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Autore: Delfi_SirioStars    14/11/2015    2 recensioni
Una nuova forza portante. Un nuovo pericolo. Un nuovo inizio...
Dal testo:
" Cercò di non perdere di vista l’originale ma quando si lanciò verso di lei per bloccarla si accorse che era solo una copia e sparì. Quella ragazza era riuscita a seminarlo. Era incredibilmente abile.
Sfinito l’uomo non potette fare altro che tornare a casa. "
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raikage
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3: Non è come sembra
 
Era ormai giunto il primo pomeriggio e Kakashi rifletteva su ciò che era successo nel bosco e sul perché avesse mentito all’Hokage poco tempo prima…
 
  *Flashback*  
 
“Allora, Kakashi, hai qualche buona notizia da darmi?” domandò l’Hogake al quanto ansiosa, continuando a far suonare le dita sul tavolo in modo impaziente. L’uomo ci pensò un attimo. Non seppe perché, ma non voleva rivelare a colei che lo stava interrogando, quel ch’era accaduto nel bosco. Si sentiva strano. Non avrebbe voluto abbandonare la ragazza proprio quando il demone attaccava dentro il suo piccolo corpo. Ci era passato con Naruto. Sapeva benissimo quanto facesse male essere una forza portante. Essere esclusi da tutti. Perdere il controllo facendo, a volte, del male a persone care. Per questo mentì.
“No, ancora niente” concluse.
 
*Fine Flashback*
 
Passeggiava in un lungo viale pensando solo a quel momento di incertezza. Non riusciva nemmeno a concentrarsi sul libro che teneva aperto in mano. Si bloccò un momento. Fissò il vuoto. Decise.
Sarebbe andato dalla ragazza di notte, quando tutti dormivano, altrimenti avrebbe corso il rischio di essere seguito o interrotto da qualcuno. Pareva un piano perfetto. 
 
**
Era sera e Kakashi tornava dalle ricerche svolte per l’ennesima volta. Aveva fatto finta di impegnarsi, sapeva benissimo dov’era la ragazza, ma di certo non poteva rivelarlo. Dopo averla vista tremare e agitare di dolore non ci riusciva. Ma forse si era spostata…non poteva saperlo. L’avrebbe scoperto di notte, quando sarebbe andato a cercarla per aiutarla.
Si prese giusto il tempo di fare quattro chiacchere con Naruto per poi cenare, ed infine s’inoltrò nel bosco quando si assicurò che tutti stessero dormendo, o perlomeno di non essere visto.
Passò abilmente da un albero all’altro fino ad arrivare al lago in cui aveva visto la giovane l’ultima volta. Non vide nulla. Perlustrò la zona da cima a fondo ma non trovò nessuno.
“Ma dov’è finita?” si chiese grattandosi la tempia. Cominciò a concentrarsi chiudendo gli occhi. Dove poteva essersi nascosta in quelle condizioni?
Non era lontana, sicuro. In un posto non molto visibile. Nascosta tra gli alberi…oppure…
“Ma certo!” concluse con uno schiocco di dita. Si diresse nelle vicinanze dei piedi della montagna, non molto lontana ovviamente. Era un luogo in cui nessuno andava spesso, se non mai, a causa del rischio di frane. Anche lì perlustrò la zona. Camminando sentì dei lamenti che lo insospettirono. Seguì quella voce fino a ritrovarsi a poca distanza la ragazza appoggiata ad un albero, con una mano poggiata sul ventre ed un'altra a terra mentre teneva la testa bassa.
Si diresse da lei discreto, e giunto lì la fissò da dietro un albero. Le usciva sangue dalla bocca e dai suoi occhi cadevano lacrime di sangue. S’impietosì a quella vista. Povera ragazza…pensò.
“Smettila di spiarmi. Sta diventando un vizio?” domandò d’un tratto la ragazza con voce stanca e alzando leggermente il capo.
“A quanto pare” rispose Kakashi colto di sorpresa andando verso la giovane.
“Che cosa vuoi?” chiese seria quest’ultima.
“Aiutarti” disse secco l’uomo.
“Non puoi aiutarmi. Nessuno può farlo” esalò con tono affranto. Intanto il ninja copiatore si abbassava alla sua altezza guardandola.
“Vattene” mormorò la ragazza voltando la testa al lato opposto di Kakashi.
“Devo, aiutarti” sintetizzò l’uomo.
“Vuoi capire che è impossibile!?” esclamò stufa la giovane voltandosi di scatto e guardando Kakashi dritto negli occhi. Ma il suo movimento le fece solo male. Un altro dolore le fece portare di nuovo la mano sul cuore stringendo la maglietta mentre il suo corpo cedeva, non reggeva più. La afferrò il ninja che aveva vicino in modo da non farla cadere a terra, prendendola per le spalle mentre lei gemeva per il dolore.
“Visto? Non puoi stare da sola” affermò sicuro Kakashi.
“P-perché?” chiese con voce rotta la ragazza ancora tra le braccia del ninja.
“Cosa?”.
“Perché vuoi aiutarmi?”. L’uomo ci pensò un attimo.
“Porto solo distruzione e dolore, perché vuoi aiutarmi?” aggiunse ancora la ragazza.
“Proprio perché sei una forza portante” disse infine il ninja asciugandole con le dita le lacrime sanguinose di prima. Nel sentire quella risposta e nel vedere quell’atto la giovane alzò la testa cautamente e rimase a fissare gli occhi di Kakashi con sguardo confuso. Erano del tutto sinceri.
Quest’ultimo sorrise nel vedere quella faccia. Poi senza pensarci prese la ragazza in braccio iniziando a camminare. Intanto lei rifletteva.
“E che cosa vorresti fare quando mi porterai al villaggio? Chiederai all’Hokage di curarmi e procurarmi una comoda stanza in cui passare le notti?” chiese interrompendo il silenzio.
“Non lo so” rispose onesto l’uomo.
“Perfetto” brontolò lei con una faccia buffa. Ma poi, non seppe come, ma si distrasse. Per la precisione a guardare Kakashi. Non capiva il perché, ma l’atteggiamento di quell’uomo la incuriosiva.
Quegli occhi sinceri, gli occhi di un uomo che nella vita ne ha passate tante e quello sguardo calmo e tranquillo che riflette il suo modo di andare avanti. E poi il suo comportamento sicuro, usante modi convincenti e dolci quando serve e impulsivi quando guidati dal cuore. La attiravano.
Perché lei non riusciva a fare come lui? Beh ma, il suo caso era un altro. Aveva un demone dentro.
“Ti fa ancora male?” domandò d’un tratto Kakashi riportando la ragazza alla realtà.
“Come?”.
“Il cuore, ti fa ancora male?” precisò.
“No” rispose la giovane abbassando la testa verso il cuore e passandoci la mano, come ad assicurarsi che fosse tutto a posto. Quei dolori che molto spesso la attraversavano le facevano paura.
“Se vuoi riposati” aggiunse l’uomo in tono premuroso.
“Prego?” rispose la ragazza perplessa.
“Appoggia la testa sulla mia spalla e risposa” concluse il ninja voltandosi verso la giovane. E di nuovo i loro occhi si incrociarono mentre migliaia di stelle brillavano sulle loro teste.
“No, grazie” disse lei distogliendo lo sguardo un po’ imbarazzata.
“Come vuoi” rispose Kakashi ricominciando a guardare avanti.
E improvvisamente calò il silenzio. Dolci sottofondi di cicale che cantavano armoniosamente e del frusciare del vento tra i candidi fiori erano gli unici suoni, che sommati alla luce della luna e delle stelle che filtrava attraverso le foglie degli alberi illuminando una parte di tutto rendeva il luogo particolarmente bello a differenza delle altre notti caratterizzate da freddo e buio. Come se quel momento fosse predestinato solo ai due ninja diretti al villaggio.
“Posso farti una domanda?” interruppe il silenzio Kakashi.
“Dimmi”.
“Quale demone è rinchiuso nel tuo corpo?” chiese esitante per paura di essere stato invadente il ninja copiatore. Non sentendo alcuna risposta quest’ultimo volse un attimo il capo verso la ragazza notando che il suo sguardo era perso nel vuoto.
“Sono stato invadente, scusa” convenne Kakashi guardando avanti.
“Il mio demone…” cominciò la giovane con tono sofferente e occhi persi in un punto indefinito, facendo di nuovo voltare l’uomo.
“è una forza che non può essere controllata” concluse.
“Capisco…” mormorò il ninja. “Qual è il tuo nome?” chiese in seguito.
“Non la vuoi proprio smettere di fare domande, eh?” ribatte la ragazza infastidita, alzando la testa.
“Sono un ficcanaso” ammise Kakashi con un leggero sorriso.
“Raika” concesse la giovane con uno sbuffo. E senza rendersene conto si ritrovò ad appoggiare delicatamente la testa sulla spalla del ninja copiatore, a causa degli occhi improvvisamente pesanti.
“Solo Raika?” domandò Kakashi voltandosi sorpreso.
“Solo Raika” rispose la giovane.
“E il tuo…ninja, qual è il tuo nome?” chiese tra il sonno quest’ultima.
“Kakashi”.
“Solo Kakashi?” scherzò con un leggero sorriso e la vista man mano sempre più annebbiata.
“Solo Kakashi” rispose lui sorridendo intenerito nel ritrovarsi Raika addormentata sulla sua spalla.
 




"Spazio autrice"
Holà lettori! Eccomi con un nuovo capitolo! Spero col cuore che vi sia piaciuto, e che man mano che si va avanti vi incuriosisca! Posso anticiparvi che succederanno molte cosa, tanti colpi di scena! Grazie di seguirmi a tutti coloro che lo fanno e grazie anche a tutti coloro che leggono questa storiella scritta un pò male, ma capitemi, ho solo 12 anni! Hahahaha ma di certo nno posso imporvi di innamorarvene! Alla peossima allora! By by!

 
   
 
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