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Autore: verox    25/02/2009    11 recensioni
storia di veve_tonks (vecchio account)
"Tentativo di ff che spero vada a buon fine.
-Aprì il biglietto e lesse le poche righe scarabocchiate:
“Ora libera e tu?
Ci facciamo un giro? Biblioteca off limits, amici che copiano. ”
Sorrise ed estrasse dall’astuccio una biro blu, molto più pratica di piume e inchiostro per dei messaggi del genere.
Scrisse nella sua solita bella calligrafia tondeggiante:
“Fratello e cugina ad Erbologia, niente parco. Cugino dorme.
Stanza delle Necessità?”
Con un colpo di bacchetta rispedì il biglietto al mittente.
Dopo poco quello tornò indietro.
“Tra dieci minuti lì.”-
Leggete e recensite^^"
revisone del 20-09-2010
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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CAPITOLO SECONDO


Okay. Direi che il primo capitolo vi è piaciuto abbastanza.
Dunque continuo.
Spero di non deludervi in nessun modo.
Questo capitolo è dedicato alla mia cara compagna di banco, Giada, che spero lo apprezzi.
Recensite, grazie.


LA VERITA’



Rose stava comodamente accoccolata sulla poltrona di velluto più vicina al fuoco della sala comune di Grifondoro.
Sorseggiava lentamente una tisana da una tazza colorata che teneva con la mano sinistra e con la destra girava ogni tanto le pagine ingiallite del librone dalla copertina di pelle blu che aveva appoggiato sulla gambe.
Era un’opaca mattina di fine ottobre, uno di quei giorni in cui tutti i ragazzi si fiondano ad Hogsmeade per godersi gli ultimi raggi di sole della stagione.
Rose aveva altro da fare.
Guardò distrattamente l’ora sul suo piccolo orologio da polso babbano.
Le dieci e mezza.
Più o meno dovevano essere usciti tutti.
Finì in un sorso il contenuto della tazza che poi appoggiò sul tavolino di legno davanti a lei, chiuse il libro e si alzò sbuffando.
Salì lentamente le scale che la portavano al suo dormitorio e varcò la terza porta a sinistra.
La stanza era ottagonale; le testiere dei quattro grandi letti a baldacchino erano addossate alle pareti, alternate da delle grandi finestre che davano sul lago nero; Rosie raggiunse velocemente il suo baule ai piedi del letto sfatto, lo aprì e cominciò a rovistare al suo interno alla ricerca di qualcosa da mettersi.
Optò per un paio di jeans chiari, una camicia a quadretti di suo fratello e un paio di scarpe da ginnastica distrutte.
“Che look ricercato…” commentò la ragazza lanciando uno sguardo scettico al suo riflesso nel grande specchio appeso alla parete.
Andò alla scrivania e prese dall’ultimo cassetto un astuccio colorato che conteneva tutti i suoi cosmetici; si truccò giusto quel che bastava per coprire le occhiaie che le ultime notti insonni le avevano regalato.
“In culo anche ai rimedi di Madama Chips” biascicò contrariata dando un ultimo tocco di correttore “Oggi scrivo una lettera a nonna Molly e le chiedo se ha qualcosa che funziona per questa cavolo di insonnia”
Sbuffò passandosi una mano tra i disordinati ricci rosso scuro.
Prese la bacchetta e con uno stretto giro di polso rivolto alla sua testa i capelli si divisero in ordinati boccoli; Rosie raccolse subito con un fermaglio i ciuffi ramati che le cadevano davanti agli occhi e si guardò allo specchio.
“Rose, mangia ancora un po’ di più e scoppi” si disse sarcastica la ragazza infilandosi una cintura nei passanti dei jeans per evitare che le cadessero.
Sospirò; si mise una sciarpa leggera intorno al collo, prese la borsa di pelle e uscì sbattendo la porta.

“Noi andiamo allora” disse Ephias appoggiandosi al baldacchino dai drappi di velluto verde e argento “Sicuro che non vuoi venire con noi?”
“Possiamo passare la giornata a spiare i bambinetti del terzo anno che cominciano ad uscire in coppia” propose Nathan sistemandosi la cresta blu elettrico con un tocco di bacchetta “Sarà uno spasso”
“Ancora con quegli scherzi idioti?” bofonchiò Scorpius continuando a leggere disteso sul suo letto appena rifatto “Trovate qualcosa di più divertente da fare”
“Era il tuo preferito” gli ricordò Nathan corrugando la fronte
“Esatto, era” disse Scorpius sottolineando l’imperfetto
“Beh, mia sorella non sarà contenta che te ne stai qui” commentò Ephias “Dice che non vi vedete mai, che non stai mai con lei…”
“Oh, ma che vuole da me?” esclamò Scorpius alzando la voce “Cosa volete tutti da me? Non sto tanto bene, okay? Devo farmi venire il vaiolo di drago solo perché a lei sembra che non stiamo tanto insieme?”
“Ehi, fratello, calmati” ordinò Nathan alzando un sopracciglio “Eph voleva solo farti notare che non esisti solo tu in questo mondo e che dovresti cominciare a toglierti questo egocentrismo di dosso”
“Io egocentrico?” lo guardò Scorpius incredulo “Parli seriamente?”
“Cazzo, Scorp, pensi solo a te stesso!” lo accusò Nathan arrabbiato “Fai sempre quello che ti pare e piace; una volta noi eravamo una squadra”
“Perché ora cosa siamo?” chiese il biondo incrociando le braccia
“Io e Ephias siamo una squadra, ci aiutiamo a vicenda, ci stiamo vicini” spiegò Nathan con una smorfia “Tu fai il prezioso; non esci più con noi, non facciamo più scherzi insieme, dimmi quand’è l’ultima volta che siamo andati al piede di porco a farci una sbronza insieme!”
“Nat forse è un po’ brusco, Scorp” disse Ephias attirando l’attenzione dei suoi due amici “Ma ha ragione. Okay, siamo ragazzi, non siamo così sentimentali da metterci a piangere per te e venirti ad elemosinare cinque minuti di risate, ma ci fai venire la depressione!”
“Cosa dovrei fare?” domandò Scorpius guardandoli negli occhi “E’ un brutto periodo, non lo faccio apposta”
“Potresti parlarcene!” esclamò Nathan amareggiato “Ci siamo sempre detti tutto, non vedo perché dovremmo smettere proprio ora!”
“Ma non lo so il motivo” mentì Scorpius abbassando lo sguardo “Proverò a tirarmi su, okay? Ma oggi davvero non ce la faccio; dite a Cordelia che mi dispiace”
“Che i numi tutti ci proteggano” pregò Nathan tornando a sorridere
“Quella ci tirerà addosso tante di quelle fatture” commentò infastidito Ephias
“Beh, biondo, rimettiti” lo salutò Nathan camminando verso la porta seguito da Ephias “Che sta sera scappiamo e andiamo a farci una burrobirra”
“Ciao” gli sorrise Scorpius
Si richiusero la porta alle spalle.
Guardò l’orologio; perfettamente puntuale.
Si alzò, prese a caso una felpa dal baule, la infilò sopra la maglietta dei Tornados; si mise in tasca il portafogli, le cicche e l’accendino e uscì.

“Ciao” salutò Rosie entrando nella stanza delle necessità un po’ affannata
“Sempre in ritardo, eh” le sorrise Scorpius chiudendo il libro che aveva iniziato a leggere per far passare il tempo
“Scusa, ho trovato gente per strada” ribatté Rose appoggiando la borsa sul tavolino di ferro battuto davanti al camino “Ma basta con questo arredamento così triste!”
Comparvero dei quadri colorati alle pareti, una poltrona gonfiabile di un gustoso verde mela e un tappeto con un disegno astratto magenta e giallo.
“Mamma, Rosie, tutti questi colori accecanti” borbottò il ragazzo contrariato “Era tutto così delicato prima”
“Appunto” sorrise la ragazza lasciandosi cadere sulla poltrona appena comparsa
“Che scusa ti sei inventata oggi?” chiese lui fissandola divertito
“Notte insonne, che non è una scusa” rispose Rose, poi aggiunse ridendo “Causa crampi: balla colossale; tu?”
“Oggi rischio il vaiolo di drago, a quanto pare” le sorrise Scorpius
“Mmm… mi sa che non mi fa tanto bene starti vicino allora” commentò lei alzandosi per raggiungerlo “Però l’ho già avuto il vaiolo di drago, quindi non posso prenderlo”
“Giusta osservazione” disse Scorpius passandole un braccio attorno alle spalle mentre lei si accoccolava sul suo petto “Davvero non hai dormito?”
“Non dormo da un po’” mormorò Rose chiudendo gli occhi
“Ma Madama Chips non ti aveva dato una nuova pozione?” chiese il ragazzo baciandole la fronte
“Non funziona” bofonchiò lei alzando le spalle “Oggi scrivo a mia nonna e chiedo a lei… credo che Madama Chips sia un po’ fusa, ultimamente”
“Da quando è morto Gazza” constatò Scorpius con un mezzo sorriso
“Se è per quello anche Pix non è più lo stesso da allora” disse Rose “Non si diverte più a fare i disastri, il nuovo custode è troppo calmo”
“A essere sincero, gli scherzetti malefici di Pix mi mancano” convenne Scorpius divertito “Mi facilitava le cose con i bambinetti del primo, finché non arrivava una certa sotutto molto irritante”
“Grazie” sorrise Rose sempre con gli occhi chiusi “Ecco come sono ai tuoi occhi”
“Che sciocchina” rise Scorpius giocando con i capelli di lei “Come eri ai miei occhi”
“Bella roba” borbottò contrariata Rosie “Solo perché mi piace studiare”
“Ecco anche in questo momento lo sembri…” rise Scorpius ricevendo un sonoro pugno in pancia dalla ragazza “Ahi!”
“Dillo un’altra volta e giuro che ti spello vivo” lo minacciò Rose alzandosi sulle ginocchia, pronta a colpirlo di nuovo
“Cos’è che vuoi fare?” chiese il ragazzo fingendo di non aver sentito
Rose fece per tirargli un altro pugno, lui le bloccò il polso.
“Ma che manesca, signorina Weasley” la richiamò lui ridendo “Non deve picchiarmi”
“Posso togliere punti a Serpeverde, se lo preferisci” l’avvertì Rose con un sorriso ed iniziò “In quanto Caposcuola tolgo cinquanta punti a…”
Venne interrotta da Scorpius che la baciò improvvisamente e che non si staccò più.

Rose si mise a sedere sul grande letto al centro della stanza delle necessità.
Scorpius dormiva beatamente al suo fianco, coperto solo dal lenzuolo bianco che gli arrivava appena sopra l’ombelico.
La ragazza gli sistemò i capelli biondi un po’ umidi di sudore e sorrise.
Era così bello.
A carponi raggiunse i suoi slip a righe colorate abbandonati ai piedi del letto e se li infilò, poi prese la felpa blu scuro di Scorpius e la indossò sulla pelle nuda, sul tavolino di ferro battuto c’era il libro che il ragazzo stava leggendo quando Rose era entrata, la ragazza corse in punta di piedi a prenderlo e poi tornò a stendersi di fianco a lui che continuava a dormire con respiro leggero e con un sorriso soddisfatto sulle labbra morbide e chiare.
“Sul male. Una ricerca tomista” lesse Rose sulla copertina rossa del grosso volume.
Cominciò a sfogliarlo e sulle sue ginocchia cadde una busta di carta pregiata, chiusa con un sigillo in ceralacca verde, forse usata come segnalibro.
Incuriosita, Rose lanciò una fugace occhiata a Scorpius che dormiva al suo fianco e poi aprì la busta e ne estrasse due fogli scritti con calligrafia allungata in inchiostro nero; in alto portava la data del dicembre dell’anno scolastico passato.

“Caro Scorpius,
ti scrivo perché non ho altro mezzo di farti avere questa notizia.
Come tu ben sai, la nostra è una famiglia nobile, di antica casata, dal sangue puro e tu sei l’unico erede; tutti i componenti della famiglia Malfoy hanno sacrificato qualcosa in nome del loro stendardo.
Dall’antenato rinascimentale Sir Elizar Malfoy che si vendette come servo del re per impedire la scoperta del mondo magico; a Hyperion Malfoy, di cui porti il nome, che donò i risultati delle sue ricerche sulle arti oscure a maghi che non ne erano degni per salvare la sua famiglia; a tuo nonno Lucius, portato ad Azcaban senza un appello; e io, tuo padre, che porto ancora il segno malefico di quel sacrificio sull’avambraccio e me ne vergogno.
Nonostante tutti questi sacrifici, il nostro nome è caduto in basso, con il Signore che siamo stati obbligati di servire e che ci aveva promesso l’idillio ma ci ha portato solo nel fango.
Mi addolora il fatto che tutta la responsabilità debba cadere su di te, figlio mio,che non c’entri nulla; ma la realtà è questa.
La realtà è che tu sei promesso alla figlia dei Nott, Cordelia, da quando sei nato.
Ci serve questo matrimonio, Scorpius; serve alla nostra famiglia, per risollevarsi, per trovare il grande onore perduto.
So che sei un bravo ragazzo e che capirai.
Dopotutto, sono venuto a sapere che siete già insieme; ciò faciliterà le cose.
Cordelia è una brava ragazza, di buona famiglia e sono sicuro che saprete volervi bene nel modo più giusto per una coppia come voi.
Non ti ho mai considerato un Malfoy degno del tuo nome, è vero, a mio gusto hai preso troppa bontà da tua madre, ma sei intelligente, ne sono sempre stato cosciente, perciò sono certo che farai la scelta più giusta; cioè la sposerai.
Non vederlo come un sacrificio o una condanna, Scorpius; ci ho pensato a lungo e sono arrivato al punto di dire con certezza che è lei la ragazza giusta per te.
Questa del matrimonio e’ l’ultima carta che ci possiamo giocare, figlio mio,mi raccomando, giocala bene.
Ti allego l’anello; tu sai la sua lunga storia, quindi fai attenzione.
Io e mamma ti abbracciamo,
fai la cosa giusta,
Papà
Draco Lucius Malfoy”

A Rose tremavano le mani.
Era agghiacciata.
Continuava a rileggere sempre la stessa riga, come un disco rotto.
“La realtà è che tu sei promesso alla figlia dei Nott, Cordelia, da quando sei nato”
Da quando era nato.
“Rose” mugugnò Scorpius girandosi verso di lei con un sorriso “Rose, cosa…?”
Il ragazzo vide la lettera tra le mani della ragazza che si voltò lentamente per guardarlo con i suoi occhi blu oceano.
“Oh, Rose non è come…” iniziò Scorpius mettendosi a sedere
“Non me ne frega niente” lo interruppe lei alzandosi e cominciando a cercare i suoi vestiti sparsi a terra “Non parlare”
“Rose, posso spiegarti…” continuò il ragazzo infilandosi i boxer e cominciando ad inseguirla per la stanza “Non è come sembra, io…”
“Non voglio sentire” urlò Rose trattenendo le lacrime mente si chiudeva la cerniera dei jeans “Brutto stronzo, ipocrita…”
“Mi vuoi ascoltare?” domandò lui bloccandole le mani che stavano chiudendo la camicia a quadretti appena infilata sopra il reggiseno rosa
“No!” gridò lei allontanandolo bruscamente “Mi fai schifo, non toccarmi!”
“Ma Rose…” tentò lui infilandosi i pantaloni in fretta “Tu non capisci…”
“Io non capisco?” lei era livida di rabbia “Tu lo sapevi da dicembre scorso! Ancora prima che io e te cominciassimo a vederci, ti rendi conto? Tu mi hai preso in giro per dieci mesi! Dieci mesi di balle! Ci sto insieme solo per coprirci, non voglio che l’altro Nott si arrabbi con me…” gli vece il verso Rosie “Balle! Tutte balle!”
“Lo sapevo, okay” ammise Scorpius alzando le mani “Ma io non potevo dirtelo, non avrei sopportato perderti così”
“Perché ora cosa sta succedendo?” Rose si girò verso di lui “Sei un egocentrico, Scorpius, pensi solo al bene di te stesso. A me non pensi? Come mi sento io adesso secondo te? Se me l’avessi detto subito forse mi sarebbe passata in fretta e invece no! Hai aspettato che io mi innamorassi di te a puntino, giusto per poi piantarmi con questa scusa…”
“Ma non ti avrei mai piantata!” urlò Scorpius arrabbiato
“Quando avevi intenzione di dirmelo allora?!” gridò più forte la ragazza con le lacrime che ormai correvano libere sulle sue guance.
Silenzio.
“Mai” si rispose da sola Rose annuendo “Bene, bene…”
“Rose…” la chiamò lui vedendola aprire la porta
“Vaffanculo, Scorpius” disse lei prima di chiudersi violentemente la porta alle spalle.



Al prossimo capitolo, se lo vorrete.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito al primo capitolo.
  
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