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Autore: Angel27    26/12/2015    2 recensioni
Cosa accadrebbe se Loki si presentasse dal nulla, indispettito da una vostra fanfiction che forse non si è svolta proprio come lui desiderava, promettendo vendetta? Riuscireste a dormire tranquilli sapendo di avere contro il temibile dio degli inganni?
Scoprite con me come sopravvivere all'ira funesta di un dio ed ai suoi scherzi malefici.
Siete pronti? Io no!
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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REGOLA NUMERO UNO
MAI IGNORARE IL DIO DEGLI INGANNI!

Ciao a tutti sono felice di rivedervi, insomma nel primo capitolo avete visto la prima apparizione del nostro romp... ehm volevo dire adorabile dio degli Inganni.
Oggi desidero illustrarvi la prima regola per sopravvivere alla furia di un dio, o meglio di Loki: mai ignorare il dio degli inganni. Credetemi meglio osannarlo, sfidarlo, ma ignorarlo può causare più rogne di quanto pensiate. Come l'ho scoperto? Vedrete...
Inoltre mi ha lasciata con una promessa e non ho la minima intenzione di mantenerla.


“Tornerò."
"Non credo proprio!"
"Sarai tu a chiamarmi."
"Non ci sperare."
È da un'ora che quelle parole mi rimbombano nella testa, mi sono svegliata pensando a lui. Avevo smesso di credere che l'incontro col dio fosse stato un sogno esattamente nel momento in cui mi aveva toccata. Eppure è tutto così irreale...oh INSOMMA adesso basta!
Mi alzo dal letto diretta al piano inferiore della casa, si vivo in una piccola villetta la condivido con la mia famiglia, mi siedo al tavolo pronta per la colazione.
Mamma parla ed io vedo solo le labbra muoversi, nella mente si disegnano chiari i lineamenti del suo viso: i capelli corvini, gli occhi smeraldo, la pelle diafana e le labbra incurvate in un sorriso beffardo, quasi mi sembra di averlo dinanzi.
“Loki...” sgrano gli occhi stupita delle mie stesse parole.
“Cosa hai detto tesoro?” chiede mia madre interrompendo il suo discorso mentre si versa il caffè.
“Niente...mamma ora andrei eh ho tanto da fare ci vediamo più tardi.” Rispondo correndo al piano di sopra.
Mi vesto alla velocità della luce, mentre una vocina mi tormenta ‘Loki, Loki’ O MA INSOMMA!
“Non ho intenzione di pronunciare ancora il suo nome chiaro?!” grido stufa.
Lo so che un classico, ma la scena è davvero da film mio padre entra in camera sembra preoccupato e non ha tutti i torti sono sicura che entro stasera mi porteranno dallo psicologo.
“Tutto bene tesoro?” chiede.
“Si papà scusa se ho gridato ero al telefono con Giada, sai quando si parla di ragazzi...” Rispondo facendogli l’occhiolino, mi sorride e saluta con un bacio sulla fronte prima di lasciare la stanza.
Esco salutando mia madre che mi ricorda che nel pomeriggio dovrà rientrare a lavoro, l’idea che dovrò passare la serata a casa da sola mi raggela, dopotutto è quasi Natale sarebbe bello passare un po’ più di tempo a ridere e scherzare con i miei, ma sorrido mettendo le chiavi di casa in borsa. Cosa vado a fare di bello?
Una passeggiata e…la spesa. Si, invece di andare in giro a socializzare ho già in progetto di passare la serata a preparare biscotti, bere cioccolata calda e leggere il libro che comprerò tra esattamente quindici minuti.
Esco di casa e quel tarlo torna a perseguitarmi, l'ho chiamato davvero?! Ma per tutti gli dei norreni che cavolo mi è preso!!!
Vado per un secondo nel panico guardandomi intorno agitata, sospiro vedendo che non c'è nessuno oltre me, continuo a camminare senza dare ulteriore peso a quelle che considero solo suggestioni.
"Sinceramente pensavo che ci avresti impiegato molto più tempo, ma è ovvio che ti ho sopravvalutata." quella voce, non posso crederci.
Mi blocco per dieci secondi, cercando di elaborare una via d'uscita...TROVATA!
Riprendo a camminare tranquilla senza voltarmi prendo il cellulare e rispondo ad alcuni messaggi come se nulla fosse. Non lo sento più ma so che è ancora alle mie spalle tenta di farmi cedere così, ma si sbaglia di grosso questa partita la vincerò io.
Sento il cellulare vibrare e scorro il dito sullo schermo dello smartphone per rispondere.
"Ciao tesoro! Ma certo ci vediamo per fare i regali di Natale. Si, anche io sono emozionata, amo il Natale! Va bene allora ci vediamo lì. Ok un abbraccio." riattacco e mi rendo conto di essere finalmente arrivata davanti la libreria.
Poso il cellulare ed entro sorridente non esiste un posto più bello, inspiro a pieni polmoni il profumo dei libri che invade questo luogo. Loki ancora mi segue e so già che sta sorridendo beffardo, ma faccio finta di nulla e mi dirigo al bancone dove il commesso pigramente sfoglia il libro de Il Signore degli Anelli.
"Buongiorno." dico sorridendo divertita, so che non mi ha riconosciuta è troppo impegnato a leggere.
"Buongiorno deside...Chiara! Sei tu, scusa ero assorto." risponde sorridente alzando la testa dall'enorme tomo.
"Oh immagino! L'effetto che hanno su di te i libri di Tolkien non si possa descrivere, ma è ben visibile sul tuo viso, Dani." continuo comprensiva e lui annuisce.
Daniel è un ragazzo di venticinque anni lavora qui da tre circa: è alto e di corporatura snella, i capelli castano chiaro leggermente lunghi, occhi castani tendenti al verde e due occhiaie nascoste dagli occhiali con montatura leggera in oro.
"E tu? Sono curioso. Chi è il fortunato oggi?" chiede sorridendo furbo.
"Un libro che mi affascina ed interessa tanto quanto il suo protagonista.- rispondo e con la coda dell'occhio mi rendo conto di aver attirato l'attenzione del dio- Il Canto del ribelle di Harris." rispondo immaginando già la faccia compiaciuta di Loki.
"Ottima scelta, ho letto la trama sembra interessante e...aspetta hai detto che ti affascina il protagonista...cioè Loki?" chiede strabbuzzando gli occhi.
"Esatto. Amo i suoi intrighi non per nulla è il protagonista di tutte le mie fanfic." Rispondo fiera ricordando i miei scritti.
"Non posso crederci, non può piacerti un tipo così, a me pare un pazzo svitato!-ridacchio pensando alla faccia di Loki- Fa tanta fatica, ingannando e mentendo, per ritrovarsi poi a scavare la sua stessa tomba...non ha molto senso." Continua imperterrito, credo che Loki fosse sul punto di staccargli la testa.
"È per questo che leggerò questo libro, qui potrebbe dirci qualcosa in più su di lui." Rispondo facendogli l'occhiolino ed evitandogli una morte lenta e dolorosa.
Dopo aver pagato esco dalla libreria diretta al supermercato, vorrei sfogliare il mio nuovo amore, ma preferisco godermelo a casa con calma.
"Buongiorno" saluto entrando nel negozio.
"Buongiorno" risponde affabile la signora.
Comincio a girare per gli scaffali portandomi dietro il carrello che fa un casino infernale, ma perché non usano un po' d'olio per queste ruote?
Loki penso che si sia stancato di essere ignorato perché ora mi sta di fronte studiando ogni movimento, non mi stacca gli occhi di dosso nemmeno per un secondo e il nervosismo cresce. Non cederò ho deciso di non rivolgergli la parola e così farò!
Mi dirigo al bancone dei salumi e del pane dove c'è un discreto numero di persone a fare la fila, così prendo il numerino e aspetto il mio turno.
Decido nell'attesa di spostarmi al settore vicino, quello dei vini, sughi, marmellate e sottaceti. Ora mentre Loki continua a farmi la radiografia mi abbasso due, ma dico due, secondi per prendere un barattolo e quando rialzo lo sguardo vedo il dio con due bottiglie di vino in mano, un sorriso maligno a dipingergli il volto. Osservo l'etichetta entrambe venivano ben cinquanta euro, un'orrenda sensazione mi assale.
Vedo le sue mani che si aprono lasciando cadere le due bottiglie, istintivamente grido un "NO!" che riecheggia per l'intero supermercato, porto le mani al viso ma non sento nessun rumore, quando ritraggo le mani Loki mi guarda sogghignando beffardo e divertito assieme a tutta la clientela del negozio che mi fissa allibita. Era solo una stramaledetta illusione, quel brutto figlio di un pentapalmo mi ha preso in giro. Mi limito a sorridere ingenuamente, mentre con sguardo truce cerco ti far sparire il sogghigno sulle labbra di quel maledetto.
Dopo aver pagato ed essermi scusata esco dal supermercato in fretta, meglio tornare a casa prima di fare altre figuracce.
"Piaciuto lo scherzetto?" chiede camminandomi di fianco.
Mi ostino al silenzio, non sarà una brutta figura a farmi cedere.
"Bene a quanto vedo non ti è bastata la lezione." sibila malefico.

Rientro a casa e Loki sembra sparito, sistemo la spesa in cucina e mi dirigo in camera. Dopo una figuraccia così cosa c'è di meglio di una buona lettura? Mi stendo sul morbido letto a pancia sotto, prendo il libro e inizio a divorare le pagine una dopo l'altra e quando comincio a sentire gli occhi bruciare e la schiena dolere alzo la testa dal tomo e guardo l'orologio. Sono le 11:40 decido di interrompere la lettura e di prepararmi un bel bagno caldo nell'attesa che il pranzo sia pronto.
Preparo la vasca d'acqua bollente riempiendola di sapone all'aroma di cacao e mentre si riempie osservo la mia immagine allo specchio: Il fisico non troppo magro né troppo grasso, i lunghi e scalati capelli castano ramati che incorniciano il volto, gli occhi da cerbiatta (come tutti mi dicono) verdi con leggere sfumature marroni, che risaltano alla luce del sole che filtra attraverso le tende bianche del bagno. Dopo essermi spogliata mi lascio avvolgere dal dolce calore dell'acqua bollente e dal profumo inebriante del cacao.
Chiudo gli occhi e comincio a canticchiare:
"I'm tired of being what you want me to be
Feeling so faithless, lost under the surface
Don't know what you're expecting of me
Put under the pressure of walking in your shoes
Every step that I take is another mistake to you
I've become so numb
I can't feel you there
Become so tired
So much more aware
I'm becoming this
All I want to do
Is be more like me
And be less like you
Can't you see that you're smothering me
Holding too tightly, afraid to lose control
Cause everything that you thought I would be
Has fallen apart right in front of you"
"È così dunque..." apro gli occhi di scatto spaventata smettendo di cantare.
"N...non puoi stare qui! I...io..." balbetto imbarazzata e ringrazio il cielo che c'è parecchia schiuma a nascondere il mio corpo nudo.
Loki è proprio di fronte a me in fondo al bagno, poggiato alla parete e vestito, so che vi stupirà, informale: una maglia verde che morbida e leggermente larga scende fino ai fianchi e un pantalone decisamente attillato e nero, riguardo i piedi...beh è scalzo e non mi sorprende poi tanto.
"Rispondi è davvero ciò che pensi?" continua senza badare al fatto che sono nuda dentro una casca da bagno.
"È solo una canzone!" mi giustifico irritata, ma sapevo che non era proprio così una parte di me la stava dedicando proprio a lui.
"Non mentirmi...-sussurra avvicinandosi pericolosamente alla vasca...a me- sai che è inutile." conclude giocando con la schiuma ai miei piedi.
Avvampo per l'imbarazzo, afferro l'asciugamano poggiata sullo sgabellino al mio fianco e balzo fuori dalla vasca, ma ovviamente il mio essere maldestra, come sempre, ha la meglio e non considero che la vasca è particolarmente scivolosa, difatti perdo l'equilibrio con un piede sul tappetino e l'altro nella vasca. Loki sorprendentemente mi afferra giusto in tempo, evitandomi una bella caduta sul pavimento in marmo. Mi raddrizzo imbarazzata stringendomi nell'enorme asciugamano smeraldo e fissandomi le dita dei piedi imbarazzata. Sento la caviglia dolere, devo essermi presa una bella storta, ma che genio che sono!
"Nessuna donna ad Asgard osa mostrare tanto del suo corpo ad un uomo che non sia il marito." sussurra poggiando due dita sotto il mento e costringendomi a guardarlo negli occhi, avvampo se è possibile ancora di più.
"Ma qui non siamo ad Asgard e poi sei tu ad essere entrato senza invito nel mio bagno." lo riprendo.
"Si, ma mi hai rivolto la parola dunque ogni tuo tentativo di ignorarmi è stato vano." conclude sogghignando.
"Potrai aver vinto questa battaglia, ma la guerra non è ancora finita." rispondo.
Vorrei mandarlo a quel paese nel peggior modo possibile, ma mi limito ad allontanarmi da lui sbattendo la porta del bagno.

Tempo dieci secondi ed ero pronta per il pranzo, al richiamo di mia madre volo al piano di sotto avevo una fame tremenda.
"Allora madre! Cosa hai cucinato di buono?" chiedo solare mentre sistemo la tavola.
"Pasta al forno!" risponde.
"Va bene oggi posso darti 10 e lode." affermo alzando un pollice in segno di approvazione.
"Buon appetito." dice sedendosi alla tavola imbandita.
"Si buon appetito..." sento la voce di Loki, mi guardo intorno ma non lo vedo.
"Tutto bene tesoro?" chiede mia madre vedendomi distratta.
"Si solo una mosca fastidiosa." rispondo tranquilla riprendendo il pranzo.
Tempo due minuti e il telefono di casa squilla, mi alzo correndo a rispondere.
"Pronto?" domando.
"Buongiorno siamo della compagnia telefonica...." bastano queste parole e già comprendo che è l'ennesima offerta telefonica.
"Ma veramente a noi non..." cerco invano di chiudere la chiamata.
"No, ma lei signorina non sa che le nostre offerte sono vantaggiosissime abbiamo..." comincia a sparare a raffica tremila promozioni di cui non capisco un h, ma tanto parla a macchinetta che non riesco a fermarla.
"Tesoro ma chi è?" chiede mia madre giustamente dopo venti minuti buoni.
"Mi dispiace ma non ci interessa!" e chiudo la chiamata con la donna che ancora non finiva di parlare.
"Era un'offerta telefonica non riuscivo a riattaccare." rispondo con uno sbuffo la pasta si è fatta gelida.
Riprendo a mangiare e di nuovo il telefono squilla, sto per alzarmi ma mia madre mi precede dandomi il tempo di mangiare almeno due bocconi di fila.
"Tesoro è per te!" mi chiama.
E ti pareva! Mi alzo dicendo addio al mio pranzo e andando a rispondere.
"Si?" Chiedo prendendo la cornetta.
"Allora il tuo piano come procede? Da uno a dieci ti darei un due, e già sono stato magnanimo credimi." la voce divertita di Loki mi urta non poco, chiudo la chiamata sbattendo la cornetta.
"Chi era tesoro?" chiede curiosa.
"Oh nessuno d'importante." rispondo indifferente finendo il mio pasto.
'Non puoi ignorarmi!' mi sussurra all'orecchio mentre continuo a conversare con mia madre.
'Non ce la farai' continua, cerco di concentrarmi sulla voce di mia madre il più possibile.
'Pensi davvero che basterà per farmi sparire?' insiste.
Oramai vedo solo le labbra che si muovono, sono ben consapevole che mia madre non può vedere Loki, dunque mi prenderebbe per una pazza se adesso mi alzassi e lo prendessi per il collo.
'Siamo violente eh....mi piace.' no questo è troppo.
Mi alzo di scatto dalla tavola sotto lo sguardo sconcertato di mia madre.
"Mamma lo sai che ti voglio un mondo di bene e ciò che mi stavi raccontando mi interessa moltissimo ma mi sono appena ricordata di un impegno urgente per cui perdonami, ma devo andare questa sera a cena con calma mi dirai." Dico sbrigativa e dispiaciuta per l’ennesima interruzione.
"Va...va bene." risponde mentre filo al piano di sopra di corsa.
"Senti un po'. La vuoi finire con questi mezzucci da scuole elementari? Mi aspettavo di più dal signore delle malefatte!" dico a mo' di sfida ed eccolo che mi si materializza dinanzi.
"Ma davvero? Desideri vedere la mia parte peggiore...e sia! Sono certo che adorerò udire le tue grida disperate e le preghiere per farmi smettere." risponde con un sorriso maligno che non mi piace affatto.
“Non ci sperare.” Ribatto decisa.

Sappiate che ho sempre temuto quegli animali striscianti che tutti chiamano s...s...vedete non riesco nemmeno a dire il nome quindi ringraziate quel dio dei miei stivali che mi ha fatto prendere un infarto!
Andrò direttamente alla scena del delitto, perché non mi va di pensare a serpenti e descriverne colori e particolarità, ok? Perdonatemi ma ricordare quella scena ancora mi turba.

“Loki smettila! Fallo sparire! Loki! Ti prego!” supplico appiattendomi alla parete e, mentre lui continua a ghignare beffardo, sento la paura farmi perdere la ragione.
Lo volevo ignorare, ma non era il caso di arrivare a tanto per farmi cedere bastava anche meno come avrete notato.
“Loki, per favore!” grido mentre il rettile enorme mi si avvicina pericolosamente.
“Non dirmi che hai veramente paura?” riprese maligno.
Non riesco più a parlare sento il cuore battere furioso nel petto, la bocca si apre e chiude in cerca d'aria, ma la trachea sembra serrata, mi piego in due tenendomi la gola cado in ginocchio le lacrime rigano le guance e tutto si fa sfocato.
Sento una voce insistente che mi chiama, desidero solo lasciarmi andare e dormire sono così stanca, non l'ascolto chiudo gli occhi e mi lascio andare cullata dall'oblio.
"Stupida umana!" gridò Loki preso da lieve preoccupazione.
"Svegliati!" ma la ragazza non accennava a dar segni di vita.
"Non può fare sul serio..." mugugnò tra sé e sé.
Il serpente era sparito nel nulla così come era apparso, prese la ragazza tra le braccia e l'adagiò sul letto.
"Svegliati vulvetta lamentosa." ordinò poggiandole una mano sul petto.
Sento di nuovo quella voce...mi ordina di svegliarmi, riapro gli occhi leggermente stordita mentre ciò che pochi minuti fa è accaduto mi torna in mente, balzo a sedere sul letto spaventata.
"Finalmente.-vedo Loki guardarmi con aria scocciata, poggiato di schiena alla scrivania- Tante storie per un innocuo boa." Sbuffa con un cenno di derisione.
'Un innocuo...' Penso aggrottando le sopracciglia.
Scatto in piedi, mi avvicino furente e senza pensare gli mollo un ceffone che riecheggia qualche secondo per la casa vuota. Il dio si porta sconcertato la mano alla gota arrossata, i suoi occhi sembrano ardere come fiamme smeraldine. Capisco di aver fatto una cavolata, ma non faccio in tempo ad indietreggiare di un passo che già mi ha preso per la gola e sbattuta contro la parete, gemo per il dolore ma non abbandono il suo sguardo, sfidandolo.
"Non sei molto astuta umana, metterti contro il dio degli inganni ancora...la pagherai." Sibila minaccioso.
"Ciao tesoro!" La voce di mia madre e il rumore della porta d’ingresso che si apre mi salva, almeno così pensavo.
Loki sorride maligno ed io intuisco purtroppo ciò che vuol fare, accenna ad abbandonare la camera ma lo precedo chiudendolo dentro ovviamente ogni sforzo è vano.
Mia madre sale e mi trova a discutere con un tipo di 1,87 circa, moro e aitante diciamo che i suoi primi pensieri non sono proprio rosei e casti, grazie al cielo era almeno vestito normale (una cosa in meno da spiegare).
Difatti parlo prima che lei possa fare una qualsiasi domanda inappropriata, che darebbe possibilità a Loki di raccontare tante di quelle fandonie da farmi rimanere chiusa in casa fino ai miei quarant’anni.
"Mamma lui è..." inizio incerta.
"Loki."continua lui baciandole la mano da bravo nobiluomo, peccato che sia tutta scena.
"Si, i suoi genitori vengono dalla Norvegia e sono amanti della mitologia, infatti suo fratello si chiama Thor." spiego vedendo la faccia di mia madre leggermente sconcertata.
"Che bizzarro si chiama come quel personaggio che ti piace tanto...vero, proprio Loki? No?--vani i miei tentativi di chiudere il discorso imbarazzante, mia madre è cieca ad ogni mio segnale di tacere- Sai diceva in continuazione che voleva un suo poster, poi la collana e alla fine voleva farci anche un cosplay." Continua, con un sorrisetto di scherno irritante, rivolta al dio.
Ecco la mia reputazione rovinata, ora si che Loki mi prenderà in giro a vita, già mi guarda con un ghigno compiaciuto. I suoi occhi sembrano dire: "sapevo che la tua era tutta una farsa...sei mia!"
Ok, non sono i suoi occhi ho sentito davvero la sua voce nella mia testa.
Quando mia madre ci lascia (sotto mie minacce), completamente soggiogata dal fascino e dalle lusinghe del dio, torno alla mia camera seguita a ruota dal medesimo intruso, sta per parlare, quindi lo fermo con un gesto della mano e lo supero, uscendo nuovamente dalla stanza.
Salgo le scale, so che mi sta seguendo ma non m’importa, fino al tetto dove apro una porticina e sbuco su un piccolo balconcino senza ringhiere, lo scavalco e mi aggrappo sulle tegole come una scimmia.
Sono le sei circa, eppure già si vedono le stelle, ho voglia di starmene un po' da sola, so che c'è Loki ma se si azzarda a rompere ancora lo butto di sotto facendogli rivivere il lancio dal Bifröst.
Mi guardo intorno non lo vedo, sarà rimasto sul balconcino per fatti suoi, meglio così.
Chiudo gli occhi ed ispiro a pieni polmoni l'aria gelida della sera, qui non ci sono macchine che passano in continuazione è un paesino isolato quanto basta per godersi un minimo di pace. Riapro gli occhi ed eccole luminose e bellissime, le principesse della volta celeste, che riempiono l'infinito con la loro luce argentea...le stelle.
“How can you see into my eyes
like open doors     
Leading you down into my core      
where I've become so numb     
Without a soul
my spirit's sleeping somewhere cold               
until you find it there and lead it back home”
Canticchio mentre comincio a sentire il freddo gelarmi le guance e le mani, ma non voglio rientrare… non ancora.
“Ti ammalerai…” e ti pareva.
“Tu sei l’ultimo che si può preoccupare della mia salute!” ribatto acida lo sento avvicinarsi e sedersi accanto a me.
“Si, non hai tutti i torti. Ma non voglio che muori con una polmonite vorrei ucciderti io, sai altrimenti non sarei qui.” la sua cattiva ironia non mi sfiora nemmeno, sono stanca e sinceramente questa giornata poteva finire molto meglio di così.
“Siamo di cattivo umore eh? Va bene- si rialza e ancora non lo degno di uno sguardo- ma ricorda quando mi chiamerai tornerò” sussurra poggiandomi qualcosa sulle spalle, una coperta credo.
Ciò che segue è un silenzio tombale, rotto solo da qualche rumore lontano che riecheggia nella vallata, se n’è andato pensavo che stare da sola mi avrebbe fatto sentire meglio e invece…
Osservo ciò che mi cinge le spalle non è una coperta, ma la sua felpa nera. Me la infilo avvolgendola intorno al corpo scosso da tremolii, il suo profumo m’invade è dolce ma deciso, delicato e forte, sento anche qualcosa che mi ricorda il cacao. Inspiro ancora quel profumo, ma non fa altro che farmi sentire la sua mancanza, mi alzo di scatto rischiando di farmi un volo di quattro piani.
“Loki! Loki!-lo chiamo sento un senso di nostalgia attanagliarmi lo stomaco- Loki!” grido, il cuore sembra voler uscire dal petto tanto batte forte.
Prendo a camminare su e giù per il tetto come una vagabonda lo cerco ho bisogno di lui non importa se è un bastardo, se mi prende solo in giro: ho bisogno dei suoi occhi, della sua voce, di quei capelli che desidero ardentemente sfiorare, di assaporare quegli abbracci che so mi darebbero alla testa e ho un disperato desiderio di quelle labbra, di saggiarne il sapore che immagino essere dolce e velenoso…so già che sarebbero la mia droga.
“L…Loki…” sussurro sfinita sento la testa pulsare il freddo oramai mi ha avvolta e congelata non sento più le gambe, difatti cedono e rovino sulle tegole. Con gli occhi serrati ignoro il dolore, o il fatto che cadrò da più di 4 metri d’altezza, fa più male sapere che ancora una volta mi ha ingannata.
Sento il mio corpo precipitare nel vuoto, sto cadendo, mi sento afferrare e gemo per il dolore credo di avere lividi e graffi ovunque.
Apro gli occhi indolenzita e capisco che qualcuno mi sta portando in braccio, ma non riesco a mettere a fuoco l’immagine quindi la sua identità resta nell’ombra. Sento i suoi passi rimbombare nella testa, dei quanto fa male! Non sento più il corpo e credo di stare parlando, ma non ho idea di cosa dico. Mi stringo al petto di quello comprendo essere un uomo, sono quasi certa che sia mio padre, deve avermi trovata sul tetto delirante e mi ha recuperata. Lo abbraccio, ha un buon profumo, e mi sento subito meglio il calore del suo corpo sembra far tornare la sensibilità agli arti congelati.
Quando sento la schiena sfiorare qualcosa di morbido, credo sia il materasso, mugugno un “no” e mi aggrappo di più alla fonte di calore che mi ha riportato in casa.
Delicatamente mi prende le mani invitandomi a desistere, faccio la brava e quando sento le coperte avvolgermi cerco di nuovo di aprire gli occhi, la vista pian piano si fa più nitida e intravedo dei capelli corvini.
“L…oki” biascico con lentezza snervante.
“Shhhh-fa poggiandosi un dito sulle labbra rosee- sei mia Chiara, mi appartieni…”
“Non andare!” mi agito mentre lo vedo svanire in un fascio di luce.
“Quando mi chiamerai tornerò da te.”


Cosa volete che dica?! Lo so i miei propositi sono andati a farsi benedire ma dico l’avete visto secondo voi potevo fare finta di nulla? Anche voi avreste ceduto!
Dite che mi sta solo usando per passatempo? Che vuole vendicarsi e il modo migliore  per farlo e farmi morire di solitudine e crepacuore?
Infatti sono gli atti gentili e dolci che temo di più rispetto agli scherzi e alle figuracce.
Ah AIUTO! COSA DEVO FARE? Questo tutorial non procede benissimo! Ma vedrete la prossima volta mi rifarò ho in mente un piano…SARÀ LUI A CADERE QUESTA VOLTA! *sorride malefica*
Ora scappo ho la febbre a quaranta, si per stargli appresso mi sono presa l’influenza…non è proprio vero lo so, ma la colpa è ugualmente sua!


NDA

Salve gente di Midgard!
Primo BUON NATALE A TUTTI VOI!
Secondo, cosa ne dite? Vi piacciono le canzoni? La prima e Numb dei Linkin Park, la seconda Bring me to life Evanescence.
Insomma Loki fa di tutto per farci perdere la testa, ma sarà lui a cadere la prossima volta ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite e seguite è un piacere sapere che la ff vi interessa e piace.
Un grazie speciale a L_A_B_SH sai che le tue recensioni sono sempre bellissime? Spero di non averti deluso in questo capitolo.
E a Ms_Marverl98.
Ancora auguri di buone feste e a presto, la prossima ff che verrà aggiornata è Ice king and Angel queen.
Baci!
Angel27

 

   
 
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