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Autore: Recchan8    20/12/2015    1 recensioni
Lia è una giovane sostenitrice di AVALANCHE, un'associazione anti-ShinRa.
La sua vita cambia radicalmente quando, a causa di un malinteso, viene catturata dalla ShinRa e sottoposta all'intervento per diventare il primo SOLDIER donna della storia. Ma un Turk dai capelli rossi darà alla vita già sconvolta di Lia una svolta inaspettata.
[Storia ambientata agli inizi di Crisis Core]
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Reno
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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 -"E' un bel tipetto. Ci odia con tutto il cuore"- constatò Reno mettendo i piedi sopra alla scrivania del suo ufficio.
-"Davvero?"- domandò Rude con finto interesse.
Reno si portò le mani dietro la nuca e guardò il soffitto. Per tutto il tragitto in elicottero aveva lanciato rapide occhiate a Lia, domandandosi se la ShinRa avesse avuto davvero l'intenzione di addestrarla per farla entrare in SOLDIER.
-"Secondo te una ragazza può diventare un SOLDIER?"- domandò al collega dopo qualche momento di riflessione.
Rude, con la schiena appoggiata alla porta di fronte alla scrivania e le braccia incrociate, fece spallucce. Non gli piaceva fare tanti discorsi; quando poteva se ne stava in silenzio e in disparte.
-"Non è un nostro problema"-.
-"Hai ragione..."- disse Reno continuando a fissare il soffitto.
Erano passate quattro ore da quando il Turk dagli occhi blu aveva consegnato la ragazza al profesor Hojo. Non gli piaceva quell'uomo, aveva sentito strane voci sul suo conto.
-"Com'è?"- chiese Rude interrompendo i pensieri di Reno.
-"La nuova recluta? Avrà un paio d'anni meno di me, come ha detto Tseng, capelli castani dal taglio sfilacciato lunghi fino alle spalle, ha due ciuffi ai lati della frangia che le arrivano poco sotto il seno, occhi verde scuro..."-.
-"Mh"-.
-"Atletica, decisamente. Potrebbe dare del filo da torcere alla nostra Cissnei"-.
-"Un bel tipetto"- concluse Rude.
-"Che ti avevo detto?"-.
Calò un silenzio in cui gli unici suoni ovattati che si sentivano provenivano dalle strade di Midgar oltre le finestre dell'ufficio. Sia Reno che Rude avevano terminato gli incarichi della giornata e si ritrovarono a non saper come passare il tempo restante. Quello strano stato di calma venne interrotto dal cellulare di Reno.
-"Mi stavo riposando"- biascicò.
-"Il professor Hojo vorrebbe parlarti"- disse Elena dall'altro capo del cellulare.
Reno alzò un sopracciglio e lanciò un'occhiata a Rude.
-"Ha scoperto qualcosa riguardo alla ragazza? Com'è che si chiama? La... Le..."-.
-"Lia. Non lo so ma è probabile"- rispose Elena.
Reno si alzò dalla poltrona e fece cenno a Rude di seguirlo.
-"Va bene, se proprio devo..."-.
-"Comunicherò al professore che lo raggiungerai tra breve"-.
-"Mh"-.
Terminata la chiamata, si infilò l'apparecchio in tasca e controvoglia si diresse all'ascensore in fondo al corridoio. Qualche minuto dopo i due Turk varcarono la soglia del laboratorio; un ampio spazio si mostrò a loro, pieno zeppo di strani macchinari, fogli, apparecchiature e uomini in camice bianco che svolgevano il loro lavoro con fretta e precisione accademica. Un enorme cilindro coperto da un telo nero e posizionato al centro del laboratorio dominava la scena. Un uomo dai capelli grigio fumo legati in una coda bassa e un paio di occhialini tondi sul naso puntò i due Turk che si stavano guardando intorno spaesati, e fece cenno con una mano di avvicinarsi a lui.
-"Professor Hojo, buona..."- iniziò Reno dopo averlo raggiunto.
-"E' fenomenale!"- lo interruppe Hojo. -"L'esperimento sembra tollerare le iniezioni di Mako. Non me lo sarei mai aspettato!"-.
-"Sta dicendo...?"-.
Lo scienziato si avvicinò al cilindro e con un gesto teatrale levò il telo scuro. Volse le spalle ai Turk e si abbandonò a una contemplazione della figura sospesa nel liquido azzurrognolo.
-"E' bellissima"- sospirò Hojo pieno d'ammirazione. -"Immaginate: il primo SOLDIER donna dell'intera storia della ShinRa. Ripeto, è fenomenale!"- esclamò poi emozionato.
Mentre Hojo continuava a divagare e cercava di rendere partecipe della sua gioia Rude, Reno si avvicinò al cilindro e posò una mano sul vetro. Quegli occhi che fino a qualche ora prima lo guardavano con disprezzo adesso erano chiusi e il viso della ragazza era talmente inespressivo da sembrare quello di una bambola. Rude, liberatosi dal professore, si affiancò al collega.
-"Carina"- constatò dopo qualche secondo.
Reno sorrise e gli diede un colpetto sulla spalla.
-"Non è il tuo tipo. Mica ci vorrai provare?"- disse Reno divertito.
-"Professor Hojo, abbiamo raggiunto il 47% di acquisizione"- comunicò uno scienziato.
-"Eccellente!"-.
Hojo raggiunse rapidamente il macchinario principale e ne prese il controllo.
-"Dovete sapere, miei cari Turk, che una volta raggiunto il 100% la nostra SOLDIER sarà pronta ad assolvere i suoi compiti. E forse sarà anche all'altezza di un SOLDIER maschio"- spiegò il professore continuando a premere vari tasti del macchinario.
Reno, senza distogliere lo sguardo da Lia, indietreggiò di qualche passo e si appoggiò a una scrivania sommersa da fogli scarabocchiati.
-"Fate così per tutte le reclute di SOLDIER?"- domandò.
-"No, ora stiamo sottoponendo la cavia a un processo accelerato"-.
-"Cavia?"- domandò Rude più al collega che al professore.
-"50%"- comunicò lo stesso scienziato di prima.
Tutti gli uomini del laboratorio erano in fermento; erano impazienti di scoprire l'esito del loro esperimento.
-"Siamo a metà dell'opera!"- annunciò Hojo a gran voce. -"E' davvero magnifico come..."-.
Uno scienziato biondo notò qualcosa sul monitor del macchinario principale e si allarmò nel constatare che qualcosa stava cominciando a non andare secondo i piani.
-"Professore, l'attività cardiaca sta calando!"-.
-"Cosa?!"-.
Hojo si precipitò alla postazione e dopo aver lanciato un'occhiata a Lia, ordinò di continuare con le iniezioni di Mako. Reno e Rude si scambiarono un rapido sguardo.
-"50,12%. Sta calando ancora. 50,20%. Professore, forse..."-.
-"Non importa!"- proruppe Hojo. -"Voglio terminare il processo a qualunque costo!"-.
Rude si avvicinò al professore e lo afferrò per una spalla.
-"Professore..."-.
-"50,25%. E' prossima all'arresto cardiaco"-.
Arresto cardiaco. Ci fu qualcosa nella testa di Reno che fece clic e lo portò a sfondare con l'aiuto del taser la parete di vetro del cilindro. Il liquido azzurrognolo fuoriuscì immediatamente inondando il pavimento del laboratorio, e Reno afferrò al volo Lia priva di sensi.
Improvvisamente calò il silenzio e tutti gli occhi erano puntati su Reno, il quale stava guardando Lia come se non sapesse che razza di strana creatura stava tenendo in braccio. Non si era reso conto di quello che aveva fatto, aveva agito d'impulso.
-"Turk, che cosa hai fatto?!"- gridò Hojo rompendo il silenzio.
Reno si riprese dal suo stato di confusione, si girò a guardarlo e gli scoccò un'occhiataccia.
-"Le... Le era stato ordinato di trasformarla in un SOLDIER, non di ucciderla"- disse freddamente.
Rude, che non aveva mai visto il collega e amico comportarsi così, rimase qualche secondo a bocca aperta; non riusciva a capire perché Reno avesse agito in quel modo. Si sistemò gli occhiali da sole e tentò di dire qualcosa, ma dalle sue labbra non uscì alcun suono.
-"Che sta succedendo?"- domandò una Turk entrando di corsa nel laboratorio.
Si sistemò i capelli ondulati color miele dietro le orecchie e lanciò un'occhiata al pavimento bagnato cosparso di frammenti di vetro e al cilindro frantumato. Il suo sguardo si posò poi su Reno e sulla ragazza che teneva in braccio.
-"Cissnei, portala via. Rude, dalle una mano"- ordinò Reno avvicinandosi ai colleghi.
-"Fermatevi immediatamente! Quella è la mia cavia, non avete alcun diritto di sottrarla ai miei esperimenti!"- gridò il professor Hojo infuriato.
Mentre Hojo correva dietro ai Turk, Reno passò il peso a Rude e si piazzò di fronte all'uomo, interrompendo di botto la sua corsa.
-"Ho sentito diverse storie sul suo conto"- gli disse chinandosi in avanti.
-"Parlerò col vostro capo e...!"-.
-"Il nome Vincent Valentine non le dice niente?"- sussurrò il Turk, le labbra contorte in una smorfia di maligno piacere.
Senza dare tempo a nessuno di ribattere, spinse fuori dal laboratorio Cissnei e Rude e si avviò a grandi passi verso l'ascensore. Cissnei lo rincorse e lo afferrò per un lembo della giacca.
-"Reno, che diavolo hai combinato?"-.
-"Non lo so, l'ho fatto senza pensarci"- biascicò quello con un'alzata di spalle.
-"Ma lei non è quella ragazza che sei andato a prendere...?"-.
-"Già"-.
Cissnei guardò per qualche secondo Lia ancora priva di sensi. Si passò una mano tra i capelli e sospirò. Cosa era preso a Reno? Un capriccio da bambino viziato? Uno scherzo?
-"Perché l'hai fatto? Non era un affare di nostra competenza"-.
-"Ti ho detto che non lo so!"- sbottò Reno.
-"Chiamo Tseng"- disse Rude adagiando Lia sul pavimento.
-"Tseng è qui"-.
I tre Turk si voltarono di scatto e si ritrovarono di fronte al collega che ammiravano e ritenevano essere migliore persino del capo del dipartimento di investigazione della ShinRa.
-"Rude, Cissnei, occupatevi della ragazza. Reno, vieni con me"-.
Rude e Cissnei annuirono e si allontanarono immediatamente con Lia; volevano sparire il prima possibile per evitare una qualsiasi lavata di capo da parte di Tseng. Reno si portò le mani dietro la nuca e inclinò di lato la testa.
-"Ho fatto un casino?"- domandò con aria innocente.
-"Abbastanza"- rispose secco Tseng.
-"Ma dai!"- esclamò Reno divertito.

 

 

 

 

   
 
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