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Autore: Lux_daisy    23/12/2015    3 recensioni
"Ohi, Bakagami, alla tua età non sai ancora vestirti da solo?"
Il rosso si bloccò e si voltò verso il proprietario della voce –e della frecciatina: alto quanto lui, capelli scuri corti, pelle bronzea, penetranti occhi blu, le mani in tasca, la borsa sulla spalla e un ghigno da schiaffi.
Aomine Daiki.
Vicino di casa, migliore amico e fastidio giornaliero.
"Ahomine, quante volte ti ho detto di non entrare dalla finestra?" sbottò il rosso.
(coppie: Aokaga, Aokise, Kagakuro)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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We are...you and me forever




 



Una leggenda dice che ogni persona, sin dalla nascita, porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra: esso la lega in modo indissolubile alla propria anima gemella. Il filo è lunghissimo, indistruttibile e invisibile e tiene unite due persone destinate prima o poi ad incontrarsi e a stare insieme per sempre.
 
 
 
 
10 anni dopo
 
 
L’uomo dai corti capelli scuri sospirò stanco e frugò nelle tasche alla ricerca delle chiavi, desideroso di buttarsi sul divano e fondercisi fino a diventare un tutt’uno.

Quel giorno il lavoro era stato davvero estenuante e la ciliegina sulla torta erano stati due ragazzini che aveva arrestato per taccheggio: non solo avevano fatto i finti tonti anche se erano stati colti con le mani nel sacco, ma avevano pure mostrato una tale arroganza da fargli desiderare di prenderli a pugni fino a far scordare loro pure i propri nomi.

In quei momenti si chiedeva che razza di mondo fosse quello e soprattutto perché avesse deciso di fare il poliziotto.
Poi apriva la porta di casa, rivedeva il suo sorriso e tutti i problemi e le cose brutte svanivano nel nulla.
 
<< Sono a casa >> annunciò richiudendo la porta. Si tolse il giubbotto e le scarpe e si diresse in soggiorno, da dove gli giunsero alle orecchie diverse risate.
<< Oh, bentornato, Daiki >> lo salutò Kagami con un sorriso appena il moro entrò nella stanza.
<< Bentornato, Aominecchi >>.
<< Buonasera, Aomine-kun >>.

Aomine guardò il suo ragazzo seduto sul divano e poi i due ospiti.
Poi di nuovo il suo ragazzo e di nuovo gli ospiti.
“Mi sfugge qualcosa”.

Kise si alzò in piedi, gli si avvicinò e sorridendo gli posò una mano sulla spalla. << Ti sei scordato che io e Kurokocchi saremmo venuti a cena da voi stasera, vero? >>.
Aomine sgranò gli occhi e poi annuì, mentre gli altri ridacchiarono.
<< Sei sempre il solito, Ahomine >> lo prese in giro Kagami.

Il moro si sedette sul divano accanto al rosso e sospirò, socchiudendo gli occhi. << Non infierite. Oggi è stata una lunga giornata a lavoro >>.
Taiga gli prese la mano e si allungò per dargli un bacio sulla guancia. << Sei stanco? >> gli chiese con quel sorriso che faceva sempre sentire Daiki a casa.
<< E affamato >> aggiunse lui prima di baciarlo sulle labbra.

<< Ehi, ehi, se voi due cominciate a dare spettacolo, io e Kurokocchi ci sentiremo in dovere di fare altrettanto >> scherzò Kise, beccandosi però un’occhiataccia e un pugno sulla spalla da parte del suo ragazzo, che causò uno scoppio di ilarità nel gruppo.
<< Vado a controllare la cena >> annunciò subito dopo il rosso, alzandosi in piedi.

<< Ce l’ho il tempo di una doccia? >> volle sapere il moro. Aveva una fame da lupi ma sentiva davvero il bisogno di ficcarsi sotto il getto d’acqua calda e lavar via la stanchezza. L’altro annuì e il moro si ritirò in bagno.
 
Una volta dentro la cabina, chiuse gli occhi e lasciò che l’acqua gli scivolasse sulla pelle, mentre la mente iniziò a vagare tra i ricordi.

In quegli ultimi dieci anni erano successe davvero tante cose e le vite di tutti loro erano molto cambiate. Se qualcuno dieci anni prima gli avesse detto che si sarebbero ritrovati tutti e quattro a cenare insieme, e per di più dopo tutto quello che era successo tra loro, Aomine sarebbe scoppiato a ridere e avrebbe dato a quel qualcuno dell’idiota.
E invece… la vita spesso riserva più sorprese di quanto uno si aspetti.
 
Dopo che lui e Taiga avevano chiarito le cose tra loro e si erano messi insieme, Kise se n’era andato via di casa e si era trasferito in un altro appartamento. Daiki non aveva provato a fermarlo: del resto, lo sapevano entrambi, sarebbe stato troppo imbarazzante continuare a vivere sotto lo stesso tetto.

<< Per quanto possa valere, io non ti odio, Kise >> gli aveva detto sulla soglia di casa, prima che il biondo se ne andasse via definitivamente.
Ryota aveva sorriso. << Grazie, Aominecchi >>. Poi si era allontanato lungo il vialetto e Aomine non l’avrebbe rivisto di persona prima di altri sei anni.
 
Per guarire il suo cuore spezzato, Kise si era gettato anima e corpo nella carriera e adesso era un famoso attore amato anche oltre i confini del Giappone: aveva presto dimostrato un grande talento per la recitazione ed era diventato il beniamino di diversi registi oltre che il ragazzo dei sogni di buona parte della popolazione femminile. Il suo volto campeggiava sulle riviste, in televisione e sui cartelloni pubblicitari ed erano davvero pochi quelli che non avevano sentito parlare di lui.
 
Dopo molto tempo, quasi sette anni da quella fatidica estate, i quattro ragazzi si erano ritrovati per caso, in varie e diverse circostanze che sembravano anch’esse decise dal destino: avevano recuperato la loro amicizia e ormai capitava almeno una volta al mese che si vedessero per mangiare insieme, di solito a casa di Daiki e Taiga per gustare la cucina di quest’ultimo, come quella sera.

Un anno e mezzo prima Kise si era messo insieme a Kuroko, lasciando basiti Aomine e Kagami, ma comunque felici per loro.

Kuroko, finita l’università, aveva iniziato a lavorare come maestro d’asilo e adesso, a detta di Kise, era il preferito dei bambini. I due avevano deciso di tenere nascosta la loro relazione temendo ripercussioni sulla carriera di Ryota, anche se non era sempre facile vivere in quel modo, ma sembrava che il loro amore –e la pazienza di Tetsuya- fossero forti abbastanza.
 

Per quanto riguardava Aomine e Kagami, avevano entrambi preso strade diverse da quelle scelte inizialmente. Nello stesso anno in cui si erano messi insieme, avevano deciso di lasciare l’università e intraprendere altre carriere: il moro era entrato nell’Accademia di Polizia e adesso era Sergente del suo dipartimento, mentre il rosso era diventato Vigile del Fuoco.

Entrambi i lavori era stancanti e con un certo grado di rischio, ma nessuno dei due se n’era mai preoccupato troppo.

Mentre all’inizio i genitori di Daiki non erano stati molto contenti dei cambiamenti nella vita del figlio, la madre di Taiga aveva accettato tutto con calma e serenità, soprattutto la relazione tra i due ragazzi.

Nei primi tempi era stato un tasto abbastanza dolente a causa della famiglia del moro che non aveva nascosto una certa contrarietà alla cosa, ma col tempo e con l’aiuto della signora Kagami, il loro nuovo status di coppia era stato accettato.

Dato che dopo la pensione, i genitori di Aomine erano rimasti a vivere a Kagoshima, il figlio aveva preso definitivamente possesso della casa e aveva continuato a viverci con Taiga, con vicina la madre del rosso, anch’ella ormai pensionata.
Da questo punto di vista le cose non erano cambiate poi molto: in quelle case ci erano cresciuti e adesso ci sarebbero invecchiati.

E a loro andava bene così, perché erano insieme.
Certo, non era sempre stato tutto rose e fiori: più di una volta erano stati vicinissimi a lasciarsi, ma alla fine erano sempre tornati l’uno tra le braccia dell’altro.

Le loro vite erano cambiate, la loro quotidianità era cambiata, le persone vicine erano cambiate, ma loro due, in fondo, erano rimasti gli stessi.

Aomine Daiki e Kagami Taiga. Gli stessi ragazzi che si erano innamorati senza quasi accorgersene, come un temporale che si scatena all’improvviso e ti inzuppa dalla testa ai piedi. Gli stessi che ancora oggi trovavano il tempo per giocare a basket insieme, che si punzecchiavano un giorno sì e l’altro pure e che si amavano ancora come quella prima estate insieme.

Fratelli. Amici. Amanti. Anime gemelle. Erano tutto questo e anche di più, ma le definizioni di quello che erano e di quello che sono stati non erano mai state importanti.
Erano semplicemente loro due, insieme e così sarebbe sempre stato.
 






From the time I was born, you were there.
I don’t know the world in which you don’t exist.
Because you were already there, waiting for me.








Ed eccoci arrivati alla fine-fine ^^ spero che questo epilogo vi sia piaciuto. Ci tenevo a mostrare i personaggi nel futuro e non ho resistito all'idea di Kagami vigile del fuoco e Aomine poliziotto :3 prima o poi devo scriverci qualcosa a riguardo...
beh, che dire, finalmente sono riuscita a chiudere questa long *___* vi ho fatto aspettare tanto, lo so... gomen... spero di aver ripagato la vostra attesa in qualche modo u.u
voglio quindi ringraziare dal profondo del cuore tutti voi che avete letto, seguito e commentato la storia <3 (e che mi avete aspettato con tanta pazienza u.u), senza di voi non avrei portato avanti questa fic, quindi arigatou gozaimasu minna-san X)
per il momento vi saluto e vi auguro buone feste <3
un abbraccio
bye ;)

 
  
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