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Autore: Queen_V_Introspective    22/12/2015    5 recensioni
Sequel di “Miedo a Perderte”
Alcune volte capita di smarrire se stessi: A causa di un lungo viaggio,
A causa di un rapporto difficile,
A causa di una separazione forzata o ad un'amnesia.
Il percorso per ritrovarsi talvolta si presenta lungo, doloroso e tortuoso.
Ma non sarà né il tempo, né un viaggio in un’era diversa, né la mancata memoria a causa di un maleficio a dividere ciò che l'amore unisce.
“L’odio è potente, ma mai quanto l’amore. Namunah gli ha cancellato la memoria, ma non ha nessun potere sui suoi sentimenti. Il tuo amore è più forte del suo sortilegio. Se riuscirai a riaccendere in lui l’amore che vi unisce l’un l’altra vedrai che ti riconoscerà.” (Miedo a perderte cap.18)
||AGGIORNAMENTO STORIA:Mercoledì||
Ringrazio Spirit99 per la disponibilità, la gentilezza e l'accuratezza nel revisionare tutti i miei testi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Akai Ito'
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***
Capitolo 5
Ricordi.

***


 
« Allora Ranma, come ti è parso questo primo giorno nel mio umile dojo? »

« Ottimo direi, come inizio proprio non posso lamentarmi. »

« Mi fa piacere… »

« Anche a me, maestro. »

« E la compagnia di mia figlia? »

« Come, scusi? »

« Come ti è parsa la compagnia di mia figlia, prima vi ho visto chiacchierare. »

« No - non è come crede… Hessa mi ha offerto solo un po’ di li- limonata. »

« Sì, ho visto anche questo. Ranma, non conosco i motivi che ti hanno spinto qui, nella mia dimora, e non voglio essere messo al corrente di una situazione di cui tu non ritieni opportuno parlare; come ben sai Humavrah è mia figlia, ed io non voglio che soffra… »

« Le assicuro che tra me e sua figlia non vi è altro che una profonda stima, io non la conosco neanche così bene. Sono venuto qui in cerca di lavoro… non di altro. »

« Da parte tua non vi è altro, però voglio che tu presti molta attenzione e che non ti avvicini più del dovuto a lei, sai bene che non puoi offrirle nient’altro che semplice riconoscenza. »

« C- certo. »

« Ora vado a prepararmi per la cena che verrà servita tra poco, faresti bene a farlo anche tu. A dopo. »

Bene, ci mancava solo questa, il vecchiaccio e sua figlia che cercano chi di carpire informazioni o suggerirmi di stare al mio posto con velate minacce, chi di attrarmi nel suo cuore e legarmi a sé! Una situazione peggiore di questa non poteva esserci. Dovrò prestare più attenzione e soprattutto essere distante, mostrare quasi indifferenza, per quanto io odi i rimproveri il maestro ha ragione. Io non sono in grado di trasmettere né di poter offrire nulla ad Hessa, non posso illuderla né avvicinarmi a lei più del dovuto.

« Ranma posso parlarti? »

« Dimmi pure, Hessa. »

« Volevo scusarmi per le parole di mio padre di poco fa, lui è solo preoccupato per me… non dargli retta ascoltam… »

« No, Hessa Humavrah, ascoltami tu. Tuo padre ha ragione, io non ho nulla da offrirti, non so quale strana idea tu abbia in testa o cosa tu abbia ipotizzato, posso solo assicurarti che nel mio cuore non vi è nessun altro al di fuori della donna che ho amato. Per questo ti consiglio di starmi lontano. »

Il suo sguardo è ferito, ha compreso che il mio cuore è legato ad Akane, anche se le ho lasciato intendere ciò, non è il momento per dirle la verità. Un giorno mi sarà grata, le ho evitato un’inutile sofferenza, ho già ferito abbastanza la più piccola delle sorelle Tendo, con lei purtroppo non ho avuto alcuna scelta, mentre con Hessa sì, la scelta c’è ed è stata fatta in modo equo e giusto. Forse mi odierà, forse no, non mi importa, prima o poi la rabbia nei miei confronti andrà a scemare e lei comprenderà ciò che c’è da comprendere.
È scappata via, come un cucciolo ferito, sono così stanco di leggere il dolore che causo negli occhi della gente, forse ho sbagliato nell’accettare questa proposta, non sarei dovuto restare.
Ho ferito ancora qualcuno.
Ho procurato dolore ancora una volta ad una creatura indifesa. Mi chiedo sul serio quando finirà tutto questo.
 
 

 
***

 
 

Odio mio padre con tutta me stessa, non gli perdonerò mai ciò che ha osato fare oggi, come ha potuto? Sa quanto io ami Ranma, quanto sia legata a lui. Gli avevo chiesto di non intromettersi, di lasciarmi vivere la mia vita e di sbagliare, avrei sofferto io, perché invece non si è impicciato degli affari suoi? Lo odio così tanto! Ora però subirà la mia furia, non la passerà liscia. Non doveva agire in quel modo meschino. Busso violentemente sull’uscio della sua camera, lo sento quasi sussurrare un “avanti”.

« COME HAI OSATO FARMI QUESTO?! »

« Calmati Hessa, è meglio così. »

« Calmarmi dici? Chi sei tu per giudicare cosa sia giusto o sbagliato, l’onnipotente? Eh?  Chi ti dà il diritto di arrogarti di parlare o scegliere per me? »

« Humavrah, tu ora non sei lucida, l’infatuazione che nutri per Ranma ti offusca le meningi, vieni qui figlia mia, ascoltami. »

« Io non ho nulla da ascoltare, tu come al solito hai agito alle mie spalle, senza chiederti se io ne soffra o meno. Ti interessa solo tenermi a distanza da mia madre, da Ranma o da qualsiasi cosa non ti vada a genio! »

« Sai benissimo che la scelta di allontanarmi da tua madre è stata molto sofferta, io l’ho amata tanto… lei però non amava me. È questo ciò che vuoi? Legare qualcuno a te senza amore? »

« Chi ti dice che lui non mi avrebbe amata? Non mi hai concesso il tempo di provarci, come fai a sapere cosa sarebbe successo? »

« Purtroppo tesoro mio, a questo non posso rispondere adesso, sappi mia dolce bambina, che per quanto la tua rabbia ora ti porti ad aggredirmi è giusto che sia andata così. Tutto è già scritto… »

« Tu e le tue stupide idee! Tu e le tue convinzioni! IO TI ODIO! »

In casa si udiva ancora l'eco del rumore sordo della porta sbattuta con violenza. Mi rifugio nella mia camera e lì finalmente posso dar libero sfogo al mio dolore. Ormai la mia vita è perduta, distrutta, vivo con un uomo orrendo che mi ha allontanato da mia madre, quasi sono una reclusa in questa stupida abitazione, ed ora che finalmente l’uomo che amo è a pochi metri di distanza da me, ha infranto l’unico sogno che ho mai avuto. Lo odio con tutta me stessa e non gli perdonerò mai ciò che oggi ha osato fare.
 
 

 
***

 
 

« Maestro, la signorina Hessa Humavrah non scende per cena. »

« Oh… bè servile la cena in camera. »

« Certo, maestro. »

« Come mai Hessa non scende per cena? »

« Abbiamo avuto una piccola diatriba. Hessa è molto impulsiva, le passerà, vedrai. »

« Riguarda me, vero? Mi spiace essere stato causa di discussioni, forse non avrei dovuto accettare. »

« Sciocchezze ragazzo mio, non pensarlo nemmeno. Mia figlia è adulta, sa benissimo che con c’è possibilità per insinuarsi nel tuo cuore, non è così? »

« Già… »

« Lei crede che io abbia troppe stupide idee, la verità è che purtroppo non è ancora giunto il momento di raccontarle tutta la vicenda. »

« Quale vicenda? »

« Quella che riguarda sua madre, lei non mi ha mai perdonato la nostra separazione. Sua madre è una donna subdola e cattiva, io ho cercato solo di proteggere e conservare l’animo puro e gentile della nostra bambina. Purtroppo gli errori del passato a volte ci tormentano e ritornano, anche se per vie traverse. Loro sapranno sempre dove trovarci. »

« Perché non le racconta la verità allora? »

« Non ora ragazzo mio non è ancora tempo, piuttosto dimmi... tu come stai? »

« Uhm… io sto bene. »

« Sei sicuro? »

« S - sì. »

« So che non vuoi parlarne e non tenterò di nuovo di sapere, posso solo dirti che non è possibile cambiare il passato: ciò che è stato, è stato! Molte persone vivono in compagnia di rimpianti, chi afflitto da rimorsi, chi oppresso da esperienze o scelte che avrebbe preferito non fare. Altri hanno vissuto sino ad oggi con leggerezza o forse semplicemente senza pensare al domani, in un’esistenza priva di preoccupazioni. Perciò non smarrirti tra un passato che non puoi cambiare ed un futuro che non ti appartiene. Ancora oggi c’è qualcuno che ti ama ed ha cura di te. Forse hai fatto molti sbagli, ma puoi dare una svolta definitiva alla tua vita, fosse anche per un solo giorno vale la pena di viverlo saggiamente. Ora ceniamo altrimenti si raffredda tutto. »

Le parole del vecchio mi hanno lasciato senza fiato, non capisco perché lui abbia così tanto riguardo verso la mia persona, e soprattutto quasi mi è parso di capire che fosse tra i miei pensieri. Non so, tutta questa storia dei viaggi nel tempo, le false realtà ed altro mi hanno messo strani tarli in testa. Qui tutto è perfetto, c’è qualcosa però che non mi torna, loro, anzi soprattutto lui il maestro, sento che cela altro.

« Io sono molto stanco… credo che andrò a riposare. La cena era ottima. »

« Bravo figliolo, riposa. Domani ti attende un’altra giornata di duro lavoro. »

« Già… Buonanotte, a domani. »
 
 

 
***

 
 

I giorni ormai trascorrono in modo lento quasi come se la clessidra del mio tempo si fosse fermata…
Un momento, e se… No, non è possibile… la storia di Namunah, del tempo e dei mondi si è conclusa da un pezzo. Questa volta nulla di “strambo” ha separato me e Ranma. Lui è andato via e basta, non vi sono altre spiegazioni. Ho pensato molto in questo periodo e ho dedotto che non vale la pena lasciarsi andare, lasciarsi “morire” per qualcuno che non vuole restare al nostro fianco. Ormai ho compreso ciò che c’era da comprendere, non c’è altro da fare se non andare avanti e ricominciare, a vivere, ad amare o semplicemente respirare. In alcuni casi mi viene difficile anche quello. Sono ridotta male lo so e, forse, per questo uscire mi farà bene, anche perché non posso starmene qui rinchiusa... la storia dell’influenza si è protratta troppo a lungo, non è più credibile.

« Buongiorno Kasumi. »

« Buongiorno Akane, finalmente sei scesa per fare colazione. Come stai? »

« Meglio. Oggi voglio proprio fare una bella passeggiata, credo che farò colazione fuori e andrò da Ukyo, perciò non apparecchiare per me. Ci vediamo più tardi per cena. »

« Molto bene sono felice per te, Akane! »

Forse ho colto male il messaggio di Kasumi, quasi mi è parso di credere che lei fosse al corrente della situazione.
Possibile che abbia potuto accorgersi o capire tutto?
Sono così confusa in questo periodo che non faccio caso quasi a nulla.
Mi fermo fuori ad uno dei bar che solitamente frequentavo con Ranma, c’è il suo dolce preferito…
“Accidenti Akane! Devi smettere di pensare a lui!”

Si dice che per superare un dolore o un lutto ci voglia un bel po’ di tempo e che vi siano cinque fasi per essi:

La prima fase è quella del rifiuto o negazione ove la persona crede che per una malattia i medici abbiano sbagliato diagnosi, per chi soffre per la perdita di qualcuno (che sia deceduto o che ci abbia lasciato la differenza è minima) la persona ci ha solo teso un tranello o ci sta prendendo in giro e che sicuramente dopo poche ore o al massimo qualche giorno tornerà.

La seconda fase è quella della rabbia dopo la negazione iniziano a manifestarsi emozioni forti quali appunto rabbia e paura, che esplodono in tutte le direzioni, investendo i familiari, gli amici e chiunque esso si trovi dinanzi. La classica domanda è “perché proprio a me?”. È una fase molto delicata dell’iter psicologico rappresenta un momento critico che può essere sia il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé.

La terza fase è quella della contrattazione o del patteggiamento: in questa fase la persona inizia a verificare cosa è in grado di fare ed in quali progetti può investire la speranza, iniziando una specie di negoziato, che a seconda dei valori personali, può essere instaurato sia con le persone che costituiscono la sfera relazionale del paziente, sia con le figure religiose. Ad esempio i malati ipotizzano cose del tipo “se prendo le medicine, crede che potrò…”, “se guarisco, poi farò…”. In questa fase, la persona riprende il controllo della propria vita e cerca di riparare il riparabile.

La quarta fase, forse la peggiore, è quella della depressione: rappresenta un momento nel quale il paziente inizia a prendere consapevolezza delle perdite che sta subendo o che sta per subire e di solito si manifesta quando il livello di sofferenza aumenta. Questa fase viene distinta in due tipi di depressione: una reattiva ed una preparatoria. La depressione reattiva è conseguente alla presa di coscienza di quanti aspetti della propria identità, della propria immagine corporea, del proprio potere decisionale e delle proprie relazioni sociali, sono andati persi. La depressione preparatoria ha un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite che si stanno per subire. In questa fase la persona non può più negare la condizione in cui riversa e inizia a prendere coscienza che la ribellione non è possibile, per cui la negazione e la rabbia vengono sostituite da un forte senso di sconfitta. Quanto maggiore è la sensazione dell’imminenza della morte o sofferenza, tanto più probabile è che la persona viva fasi di depressione.

Ed infine l’ultima fase è quella dell’accettazione: quando la persona ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo intorno a sé, arriva ad un’accettazione della propria condizione ed a una consapevolezza di quanto sta per accadere; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti livelli di rabbia e depressione, che però sono di intensità moderata. In questa fase la persona tende ad essere silenziosa ed a raccogliersi, inoltre sono frequenti momenti di profonda comunicazione con i familiari e con le persone che le sono accanto.
Dopo queste fasi, pian piano, per chi riesce ad uscirne indenne o quasi, c’è la fase del superamento o dell’oblio definitivo.
Io avrei piacere di scoprire in quale limbo sono sprofondata adesso.




***

 
 
 Note dell'autrice:
Volevo scusarmi per il giorno di ritardo nel postare il nuovo capitolo, purtroppo ho avuto degli impegni improrogabili. 
Volevo avvisare tutti i lettori che date le festività natalizie imminenti la pubblicazione della fanfiction verrà sospesa momentaneamente. Ovviamente si riprenderà con regolarità dopo il 6 gennaio, sempre di lunedì. Detto questo vi saluto augurandovi delle festività ricche di felicità all'insegna del divertimento e della gioia. 
Come sempre ringrazio chi ha inserito la mia storia tra le Seguite/Preferite/Da Ricordare.
Grazie ai lettori silenziosi, a coloro che recensiscono e soprattutto ringrazio:  Spirit99  la mia dolce Beta - Reader che si fa in quattro pur di aiutarmi, con i suoi preziosissimi consigli.
Infine ringrazio tutte le mie dolci e bellissime Ladies! 

La storia verrà aggiornata il giorno 11/01/2016 e di seguito ogni Lunedì.

Buona lettura con Affetto,
Annalucia.





 
© Disclaimer. Tutti i personaggi sono tratti dal Manga/ Anime Ranma 1/2 essi non mi appartengono, la sua autrice originale è Rumiko Takahashi e le case editrici che pubblicano le storie di Ranma 1/2  nei vari paesi. 
I personaggi Hessa Humavrah e suo Padre, Massimo, appartengono a me medesima. Io sono la loro creatrice, quindi nessuno al di fuori della sottoscritta può usufruirne senza le dovute autorizzazioni o consenso da parte mia.
La storia non è stata scritta con finalità di lucro.
 
 

 
 
 
 
 
   
 
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