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Autore: minny16    16/12/2015    4 recensioni
Questa storia è ambientata subito dopo l'episodio 9 di Arrow , cioè dopo l'attacco dei fantasmi.... cosa sarà successo alla nostra eroina Felicity? si sarà salvata? ...lo scoprirete leggendo :D
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Missing Moments, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Capitolo 2


 
«Che cosa vuoi dire che lei non ricorda?" Donna chiese mentre i suoi occhi trovarono quelli della figlia che stava di nuovo dormendo. Oliver stava facendo lo stesso. Erano in piedi fuori dalla sua stanza guardando attraverso la finestra a parlare con il suo medico, nessuno voleva avere la conversazione nella stanza per spaventarla o disturbarla. Ma stare lontano da lei stava uccidendo Oliver.
"Non è che lei non ricorda, è che lei sta regredendo da questo. A volte, quando ci capitano cose traumatiche  noi le blocchiamo fuori. Questo è ciò che sta facendo". Il dottore disse gentilmente. "Da tutte le scansioni che abbiamo fatto ora che lei è sveglia sono tutte tornate completamente chiare. Nessuna grazia, ed il gonfiore intorno al cervello  è quello che ci dice che questo è più di un problema psicologico,  piuttosto che fisico. "
"Felicity né ha passate un sacco, lei è forte". Oliver disse a denti stretti, lui non perdeva lo sguardo confuso che Donna mandava a lui; era proprio ciò che sua figlia aveva vissuto? Lei glielo avrebbe chiesto a Oliver più tardi.
"Ognuno ha un punto di rottura signor Queen." Questo non era stato un commento duro, era stata una piccola dichiarazione, ma che tagliò a pezzi Oliver. "Ma io ho visto molti casi come questo e nella maggioranza dei casi è temporaneo."
"La maggior parte dei casi." Respirò Donna.
"Non vi è alcuna ragione per cui Felicity non  ricorderà, deve solo avere tempo. Al momento io non consiglio di dirle ciò che è successo. Naturalmente lei si stara chiedendo perché lei è in ospedale vorrei suggerivi di dire una rapina o qualcosa di simile. "
"Sono d'accordo. Non la voglio spaventare ancora di più. ", Disse Donna e Oliver si limitò ad annuire. Tutto quello che riusciva a pensare era il commento del medico “che ognuno ha un punto di rottura.” Era davvero questo ciò che stava succedendo a Felicity?
"Direi che lentamente lei dovrà tornare alla sua vita, mostrategli le sue foto. Parlategli.  Questo vi aiuterà con i ricordi. Da ciò che ha detto sapete quanto la sua mente è indietro in questo momento? "Il dottore guardò Donna e gli occhi di Oliver seguirono lentamente.
"Lei davvero non ha detto molto, ma sembrava ... Giovane." Donna disse lentamente, incerta se questa fosse davvero la strada giusta. "Lei mi guardava come quando faceva da piccola". Ha aggiunto in un modo di spiegazione.
"In molti casi quando la loro mente regredisce anche il loro comportamento, per esempio, se i suoi ricordi sono tornati quando lei andava a scuola avrà anche quella personalità e mentalità.", disse il medico, la sua voce stava rimanendo così dolce, ma Oliver sapeva che doveva essere per confortali.  Ma per lui, non lo era. Nulla avrebbe potuto confortarlo in questo momento.
"Ma lei si rimetterà ..." Donna, disse quasi a se stessa.
"Sì. Sono fermamente convinto che lo farà. Io vi consiglio di farla rimanere qui un paio di giorni in osservazione. Fisicamente sta guarendo bene quindi è solo per precauzione. Possiamo anche avere un terapeuta che è specializzato in questo settore per osservarla e iniziare con poche sedute. Poi, quando sarà dimessa potremmo impostare alcune più sedute. Quando i suoi ricordi incominceranno a tornare lei avrà bisogno di parlare con loro per dirgli come si sente. "
"Va bene." Donna e Oliver dissero piano, allo stesso tempo.
"Vi lascio voi due stare con lei. Cercate in questo momento di non sopraffarla. " Il medico diede a Donna una stretta gentile sulla spalla", se avete bisogno di qualcosa basta chiamare va bene? "Donna annuì grazie a guardava mentre lei si allontanava.
"Almeno lei è sveglia e starà meglio." Donna sussurrò mentre guardava l’espressione distrutta di Oliver.
«Lei non si ricorda di me o la vita che lei ha costruito per se stessa qui. Come ... Come posso sapere che lei è sveglia e sta bene se io mi sento nel mio cuore che io l'ho persa? "
"Oh, Oliver." Donna si avvicinò e mise le braccia intorno a lui in un abbraccio stretto, un po' sorpreso mentre lui si aggrappava a lei. Nel corso delle ultime settimane, il contatto fisico che aveva iniziato con Oliver era trasalito da lontano, ma qui lui si era aggrappato a lei come se stesse cercando di attaccarsi a qualsiasi cosa che gli ricordava la sua Felicity. "Ascoltami," disse mentre lei si allontanava e gli prese il viso tra le mani facendolo guardare direttamente verso di lei. "Lei è ancora Felicity. Noi abbiamo solo bisogno di aiutarla a ritrovare la ragazza che tu ricordi. "
"Cosa succede se…"
"La ritroveremo lei. Lei mi disse  che lei si sentiva come se lei stessa si era persa in te ... "
"E lei mi disse che lei si è ritrovata in noi." Oliver respirava. «Che ci siamo trovati in un l'altro."
"Allora trovala." Donna sorrise in lacrime. Oliver si limitò ad annuire. Avrebbe fatto qualsiasi cosa che poteva per riavere Felicity indietro, non importava cosa e non importava quanto tempo ci sarebbe voluto.
 

-X-


 
"Mamma?» Felicity sussurrò mentre cercava di mettersi a sedere, si era appena svegliata da quello che sembrava il peggior incubo e ora tutto il suo corpo le faceva male.
"Sono qui tesoro. Come ti senti? "Donna chiese come lei la raggiunse in avanti e le tenne stretta la mano, sollievo che le attraversava quando sentì che anche la figlia le strinse la mano.
"Fa male un po'. E la mia testa fa male. "Felicity sospirò guardando verso il basso. "Sono in ospedale?"
"Si tesoro. Sì ... sei in ospedale. "Donna premette delicatamente. "Sei stata aggredita."
"Aggredita?» Felicity aggrottò la fronte. "Mi sento come se fossi stata investita da un camion."
"Lo so tesoro.» Dice Donna accarezzandogli i capelli. "Tesoro quando ti ... hanno rapinato.  Ti hanno colpito la testa così ora tu non ricordi nulla ... "
«Cosa vuoi dire?» Felicity aggrottò la fronte quando lei smise di parlare. "Mamma."
"Dimmi qual è l'ultima cosa che tu ricordi tesoro. L'ultimo ricordo chiaro che hai. "Donna, disse mentre si leccava il suo labbro nervosamente.
Felicity abbassò lo sguardo, i suoi occhi erano profondi e pensierosi e dopo qualche istante li rialzò lentamente. Sua madre era paziente guardandola. "Vincere il primo posto sul mio progetto di scienza. Ho costruito un computer funzionante realizzato con parti riciclate ... "Gli occhi di Donna si spalancarono e lei annuì lentamente. "Come ... Questo non è ..."
"Questo è stato tanto tempo fa tesoro.» Dice Donna a bassa voce. «Ma ti aiuteremo a riavere i tuoi ricordi indietro".
«Quanto tempo?» Felicity chiese piano.
"E’ stato quindici anni fa quando hai fatto questo". Disse Donna dolcemente. " Ora hai venticinque anni."
"Venti ... Dieci anni.» Mormorò Felicity. "Non mi ricordo dieci anni?"
"Ti ricorderai." Donna, disse a bassa voce e si sporse in avanti e premette le labbra sulla fronte di Felicity. "Te lo prometto. Ti ricorderai". Felicity annuì e strinse le braccia intorno a lei, non le importava se sentiva dolore nel suo corpo. Aveva solo bisogno di sentirsi al sicuro.
Quando Felicity la lasciò dal abbraccio Donna le accarezzò la guancia. "Vedrai che starai bene. Perché non ti riposi un po’, fra pochi giorni tornerai a casa. "
«Okay.» Disse Felicity con calma. "Mamma perché non vai a dormire un po' . Per un paio d'ore starò bene. "
"Io non voglio lasciarti.» Dice donna a bassa voce.
"Starò bene.» Sospirò Felicity. "Solo un paio d'ore."
"Okay." Ha detto Donna con riluttanza. "Ti porterò alcune cose."
"okay". Felicity leccò il labbro e guardò giù lentamente. "Ti voglio bene mamma".
"Ti voglio bene anch’io” le disse e la baciò di nuovo i capelli. La guardò un’ultima volta Felicity mentre lei si sistemava contro il letto prima che lei se ne stesse andando. 
"Sta bene?" Oliver che era seduto su una sedia pieghevole fuori dalla sua stanza si alzò come Donna lasciò la stanza.
"Il suo ultimo ricordo ... E’ quello di 10 anni fa." Donna, disse e si strofinò gli occhi stancamente. «Mi ha detto di andare e di dormire. Le ho detto che è stata aggredita. Lei ... Lei non ha detto nulla mi ha creduta o no. Probabilmente no. "
"Quindici?» Oliver respirava. "Deve essere così spaventata."
"Lei è forte. Lei starà bene. "Oliver disse piano lui doveva crederci. Doveva credere che lei stava migliorando. Che lei avrebbe ricordato. "Io resto qui. Assicurarti che lei sta bene. "
"Dovresti andare dentro. Parla con lei.", disse Donna dolcemente.
«Forse.» Oliver abbassò lo sguardo. "Vai e riposati. Ti chiamo se ha bisogno di te. "
"Grazie." Donna, disse e gli strinse la mano prima di uscire dall'ospedale lentamente.


-X-



 
Felicity si girava e rigirava nel letto, non riusciva a mettersi a proprio agio, la sua mamma l’aveva lasciata un'ora prima e si era subito pentita. Non voleva stare da sola. Guardò verso la porta e vide un uomo camminare. Lui stava passeggiando fuori dalla stanza da un po', ogni tanto si faceva vedere dentro e poi si allontanava di fretta. Felicity non sapeva chi fosse, lo conosceva lei? La sensazione di irrequietezza la fece alzare lentamente e calciare le gambe sul lato del letto, lentamente si sganciò la flebo dal suo braccio e ignorò il bip che creò, appena si alzò tremò e si tenne sul letto per il supporto. Le sue gambe erano più lunghe. Dieci anni. Lei era cresciuta, era più alta di quanto si ricordava di essere. Stando in piedi e compiendo alcuni passi per lei era strano, era come se lei stesse indossando dei tacchi di sua madre, cosa che non ha mai fatto, naturalmente. Tacchi e vestiti non erano di lei.
Lei andò verso la porta e Felicity si sentì orgogliosa di se stessa, sì, ci era voluto un po', ma tuttavia l'aveva fatto. Raggiunse in avanti e girò la maniglia tirando la porta e aprendola. Fece un passo al di fuori e sospirò, non sapeva cosa fare adesso.
"Felicity ..." Una voce sconosciuta la chiamò e girò la testa e vide l'uomo che la fissava in stato di shock. "Non dovresti stare fuori dal letto."
"Ero ... mi annoiavo di ..." Felicity guardò in basso, non sapeva cosa fare o dire ora. Voleva la sua mamma.
"Va tutto bene", disse Oliver piano mentre si accorse che lei era in preda al panico. "So che gli ospedali fanno schifo. Noi possiamo  prendere un televisore per la tua stanza, o prendere altre cose. "
Felicity annuì e girò la testa, allungò la mano verso la porta e perse l'equilibrio, ma prima che potesse cadere lui era lì trattenendola in piedi. «Grazie.» Felicity aggrottò la fronte.
"Avanti. Ti riporto a letto e cercherò per te un televisore". Disse Oliver gentilmente e Felicity annuì lentamente lasciando che lo sconosciuto l'aiutasse a letto. "Riattaccati di nuovo la flebo, va bene?" 
"Non mi piace.» Mormorò Felicity.
"Lo so, ma questo ti farà stare bene". Oliver rispose con dolcezza ed era contento di vederla prendere la flebo e riattaccarla di nuovo.
"Grazie." Oliver sussurrò. Felicity si strinse le spalle mentre lo fissava con aria assente. "Vado e cercherò la TV." Felicity annuì dolcemente e lo guardò allontanarsi.

Oliver uscì dalla stanza e si appoggiò al muro. Felicity era sveglia e stava parlando con lui. Lei non lo conosceva, ma lei stava parlando con lui, permettendogli di aiutarla. In realtà lui non sapeva che cosa doveva aspettarsi. Ma era contento che Felicity non aveva paura di lui, o almeno  non lo sembrava come se lo fosse. Forse poteva riavere la sua Felicity questo non sarebbe stato così difficile. Con un piccolo sorriso andò verso la stanza degli infermieri per capire come poteva ottenere un televisore portatile per tenere Felicity intrattenuta. Questo sarebbe stato un passo per riavere Felicity e fidarsi di nuovo di lui.




ECCO L'ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA SHORT FANFICTION... L'HO VOLUTA TRADURRE PERCHE' MI ERA DAVVERO PIACIUTA, HO PENSATO CHE POTEVA ESSERE UNO DEI TANTI SCENARI POSSIBILI DELL'EPISODIO 10 ...UFFA VOGLIO IL 20 GENNAIOOOO....RINGRAZIO CHI HA SEGUITO QUESTA STORIA E COMMENTATO....ORA ,  ASPETTO I  VOSTRI GIUDIZI...  :D
 
   
 
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