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Autore: Lyneea    14/12/2015    9 recensioni
Questa sarà una breve fan fiction a tema natalizio. L'ho scritta per augurarvi a mio modo uno splendido Natale. La coppia è la mia preferita (e l'unica di cui per ora ho scritto) la coppia Draco & Hermione.
Dal primo capitolo:
Draco Malfoy, in compagnia di sua cognata Daphne, attendeva con impazienza l'arrivo del dottor Johnson nello studio del medico babbano.
«Signor Malfoy, signora Greengrass, prego accomodatevi. Abbiamo i risultati dei vostri esami e mi spiace informarvi che non ci sono buone notizie. Purtroppo nessuno dei due è compatibile come donatore di midollo, quindi ho inserito il piccolo Altair in lista d'attesa per cercare un donatore esterno.» Disse il medico senza preamboli.
«Ma come è possibile? Io sono il padre e Daphne è la sorella della madre. Almeno uno dei due dovrebbe essere compatibile.» Sbottò Draco frustrato.
«Capita molto più spesso di quanto immaginiate signor Malfoy.» Rispose il dottor Johnson dispiaciuto.
«Quante possibilità ci sono di trovare un donatore di midollo in tempi brevi? Mi sembra di aver capito che la situazione per mio figlio è molto seria e necessita di un trapianto il prima possibile.»
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Salve a tutti e benvenuti in questa nuova storia.
Ho sempre amato il periodo natalizio (forse perché sono nata nel mese di dicembre) e di solito mi piace leggere fan fiction a tema in questo periodo. L'anno scorso in
Double Scorpius avevo voluto regalarvi un capitolo Extra stile Canto di Natale. Quest'anno invece in entrambe le storie che sto scrivendo non siamo ancora arrivati al periodo natalizio e per questo motivo non avrei potuto regalarvi un capitolo a tema. Per questo motivo ho deciso di scrivere questa breve storia ambientata sotto le feste di Natale. La fan fiction si dovrebbe concludere in pochissimi capitoli. (Non vi preoccupate la storia non ruberà troppo tempo a Double Secret e Un Messaggio dal Futuro.) Spero che il regalo possa farvi piacere.
Vi lascio alla lettura e vi aspetto in fondo al capitolo.
Lyn



 
Unexpected Christmas Gift

Capitolo 1
Dolorose Rivelazioni


 
31 Luglio Hogwarts sponda del Lago Nero 
Hermione attendeva con ansia l'arrivo di Draco Malfoy. Dopo la fine della guerra la ragazza aveva deciso di ripetere il settimo anno di scuola, visto che a causa della guerra e della ricerca degli Horcrux non era riuscita a frequentarlo. Anche a Serpeverde molti studenti avevano deciso di tornare al castello. Dopo i processi che avevano assolto lui e sua madre e condannato al bacio del Dissennatore Lucius, Draco, spinto da sua madre Narcissa, era tornato a Hogwarts. Lui ed Hermione avevano avuto modo di conoscersi durante quel periodo riuscendo a mettere da parte i pregiudizi passati, incominciando una relazione sentimentale clandestina. Un improvviso malore, e la conseguente morte di Narcissa, avevano spinto il Serpeverde ad abbandonare la scuola proprio pochi giorni prima dei "M.A.G.O" e da allora Hermione non l'aveva più visto. La riccia non aveva potuto presentarsi al funerale della signora Malfoy perché nessuno sapeva che lei e Draco avessero una relazione, così gli aveva mandato un biglietto di condoglianze. Non avendo ricevuto risposta alla missiva la riccia si era armata di coraggio, comunicandogli via lettera di essere incinta e chiedendo un incontro per decidere come comportarsi.
Il suono della materializzazione destò la ragazza dai suoi pensieri. Nel suo campo visivo non apparve però Draco, ma la primogenita dei Greengrass, Daphne.
«Buongiorno Granger. Immagino che io sia l'ultima persona che pensavi di trovarti davanti oggi...» Disse la bionda, con tono di derisione.
«Greengrass... Ma cosa ci fai tu qui?» Domandò Hermione perplessa.
«Senti, saltiamo i convenevoli. Sono stata mandata qui da Draco per aiutarti a risolvere il tuo "problema".»
La riccia sgranò gli occhi incredula. "Possibile che Draco avesse mostrato la sua lettera alla Serpeverde e che avesse definito la sua gravidanza come problema?" Si chiese sempre più allibita.
«Scommetto che Draco ti aveva chiesto di tenere segreta la vostra storiella e ti stupisce il fatto che io ne sia a conoscenza.» Commentò Daphne maligna.
«Beh sono contenta di averti fatto divertire Greengrass. Ora se vuoi scusarmi ho di meglio da fare che perdere il mio tempo con te.»  Esclamò la riccia allontanandosi.
«Aspetta Granger.» Disse Daphne prendendola per un braccio. «Sono stata inopportuna e maleducata. Immagino che per te non sia una bella situazione.» Aggiunse, ammorbidendo il tono di voce.
Hermione si girò e guardandola negli occhi aspettò che la bionda continuasse.
«Io sono l'unica ad essere al corrente della vostra relazione. Io e Draco siamo molto legati fin da quando eravamo bambini... E visto che presto diventeremo parenti lui mi ha chiesto di fare le sue veci in questa gravosa situazione.»
«Presto diventerete parenti...» Ripeté shoccata Hermione cercando di dare un senso a quella frase.
«Si, lui e mia sorella Astoria stanno per sposarsi. Sai i nostri padri hanno stipulato un contratto matrimoniale prima ancora che noi incominciassimo Hogwarts» Confermò la bionda.
La Grifondoro rimase senza parole per qualche istante. «Ma... io credevo che Draco volesse scioglierlo...»
«Mi dispiace Hermione ma lui ti ha preso in giro. Non ha mai pensato di sciogliere il contratto e per quello che riguarda il bambino che aspetti lui non desidera che tu porti a termine la gravidanza.» 
La riccia era sul punto di crollare, ma non voleva far vedere alla Serpeverde il suo stato d'animo. «Io non ti credo. E se anche fosse vero, Draco dovrebbe avere il coraggio di venire a dirmele in faccia queste cose.» 
«Draco sapeva che avresti reagito così, per questo motivo mi ha pregato di darti questa lettera e questi.» Disse porgendole una busta e un sacchetto pieno di Galeoni. «Lui sa che nel mondo babbano a differenza di quello magico, non è un crimine abortire quindi ha deciso di aiutarti economicamente a risolvere il problema.»
«Puoi dire a Draco dove può mettersi i suoi soldi! Non vuole riconoscere il bambino? Nessun problema! Ma non sta a lui decidere se deve nascere oppure no.»
«Per favore accetta i soldi e metti fine a questo capitolo della tua vita. Lui si riterrà soddisfatto solo se lo rassicurerò di averti convinta. Dopotutto sarebbe la scelta migliore anche per te. Siamo così giovani e crescere un bambino da sola non è per niente facile.»
«Guai ad infastidire il principino!» Commentò sarcastica la riccia. «Se accetto questi soldi mi prometti che sia tu che Malfoy uscirete per sempre dalla mia vita?» Aggiunse poi sempre più ferita.
«Hai la mia parola.»
«Allora va bene.» Esclamò Hermione prendendo il sacchetto con i galeoni e smaterializzandosi senza dare il tempo all'altra di replicare nulla.  



 
Dieci anni dopo
Venerdì 1 dicembre Londra babbana
Draco Malfoy, in compagnia di sua cognata Daphne, attendeva con impazienza l'arrivo del dottor Johnson nello studio del medico babbano.
«Signor Malfoy, signora Greengrass, prego accomodatevi. Abbiamo i risultati dei vostri esami e mi spiace informarvi che non ci sono buone notizie. Purtroppo nessuno dei due è compatibile come donatore di midollo, quindi ho inserito il piccolo Altair in lista d'attesa per cercare un donatore esterno.» Disse il medico senza preamboli.
«Ma come è possibile? Io sono il padre e Daphne è la sorella della madre. Almeno uno dei due dovrebbe essere compatibile.» Sbottò Draco frustrato.
«Capita molto più spesso di quanto immaginiate signor  Malfoy.» Rispose il dottor Johnson dispiaciuto.
«Quante possibilità ci sono di trovare un donatore di midollo in tempi brevi? Mi sembra di aver capito che la situazione per mio figlio è molto seria e necessita di un trapianto il prima possibile.»
«Non vi mentirò signor Malfoy. La situazione di suo figlio è grave. Se non troveremo presto un donatore credo che questo sarà l'ultimo Natale per il piccolo Altair. Non avete nessun altro parente, anche alla lontana che possa far testare la sua compatibilità? È dimostrato che la compatibilità più alta si abbia con consanguinei, i fratelli hanno una percentuale alta ma anche i cugini hanno buone possibilità di essere compatibili.»
«Purtroppo sia da parte della famiglia della mia defunta moglie, che dal mio ramo genealogico abbiamo ben pochi parenti ancora in vita, e con nessuno di loro abbiamo più rapporti da tanto tempo.» Rispose Draco sempre più preoccupato per la sorte di suo figlio.
«Io le consiglio di non escludere nessuna possibilità. Riallacci i rapporti con i famigliari che le sono rimasti e cerchi il loro aiuto e il loro supporto.»
«Purtroppo i nostri rapporti si sono molto logorati nel tempo. Non posso presentarmi dopo che per anni ci siamo ignorati e chiedergli una cosa così gravosa.»
«Le persone possono stupire alle volte. Io le consiglio di fare un tentativo. Dopotutto ne va della vita di suo figlio.» Concluse il medico prima di congedarsi.

«Forse dovrei andare a trovare Potter al comando degli Auror.» Disse il biondo non appena il medico si fu congedato. «So che lui è il tutore del piccolo Lupin e sinceramente preferisco affrontare lui che mia zia Andromeda. Ah se mia madre fosse ancora viva, lei avrebbe certamente saputo come parlarle, mi diceva sempre che era molto legata alla sorella. Io non saprei come presentarmi a casa sua. Almeno con Potter il rapporto è sempre stato ben chiaro, quindi saprei come comportarmi.» Aggiunse poi pensieroso
«Draco, proprio perché sai che rapporto ti lega con il salvatore del mondo magico dovresti evitare di andare proprio tu a parlargli. A scuola non vi siete mai sopportati, e anche se dopo la fine della guerra siete diventati molto più educati reciprocamente, la situazione non è migliorata poi molto. Lascia fare a Blaise. Con il suo lavoro da magiavvocato mio marito ha avuto molto spesso a che fare con lui e sembra che abbiano instaurato un rapporto di reciproca stima.» Esclamò Daphne, tesa in volto.
«Lo so, ma il medico è stato chiaro. Non abbiamo molto tempo e so che voi due dovete partire per un paio di giorni.»
«Mi dispiace lasciarti solo in questo momento. Purtroppo Blaise ha un meeting fuori Londra e mi ha chiesto di accompagnarlo. Ti assicuro però che per lunedì saremo indietro e la prima cosa che farà mio marito sarà andare a parlare con Potter. Fidati, se fossi tu ad incontrarti con lui inaspriresti ancora di più i vostri rapporti.» 
«Non ti preoccupare per il week end Daphne, sei sempre così disponibile nei nostri confronti. Cerca di svagarti un po' questo fine settimana. Io aspetterò che sia Blaise a parlare con Potter.»

Non appena tornato al Manor Draco per prima cosa andò a vedere come stava il figlio. Quei giorni erano stati particolarmente duri per il bambino e l'uomo voleva accertarsi che stesse bene.
Il piccolo Altair dormiva profondamente nel suo lettino. Il viso scavato e il pallore accentuato lo facevano sembrare ancora più fragile e indifeso di quello che era. Da quando, qualche anno prima, Astoria si era suicidata, l'unica ragione di vita di Draco era stata suo figlio. Non che lui avesse mai amato sua moglie, ma con il tempo aveva trovato il modo per coesistere con la donna, o almeno questo era quello che aveva pensato fino a quando non l'aveva trovata morta nel bagno.
«Papà, sei tornato!» Disse Altair aprendo gli occhi.
«Si campione sono a casa. Come ti senti oggi pomeriggio?»
«Un po' debole.» Ammise il bambino imbarazzato.
«Tranquillo è tutta colpa di questa brutta influenza che hai preso. Stai a letto senza fare troppi sforzi e vedrai che passerà presto.» Sussurrò Draco accarezzandogli i capelli.
«Papà...  Io non ho l'influenza vero? Diventerò un angelo come la mamma?» Chiese il bambino titubante.
«Altair, non dire assurdità. Tu starai presto bene e anche se sei il mio angelo non ho intenzione di lasciarti volare in cielo. Ci siamo capiti?»
«D'accordo papà.»
«Ora riposati ancora un po'. Più tardi faccio portare la cena ad entrambi qui a letto.» Disse Draco sforzandosi di sorridergli.
«E mi racconterai anche "la storia?"» Chiese speranzoso.
«Certo, anche se ormai la dovresti conoscere a memoria visto che la vuoi sentire tutte le sere. Ora chiudi gli occhi e riposati fino all'ora di cena.»
Guardando quel viso così puro e senza colpe l'uomo si chiese per quale ragione dovesse essere proprio lui a soffrire così tanto. Con quei cupi pensieri prese una decisione. Non si sarebbe comportato per l'ennesima volta da vigliacco, non avrebbe mandato Blaise a perorare la sua causa. Se fosse stato necessario avrebbe implorato Potter di aiutarlo. 


Finalmente era venerdì pomeriggio e anche quella settimana di lavoro stava per giungere al termine. L'Auror Harry Potter era pieno di aspettative per quel fine settimana. Il giorno seguente avrebbe affidato James ed Albus alle cure di "zia" Hermione per recarsi con Ginny ad acquistare la prima scopa per i suoi figli. Ormai avevano nove e otto anni e ogni volta che si incontravano con i cugini alla Tana si ingelosivano vedendo i manici degli altri piccoli Weasley. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di un collega. «Potter, c'è qui una persona che chiede di vederti. Proprio cinque minuti prima della fine del tuo turno.» Disse ghignando Terry Goldstein. «E quando vedrai di chi si tratta sono sicuro che ti verranno i capelli bianchi prematuramente.» Aggiunse senza farsi sentire dall'ospite.
Harry guardò sconsolato l'orologio. «Fallo accomodare Terry, grazie.»

L'ultima persona che Harry Potter si sarebbe aspettato di vedere alla sua porta era sicuramente la sua nemesi dei tempi della scuola, Draco Malfoy.
«Buonasera Auror Potter.» Disse il biondo, guadagnando l'ingresso.
«Malfoy... A cosa debbo l'onore di vederti qui?» Chiese Harry più bruscamente di quanto avrebbe voluto. «Se è una questione lavorativa posso indirizzarti verso qualche mio collega capace. »
«Sono venuto qui per parlarti di una questione privata veramente...» Rispose Draco, cercando di mantenere un tono tranquillo.
«In tal caso forse dovresti tornare lunedì, anzi forse non dovresti tornare affatto.» Replicò l'uomo duramente.
«Senti Potter, so bene che i nostri trascorsi non sono dei migliori. Da ragazzino mi sono comportato da vero imbecille. La guerra però ormai è finita, che ne dici di seppellire l'ascia di guerra ed ascoltare quello che ti devo chiedere per cinque minuti? Se non fosse stato urgente non mi sarei presentato senza nemmeno prendere un appuntamento.»
«Come al solito Malfoy tu pensi che tutto ti sia dovuto. Hai un problema e non ti interessa di quali siano gli impegni degli altri. Tutti si devono mettere immediatamente a tua disposizione.»
«Penso che lo faresti anche tu se ci fosse in gioco la vita di tuo figlio.» Sbottò irritato l'ex Serpeverde.
«Che intendi dire?» Chiese il moro guardingo.
«Mio figlio  è molto malato. Mi sono rivolto ai più grandi medimaghi del paese e nessuno ha capito quale fosse il suo problema. Così ho consultato un luminare babbano e lui gli ha diagnosticato una grave forma di Leucemia. Purtroppo ne io ne mia cognata Daphne siamo compatibili come donatori di midollo e gli unici altri parenti che ho sono la sorella di mia madre e suo nipote. So che sei il tutore del figlio di Lupin è così sono venuto a parlarti.»
«Sono molto dispiaciuto per la malattia di tuo figlio...» Disse Harry lasciando la frase in sospeso.
«Ma?» Domandò Draco. «Finisci la frase, cosa vorresti aggiungere Potter?»
«Niente... Niente Malfoy.» Rispose il moro a disagio.
«Forse volevi dire che la malattia di mio figlio è la giusta punizione per la parte dalla quale mi sono schierato durante la guerra!» Concluse il biondo furente. «Che la mia famiglia deve continuare a soffrire per il Marchio che ho accettato!» Aggiunse sollevando la manica del cappotto e mostrando quell'orribile segno di sottomissione che gli deturpava la pelle pallida del braccio. 
«Non ho mai detto ne pensato una cosa del genere. Se ricordi ho testimoniato in favore tuo e di tua madre ai processi. Ho sempre saputo che sei stato obbligato a schierarti dalla parte dei Mangiamorte.»
«E allora perché ho come l'impressione che ci sia del risentimento verso di me.»
«Beh, diciamo che quello che hai fatto ad Hermione non gioca certo a tuo favore per suscitare la mia simpatia.» Spiegò il moro. «Immagino che ti sia mangiato le mani per aver costretto Hermione ad abortire... Se non l'avessi fatto ora tuo figlio avrebbe un fratellastro o una sorellastra che potrebbe donargli il midollo.» Aggiunse poi pentendosi immediatamente della cattiveria appena detta. Aveva visto la sua migliore amica soffrire così tanto per il modo in cui lui l'aveva usata Malfoy che non aveva resistito e gli aveva  ricordato la sua stupidità di dieci anni prima. 
Draco non riuscì a mascherare lo stupore e il dolore per la notizia appena appresa. «Hermione era incinta?» Domandò con voce incerta. «Io... Io non l'ho mai saputo. Lei è sparita e non ha mai risposto alle lettere che le ho mandato dal Manor. Perché non me lo ha detto? Non le avrei mai chiesto di abortire. Anche se lei non mi avesse mai voluto come compagno io le sarei stato accanto e l'avrei aiutata a crescere nostro figlio.»
«Andiamo Malfoy non fare la commedia. Hermione mi ha mostrato la lettera e il sacchetto di galeoni che le hai dato per "risolvere il problema."» Esclamò Harry indispettito da tanta falsità.
«Ti ripeto che io non le ho mai scritto di abortire e non le ho mai mandato dei soldi. Come avrei potuto mandarle del denaro se nemmeno sapevo che fosse incinta. Non la vedevo da quando sono stato richiamato a casa per la malattia di mia madre.» Rispose Draco fuori di sé dal dispiacere.
«Io so che Hermione, non avendo avuto più tue notizie dopo averti mandato un biglietto di condoglianze al quale non hai risposto, ti ha scritto della sua condizione via lettera chiedendoti un appuntamento al Lago Nero per parlare. Invece che presentarti tu però si è presentata tua cognata con la lettera e i soldi. La Greengrass ha detto che tu non volevi nella maniera più assoluta che Hermione portasse a termine la sua gravidanza e lei ha dovuto garantire a tua cognata che avrebbe abortito.»
Draco, sempre più scioccato per la notizia appresa si diresse verso la porta: «Hermione era incinta ed ha abortito... Hermione era incinta ed ha abortito.» Continuò a ripetere come in trance.
Harry pensò che se Malfoy stava mentendo era davvero un attore nato perché non l'aveva mai visto così angosciato in vita sua. «Malfoy, parlerò ad Andromeda e ti faremo sapere qualcosa per tuo figlio.» Disse ammorbidendo il tono.
Il biondo si destò dallo stato di shock in cui era caduto: «Ti ringrazio Potter. Ti posso assicurare che Altair non mi somiglia per niente. Lui è un bambino molto buono e non merita di soffrire in questo modo.» Sussurrò Draco riavvicinandosi all'Auror e tendendogli la mano per poterla stringere.
«Altair... Tuo figlio si chiama Altair?» Chiese stupito, accettando la mano che Malfoy gli aveva offerto.
«Si, è una tradizione di famiglia dare ai figli nomi di stelle. Il nome l'ho scelto io perché ho sempre amato la costellazione dell'Aquila e la leggenda legata al mito di Vega e Altair.» Spiegò il biondo con una punta di malinconia.
«Capisco...» Rispose Harry incerto. «Hai scelto un nome bellissimo. Anche a me ha sempre affascinato quella leggenda.» Concluse prima di salutare il Serpeverde.

Non appena uscito dal comando degli Auror Draco si precipitò come una furia all'hotel dove sapeva che i coniugi Zabini avrebbero presenziato al meeting lavorativo. Attese nella camera da letto il ritorno della coppia. Per fortuna la cognata e suo marito non si fecero attendere troppo, l'uomo aveva lasciato Altair con la babysitter ma non voleva lasciarlo troppo tempo solo.
«Draco, perché sei qui? È successo qualcosa ad Altair?» Chiese Daphne non appena vide il cognato nella stanza.
«Sono andato da Potter. Volevo tentare tutte le strade per cercare di salvare la vita di mio figlio...» Disse il biondo con voce affilata.
La donna deglutì a disagio: «Ti prego lascia che ti spieghi.» Sussurrò angosciata avvicinandosi all'amico. 
«Ragazzi, cosa sta succedendo?» Intervenne Blaise ignaro della situazione.
«Vuoi dirmi che non sapevi che tua moglie ha allontanato con l'inganno la donna che amavo e l'ha costretta ad uccidere mio figlio!» Domandò Draco al moro.
Blaise si girò perplesso verso la moglie: «Di che cosa sta parlando?»
«No, lui non ne sapeva nulla.» Disse la bionda rivolgendosi all'amico. «Nel periodo in cui Narcissa si è sentita male ricordi che io e Astoria ci eravamo trasferite a casa tua per aiutarti ad assistere tua madre. Ho intercettato per caso una lettera che avevi spedito alla Granger e non ho resistito alla tentazione di leggerla. Ero curiosa di sapere di cosa volessi parlare con la mezzosangue. Così ho scoperto la vostra relazione clandestina ...»
«Potter mi ha detto che Hermione mi ha mandato un biglietto di condoglianze e dopo qualche tempo una lettera per comunicarmi la sua gravidanza. Perché non le ho mai ricevute? E perché lei non ha mai letto le lettere che gli avevo scritto?» 
«Quando ho capito che eri innamorato della Granger ho intercettato le sue missive non facendotele mai vedere. Quando Narcissa è morta eri troppo sconvolto per pensare ad organizzare il funerale e mi avevi delegato a ricevere i bigliettini di condoglianze, così ti ho nascosto le sue lettere e ho fatto in modo che anche le tue non arrivassero mai a destinazione.» Confessò la bionda abbassando lo sguardo.
«Perché mi hai fatto questo? Perché hai convinto Hermione che io non la volevo e che doveva sbarazzarsi di mio figlio? Io mi fidavo di te.»
«L'ho fatto per il benessere di Astoria. Già in quel periodo aveva cominciato a sprofondare nel baratro della depressione. Ho pensato che se avessi sciolto il vostro vincolo matrimoniale per stare con la mezzosangue lei non avrebbe retto il colpo...Mi spiace per il bimbo, ma se tu avessi saputo della gravidanza della Granger sicuramente avresti scelto lei ed io non potevo permetterlo.»
«Così, per salvare tua sorella dalla depressione, hai condannato mio figlio a non nascere mai. Pensa, se Hermione avesse portato a termine la gravidanza forse adesso Altair avrebbe avuto qualche chance in più di sopravvivere! E l'hai salvata proprio bene tua sorella visto che dopo appena quattro anni dalle nozze Astoria si è suicidata.» Sibilò Draco, fuori di sé dalla rabbia.
«Mi dispiace per quello che ho fatto. Pensavo che il malessere di mia sorella fosse una cosa passeggera e che i sarebbe aggiustato tutto dopo il vostro matrimonio. Se avessi saputo che Astoria era così depressa l'avrei fatta curare da uno specialista. Draco però devi ammettere una cosa, se tu avessi saputo della gravidanza della Granger Altair non sarebbe mai nato. Non puoi darmi la colpa di aver privato mio nipote di un possibile donatore.» Rispose la donna affranta. «Mi porterò il peso di quello che ho fatto per il resto della mia vita, ma non darmi colpe che non ho.»
«Non stava a te decidere ed è davvero subdolo da parte tua cercare di farmi sentire in colpa perché avrei voluto sapere della gravidanza di Hermione. In ogni caso d'ora in avanti non voglio avere più niente a che fare con te. Stai lontano da me e da mio figlio. Per noi sei morta!» Disse Draco prima di smaterializzarsi.
Daphne guardò il marito con gli occhi lucidi. «Blaise... Io..»
«Anche se eri mossa da buone intenzioni hai fatto una cosa orribile Daph. Scusami ma non riesco nemmeno a guardarti in faccia.» Esclamò il moro uscendo dalla stanza e lasciandola sola.



Non appena Harry entrò in casa, sua moglie Ginny capì che doveva essere successo qualcosa.
«Ciao tesoro, come è andata oggi al comando?» Chiese la rossa avvicinandosi.
«È stata una giornata pesante. Poco prima che finisse il turno è venuto a trovarmi Malfoy...»
«Che cosa? Cosa voleva quell'idiota?» Domandò la donna stizzita.
Harry le raccontò della malattia del piccolo Altair e del fatto che in apparenza l'ex Serpeverde sembrava non aver mai saputo della gravidanza di Hermione.
«Dobbiamo dirlo ad Hermione. Lei merita di conoscere la verità.» Disse la rossa alla fine del racconto.
«Non lo so Ginny, sai quanto lei abbia sofferto per tutta quella faccenda. Non penso che sia il caso di turbarla nuovamente dicendole di Draco. E poi magari Malfoy ha solo finto di non sapere della gravidanza.» Esclamò Harry, titubante.
«Non mi sembra giusto... E poi quel povero bambino ha bisogno di tutto l'aiuto possibile.»
«Domani parlerò con Andromeda. Se Teddy fosse compatibile con Altair non ci sarebbe bisogno di dirlo ad Hermione.» 
«Anche se non sono d'accordo, per adesso faremo come vuoi tu.» Concluse la donna capendo che non sarebbe riuscita a far cambiare idea al marito.

Draco aveva aspettato di riprendersi prima di tornare a casa. Non voleva farsi vedere da Altair in quello stato. Quando aprì la porta  della stanza del figlio lo trovò ancora sveglio. «Ometto, come mai ancora in piedi?» Chiese l'uomo sedendosi sulla sponda del letto.
«Sono stato bravo papà e tu mi avevi promesso che mi avresti raccontato "la storia" prima di addormentarmi.» Protestò il bambino sfoggiando un broncio adorabile.
«Hai ragione, scusami campione se ho fatto tardi. Ti accontenterò anche se a otto anni sei un ometto ormai e dovresti essere grande per farti raccontare le storie.»
«Non sarò mai troppo grande per ascoltare "la storia".» Disse il bambino aspettando l'inizio del racconto.
Draco, posizionandosi più comodo sul letto, cominciò a raccontare quella storia che conosceva ormai a memoria.


"Anticamente sulle sponde della Via Lattea, anche chiamato Fiume Celeste, viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del cielo, Tentei, la cui figlia Vega passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.
Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a se stessa e ai propri interessi. Giunta all'età adulta però, il padre mosso da pietà, poiché alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Altair, anch'egli un gran lavoratore, la cui attività consisteva nel far pascolare buoi attraverso le sponde del Fiume Celeste.
Per i due giovani fu amore a prima vista. Essi si innamorarono follemente l’uno dell’altra ed erano talmente felici che, presi dall’amore e dalla passione, trascorrevano ogni giornata insieme, dimenticandosi di tutto il resto, anche dei loro doveri. Di conseguenza, Vega non tesseva più la sua tela, lasciando gli dei senza abiti, e i buoi di Altair vagavano senza controllo per tutto il cielo. Questo scatenò la rabbia di Tentei, che non poteva tollerare questa situazione e, per porvi rimedio, fu costretto a punire severamente i due sposi. Vega e Altair furono separati ai due lati della Via Lattea e costretti a tornare ai loro doveri.
La principessa era disperata, non poteva vivere senza il suo amato e continuava piangere senza sosta. Tentei, commosso dalle lacrime della figlia, consentì allora che i due si potessero incontrare, ma solamente una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese. Da allora, uno stormo di gazze giunge ogni anno, ed esse creano un ponte con le loro ali, cosicché Vega possa attraversare il Fiume Celeste e riabbracciare il suo tanto amato Altair."



In un'altra parte di Londra, Hermione entrò nella camera della figlia. «Vega, perché non hai ancora spento la luce?»
Una splendida bambina con serici capelli biondi e occhi del colore del mare in tempesta sorrise impertinente. «Aspettavo che venissi a raccontarmi la storia della buonanotte mammina!»
Hermione alzò gli occhi al cielo. «Vega, hai nove anni. Ormai sei un po' troppo cresciuta per ascoltare storie della buonanotte.» Disse  accomodandosi sul letto della bimba.
«Non sarò mai troppo grande per ascoltare "la storia"... E poi visto che la conosci a memoria e non la leggi da un libro non posso nemmeno leggerla per conto mio.» Replicò la bimba facendo un broncio adorabile.
«D'accordo allora mettiti sotto le coperte che si comincia.  Anticamente sulle sponde della via Lattea... »

Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito. Chi conosce le mie storie penserà che abbia qualcosa contro Daphne, visto che la bionda molto spesso combina guai nelle mie storie. In realtà mi piace il personaggio di Daphne. Lei non è cattiva, ma cerca sempre di proteggere le persone che ama (a qualunque costo.)
La "storia" che Draco racconta al piccolo Altair l'ho tratta da Wikipedia. Quando ho letto il mito sulle stelle Vega e Altair  me ne sono innamorata e ho deciso di inserirla nella storia.
Prima di salutarvi vi ricordo che se volete potete seguire la mia pagina di Facebook
Lyneea's Dream per avere qualche anticipazione e spoiler sulle storie che sto scrivendo.

A presto con il prossimo capitolo e con gli aggiornamenti delle altre storie.
Lyn
  
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