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Autore: keinit    03/12/2015    2 recensioni
La relazione tra William e Hannibal prende una piega inaspettata a causa di... una parola
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo III -

Andante
 

Bastarono poche frasi e pochi gesti, per trasformare il loro rapporto: da quella carezza e quella infantile richiesta di Will Graham passarono ben presto delle settimane; settimane in cui il rapporto tra i due si arricchì di una serie di epiteti e di attenzioni che prima erano sconosciute. Hannibal aveva preso ben presto l'abitudine di portar la colazione a letto al suo “piccolo”, così lo chiamava. La colazione consisteva, solitamente, in una spremuta fresca di arancia leggermente zuccherata ed un croissant, variando la domenica in pancakes o muffins ai mirtilli.

Una mattina, mentre metteva la spesa nella macchina così da poter tornare a casa ed iniziare la preparazione del pranzo, Hannibal passò di fronte ad un negozio di abbigliamento dall'aspetto promettente. Essendo presto, e volendo comprare qualcosa che coprisse di più William durante la notte rispetto a canottiera e boxer, decise di entrare.

Nel frattempo Will si era svegliato. Non avendo trovato Hannibal ed il vassoio della colazione ad aspettarlo, decise di fare una doccia calda prima di scendere in cucina. Con ancora alcune ciocche di capelli bagnate si mise a mangiare il croissant alla crema in veranda, sostituendo alla spremuta del caffè. Il compagno diceva che il caffè lo sovra-eccitava, ma lui non dava più peso alle sue teorie su di se da quando lo aveva indotto a credere di essere pazzo; quando nella realtà dei fatti le allucinazioni erano causate da una encefalite autoimmune.

Il giovane quel sabato mattina, nuovamente in quella mise di canottiera ( stavolta grigia ) e boxer (grigi anch'essi ) che tanto il compagno non sopportava all'infuori della camera da letto, osservava il vasto giardino ben curato e coperto qua e là di fiori. Poteva vedere, da quella posizione, la curva da cui sarebbe arrivata di lì a poco la macchina del compagno. Solo poche volte non aveva trovato Hannibal al proprio fianco, durante i giorni liberi, ed era perché andava a fare la spesa la mattina molto presto, così da evitare la calca che di lì a poco si sarebbe formata.

Come previsto il rumore dell'auto e poco dopo la sua figura grigia superarono la curva per entrare nel vialetto di casa. Istintivamente William sorrise, non rendendosene nemmeno conto. E sempre non avendole coscienza, si ritrovò in piedi ad aspettare che dalla macchina parcheggiata uscisse l'ex psichiatra. Gli andò incontro per aiutarlo con le buste della spesa, ma invece di un dolce sorriso si ritrovò davanti una maschera imperscrutabile.

« Oggi non fa abbastanza caldo da stare in intimo: va' in casa e vestiti. » Annunciò la voce bassa ed autoritaria del nuovo arrivato, passando all'uomo in pigiama una busta di carta bianca, dall'aspetto scialbo.

Volendo replicare ma non sapendo in quale modo, talmente era stato colto alla sprovvista da quel tono duro con il quale era stato accolto, il giovane uomo prese la busta ed entrò in casa. Si ritrovò, senza averne coscienza, nella camera da letto che condivideva con Hannibal; seduto e con la busta sistemata sulle gambe.

Avrebbe voluto replicare, lanciargli contro quella dannata busta o lasciarla lì, così che se la portasse da solo; invece aveva obbedito senza pensarci. Tutto ciò gli ricordava la coercizione con la quale l'altro era riuscito ad indurgli le crisi epilettiche; “No, non ha usato quella dannatissima luce, stavolta. Sono io, che l'ho lasciato fare.” rifletté William, carezzando la busta a disagio nel vederla chiusa. Perché l'altro, nel suo dirgli di vestirsi aveva in qualche modo sottinteso che avrebbe dovuto indossare ciò che conteneva. “Fa che non sia imbarazzante.”

Mentre Will si convinceva ad aprire la busta, Hannibal sistemò metodicamente la dispensa, ripassando mentalmente il menù per il pranzo: coq ou vin, pomme duchesse e pain perdu con mele caramellate.

Ovviamente l'ex psichiatra non si aspettava una reazione esagerata, né l'essere ignorato: se era stato duro con l'altro era solo per sviarlo dalla natura del contenuto della busta. L'altro, probabilmente, penserà si tratti di uno di quei pigiami per uomo che somigliano a dei completi e che il dottor Lecter era solito indossare; o forse, visto l'aspetto misero della busta, penserà si tratti di un qualche pigiama da quattro soldi acquistabile per pochi euro nel primo negozio di abbigliamento disponibile.

Di certo, mentre tagliava in pezzi il galletto per il coq au vin, il dottore non si aspettava di trovarsi abbracciato dal più giovane: aveva appena rimosso le interiora dall'animale quando le braccia di William, avvolte nel proprio regalo per lui, gli cinsero il ventre, ed il petto del giovane uomo si poggiò alla schiena larga e muscolosa del più grande.

« Vedo che è la misura giusta. » Disse quest'ultimo, riprendendo a tagliare.

« Grazie, Hannibal. Io... È bellissimo... »

Un sorriso increspò le sottili labbra dell'ex psichiatra, immaginandosi come avrebbe trovato l'altro, una volta giratosi. « Fatti ammirare, piccolo. » Mormorò quasi, cosicché l'altro lo lasciasse.

Il più piccolo infatti sciolse l'abbraccio così da dargli la piena libertà di movimento, ma prima di girarsi il dottor Lecter andò a lavarsi le mani: di certo non avrebbe resistito, al toccarlo. “L'attesa del piacere è essa stessa il piacere” citò mentalmente. Quando si girò dovette poggiarsi al banco da lavoro dietro di se, per bearsi di quella vista senza interferire; od almeno non al momento.

La longilinea figura di Will Graham era in piedi, avvolta in un pigiama dello stesso colore e con la stessa fantasia a bassotti della camicia-ricordo del viaggio a Bucarest.

In altre occasioni, Will avrebbe etichettato quel completo a bassotti come qualcosa di infantile, che avrebbe messo solo se fosse stato sicuro che nessuno l'avrebbe scoperto. Ma ultimamente, più precisamente da quando aveva chiamato Hannibal “daddy”, non era più tanto convinto della sua posizione in materia.

Aveva fatto ricerche sull'argomento, scoprendo che sia tra uomini che tra donne era diffusa questa concezione del prendersi cura del partner più giovane.

Inizialmente la cosa pareva alquanto deviata, “com'è possibile che delle persone accettino tutto questo?” pensò tra se; ed in effetti i primi giorni di quelle nuove attenzioni da parte di Hannibal confusero Will. Ma ben presto si abituò, ed assecondò quei rari momenti in cui sentiva di potersi abbandonare a quel suo lato quasi infantile che necessitava di attenzioni, e che vedeva nella figura autoritaria del dottor Lecter chi gliene potesse dare.

Il dottore fece un gesto con le dita, che indicava all'altro di fare un giro così da farsi ammirare. Il più giovane acconsentì, e quando si trovò a dare le spalle all'amante questi non poté trattenersi oltre e si sporse, così da poterlo stringere tra le braccia. Il più grande posò quindi il mento nell'incavo tra il collo e la spalla del giovane uomo, flettendo la testa così da potergli lasciare un caldo bacio su di una guancia, poi un altro verso la mascella ed un piccolo morso dove la mascella si unisce e si fonde con il collo. Sentendo i denti dell'ex cannibale sulla propria gola, un brivido freddo salì dalla schiena dell'ex professore: quello stesso punto era stato morso dallo stesso uomo al Grande Drago Rosso. Quasi timidamente le mani più piccole del pescatore si posarono sul dorso di quelle più grandi del medico, che stavano risalendo dal suo ventre e dalla cicatrice su di esso avvicinandosi al petto. I bottoni della camicia del pigiama erano stati diligentemente chiusi per rispettare il bisogno di perfezione del benefattore che aveva provveduto a regalargli quel completo, ma adesso erano solo d'impiccio: mentre la bocca del dottore continuava a lasciare caldi baci, scendendo sulla giugulare, le sue dita esperte cominciavano a rimuovere man mano, nella loro salita, i bottoni che trovavano sulla propria strada dalle asole.

Quando ogni bottone fu liberato dalle asole, le mani del dottore scesero nuovamente, posandosi sul basso ventre e risalendo sotto la maglietta: incontrarono ben presto la cicatrice che lui stesso procurò a Will, la notte in cui sarebbero dovuti fuggire loro due ed Abigail Hobbs. Quando il dottor Lecter si staccò dalla gola del più giovane, quest'ultimo girò il capo così da poter incontrare quelle sottili labbra rosee, accese di colore da quella scia di baci appena depositata. Il bacio fu quasi casto, mentre la mano sinistra risaliva lentamente verso il petto del più giovane e la destra rimaneva a carezzare la cicatrice sul ventre. Hannibal però interruppe il bacio quasi all'improvviso, tenendo ferme le mani e allontanando lievemente il volto « La cucina non è il posto adatto, per queste cose. »

L'intento del medico era quello di fornire, in modo poi non così velato, una “via di fuga” in caso William non fosse sicuro di ciò che stesse accadendo. Certamente aveva fatto le sue ricerche, come immaginava avrebbe fatto il giovane uomo, trovando ed analizzando informazioni che riconducevano ad un unico fattore comune alla base di quei rapporti che per alcuni versi rasentano il complesso di Edipo e quello di Elettra: la fiducia; e non era certo un mistero che William Graham non ne avesse poi molta nel dottor Lecter, dopo che questi lo ha fatto rinchiudere nel Maryland State Hospital for the Criminally Insane.

« Si » Convenne il più giovane, girandosi tra le braccia accoglienti del compagno così da potersi trovare faccia a faccia con lui. Posò quindi la fronte solcata dalla cicatrice, che il compagno stesso gli causò utilizzando un seghetto chirurgico, su quella del più grande. Inspirò l'odore dolciastro dell'altro ad occhi chiusi, prendendosi un momento per metabolizzarlo, poi li riaprì. Mentre la mano destra carezzava una guancia di Hannibal e gli occhi azzurri di William erano fissi su quelli nocciola, disse:

« Andiamo in camera. »
 
E siamo arrivati al capitolo 3! 

Siete contenti? Vi è piaciuta la storia? 
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto, che hanno recensito ( i vostri commenti sono stati una manna per il mio umore un po' grigio, grazie! ) e alla beta reader che ha betato(?) la storia! 

Appuntamento a domani per la quarta ed ultima parte!

 
   
 
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