Ciau:)
Ho scritto questo capitoletto con l'intento di augurarvi un Buon Natale.
L'ho riletto velocemente e corretto gli errori che mi sono saltati all'occhio, sicuramente ce ne saranno altri perciò vi chiedo scusa in anticipo, non ho avuto molto tempo per controllarlo come si deve:(
Vi auguro una buona lettura;)
Un natale niente male
E' natale, secondo lo stereotipo inculcato
dagli spot
pubblicitari dovrebbe essere un giorno gioioso, una occasione per
ritrovarsi con i familiari e godere d'una serena compagnia. Non so se
funziona così nelle famiglie ma a casa Ackerman no, il
giorno di
Natale è una fonte di stress.
Lo stress comincia una settimana prima del venticinque
dicembre quando Levi annuncia “dobbiamo effettuare le pulizie
di
Natale”, a quel punto siamo sottoposti a un regime
dittatoriale: il
tempo libero non esiste più perché siamo troppo
impegnati a
impugnare scope, detersivi, aspira polveri, spray, deodoranti per
ambienti e chi più ne ha ne metta.
Inoltre con “pulizie di Natale”, Levi intende dire:
“scaraventiamo la casa per ammazzare ogni granello di
polvere”.
Un esempio concreto?
L'altro giorno Levi mi ha costretta a svuotare
completamente l'armadio per pulirne gli angoli perché,
secondo il
suo parere, erano “troppo sudici” quando in
verità lo straccio
ha catturato pochi granelli di polvere.
Ovviamente dopo ho dovuto mettere in lavatrice tutti i
vestiti: essendo l'armadio così sporco, gli abiti erano
impregnati
di acari. Ho impiegato un'intera giornata.
Certe volte questa mania compulsiva per il pulito di
Levi è a dir poco irritante. Vabhè, ormai ci sono
abituata, è un
suo difetto che con gli anni peggiorerà sempre di
più.
Me l'immagino già, quando avrà novantanni, le
ossa
tristemente deboli e la pelle cascante, lui anziché
impugnare il
bastone avrà l'aspirapolvere in mano.
Per non parlare del fatto che il venticinque dicembre
coincide con il suo compleanno e trovare un regalo che possa gradire
è un'impresa titanica. Non si capisce mai cosa potrebbe
gradire: a
parte “pulire”, non ha Hobby o particolari
interessi, gli piace
il the, allenarsi e le armi ... ho puntato la scelta su quest'ultimo
aspetto.
Il massimo complimento che abbia mai sentito uscire
dalle labbra di quell'uomo è stato” non
male”, sarebbe bello riuscire a strappare con questo dono un
complimento differente.
Il suo regalo
l'ho preso qualche giorno fa, è stata dura trovarlo.
In verità speravo che ci pensasse papà, speravo
di
poter mettere il mio nome sul regalo scelto da lui, ma non potei ...
Gironzolavamo
presso i negozi del centro commerciale
<<
Perché non vai a vedere in quel negozio? >>
papà mi indicò
un negozio d'abiti firmati.
<<
Spesso si reca lì per fare compere >>
<<
Ok, ma non voglio comprargli un capo >>
<<
Dai fai un giro, magari vedi qualcosa che potrebbe piacergli
>>
nonostante la mia disapprovazione annui e mi incamminai ma non
sentendo i passi dietro di me mi voltai, papà mi fissava,
con i
piedi incollati al suolo.
<<
Tu non vieni? >>
<<
No, vengo dopo, prima devo andare a prendere una cosa per Rivaille.
>>
Rimasi
un secondo di sasso, se entrambi dovevamo cercare un regalo per Levi,
perchè non potevamo farlo insieme? Ma non espressi il mio
dubbio, mi
incamminai verso la boutique però nel farlo girai lo sguardo
all'indietro. In quel momento vidi Papà entrare in un strano
negozio, le vetrine mostravano manichini vestiti con lingerie
provocante. Aguzzai la vista e quando lessi la scritta “sexy
shop”,
a passo veloce mi fiondai dentro alla boutique
Data
la natura del regalo beh … questa speranza è
andata a farsi un bel
giretto tra vibratori e strani capi intimi.
Con un certo cipiglio guardo il regalo per Levi situato
sotto l'albero, è un pacchetto piccolo e rettangolare posato
sopra
un pacco luminoso, quello è il regalo che i miei genitori mi
hanno
fatto ovviamente so già cosa è, da tempo ho
chiedo un computer
nuovo, viste le dimensioni beh … non ci vuole molta fantasia.
A dire il vero non l'ho esplecitamente "chiesto", io ho la mia
tattica per chiedere i regali. È un po' complicata e si
suddivide in
varie fasi:
1- Beccare Levi in un momento tranquillo, più precisamente quando beve il the, se sta leggendo il giornale è perfetto: significa che è rilassato
2- Mi accomodo accanto a lui con una tazza di the alla mano e l'altra stringe il catalogo.
3 – Emano commenti leggeri guardando l'immagine interessata, quella che ritrae l'oggetto desiderato desiderato. Con leggeri commenti intendo dire: mmhhhhh, oppure “interessante ...”
4- con disinvoltura lascio il catalogo in bella vista aperto alla pagina commentata fino a quel momento poi metto la tazza sporca in lavastoviglie.
5-Vado via dalla stanza dicendo “vado a fare i compiti”, giusto per dimostrare che sono una brava bambina meritevole di un bel regalo.
Fino ad ora questa tattica ha funzionato,
Levi non ha
mai sbagliato e ricevo sempre quello che desidero. Perchè lo
faccio?
Boh, da piccola pensavo si trattasse di una questione di timidezza,
ora invece attuo questa tecnica perchè mi diverto troppo.
Vedere la
faccia di Levi impassibile mentre attuo tutte le mosse …
è troppo
divertente!
Non so il perchè ma a casa nostra la cena il Natale si
festeggia alla sera, di conseguenza anche i regali si
aprono alla sera anziché al mattino. Perchè poi?
Da quello che so,
tutti i mocciosi di questo mondo li aprono alla mattina per quella
storia di Babbo Natale … ah, giusto. Penso che la tradizione
sia
stata storpiata per colpa mia
Ero
piccola ma la mia età onestamente non la ricordo.
Quella
mattina papà era venuto in camera mia e con un entusiasmo
esagerato
mi svegliò. Avevo sonno, perciò decisi che per me
era ancora ora di
dormire ma papà non voleva sentir ragioni, così
mi prese in
braccio. Cinsi le braccia attorno al suo collo e affondai la testa
nel suo incavo, la luce mattutina che filtrava dalle tapparelle
feriva il mio sguardo.
<<
Dai forza che è Natale! Lo sai chi arriva?
>> mi limitai a rispondere scuotendo la testa
senza
nemmeno spostare il capo dalla spalla.
<<
C'è babbo Natale! >>
mi
voltai e vidi un tozzo nanetto in rosso. Con le dita stropiccia bene
gli occhi, giusto per riprendermi dalla sonnolenza.
<<
Vai da babbo natale! >>
Il
babbo natale che mi guardava dall'alto al basso era strano: non aveva
la faccia paffuta e simpatica. Nonostante la barba bianca e la forma
ovale della pancia, questo babbo natale era troppo accigliato: la sua
espressione
era tirata e pareva alquanto incazzato. Quando fissai le pupille dal
color grigio non ebbi alcun dubbio.
<<
Levi, perché ti sei travestito da ciccione rosso?
>>
a
quel punto Levi cacciò sul pavimento la barba finta, mentre
papà
rideva a più non posso.
Credo di essere stata io a rovinare la tradizione, però non è colpa mia! Non ero mica una bambina scema, e poi come si può pretendere da Levi una cosa del genere? Non può mica cambiare la sua espressione per trasmormarsi in un simpatico ciccione.
Ding dong!
Il campanello squilla, è
arrivato un ospite, chi sarà?
Beh, la nostra famiglia non è numerosa, in verità
è
alquanto misera: gli unici parenti sono zia Mikasa e zia Annie.
Saranno loro.
<< Sylvia, apri la porta! >> urla
papà
dalla cucina.
Sì, in effetti loro saranno troppo indaffarati a
controllare che la cena non si bruci.
Ok, apriamo e sono pronta ad accogliere con immensa
cortesia le mie zie ...
<< Ciao Sylvia! >>
Ah è Hannibal, giusto, mi ero dimenticata che si
sarebbe unito anche lui alla nostra cena. Tra le mani detiene un
grande pacco incartato con della vistosa carta fluorescente.
<< Ciao >> mi scosto per farlo entrare,
sarà
pur sempre Hannibal però è venuto con un bel
regalone, presuppongo
che sia per me perciò … benvenuto!
Pone il pacco sotto il grande albero di natale senza
nemmeno domandarlo poi si sfila il soprabito bege e io lo
acchiappò
dalle sue mani per porlo sull'attacca panni
<< Oh, grazie Sylvia, sei troppo gentile >>
<< Figurati >> visto che hai portato un
dono non posso che comportarmi come una perfetta bambolina
<< I tuoi papà, dove sono? >>
Brividi, accidenti, nemmeno a natale riesci a porre un
sorriso normale? E Che cavolo
<< Sono in cucina >>
Ora movimenta le sue kilometriche gambe verso la
direzione indicata, perfetto, vattene via dalla mia vista,
così
rischi di spezzare l'atmosfera natalizia.!
Il Natale dovrebbe essere trascorso insieme alla
famiglia, perciò che ci fa Hannibal a casa nostra? Non
è che i suoi
parenti non l'hanno invitato a causa di quel sorriso orrido?
Ding dong
Oh, queste dovrebbero essere le mie care ziette
Or dunque, ora siamo tutti riuniti al
tavolo che ho
apparecchiato personalmente.
Ho tirato fuori dal cassetto una tavaglia bianca
decorata con eleganti ricami dorati, piatti di porcellane e calici di
cristallo. Con il permesso di Levi, ho potuto mettere le posate
d'argento, che classe ragazzi. Tutti mi hanno fatto i complimenti per
questa scelta stilistica, tranne Annie, ma non c'è nulla di
personale. Zia Annie non parla mai, raramente apre bocca, anche la
sua compagna Mikasa è silenziosa. Lei è la
sorella addottiva di
Eren, quindi mia zia.
Ora guardo zia Mikasa, il mio così
detto "punto di riferimento femminile", anche se credo sia molto
più
maschile di papà e di molti altri uomini. Non indossa mai
gonne, non
si trucca, e non si preoccupa mai del suo aspetto; non l'ho mai vista
specchiarsi con fare lusinghiero. Nonostante tutto questo
menefreghismo è bellissima! Molto più bella della
sua compagna
Annie, non che sia un cesso, però tra le due non
c'è alcun paragona
anche se insieme sono perfette: silenziose e burbere. Ho visto queste
due allenarsi insieme in palestra e posso dire che fanno paura,
mollano calci e pugni talmente potenti che persino gli uomini che
praticano il bodybuilding le guardano con un certo timore.
Mikasa dovrebbe essere il mio punto di riferimento
femminile, ma credo che i miei genitori abbiano sbagliato. Mi viene
in mente quella volta in cui ebbi veramente bisogno di una donna
…
Pigramente
posai le chiappe sulla tavola del gabinetto, annoiata espletai i miei
bisogni fisici. Avevo bevuto una tazza di the in pochi minuti,
perciò
dovevo espellere una generosa quantità di liquidi.
Quando
finalmente terminai la lunga pisciata, presi un pezzo di carta
igienica, mi pulii ed ero pronta a gettarlo nella buchetta del
gabinetto, ma il mio gesto si arresttò. Tirai verso l'alto
il pezzo
di carta ed era rosso, era sangue.
Feci
l'unica cosa che mi venne in mente
<<
PAPA'! PAPA' >> urlai a scquarciagola
<<
Che c'è Sylvia? >> la sua voce era allarmata,
eppure non
spalancò la porta per una questione di pudore, voleva
rispettare la
mia intimità vista la fase adolescenziale in cui ero
entrata. Ora
apprezzo quella gentilezza riservata nei miei confronti, ma in quel
momento non me ne poteva fregare un bel niente.
<<
Papà, entra cazzo! >>
La
porta si spalancò in modo talmente energico che la maniglia
sbattè
contro la parete.
Corse
verso di me, ma prima di lui furono i suoi occhioni sbarrati a
raggiungermi. Non ci fu bisogno di dire niente, quando gli smeraldi
si discostarono dal mio volto per posarsi sul pezzo di carta igenica
insaguinato, sbiancò. Il volto bronzeo assunse una
tonalità
grigiastra e rimase lì impalato come a riflettere sul da
farsi.
Non
ne comprendevo il motivo: stavo sanguinando, dovevo correre
all'ospedale!
<<
E' uscito dal davanti o dal di dietro? >>
Lo
guardai e sentii la mascella distaccarsi dal cranio: come diamine
potevo saperlo, non è che quando una si spazza in quella
zona controlla
accuratamente il movimento della mano! Rimasi talmente basita che non
risposi, allora papà si chinò.
<<
Ti fa male da qualche parte? >>la voce pareva
calma, eppure i suoi
occhi tremavano dal gran che erano lucidi.
<<
Senti dolore in questa zona >> pose la mano sulla mia
pancia
ricoperta da una grande felpa scura
<<
No >>
Papà
sembrò rasserenarsi in qualche modo e così si
alzò sulle proprie
gambe.
<<
Sylvia non disperarti, arrivo subito >> si
dileguò dalla vista
chiudendo l'uscio dietro di sé.
Passarono
una decina di minuti di pura angoscia che quando sentii la porta
dell'uscio strisciare rizzai le orecchie nella speranza di vedere
papà, invece vidi Mikasa. Serrai immediatamente le cosce ma
quest'ultima se ne sbatté altamente e si avvicinò
per pararsi di
fronte a me.
Mi
guardava dall'alto in basso con quel leggero cipiglio e avrei tanto
voluto che se ne andasse.
Dalla
sacca che teneva appesa sulla spalla estrae piccolo pezzo di plastica
rettangolare e un paio di mutande biache.
<<
Osserva attentamente. >> mi disse e io obbedii anche se
con una
certa criticicà la osservai: le dita veloci scartarono il
piccolo
pacchetto violaceo per rivelare un pannolino che
incastrò
all'interno della mutanda. Quando finì me le
allungò per
dichiarare:<< hai le mestruazioni >>
<<
Che? >> non ero così svampita, sapevo che cosa
erano e che un
giorno le avrei avute anche io, però allora avevo solamente
dodici
anni e speravo di avere ancora del tempo prima di dover affrontare
quella scocciatura.
<<
Sì, ogni mese giungeranno e ti faranno un male cane, ma non
ti
preoccupare: esistono gli anti-infiammatori >>
Con
questa rivelazione uscì dal bagno e io rimasi lì
allibita.
No, non è stata di grande aiuto,
alle conclusione
fornite dalla donna ci potevo arrivare anche io, forse anche
papà.
Ora non ha importanza, mi scoccia solamente il fatto che ogni
qualvolta che c'è un “problema
femminile”, papà chiama
l'infermiera Mikasa, grazie al cielo non chiama Annie, o cristo santo
no! Pare una mummia imbalsamata persino adesso sta zitta con gli
occhi sul piatto. Come si può parlare di tali questioni con
una
donna del genere? Mi vengono i brividi … quasi qausi
preferirei
parlare di mestruazioni con Hannibal piuttosto che con la bionda,
almeno lui fingerebbe interesse.
E' calato uno strano silenzio, fino ad ora ha parlato
Erwin, ma non l'ho ascoltato, cosa può mai dire
d'interessante
Hannibal?
Ora c'è una atmosfera tirata, e capisco il motivo: Levi
e Mikasa si stanno guardando in cagnesco. Fin dall'alba dei tempi tra
questi due è presente un certo astio, il motivo mi sfugge,
però è
così.
Lo dimostrano persino le foto di quando i miei genitori
erano giovani: mi ricordo d'una foto di gruppo, in cui c'erano Annie,
papà, Levi e Mikasa. Quest'ultimi non guardano l'obbiettivo,
ma si
scrutano con fare provocatorio. Ogni volta che si incontrano si
pizzicano a vicenda con strane frecciatine acide che fanno sempre
strabuzzare gli occhi di chi li ascolta. Non litigano nel senso che
non alzano la voce, però l'aria greve è sempre
palpabile come ora,
ho persino paura a movimentare troppo la forchetta: magari il rumre
agita le due bestie assetate di sangue.
Mikasa appoggia la posata sul piatto e porta alla bocca
il tovagliolo posto sulle ginocchia.
<< Questo arrosto è troppo secco
>> la sua
voce è forte e decisa, il commento è chiaramente
indirizzato a Levi
visto che le pupille scure sono fisse su di lui
<< Beh, tu avresti fatto di meglio? >> Levi
lo dice con calma, ma so che non lo è
<< Non so cucinare però ci vuole poco impegno
per
fare meglio di così >> riprende la forchetta
in mano per
pugnalare il pezzo di carne intinto nella salsa.
<< Oh beh, allora la prossima volta verremo da te
a consumare la cena >>
<< Non accetti le critiche, che uomo permaloso
>>
<< Non accetto le critiche ingiustificate >>
Cala l'ennesimo silenzio, fra poco si azzanneranno, me lo
sento.
Chi vincerà? Li ho visti allenarsi in palestra e onestamente
non so chi è il più abile. Entrambi sono veloci e
sferrano pugni e
calci potenti e fulminei, chissà se un giorno
riuscirò a essere
letale come loro ...
<< Beh, a me non sembra così male …
>>
Hannibal spezza il silenzio pesante con questa dichiarazione.
<< Sì, è mangiabile
>> oh, Annie ha
parlato, si è unita alla conversazione, questo sì
che è un
miracolo di Natale!
Nonostante le rassicurazione i due continuano a
guardarsi in cagnesco. Gli occhi di Levi sono due fessure strette,
invece il volto di Mikasa è costretto in un grugnito.
Papà altalena
uno sguardo nervoso tra sua sorella e suo marito, credo che nella sua
testa stia passando questa frase: fra poco questi due si
scannano. Condivido il tuo pensiero
Una mano potente batte sul piatto e tutte le stoviglie
tremano
<< Apriamo i regali, giusto Sylvia? >>
papà
mi rivolge uno sguardo quasi disperato, non vuole che il soggiorno si
trasformi una scena del crimine. Va bene, ti aiuterò
<< Sì, non vedo l'ora. >>
dichiaro
sforzando un sorriso. Non siamo ancora arrivati al dessert
però
apriamo i regali, solo nella mia famiglia può accadere una
cosa del
genere.
Ho perso dieci minuti nello scartare i miei
doni.
Mikasa
e Annie mi hanno regalato un abbonamento trimestrale per la palestra.
Bah, anche a Natale mi ricordano che non sono altro che un budino
privo di muscoli, comunque sia ho sorriso e ringraziato, non potevo
aspettarmi di meglio da parte loro.
Poi il computer, ok fantastico! Papà e Levi mi hanno
comprato proprio il portatile che volevo, l'ennesima dimostrazione
che la mia tecnica non sbaglia mai.
Il regalo di Hannibal mi ha sorpreso parecchio: mi ha
regalato uno stereo e due grandi cuffie. Come ha capito che mi
servivano? Come sei venuto a sapere che quando i miei genitori si
cimentano nel coito, sono talmente rumorosi che mi sono comprata dei
tappi per le orecchie?
Comunque sia hai acquistato un punto, cercherò di
chiamarti Erwin d'ora in poi, anche se non sarà facile.
Gli adulti non si fanno regali, si sono imposti questa
regola, magari per ridurre lo stress da shopping natalizio e fanno
bene: girare tra i negozi durante questo periodo dell'anno è
un
incubo.
Ora tocca a Levi, è rimasto solamente il mio pacchetto
avvolto da carta argentea. Ho evitato sgargianti carte colorate e
fluorescenti, non penso proprio che avrebbe gradito, comunque sia
spero di poter strappare dalle sue labbra un
“bello”, oppure “
wow”
Papà appoggia il pacchetto argenteo sulle sue ginocchia
e si avvicina al suo orecchio.
<< Il mio lo devi aprire in camera da letto
>>
lo sussurra forse non voleva farsi sentire, peccato che ho udito
tutto.
Levi emana un sorrisetto tirato in segno approvativo. Mi
sa che stasera mi addormenterò con le cuffie in testa.
Ora tocca al mio regalo, brrr … che ansia!
<< Questo è da parte di Sylvia
>> papà lo
dichiara con un sorriso splendente, ma c'è poco da ridere.
Per
trovarlo ho girato in lungo e in largo e alla fine non ne sono tanto
convinta ...
Le dita sottili lo scartano con una tale
lentezza … diamine, strappa tutto per favore!
Finalmente l'incarto va via, è rimasta solamente la
scatola di legno. Con una lentezza spassionata la apre e afferra il
manico di mogano per innalzare la lama che brilla sotto la luce del
lampadario.
È d'argento e credo che non sia fatto per combattere,
è un'arma ornamentale, infatti sulla lama in corsivo
è inciso il nome
Rivaille.
Lo studia e non capisco se gli piace o meno, boh, magari
gli fa cagare e non so cosa dire, sei un uomo incontentabile!
<< Niente male >>
E vaffanculo! Davvero, mi viene da dire però evito.
Ci ho sperato ma so che dalla sua bocca non uscirà mai
e dico MAI un complimento migliore di questo. Se mai un giorno avessi
un figlio, sono certa che uscendo dalla sala parto con il
bimbo
tra le braccia, lui assottiglierà le palpebre per commentare:“uhm
… non male”. Magari allora il suo tono
assumerà una incrinatura
leggermente entusiasta, però sono certa che usciranno queste
parole.
Ma che caz … cosa diavolo vado a pensare? Non so nemmeno
cosa
mangerò domani e io vado in là con la testa in un
ipotetico futuro
troppo lontano.
Dopo il dessert gli ospiti hanno levato le
tende, tanto
meglio, peccato che nessuno si è offerto di pulire, che
strazio.
Papà sta spazzando la sala da pranzo, invece io sono
in cucina a pulire i fornetti con lo sgrassatore. Certo che sono
belli sporchi, porca miseria! Scommetto che è stato
papà a friggere
il baccalà, Levi non avrebbe mai lasciato tutto questo olio
incrostato.
Levi invece è a due passi di distanza, affonda le mani
agguantate all'interno del lavandino per passare minuziosamente la
spugna lungo i piatti di porcellana.
<< Mocciosetta, prendi il burrazzo e asciuga i
piatti >> agli ordini, sempre meglio che scrostare questo
schifo. Abbandono la postazione per mettermi al suo fianco. Mi
allunga il piatto e il lavoro comincia, bado bene a non sgocciolare
sul pavimento
<< Ti è piaciuto il computer? >>
<< Sì >> sai, è
quello che ti h mostrato
sul catalogo, quindi …
<< Bene >>
<< Il pugnale ti è piaciuto? >>
cazzo
perchè l'ho domandato?! Non voglio sentire la
verità, accidenti,
meglio chinare la testa sul piatto e stroinarlo affannosamente,
meglio concentrarsi sulle goccie d'acqua piuttosto che sullo sguardo
di Levi.
<< Sì, l'ho apprezzato >>
wow, non mi aspettavo questa dichiarazione, insomma,
abbiamo fatto un salto qualitativo! Da un semplice “non
male”
siamo passati a un “apprezzo”...
Alzo la coda dell'occhio per vedere il suo viso, ma non
mi guarda, è troppo concentrato a sgrassare i piatti per
rivolgermi
una occhiata. Non importa, perchè oggi abbiamo fatto un
grande
progresso. A piccoli passi, magari un giorno lo stupirò
talmente
tanto che dirà” fantastico” oppure
“bello”.
Mi sono lavata i denti e sono pronta per
andare a letto,
che giornataccia! Tra le pulizie e lo stress dei parenti, diavolo che
rottura! Dovrebbero abolire il Natale, non capisco cosa c'è
di
emozionante in questa festa: pulizie, stress, litigate tra parenti,
come può essere un giorno gioioso? Dannati spot
pubblicitari, sai
che dovrei fare? Quando sarò maggiorenne
compilerò una petizione e
la farò firmare al vicinato in modo tale da abolire la
festività,
almeno a livello locale. Quante firme serviranno? Credo cinquecento,
non so, devo documentarmi, magari chiederò ad Hanji, quella
sa
tutto.
Ci penserò a tempo debito, ora percorro il corridoio
pronta per infossarmi tra le coperte, passo di fronte alla camera dei
miei, la porta è chiusa ma mi fermo, ho sentito uno strano
rumore:
pareva un tintinnio metallico. Mi fermo e blocco il respiro per
percepire al meglio il suono.
Una risata flebile, questa è di papà.
<< Non male >> questa invece è
la voce di
Levi, chiara e decisa. E poi sento rumorini vocali strani, soffocati
… via!
Ho capito, credo che Levi stia scartando il suo regalo
di compleanno.
Stanotte mi addormenterò con la musica nelle orecchie.
Grazie hannib … volevo dire Erwin!
. *** .
Angolo ringraziamenti:
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto e lo dedico a voi che continuate a
leggere questa storia, a coloro che l'hanno inserita tra le preferite
o le seguite e soprattutto a tutte voi che spendete qualche minuto
per esprimere la vostra opinione( mi rendete molto felice:D)
Dedico
un grazie particolare a Zunika, che mi ha fatto un bellissimo regalo
di Natale: il ritratto di Sylvia (ecco qua il link:
http://zunikainwonderland.deviantart.com/art/Sylvia-579132769?ga_submit_new=10%253A1450641974
). E' perfetta <3
Ok, ora vi lascio andare e vi auguro un gioioso Natale.
Un abbraccio <3
Mistiy
P.s. Stasera parto e tornerò a gennaio, purtroppo dovrò lasciare il computer a casa perciò risponderò alle recensioni appena torno( se ci sarannoXD)