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Autore: TimeStrangerRey    22/11/2015    7 recensioni
[Storia ad OC] [Iscrizioni aperte fino al 19 Ottobre]
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Cosa succederebbe se i peccati capitali si risvegliassero? Sicuramente, niente di buono! Soprattutto se il Signore dell'Inferno li brama...
Nell'incantevole città di Venezia, sei ragazzi sono all'oscuro di essere la reincarnazione dei sette peccati capitali, eccetto uno. Ad uno di loro non è stato permesso di dimenticare, perchè a lui è stato affidato il compito di risvegliare la mente dormiente dei suoi compagni e insieme a loro, sconfiggere Lucifero una volta per tutte. Ma se il temibile Diavolo fosse a conoscenza del segreto di uno di loro? Cosa succederebbe se i peccati prevalessero sulla mente dei sette reincarnati?
[Trama provvisoria]
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-Dal primo capitolo:
"Dormire in un treno non era mai stato uno dei suoi numerosi sogni nel cassetto, né tanto meno rilassante soprattutto perché, mentre dormiva, sognava cose... poco caste, che tendevano più sull'indecenza. Non che lo volesse, anzi. Era come se, in lei, fosse nata un'altra personalità."
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Fratello e Sorella.


Normal POV.

La timida luce degli ultimi giorni di Ottobre arriva a baciare il viso rilassato di Ai, leggermente nascosto nel collo di suo fratello. Sebbene abbiano sedici anni, alle volte capita che dormano insieme anche perché ad Ai il buio non è mai piaciuto. Non c'è una ragione precisa, anzi. Una sì, c'è, ma lei si da ogni volta della stupida: dar credito a quel pensiero senza senso... assurdo! A rassicurarla, però, c'è sempre stato suo fratello. È vero: ha un pessimo carattere, ma quando lei ha dei momenti no oppure è in difficoltà suo fratello fa di tutto per farle tornare il buon umore. Claude è un dono del cielo.

In quel momento, le mani del ragazzo le cingono la schiena in un abbraccio possessivo, invece quelle sue stringono la stoffa della maglia del pigiama del fratello in prossimità del suo petto. Avvinghiati a quel modo li fa sentire più forti, più uniti, più sicuri. Sanano che quel tipo di legame è sbagliato, ma è più forte di loro: anche se sono gemelli non riescono a stare lontani l'uno dall'altra.

«Mmh... Claude...» mugugna la ragazza pigramente, nascondendo ulteriormente il viso.

Pochi istanti più tardi, una donna entra nella camera di Claude e sorride nel vedere i due ragazzi dormire come due angioletti dopo tanto tempo, anche se non vuole che dormano nello stesso letto. Insomma: hanno quasi diciassette anni, sono maschio e femmina – pertanto hanno esigenze diverse –, ma nessuno dei due sembra rendersene conto o intenzionato a smettere.

Solitamente, i due erano casinisti e litigano anche per un nonnulla (come per il controllo sul telecomando – ad esempio –), ma per lei vederli così è appagante in un certo senso, sebbene non approva tale comportamento.

Sospira felice, ma nel contempo anche rassegnata: il suo senso materno le dice che non smetteranno, che se non si fermano o che se non interviene lei sarebbero capaci di andare oltre. È disgustoso quel pensiero, ma è ciò che il cuore e la ragione le dicono.

Nha... Claude e Lullaby litigano quasi sempre e si comportano come dei fratelli normali. Mi sto preoccupando inutilmente e poi... Gesù! Sono fratello e sorella! Ma che mi viene in mente!

Si dirige alla finestra, spalanca le tende in raso color menta, alza con leggera fatica le persiane bianche appena ridipinte e apre la finestra in modo tale da far entrare la fresca brezza autunnale.

«Claude! Lullaby! Alzatevi! Dovete andare a scuola!»

«Mamma... due minuti...» borbotta il ragazzo, mentre va ad affondare di poco il viso tra quel groviglio di capelli identici ai suoi, ma appartenenti alla sorella.

Sebbene la loro madre sia rincasata tre ore prima, è sempre piena di energia e sul suo viso vi è sempre quel caldo e raggiante sorriso che riesce a contagiare chiunque lo veda. Si mantiene sempre al meglio, anche perché ha la bellezza di aver compiuto trentasei anni la settimana addietro, ma il suo aspetto mette a dura prova l'età: molti dei suoi colleghi medici, credono che abbia poco più di trent'anni e per giunta, il fisico fa dubitare che la donna abbia potuto concepire due gemelli quasi diciassette anni prima. Gli occhi della giovane donna sono castani, ma alle volte assumono una colorazione sul menta, e i capelli sono bruni e lunghi fino a metà spalla, leggermente mossi. La carnagione è molto chiara e forse, è proprio per questo motivo che la donna si vestè sempre con abiti chiari.

«Ragazzi non ve lo ripeto... se non vi alzate ora, la crostata alle more la me-!» e non ha neanche il tempo di finire la frase, ché i due gemelli si liberano sia delle coperte sia dell'abbraccio dell'altra e corrono fino in cucina per pregustarsi quella delizia.

«Claude! Molla quella fetta! È mia!» gli ringhia la ragazza non appena arrivano in cucina con la stessa grazia di una mandria di elefanti.

«Non ci penso nemmeno! La fetta più grande va a me e poi... le ragazze non devono stare attente alla linea!?» la prende in giro il fratello mentre da un morso al motivo di quella discussione alquanto inutile.

«Claude! Questa me la paghi!»

«Lullaby basta e tu, Claude, non la stuzzicare!» Camille, così si chiama la donna, interviene per dar fine all'ennesima discussione. I suoi figli sono unici, deve ammetterlo: litigare per una fetta di crostata alle more è il massimo della comicità. Guarda le lancette dell'orologio in cucina e si accorge dell'ora che si è fatta. «Ragazzi devo scappare di nuovo a lavoro: anche oggi farò tardi... voi fate i bravi!» e detto questo, bacia sulla fronte i suoi figli e se ne va a lavoro di corsa.

I due fratelli sentono la porta di casa chiudersi e quando si assicurano che la loro madre non sia più in casa, si guardano e capiscono al volo il pensiero dell'altra. Così la ragazza si affretta a finire la sua fetta di dolce, nonostante sia tremendamente nervosa ed eccitata. Lo stomaco le comincia a chiudersi per le emozioni contrastanti e quando finisce, si avvicina al fratello e gli siede in braccio dolcemente.

 

Claude POV.

«Un'ora prima che inizi la scuola...» mi dice sorridente e al contempo imbarazzata Ai, cingendomi il collo con le braccia.

«Bastano e avanzano.» le rispondo sicuro di me, facendo scorrere sensualmente le dita sulla sua schiena fino al basso, per poi avvicinarla di più a me.

È passato un anno, dopotutto. Un anno in cui non ci siamo né toccati né baciati. Ci siamo mancati da morire e sapiamo che quello che stiamo per fare è completamente sbagliato, ma noi ci vogliamo bene, ci amiamo, e questi atteggiamenti fanno sentire bene entrambi. Non riusciamo a spiegarcelo neanche noi, ma la cosa certa è che questo non lo consideriamo anormale. Per noi è normale che proviamo questi sentimenti reciproci.

Ai mi guarda negli occhi e mi sorride mentre mi accarezza una guancia. Prendo a stringerla ancora un po', facendo sì che il suo seno prema contro i miei pettorali.

«Ti sono cresciute in questi dodici mesi!» constato sorridendo compiaciuto nel sentirle così abbondanti.

«E anche tu non scherzi!» risponde a tono.

Le mie mani cominciano ad infilarsi sotto la sua maglia e a percorrere delicatamente la sua lunga colonna sinuosa, procurandole un brivido di piacere.

«Abbiamo detto che non saremmo andati oltre!» fa imbarazzata Ai per poi baciarmi sensualmente la guancia, andando sempre più vicina alle labbra «Vedi di rispettare... le regole...» dice nel mentre mi lascia sulla guancia baci umidi.

«Sta' zitta e lasciami divertire! É da un anno che non ti ho mia...» le dico mentre trovo un ostacolo durante il percorso sulla schiena di Ai.

«Dovresti seriamente cercati qualcuna... e poi io sto con Xavier...»

«E questo a me dà fastidio! Proprio con lui dovevi metterti insieme!?» ribatto pieno di gelosia. Non lo posso nemmeno sentire il nome di quel coglione!

«Che ha di male? Lui mi ama, io lo amo... e tanto anche!» mette il broncio, interrompendo i baci che mi sta dando per potermi guardare in faccia. Amo quando mi mette il broncio, ma la detesto quando lo fa per difendere quello lì!

«E io, scusa?» faccio offeso e arrabbiato nello stesso istante.

«Non fare neanche certi paragoni, stupido idiota!» e così dicendo prende il mio viso tra le mani e mi bacia con una passione diversa dalle altre volte. Cerca la mia lingua con la sua e una volta che la trova, iniziamo ad intrecciarle. Ci stringiamo di più, alle volte ansimiamo, lottiamo per avere il controllo sull'altra. Poco a poco l'aria comincia a venir meno e poco più tardi ci costringe a separarci.

«Mi sei mancata...»

Ai sorride e mi accarezza i pettorali da fuori, ammirandoli.

«Fratellone io voglio restare con te...» ammette mentre arrossisce vistosamente.

«E io voglio averti solo per me!» dico a mia volta con risolutezza mentre finalmente mi decido a slacciarle il reggiseno.

«Sai che non è possibile... già quello che stiamo facendo è sbagliato!» risponde dispiaciuta.

«Chissene! È sbagliato amare?»

«É sbagliato l'incesto... e non togliermi il reggiseno, stupido! Riallacciamelo subito!» ordina rossa in viso.

In tutta risposta, le bacio il collo avidamente per poi risalirlo piano piano. Le bacio il mento, le labbra, ne passo i contorni con la lingua e ci rifiondo nuovamente. Ai avvicina il mio viso al suo, affonda le mani nei miei capelli scompigliati e schiude ancora una volta di poco la bocca. Con grande gioia decido di dar ascolto all'ordine impartitomi da mia sorella nello stesso istante in cui faccio entrare la lingua alla ricerca di quella di mia sorella e non appena la trovo, ci intraprendo una nuova lotta per il dominio. Ho vinto prima; avrei vinto anche adesso. Contemporaneamente, le mie mani risalgono il suo ventre che le procura una risatina e finiscono casualmente sul seno.

«Claude!» urla, interrompendo il bacio bruscamente.

Non le dispiace, sia chiaro, ma l'anno addietro è stato difficile per entrambi trattenersi e lei non vuole che commettiamo un errore imperdonabile.

«Lullaby non mi interessa!» dico mentre le finisco di riallacciare il reggiseno «Almeno la maglia... posso?»

Ci siamo sempre dati dei limiti che poi abbiamo cominciato ad estendere. Prima erano solo coccole e carezze, poi baci sempre più meno casti, in seguito baci sul collo e sulle spalle (avendo sempre una maglia addosso) e lo facevamo solo di rado, poi un po' più spesso che in seguito divenne una volta alla settimana. Ma di recente è diventata una cosa che doveva essere fatta ogni qualvolta che ne avevamo occasione. Non riusciamo a smettere: è come se qualcosa ci stia obbligando a non farlo e a noi non dispiace.

«Claude...»

Anche lei vuole togliermi la maglia. Vedo la sua impazienza nel tremore delle mani e nel suo sguardo voglioso. Vuole essere spogliata da me.

«Solo la maglia...» imploro continuando a massaggiare i fianchi di Ai con i pollici e tenendo il viso nascosto nel suo collo, affinché glielo possa continuare a baciare.

«... solo la maglia.» mi concede, andando avanti a baciarmi il collo.

Non riesce a dare un limite, anzi. Neanche lei, come me, vuole mettere un freno a quello che stiamo facendo. Ama il fatto di ricevere tutte queste attenzioni da me, ma soprattutto il fatto di essere amata in quel modo dal sottoscritto. Non è una relazione e non stiamo neppure insieme: ci amiamo, punto. E questo a noi basta.

«A patto che me la levi in camera.» finisce Ai.

«Lullaby!» arrossisco «Siamo fratello e sorella! Non possiamo farlo! Stai dando i numeri!? Che idee malsane ti stai facendo venire?!»

«Ma che vai a pensare, sciocco!» interrompe bruscamente, arrossendo come più di me «Siccome mancano quaranta minuti all'inizio delle lezioni e dato che vuoi togliermi la maglia, ho pensato che avresti potuto farlo quando alle mie spalle avrei avuto l'armadio, così poi avrei potuto vestirmi! Razza di pervertito!»

Sorrido imbarazzato: ho proprio inteso male le intenzioni di mia sorella! Dopo averle dato una serie di baci casti (un po' sulle labbra e un po' sulle guance), la prendo in braccio e mi avvio impaziente verso la camera da letto. Salgo le scale, apro la porta della camera, faccio scendere Ai e la adagio seduta sul letto.

«E ora...» e mentre dico queste parole, prendo a levarle la maglia del pigiama con poca galanteria e la stessa azione la fece lei.

Gettiamo le maglie a terra dal momento che le riteniamo solo d'intralcio, in quel momento. Sentiamo di appartenerci e faremmo di tutto per stare insieme. Non permetteremo a nessuno di separarci.

«Hai aumentato gli appuntamenti in palestra?» nota Ai, appena vede i miei addominali.

«L'ho fatto solo per te!» le dico mentre cingo la sua schiena con un braccio e rifaccio combaciare i pettorali con il seno e il ventre di lei con i miei addominali. Dopodiché la faccio indietreggiare verso l'anta dell'armadio e ci appoggio la mano con tutto l'avambraccio, avvicinando il mio viso ad un palmo da quello di mia sorella solamente quando la sua schiena non fu tutt'uno con l'armadio.

«Finiamola qui o rischieremo di non riuscire più a controllarci...» mi fa notare, dandomi un bacio a fior di labbra.

«Hai ragione...» dico non prima di aver fatto, però, una cosa che avrei voluto fare già molto tempo prima: baciarle la parte di seno non coperto dall'intimo.

«Claude!» mi sgrida Ai imbarazzata mentre realizza che le sto lasciando un succhiotto.

Le sue mani sono appoggiate sui miei pettorali e non riescono ad allontanarmi, perché so perfettamente che il capriccio che le sto facendo tutto sommato le piace.

«Sbrighiamoci oppure faremo tardi...» ma non finisco la frase ché lei mi tira a sé e mi fa distendere sotto di lei.

«Lullaby?»

Gli occhi, dal caramello che sono di solito, prendono a colorarsi di verde sotto il mio sguardo per nulla sorpreso. Non è la prima volta che Ai cambia fisicamente: è dovuto al fatto delle sue personalità, anche se non ho mai saputo spiegarmi in che modo possono influenzare il cambiamento del colore degli occhi o addirittura dei capelli, ma mi piace questa cosa di lei: ho tante Lullaby tutte solo per me. Amo mia sorella, ovviamente molto di più delle sue personalità.

Forse questa volta ho esagerato nell'eccitarla...

Sapevo benissimo che Ai avrebbe perso 'coscienza di sé': se la si eccita troppo o se si emoziona più del dovuto, accade che entra in trans, ma quando cambia è più accondiscendente. Sospiro e porto delicatamente una mano sulla sua guancia e gliel'accarezzo. So come risvegliarla quando ha questi cambiamenti. Con gli anni ho imparato molte cose, tra cui – la mia preferita – come eccitarla.

«Lullaby... dobbiamo vestirci per andare a scuola...» le dico mentre le bacio la guancia. Tra parole dolci e carezze che le sto facendo, Ai riacquista lucidità.

«É successo ancora?» chiede spaventata, non appena riprende il controllo di sé.

«Non ti preoccupare Ai... non è colpa tua, bensì sua...» la rassicuro mentre mi tira su, tenendo in braccio mia sorella, ma lei si alza bruscamente e va verso l'armadio per scegliersi i vestiti che avrebbe indossato.

Quando fa così è perché si sente molto a disagio. Non le piace quando cambia personalità, perché non ricorda quello che fa nel lasso di tempo breve o lungo che sia. Non è né facile né tanto meno divertente. Sta continuando a rimuginare tra sé e sé, così l'abbraccio. Voglio che non abbia paura e che non ci pensi su, cosa che ovviamente non farà.

«Ai... dico sul serio: non pensarci!»

«Stai tranquillo Claude, sto bene.» mente.

Sciolgo l'abbraccio e mi tolgo i pantaloni del pigiama, dopodiché prendo un paio di jeans scuri e una camicia nera e me li metto, mentre lei opta per un paio di skinny cerulei e un maglioncino bianco, abbinati a degli orecchini in perla. Una volta che ci siamo vestiti, ci dirigiamo in bagno dove finiamo di prepararci, prendiamo le cartelle e usciamo di casa.

 

***

 

«Non possiamo neanche tenerci per mano... che schifo!» sbotto seccato mentre iniziamo ad incamminarci tra le calli di Venezia, illuminate dalla tiepida luce del sole autunnale, per raggiungere la scuola.

«Avanti Claude, non iniziare!» mi risponde a tono Ai «E io che dovrei dire!? Qui tutte le ragazze ti guardano e mi fanno una rabbia!» si volta dall'altra parte per non farmi vedere la sua gelosia.

«Ma mai quanto il tuo cavaliere!» dico indicando un gruppetto di studentesse che stanno circondando uno 'schianto di ragazzo dall'aria colta, sexy e intelligente'. Ecco come mi ha descritto il mio peggior nemico la prima volta! Assurdo! È alto, ha una bella carnagione chiara e i capelli di un bel rosso carminio che sono in contrasto sia con l'incarnato che con gli occhi smeraldini. Il fisico è atletico, dovuto al fatto che pratica calcio e ha l'aria... maliziosa.” Al solo ricordo, mi fa incazzare. Devo condividere mia sorella con uno stronzo puttaniere!? Non ci penso nemmeno!

«Da quando questa storia!?» digrigna i denti furiosa Ai nel vedere il suo ragazzo circondato da tutte quelle ragazze.

A questa reazione sorrido soddisfatto: non mi è mai piaciuto Xavier, ma non tanto perché ha tutte quelle ragazze che gli muoiono dietro... è piuttosto il fatto che anche quello, come me, ha potuto assaporare le labbra di Ai, stringerla tra le braccia, coccolarla e questo non mi è mai andato giù.

«Dalla tua partenza...» le rivelo senza tanti giri di parole.

«Io me ne vado!» e detto ciò, mi prende per mano e prosegue per la calle entrando a scuola ignorando la voce di Xavier che la sta chiamando.

 


 

*** Angolino di Bebe✿ ***

Ebbene, finalmente pubblico il secondo capitolo di codesta storia.~

Credo che vi debba un minimo di spiegazioni, certo certo. L'incesto, vero?
A parte che se ve lo spiegassi interamente vi spoilerei tutta la storia, ma cercherò di evitare... allora.
No: Ai e Claude non stanno insieme, provano solo un'attrazione reciproca da cui dipendono ma neanche. Sentono forte bisogno di soddisfare ciò che provano l'uno per l'altra. Diciamo che l'incesto mi allettava come idea... so i limiti di questa tematica e non li oltrepasserò, fidatevi. Gli eventi in questa storia saranno leggermente spinti ed è sicuro che cambierò rating, anche perché i peccati dei miei peccatori(?) me lo impongono... forse questo mi farà perdere lettori e già avervi schiaffato questo capitolo... non so come potreste reagire.
Allora... gradirei che se fosse solo la parte relativa all'incesto il motivo per cui mi lascerete una recensione neutra/critica, vi dico solo questo: se è solo perché l'incesto non vi va giù, evitate. Ho i miei buoni motivi per aver scritto ciò che ho scritto.

Ciò non tollera che se il capitolo è una schifezza, siete liberissimi di farmelo notare!
Bene! Dopo tutto questo preambolo, vi dirò chi è passato...
Ebbene: erano tutti interessanti, altri meno, (c'è chi me lo deve ancora inviare...) e ho deciso di mettervi tutti in qualche modo, ma i protagonisti saranno:

-White Mooninvidia.
-Cristalli26 accidia.
-Cari Chan gola.
-Ali_Heichousuperbia (male).
-Black Dalia avarizia.
-Marina Swift superbia (female).

Vi starete chiedendo il perché, vero? Ihihihih!
Segreto.~ (Sweet... sai già di essere l'ira!)
Ora, mi avevate scelto tutti lo stesso peccato... scusate se poi ho scelto io. In ogni caso, se volete potete modificare il carattere (a chi ho scelto il peccato e alle altre che non ho scelto e a cui rivolgo le mie più sentite scuse).
Per quanto riguarda chi non ho scelto, compariranno lo stesso perché ho apprezzato il loro impegno e il loro interesse.

Dico un'altra cosa e poi chiudo: vi prego di non sparire!
Bene, è tutto. Con ciò mi congedo. A presto!

#Hakuna Matata
Baci, Bebe <3

  
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