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Autore: CrisEmme    01/12/2015    0 recensioni
Prologo.
- Rachel... Sei incinta.
Quelle due parole pronunciate dal medico rimbombarono come un forte tuono nella testa della ragazza, la sua reazione era confusa, non riusciva a capire se esserne felice o scoppiare in un bagno di lacrime.
- Come faccio a crescere un figlio... Da sola. Non posso...
Continuava a ripetere Rachel trattenendo il pianto portandosi entrambe le mani sul volto coprendolo quasi del tutto.
Questo bambino poteva essere per lei un' immensa gioia ma allo stesso tempo un grande dolore.
- Bambina mia, Finn ne sarebbe orgoglioso...
Si intromise Hiram cercando di tranquillizzare la propria figlia sedendosi accanto al lei sul lettino da visita prendendole la mano scostandogliela dal viso.
- Finn non c'è più! Lo vuoi capire! E io non crescerò nessuno senza padre.
Rispose la giovane con un tono pieno di rabbia e dolore tirando a se con forza la mano che il padre aveva tentato di prenderle dolcemente.
- Voi lo volevate... Questo è un dono amore, ci siamo noi qui...
Continuò Leroy che si avvicinò a Rachel per stringerla in un forte abbraccio, la quale non riuscendosi più a trattenere scoppiò in lacrime tra le braccia dei suoi padri.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La camera di Drizzle è illuminata dalla luce fioca della lampada sul soffitto. Drizzle è in piedi, fa su e giù per la stanza senza fermarsi. E' arrabbiata e se potesse prendere tutto a calci e pugni lo farebbe molto volentieri.

E' passata una settimana dall'evento che l'ha costretta, insieme all'altro gruppo di ragazzi, ad entrare in quel coretto di sfigati. La prima lezione non aveva ancora avuto luogo e la signorina Lòpez aveva stabilito l'inizio del corso venerdì, ovvero domani.

Drizzle ha le mani tra i capelli nervosa, non vuole per nessuna ragione al mondo che Rachel, sua madre, ne venga al corrente. Non vuole darle soddisfazioni dato che questo è quello che la madre avrebbe voluto per lei.

Finalmente è seduta, ma questa pausa non dura neanche il tempo di un pesante e lungo sospiro.

Drizzle: No, non glielo dico... Tanto non verrà mai a saperlo, sta sempre a New York! Nessuno glielo può dire. I nonni non lo sanno, quindi rimarrà un segreto.

Parla da sola.

Improvvisamente il cellulare inizia a suonare nella tasca dei jeans, lo prende. E' Rachel. La ragazza esita nel rispondere, vuole rifiutare la chiamata ma il desiderio di sentire la voce materna è troppa, nel profondo le manca. Risponde.

Drizzle: Ehi...

Rachel: Amore! Mi ha detto zio del Glee! Ma è fantastico!

Urla la donna dall'altra parte del telefono.

A quelle parole Drizzle si paralizza.

Si sente mancare, così cerca il bordo del letto per sedersi e portarsi una mano sul viso.

Drizzle: Si mamma... Fantastico.

Rachel: Brava piccola! Sono così fiera di te. Non vedo l'ora di rivederti... Potremmo fare un duetto quando torno, ti va?

Drizzle: Certo...

Rachel: Mi ha detto Kurt che la tua insegnante è Dani Bechet.

Drizzle: Ma questa sa tutto...

Sussurra sbuffando.

Rachel: Cosa Babie?

Drizzle: Niente.

Rachel: Ah okay, comunque è una brava insegnate.

Quando eravamo giovani abbiamo lavorato insieme in una tavola calda, sempre a New York. C'erano anche zio Kurt e la mia coinquilina Santana. Volevo fare nuove esperienze, mentre lei cercava di guadagnare qualche soldo per pagarsi gli studi al college. A quanto pare è riuscita nel suo scopo... A parte sposare Santana. Purtroppo ancora non ci sono riuscite, tutta colpa dello Stato dell'Ohio che ancora non ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso...Però hanno una figlia... Andreste d'accordo, ha solamente qualche anno più di te.

Drizzle:Per caso si chiama Abigail?

Rachel: Così mi sembra.

Drizzle: Si, infatti andiamo d'accordissimo mamma...

Dice con tono ironico.

Il cellulare vibra, è arrivato un messaggio.

*Sms Aaron.*

''Ehi, ti va di uscire?''

Legge il messaggio rimanendo sorpresa. Lascia continuare la madre a parlare senza sosta, sempre logorroica, fingendo di ascoltarla.

Rachel: Babie ci sei? Drizzle: Si, continua ti ascolto...

Risponde al messaggio.

*Sms*

''Okay, ci vediamo al bar accanto la scuola.''

*Invio.*

Drizzle: Mamma ti vedo salutare.

Rachel: Ma Drizzle...

Drizzle: Ciao.

Attacca alzandosi dal letto.

Indossa il giacchetto di pelle nero e velocemente scende le scale che la portano in salotto.

Drizzle: Nonno io esco.

Hiram: Okay amore, stai attenta.

Esce di casa e si incammina verso la macchina parcheggiata nel vialetto.

Entra, chiude lo sportello e mette in moto iniziando a pensare a chi possa aver spifferato tutto a Rachel.

Drizzle: HENRY!

Alza il tono della voce sbattendo le mani contro il volante.

Drizzle: Ammazzerò quel nano.

Prende il cellulare frugando nella borsa senza togliere gli occhi dalla strada.

*Sms*

Cugino, so cosa hai fatto... Quando ti vedo ti strozzo.

*Invio.*

Posa il telefono sulle gambe arrivando a destinazione.

Parcheggia, scende dalla macchina e si dirige verso l'ingresso del bar.

Entra e si guarda intorno.

L'orologio a muro difronte a lei segna le 19.00.

Più giù in un tavolo vicino la vetrata c'è Aaron che con un gesto della mano la saluto invitandola ad avvicinarsi.

Drizzle si avvicina, si siede davanti a lui. Sorride.

Aaron: Scusa se sono stato così imprevedibile.

Drizzle: Tranquillo, avevo bisogno di cambiare un po' aria e parlare con qualcuno che non sia un membro della mia famiglia.

Aaron sorride.

Aaron: Sono pesanti?

Drizzle: No, è solo che... Boh, a volte vorrei sfogarmi con qualcuno che mi capisse veramente e non fingesse solo perché sono io...

Aaron: Ti capisco, cioè non proprio... Io ho mia sorella, è una brava oditrice, ma quando non riesco a parlare neanche con lei, prendo la mia chitarra, mi nascondo in posti sconosciuti della casa e inizio a suonarla.

Mi diverte e allo stesso tempo mi rilassa...

Drizzle: Questo è un bel modo per sentirsi meglio, peccato che io non ne sia capace... L'artista di casa è mia madre.

Aaron: Rachel Berry?

Drizzle: Si la stella di Broadway.

Aaron: Mio padre me ne ha parlato molto, andavano al liceo insieme... Si sono conosciuti nel Glee.

Drizzle: Davvero?

Aaron: Si, gli ho raccontato dell'altro giorno e della decisione del preside, Così ha iniziato a raccontarmi tutta la sua vita e blah blah blah...

Drizzle: Anche mia madre!

Scoppiano a ridere.

Aaron: Mi ha parlato anche di tuo padre, ma io già lo conoscevo.

Drizzle: Come fai a conoscerlo?

Aaron: Nello spogliatoio c'è la sua maglia, abbiamo lo stesso numero, il cinque. Poi amo sonnecchiare sotto il suo albero, a volte parliamo... Anzi io gli parlo.

Drizzle lo ascolta con interesse.

Aaron: Scusa sto esagerando.

Drizzle: No, no ti prego continua pure... Anche se non lo ammetto, mi piace quando qualcuno parla di papà.

Aaron sorride imbarazzato.

Aaron: Anche se non l'ho mai conosciuto e non so com'era di persona...

Drizzle: Com'è...

Lo corregge sussurrando piano senza farsi sentire.

Aaron: So che è stato un leader per tutti, Lo stimo parecchio e mi piacerebbe diventare come lui un giorno...

Drizzle: E per questo mi hai chiamato?

Aaron: No.

Drizzle: Vuoi la sua erede, la figlia di sua moglie per essere più lui?

Lo fissa negli occhi guardandolo con serietà e leggermente infastidita.

Aaron: No! Macché... Io... Io...

Balbetta desolato.

Drizzle: Stavo scherzando!!

Scoppia a ridere divertita dalla sua reazione.

Aaron: Giuro che mi hai spavantato, sembravi così... Così Seria!

Drizzle: Dovevi vedere la tua faccia!

Aaron: Immagino!

Ridono insieme.

Aaron: Domani c'è la prima lezione del Glee, sei felice?

Drizzle: Non vedo l'ora guarda...

Risponde con tono ironico per poi sbuffare.

Aaron: Dai sarà divertente.

Drizzle: Non credo, se fai qualcosa contro voglia, non è mai divertente.

Aaron: Hai ragione, ma chissà.

Drizzle: Vedremo.

Aaron: Io volevo provare a fare l'audizione, ancora prima del casino che è successo. Ma il football e il canto corale non vanno molto d'accordo.

Drizzle: Davvero t'mporta del pensiero altrui? Non ti facevo così.

Aaron: No, però non mi va di essere preso di mira e magari pestato.

Drizzle: Quindi mi stai dicendo involontariamente che rischio il pestaggio?

Aaron: No, le ragazze solitamente non le toccano. Ti potrebbero solamente tirare qualche granita all'anice o ai frutti di bosco.

Drizzle: Bene, allora sto più tranquilla.

Rispondi con tono caustico.

Drizzle: Mi sarebbe piaciuto entrare nelle cheerios.
Più che altro per fare un torto a mia madre.

Aaron: Provaci no, che hai fa perdere? Poi perché, tua male le odia?

Drizzle: No, odiarle no... Però non le stanno a genio, brutte esperienze dice.

Aaron: Mia sorella è una cheerleader, proprio come lo era nostra madre alla sua età. Le stai molto simpatica, dopo l'altro giorno, non ha fatto altro che parlare di te. Dice che hai fatto quello che avrebbe voluto fare lei da non so quanto tempo.

Drizzle: Oh grazie, lei si chiama Alex vero?

Aaron: Si, e tuo cugino non le toglie gli occhi di dosso.

Ridono.

Drizzle: Me ne sono accorta, ma lui lo nega.

Aaron: L'unica che ancora non se n'è resa conto è lei.

Drizzle: Fidati, una ragazza lo puo' negare ma è impossibile che non se ne renda conto.

Aaron alza gli occhi verso l'orologio che segnava le 20.30.

Aaron: E' ora di andare, vuoi che ti accompagni a casa?

Drizzle: No, grazie. Ho la macchina qua parcheggiata.

Aaron: Allora, posso accompagnarti fino lì?

Drizzle: Certo gentiluomo.

Si alzano dalla postazioone dirigendosi verso l'uscita.

Arrivano alla macchina parcheggiata poco più lontata dal locale e Drizzle apre la portiera. Entra mettendosi comoda, mentre Aaron si appoggia al finestrino con il capo che fa capolino nella vettura.

Aaron: Grazie per essere venuta.

Drizzle: Grazie a te, avevo bisogno di parlare con qualcuno.

Aaron si mette le mani in tasca allontanandosi appena.

Aaron: Potremmo rifarlo, sempre se vuoi...

Drizzle: Molto volentieri.

Sorridono.

Drizzle mette in moto e parte mentre Aaron la guarda da lontato.

* Prima lezione, aula canto. *

I ragazzi sono nell'aula canto.

Drizzle si siede dietro, nell'ultima fila.

Gli altri invece sono davanti, Alex accanto ad Aaron, Abigail ad Adrienne e Henry poco più distante di loro. Henry neanche l'ha salutata, avrà paura della sua ira.

*Dieci minuti dopo.*

Dani entra in classe.

Dani: Salve ragazzi!

Entra e posa la chitarra accanto il piano forte con la borsa sopra.

Il loro sguardo sembra perso nel vuoto.

Dani: Allora, oggi dato che è il primo nostro incontro, faremo qualcosa di diverso. Che ne pensate di presentarvi cantando?

Silenzio tombale.

Davanti a lei ci sono solo dei ragazzi dal viso stanco che annuiscono.

Dani: Vi accompagno con la chitarra, fate una specie di Rap, per facilitarvi le cose. Chi è il primo?

Aaron si alza impavido.

Aaron: Vorrei provare io.

Dani: Certo.

Abigail: Sf- sfigato.

Tossisce.

Aaron intanto si appoggia al piano guardando davanti a se.

Dani prende la chitarra e inizia a stripellare qualche nota per creare un ritmo.

Aaron: Io sono Aaron - Questa è mia sorella - gioco a football e nostra madre era una modella - nostro padre fa il regista ma io non sono un attore - mi piace una ragazza ma non sono un gran seduttore.

La classe ride divertita applaudendo.

Aaron arrossisce leggermente e torno con le gambe tremolanti al suo posto.

La prossima ad alzarsi è Abigail, pronta per mandare una frecciatina a Drizzle.

Abigail: Sono Abigail - e questa è mia madre - ne ho due ma questo è rilevante - una suona la chitarra, l'altra fa la stilista - Aaron è inutile che non fai il suo nome - Lo sappiamo tutti con chi stai in fissa.

A quelle parole si alza Barbra scavalcando due file di sedie, ma viene fermata da Herny che le prende il braccio.

Lei lo guarda rassicurandolo, vuole solo cantare.

Si avvicina a Dani sedendosi sopra il pianoforte.

Drizzle: Io sono Barbra - non quella famosa - mia madre ne va matta - ma per me è una cosa schifosa - Non sono molto brava nel cantare - a differenza di mio padre io preferisco ballare - E Abigail stai molto attenta che per me la è guerra aperta.

Dani le guarda scuotendo la testa.

Senza dire niente e senza fermare il suono, fa segno al prossimo.

Si alza Adrienne.

Adrienne: Io sono Adrienne - e Abi è mia amica - i miei sono separati perché a mia madre piace la.. - io lo so ma lei pensa di no - non vogliono che sto con lei è il peché è taboo.

Adrienne chiude il suo rap guardando male Dani, come se anche lei fosse la causa di tutto questo.

Si siede e lascia spazio ad Alex che con coraggio si alza e prova.

Alex: Non sono molto brava a fare queste cose - sono Alex e lui è mio fratello - di noi ormai sapete tutto - sono una cheerleader - ho poca fantasia quindi tornerò al mio posto.

Le sorridono tutti vedendola così imbarazzata.

Non è riuscita a fare la rima, ma quello che conta è averci provato.

Dani apprezza il suo sforzo e le fa l'occhiolino.

E' rimasto solo Henry che si alza spinto da Drizzle.

Aaron: Su piccoletto!

Henry: Mi chiamo Henry - sono stato trovato da neonato perché qualcuno mi aveva abbandonato. - ho due padri - E ora sono felice - mio padre fa il chirurgo e salva tante vite. l'altro fa lo stilista e fa vestiti per le dive. - Lei è mia cugina - Ti prego non ammazzarmi perché ti voglio tanto bene.

Drizzle ride alle sue parole.

Si alza e lo abbraccia perdonandolo per aver detto tutto a Kurt.

Dani soddisfatta smette di suonare e tutti, notando anche nella loro espressione diventirmento.

Dani: Spero vi sia piaciuta questa lezione, la prossima volta portatemi un pezzo che vi rappresenti al meglio.

Prima di iniziare a preparare le canzoni per le vere competizioni voglio studiarvi. Ora siete liberi di andare. Alla prossima settimana.

Escono tutti a parte Abigail e Dani.

La donna sistema gli spartiti nella borsa, mentre la ragazza sta seduta guardando con viso triste la madre.

Abigail: Mamma...

Dani: Si, amore?

Abigail: Adrienne non voleva prendersela con te...

Dani: Tranquilla piccola, è normale prendersela con chiunque quando non si sa la reale motivazione di qualcosa.

Si avvicina alla figlia allungando la mano per aiutarla ad alzarsi.

Abigail: Mi da fastidio quando se la prende con te, tu non c'entri niente... Anzi se non fosse per te non potremmo stare insieme neanche a scuola.

Dani: Non importa Abi, prima o poi tutto passerà... Te lo prometto.

L'abbraccia uscendo dalla stanza spegnendo la luce.

- Camera di Abigail. -

* Sottofondo. https://www.youtube.com/watch?v=ZV6lntyGMgI Christina Perri - Distance. *

La camera di Abi è buia e sta pensando a quello che è successo oggi a scuola.

Vorrebbe che tutto questo finisca e che le loro madri provassero a parlare, risolvere quello che è successo e quello che sembra essere un mistero per loro due.

La schermata del telefono si illumina, E' un messaggio.

*Sms*

Abi, sono Adrienne... Scusa per oggi, non volevo comportarmi così con tua madre.
Tutto questo mi distrugge. Sono stata una stupida lo so, ma ho solo una terribile paura di perderti. Di perdere la mia migliore amica.

Voglio che questa faida finisca il prima possibile, in modo da poter stare con te tutto il tempo che voglio.

Mi manchi da morire, buona notte Brunette.

Leggendo Abi sorride lasciando che una lacrima le righi il viso.

Le sfugge perché in cuor suo sa che tutto questo è e sarà difficile da vivere.

Si volta facendo cadere il cellulare a terra affandando il viso nel cuscino per poi scoppiare in un forte pianto.

- Fine - Domenica prossima puntata. <3

Vorrei che non diventasse proprio come Glee, quindi di canzoni ne canteranno pochissime e la serie si baserà più sui segreti e sulle varie storie.

Commentate e mettete me gusta, ditemi chi sono i vostri preferiti e chi shippate, più siete più mi è più facile continuare. <3

   
 
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