Guardandolo, Trunks non può evitare di sorridere.

Bulma lo abbraccia, gli posa un bacio sulla fronte e gli augura buon viaggio. Chichi gli schiocca un bacio su una guancia; Goten e Trunks gli circondano le gambe come polipi, piangendo disperati -Goten sembra una fontana, mentre Trunks cerca un minimo di controllarsi. Se la situazione non fosse così tragica, l'altro Trunks scoppierebbe a ridere.

Goku lo circonda in un altro abbraccio - “questo invece è per te” - e Gohan lo stringe a sé un'ultima volta. Trunks si impone di memorizzare il suo profumo; di tenerlo con sé per sempre.

Quanto vorrebbe avere l'opportunità di risentire il suo odore ogni volta che ne ha bisogno. Spesso, vede sua madre sistemare fra i cassetti e stringersi al petto i vecchi vestiti di Vegeta; anche lui vorrebbe avere quelli di Gohan, ma sono andati perduti.

Gohan gli accarezza la testa in un gesto che lo riporta alla realtà, e Trunks si scosta a malincuore.

Anche Videl lo abbraccia, stritolandolo. Ormai è come una sorella maggiore. Gli ordina di stare bene e sbatte il pugno contro il suo, facendolo ridere.

Vegeta, contro qualsiasi aspettativa, gli posa una mano sulla spalla e la stringe, guardandolo dritto negli occhi. Trunks sorride, e nessuno dei due ha bisogno di parole.

Finalmente, Trunks sale a bordo della sua macchina del tempo.

Agita la mano fino a scomparire.

In un attimo, è andato via portando con sé un pezzettino dei cuori di tutti.


*


Sei tornato!”

Bulma corre incontro a suo figlio, che l'abbraccia e la solleva non appena lo raggiunge. Lei gli stringe forte le braccia intorno al collo, ascoltando la sua risata tranquilla.

Mi sei mancato tanto, tesoro. Raccontami tutto!”

Papà è cambiato!” comincia Trunks, e continua il suo racconto senza mai prendere fiato. “Gohan- è uguale a com'era, mamma- e Videl! Devo dirti di Videl! Lei è fantastica, e- mamma, anche tu, sei incredibile in qualsiasi universo- Goku ti manda un abbraccio, e ho dei fiori, e dei disegni di Trunks- papà ti ama- ha detto, ha detto di piantarle in primavera. In primavera, mamma. Non so cosa, però-”

Bulma sgrana gli occhi, e l'espressione sul suo viso è così stupita che Trunks si zittisce.

Le fresie” sussurra. “Tesoro” mormora, con urgenza, “le fresie!”

Sul suo volto si apre un sorriso felice che Trunks non ha mai visto: pura gioia. Le consegna i disegni di Trunks, che Bulma apre e davanti ai quali si commuove.

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Annusa i fiori, mentre un sorriso dolce le si dipinge sulle labbra.

Papà ha tenuto addosso la tua sciarpa tutto il tempo” racconta Trunks. Bulma lo tira in un abbraccio, e Trunks sa che sta piangendo perché è felice.

Solo più tardi, Bulma srotola i progetti dell'altra sé stessa, e con la scusa di doverli studiare lo scaccia dal laboratorio. Trunks sa che ha bisogno di ricomporsi; si oppone per gioco, poi esce ridacchiando e si dirige in camera sua.

Finalmente, estrae la capsula hoipoi che Videl gli ha consegnato dalla tasca della giacca.

Con il cuore che gli batte forte, la apre.

Rischia di scoppiare a piangere non appena ne scopre il contenuto.

Stringe forte a sé la tuta da combattimento di Gohan; ancora impregnata del suo profumo, ancora morbida sotto le sue guance.

Gli sembra quasi di avere Gohan fra le sue braccia.

Insieme alla tuta, ci sono libri e quaderni di scuola. La calligrafia di Gohan...

Le fotografie dello scorso pomeriggio, stampate, sono in ordine una sopra l'altra.

E, Trunks non ha idea di quando diavolo l'abbia presa, ma c'è anche una camicia rosa con su scritto “Badman” fra le altre cose. È sicuro che, in tutto questo, ci sia lo zampino di Bulma.

Indossa la maglia di Gohan, sentendosi al sicuro.

Stringe al petto anche quella ridicola camicia rosa, e sollevando gli occhi al cielo sa di non essere mai stato solo.






Primavera




Bulma attraversa il giardino intorno alla Capsule Corporation con aria nostalgica, arrivando fino alla parte più nascosta.

Sotto un grande salice piangente si trova la lapide di Vegeta. Nonostante il sole primaverile che picchia forte, il posto è all'ombra e una brezza fresca le sferza le guance.

Bulma sorride, bacia il palmo della propria mano e poi lo posa sulla terra sotto di sé.

Si stende sull'erba accanto alla lapide, posando le braccia dietro la testa e sorridendo spensieratamente.

Posa nuovi fiori sul terreno, sospirando tranquillamente.

Le fresie emanano un buonissimo profumo.

La sciarpa di Vegeta, qualche universo parallelo più in là, ne è ancora impregnata.





Angolo Autrice



Ci sono talmente tante cose da dire, su questa storia, che non so nemmeno da dove cominciare.

Quindi, per prime sbrigherò le faccende “burocratiche”: la fanart posta all'interno della storia non è opera mia, io l'ho soltanto modificata. Era troppo adorabile per non usarla. Nel caso che qualcuno sapesse chi ne è autore/autrice, mi faccia sapere e provvederò a dare credito all'artista!
E, tornando alla storia...è una storia che ho scritto quest'estate, tutta in una volta, durante un'unica notte, e che sono corsa a far leggere a mia madre al detestabile orario delle sei e mezzo del mattino non appena lei si è svegliata. Come già detto, la dedico a lei; le fresie sono i suoi fiori preferiti, anche se lei con Bulma non ci azzecca proprio niente

C'è davvero tanto di me, in questa storia, che spero vi abbia lasciato un sorriso.

Più che altro...ringrazio mia sorella, perché sta leggendo questa storia proprio in questo momento: e perché so che, se le chiedessi se le è piaciuta, mi risponderebbe “certo sì”.

Trunks del futuro è sempre stato un personaggio capace di commuovermi, di farmi sentire fino in fondo la sua sofferenza. Così forte e determinato in apparenza, così fragile e solo in realtà.

Mi piacerebbe che Toriyama, anche dopo tutti questi anni, esplorasse meglio la sua mente; e, nell'attesa, provo a mettere io per iscritto i suoi pensieri, il suo modo di provare emozioni, perlomeno per come la vedo io.

Quindi mi scuso per l'ennesima stronzata che scrivo sul povero Mirai!Trunks, ma davvero non riesco a trattenermi

Stavolta ho cercato di mettere in luce anche la psicologia di tutti gli altri personaggi, e spero di essere riuscita in quest'impresa complicata. In particolare, ci sono cinque personaggi di cui mi piacerebbe spiegarvi meglio, nel caso qualcosa non fosse chiaro.

Vegeta non è realmente crudele; è solo abituato a comportarsi in quel modo, e non sa come agire diversamente. Questo lo porta ad aggredire le persone; sente la sua mancanza come un fallimento, di conseguenza si sente vulnerabile. E chi ha paura di essere debole non può fare altro che attaccare per dimostrare la propria forza.

Videl...Videl è sicuramente la mia preferita, in questa storia, anche più dello stesso Trunks. Videl capisce molto più di tutti gli altri: e non so se il messaggio sia arrivato anche a voi, ma vi lascerò il beneficio del dubbio. Videl comprende la sua sofferenza, e anche la sua gioia. Videl sa come si sente, e vede le sue emozioni riflesse in quel ragazzo venuto dal futuro a tal punto da mettergli a disposizione tutto ciò che ha: persino il suo amore.

E Gohan, Gohan è il solito coglione e non capisce niente non sa bene cosa Trunks provi, ma riesce in qualche modo a percepire il modo in cui gli manca, il modo in cui lo idolatra. Per questo sente la responsabilità di quell'altro Gohan premergli addosso, e si comporta sotto esplicita indicazione di Videl nell'unico modo in cui qualsiasi Gohan di qualsiasi universo potrebbe comportarsi; in modo goffo, tenero, vagamente imbarazzante. E Trunks ne è felice.

Trunks del presente è soltanto un bambino, che invidia sé stesso -o perlomeno, quel Trunks del futuro. Ed è proprio un paradosso a legare i due Trunks, il paradosso dell'invidia che l'uno prova per l'altro: Trunks del futuro invidia il fatto che il Trunks del presente abbia la possibilità di avere l'amore del padre per tutta una vita, mentre il Trunks del presente invidia Trunks del futuro perché lo crede quello più amato dal padre. Vegeta è il motivo del dolore di entrambi, completamente inconsapevoli del fatto che il padre li ami allo stesso modo, e quindi condannati ad uno stesso dolore che sono incapaci di superare.

Bulma del presente è profondamente diversa da quella del futuro. Bulma del presente conosce Vegeta ed è certa del suo amore; per questo non ha paura di sfidarlo, di ferirlo con le sue parole. L'altra Bulma, invece, non osa sperare che Vegeta non l'abbia dimenticata, e non vuole nemmeno tornare indietro per rivedere i suoi amici. Sa che la gioia che proverebbe, nell'incontrarli di nuovo, le farebbe solo del male.

Tuttavia, lei ama ancora Vegeta, ed è per questo che, invece di aspettare che sia lui a mandarle un segno del suo amore -cosa che, comunque, Vegeta fa-, è lei ad offrirgli il suo affetto immutato attraverso un oggetto in apparenza così semplice: una sciarpa rossa impregnata del profumo dei suoi fiori preferiti. Qualcosa che il Vegeta del futuro probabilmente non avrebbe neanche ricordato, ma che quello del presente riconosce immediatamente.

Mi dispiace per le note più lunghe della storia

Credo di aver chiarito tutto, quindi vi saluto e spero ancora una volta che la storia vi sia piaciuta.

Un abbraccio,



Seele

  
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