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Autore: Alex995    14/12/2015    16 recensioni
-Scusate posso aiutarvi?-
I ragazzi non si voltano neanche ma uno di loro, un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi azzurri, mi risponde con un semplice : "No grazie."
Uno dei tre sta scrivendo qualcosa su un minuscolo fogliettino di carta.
-Non lasciare il tuo numero, non lasciare il tuo numero..- dice il ragazzo biondo con la felpa dei Toronto Blue Jays che mi ha liquidato prima.
-Non sto lasciando il mio numero , ma il tuo!- dice un secondo ragazzo rispondendogli euforico.
-Quella è la mia camera.- dico attirando la loro attenzione. Si girano verso di me e mi squadrano da capo a piedi.
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Universo alternativo dove Felicity Smoak e Oliver Queen si incontreranno tra i corridoi di Yale. Spero di avervi incuriosito.
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Felicity Smoak, Oliver Queen, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Felicity's POV

-Signora Queen , deve stare a riposo.-
Il ginecologo di Moira, mi ha appena fatto una visita di controllo. Mi ha detto che la placenta si stava distaccando dall'utero, portando in breve termine ad un aborto spontaneo. 
Fortunatamente ho seguito il consiglio di Sara e sono corsa in ospedale , cosi da fare delle flebo e prendere delle vitamine.
-Ma sta bene vero?- chiedo preoccupata. 
-Con le vitamine che le ho dato, il suo bambino starà bene. Deve stare tranquilla.-
Si congeda da me, e mi lascia sola con le mie amiche che per tutta la visita non hanno voluto lasciarmi sola. 
-Come ti senti?- chiede Thea apprensiva. Quasi non le veniva un infarto quando ha scoperto che ero incinta per la seconda volta, e c'era il rischio che le cose andassero male.
Mavi è rimasta a Villa Queen insieme a Robert e Moira. Secondo Thea la festa è andata alla grande, ma la mia piccolina non ha spento le candeline rimandando la cosa a quando saremo presenti anche Oliver ed io. Per stanotte rimarrà dai nonni, e tra un pò anche Thea la raggiungerà cosi da tranquillizzarla nel caso
dovesse fare storie vista la mia assenza e quella del padre. 
-Se non fosse stata per quella stronza...- dice Sara sbottando nervosa. 
Da quando siamo arrivati, Sara non ha fatto altro che sputare cattiverie sulla vipera. E' uscita nel corridoio, solo quando ho espresso il desiderio di bere un pò d'acqua e da quello che mi hanno raccontato Caitlin e Iris, ha detto della cosette anche a Oliver lasciandolo completamente senza parole.
E' difficile zittire Oliver Queen. Io poche volte ci riesco.
-Sara!- dice Caitlin richiamandola per il linguaggio.
-Che c'è? E' solo una puttana.- dice Sara scrollando le spalle. 
-Oliver vuole entrare.- dice Laurel accarezzandomi i capelli essendo accanto al mio letto. 
-Ora no.- dico cercando di fare chiarezza nella mente. Sono stata cosi poco attenta, e mi sono fatta coinvolgere cosi tanto da quella cretina che per poco non perdevo il mio bambino.
Istintivamente mi porto le mani sul grembo per accarezzarmi la pancia dolcemente.
-Felicity....-
Iris si zittisce visto che qualcuno bussa alla porta della mia camera. La porta si apre, e sulla soglia vedo John Diggle , vestito nel suo solito completo nero.
-Hey Dig.- dico sorridendogli dolcemente quando mi da un bacio sulla fronte.
-Come stai?- 
-Devo solo prendere delle vitamine.- dico tranquilla scrollando le spalle.
-Senti.... devo parlarti.- dice John facendomi subito alzare gli occhi al cielo. 
So di cosa vuole parlarmi. In fin dei conti, mio marito è il suo migliore amico nonchè guardia del corpo.
-Se sei qui per mettere una buona parola con Oliver, ti avverto. E' tutto inutile...-
-Non riguarda Oliver.- dice lui serio quasi interrompendomi.
Guarda le ragazze  chiedendo silenziosamente un pò di privacy. Perchè non vuole che le ragazze siano presenti?
-Vi lasciamo soli.- dice Caitlin prendendo l'iniziativa trascinando fuori Thea e Sara che non vogliono andarsene.
Le ragazze una ad una, escono dalla camera lasciandomi sola con il mio amico. Dig prende una sedia, e la mette accanto al letto per poi sedersi.
-Sono l'ultima persona che deve dirti questo ma.....devi sapere la verità.-


-Sei un agente dell'A.R.G.U.S.?- chiedo confusa.
-Non io... mia moglie Lyla.-
-Quindi tu conoscevi già Amanda Waller? E mio padre?-
-Conosco Amanda Waller da anni.... tuo padre non era nella stessa divisione di Lyla. Per questo motivo non l'ho mai incontrato.-
-Come sei diventato la guardia del corpo di Oliver?- 
Sono cosi confusa. Tutto quello che credevo essere vero, in realtà si è rivelata una bugia.
L'uomo che mi ha accompagnato all'altare, lo stesso che mi ha protetto dopo l'episodio di Cooper, conosceva l'organizzazione per la quale lavorava mio padre.
Quando la Waller si è presentata a casa, ho visto un gioco di sguardi tra di loro, ma pensavo che fosse più uno sguardo ammonitore che altro. 
-Quando mio fratello è morto in Iraq, ho deciso di cambiare vita. Ed essere la guardia del corpo di un rampollo ricco, era la migliore offerta che avevo in quel periodo.-
Ho la testa che mi scoppia. Ora mi sento tutta frastornata.
-Perchè mi stai dicendo questo?- chiedo perplessa. 
-C'è un motivo se Oliver ha accettato di andare a Mosca con Isabel.-
John sta per dirmi qualcosa che non mi piacerà. Lo capisco dal suo sguardo, dai suoi occhi fissi nei miei.
-Sono andati a letto insieme?- chiedo con la voce rauca, quando gli occhi si inumidiscono di lacrime. 
Oliver ed io siamo sempre stati uniti. Lui non mi ha mai tradita, non mi ha mai fatto ingelosire , perchè non ne aveva motivo.
Gli ho sempre dato tutta me stessa, gli ho sempre detto ciò che pensavo e l'ho amato incondizionatamente dal primo giorno che l'ho conosciuto.
-Felicity, tu forse non ti rendi conto di quanto Oliver ti ami...- dice John scuotendo la testa. -Lui ti ama. Ti ama cosi tanto, che morirebbe per te e per vostra figlia.-
Le parole di John mi tranquillizzano. 
So quanto Oliver mi ami. In questi anni, ogni piccolo gesto, me l'ha dimostrato. Ma quando ho saputo che , sarebbe partito con una donna che vuole andare a letto con lui, ho perso la ragione. Averla nella stessa stanza, mi fa cosi infuriare, che molte volte ho considerato l'idea di bruciarle i capelli, o metterle delle trappole in azienda per farla cadere e farle rompere l'osso del collo.
O chissà entrambe le gambe...
-Anche se non vuoi vederlo, è qui fuori ad aspettare di avere notizie su di te e vostro figlio.-
-Qual'è il problema allora Digg? Non capisco.- ammetto.
Mi sento una stupida. 
-La Queen Consolidated, da qualche mese sta affrontando grandi spese economiche...-
Digg mi racconta di quanto in questi mesi, la situazione in azienda non fosse cosi positiva come Oliver diceva tutte le volte; di quanto  Robert abbia cercato di  ristabilire un equilibrio nei bilanci dell'azienda senza arrivare a nessuna soluzione. Hanno chiesto dei prestiti , ma vista la crisi nessuna banca, si è offerta di dare una somma cosi alta senza nessuna assicurazione di rimborso.
Tutto mi aspettavo tranne che stessimo attraversando un problema economico. Oliver mi ha nascosto la cosa perfettamente,senza farmi dubitare di nulla.
Da quando sto con lui, mai una volta gli ho chiesto la carta di credito per andare a spendere. Oliver mi ha sempre dato tutto ciò di cui avevo bisogno. Da ragazza con i debiti scolastici, mi sono ritrovata a lavorare in un'azienda milionaria, viviere in un attico splendido, e avere addirittura un autista privato.
Oliver non ci ha fatto mancare niente, anzi. Ha comprato cosi tante cose a Mavi da rendere la sua cameretta un negozio di giocattoli.
-Isabel possiede una quota dell'azienda, questo le da la possibilità di prendere le decisioni con Robert e Oliver.-
-Cosa stai cercando di dirmi, Digg?-
-E' da mesi che va avanti questa storia... se solo Oliver lo venisse a sapere, mi licenzierebbe.- dice lui sbuffando facendomi intendere la gravità della cosa.
La verità che sta per dirmi Digg è cosi grave, da compromettere addirittura la loro amicizia?
-Non è la prima volta che Isabel fa della avance in pubblico a Oliver... e ti posso assicurare che il vostro matrimonio non l'ha fermata. Gli ha chiesto più volte di trattenersi dopo l'orario di lavoro per chiudere delle pratiche, e soprattutto dopo la nascita di Mavi , Oliver ha sempre rifiutato categoricamente le sue avance.-
-Poi le cose sono peggiorate.- dico sicura di me iniziando a capire.
-Lei era sempre più insistente, ha iniziato a fargli pressioni, fin quando un giorno, non l'ha minacciato di togliergli tutto.-
Non ci posso credere.
Non può essere.

-Lo sta ricattando.- dico capendo il suo piano diabolico.
-Se Oliver non parte con lei per Mosca, lei comprerà le sue azioni, smantellando l'azienda e vendendola al migliore offerente.-
Sono sconvolta. Davvero.
E' una donna cosi intelligente, se fosse più buona, avrebbe potuto sposarsi e avere dei bambini come succede a tutte le donne di questo pianeta.
E invece no: lei si è invaghita di un uomo sposato con la sottoscritta, ora lo ricatta e minaccia di mandarci tutti al lastrico.
-Oliver crede che una volta arrivati a Mosca, lei farà di tutto per finire a letto con lui, portando cosi...-
-Alla fine del nostro matrimonio.- dico inorridita interrompendolo.
-Esatto.- dice Digg. -Ma devi sapere che se Oliver sta facendo tutto questo è solo per la sua famiglia, per te e per Mavi.-
John mi prende la mano e la stringe tra le sue. Non so quale sia il motivo del perchè è venuto da me a dirmi tutto questo, ma la mia mente sta iniziando ad elaborare un piano per farla pagare a quella bastarda. 
-Hai un'idea?- chiede Digg vedendomi pensierosa.
-Una cosa ci sarebbe.....chiamami Laurel.- dico confondendolo ancora di più.




Sto giocando con  la fede nuziale girandola più volte intorno all'anulare quando la porta della camera dell'ospedale si apre lentamente, facendomi ritrovare faccia  a faccia con Oliver.
Dio, quant'è bello.
Sono le 10 di sera, tutti sono andati a casa e John ha insistito che almeno potesse vedermi prima di andare a dormire. Si chiude la porta alle spalle, resta in silenzio mettendosi le mani nella tasche dei pantaloni.
-Quello che è successo oggi, non succederà più.- dico piangendo silenziosamente cercando le parole giuste per dirgli cos'ho deciso.
-Felicity..-
Oliver fa dei passi verso di me, ma io lo interrompo.
-Isabel è stata una presenza costante nella nostra vita, e tu le hai permesso di avvicinarsi cosi tanto a noi, che ormai mi sono convinta che sarà sempre cosi.-
-Posso spiegarti tutto....-
-Non voglio che mi spieghi niente.- dico interrompendolo di nuovo. So già la verità ma questo non glielo dico.
Mi giro verso il mobiletto accanto al letto e prendo i documenti che mi ha lasciato Laurel da fargli firmare. -Ormai è andata.-
-Che stai dicendo?- chiede confuso vedendomi con quei fogli in mano. -Di che stai parlando?-
Gieli porgo, e lui un pò titubante li prende, spalancando la bocca non appena si rende conto di cosa si tratti.
-Voglio il divorzio.- dico asciugandomi le lacrime cercando di non farmi sopraffare le emozioni.
Oliver alza lo sguardo verso di me, e mi fissa perplesso.
Mi guarda cercando di scrutare nei miei occhi la verità. Ed io sono cosi convinta di ciò che sto facendo, che mi risulta facilissimo fargli credere che tutto quello che sta accadendo in questa stanza sia vero. 
-Non puoi lasciarmi..-
-Si che posso..- dico annuendo. -Ci sono state cosi tante bugie che ormai ho smesso di......-
Questo e' difficile dirlo ad alta voce.
Ma basta questo a mio marito. Basta lasciare una frase a metà per fargli credere che i miei sentimenti per lui siano svaniti cosi, come per magia.
Gli basta questo, per prendere dalla tasca della giacca la sua penna, e firmare l'ultima pagina della serie di fogli che gli ho dato prima.
Vedo una lacrima scendere sul suo viso stanco, e una parte di me non vorrebbe fare altro che alzarsi, baciarlo e stringerlo a me per fargli sapere che sono qui, per lui, ci sarò sempre nonostante gli errori e le bugie.
Ma non posso.
Non questa volta.

-Come farai con .....?- dice Oliver riferendosi al bambino che porto in grembo.
-Potrai essermi accanto durante la gravidanza. In fin dei conti è tuo figlio. E non voglio andare in tribunale, siamo adulti. Possiamo metterci d'accordo per  i fine settimana da passare con Mavi.-
Si è arreso.
Lo vedo dai suoi occhi.
Pensa che sia davvero finita.
-Tieni.- dico sfilandomi l'anello di fidanzamento di Moira che mi ha dato la viglia di Natale di due anni fà. -Arriverà la persona giusta.-  dico a malincuore, cercando di trattenere le lacrime.
E' solo una scenetta Smoak. Lo stai facendo per lui.
-Eri tu la persona giusta.- dice lui accennando un sorriso. -Ma ho rovinato tutto.-
No amore mio. Non hai rovinato niente.
Oliver deve andare a Mosca con Isabel.  Non averla intorno, farà in modo che John ed io possiamo portare a termine il nostro piano.
Guardo Oliver, lui guarda me.
E come una calamita attratta dal pezzettino di ferro, Oliver con pochi passi, arriva da me e pianta le sue labbra sulle mie per un bacio fin troppo casto.
Le sue labbra assaggiano le mie dolcemente, la sua lingua accarezza il mio labbro inferiore provocandomi dei brividi lungo tutta la schiena. 
Le mie mani finiscono dietro la sua nuca, affinchè lui possa approfondire il bacio ma inaspettatamente, si separa da me e poggia la fronte sulla mia.
-Ti amerò per sempre.- dice allontanandosi da me per avviarsi alla porta.
Se ne sta andando. 
E improvvisamente dentro di me, cresce il desiderio di averlo. Lo voglio qui, in questo preciso momento. Lo voglio dentro di me, sentendolo gemere nel mio orecchio mentre mi procura piacere.
-Dimostramelo.- dico in un sussurro meravigliandomi anche di me stessa. Oliver che era praticamente fuori dalla porta, lentamente si gira verso di me, e mi guarda scettico.
-Dimostramelo per un'ultima notte.- dico sperando che questo non mandi all'aria il piano. 
Se John dovesse scoprire che ho mandato all'aria il piano solo per una bella scopata con il mio focoso marito, mi ucciderebbe. Mentre il popolo femminile, farebbe un monumento in mio onore. 
Prima che possa dire altro, Oliver chiude la porta della camera a chiave e abbassa le tendine della finestra che danno sul corridoio. 
L'attesa non è mai stata cosi eccitante. 
Si toglie la giacca, la butta su una sedia, poi ritorna da me per fiondarsi di nuovo sulle mie labbra, prendendomi la testa a coppa con la sua mano cosi da impedirmi di  allontanarmi da lui.
Geme, sospira, con la mano libera sotto il lenzuolo mi tocca dappertutto risalendo lungo tutto il corpo, concentrandosi sulle gambe scoperte a causa del camice  medico. Poi arriva agli slip, scostandoli leggermente per far entrare due dita dentro la mia intimità già bagnata fradicia.
Si muove, le ruota, spinge dentro di me toccando contemporaneamente il clitoride sperando cosi di farmi venire. Ma il mio corpo vuole altro.
Le mie mani, vanno sui suoi pantaloni, facendogli capire a cosa realmente sono interessata. Oliver mi aiuta a lasciarlo nudo dalla vita in giù, e poi mi prende in braccio in modo che le mie gambe si intreccino intorno alla sua vita, non avendo alcuna flebo o tubo collegato al corpo.
Il suo membro pulsa contro la mia intimità, bagnandosi dei miei ormoni. Oliver mi accarezza i glutei, le cosce, poi si siede sul divanetto proprio sotto alla piccola finestra che da sul corridoio dell'ospedale, facendomi posizionare sopra di lui.
Con una sola mossa, mi penetra facendomi sussultare per la grandiosa sensazione nell' averlo dentro di me. Mi alzo e mi abbasso su di lui, assaporando a pieno il momento, fingendo che possa essere l'ultimo.
E bacio il mio bellissimo marito con la speranza che si renda conto di ciò che realmente sto per fare, di ciò che realmente sto proteggendo.
Non potrei mai lasciarlo. Perchè lui mi appartiene e io appartengo a lui.
Ma è questo quello che deve credere per ora. Deve credere che sia finita.
E una parte di me, glielo dimostra , facendo l'amore con lui come mai prima d'ora. 


Oliver's POV

Sono passati due giorni da quando ho visto e sentito Felicity per l'ultima volta.
Due giorni da quando ho firmato i documenti del divorzio, e da quando ho deciso di partire con Isabel a causa dei suoi stupidi giochetti. 
Sapevo che a Mosca ci avrebbe provato con me. Soprattutto dopo aver saputo che Felicity mi aveva lasciato.
Lei voleva rassicurarmi, distrarmi dai problemi..... con una scopata.
Beh, la sua scopata non potrà mai superare il bellissimo regalo d'addio che Felicity mi ha fatto nella camera dell'ospedale nella quale era ricoverata.
Sapere che è incinta, mi ha reso l'uomo più felice del mondo. Aspettavamo da tempo questo bambino, ci stavamo provando. E una parte di me, sperava che questo potesse farle cambiare idea sulla decisione presa.
Ma cosi non è successo.
-E' andata bene, no?- chiede Isabel non appena mettiamo piede nel mio ufficio alla Queen Consolidated. Questi due giorni con lei sono stato un vero inferno.
-Si.- dico scocciato prendendo posto sulla mia poltrona per chiudere il contratto appena stipulato per poi tornarmene a casa.
Mio padre e mia madre non hanno ancora saputo niente del divorzio. L'unica a saperlo è Laurel, visto che ha preparato i documenti.
Da quando ne so, Felicity non l'ha detto a nessuno e continua a vivere nell'attico, visto che i miei genitori sono andata a trovarla avendo scoperto la notizia della seconda gravidanza da Thea. 
-Andiamo, Oliver.- dice Isabel mettendosi dietro di me per poi farmi una specie di massaggio alle spalle. -Ormai è finita.-
-Solo a causa tua, Isabel. Solo a causa tua.-
-Avrà trovato già qualcun'altro, Ollie.- dice lei sperando di farmi cambiare idea su noi due.
-Voglio stare solo.- dico divincolandomi dal suo tocco. Lei alle mie spalle sbuffa, ma non accenna a muoversi.
Non ho mai toccato nessuna donna neanche con un dito, ma con lei ci sto realmente pensando. 
Alzo lo sguardo per un secondo verso la porta e la vedo.  
Indossa un tubino nero, i tacchi alti, i capelli sono mossi lasciati sciolti sulle spalle. Ha l'aria riposata, e ha un'espressione strana sul viso.
-Hey.- dico alzandomi per andare verso di lei. Non la vedo da giorni, e sapevo che mi era mancata. Ma vederla ora qui davanti a me, non fa altro che farmi rendere conto di ciò che ho perso.
-Stai bene?- chiedo apprensivo.
Perchè è qui? Che sia successo qualcosa con il bambino?
Prima che lei possa rispondermi, vedo alle sue spalle mio padre e Laurel. Quest'ultima indossa un tailleur e ha tra le mani la sua valigetta da lavoro.
Non dev'essere qui per una visita di piacere.
-Papà,ehi.- dico confuso. Non ho detto niente a mio padre delle minacce di Isabel per non farlo preoccupare. Ma dal suo sguardo capisco che qualcosa deve aver saputo. 
Felicity mi supera, ed entra nell'ufficio trovandosi faccia a faccia con Isabel.
-Libera il tuo ufficio, Isabel.- dice tranquillamente mia moglie senza un minimo cenno di insicurezza nella voce.
-Come scusa?- chiede lei confusa. -Con chi ti credi di parlare?-
-Con la nuova socia della Queen Consolidated.- dice Felicity girovagando per l'ufficio su quei trampoli alti.
Cosa?
-Non sapevo che ci fossero delle azioni in vendita.- dice Isabel guardando nella mia direzione. Se l'avesse saputo le avrebbe comprate.
Non so niente quasi quanto lei. A meno che le cose non si siano capovolte in due giorni, la Queen Consolidated continua a navigare in acque troppo profonde.
-Oh, non c'erano azioni in vendita. Ho comprato le tue.- dice Felicity divertita.
Isabel spalanca la bocca, e Laurel ne approfitta per porgerle un foglio con alcune firme sopra.
-Come...?- chiede Isabel perplessa.
-Ho ereditato una grande somma di denaro.... denaro che mi ha reso più ricca di te, cosi da fare un'offerta al consiglio d'amministrazione impossibile da rifiutare.-
Guardo mio padre, vedendolo troppo attento a seguire la conversazione. Si gira verso di me, solo per farmi un cenno con il capo per tranquillizzarmi.
-Come ha potuto comprare le mie azioni se non ero qui?- chiede Isabel confusa. Sono confuso tanto quale lei.
Affinchè ciò potesse accadere, mio padre ed io avremmo dovuto firmare dei documenti.  Ora mio padre è stato qui, quindi dopo aver saputo cos'ha architettato Isabel per venire a letto con me,  dubito che non abbia firmato.
Ma io..? Non ho firmato niente.
Isabel guarda mio padre che subito risponde.
-Io ho firmato qualche minuto fa.- 
Poi capisco tutto. 
-Mentre a Oliver è bastato fargli firmare una falsa copia....-
-Dei documenti del divorzio.- dico interrompendo Felicity avendo finalmente le idee chiare. Felicity, la mia bellissima e intelligente moglie, si gira verso di me per farmi un'occhiolino.
-Documenti del divorzio?- chiede mio padre preoccupato non sapendo niente a riguardo. 
La guardo e il mio cuore ricomincia a battere dopo giorni d'agonia. L'idea di averla persa per sempre mi aveva trasformato in un uomo vuoto.
-Facile come bere un bicchiere d'acqua.- dice Felicity ritornando a guardare Isabel. 
-Non può essere.- dice Isabel non volendoci credere.
-Oh Isabel, Isabel... ti avevo avvertito che avrei lottato per lui con le unghie e con i denti...- dice Felicity facendo il giro della scrivania per trovarsi di fronte a lei. -Ti avevo detto di allontanarti da lui, e tu invece hai  preferito sfidarmi.-
Quando Felicity ha parlato con Isabel?
-Sei solo una piccola poveraccia.-dice Isabel cercando di ferirla. 
Vorrei poter dire qualcosa ma mi sono ammutolito. 
-La poveraccia di appena tolto tutto quello che avevi... ora se non ti dispiace avrei bisogno del mio ufficio. Sai devo traslocare.-
Tra le due donne davanti a me, c'è un vero e proprio scontro aperto. Isabel guarda Felicity, Felicity la guarda sorridente capendo di aver vinto.
In soli due giorni è riuscita a chiudere una situazione spiacevole che mi preoccupava da mesi.
-Ho fatto bene ad andare a letto con tuo marito allora a Mosca.- dice Isabel acidamente senza scomporre Felicity.
Sto per dirle che non è vero, quando mia moglie inizia a ridere. 
Ride come se Isabel avesse appena fatto una battuta. Mio padre ed io ci guardiamo perplessi.
Poi improvvisamente, Felicity colpisce Isabel in piena faccia, dandole un pugno con la mano destra. Isabel per poco non cade a terra, mentre Felicity inizia a sbattere la mano in aria per il dolore.
-John Diggle è sempre stato con lui, puttana!-
Faccio un passo verso di loro, quando sento mio padre bloccarmi per un polso. Ora che ci penso, è vero. Il mio amico non mi ha lasciato in minuto da solo in questi due giorni. Mi ha detto che era solo una questione di sicurezza, ma ora  che so finalmente le cose mi sono più chiare.
-Dio, sognavo di farlo da tempo.- dice Felicity parlando a sproposito. 
-Io ti denuncio.- dice Isabel asciugandosi il labbro sporco di sangue.
-E io ti toglierò fino all'ultimo centesimo che hai ricavato lavorando qui....conosco un paio di associazioni no-profit che avrebbero bisogno di una tua donazione.- dice mio padre arrivando in soccorso di mia moglie che non sa cosa dire. 
-John, per favore porta la signorina Rochev, fuori da questo edificio.- continua mio padre chiamando la mia guardia del corpo alle sue spalle.
John entra nel mio ufficio, con uno stupido sorrisetto sulla faccia accompagnato da due agenti della sicurezza. 
Lo guardo e capisco che è stato lui a dire tutto a Felicity. Perchè non ci ho pensato prima?
-Ottimo lavoro, signora Queen.- dice John quando Isabel viene portata fuori.
-Grazie, mister Diggle.- dice Felicity alzando la mano per essere battuta il cinque.
Tra quei due è nato qualcosa di profondo. Avevo notato una sorta di amicizia, ma ora che ci faccio caso, sembra essere qualcosa di più.
John la protegge come se fosse una sorella minore.
Felicity tira un sospiro di sollievo e si gira verso di Laurel, ringraziandola per l'aiuto. 
-Cos'è questa storia del divorzio?- chiede mio padre avvicinandosi a me. 
-Niente papà, niente.... potresti lasciarmi solo con mia moglie, per favore?- chiedo affinchè tutti possano uscire. 
 Diggle mi supera, quando arriva sulla soglia prima che se ne vada, lo blocco cosi da parlargli. 
-Era una confidenza.- dico sottovoce sperando che la donna alle mie spalle non senta niente. 
-Amico, se non fosse stato per tua moglie, a quest'ora avresti perso tutto.- dice John.
-Da dove ha preso tutti quei soldi?-
-Ha accettato l'eredità di suo padre...- dice John scrollando le spalle.
Era cosi sicura di non voler niente da quell'uomo, ma alla fine per amor mio, l'ha fatto.
Ha preso quei soldi solo per poter salvare la nostra azienda e la nostra famiglia.
-Per le prossime ore, blocca il piano. Nessuno deve salire a disturbarci.- dico facendo intuire le mie intenzioni alla mia guardia del corpo.
John sorride e annuisce prima di avviarsi in ascensore con gli altri.
-Ah John?- dico facendolo voltare verso di me e attirando l'attenzione di tutti gli altri. -Grazie.-


Felicity's POV

-Mi hai preso in giro.- dice Oliver facendo qualche passo verso di me. 
-Tecnicamente ti ho salvato il culo.- dico ragionando per bene sulle mie azioni.
-Mi hai mentito.-
-Quello lo hai fatto anche tu.- dico lanciandogli una frecciatina. E' a pochi passi da me. Posso sentire la sua acqua di colonia, e il suo buonissimo odore.
-E mi hai fatto credere di non amarmi più.- 
-Ci hai creduto cosi facilmente...- dico ricordando la nostra conversazione in ospedale.
-Eri cosi seria.- dice lui malinconico.
-Dovevo convincerti a partire.- dico scrollando le spalle.
-Mi ami allora?- chiede lui ancora confuso.
Ma che razza di domanda eh? Ho fatto tutto questo per chi, senno?
-Come il primo giorno.-
Oliver si avvicina a me, e io indietreggio un pò andando a finire contro la sua scrivania. Sono bloccata tra lui e questa dannata superficie piana che mi da strani pensieri in testa.
-Perchè hai fatto tutto questo...?-
-Il matrimonio è un contratto. E noi siamo una squadra. Ma se non mi dici cosa succede, o mi menti, non posso aiutarti. E non posso essere un'ottima compagna di squadra quale vorrei essere.-
-Pensavo di averti persa.- dice Oliver ignorando completamente le mie parole.
-Ci è mancato poco.- dico seria. 
Poggia la fronte sulla mia, e mi mette le mani sui fianchi per avvicinarmi di più a lui e alla sua erezione che si sente benissimo anche attraverso la stoffa dei pantaloni.
-Mai più bugie Oliver.-
-E' il mio modo di proteggerti dal mondo..- dice lui dolcemente.
-Non ho paura se so che ci sei tu al mio fianco. Ti prego, promettimelo.-
Oliver mi bacia prima che possa dire altro. Inarco la schiena, le mie mani finiscono sulle sue spalle. La sua lingua lecca il mio labbro inferiore, ed io automaticamente apro la bocca per lasciargli capo libero.
-Dio, quanto ti amo.- sussurra prendendomi in braccio, per poi farmi sedere sulla scrivania del suo ufficio. Velocemente lancia per aria i vari fogli che ci sono su, liberandola a metà.
-Oliver, promettimelo.- 
Lui si blocca un secondo, e apre gli occhi fissandoli nei miei. Mi guarda, accenna un sorriso, e poi si avvicina alle mie labbra per sussurrare:
-Te lo prometto.-
Questa volta sono io che riprendo a baciarlo, con la consapevolezza che niente e nessuno potrà separarci. 
Abbiamo vinto. Insieme.



Angolo autrice:
E' finita. 
Con il titolo del capitolo ho voluto spaventarvi, ma non è la stessa cosa che ha fatto la piccola Smoak?
Non so chi nelle recensioni mi ha chiesto di voler vedere Felicity salvare o fare qualcosa di buono per l'azienda.....Beh  spero davvero di aver accontentato tutti.
Felicity alla fine ha accettato l'eredità del padre che era tutto tranne che un poco di buono come si credeva. Ha scoperto il piano di Isabel, e ha salvato il suo matrimonio con Oliver.
Credo che la settimana prossima pubblicherò una nuova storia, quindi restati sintonizzati!
Grazie mille per essere stati sempre presenti. 

Un bacio e a presto!
  
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