Chap. 9
Angels
and devils
Written by Mao chan
« È stata una pessima, pessima
idea. »
Hakkai ridacchiò.
« Io lo
trovo divertente. »
« Solo
tu potresti. »
Jeep sottolineò
quell’affermazione, contrariato.
Sanzo, le cui vene si
contraevano continuamente in pulsazione inquietanti,
doveva sorbirsi la piccola Purin, che pareva
divertirsi un mondo nel saltellare dal suo grembo al cofano mentre Hakkai spingeva la macchina alla massima velocità.
« Ahh, Venerabile Sanzo. » lo canzonò Gojyo,
da dietro. « Sembra
che le scimmie nutrano un affetto particolare per te. »
Partì un colpo di pistola, e il mezzo
demone, per scansarlo, rovesciò Retasu
e Ichigo, incastrate dietro. Avevano davvero poco
spazio a disposizione, perché a Berii era stato
concesso di mettersi distesa.
Ryo, si tolse le cuffie
collegate al portatile con uno scatto furioso.
« Potete
quanto meno provare a fare meno
casino?! »
Era seduto dietro, in bilico tra la chiusura del
bagagliaio e l’asfalto rovente, eppure, nonostante mantenesse la sua forma
umana, lavorava tranquillamente sul suo portatile.
Mint era vicino a lui, ma si
teneva soltanto agganciata a Jeep, sfruttando i suoi poteri per fluttuare
nell’aria.
Certo, avrebbero dato parecchio nell’occhio se il
posto non fosse stato deserto.
Avevano avuto l’accortezza di uscire dalla
cittadina prima di usare il potere speciale del draghetto*.
« Ci proveremo, boss, ma non ti assicuro
niente. » replicò il rosso, ironico.
« Quanto mancaaa?
» si lamentò Goku,
schiacciato dietro tra il compagno e Ichigo. « Sto morendo di faaamee… »
« Questa è una domanda che devi
rivolgere al nostro caro Ryo. » rispose Hakkai, allegro.
Il
ragazzo abbassò nuovamente le cuffie, che non gli avevano impedito di seguire
le parole di quegli improvvisati compagni di viaggio.
Osservò
il punto lampeggiante sulla schermata del computer.
« Non dovrebbe essere troppo
lontano. Ancora un paio d’ore al massimo. »
« Un paio d’ore?!
Ma io muoio… Muoio di sicuro! Sanzooo…
»
Mentre
Goku attaccava con una lamentosa nenia rivolta al
bonzo, Ryo studiò meglio la situazione sul computer.
Aggrottò
le sopracciglia, affilando gli occhi limpidi.
Espressione
che non sfuggì a Gojyo.
« Che
succede? »
« Manca davvero poco. » considerò il biondo. Sembrava parlare più a se stesso che
al rosso.
« E
allora? »
« Troppo poco. Il Castello di Hoto è nell’India occidentale, qui non
siamo nemmeno usciti dalla nostra provincia, sebbene sia solo deserto. È strano che abbiano portato qui Zakuro.
»
« Perché? » chiese Purin, sporgendosi dalla
spalla di Sanzo.
« Perché non ha senso che la tengano lì. »
« Se è per questo, non ha senso
nemmeno che Kougaiji l’abbia rapita.
» intervenne Hakkai.
Ryo
annuì, assente.
Ha molto più senso
di quanto possiate immaginare.
« Ehi. » Gojyo si accese una sigaretta. « Hai detto che il segnale deriva dal dispositivo istallato
nel collare delle ragazze, dico bene? »
« Sì. » rispose Mint per lui. « Serve se una di noi è in pericolo o affronta missioni
solitarie. Si è rivelato utile più di una volta. »
« Allora non possiamo sapere se
effettivamente Zakuro lo stia ancora indossando. »
« Kami-sama,
non ha torto! » esclamò Ichigo,
portandosi una mano alla bocca.
« Ci avevo pensato. » disse Ryo « Ma ci sono due cose
che mi fanno supporre che l’abbia ancora addosso. »
« Ovvero? »
« Beh,
innanzitutto il fatto che non si muova da più di tre giorni. Trovo strano che gliel’abbiano rimosso a metà strada, non avrebbe avuto senso. »
« Potrebbero essersene accorti. »
« Non vedo in che modo. Seconda
cosa, non potrebbero comunque essersi allontanati
troppo da quel punto. »
« Ma sono
passati quattro giorni! » osservò Goku
in tono lamentoso.
« …e loro
hanno a disposizione dei draghi volanti. »
completò Ryo « Ma evidentemente
non li hanno usati. »
« Come puoi dirlo? »
« Non riceverei più il segnale. »
« A meno che
non le abbiano tolto il collare. »
« Il segnale avrebbe dovuto
perdersi e ricomparire. A meno che non l’avessero tolto subito, ma allora non
si sarebbe mai mosso. »
« Sei un tipo sveglio. » commentò Gojyo dopo una pausa.
« Sì, lo so. » disse lui, prima di tornare a dedicarsi al suo portatile.
Si
fermarono poco prima della meta per riempirsi lo stomaco, sotto l’esasperante
insistenza di Goku, che non aveva fatto altro che
saltellare qua e là mugolando che aveva fame, non poteva aspettare o sarebbe
morto.
Il che,
su un fuori strada con dieci passeggeri tutti a
strettissimo contatto fra loro, non è certo il massimo.
Fu più
che altro per questo che preferirono fermarsi invece
che lasciarlo morire di fame.
« Bisogn afere la puncia fiena fer combattere come si defe! » disse il
demone, sputacchiando semi di riso tutt’intorno (in ordine: su Ichigo, Retasu, Purin e Mint).
« Manda giù il boccone e poi parla, per favore. » ribatté la neko, seccata.
Lui
ingoiò in fretta.
« Guarda che non scherzo, Kougaiji non è certo un nemico qualunque! »
« Tu l’hai già affrontato? » chiese innocentemente Purin.
« Certo, e l’ho anche sconfitto! »
Gli occhi
della bionda, uniti a quelli di Retasu, brillarono.
« Davvero?! Hai sconfitto il grande principe dei demoni? »
Mint
sbuffò, reclinando elegantemente il capo dalla parte opposta.
« Un misero demone scimmia come te non potrebbe avere mai l’ardire di sconfiggere il
principe Kougaiji. Non dovete ascoltarlo. »
Lo
sguardo di Retasu assunse una sfumatura dispiaciuta.
« Guarda che è la verità! » protestò Goku. « Solo che ero senza dispositivo di
controllo. »
Lei lo
ignorò.
« Se
quello che dici è vero, » intervenne Ichigo
« allora tu lo hai incontrato molte
volte. »
« Certo. Siamo anche amici, in un
certo senso. »
« Ragazze, non vedete che vi sta
prendendo in giro? Quello che dice è assurdo! »
L’angelo lorichetto era indignata.
Sul serio
non capiva come le sue compagne potessero credere a
chiacchiere così banali.
Si alzò dalla macchia d’erba nella quale stavano
sostando e si avvicinò al gruppetto formato da Ryo, Hakkai, Sanzo, Gojyo e Berii, rimasti a pranzare
sulla jeep.
« Perché non mi crede? » chiese Goku dopo che se
ne fu andata.
« È della famiglia reale. » spiegò Purin
pratica, come se la cosa chiarisse tutto.
Il ragazzo restò invece a fissarla con la faccia da
ebete.
« I
membri della famiglia reale sono tutti altezzosi e scorbutici. Essendo anche Kougaiji un principe, in qualche modo lo sente come suo
pari, e di conseguenza incapace di mischiarsi con quelli come voi. » disse Ichigo.
« Ah. » fu la risposta poco convinta del demone.
« Ad
ogni modo, dicevi di conoscerlo. » mormorò Retasu, ansiosa
di tornare sull’argomento. « È così
pericoloso come si dice in giro? »
« Eh?
Beh… Sì, penso di sì. »
La ragazza si rannicchiò su se stessa,
abbracciandosi le ginocchia al petto e giocherellando con una lunga treccia
verde.
« Non
possiamo sconfiggerlo… »
« Sì che
possiamo! »
esclamò Ichigo, alterata. « Non dimenticare che è stato Kougaiji stesso a chiederci di eliminare il Sanzo Ikkoku! Questo significa
che ci riteneva in grado di riuscire dove lui ha fallito! »
Retasu non replicò,
limitandosi ad annuire lievemente.
« Perché vi scaldate tanto? » chiese a un
tratto l’angelo scimmia, come se si fosse risvegliata da un sonnellino. « Finché
c’è Zakuro in pericolo, non possiamo perdere giusto?
Lei deve tornare con noi, e noi dobbiamo salvarla! »
Le altre due la fissarono.
« Purin… »
« Poi
loro vogliono aiutarci, e sono forti-forti! » continuò la bambina con un
gran sorriso. Sorriso che contagiò inevitabilmente anche loro.
« Certo!
Noi vi aiuteremo a recuperare la vostra compagna, perché Gojyo
si è preso una cotta! »
Al rosso, poco lontano, fischiarono fastidiosamente
le orecchie.
« Mi
dispiace per lui. »
bofonchiò la neko.
« Perché? »
« Perché Zakuro non è esattamente il
tipo da “relazione”. »
Il modo in cui Ichigo
disse la parola “relazione”, insospettì Goku.
« Vuoi
dire che è come Sanzo? »
« Non lo
conosco abbastanza, ma direi che come impronta ci
siamo. »
« Naa, Gojyo non potrà mai stare
con una col carattere di Sanzo. Anche
perché nessuno è come Sanzo. Però devo
ammettere che è la prima volta che vedo Gojyo così
interessato a una ragazza. »
« Questo
perché sono entrambi figli della proibizione. » chiarì Retasu.
«
Davvero? Anche Zakuro lo è? Ma allora perché non ha i capelli rossi? »
« Perché è l’incrocio tra un demone e un angelo. I
figli di quest’unione illegittima hanno occhi e capelli viola. »
« Oh. »
Goku si accorse che entrambe
le ragazze avevano assunto sguardi assenti.
Nervoso, come un cucciolo che non riesce a capire lo
stato d’animo di chi gli sta intorno, gettò occhiate qua e là e si agitò
sull’erba.
« Forse…
vi manca casa vostra? »
I due angeli sussultarono, sorprese.
« No…
Non proprio. Non a me, almeno. Io sono qui per scelta. » rispose Ichigo.
« Certo,
mi piacerebbe vedere la mia famiglia e i luoghi in cui sono
nata, ma… ecco, da quando sono qui… Non lo so, ma è come se non nutrissi più
molta fiducia verso il mio paese. »
Retasu trasalì.
« Ma che
diavolo dici, Ichigo! » sibilò Berii,
avvicinatasi al gruppetto « Sai che non puoi dire cose
del genere…! »
« Cosa c’è che non va? » chiese Goku, confuso.
« Io non
intendevo… È il mio
popolo, la mia razza… »
«
Appunto! Il Paese degli Angeli è il luogo più puro di
questo mondo, il più vicino al Regno Celeste! Lì le leggi divine sono applicate nella loro essenza, non devi dimenticarlo! »
La castana fissava il terreno.
« Hai
ragione Berii-chan, scusa. Non capiterà più. »
La bionda
aprì la bocca per replicare, ma la chiuse subito.
Esitò
ancora un istante, poi si allontanò.
« Non potete parlare male del
vostro paese? » fece il demone.
« Il Mondo Angelico è anche
chiamato Light World, Mondo della Luce, ma è regolato da leggi molto severe.
Per ottenere il permesso di venire sulla Terra abbiamo dovuto superare
durissimi esami e selezioni. Sotto la guida di Ryo,
siamo diventate uno dei gruppi più importanti del Togenkyou. Siamo qui per “pulire” il mondo degli umani dalle creature impure… » spiegò Retasu.
« Come voi. » aggiunse allegramente Purin.
« E lo
facevate anche prima che le vibrazioni negative facessero impazzire i demoni? »
Ichigo
si morse il labbro.
« In verità » continuò l’angelo neofocena « io non potrei neanche essere qui a parlare con te. Dovrei
eliminarti. Ora, subito. »
Il ragazzò cambiò del tutto
espressione.
«
Allora, perché non lo fai? »
Il vento soffiò freddo tra il silenzio e i loro
capelli.
Poi Hakkai suonò il
clacson.
« Ehi,
voi! » gli
gridò Gojyo « Vedete di sbrigarvi, si riparte!
»
*
Zakuro
si morse le labbra più a fondo.
« Scusami, bambolina. Questo
dispositivo di controllo proooprio
non vuole venir via. »
Quelle dita viscide armeggiavano intorno al suo
ombelico. Spesso scivolavano sulla sua pelle liscia.
Finalmente, dopo altri minuti, lo scienziato le
tolse il dispositivo.
La trasformazione fu immediata, e lui la osservò
avidamente.
«
Bellissima. »
sussurrò poi, sfiorandole una guancia.
Le passò un polpastrello sulla coscia, e il corpo di lei sussultò, impotente.
« Un
ibrido di un angelo e un demone. Sei una creatura unica, lo
sai? »
« Crepa.
» sputò
lei, in un sibilo.
« Oh, come siamo astiose, piccolina. » disse lui, solleticandole un
fianco.
Un rivoletto di sangue sfuggì dalle labbra della
ragazza.
« Vedrai
che ci divertiremo. » la
rassicurò lui « Puoi starne certa. »
« Era
proprio una bella ragazza. »
Kougaiji alzò
gli occhi viola sull’amico.
« Come? »
« Quella che abbiamo sottratto a mio fratello. Un
esemplare non indifferente. »
Il demone lo fissò.
« So
cosa vuoi dire. Credimi, provo disgusto quanto te, e mi odio per avergliela
consegnata. Tuttavia, non potevo fare altrimenti. »
« Lo so.
Sai… stavo pensando a Yaone. Se
qualcuno… »
« Lo
ucciderei. » disse
il principe « E non
sarei veloce, nel farlo. »
Dokugakuji
sorrise.
« Anch’io. »
Il rosso rimase in silenzio
alcuni istanti, poi fermò una serva di passaggio.
«
Chiamami Lirin. »
«
Subito, principe. »
L’altro demone alzò un sopracciglio.
« Che intendi fare? »
« Forse
c’è un modo per aiutare quella ragazza. » sorrise lui « Infondo, qualcuno la starà cercando, dico bene? »
Perché, sì, Ni Jeni era un bastardo.
Ma Kougaiji
no.
*
« Ferma.
» disse Ryo, sporgendosi verso l’area anteriore dell’auto « Ci siamo. »
« Ci
fermeremo solo quando lo dirò io. » tagliò corto Sanzo, freddo.
Hakkai sospirò.
«
Guardate, vedo un palazzo! » esclamò Purin eccitata, appoggiandosi al parabrezza.
Mint, dietro di loro, aguzzò
lo sguardo.
« Ma quell’edificio… »
Il biondo accanto a lei le fece
cenno di tacere con un rapido movimento del capo.
« Sì. » confermò.
I due si scambiarono un’occhiata.
« Di che
parlate? »
s’intromise Gojyo, sospettoso.
« Non
sono cose che ti riguardano. » tagliò corto l’angelo.
Prima che il ventiduenne potesse
replicare, alcuni alberi intorno a loro cedettero di schianto, costringendo Hakuryu a sbandare per evitarne i tronchi.
« Ma che
diavolo succede?! » gridò Berii aggrappandosi
al braccio di Gojyo, che in quel momento le sembrava
la cosa più salda presente accanto a lei.
Hakkai riuscì a portare la
jeep fuori dalla macchia erbosa, ma non poté evitare
il testacoda che quasi li portò a spiaccicarsi contro le mura bianche
dell’edificio.
Quando l’autovettura si fu
fermata, quasi tutti i presenti tirarono un sospiro di sollievo.
« Che cosa è stato? » chiese Ichigo, appena si
fu ripresa.
Ryo balzò fuori dalla macchina.
« Yuhuuu… Pelato-Sanzooo!! »
Il monaco lasciò crollare il capo verso il basso.
« Non è
possibile… »
« Temo
proprio che la risposta sia arrivata. » ridacchiò Hakkai,
sereno.
Lirin li salutava vivacemente
dalla cima di un albero superstite.
Gojyo si portò una mano a
massaggiargli la fronte.
« Ci
mancava solo questa… »
« Chi è?
» chiese
Retasu, muovendo qualche passo sull’erba verso i
demoni.
Saranno stati anche “esseri impuri”, come amava
definirli il suo popolo, ma la rassicuravano
tremendamente, con i loro muscoli, il distacco del vero guerriero e l’estrema
fiducia che riponevano in loro stessi.
« Un
demone! »
ringhiò Mint, sfoderando l’arco.
« Cosa? » Goku sorrise, esasperato « No, quella è solo Lirin.
»
« Come
sarebbe a dire “solo Lirin”? » sbuffò arrabbiata la rossa,
lasciandosi cadere a terra, proprio davanti a loro.
«
Pagherai questo affronto, scimmia! »
«
Scimmia a chi?! »
Gojyo scrollò le spalle.
« Beh,
allora è deciso. Noi andiamo avanti, te la vedi tu con
lei. »
« Cosa?! Non ci penso neanche! »
Ryo inarcò un sopracciglio.
«
Scusate… »
intervenne timida l’angelo neofocena « Potreste spiegarci chi è
questa bambina? »
Il Sanzo Ikkoku la guardò.
« Una
seccatura. »
« Goku al femminile. »
« Che
hai detto?! »
« La
sorella minore di Kougaiji. »
« La
sorella minore del principe Kougaiji?! »
scattarono insieme Mint, Ichigo
e Berii « Ma perché si trova qui? »
Lirin, che si stava già
preparando ad attaccare, si bloccò folgorata.
« Ah,
già! »
Goku si girò verso di lei.
« Che c’è adesso? »
« Me ne
stavo quasi dimenticando! Il mio fratellino mi manda a dirvi di fare attenzione
alle illusioni. »
Sfoderò un sorriso ampio e innocente, poi
con un balzo sparì di nuovo fra le fronde degli alberi.
« Ci
vediamo dentro. »
Un venticello freddo si sollevò sull’erba secca che
il prato, diradandosi, aveva abbandonato davanti al palazzo in rovina.
«
Sbaglio o il buon Kougaiji ci ha mandato un aiuto? » chiese il mezzo demone,
voltandosi verso i compagni. »
«
Probabilmente è una trappola. » constatò il master degli angeli, scrutando guardingo il paesaggio
circostante.
Purin scrollò le spalle e
saltò davanti alla porta di metallo arrugginito.
« Tanto
bisogna entrare, no? » trillò
con la sua vocetta acuta. « Andiamo! »
L’angelo lorichetto rinfoderò cautamente l’arco, e Hakkai allargò le braccia.
« Temo
abbia ragione. In ogni caso, teniamo gli occhi aperti. Hakuryu,
tu resta qui ad aspettarci. Hai fatto un ottimo lavoro. »
Il traghetto di ritrasformò repentinamente, mugolò
soddisfatto e si andò ad appollaiare sui rami più bassi di un pino.
« Ora la
sfondo! »
annunciò Goku « Nyoibo! »
Il bastone appena materializzatosi tra le sue mani,
si allungò.
«
Aspetta! »
esclamò Berii.
Il demone aveva già preso slancio, tanto che, per
fermarsi, inciampò su se stesso e cadde faccia a
terra.
« Cosa
diavolo c’è?! »
« Qui,
guardate. »
La bionda spolverò con i guantini candidi l’angolo
più in basso della porta.
« C’è un incisione. Si vede poco, ma… »
« Non
conosco questa scrittura. » la interruppe Ichigo, studiandone i contorni.
« Se
solo ci fosse qui Zakuro… »
« Ma è
proprio lei che stiamo andando a salvare! » l’angelo con i capelli scuri
la fece scostare, altezzosa. « Ryo, pensaci tu. »
Il ragazzo sospirò, alzando gli
occhi al cielo, poi si chinò.
« “La Palude Limacciosa dei Nodi di Pensiero
Ti allagherà gli occhi, ti taglierà il respiro.
Limacciosa
Palude dai Nodi di Pensiero.” »
« E com’è che sei in grado di leggerlo? » azzardò Gojyo.
Ryo alzò le spalle.
« Sembra
una filastrocca per bambini. » commentò il demone più giovane.
« È un’antica formula che i demoni
arcaici usavano per evocare uno spazio illusorio. » disse Sanzo,
poggiato alla parete. « In
lingua originale somiglia molto alle invocazioni di Kougaiji.
»
«
Potrebbe assomigliare persino ai sacri Sutra. » sibilò l’altro biondo.
Il monaco diresse verso di lui i suoi gelidi occhi
viola.
« Bene,
penso che la faccenda sia chiara. » sorrise Hakkai,
battendo le mani per focalizzare l’attenzione collettiva su di sé. « Ora, che ne dite di
cominciare? »
Goku assunse un’aria più
rilassata. Finalmente si tornava a ciò che sapeva fare meglio.
« E
adesso fate largo! » gridò, mentre abbatteva la porta con un colpo
micidiale.
Continua…
* Per chi non conosce Saiyuki:
nella versione animata, Hakuryu è un piccolo
traghetto bianco capace di trasformarsi in jeep, che funge da mezzo di
trasporto per i protagonisti.
Nel manga, viene chiamato
appunto “Jeep”.
Special
thanks to:
Kaho_chan: Sì, Tasuku
non ha un ruolo propriamente centrale in questa fic (oserei dire anche “per
fortuna”, perché nonostante il personaggio mi piaccia, come molte fan di Tokyo Mew Mew, non ho adorato la seconda
serie…) però mi sembrava adatto per svolgere questo compito.^^
Così abbiamo evitato che Sanzo
eliminasse Gojyo una volta per
tutte.
Interazione dei due gruppi non troppo disastrosa,
almeno per ora. Devo dire che
maneggiare tutti e dieci i personaggi contemporaneamente non è cosa facile! XD
Ancora pochi scorci di Zakuro,
e ho paura che sarà così anche nel prossimo capitolo.
Mint rimane sempre la
stessa, quasi l’unica, insieme a Purin, non troppo
soggetta all’influenza di Sanzo e co.
Grassie mille
cara. ^///^ *blush*
Spero di non averti delusa, anche perché qui lascio
sempre mesi e mesi di attesa. *sigh*
Anyway, sarei onorata di
leggere una tua spin-off, se mai ti coglierà
l’ispirazione! *_* Lo sai che ADORO i tuoi lavori! Comunque
vai scialla che non ci sono mica vincoli, eh.
Bacissimo e
grazie ancora per tutto!
Esha: Che dire se non GRAZIE MILLE
di tutti i tuoi complimenti? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
Felicissima che il pairing ti piaccia, pensa che io sto sclerando per
convincere qualcuno a farmi una fan art! XD Mi sa che mi devo rivolgere alle deviants!
Bacione!!