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Autore: calzonaxx    22/11/2015    1 recensioni
La mia fanfic prende come ispirazione i personaggi della serie televisiva Grey's Anatomy e li trasporta in un mondo completamente diverso dal loro, ma molto simile al mio. La caratterizzazione dei personaggi presenta elementi simili alla personalità che assumono nella serie ed elementi discordanti. Da calzona-dipendente mi auguro che apprezziate questa coppia e che la storia vi appassioni.
calzonaxx
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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La storia inizia.

Quella mattina Calliope era veramente infuriata.
E non perché sua madre non aveva comprato i suoi biscotti preferiti e nemmeno perché Tom era rimasto online su whatsapp fino alle tre la notte precedente, quando le aveva detto che sarebbe andato a letto presto.
Era arrabbiata con una bionda lunatica e incomprensibile che viveva a pochi metri da casa sua.
Quella ragazza se n'era andata dal giardino della mora senza una minima spiegazione e, per tre giorni, aveva evitato Callie sia per i corridoi di scuola sia davanti casa.
Callie aveva cercato in tutti i modi di chiarire, ma sembrava veramente impossibile trovarla e, se ci riusciva, la bionda non le dava modo di parlare.
Quella mattina, però, Callie era decisa a scovare quella maledetta ragazza, perché sentiva un peso assurdo sullo stomaco che doveva assolutamente togliersi. Si era interrogata per una notte intera sul possibile motivo di quel cambio d'umore nei suoi confronti, ma non aveva trovato una risposta plausibile. Parlando con Arizona avrebbe finalmente trovato la risposta a tutte le domande che aveva in testa.
Presa dall'agitazione, quella mattina Callie si vestì velocemente e prese lo zaino con dentro i suoi libri. Salutò sua madre, che stava dando i croccantini a Macchia, e uscì di corsa dalle scale sul retro. Prima di andare verso scuola Callie si voltò verso la casa di Arizona, ma la finestra della sua camera, che era rivolta verso la casa della mora, era serrata proprio come i giorni precedenti. Alla fine Callie scrollò la testa, si mise apposto i capelli ed attraversò la strada. Dopo aver percorso qualche metro la latina sentì il rombo di un motorino provenire dalla strada e si voltò per vedere chi fosse il maleducato che la mattina presto faceva quel baccano.
“Ehy bellezza, monta in sella!”
Addison Montgomery, con i suoi capelli rossi lucenti, era sopra quella moto da sogno. Aveva un sorriso beffardo e, per richiamare l'attenzione dell'amica, si tolse gli occhiali da sole neri che portava.
“Allora? Ti hanno tolto la lingua? Forza o faremo tardi!” disse Addie, facendo un cenno con la mano e guardando l'orologio.
“Addie, ma cosa diamine-” iniziò Callie, che però venne subito interrotta da un altro rombo della moto di Addison.
“Non c'è tempo per le spiegazioni! Cazzo Torres, sali su questa dannatissima moto!” urlò la rossa, sbuffando sonoramente.
Callie sospirò e si diresse velocemente verso la moto nera e lucida dell'amica. Callie non si intendeva di moto, ma quella di Addison era davvero fantastica!
La mora appoggiò le sue mani sui fianchi dell'amica e chiuse gli occhi per la paura.
“Vai tranquilla baby, saremo a scuola in men che non si dica!” disse Addie, rassicurandola.
“Addison, non parlarmi come se fossimo in un film, ti prego!” si lamentò Callie.
Prima che potesse dire altro, la moto era già sfrecciata per la strada ad una velocità impressionante. Callie si reggeva forte all'amica e si chiedeva come mai avesse deciso di andare con lei a scuola. Arrivarono dopo pochi minuti davanti all'edificio e Addie fece un parcheggio abbastanza azzardato, che però consentì alle due di scendere proprio davanti al portone della scuola.
“Bene, dimmi se non è un gioiellino?” disse Addie, evidentemente eccitata per il nuovo acquisto.
“E' molto bella, Addie! Poi è velocissima!” disse Callie, sorridendo.
“Callie ma sai che moto è almeno? E' una Harley Davidson Street 750!” disse spazientita la rossa.
“Una che?!” rispose Callie pensierosa:
“Harley Davidson Street 750, motore bicilindrico 4 tempi, cambio a sei marce, altezza sella 70,9 cm, peso 222kg ed inoltre è maneggevole e il raggio di sterzo favorevole aiuta nei passaggi stretti tra le auto” spiegò Addie annoiata.
“Ti sei imparata i dati tecnici a memoria? Sei incredibile! Se tu mettessi lo stesso impegno nello studio saresti una cima!” scherzò la mora.
“Ehy, non sei simpatica!” rispose Addie, nascondendo un sorrisino.
Le due entrarono a scuola, osservata da tutti gli altri studenti. Callie ed Addison, infatti erano molto ammirate dal resto dei ragazzi, sia perché erano dell'ultimo anno sia perché erano le ragazze più simpatiche ed affascinanti della scuola.
Tra tutte le facce che la stavano guardando, Callie non riusciva a trovare quella che realmente le interessava. Arizona sembrava invisibile in quei giorni e la cosa infastidiva, e non poco, la mora.
Dopo una lunga ispezione del corridoio, Callie ancora non aveva avvistato i capelli biondi di Arizona e nemmeno i suoi occhi color mare. Si diresse quindi verso la sua classe, sempre più infuriata, quando due mani le tapparono gli occhi da dietro.
“Chi è?” chiese Callie, infastidita.
“Tesoro, sono io” rispose Tom, togliendo le mani e sfoggiando il suo sorriso più bello. Tom era molto alto, poiché giocava nella squadra di pallavolo della scuola, aveva capelli castani e ricci, abbastanza lunghi e gli occhi verde smeraldo. Faceva impazzire tutte le ragazze della scuola.
“Tom, senti non sono per niente in vena di scherzi stamattina” rispose acida la fidanzata “per di più da un bugiardo come te!”
“Che cosa dici Callie?” chiese lui sconcertato.
“Cos'hai fatto ieri sera?” rispose lei, a mo' di sfida.
“Sono andato a letto presto, te l'ho detto. Mi faceva male la testa” disse lui sicuro.
“Senti, lo sai che non sono una tipa così gelosa, però mi dà noia essere presa in giro, Tom. Stamattina ti volevo scrivere il buongiorno su whatsapp ed ho visto che l'ultimo accesso era alle tre di notte. Ecco, se tu intendi questo come presto, allora ho qualche problema io!” disse lei, lasciando Tom davanti alla porta dell'aula.
Callie si diresse verso il suo banco, seconda fila a sinistra, accanto ad Addison.
“Callie, cosa è successo con Tom? Tutta la scuola vi ha sentiti litigare” chiese Addie all'amica.
“Ma è assurdo! E' successo appena da un minuto e già lo sa tutta la scuola!” si lamentò la latina.
“Le voci girano velocemente...” replicò Addison.
Nel frattempo il professore era entrato in classe con la sua cartellina nera ed i libri sotto braccio.
“Buongiorno ragazzi” disse.
“Buongiorno professor Webber” rispose in coro la classe.
“Non ho mai capito perché porta quella fottuta cartellina se ha i libri sotto braccio” disse Miranda, sporgendosi con la sedia di lato verso Callie ed Addison, che risero sotto i baffi.
“Siete tutti presenti?” chiese il professore, scrutando la classe.
“No professore, mancano Meredith e Cristina” rispose la Bailey prontamente.
“Sempre in coppia quelle due...Non si smentiscono mai!” disse il professore, facendo ridere la classe.
Le due ore con il professor Webber passarono velocemente, tra esercizi e problemi di matematica che erano il punto forte di Callie.
Suonata la campanella Callie uscì di classe per andare a prendere la merenda alla macchinette e, finalmente, vide Arizona infondo al corridoio. La mora partì a passo svelto per raggiungerla e quando Arizona la vide fece per scappare, ma questa volta Callie fu più veloce. Riuscì a prenderla per il polso e ad avvicinarla a sé. Individuò velocemente la stanza vuota più vicina e condusse la bionda all'interno. Prima di chiudere si rivolse alla due amiche di Arizona, che Callie non conosceva minimamente.
“Non farò del male alla Robbins, state tranquille. Vi raggiungerà dopo in classe” disse con voce sarcastica, chiudendo la porta sonoramente.
Erano entrate dentro allo sgabuzzino dei custodi ed Arizona era vicino ad una scopa con la faccia imbronciata.
“Cosa vuoi Torres?” disse Arizona acida.
“Torres? Arizona non mi era sembrato di averti detto il mio cognome” disse la latina sorridendo.
“E' difficile non sapere ogni minimo particolare della tua vita dato che in questa scuola la gente non sembra far altro che parlare di te!” rispose stizzita la bionda “E' una cosa noiosa”
“Okay okay, per prima cosa stai parlando troppo velocemente, seconda cosa non è per questo che ti ho chiusa dentro ad uno sgabuzzino!” disse Callie, gesticolando con le mani.
“E allora perché mi hai chiusa qua dentro? Non ho tutto il pomeriggio, Calliope” rispose Arizona acida.
Callie adorava il modo in cui Arizona la sfidava, era strano, ma le provocava un senso di piacere incontrollato.
“Voglio sapere perché mi eviti da due giorni! Te ne se andata da casa mia senza una spiegazione e poi scappi ogni volta che mi vedi. Non è normale!” disse a voce alta la mora.
“Io...Io, beh Calliope non ti devo spiegazioni! Infondo non ci conosciamo nemmeno!” rispose Arizona sulla difensiva.
“Ma non ci si comporta così nemmeno con uno sconosciuto! Mi eri sembrata una ragazza...diversa dalle altre che avevo conosciuto” disse Callie.
“Ti ricordi la scusa per cui avevo bidonato il tuo amico Mark quel pomeriggio?” chiese Arizona, intenzionata a rivelare tutto a Callie. Quel 'diversa' uscito dalla bocca della mora era stato come renderla unica e differenziarla dal resto degli altri.
“Sì, gli avevi detto che ti piacevano un altro genere di persone” rispose Callie confusa.
“Sì, gli avevo detto che ero lesbica. E tu...beh, tu hai pensato che non fosse vero e l'hai presa come una battuta. Sono lesbica sul serio, Calliope. Non sono mai uscita con un ragazzo in vita mia, sono sempre stata fidanzata con ragazze e sono orgogliosa di essere così. Non me ne vergogno. Però con te...è stato diverso. Non voglio che il mio orientamento sessuale influisca sulla mia vita e sulle mie conoscenze...”. Arizona disse questa frase guardando negli occhi Callie, che era sbalordita.
“Io... non so cosa dire” replicò Callie.
Arizona fece per andarsene di corsa, ma Callie prese il suo polso per la seconda volta e l'abbracciò di slancio. Arizona rimase per un attimo paralizzata da quella sensazione di vicinanza e così anche Callie. C'era qualcosa di diverso in quell'abbraccio, qualcosa che nessuna delle due aveva mai provato.
“Come hai potuto pensare che il tuo orientamento sessuale potesse influire sulla nostra amicizia? Arizona, voglio essere tua amica perché sei interessante, simpatica ed intelligente, non c'entra niente se ti piacciono le donne o gli uomini...” sussurrò Callie ad Arizona, facendola tremare.
E proprio in quello sgabuzzino, tra la polvere e le vecchie scope, inizierà la storia di Calliope Torres e Arizona Robbins.

 

   
 
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