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Autore: FreddyOllow    08/12/2015    4 recensioni
"Il seguente racconto è puramente inventato da me. Alcuni Nomi, personaggi, edifici e quant'altro sono puramente di mia fantasia, come la storia del resto."
Rorikstead, è un piccolo villaggio vicinissimo al confine con il Reach, sotto la protezione della città di Whiterun.
Governata da Rorik, un nord che afferma di aver fondato Rorikstead.
Un giovane Redguard, arriva al villaggio speranzoso di trovare un lavoro, qualsiasi lavoro.
Ma ben presto s'imbatte in qualcosa di molto più grande di lui...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essere fuggito dalle guardie della città di Markarth, trovai riparo in una grotta. All'interno non sembrava ci fosse qualcuno.
In questi luoghi era facile imbattersi in orsi e lupi affamati, senza contare la presenza di quei maledetti vampiri che infestano ogni angolo di Skyrim. Sucide e schifose creature della notte, gli ucciderei tutti se fosse per me.
Una volta dentro, scesi una ventina di scalini prima di ritrovarmi davanti a una porta d'acciaio impolverata.
Non avevo armi, non avevo niente per proteggermi. Non potevo di certo aprire la porta e combattere a mani nude qualsiasi cosa ci fosse là dentro.
Mi guardai attorno per cercare un altra via di fuga.
Non so come, ma solo in quell'momento mi accorsi che mi trovavo in una cripta Nord. Vecchissime cripte costruite dai Nord molti secoli fa'.
Gli avventurieri amavano questi generi di posti, per vari motivi: Tesori, armature, manufatti, pergamene e tutte quelle serie di oggetti strani che piacciono tanto ai maghi.

Il posto sembrava abbastanza tranquillo e le guardie cittadine non mi avrebbero inseguito fin qua giù.
Mi sedetti e aspettai lì.
"Forse mi trovo all'entrata della cripta?" pensai, nel mentre il dubbio mi assaliva.
Attorno a me quasi il nulla, solo cinque candele sparse un po ovunque che illuminavo debolmente la stanza, nessuna tomba, nessuno scheletro, niente di niente.
Non ero un tipo curioso, ma c'era qualcosa in quella porta, qualcosa che mi stuzzicava una forte curiosità, come se una bella donna Bretone mi stesse invitando nel suo letto.

D'un tratto, da dietro la porta, sentì qualcuno avvicinarsi con passo pesante. Mi alzai e mi nascosi nell'angolo più buio della stanza, dietro ad un cumulo di macerie.
La porta si aprì e un uomo con una lunga tonaca marrone col cappuccio in testa, uscì.
In mano aveva uno strano bastone dorato e alla sommità di essa, una strana palla di colore blu scuro.
Questo camminò molto lentamente. "Forse è un vecchio mago o qualcosa del genere." pensai.
D'un tratto si fermò. Rimase immobile per una manciata di secondi.
<< Notevole! Per un attimo non ho percepito la tua aura, mortale. >> Disse l'uomo con voce molto profonda.
Il cuore mi salì in gola, rimasi immobile come una statua, non sapevo cosa fare.
<< Credo che la tua abilità nell'essere tutt'uno con l'oscurità, sia un talento naturale. >> Continuò lui, girandosi verso la mia direzione.
Il suo volto, era nero, un nero inteso. Mi sembrò di guardare il cielo senza stelle. Poi mi accorsi che aveva un maschera che rendeva il suo volto del tutto invisibile
Non avevo mai visto nulla di simile, forse era qualche marchingegno daedrico? 
<< Vieni alla luce, mortale. Non aver paura. >> Disse illuminandosi di una aura blu scura.
Avevo troppa paura per farmi avanti, non ci pensavo nemmeno ad avvicinarmi.
<< Voi mortali e le vostre paure. Vivete nell'odio, nella paura. Non siete in grado di percepire la vera essenza della vita. >> Aggiunse allargando le braccia.
<< Fuggite da tutto ciò che non conoscete. E siete attratti come api dal miele, dal dolore, dalla sofferenza, dall'illusione. >>
La sua aura divenne sempre più blu e si espanse dolcemente come una nube nella stanza, il bastone che pochi attimi prima era dorato, divenne nero.
Non potevo rimanere là per molto, le sue frasi mi terrorizzavano, dovevo scappare, e in fretta.

Feci una scatto rapido verso l'uscita della caverna, ma qualcosa di invisibile mi acchiappò da dietro, facendomi cadere.
<< Perchè fuggi? perchè, mortale? >> Domandò l'uomo avvicinandosi a me.
<< Io... >> Le mie labbra si chiusero da sole, non riuscivo a parlare. Tremavo dalla paura.
<< Le parole sono come la lama di una spada. Possono infilzare e uccidere. Voi mortali non ne fate un buon uso. >>
<< Mi stavi per mentire. Come un Dwemer! Bugiardi e ingannatori! >> La sua voce tuonò in tutta la stanza.
<< Ma tu, non hai motivo per temermi. >> 
Ad un tratto la sua aura venne risucchiata in lui, come se fosse stato risucchiato in una sorta di buco, facendo cadere il bastone per terra.
L'uomo lanciò uno straziante gridò di dolore che fece vibrare le pareti della grotta. 
Poi scomparve sotto la sua stessa tunica, rilasciando nell'aria una nube di cenere.
Dietro di lui, un uomo possente, barba folta e addosso un armatura d'ebano. Era in posizione di combattimento.
Non riuscivo a capire quanto fosse accaduto, fin quando non vidi la lancia di vetro infilzata nelle vesti dell'uomo che pochi attimi prima mi parlava.
L'uomo con l'armatura d'ebano raccolse la lancia, ignorandomi.
Dalla porta comparve un uomo anziano, con una lunga barba e completamente calvo. Indossava una tunica nera. Dall'aspetto sembrava un imperiale. Forse una mago? uno studioso?
<< Dov'è il bastone? >> Disse l'anziano imperiale all'uomo con l'armatura d'ebano.
Pensai che l'uomo con l'armatura d'ebano fosse un mercenario assoldato dall'anziano imperiale.
L'uomo con l'armatura d'ebano raccolse il bastone e lo diede all'anziano imperiale.
<< Magnifico! Dopo anni di studio e di ricerche, finalmente ti ho trovato! >> Disse con stupore l'anziano imperiale, lisciando il bastone.
Mi accorsi che la palla alla sommità del bastone era scomparsa.
<< Quello chi è? >> Esclamò poco dopo il vecchio indicandomi con il dito. Sembrava più tosto sorpreso della mia presenza
L'uomo con l'armatura d'ebano estrasse la lancia di vetro e si diresse minaccioso verso di me.
Strisciai velocemente verso il muro della caverna, terrorizzato.
<< Fermati! >> Gridò l'anziano imperiale << Non mi sembra un seguace di Vaermina. >> Continuò poco dopo.
L'uomo con l'armatura d'ebano si fermò a comando, restando immobile davanti a me.
Non avevo mai visto un uomo muoversi così velocemente come lui, sopratutto con addosso un armatura d'ebano. Un'armatura davvero pesante.
L'anziano imperiale si avvicinò, facendo allontanare di pochi passi l'uomo.
<< Chi sei? e cosa ci faii qui? >> Domandò l'anziano imperiale, chinandosi verso di me.








 
   
 
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