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Autore: the_phoenix34    25/11/2015    1 recensioni
Nel territorio di Termina, più in la delle colline del territorio, si trova una piccola fattoria. La piccola bimba che vi abita con altri membri, cercherà di capire in tutti i sensi quello che le sta accadendo interpretando passo per passo uno strano sogno.
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.1: the nightmare
Tik tok! Rieccheggiava il suono di un orologio. Il suono veniva da sotto la distesa di sabbia mossa dal vento. C'era una lieve bufera che rumoreggiava silenziosa o forse il ticchettio profondo e continuo dell'orologio distoglieva l'attenzione da ogni altro rumore. Ma l'orologio non si vedeva, c'era solo sabbia che volava via col vento, si alzava sempre più e aumentava anche la potenza fino a che la bufera non divenne confusionale. Poi una melodia, una melodia strana e dolce fermò il tocchettio dell'orologio invisibile e la sabbia vorticosa si tolse spolverando un paesaggio rigoglioso. L'erba era fresca, di un verde vivo e si vedeva che era appena bagnata di rugiada. C'erano delle mucche che pascolavano allegre e un cane da guardia che le trotterellava attorno. I fiori erano colorati per non parlare del dolce profumo che emettevano. Le api svolazzanti svolgevano con regolarità. C'erano dei corococó gialli appena sgusciati che erano impazienti di scoprire il mondo e sfuggivano pimpanti alle rispettive mamme che disperatamente li rincorrevano senza successo. Romani si ritrovò a osservare queste piccole finezze a cui non aveva mai dato importanza. Osservava la contentezza di sua sorella che parlava con l'allevatore dei corococó, chiuse gli occhi per sentire un profumino invitante di latte e fece per muoversi che il cielo da azzurro divenne di un giallastro color sabbia. L'orologio tornò a battere, i fiori si appassirono, sua sorella non c'era più, le api non c'erano più, i corococó immobili e il loro guardiano seduto a terra a osservarli. Era profondamente deluso e triste. Il cane era scomparso e Romani si sentiva la nausea. Uno scalpito di zoccoli in sintonia con l'orologio la fece voltare , ma era solo lei a vedere e sentire quel cavallo? Perché per gli altri c'era tanta monotonia? La cavalla investí Romani impennandosi davanti a lei. Era un sauro dai finimenti marroni e i crini bianchi compresa la parte finale degli arti. Il cavallo... Anzi la cavalla ,era nervosa, spingeva col muso Romani e poi alzò la testa verso il cielo. La cavalla schizzó via come un fulmine e la bambina nel tentativo di inseguirla inciampó di schiena. Così fu costretta a guardare una bizzarra luna sorridente davvero diabolica a un palmo di naso da lei. L'orologio rimbombava, l'aria era soffocante, Romani aveva capogiri mentre tutto quello che le stava attorno veniva schiacciato e lei sdraiata la che non poteva fare nulla se non osservare la morte di ciò che aveva visto nascere e abbandonarsi al suo terribile destino. Tutto nero, che silenzio. Hehehe! Qualcuno rise nel buio. Due occhi uguali a quelli della luna di prima apparvero e poi si sentì una melodia molto tetra... Che portava sollievo allo stesso tempo. Gli occhi, in un battito di ciglia, si mostrarono una maschera. "non avresti dovuto farlo" sussurravano tante voci accavallate. La maschera di getto aggredì quella che sembrava la dormente Romani. La piccina si alzò di scatto trattenendo un urlo, aveva la massa di capelli rossi arruffata e le lacrime agli occhi. Con una mano si tappava la bocca e con l'altra si reggeva a stento. Tremolava un po'. Spostò la tendina della finestra sul letto e osservò l'esterno ma tutto era sereno, la luna era normalissima. Anzi era pure piena. Romani risistemò la tenda e si rigettó nel letto tirandosi la coperta fin sopra al naso. Senza però chiudere occhio. "Andiamo Romani è stato solo un sogno , anche se sembrava molto realistico" . La bimba si rigirava nel letto inquieta ripensando alle frasi sussurrate e alle melodie ascoltate. Osservò l'orologio, erano le 3:22 del mattino. Poi si rannicchió chiudendo gli occhi. "domani andrò in paese e ci inagherò" poi finalmente riuscì a dormire. 
   
 
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