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Autore: starmoon    14/12/2015    2 recensioni
L'aeroporto è pieno di passeggeri, tra i tanti una famiglia entra velocemente dalla porta di vetro dell'ingresso. Emma Swan corre veloce verso la biglietteria, dietro di lei Killian Jones cammina con un passo più moderato, trascinando con se due grossi trolley. Emma appoggia le braccia sul bancone prendendo dalla borsa i soldi per i biglietti. La ragazza da dietro il bancone osserva la donna muoversi con velocità. Emma da i soldi dopo averli contati.
Emma: quattro biglietti per Storybook
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti, se siete arrivati al secondo capitolo allora almeno un po' di curiosità sono riuscita a suscitare. Allora volevo fare un piccolissima premessa xD sto provando a scrivere in maniera diversa, se inizialmente sembra un copione è un po' per presentarvi meglio quasi tutti i personaggi, man mano scenderemo nei dettagli. Adesso vi lascio al secondo capitolo, spero vi piaccia anche questo capitolo. 

 

 

Reverse roles
https://www.youtube.com/watch?v=okHYf83nKMc

 

 

Lizzie si sveglia, il tepore del sole caldo sul suo volto la costringe e richiudere gli occhi verdi. Sente il profumo del caffe appena fatto, ne avrebbe davvero bisogno in questo momento. Il rumore dell’acqua che proviene dal bagno le fa intuire che la sorella è già in piedi. Prende il telefono sotto carica sul comodino, accanto alla lampadina a forma di stella. Sono le otto meno venti. Si alza di colpo. 

Liz: maledizione 

Eve esce dal bagno, scuote il capo divertita. 

Eve: nuova città stessa Lizzie 

Eve si mette la giacca di jeans e prende lo zaino in spalla. 

Liz: potevi svegliarmi 

Eve: credimi ci ho provato 

Lizzie apre di corsa l’armadio, non trova il jeans che cercava. 

Liz: dove lo ficcato 

Eve: è sotto il letto, lo hai lanciato incazzata l’altro giorno 

Eve esce dalla camera, Liz rimane ferma un attimo a metabolizzare la cosa, era arrabbiata con lei quando lo ha fatto, fa un respiro profondo, era strano comunicare con Eve senza litigare. 

Eve scende al piano di sotto, Emma mette a tavola dei biscotti caldi e dei cereali. Eve apre il frigo prendendo il latte. 

Eve: papà? 

Emma: è andato a sbrigare delle cose con il nonno 

Eve la guarda poco convinta, sentono dei passi arrivare, Liz entra come un uragano e corre verso la tavola, ha i capelli scompigliati e non si è truccata. 

Lizzie: Dio sto morendo di fame 

Afferra un biscotto mangiandolo di corsa.

Liz: papà?

Emma: hei io non vi basto?

Eve e Liz si guardano in faccia, è difficile non lasciarsi sfuggire una risata.

Liz: vuol dire che andremo a piedi

Emma: posso accompagnarvi 

Eve: mamma 

Eve la guarda saccente. 

Emma: cosa?

Liz: hai ancora la vestaglia addosso 

Emma si guarda, poi guarda le sue figlie, era stato un momento di complicità tra loro, sorride, più perché finalmente le sue figlia sembrassero avessero sotterrato l’ascia di guerra. 

Emma: va bene vi conviene andare 

 

Liz e Eve sono quasi arrivate a scuola. Eve controlla le sue notifiche suoi social, mentre Liz legge i messaggi divertenti che Jackson le manda. 

Eve: allora che programmi hai per oggi?

Liz: lezione, lezione e ancora lezione 

Eve si lascia scappare un sorriso. 

Eve: intendevo per il pomeriggio 

Liz: ooh vado dai nonni, Neal mi vuole dare alcune playlist 

Eve annuisce. 

Eve: vai molto d’accordo con lui, che tipo è?

Liz: è nostro zio, ma è come un fratello sai...oh mi ha mandato un messaggio

Liz si affretta a leggerlo. Eve si sente un po’ esclusa, era abituata ad essere lei quella ricoperta di messaggi e attenzioni.

Liz: possiamo pranzare insieme se ti va? Jackson dice di avere un super panino voglio proprio vedere 

Eve si morde il labbro, vorrebbe davvero, ma lascia che questo sia il suo momento, con i suoi amici. 

Eve: credo che mi vedrò con qualcuno, ma grazie lo stesso 

Liz la guarda leggermente delusa, ma cerca di non darlo a vedere, vuole sistemare le cose tra loro, non peggiorarle. 

Liz: certo, siamo arrivate 

 

La lezione era alquanto noiosa. Jackson aveva riservato un posto per Liz, aveva trovato subito una chimica con la ragazza, era una delle poche persone che lo ascolta quando parla, anche quando dice cose insensate. Eve dal canto suo si è dovuta sedere con una ragazza, bionda e decisamente bella, ma che sembra non essere molto entusiasta di avere una nuova compagna di banco. 

Eve: quindi questa professoressa è severa?

 

 

La ragazza, Hanna distoglie lo sguardo dal libro, nonostante l’aria da svampita sembra parecchio interessata allo studio, almeno per quello che Eve a notato durante le prime due ore. 

Hanna: normale 

Hanna ritorna al suo libro di storia ignorando la ragazza, Eve si volta verso Liz, la gemella sembra invece conversare con alcuni compagni, la vicinanza di Jackson le ha fatto bene, è un ragazzo di buon cuore che si fa amare da tutti. 

Neal: Hey ragazzi 

Jackson e Liz si voltano sentendo la sua voce. 

Jackson: hey amico non hai lezione?

Neal si avvicina. 

Neal: ora buca, allora per sta sera è tutto pronto?

Neal si riferisce a Jackson, la cosa incuriosisce molto Liz che li guarda senza capire. 

Neal: è la nostra prima esibizione da Granny’s, Ruby ci ha dato il via libera

Liz: ma è fantastico

Neal: verrai vero?

Jackson: ovvio che verrà, dovessi trascinarla io stesso 

Jackson con il braccio sinistro avvicina Liz a se stritolandola in un leggera morsa. 

Liz: ho capito, davvero, Jackson mi stai soffocando

Neal ride divertito. La professoressa entra in classe e Neal saluta i ragazzi allontanandosi. 

 

 

Hook e Charming sono di fronte al pozzo da dove è uscita la maledizione, quello dove Rumple e Belle si sono ritrovati. 

Hook: quindi questo nuovo nemico ha un nome 

David: se lo avessi non starei indagando 

Hook scuote il capo, cerca di muoversi in quei jeans, non si abituerà mai a vestirsi come un normale cittadino di New York. La camicia semi sbottonata molto in stile country. David dal canto suo si è adattato molto più facilmente. 

David: le gemelle non sospettano niente?

Hook: l’unica cosa a cui importa loro al momento sono per mia sfortuna i loro litigi e i ragazzi 

Hook fa un sospiro amareggiato, David scuote il capo. 

David: beh almeno non devi trattenere un figlio nella sua città natale con tutte le tua forze 

Hook: dovresti farlo uscire, c’è un mondo la fuori di cui noi non abbiamo la minima idea, cioè hai idea di quanto internet consumino le mie figlie? Cioè io ancora non ho capito come accenderlo un computer 

David: lavori in un agenzia di navi, cioè ne sei il proprietario e non sai usare un computer?

Hook sorride malizioso e sfrontato. 

Hook: cosa serve essere un capo se non c’è qualcuno che fa le cose al posto tuo?

David scuote il capo, nota che in mezzo a della boscaglia c’è qualcosa di diverso. 

David: cosa è quello?

I due si avvicinano, sembra esserci un buco nel terreno, qualcosa di profondo. 

Hook: questa si che è nuova 

 

 

La ricreazione è sempre il momento preferito di ogni studente, tutti tranne per Eve in questo momento, è sola, per la prima volta i ruoli si sono invertiti, in lontananza Liz, Jackson e Connor stanno discutendo e mangiando seduti sul prato verde. 

Liam: mangi da sola?

Liam si siede a terra accanto alla ragazza. 

Eve: mi piace la solitudine 

Liam: che strano non l’avrei mai detto 

Liam parla con lei, ma si sofferma a guardare Lizzie, ricorda il momento ieri al bar, scuote il capo non pensandoci. 

Liam: allora perché non stai con tua sorella?

Liam la guarda con i suoi occhi celesti. Eve non può fare a meno di essere attratta da lui, è il suo tipo, il tipico atleta della scuola, carino e poco sveglio, almeno è questa l’impressione che lei ha di lui. 

Liz: Eveline 

Eve alza lo sguardo, è sorpresa di vedere la sorella. 

Eve: heii 

Liz: sta sera sono al Granny’s ti va di andarci insieme? I ragazzi cantano e non mi va di stare seduta da sola 

Liz mente, sta stare benissimo da sola, Eve lo sa bene e capisce anche che questo è la spinta di Lizzie verso di lei, un modo per dirle “ sto benissimo da sola, ma vorrei che tu ci fossi”. Eve sorride. Liam si alza, si è ricordato che ha una cosa da sbrigare. 

Liam: Eve sarà felice di venire, ora dolcezze devo fare una cosa, è sempre un piacere Lizzie 

Liam si allontana, Liz scuote il capo, tra di loro sta iniziando a diventare ormai un abitudine punzecchiarsi, Eve corruccia la fronte, questa le è nuova, non lo aveva notato prima il modo in cui Liam guarda Lizzie. 

Liz: allora verrai?

Eve: certo 

Eve annuisce per rafforzare la risposta. 

 

La lezione di matematica è la più difficile, il prof non vuole sentire una parola e chiaramente è un tipo abbastanza burbero, ha in fronte sempre delle rughe di espressione, sembra sempre corrucciato. I capelli bianchi brizzolati sono folti per la sua età. E’ basso e un po’ rotondo, ma nonostante tutto sa spiegare e riesce a far capire tutte le equazioni. 

Jackson: non è carina? 

Jackson guarda verso i banchi dietro, ha una faccia pensierosa e abbastanza innamorata, sospira, non nasconde i suoi sentimenti. 

 

 

Liz: di chi parli?

Jackson: ma di lei naturalmente, bella, occhi di ghiaccio, con i suoi occhi incattiviti e pieni di odio per l’umanità 

Liz alza le sopracciglia confusa, si volta verso i posti dietro notando una ragazza corrucciata suoi libri. 

Liz: ti piace lei?

Jackson: lo so sono un masochista 

Liz: no credo sia romantico e poi gli opposti si attraggono 

Jackson fa un sorriso malizioso, ha in mente qualcosa che Liz capisce subito. 

Jackson: seguendo la tua logica il tuo ideale sarebbe…rullo di tamburi…Liam 

Liz lo guarda male. 

Liz: non ho mica detto che questa è la legge dell’amore 

Jackson: è la cosa si fa interessante in quanto anche tua sorella è attratta da lui 

Liz: uno io non lo sono, due ma tutte queste informazioni?

Jackson: sono un buon osservatore

 

L’ufficio dello sceriffo era al completo: Emma insieme ad Hook, David insieme a Snow e Regina con Hood. I due sono spostati da un po’ ormai. 

Regina: quindi fatemi capire, avete trovato un grosso buco nel terreno un vecchio sonaglio e già pensate a qualche maledizione?

Regina scuote il capo completamente scettica. 

Emma: ogni cosa non è mai casuale qui 

Regina sospira nervosa. 

Regina: abbiamo fatto di tutto per mantenere l’equilibrio qui, credi che sia facile controllare le nuove generazioni? Non mi sembra che tu abbia avuto di questi problemi con le tue gemelle

Hook: ei ei, non paragonare le nostre vite, le nostre figlie non sanno nemmeno di essere imparentate con re e regine e non è bello mentire, soprattutto ai proprio figli 

Regina si zittisce. 

Regina: quindi che vogliamo fare?

Snow e David si guardano complici. 

Snow: per ora nulla effettivamente hai ragione non abbiamo nulla di concreto, ma non faremo come in passato, questa volta saremo pronti, qualsiasi sia la minaccia 

Regina: cosa hai in mente?

 

 

 

Il giardino verde poco curato, ci sono attrezzi lasciati li, non curanti. Liam sale le scale del portico e poi entra silenziosamente, non vuole fare rumore. Va verso il salotto, lo vede li, seduto nel divano di fronte alla tv, la barba incolta, per niente curato. Gli occhi spenti che fissano lo schermo, senza emozioni: il principe Philip. 

 

 

Liam: sono tornato 

Philip lo guarda per un secondo, poi riprende a guardare lo schermo. Liam si morde il labbro andando verso la cucina, è completamente sottosopra. 

Liam: avevi detto che avresti sistemato 

Philip si alza dal divano e si apposta alla soglia della porta. 

Philip: ho detto che lo avrei fatto Liam 

Philip lo guarda torvo, come se avesse un oscurità dentro. 

Liam: ma non lo hai fatto 

Philip: HO DETTO CHE LO FARò 

Liam si blocca di colpo, negli occhi di suo padre vede una rabbia furiosa, un odio che non comprende. 

Liam: vado in camera mia 

Liam si allontana superando il padre. Philip si guarda intorno colpevole, si porta una mano tra i capelli. 

Philip: maledizione 

 

 

Liz e Eve entrano in casa, c’è un profumo invitante, sembra sugo. Eve sbuca dalla soglia della cucina, Emma è hai fornelli concentrata, non si è nemmeno resa conto che le sue figlie sono entrate nella stanza. 

Killian: le mie ragazza nella stessa stanza senza scannarsi come animali imbestialiti, questi si che sono pregressi 

Hook entra in cucina facendo finalmente voltare Emma. 

Emma: siete arrivati giusti in tempo, andate a lavarvi le mani 

Eve: non abbiamo cinque anni mamma 

Emma: parlavo per lo più per tuo padre

Hook la guarda confuso e offeso. 

Lizzie: non prendertela papà 

Hook guarda la figlia bionda, adora quando lo chiamano papà, è una parola a cui non aveva mai pensato di essere affibbiato, invece è una cosa ormai speciale per lui, come un tesoro per ogni pirata. 

 

 

Neal finisce il suo piatto di carne, Snow non lo fa alzare da tavola fin quando non ha mangiato tutto. 

Snow: allora tesoro come è andata la giornata?

Neal fa spallucce.  

Snow: potresti almeno dirmi come vanno i tuoi voti 

Neal lascia la forchetta e guarda sua madre. 

Neal: tutte A contenti? 

Neal è sarcastico. 

Neal: mi chiedo a cosa mi servono visto che non posso fare ciò che voglio 

David: Neal ne abbiamo gia parlato, puoi andare fuori città 

Neal: si ma non per suonare

David smette di mangiare concentrandosi interamente a suo figlio. 

David: cosa farai se qualcuno ti chiede del tuo passato? Se qualcuno indagasse su di te?

Neal: mentirei, per voi 

Neal è sincero, li guarda negli occhi, vuole che il messaggio arrivi forte e chiaro, Snow e David si guardano sorpresi. 

 

 

Eve sistema gli ultimi vestiti nell’armadio, ormai ha capito che staranno per un bel po’ a Storybook. Liz entra in camera, va verso il lato sinistro della stanza, il suo. 

Liz: quindi ci vediamo sta sera? 

Eve: certo

Liz la guarda poco convinta, non è sicura che la sorella mantenga la parola. 

 

Flashback 

 

Lizzie e Eve stanno pranzando alla mensa, nella vecchia scuola di New York si faceva anche il pomeriggio. 

Lizzie: allora ci vieni? Daii

Eve: okay okay se questo film è tanto importante per te 

Lizzie: è favoloso e poi lui è cosi cosi bello 

Lizzie inizia a fantasticare, lo fa spesso, Eve sorride, le piace vederla cosi felice. 

Fine Flashback 

 

Liam è sdraiato sul suo letto, la stanza è un po’ vuota, come se non avesse personalità, insolita per un ragazzo della sua età. Sente bussare alla porta. 

Philip: posso entrare 

Liam si alza mettendosi a sedere sul letto. Philip entra. 

Philip:  non volevo alzare la voce prima

Philip si siede vicino al figlio. Liam non parla, non ha molto da dire, ho meglio non sa come esprimersi. 

Philip: e solo che avrei voluto una vita diversa per noi, non era questo il nostro destino 

Liam lo guarda negli occhi, si legge una sofferenza che Philip coglie subito. 

Liam: ma è questa la nostra vita, so che non è giusto, che dovremmo essere li con loro, ma siamo qui e io ho solo te 

Philip rimane spiazzato, Liam non si era mai aperto cosi tanto con lui, quella frase sembrava una lama tagliente sul suo petto. 

 

 

Liz suona al campanello della casa dei suoi nonni. Snow apre, è sorpresa di vederla li. 

Snow: Elizabeth? Entra entra 

Liz: puoi chiamarmi Lizzie 

Liz fa un sorriso dolce, Snow ricambia. 

Snow: quindi Lizzie come mai sei venuta, cioè non che mi dispiaccia anzi sono felicissima…

Liz sorride, non è abituata alla parlantina di sua nonna. 

Liz: oh Neal voleva darmi alcune playlist che ha fatto 

Snow: oh quindi ti piace la musica come lui

Liz: l’adoro e lui è bravissimo 

Snow si sente in colpa, i suoi genitori lo bloccano e sua nipote invece crede in lui, nel suo potenziale.

Snow: Neal è di sopra 

Lizzie sorride annuendo salendo le scale. David entra nell’ingresso.

David: credi che stiamo sbagliando?

Snow: forse lo facciamo per il motivo sbagliato 

David: abbiamo perso maggior parte della vita di Emma 

Snow: è non vogliamo perderci niente di Neal, ma cosi ci stiamo facendo odiare 

 

Lizzie bussa alla porta di Neal, sopra c’è un cartello, come quello dei negozi, con scritto CLOSED. Lizzie sorride e Neal apre la porta. 

Neal alza le sopracciglia confuso e scettico. 

Liz: chiuso? 

Neal: o questo o una nuova serratura

Neal fa spazio per far entrare la nipote. 

Liz: ho parlato con tua madre, cioè mia nonna, Dio è cosi strano, abbiamo la stessa età però sei mio zio

Neal: beh strano ma forte 

Neal richiude la porta andando a sedersi al suo Macbook appoggiato alla scrivania.

Neal: allora hai chiesto a Eve di venire sta sera?

Lizzie si butta seduta sul letto togliendo la il piumino nero, indossa una felpa grigia con la scritta rosa. 

Liz: si, ma non sono sicura che verrà 

Neal si volta non capendo. 

 

Flashback

Eve sta sistemando i libri nel suo armadietto. 

Molly: Eveline 

 

 

Eve si volta, in spalla il suo zaino blu chiaro. Molly è castana, bella. 

Molly: sta sera c’è il concerto nei Marron 5 non puoi assolutamente mancare e abbiamo un biglietto in più 

Eve spalanca gli occhi entusiasta, poi si blocca di colpo. 

Eve: solo un biglietto?

Molly: già, mi dispiace ma non ho un biglietto per tua sorella e tu sei quella più gettonata, una scelta facile 

Molly sorride per nulla dispiaciuta, Eve prende il biglietto del concerto. 

Molly: ti contatto io per metterci d’accordo

Liz è dietro l’angolo, ha sentito tutto, era andata per parlare con Eve. 

Fine Flashback

 

https://www.youtube.com/watch?v=ssEzwLiZQ9s

 

Eve è da Granny, china sui libri, sente il rumore della sedia di fronte a se e alza lo sguardo, Layla è proprio di fronte a lei. 

Layla: una settimana e già hai in pugno Liam dimmi il tuo segreto ragazza di città 

Eve: mi piace

Layla la guarda sorpresa. 

Layla: hai interrotto il nostro appuntamento, volutamente 

Eve: mi prendo ciò che mi piace 

Layla sorride divertita. 

Layla: divertiti fin che puoi, Liam ha un grande cuore, prima o poi si accorgerà che nel tuo non c’è niente, merita di meglio 

Eve: suppongo che il meglio dovresti essere tu 

Eve pungente come sempre le tiene testa. 

Layla: vedremo Eve 

Hanna che era in fila ha assistito alla scena. 

 

 

Liz e Neal sono in piazza, hanno un gelato tra le mani. Jackson invece lo ha gia divorato. 

Jackson: quindi per la scaletta siamo a posto?

Neal: c’è la Connor, io porto gli strumenti e tu vedi di portare la testa 

Liz ride divertita dando un altro morso con le labbra nel gelato. 

Jackson: allora Liz parlaci di New York 

Liz ingoia il liquido freddo. 

Liz: New York, beh è come se avesse un’anima sua sapete? È non dorme mai, nel bel mezzo della notte potresti passeggiarci e troverai sempre qualcuno, è un posto magico 

Neal abbassa il capo, ha paura che la sua faccia lo tradisca. Jackson invece sembra abbastanza coinvolto nel racconto per dare qualche sospetto alla ragazza. 

 

La sera ormai è arrivata a Storybook, Eve si guarda allo specchio, ha scelto un completino blu scuro e un giubbino di pelle, nota che Liz non è nemmeno tornata per pranzare. In casa c’è solo suo padre, scende le scale raggiungendolo, l’uomo sembra affrontare una grande impresa ai fornelli. 

Eve: la mamma? 

Killian: dai tuoi nonni, sta arrivando sicuramente 

Eve: quindi hai deciso di darti ai fornelli?

Eve sorride divertita dai movimenti buffi di suo padre. Hook gira con il mestolo, non sa nemmeno lui cosa stia venendo fuori, ma in assenza di Emma prova a rendersi utile. Eve si avvicina alla pentola. 

Eve: ha un odore strano

Eve si allontana istintivamente sorridendo. 

Eve: Liz?

Killian si volta sorpreso, la guarda un secondo senza sapere cosa dire, è sorpreso che sua figlia gli faccia questa domanda. Incuriosito e sorpreso la guarda, con un espressione da punto interrogativo sul volto. 

Eve: ho fatto solo una domanda 

Eve si sente in imbarazzo, ma cerca sempre di non darlo a vedere. 

Killian: niente- l’uomo sorride dolcemente- mangia dai nonni 

Eve annuisce, si siede finalmente a tavola, già apparecchiata da Hook. E’ strano per lei essere quella che sta a casa, quella meno popolare, sospira, si sente stranamente malinconica. 

 

Snow accompagna la figlia maggiore fino alla macchina, non ha più il vecchio maggiolino giallo, ormai si è trovata costretta a comprarne una per una famiglia numerosa come loro. Emma prende dalla tasca del giubbotto le chiavi. Snow si stringe nel cappotto, non è abituata ad uscire la sera. 

Snow: quindi indagherai ancora?

Emma la guarda annuendo convinta. 

Emma: questa volta dobbiamo essere avvantaggiati, sono stanca di nemici che agiscono nell’ombra

Snow le sorride, guarda la sua casa e poi si rivolta verso sua figlia. 

Snow: non ne abbiamo ancora avuto modo di parlare, ma come sta Henry? 

Emma: bene, per adesso è a Chicago, il suo primo lavoro 

Emma parla orgogliosa, il piccolo Henry non è più un bambino. Emma sospira, si è resa conto che si è fatto tardi. 

Emma: ti chiamo io domani mattina, Liz la riaccompagna Neal?

Snow: si hanno legato molto loro due 

Emma: lo notato, sono felice che abbia qualcuno con cui confidarsi, non è il tipo che si apre facilmente 

Snow annuisce, come Emma anche Snow ha lo stesso problema con il figlio. 

Snow: lei e Neal sono molto simili 

Emma sorride entrando finalmente nella macchina grigio topo. Snow si abbassa un secondo fino al finestrino. 

Snow: ci vediamo domani 

Snow si alza nuovamente guardando la macchina andare via. Entra in casa e si dirige in cucina dove Neal, Liz e David stanno apparecchiando la tavola. 

David: la nostra Liz ha fatto molto bene a Neal, non lo vedevo cosi da anni 

David le sussurra all’orecchio, in modo che i due non possono sentire, troppo occupati a parlare. Liz si volta verso sua nonna. 

Liz: grazie per avermi fatto restare

Snow: no dirlo nemmeno, siamo una famiglia

 

Liz e Neal sono seduti nel solito tavolo dove si riunisce la band. Connor e Jackson sono appena arrivati, Connor si siede accanto a Neal, mentre Jackson prende posto vicino Liz. Tutti i ragazzi si possono vedere dalla vetrata. Neal sembra nervoso, picchietta il piede sul pavimento da almeno una manciata di minuti senza sosta. Liz lo guarda cercando di tranquillizzarlo, il modo pacato di fare della ragazza ha quasi un effetto tranquillante. Neal annuisce guardandola negli occhi, pronto a salire sul quel piccolo palco. 

Ruby: volete qualcosa?

Liz si volta, una donna bellissima, è la prima cose che le passa per la mente vedendola. 

Connor: per noi il solito e per lei…cosa prendi?

Liz: patatine fritte 

Neal la guarda sgranando gli occhi, si chiede dove vada a finire tutto quel cibo, Liz fa spallucce intuendo i suoi pensieri. Si sente una voce rauca, i quattro ragazzi si voltano verso il palco, un uomo è salito su di esso, continua a ripetere “prova”. Neal inizia a sentirsi di nuovo agitato, è la prima volta che canta di fronte a tutta quella gente, in effetti il Granny non è mai stato cosi pieno. Jackson si alza dalla sedia, è entusiasta di suonare finalmente. 

Connor: frena non ha ancora detto i nostri nomi 

L’uomo sul palco è davvero affascinante, i suoi occhi azzurri sono grandi e penetranti, si possono vedere da lontano, ha della barba spuntata. Ha un sorriso a trentadue denti. 

 

 

-Bene come sapete io sono James, questa sera abbiamo deciso di dare inizio alla musica dal vivo, fin ora abbiamo avuto tutta la musica del mondo, ma da oggi in poi ogni sera avremo dei veri artisti a cantare, chiunque può partecipare, io e mia moglie Ruby vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato con questo progetto, in particolare i nostri amici laggiù- James indica Neal, Jackson e Connor, Ruby inizia a battere le mani entusiasta cosi gli applausi si espandono, diventando il suono preferito di Neal, che cercando di rimanere concentrato si alza dalla sedia raggiungendo il palco.

  • James: quindi diamo il benvenuto ai ragazzi…che non hanno ancora un nome 

James sorride scuotendo il capo, scende dal palco permettendo ai ragazzi di salire, Liz si alza battendo le mani insieme a tutti colore che sono nella grande stanza. 

Lizzie: in bocca al lupo 

Connor si volta annuendo. 

Neal: questa canzone è una cover di una canzone dei The Script, in pratica raccoglie quello che noi ragazzi pensiamo sempre, che se ci impegniamo possiamo essere ciò che vogliamo, grazie 

Neal intimidito ha preso tutto il suo coraggio facendo quel discorso, ci teneva tanto, a casa ha provato più volte a recitarlo, ma alla fine ha deciso di dire le parole che gli venivano in quel momento, abbassa il capo aspettando che i ragazzi iniziano a suonare. 

https://www.youtube.com/watch?v=jukv9Q1eR2g

Liz si avvicina al palco, lo fanno anche altri, Layla in lontananza guarda i ragazzi curiosa. La musica è qualcosa che sia fin dentro alle ossa, Liz lo sa bene, guarda entusiasta i ragazzi, I suoi occhi verdi si soffermano su Neal, gli sorride, sa che nonostante li sembra cosi forte e sicuro di se si sta facendo tante domande, si chiede se piacerà alla gente, se sta cantando nella giusta tonalità. Liz si volta un attimo verso dietro, si aspettava che Eve entrasse da un momento all’altro, qualcosa dentro la sua testa si ricollega alla realtà, guarda il telefono, nessun messaggio da parte della sorella gemella. Liz cerca di non pensarci, deve sostenere i ragazzi. 

 

Eve è proprio di fronte alla vetrata del Granny, può vedere tutto, anche Liz, soprattutto lei. Eve la guarda, incapace di fare quel passo in più che la porta da lei. E’ come se fosse bloccata da qualcosa, dentro di lei sente un vuoto che non sa spiegare, guarda sua sorella, le sembra cosi felice, ha paura che se entra nel suo mondo lo farà a pezzi. 

Liam: non ci riesci proprio 

Eve perde un battito, il fiato caldo del ragazzo è proprio vicino al suo collo, si volta di poco quanto basta per notare la sua figura. 

Eve: a fare cosa?

Liam: ad essere onesta con lei 

Eve: lei è felice

Liam: è questo quello che ti ha detto?

Eve: guardala 

Liam lo fa, fa come dice e la guarda, Liz ha qualcosa di diverso dalle altre, il suo viso ispira fiducia. Liam sorride, lo fa istintivamente. 

Liam: è quel genere di persona che ti salva sempre 

Eve si volta a guardarlo, questa volta confusa e sorpresa allo stesso tempo. Le parole di Layla improvvisamente le arrivano alla mente in modo prepotente, forte, come una spinta prepotente che la sbatte al muro mettendola di fronte alla cruda realtà. Un cuore buono che Liam non lascia molto intravedere, ma glielo si può leggere negli occhi, due piccoli pezzi di cielo che sanno guardare oltre. Eve si rivolta verso la strada pronta a tornare a casa, ma si ferma un attimo. 

Eve: divertiti 

Liam le sorride voltandosi entrando da Granny. Liam istintivamente si avvicina a Liz. 

Liam: come se la sono cavata?

Lizzie si volta verso di lui, il suo sguardo sorpreso sparisce subito, sorride felice. 

Liz: sono stati grandiosi 

Liam prende una patatina dal sacchetto bianco che Liz teneva in mano. 

Liz: heii 

Liz fa il broncio, mentre il ragazzo fa spallucce. 

 

Flashback 

 

Lizzie è nella sua vecchia camera, è separata da quella della sorella. Sente i passi verso la porta chiusa a chiave.

Eve: Lizzie mi dispiace, me lo sono dimenticata 

Liz è appoggiata alla porta. 

Liz: ci vediamo domani a scuola 

Liz si alza da terra raggiungendo il letto. Eve nota il tono di voce rassegnato, sente che qualcosa si è spezzato, rotto. 

 

Fine  Flashback 

 

Questa volta è Lizzie quella che percorre il corridoio, entra finalmente in camera, sono le undici, guarda il letto di sua sorella, Eve esce dal bagno. Le due si guardano, c’è una manciata di secondi di silenzio, Eve non sa cosa dire e Lizzie semplicemente si limita a tornare a guardala con la delusione di prima. 

Eve: mi dispiace 

Lizzie scoppia, di nuovo. 

Liz: sai una cosa, a me no, d'altronde non potevo aspettarmi diversamente da te 

Lizzie va verso il bagno sbattendo forte la porta. 

 

 

  
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