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Autore: Miss Writer    23/12/2015    1 recensioni
Seguito di "Finally in Love"
Avreste il coraggio, nei più bei momenti della vostra vita, di guardarvi indietro e riaffrontare tutto il dolore, tutta l'amarezza e la sofferenza della vostra vita passata?
Io l'ho fatto. Ne ho avuto paura, ho quasi demorso, ma con quella forza che solo l'amore è in grado di darti, sono riuscita a slegarmi da quei brutti ricordi e a lasciarli volare via lontano da me.
E ora, rinnovata e rinvigorita, sono pronta a non temere più la felicità e ad abbracciarla definitivamente rendendo la donna che mi ha salvata dal baratro ufficialmente e perfettamente mia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna serie
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Perfectly Mine


Capitolo dieci: Il sentiero


Tenendo tra le mani una vecchia cartina sgualcita, foriera dei ricordi di avventure e disavventure sono felice di rendermi conto che i paesaggi che tanto amo non sono cambiati poi molto rispetto al tempo a cui la mappa risale.

Tutti quei luoghi hanno un sapore diverso da quello che gustavo da bambina, ma non hanno comunque perso la loro umiltà e tanto meno la loro quasi sacra bellezza.

Tornarvi dopo un certo periodo di abbandono è stato rigenerante per me. Mi ha aiutato a maturare ancora di più, a non temere ciò che di buono è accaduto nel mio passato solo perché nascosto dalla coltre della sofferenza. Riflettendo su questo ho finalmente compreso la nostalgia che Michiru prova perché lontana dal suo oceano da mesi ormai, e ho capito che non è affatto giusta la lontananza che le sto facendo penare.

È per questo che ho deciso di riprendere in mano tutta la cartografia della riserva per scoprire se esiste una qualche via di passaggio che ci conduca al mare senza dover per forza tornare in città.

Non merita questo patimento e spero proprio di avere successo in questa mia ricerca.

Voglio regalarle quella serenità che solo quella distesa blu può darle.



***



Amore, sei qui?”

Buongiorno principessa. Ben alzata.”

Giorno… Che cosa fai? Sei in piedi da molto?”

Due ore forse. Ho perso la cognizione del tempo.

Il signore che possiede uno degli appezzamenti fuori dalla riserva ha scoperto che almeno due terzi di esso in realtà ne fa parte, e vorrebbe vendermelo per ripristinare l'originaria estensione della radura.”

Hai intenzione di accettare l'offerta?”

Molto probabilmente sì. Era molto amico di mio nonno e mi ha proposto una cifra molto modesta.

A lui interessano solo i campi di grano così che possa guadagnarsi il tanto da camparsi vendendolo al mercato.

Ho abbastanza soldi per accorpare quei terreni e tra l'altro so che li troverò in buono stato perché lui ama la natura.

Sarebbe un buon investimento per la riserva.”

Ne sono felice. Ora vieni a fare colazione?”

Ottima idea. Da quando mi sono alzata non ho toccato niente.”

Stacanovista...”

Naaa!

Facciamo colazione fuori? Così inauguriamo i nuovi vetri.”

Va bene.”


***


Accomodati. Vado a controllare i panini in forno.”

Grazie. Anche il caffè dovrebbe essere quasi pronto.”

Ci penso io.”

Mentre la aspetto mi godo il profumo del caffè che dalla cucina si diffonde nel soggiorno arrivando fino al terrazzo, riscaldato dai raggi di un sole ancora un po' timido.

Come un provetto cameriere mi raggiunge con il vassoio riempito dalle due tazze con lo stesso disegno, i cucchiaini e lo zucchero, ma anche con due panini dolci dall'aria parecchio invitante.

Le sorrido non appena si siede e prendo la mia bevanda calda concentrandomi sulla natura morta autunnale nei toni dell'arancione, grazie anche alla luce calda che penetra dalla finestra di una casa nella foresta. Tra zucche, mele, giacinti e ciclamini rossi e gialli, verdissime foglie di basilico gigante su di un tavolo nodoso, la nostra colazione.

Haruka mi ricorda che non mi son servita lo zucchero e fa fallire il mio intento di berlo amaro, salvandomi da un'esperienza non troppo piacevole.

Le mie papille sono invase dal liquido nero e ne vengono permeate saturandosi del loro sapore, sostituito poi dal fragrante morso di pane e cioccolato a sorpresa che le raggiunge, scalzato a sua volta da un altro gusto di un'aromaticità conosciuta ma non immediatamente riconoscibile, acme di una bontà semplice ma allo stesso tempo portentosa.

Cos'è questo sapore?!

C'è un pizzico di gusto che si fa sentire subito ma non è prepotente…

Con che cosa hai aromatizzato il pane?”

Sono felice che tu l'abbia individuato, ma non voglio ancora darti una risposta.

Vediamo se indovini...”

Non sarà mica una scusa per farmi ingozzare di dolciumi?”

Chissà...”

E poi sono io Diabolik!

Comunque accetto la tua sfida.”

Bene.”

È dolce… e speziata. Sa di Medio Oriente.

Il profumo è così inebriante che mi sembra di essere proprio lì...”

Quindi?”

Ho bisogno di un altro morso… Aspetta ancora un po'...”

Ahaha. E sarei io a volerti far ingozzare?!”

Sono troppo buoni, non posso far altrimenti.”

Il tempo sta per scadere.

Sennò te li pappi tutti tu e a me non resta niente dopo tutta la fatica che ho fatto a prepararli.”

Cardamomo!!!”

Esatto.

Me ne hai fatte sudare di camicie!”

Credo che il mio sopracciglio ti basti...”

Sì, ha raggiunto una bella altezza…

Ma non soffre di vertigini?”

Credo che finirò la colazione in cucina.

Addio...”

Oh, arrivederla bella fanciulla.”


***


Ti piacerebbe venire con me?”

Molto, ma non so ancora dove svolgere la mia prossima mostra, dato che non voglio farla al chiuso. Devo cercare una location adatta e vorrei cominciare subito.”

Potresti anche farlo qui. Il posto non manca.”

Davvero? Io non vorrei essere troppo invasiva. Questo è il tuo regno, in fondo.”

Vero, e tu ben presto ne diventerai la regina, quindi non vedo dove sia il problema.

Voglio che tu senta questo posto tuo così come accade a me ogni giorno che passo qui.”

Mi piacerebbe tantissimo sfruttare questo spazio… Ne verrebbe fuori un evento unico.

Sei sicura che per te vada bene?”

Amore, mi conosci. Sai che non mi nascondo mai dietro l'accondiscendenza quando mi sento minacciata. Respingerei qualsiasi proposta che mi possa causare danni, ma con te questo rischio non lo corro.

Ti amo e farei qualsiasi cosa per te. Lo sai.”

Sì amore. Grazie!!!”

Figurati.

Allora, ti unisci a me?”

Contaci”

Prepariamoci allora.

Tiro su un bel pranzo al sacco e passiamo l'intera giornata all'aperto.

Ti piace l'idea?”

Assolutamente sì.

Gli zaini sono nel capanno vero?”

Sì. Il mio è già pronto. Al tuo pensi tu?”

Certo, occupati del cibo.

Appena finisco vengo ad aiutarti.”

Perfetto. Mettiamoci al lavoro.”


***


Con efficienza prendo tutto ciò che voglio portare con me e mi dirigo al capanno dove mi aspetta il mio nuovissimo zaino da “passeggio”.

Il colore del denim mi indica la sua posizione e in un attimo sono già vicina al tavolo, pronta a riporre al suo interno ogni cosa: nello scomparto più esterno la torcia elettrica, i fiammiferi e un carica batterie ad energia solare; in quello centrale il mio ultimo kit da disegno comprendente un album A4 per schizzi, tre matite, tre gomme, una quindicina di colori, il tutto in una comodissima e affatto ingombrante custodia, e in quello più interno a contatto con la schiena due bottiglie d'acqua e sul fondo una piccola valigetta di primo soccorso.

Direi che ho concluso.

Ci vorrebbe il posto anche per i contenitori del pranzo ma a quanto ho capito Haruka metterà tutto nel suo. Dev'essere assai capiente, immagino.

Ok, vediamo a che punto è la cuoca, e soprattutto cosa starà cucinando di buono!


Ed ecco fatto!

Il pranzo è pronto e devo solo sistemarlo nei vari contenitori.

Le posate sono già contenute in essi, così non sarà difficile farli entrare nel mio nuovo zaino a sacco. Ho fatto davvero un bell'acquisto e non vedo l'ora di provarloù1

Sono le nove e quarantacinque, meglio sbrigarsi.

Michiru mi raggiunge e mi aiuta ad ultimare i preparativi.

Abbiamo le provviste, l'acqua, tutto quello che potrebbe servirci si trovava già all'interno. Cassetta del primo soccorso presente, carica batterie, funi, piccola accetta, coltellino multiuso, fiammiferi...

Sembra di aver preso tutto.

Possiamo cambiarci e metterci già in cammino, così sfrutteremo in pieno tutta la luce della giornata e magari riusciremo a rientrare prima che si faccia notte.

Si parte!


***


Ci siamo. Possiamo parcheggiare qui la jeep e proseguire a piedi.

Il confine dista un quarto d'ora dalla base, niente di troppo faticoso.”

Bene. Andiamo allora.”

Prendi lo zaino.”

Eccomi.

Sono emozionata! Chissà che paesaggi ci troveremo davanti...”

Sono curiosa di saperlo anche io, ma sono anche un po' in ansia perché non so in che condizioni i terreni siano. Speriamo di non trovare un deserto arido e morto.”

A questo non avevo pensato…

Il venditore non è una persona affidabile?”

Lui sì, ma ha lasciato le sue terre in mano ad altri. Speriamo bene.

Mettiamo da parte la negatività, però. Godiamoci comunque il viaggio!”

Sono d'accordo. EVVIVA!”

Adoro il tuo entusiasmo piccola!”




Ecco il confine.

Le colonne di Ercole della mia infanzia. Il punto in cui il paesaggio acquista nuovi abiti e diventa straniero, sorprendendoti nel bene o nel peggio.

Da ciò che ho visto sulle mappe ci troviamo in una parte di landa dal terreno costituito per metà da terra di montagna, per un'altra buona fetta da terreno di pianura e per una piccola parte da terra salmastra.

Una mistura di elementi che pare sia alla base della biodiversità che caratterizza questa metà quasi inesplorata della riserva.

Una fila di Eucaliptus Gunnii alti una decina di metri ciascuno è il primo “ostacolo” da superare per addentrarci nella nuova terra, e già sento che c'è una sorpresa in serbo per noi.


Ruka...”

Dimmi amore.”

Ma quelle poco più avanti a noi sono tartarughe di mare?”

Dove?”

Quelle che stanno passando sotto le siepi del bosso.”

Oh, sì. Hai ragione. Non le avevo notate.”

Ma che ci fanno qui?”

Magari questa è una terra di transito che permette loro di raggiungere il loro habitat naturale. Potremmo incontrare altre specie atipiche in questo nostro cammino.”

Dici sul serio? Che bello!”

Proviamo a seguirle?

Questa zona è stata indicata con sottigliezza sulle mappe, quindi non ho bisogno di ulteriori informazioni.

Spingiamoci più in là senza infastidire troppo le nostre guide.”

Non si indispettiranno e scapperanno via?”

No, se non le infastidiremo troppo.”

Ok.

Vorrei proprio sapere chi ha detto che sono animali lenti...”

Il detto si riferisce alle tartarughe anziane appesantite dal carapace.

Quelle giovani, come puoi vedere tu stessa, filano che una meraviglia.”

D'ora in poi potremmo usare l'espressione: prestante come una tartaruga.

Non ti pare una bella idea?”

Troppo sottile come ragionamento. Guadagneresti un sacco di occhiatacce e sguardi inebetiti.”

Anche questo è vero.

Proseguiamo.”




Dopo un'altra ora e mezzo di camminata ci ritroviamo in un piccolo avvallamento verde, una conca protetta da arbusti storti e buffi grondanti di bacche e foglie bianchicce. Tronchi di vecchi alberi fanno da panche sui cui sedersi e uno in particolare, dal diametro impressionante (potrebbe essere appartenuto ad una sequoia…), che potremmo tranquillamente utilizzare come tavolo.

Tutti gli altri alberi attorno fanno ombra ma lasciano piccoli spazi che fanno entrare un po' di luce, di modo da non farci soffrire il freddo.

Poniamo delle vecchie coperte sui fusti e ci sediamo imbandendo il banchetto perché, gira e rigira, si è fatta ora di pranzo.

Il mio stomaco scalpita per sapere cosa di buono gli passerà tra le grinfie, che giace ancora nascosto nei suoi bei nascondigli…

Cosa è quella meraviglia? Una torta?!”

Sì, una torta che non ti aspetti però.

Assaggia.”

Pensavo che volessi mandare in fumo la mia linea. Stavo per picchiarti.”

Ehi, calmati. Non è un dolce.

E poi ti cucino solo cose buone io. Mica mangi porcherie.”

Su questo convengo.

Oh, ma sembra riso… Aaahm!!!

Scsa l'onomatop...”

Oooh, il mio esperimento pare aver funzionato.

Guarda che espressione soddisfatta.

Ti piace eh?

Ora mangio anche io, se non ti dispiace…

Tu riprenditi intanto.”

...”


***


Sei un mito!”

Grazie. Sono contenta che tu abbia apprezzato.”

Sì, la torta di riso più buona che io abbia mai mangiato.

I fiori di zucca erano così fragranti, il sapore marino del riso e dei gamberi mi ha portata in paradiso e la filantezza della mozzarella mi ci ha fatta soggiornare.

Se non fossi già sazia ne prenderei ancora...”

Addirittura! Allora lo cucinerò più spesso.”

Niente da obbiettare.”


***



Dopo aver ripreso a camminare scoviamo di nuovo le nostre insospettabili guide ci portano in un labirinto di siepi di Callicarpa, una pianta dalle foglie verde chiaro e dalle minuscole e violette bacche, molto resistenti al freddo da adulte.

Il vento che ne attraversa i rami le riempie con il suo rumore e un suono racchiuso dentro di esso si rivela la nota più alta del concerto.

Nella mia mente appare una bianca schiuma che rapita da un'onda viene sbattuta su una superficie increspata, producendo proprio quel suono che è giunto poc'anzi al mio udito.

Mi concentro per sentirlo ancora ma è sparito e ora non so se l'ho immaginato o se è un segno che il passaggio per il mare è più vicino di quanto pensiamo.

Facile soluzione a questo dilemma è interpretare lo sguardo di Michiru. Se ha sentito anche lei quel richiamo lo recherà scritto negli occhi.

Pare che non se ne sia resa conto, impegnata com'era nel fare uno schizzo veloce dei grappoli di frutta delle piante.

Sorpresa preservata o suggestione?

Credi che potremmo farla crescere anche nel nostro giardino?

Mi piace molto.”

Ne prendo qualche ramo. Potremmo provarci.

Ha bisogno di cure costanti nella prima messa a dimora, perché le piantine giovani soffrono molto il freddo.

Con l'adeguata protezione crescerà senza problemi.”

Fantastico!

Ora possiamo andare avanti. Scusa se ti ho chiesto di fermarti.”

Non devi scusarti. Lo sai che mi piace condividere le mie conoscenze botaniche con te.”

Lo sguardo e il sorriso rilassati fanno ricredere la mia percezione di un guizzo di confusione da parte sua come un qualcosa di astratto.

Chissà cosa le passava per la testa in quel momento.

So che non devo preoccuparmi più di tanto perché lo capirei se ci fosse stato qualcosa che non va, quindi sorvoliamo sulla questione, dato che potrebbe non esistere proprio.

Le tartarughe continuano il loro errare con calma, quasi come se la nostra presenza non comportasse più un disturbo.

Devono aver capito che non vogliamo far loro del male. Tanto di guadagnato per noi!

Posso tornare a godermi la vegetazione, che per assurdo è più ricca di quanto potessi sognare. Già nella parte conosciuta della riserva è sorprendente, ma qui nemmeno si scherza.

Vorrei adottare ciascuno dei singoli esemplari di piante, alberi, arbusti, cespugli e perfino erbe infestanti che incontro! Sono tutti così singolari e affascinanti che potrei trasferirmi qui senza problemi.

Più o meno…

A che pensi?”

Niente...”


***


Possiamo fermarci ancora se vuoi.

Un'oretta di riposo non ci farà tardare troppo.”

Ok. Ho bisogno di riposare le gambe.”

Perfetto. Laggiù intravedo una piccola vena d'acqua.

Vado a riempire le borracce. Tu resta qui, faccio in un attimo.”

Va bene.”

Eccomi. Ti va di schiacciare un pisolino?”

Sarei tentata...”

E allora accomodati.”


***


Amore, sveglia. Dobbiamo procedere, altrimenti perderemo le ore di luce.”

Mh, eccomi. Che pisolino riposante...”

Sì, ci voleva proprio!”

Ma dove sono le tartarughe?”

Forse hanno ripreso il loro viaggio mentre noi dormivamo. Non preoccuparti però. Il terreno è ammorbidito dalla rugiada, quindi le loro impronte sono visibili. Seguiremo la loro scia. Andiamo!”

Avrei bisogno di rinfrescarmi.”

Possiamo avvicinarci al fiumiciattolo e continuare da lì. Si sorpassa ad occhi chiusi.”

Bene!”

La sua risata cristallina si libra nell'aria rischiarandola e perdendosi nel profumo della foresta che a questa ora del giorno raggiunge il suo massimo fattore di inebriamento. Non si può far altro che caricare i polmoni facendo incetta di tutte codeste fragranze.

Un gorgoglio lontano e frizzante fa intendere che, non troppo in lontananza, una cascata con tutte le sue acque e le goccioline che da queste si liberano, svolge meticolosamente il suo compito di dissetare tutti gli esseri che sono nel suo enorme territorio.

Ci rinvigoriamo ad ogni passo marciando con il verde scuro e umido del muschio che ci fa orientare grazie alle stille brillanti che ne bagnano il manto.

Alle spalle la vena d'acqua che ci ha permesso di placare la sete ci fa una sorpresa sbucando dopo un bel tratto che l'avevamo superata.

Gli arbusti si sono fatti più bassi e sfoggiano le loro chiome sbarazzine con noncuranza, come in una sfilata d'alta moda assai sgangherata.

Il calore del sole non vuole ancora abbandonarci e non c'è che da essergli grate. Continuiamo per la nostra strada incontrando molti sassi bianchi schiacciati come quelli che sono tipici dei nostri laghetti e fiumi. Che in tempi più antichi questo fosse il letto di questi giganti d'acqua? Affascinante.

Li alberi sempre presenti si sono fatti più radi e descrivono un colonnato regolare da un'imponenza che ti mette quasi in soggezione.

A fare inversione sono invece i cespugli che crescono in altezza diventando alberelli non troppo alti e dalle modeste fronde.

Non so a quale specie appartengono. La maggior parte di essi mi sono sconosciuti ma posso comunque apprezzare la loro particolarità e la loro bellezza selvaggia.

L'aria si fa più respirabile man mano che si va avanti e il pungere salino del mare torna a farmi visita comunicandomi che siamo sulla buona strada.

Accelerando un poco il passo possiamo recuperare mezz'ora di camminata e forse anche più, quindi potremmo godere per più tempo della nostra meta finale, dato che per il ritorno è già tutto pronto.

Ho chiesto ad Hideo di portare la mia jeep in spiaggia, così da consentirci un più agevole rientro a casa.

Sento che sarà una giornata memorabile!



Una strana forza permea l'aria facendo intendere che qualcosa di importante sta per accadere. Non so perché ma questa sensazione aumenta più ci spingiamo oltre in questa nostra esplorazione. Mi rivolgo verso Haruka che suggerisce di accelerare il passo perché il terreno ancora piatto ci permetterà di completare meglio una piccola discesa che si appresta a venire sotto i nostri piedi.

Nel suo sguardo c'è un luccichio che se fosse stato malizioso mi avrebbe fatto intendere che la signorina aveva in mente di compiere una delle sue marachelle inaspettate, ma non sentendomi in “pericolo” so che non devo aspettarmi niente del genere. Sono invece felice di notare che l'ansia che aveva stamattina ha lasciato spazio alla sua solita spensieratezza.

La nostra piccola corsa ci ha portate verso un declivio non troppo in pendenza e di facile percorribilità, nonostante il terreno, molto simile alla sabbia marina, sia un poco sdrucciolevole. Un'altra spianata della stessa terra ci accoglie in una vastità a dir poco disorientante che si sviluppa appropriandosi di tutto l'orizzonte. I fusti in prospettiva tra cui si scorgono le mirabolanti traiettorie di tutti i minuscoli insetti che popolano l'aria giallastra e le tridimensionalità delle ragnatele intrise di rugiada. Anche la bianchezza di un sentiero di ghiaia ad una certa distanza da noi riluce fulgido nonostante la poca illuminazione.

Gli alberi sempre meno presenti ma pur sempre accesi di verde, si fanno da parte lasciando posto a prati erbosi di lavanda e mughetto e sollevandosi con nostra sorpresa in una sommità simile ad un promontorio in miniatura. Quante sorprese ci sta regalando questo posto! Il boschetto di bambù che incontriamo nella nostra scalata nasconde qualcosa di ancora più stupefacente che si apre in una scala naturale dalle dimensioni ciclopiche che discende nelle viscere della montagna giungendo in un luogo che forse non visiteremo mai. Rivedo il mio stupore dipinto anche sul volto di Haruka che a quanto pare non si aspettava un risvolto del genere. Da cosa me ne sono resa conto? Beh, dovreste vedere la sua faccia, o meglio, le sue sopracciglia. Hanno appena scalato l'Everest!

Amore, rischi di farti entrare un calabrone in bocca se non la chiudi...”

...”

Tutto ok? Sei allibita...”

Allibita è un eufemismo... Sapevo che c'era un passaggio segreto. Il nonno me lo raccontava spesso, ma non immaginavo che si trattasse di una cosa del genere...

È mastodontica!”

Oh sì! Veramente massiccia.

Vuoi continuare?”

Assolutamente sì! Muoviamoci!”

Questo devo assolutamente segnarlo nella mappa, ma solo nella mia. Resterà un segreto. Non voglio che questo capolavoro naturale venga brutalmente deturpato.

Questa parte di riserva non diverrà parte del museo naturalistico della riserva. La troppa inciviltà lo distruggerebbe.

Decisione presa, ma ora dedichiamoci a cose più importanti.

Mi avvicino al primo scalino e lo testo con il piede per conoscerne il grado di sicurezza.

Inutile dire che è resistente come l'acciaio. Buon per noi!

Prendo Michiru per mano e assieme scendiamo quelli successivi con l'antichità della roccia che ci assicura che nessun pericolo ci coglierà, se saremo vigili.

Le sensazioni che ti pervadono in questo abbraccio di pietra ti fanno sentire minuscolo come lo sono le formiche rispetto a noi e ti danno al contrario una sorta di diritto di sentirti come una divinità, ma badate alla superbia.

Gli atolli di terra alti una decina di metri che circondano il granitico fanno somigliare il luogo ad un paesaggio degno d'una ambientazione fantasy, come però non si sono ancora letti.

Al mio fianco la mia esploratrice in seconda, presa anch'ella dalla maestria d'architettura della Terra non pare aver fiutato il profumo salino che riempie l'aria sempre meno rarefatta. L'effetto sorpresa sarà maggiore se continua di questo passo, perciò terrò per me questa indicazione.

Ancora tanta strada ci resta da compiere perciò è meglio risparmiare fiato e corpo per seguitare nella scesa.

Manca poco ormai, alla sorpresa...

Spero di riuscire a colmare quel vuoto che le si legge dietro lo sguardo, seppur mascherato dal benessere che la contraddistingue da quando abitiamo immerse nella natura.

So che sta bene. È serena, entusiasta, innamorata, ma so anche che le manca qualcosa e voglio che questo qualcosa torni a far parte di lei.

Voglio che sia completa in tutto e per tutto, più completa di quando stavamo a due passi dal mare, felice fino in fondo.

È una grossa impresa questa, ma il vento mi sussurra che posso farcela, che posso sorprenderla e restituirle la sua essenza di ninfa del mare. Questo è il mio obbiettivo, e ora che ci sono così vicina non permetterò a niente di intralciarmi.

Niente alterigia. è solo il desiderio di regalare una gioia nuova alla mia futura sposa a muovermi in questa titanica avventura.

La Natura si è davvero sbizzarrita qui!”

Vuoi fermarti?”

No, finiamo la nostra scalata al contrario.

Non sappiamo cosa ci aspetta dopo ma credo sia meglio fare una pausa dopo che avremo di nuovo i piedi a terra.”

Sono del tuo stesso parere! E poi guarda che paesaggio.

Nemmeno Narnia è a questi livelli, senza offesa alcuna verso il caro Lewis.”

Sono pienamente d'accordo.

Voglio tornare qui e dedicarmi a dipingere ogni singolo scalino e atollo qui presente.

Sperando che ci sia un modo più veloce per raggiungerlo.”

Beh, ora che ho saggiato il terreno possiamo benissimo utilizzare i nostri soliti mezzi per le escursioni. Potremmo venire qui con il quod o anche anche con la jeep più leggera.”

Perfetto! Sarà una sessione di pittura esaltante!”

Scommetto che ti porterai dietro tutto il tuo corredo di pittura.”

Ovvio!”

Lo immaginavo...

Dai, un'altra decina di scalini e ci siamo quasi. Così mangiamo anche qualcosa che il riso è sparito nei meandri della digestione.”

Che romantica quest'ultima frase!”

Hai presente i rumori molesti che hai iniziato a sentire circa un'ora fa?”

Oh sì, un bel sottofondo.”

Era il mio stomaco che brontolava.”

Ma dai! Pensavo fosse un cinghiale che ci seguiva per rubarci quel che resta delle provviste.”

Ahahah, che ridere.

E poi, quali provviste? Sono rimaste solo le posate e i contenitori.”

Non abbiamo più niente? Che mangiamo allora???”

Non preoccuparti. Quelli sono alberi di cachi e i frutti sono maturi, e se non ricordo male dovremmo avere altri di quei panini dolci che ho fatto a colazione.”

Ah, per fortuna!

Eccoci a terra!”

Accomodati pure da qualche parte.

Ti lascio lo zaino e vado a cogliere un po' di frutta, così ci rifocilliamo per bene.”

Ok!”

Leggermente affaticata dalla camminata mi siedo su una roccia tonda che grazie a dei massi più piccoli e tondeggianti anch'essi la fanno somigliare ad un ricco paffuto e dal pelo liscio. Che simpatica!

Haruka non tarda molto e arriva con una busta di cachi profumati e maturi che si direbbero assai succulenti. Si accomoda su una roccia squadrata davanti a me e sbuccia la merenda porgendomela e mangiandola anche lei.

Subito l'energia si ricarica e con il sapore dolce e pieno dei frutti inizio a entrare nell'ottica di un ultimo sforzo che, non so perché, sento che verrà egregiamente ripagato.

Finiti i cachi tira fuori quei deliziosi panini farciti, che dal cardamomo sono passati ad essere ripieni con una lastra di vaniglia dal gusto deciso e amabile. Squisiti!

Ci concediamo un altra decina di minuti di relax con il sole che tramonterà tra almeno un'ora o forse anche più.

Mi tranquillizza dicendomi che non ci sarà bisogno di correre per l'ultimo tratto e con la mano che avvolge la mia mi aiuta ad alzarmi. Subito la prendo a braccetto e riprendiamo a camminare quando una vista mozzafiato prende il sopravvento nei miei occhi: l'oceano.

Resto a bocca aperta comprendendo che questo finale era già stato progettato dall'inizio ma l'unico pensiero che preme prepotente nella mia mente è un senso di gratitudine così profondo che non riesco nemmeno a discernere le emozioni che mi scuotono dall'interno.

Le ginocchia mi cedono, gli occhi si bagnano di gioia e un pianto liberatorio e commosso mi fa tremare. Guadagno il cingermi delle braccia di Haruka che conosce esattamente quello che provo e resta in silenzio perché io possa concentrarmi esclusivamente sul rumore delle onde che sussultano davanti e per me, consce della lontananza che ci ha separate per troppo tempo.

Recupero l'uso delle gambe e corro verso di loro, tuffandomi nel loro vortice bagnato senza pensare ad altro.

Dimentica di tutto ciò che mi circonda mi perdo in quel lasciarmi cullare così famigliare che continua a piangere anche sott'acqua.

Tutti i pezzi di me che si erano persi nella nostalgia tornano a completarmi e più nessun rancore popola la mia anima.

Una dea si affaccia sulla superficie crespa d'azzurro e un nuovo sentimento si fa largo sul mio viso. La gratitudine.


***


La mia pazzerella.”

Hai ragione, ma non ho saputo resistere.”

Tranquilla, non devi giustificarti.

So cosa ha significato tutto questo per te.

Anche se hai rischiato di prenderti una congestione non ho saputo fermarti.”

Grazie per avermi regalato questa giornata memorabile.

Ne avevo un bisogno tremendo.”

Lo so, è per questo che ho unito il progetto dell'esplorazione dei nuovi terreni alla ricerca di un passaggio per il mare.

Stavi patendo troppo la lontananza e non lo sopportavo più.”

È vero, ma ora mi hai guarita. Non preoccupartene più.”

Come desideri amore.

Continua a scaldarti davanti al falò. Io inizio a montare il tettuccio della jeep, così non prendi ulteriore freddo durante il rientro.”

Ok. Grazie ancora.”

Ssstt. Non aggiungere altro.”







NdA

Eccomi di nuovo qui con il nuovo capitolo.

Una vera impresa eroica cercare di renderlo il più vero possibile. Spero di esserci riuscita.

Mio intento era quello di pubblicarlo domani, ma, proprio come questa mia Michiru, non posso resistere a farmi immergere in questo nuovo spicchio di mondo che mi si è aperto nel cuore mentre scrivevo.

Sarò breve in queste note.

Voglio solo ringraziare che si imbatterà in queste mie righe e chi vi indugerà per premiarmi o criticarmi, perché entrambe sono per me scalini verso la crescita.

Vi lascio augurandovi di passare il Natale più sereno, sincero e spettacolare che possiate desiderare e vi do appuntamento per il Nuovo Anno, che voglio sia per voi più alto delle vostre più alte aspettative.

Un abbraccio a tutti, vostra Miss Writer.


  
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