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Autore: Caru13    23/12/2015    2 recensioni
Perché mi batte così forte il cuore? Come mai sento questo immenso calore nel mio petto? Eppure dovrei aver freddo, sono uscito di casa come un idiota senza né felpa né giacca, ed ora sono qui sotto la neve alla vigilia di Natale. E allora perché sento questo forte calore che si propaga in tutto me stesso e non mi fa smettere di sorridere? Forse è il pino di Natale alto due metri addobbato e illuminato che mi sta di fronte a darmi felicità, o forse è la ragazza alle mie spalle con le sue parole. D'improvviso spalanco gli occhi, perché un calore ancora più grande di quello che provavo fino a poco fa mi pervade, nel punto in cui una sottile e delicata mano si è posata, sulla mia guancia. La stringo di più al mio volto, mentre il mio sguardo incontra quello della ragazza che ho sempre amato, almeno da quando ho capito cosa vuol dire amare. Non l'avevo mai vista così, sembra davvero imbarazzata, è lì rigida tutta avvolta nel suo cappotto rosa e il suo volto è diventato cremisi quasi come il colore dei suoi capelli. Oh dio, non sarà che anche io sono rosso come lei?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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23 Dicembre
 
 
Scrivo un ultimo messaggio agli altri. Stiamo arrivando. Nostra madre ci accompagnerà solo fino alla fermata  davanti alla vecchia scuola elementare, abbiamo deciso di ripercorrere gli stessi passi di quel giorno, a cominciare dal viaggio in autobus. Oggi saremo solo noi della vecchia guardia, mi dispiace che non vengano anche Davis e gli altri, ma volevamo prenderci un giorno per stare insieme come una volta. Chiudo il telefono e guardo fuori dal finestrino appannato per il freddo, non riuscendo a fare a meno di stringermi nel mio giaccotto blu. Se abbiamo fortuna, oggi nevicherà. Proprio come allora. Mentre penso alle battaglie a palla di neve che potremmo farci tutti insieme passiamo davanti al nostro campo da calcio, e mi ricordo di nuovo di quello che è successo. È da tre giorni che tempesto Sora di chiamate e messaggi, ma lei si rifiuta di rispondermi. Ho provato anche a parlarle in classe, ma ogni volta riusciva a scapparsene via senza darmi l'opportunità di dirle qualcosa. Ignorarmi completamente è una cosa che aveva fatto soltanto un'altra volta, quando avevamo litigato per il cappello che le avevo regalato al compleanno, però ai tempi era bastato scusarsi, ora non saprei nemmeno cosa ho sbagliato. 
-tutto bene Tai?-
Mi chiede Kari all'improvviso, ed io mi rendo conto che sono con lo sguardo fisso sul sedile davanti a me da qualche minuto, da quando ho cominciato a ripensare a lei. È stato bellissimo stare di nuovo del tempo insieme, ma ora non so bene cosa provare. Un anno fa... Si ormai ne sono sicuro, pensavo di essere innamorato di lei, ma dopo ha scelto Matt ed io mi sono convinto di essermi preso solo una cotta passeggera. La distanza che si è andata a creare nel gruppo poi, mi ha aiutato parecchio a dimenticarla. 
Ma quando tre giorni fa, abbiamo passato insieme tutta la giornata, si è riacceso qualcosa dentro di me, quel sentimento che tenevo nascosto e che forse sarebbe dovuto rimanere tale. Almeno non avrei ricevuto un'altra batosta come questa.
-sì... Sto bene. È solo che dobbiamo sempre alzarci così presto anche quando siamo in vacanza, io non ce la faccio più.-
Le sorrido grattandomi la testa, per evitare di creare sospetti, anche se so di non esserci riuscito perché continua a fissarmi preoccupata per qualche altro secondo. D'altronde, già dopo l'uscita con Sora si era insospettita, quando sono tornato a casa mi sono chiuso in camera mia senza dire una parola, e lei deve aver capito che qualcosa fosse andato storto.
-ahaha, vedrai quando lavorerai caro mio!-
Si intromette mia madre dal posto del conducente. Almeno è riuscita a cambiare discorso. La macchina svolta a destra e riusciamo finalmente ad intravedere la scuola. Non è cambiata affatto, la costruzione principale è circondata da un immenso prato che a sua volta viene chiuso in una ringhiera di ferro che da su un muretto di mattoni, proprio davanti alla fermata composta da un piccolo portico e delle lastre di ferro dove sedersi. Caspita quanti ricordi mi vengono alla mente! 
Ed eccoli lì, che chiacchierano tra di loro seduti alla fermata, quando ci vedono arrivare e si alzano per venirci incontro.
Matt è il primo ad avvicinarsi, e sceso dalla macchina ci battiamo il cinque.
-ciao Tai.-
-Izzy!-
Corro verso di lui e gli spettino i capelli con una mano, mentre anche Joe e TK ci raggiungono raggianti.
Ed è allora che la vedo. Ho seguito con la coda dell'occhio Kari che scesa dall'auto è subito andata incontro a TK stampandogli un bacio, mio malgrado, ed ora ha raggiunto le ragazze sotto al portico.
 È là che vedo Sora e lei mi fissa, non più con odio come mi aveva salutato tre sere fa, ma si vede che è ancora arrabbiata. Di nuovo, mi sto perdendo nei miei pensieri, e lo capisco perché Mimi mi ha salutato ed io non me ne sono accorto, così ora anche lei è stizzita e fa finta di prendersela mettendo il broncio e incrociando le braccia sedendosi sotto il portico.
So che non fa sul serio, ma è meglio se le chiedo subito scusa, altrimenti potrebbe rinfacciarmelo per tutto il giorno.
-allora io vado, divertitevi!-
Seguo con lo sguardo la macchina di mia madre allontanarsi all'orizzonte, quando dal cielo bianco qualcosa cade sul marciapiede di mattoni rossi. Mi chino sulle ginocchia osservando il terreno, dove vedo qualcosa di bianco sciogliersi e tramutarsi in una piccola macchietta d'acqua. Alzo allora di scatto la testa, ed un'altra di quelle cose si appoggia sul mio naso, sciogliendosi.
-nevica.-
 
Siamo già partiti da almeno un'ora, ma ci impiegheremo un altro po' ad arrivare a destinazione. Fortunatamente, l'autobus è tutto nostro, abbiamo scelto di prenderlo presto così da trascorre più tempo insieme, e a quest'ora non c'è proprio nessuno. 
-dai Tai vieni qui!-
Raggiungo gli altri che si sono radunati nelle ultime file, e cominciamo a raccontarci tutto quello che ci è successo quest'anno. Purtroppo, il gruppo non è più quello di una volta, le nostre vite stanno prendendo tutte un loro percorso e le occasioni per incontrarsi sono davvero poche. Mimi è sicuramente quella che ha di più da raccontare abitando così lontano, e ci fa subito un resoconto dettagliato, dalla scuola, allo shopping, a una breve storia con Michael, ormai finita. Anche gli altri discutono animatamente di quello che hanno fatto o di quello che hanno intenzione di fare, o più semplicemente parlano per il gusto di farlo, tra cui Izzy che cerca di spiegarmi qualche strano teorema fisico che a quanto dice lui spiegherebbe la conformazione geologica di alcuni minerali e delle loro proprietà, oppure Matt che sta alzato nel corridoio in mezzo a tutti ricordando le vecchie avventure.
Gli unici a stare in silenzio siamo io, Sora e Joe. Io non sono proprio dell'umore adatto per parlare, mi limito ad ascoltare gli altri e ridere a qualche loro battuta, magari ogni tanto dicendo qualcosa sulla carriera politica che voglio intraprendere o cercando di rispondere a Izzy, ma niente di che. Joe invece si è staccato dal gruppo e sta leggendo un libro di medicina universitaria che suo fratello gli ha prestato qualche fila più avanti, d'altronde ci aveva detto che anche se fosse venuto avrebbe dovuto studiare almeno un po'. Sora invece, se ne sta in silenzio, è seduta davanti a noi vicino a Kari e si sporge per guardarci, ma non ha detto ancora una parola. Ogni tanto con la coda dell'occhio vedo che mi fissa, ma quando volgo lo sguardo verso di lei fa finta di niente guardando da un'altra parte.
-hey Sora, c'è qualcosa che non va?-
Le chiede Mimi preoccupata, spostando l'attenzione di tutti su di lei, che stupita alza lo sguardo imbarazzata e balbetta un po' grattandosi la guancia con l'indice.
-ah... Ehm ecco no, niente, sto bene. Però... Posso parlarti un attimo?-
Le osservo preoccupato mentre si alzano e vanno a sedersi nelle prime file. Cos'ha Sora di tanto importante da dirle da tenerci nascosto?
Si stringono le mani e lei sembra raccontarle qualcosa di importante, e sembra anche di stare sul punto di piangere.
-cos'avranno da dirsi?-
Chiede Matt scocciato buttandosi nel sedile a fianco al mio e allungandomi il braccio intorno al collo.
Anche gli altri sono rimasti abbastanza colpiti e stanno fissando le due amiche. Forse è meglio lasciar loro un po' di spazio, se Sora non ha voluto parlarci è meglio accettare la sua decisione, così cerco di sviare l'attenzione da loro.
-e... Allora Matt, dicevi con la band?-
Cerco di cambiare discorso, anche se non smetto di guardare Sora che si agita e continua a passarsi una mano tra i capelli ramati.
-cosa... Ah si, purtroppo ci siamo sciolti, avevamo gusti musicali diversi, ma sto cercando di formarne un'altra con alcuni...-
Non sento altro. Tutto intorno a me si congela, riesco solo a vedere Sora singhiozzante con la testa tra le mani, mentre Mimi ha sporto la sua oltre il sedile e mi scaglia frecce con gli occhi. 
D'improvviso mi sento più pesante, lo sconforto mi pervade e anche se cerco di nasconderlo penso che l'espressione che il mio volto ha assunto mi tradisca. Oh dio, cosa ho fatto di male adesso? Forse si sono dette qualcosa di quello che è successo tre giorni fa, sarà meglio trovare un momento per parlare da solo con Mimi o direttamente con Sora per risolvere la questione, devo capire cosa è successo. Sto troppo male per questa faccenda, non voglio più vedere Sora piangere...
Ma nel frattempo che penso a questo, l'autobus si ferma. Siamo arrivati. Eccoci al campo. Sono il primo a scendere, forse anche per allontanarmi da Mimi e Sora che mi fanno stare male, ma principalmente per prendere una boccata d'aria fresca e schiarirmi le idee. Chiudo gli occhi e apro le braccia ispirando a fondo per qualche istante, ed è allora che sento qualcosa di bagnato poggiarsi delicatamente sul mio volto e sulle dita che sbucano fuori dalla giacca. Apro gli occhi, osservando il cielo che piange fiocchi di neve, prima di tornare con lo sguardo dritto davanti a me. È pieno di... Neve! Davanti a noi, a qualche metro di distanza, stanno un paio di capanne di legno in mezzo ad una radura innevata contornata da alberi di pino.
-wow...-
-Hey Tai, al nostro primo viaggio a Digiworld avevi promesso che avremmo fatto una bella partita a palle di neve, non credi sia ora di rispettare quella promessa?-
Mi dice TK battendomi una mano sulla spalla. Dopo qualche istante di perplessità sorrido e guardo Matt negli occhi, che nel frattempo si è affiancato alla parete dell'autobus dal quale ha appena estratto uno zaino nero che tiene sulla spalla destra.
-oh sì TK, così finalmente vedrai come faccio sempre a pezzi tuo fratello.-
 
Abbiamo risalito la montagna dal campo per un paio d'ore, e adesso abbiamo raggiunto la base dove ai tempi venimmo trasportati a Digiworld. È quasi ora di pranzo ormai, ma abbiamo deciso che subito dopo ci sfideremo in un epica battaglia a palle di neve. Le squadre sono  io, TK, Kari e Izzy, contro Matt, Joe, Mimi e Sora. Non sarà una solita sfida in cui tutti si tirano le palle contro, bensì ognuno potrà essere colpito solo una volta. Il campo di gioco è vastissimo, la foresta intorno alla base ci garantirà numerose occasioni e strategie.
-è il momento ragazzi.-
Mangiamo qualche palla di riso al volo che ci ha cucinato nostra madre eccitati all'idea delle sfide che ci attendono, e poi ci dividiamo ed ognuno inizia a cercare una sorta di piccolo rifugio dove ripararsi. La foresta innevata è bellissima, rispecchia proprio il periodo natalizio in cui siamo. Camminiamo per qualche minuto in mezzo alle foglie e ai rami dei pini, è difficile perché continuano a pungermi le mani e camminare inizia a diventare faticoso per la neve troppo alta, così dopo un po' sposto troppo velocemente un ramo che va a sbattere contro la faccia di Izzy dietro di me buttandolo a terra e su cui si riversa tutta la neve che c'era sopra, facendo scoppiare tutti dalle risate. Passiamo ancora qualche minuto a cercare un luogo adatto dove sistemarci per la battaglia, quando districandomi in mezzo agli alberi faccio un passo troppo lungo e mi ritrovo a rotolare in un'insenatura nel terreno larga una ventina di metri.
-tutto bene Tai?-
Mi siedo sulle ginocchia massaggiandomi la testa, ed osservo il paesaggio intorno a me. L'insenatura è davvero particolare, sembra essere stata scavata da un colpo, forse a causa di un intervento digitale degli ultimi anni. Mi isso sulla gamba destra e mi rialzo ansimando, osservando come un bambino il fiato che a contatto con l'aria fredda crea una nuvoletta. L'insenatura ha al centro un ammasso di rocce e tronchi d'albero, che guarda caso costituiscono una piccola grotta. 
-facciamolo qui.-
Gli altri del gruppo scendono fino a raggiungermi e tutti quanti sono d'accordo sul creare la nostra base qui.
Non abbiamo molto tempo a disposizione per prepararci, ma facciamo del nostro meglio. Disseminati in tutta la zona vicina alla grotta costruiamo dei pilastri, delle barriere, degli ammassi di neve che serviranno per coprirci, dove ci proteggeremo dai colpi di Matt e gli altri, mentre all'interno della grotta prepariamo decine e decine di palle di neve. Le barriere sono soltanto intorno alla grotta però, così da poter avvistare facilmente gli altri in caso arrivino.
Ed eccoli, intravedo Joe in mezzo agli alberi che cerca di non farsi vedere, ma è troppo goffo per riuscirci, e do segno agli altri di prepararsi con un gesto delle mani. Mi passo il braccio sulla fronte per la fatica, mentre ci armiamo di quante più palle possiamo pronti a scontrarci. Il primo a lanciarsi contro di noi è proprio Joe, che sta scendendo urlando nell'insenatura lanciando palle di neve a caso. La sua crociata solitaria ha presto fine, infatti nascosti dietro ai nostri pilastri di neve gli scarichiamo una raffica addosso, che lui subisce in tutto il corpo indietreggiando per l'impatto prima che cessiamo il fuoco. Poi, come un pessimo attore del cinema, si lascia cadere prima sulle ginocchia e poi a terra fingendosi morto. Meno uno, ne mancano tre. Mi avvicino al pilastro successivo al mio, allontanandomi un po' dal rifugio ed andando in prossimità del corpo "esanime" di Joe, quando una palla di neve va a schiantarsi sul pilastro davanti a me qualche centimetro sopra i miei capelli. Mi giro di scatto e mi butto a destra sul terreno mentre osservo Mimi che non so come è riuscita ad intrufolarsi nella nostra base, e che ha colpito  Kari che si era fatta prendere dallo spavento. Anche Mimi però, viene presto neutralizzata. Si avvicina a me alzando il braccio destro con la palla in mano, ed io impotente a terra non posso fare altro che vedere di nuovo quello sguardo di rammarico nei suoi occhi, ma per fortuna c'è TK che da dentro al rifugio la colpisce alle spalle facendola cadere, e poi mi sorride alzando il pollice nella mia direzione. Gli contraccambio il saluto e mi rialzo andandogli incontro, mentre anche Izzy esce dal rifugio e ci ritroviamo tutti assieme.
-ok ragazzi, sta andando abbastanza bene fino ad ora. Joe e Mimi sono fuori gioco, mancano solo Sora e Matt. Abbiamo perso Kari, ma finiremo in fretta questa partita.-
Dico tracciando una mappa sulla neve della zona con un rametto.
Se devo dire la verità, questa mappa non è uscita molto bene, ma si sa, non sono mai stato una cima in disegno, neanche a Digiworld quando provai a disegnare quella dell'isola di File.
-c'è qualcosa che non mi convince, Joe si è buttato alla carica da solo e in questo modo ha attirato su di se l'attenzione, ma perché solo Mimi ci ha attaccato?-
Domanda Izzy incrociando le braccia.
Mi sposto all'esterno della nostra base osservando il campo di gioco. 
Passo di fianco ad una delle barriere di neve che abbiamo costruito su cui è appoggiata artisticamente Kari con la lingua di fuori, e scavalco Mimi che è a faccia in giù sulla neve. Ho ormai raggiunto Joe, ma ancora non c'è segno di Matt e Sora. Devono essere per forza nelle vicinanze, non possono aver mandato allo sbaraglio da soli i compagni. Appoggio la mano guantata ad una barriera mentre con l'altra mi gratto la testa. Cos'ha in mente di fare Matt?
-Tai secondo me...-
Mi volto di nuovo verso il rifugio dove vedo TK avvicinarmisi e Izzy mettersi in ginocchio vicino a Mimi, quando da così lontano il mio sguardo va oltre e riesco a vedere la cima del rigugio, sulla quale stanno Sora e Matt con una valanga di neve pronta a essere buttata sulle teste dei miei compagni.
-ragazzi via di lì, presto!-
Grido indicando il tetto del rifugio, ma è troppo tardi, Izzy e TK fanno solo in tempo a girarsi e a coprirsi la faccia prima che una valanga di neve venga loro buttata addosso lasciandogli scoperta solo la testa e le mani.
Accidenti, in un solo attacco hanno capovolto le sorti della battaglia. 
Sia Joe che Mimi erano delle distrazioni per permettere a loro due di salire sul rifugio e racimolare abbastanza neve da schiacciarci tutti in un colpo, ma purtroppo per loro mi sono distanziato e non sono riusciti ad eliminare anche me. La partita non è ancora finita, anche se bisogna ammetterlo, è stata una gran bella strategia. 
-forza Tai, coraggio.-
Esco dalla zona che abbiamo costruito andandomi a posizionare in un punto dell'insenatura lasciato libero, aspettando. Un raggio di luce sfila attraverso le foglie dei pini che ci sovrastano, illuminandomi il volto, ed io prendo un respiro profondo. Mi tolgo i guanti di lana nera e li butto a terra, prima di chinarmi e raccogliere un po' di neve a mani nude. Subito le dita mi si congelano e tremano, la neve è freddissima e non riesco a tenere la palla per troppo tempo in un'unica mano perché mi duole, così la passo da una all'altra levigandola. Matt esce dalla zona dei pilastri e mi viene incontro, fermandosi a qualche metro di distanza con una palla in mano.
-pronto Matt?-
Gli sorrido con sfida.
-quella è la tua ultima palla amico.-
Mi risponde portando il braccio dietro le spalle pronto a lanciare la sua.
-tre, due, uno... Ora!-
Mi lancio contro di lui con le braccia lungo il mio fianco, mentre lui fa scattare il suo lanciandomi contro quella piccola sfera di neve. La vedo avvicinarsi dritta davanti ai miei occhi, arriva così vicina che sento alcuni pezzettini di neve staccarsi dalla palla principale per la velocità andandomi contro il viso e obbligandomi a socchiudere gli occhi, ma all'ultimo secondo riesco a strisciare sul terreno con le ginocchia evitandola, fermandomi proprio sotto di Matt.
Lui mi guarda incredulo, ma non ha tempo di fare altro perché dandomi la spinta con una gamba porto la mano con la palla di neve contro la sua faccia facendolo cadere all'indietro, mentre anche io adesso a mezz'aria atterro e rotolo fino a scontrarmi contro la parete di neve di una delle barriere. Ce l'ho fatta, l'ho sconfitto, adesso abbiamo vinto. Accidenti che euforia! Ahaha... Aspetta, non manca qualcuno ancora?
Tutto ad un tratto mi ricordo e mi giro, trovando alle mie spalle Sora che sta giocando con una palla di neve lanciandola davanti a sé e prendendola al volo, prima che con tutta la rabbia che possiede  me la tiri in pieno volto.
 
Tremo di freddo. Le scarpe che dovrebbero proteggermi i piedi dall'acqua sono completamente inzuppate, mentre anche le mani sotto ai guanti sono fradice.
Mi stringo al fuoco che mi da un po' di sollievo, ma penso proprio che abbiamo esagerato. Siamo andati avanti tutto il pomeriggio a lanciarci addosso la neve, ed ora siamo tutti infreddoliti. 
Mi perdo nel crepitio del fuoco davanti a me, osservando gli altri sedutici intorno.
-tocca a Tai adesso, obbligo o 
verità?-
Mi chiede Matt giocando con un pezzo di legno.
-obbligo ovviamente!-
Rispondo con coraggio.
-allora... Sali su quell'albero.-
-stai scherzando? Amico sono un esperto di queste cose, quando è iniziato a nevicare prima del nostro primo viaggio io ero proprio sopra ad un albero come questo!-
Mi alzo e inizio ad arrampicarmi sul pino. La corteccia mi offre numerosi appigli su cui aggrapparmi e poggiare i piedi, anche se tutto è molto instabile e potrebbe spezzarsi da un momento all'altro. Sono a circa metà dell'opera, mi fermo per qualche istante riprendendo fiato e passandomi un braccio sulla fronte. Mi fanno malissimo gli addominali, per salire bisogna avere una grande forza in essi per non cadere all'indietro.
-dai Tai, manca poco.-
Continuo a salire, desideroso di mostrare a Matt di poter completare la sua sfida, ma qualcosa mi blocca. Ecco, come avevo detto, ho poggiato il piede sulla corteccia che si è spezzata facendomi scivolare di un metro verso il basso, graffiandomi tutte le mani che ho usato per frenare  la caduta. Ansimante, do uno sguardo alle mie spalle osservando l'altezza della caduta che ho appena rischiato di fare, e noto gli altri preoccupati, sopratutto Sora, che si tiene coperta la bocca con le mani e non mi stacca gli occhi di dosso.
-niente paura ragazzi, un piccolo incidente.-
Gli urlo ammiccando, ristabilendo un po' di tranquillità. Riprendo allora la scalata, con un po' più di concentrazione rispetto a prima, e in breve raggiungo un ramo sul quale mi isso e mi siedo. Non mi ricordavo fosse così difficile, e poi gli aghi del pino continuano a darmi fastidio, ma almeno ce l'ho fatta. Osservo la luna ansimante, vista da quassù, è ancora più bella.
-forza Tai, scendi da lì! Sei sempre il solito!-
Sbotta Sora, che si allontana nella foresta arrabbiata. Accidenti... Cosa ho fatto adesso? Scendo velocemente dall'albero strisciando cercando di farmi il meno male possibile, e poi comincio a seguirla. Adesso basta, devo sapere perché diamine fa così.
-Sora... Sora, dai, fermati!-
La afferro per il polso, e finalmente dopo tre giorni il nostro sguardo si incrocia. I suoi occhi mi ammaliano a tal punto da farmi perdere la presa sul suo braccio, così lei sfrutta subito l'occasione incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo.
-Sora, cosa ho sbagliato? È da tre giorni che mi tratti con freddezza, e non ne ho ancora capito il motivo! Ti prego spiegamelo, cosa ho fatto per farti tanto arrabbiare?.-
-non ho niente da dirti.-
Risponde seccamente dandomi le spalle.
-dai Sora! Ti conosco troppo bene, devi dirmi che cosa è successo!-
Insisto camminandole intorno fino a riguardarla negli occhi.
-perché mi hai lasciata da sola? Io... Io ti ho chiesto di entrare... E tu mi hai lasciata sola...-
Comincia a dire mentre le diventano gli occhi lucidi.
-hai ferito i miei sentimenti Tai... Possibile che tu non abbia capito!-
-ma Sora... Te l'ho detto, Kari mi aspettava a casa, non potevo rimanere lì con te...-
Le mie parole non la confortano, che ancora una volta scoppia in lacrime scuotendo la testa. E poi, faccio un altro, grandissimo errore.
-... E poi sei la ragazza di Matt, avrebbe potuto ingelosirsi se fossi entrato in casa tu...-
Faccio alcuni passi indietro. Sento la guancia prudere, e mi porto una mano a toccarla, notandola arrossata. Mi brucia, ma cosa è successo?
Torno a guardare Sora, che è in lacrime, con la mano alzata. 
Mi ha... Tirato una sberla.
-io...io e Matt non stiamo insieme...-
Sento, prima che lei scappi via e torni dagli altri. Sto per qualche secondo immobile, ascoltando il silenzio della foresta, per poi appoggiarmi con la schiena ad un albero.
-non... Non stanno insieme?-
 
Angolo dell'autore
 
Hey ragazzi! Eccoci qua con il secondo dei tre capitoli che compongono questa mini fic natalizia, spero sia uscito qualcosa di decente, è stato molto più difficile del primo avendo molti più personaggi da far interagire. Vi invito semplicemente a dirmi quel che ne pensate, e sopratutto dove migliorare o correggere qualcosa, che è sicuramente la parte che mi serve di più, migliorare il mio modo di scrivere. Per quanto riguarda il prossimo capitolo, che sarà l'ultimo, devo confessarvi di non averlo ancora finito, ma ho già tutte le idee ben messe in testa e devo solo scriverle, quindi farò una mega maratona finendolo in questi due giorni così da non deludervi. Va beh dai, massimo massimo arriva il 26. O almeno ci provoXD grazie a tutti voi che avete letto e che avete recensito questa piccola fic, siamo già a quasi 100 visite in tre giorni!XD ci vediamo al prossimo capitolo!👋🏻😜
   
 
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