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Autore: Geh__    27/12/2015    2 recensioni
Sono passati 10 anni da quando Jacob e Evie Frye hanno liberato Londra dai Templari e i due gemelli continuano il loro lavoro da Assassini, portando nuove conoscenze. Una di queste è Angel Richardson, una semplice libraia che per loro si potrà rivelare molto più.
Un'aiutante, un'amica, una sorella, un amore.
1888
«Dottore, potrò aver subito un trauma, ma il mio cervello funziona ancora e credetemi so cose su di voi che potrebbero rinchiuderla in prigione a vita. Oh, è paura quella che vedo? Ne avrà ancora di più quando avrà tutta Scotland Yard alle costole se non mi farà uscire.»
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Evie Frye, Jacob Frye, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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«Adesso abbiamo una chiara visione dell'ovvio.»
Sherlock Holmes (film 2009)


Stravolgimenti

* * * 
Ieri sera sono tornata a casa con un gran sorriso sulla faccia, tanto da aver destato anche l'attenzione di mia madre, che da un po’ di tempo ne ha ben poca per noi figli. L'idea di essere entrata nei 'Rooks' e del dover aiutare Jacob e Evie -per qualunque sia la loro missione- in modo da poter diventare detective ha instaurato in me la speranza che cercavo da tanto tempo per sfuggire alla monotonia della mia vita.
                                 La giornata tipo di Angelica Richardson.
Ore 7.00.
Driiiiiiiiin, driiiiiiiiiiiiin.
Il suono della sveglia, una delle cose che odio di più al mondo -dopo la matematica, i ragni e Benjamin Collins, ma di quest'ultimo ne parlerò un'altra volta- sposto le lancette per le 7.15, un altro quarto d'ora di sonno è fondamentale per la mia sopravvivenza alla giornata.
7.15
Driiiiiiiiiiiin, driiiiiiiiin.
Ora sono costretta ad alzarmi, cosa che mi costa altri cinque minuti, resto seduta a fissare il vuoto.
In questi pochi, lunghi minuti i miei pensieri vanno da 'Vorrei piangere' a 'Ma ieri sera ho chiuso bene il negozio? Che mi avranno derubato stanotte?'
7.20
Mia sorella Beatrice è già sveglia da un'ora e viene in camera a darmi il buongiorno.
«Buongiorno, Angel» e mi stampa un bacio sulla guancia. Risponderle con un buongiorno è troppo stancante, mi limito ad un grugnito.
«Suvvia, ci sono ancora Matt e Lorenzo da svegliare»
Già. Altro grugnito.
Mi costringo ad alzarmi.
Sveglia Matteo e Lorenzo, preparati, accompagna Matt e Tris a scuola, le lancette corrono e sono già le 8.30.
8.30
Apri la libreria
Cosa che mi costa altri 10 minuti perché le grate sono mezze rotte e rimangono incastrate.
Dovrei farle riparare.
I soliti clienti che arrivano, il signor Maxwell che mi porta il caffè.
Vendi libri, vendi libri, vendi libri.
La signorina Collins che si lamenta di qualcosa a caso.
Tic tac, tic tac, tic tac.
11.15
Inizio a sentire fame e penso che forse dovrei fare colazione appena mi sveglio (ma non lo farò mai).
Entra il signor Bennett che mi chiede il giornale che gli conservo da qualche settimana (perché il signor Bennett è sempre in ritardo, dunque i giornali non li trovava mai, finché un giorno disperato mi chiese di conservaglielo).
Osserva dei passanti che litigano.
Vendi altri libri.
13.30
Orario di chiusura.
A Matt e Tris ci pensa Lawrence.
Io devo andare a trovare papà. Al manicomio di Lambeth.
Saluto le infermiere e i medici che ormai conosco benissimo.
Vado fuori la sua stanza, e spero con tutto il cuore che oggi stia calmo.
Bipolarismo, mi dissero nel '75.
Mia madre non capì, ma io invece sì.
Il dottore iniziò la sua risposta con «La Malinconia costituisce l'inizio della Mania e ne è parte integrante. Lo sviluppo della mania rappresenta un peggioramento della malinconia piuttosto che il passaggio ad una patologia differente.» sicuramente il dottore si aspettava che noi ci impressionassimo con questa frase, ma né io e né mia madre lo facemmo.
«Vorremo una risposta concreta, dottore. Le frasi di vecchi medici greci non aiutano.» gli dissi io.
Citò vari medici, di come questa malattia mentale causa oscillazioni bifasiche ricorrenti tra mania e depressione. Non dovette dire altro, mia madre scoppiò a piangere.
«E' andato» disse abbracciandomi.
Volevo piangere anche io, ma non potevo permettermelo davanti a lei o al medico.
Ero consapevole di cosa stessi andando incontro: alla chiusura di mio padre nel manicomio, a mia mamma che sarebbe diventata depressa, alla cura dei miei fratelli e al lavoro nella libreria. Cose che una ragazza di vent'anni non può affrontare da sola, eppure lo feci.
Quel giorno piansi da sola.
Vado a sorte.
Entro nella stanza e lo saluto.
«Ciao papà»
14.30
Vado a casa a mangiare.
Almeno mia madre cucina ancora.
«Ciao, Angel. Com'è andata oggi?» mi chiede lei. 
Non vorrei risponderle, ma devo, perché le verrebbe un'altra crisi di pianto.
«Bene»
Finisco subito di mangiare, e vado a fare un sonnellino. La parte che adoro di più della giornata.
15.45
Suona la sveglia.
Alzati.
Torna al negozio.
20.30
Chiusura del negozio.
Torno a casa. Mangio. Dormo.
7.00
Driiiiiiiiiin.
                       La giornata di Angelica Richardson
                                                                        ...dopo i fratelli Frye
7.00
Driiiiiiiin. Driiiiiiiiiiiiiin.
Sposto la sveglia per le 7.15.
In questi altri minuti di sonno sogno Jacob Frye che mi viene a prendere per «Portarti a fare un giro, tesoro».
7.13
Mi sveglio di soprassalto.
Che cosa ho appena sognato?
Inizio a ridere come una stupida, non mi accorgo che entra Tris in camera per darmi il solito buongiorno.
«Angel? Stai ridendo o sbaglio?» mi chiede stupita, la cosa stupisce anche a me, ma il ricordo del sogno con Jacob è ancora aperto nella mia mente e non riesco a trattenere le risate.
«Buongiorno, Tris» le dico «Che mi venga un colpo! Mi hai dato anche il buongiorno! Non succedeva da... in realtà non è mai successo»
«C'è sempre una prima volta, no?» e le stampo un bacio sulla fronte.
8.30
Apri il negozio
Cammino per le strade di Londra con un insolito buon umore, magari oggi succederà qualcosa di diverso. Chi può saperlo?
Difatti, vedo due persone vestite di verde fuori alla libreria, sono appoggiati alla grata che chiude il negozio, si trovano ancora nel mondo dei sogni.
Li raggiungo e resto a fissarli aspettando che si accorgano della mia presenza, ma niente.
«Salve»
Sobbalzano, sì… sono ancora incredibilmente assonnati.
«Tu sei Angel Richardson, vero?» mi chiede sbadigliando la ragazza. Ha i capelli arruffati e profonde occhiaie le incorniciano gli occhi. Non è una persona abituata ai risvegli forzati.
«Sì. Voi siete?» ma conosco già la risposta: i Rooks che Jacob e Evie hanno mandato per controllarmi.
Ora è il ragazzo a rispondermi, e il suo modo di fare è non poco teatrale.
«Noi siamo i Rooks, al vostro servizio.» si inchina facendomi il baciamano.
«Ci ha mandati il boss per farti da guardia del corpo» mi dice la ragazza spostando il ragazzo.
Il boss? Jacob è dunque il capo dei Rooks.
«Jacob?» «Proprio lui» «Non lo trovavo necessario…»
L’idea di dover avere questi due tra i piedi non mi rende molto felice, ci tengo ancora alla mia privacy!
Mi abbasso per alzare la grata e con mia grande sorpresa non mi da problemi, sono solo le otto del mattino e la giornata è completamente stravolta.
«Non credere che a noi faccia piacere stare qui!» esclama la ragazza alle mie spalle «Allora vattene, nessuno ti costringe, né tantomeno lo farò io» ed entro nel negozio.
«Allora, Angie, cosa fai tu qui?» mi chiede il ragazzo facendo un giro per gli scaffali seguito da lei, che nonostante la scena di prima è rimasta.
Angie, è un soprannome che ho sempre odiato e che non sentivo da anni.
«Ti prego, non chiamarmi così. Ci lavoro, non è ovvio?» «Oh, certo» stiamo in silenzio, e mi rendo conto che ancora non ho chiesto i loro nomi. Che maleducata, due ragazzi sono qui per “proteggermi” e non mi sono neanche interessata un po’ a loro.
«Come vi chiamate?» «Io sono Michael, e lei è Michelle» «Mi dispiace se siete qui rinchiusi, anche io sarei arrabbiata se fossi in voi» e la cosa mi dispiace davvero, li vedo come ragazzi libertini e stare rinchiusi in una libreria non li rende eccitati.
«Ogni nuova avventura è ben accolta da me, e sono sicuro che sia la stessa cosa per Michelle. Vero Michelle?» «Già» ma non credo sia così …
«Come mai Jacob ci ha mandati qui?» mi chiede Michelle appoggiandosi al bancone «Lui che vi ha detto?» «Che una sua amica aveva bisogno di aiuto, non ha voluto dare altre spiegazioni» «Diciamo che… mi sono messa nei guai con persone poco rispettabili» Michael si mette a ridere e Michelle resta a fissarmi con gli occhi sbarrati. Immagino cosa starà pensando ‘La libraia che si è messa nei guai con qualcuno? Non ci credo proprio’. Nemmeno io ci credo, Michelle.
11.15
Entra Evie al negozio.
«Buongiorno» «Giorno, miss Frye!» la salutano in coro sia Michael che Michelle.
«Angelica, oggi hai fatto la conoscenza di due dei Rooks migliori» mi dice Evie ridendo «Da quel poco che ho visto posso affermare che è vero» Michelle si gira verso di me stupita dalle mie parole. Michelle non sarà la simpatia fatta persona, ma ha avuto l’opportunità di andarsene e non l’ha fatto.
«Mi fa piacere. Angel, devi venire a vedere… una cosa»
Sto per prendere il cappotto, ma ricordo che andandomene lascerei il negozio scoperto e non posso farlo.
«Non posso…» «Rimarranno loro due qui, non preoccuparti» «Davvero?» «Non preoccuparti, m’lady, tratteremo il tuo negozio come un gioiellino!» e Michael mi fa l’occhiolino. No che non mi fidi, ma il dover lasciare il negozio in mano a due sconosciuti non mi rende molto tranquilla, ma sono costretta.
Dopo aver fatto loro alcune raccomandazioni esco con Evie.
«Prima dobbiamo andare da Jacob» diamine… appena lo vedrò sicuramente entrerò in un mondo parallelo per l’imbarazzo, vorrei capire perché quel ragazzo mi mette così sotto pressione, e poi il sogno di stanotte non aiuta.
«Dov’è?» «Lo vedrai, su, Sali!»
 
Evie Frye con la carrozza è un pericolo ambulante, più volte abbiamo rischiato di investire qualcuno e mi è venuta la nausea.
«Bel giretto, non trovi?» «S-sì…» e mi appoggio ad un palo mantenendomi la pancia. «Angel, vieni!»
Inseguo Evie in una lunga galleria che finisce con una piccola arena rotonda. Con Jacob all’interno che lotta con un altro uomo.
«Fight Club» constato io «Esatto».
Veniamo accolte da un ragazzo che avrà la stessa età di Jacob e Evie «Dama Frye!» si gira verso di me e mi saluta levandosi il cappello «M’lady. Io sono Robert Topping, al vostro servizio».
«Siamo qui solo per prendere Jacob» gli dice Evie guardando il fratello che lotta con altri tre, non mi stupisco per niente, vedo Jacob abbastanza forzuto e allenato per poter batterne anche cento da solo.
Infatti, Robert entra nella piccola arena e decreta il vincitore «E Jacob vince… di nuovo!» «Lo so, troppo bravo. Ciao Rob» Jacob ci raggiunge e non posso fare a meno di notare quanto sia… ben piazzato. E ha anche due tatuaggi, un’aquila sulla parte sinistra del petto e una croce sul deltoide sinistro.
«Salve, tesoro» «Ciao Jacob» «Dobbiamo andarcene, Jacob. Abbiamo cose più importanti da fare. Ti ho anche avvisato ieri» dice Evie arrabbiata, Jacob la ignora e si allontana per andare a vestirsi «E datti una lavata, che puzzi di pesce andato a male» «Angel non è della stessa idea, vero?» e colgo la malizia nella sua voce, credo che Jacob Frye stia facendo troppo lo spiritoso.
«Hai ragione, Jacob, per me puzzi di cane morto» e sorridendo esco di scena.
 
Ora alle redini ci sta Jacob e tutte le mie speranze che fosse migliore della sorella alla guida sono andate in frantumi appena ci siamo mossi… è peggio.
 
Andiamo in un vecchio palazzo a Whitechapel, saliamo le scale e in un piano c’è un ubriaco a terra, saliamo ancora e c’è un signore che fa le sue cose con una puttana.
«Bel posto, Evie» sentenzia Jacob ironico «Tutti gli indizi portavano qui… credo siamo arrivati» «Potete dirmi cosa siamo venuti a fare?» chiedo a loro spazientita, sono venuta qui ignara della mia utilità.
«Hai presente quel vampiro che l’altra sera ti ha rapito?»
«Sì»
«Noi crediamo stia organizzando un attentato a Buckingham Palace, e qui lavorerebbe il suo braccio destro»
«Cosa?!» urlo io «Non urlare!» «Scusate… ma io cosa c’entro?» «Te lo abbiamo già spiegato»
Mi sembra un motivo così futile, i Frye mi stanno nascondendo qualcosa.
Entriamo nell’appartamento e inizio a guardarmi intorno «C’è qualcosa che non va qui dentro» dico a Evie.
Jacob ci chiama «Credo che dovete venire a guardare…» lo raggiungiamo, e troviamo la persona che stavamo cercando morto.
«Sono arrivati prima» «E ora?» «Non ne abbiamo idea. Sul libro non c’era nient’altro» Evie lancia a Jacob uno sguardo furente.
«Tanto vale dirglielo, no? Angel, queste persone, sono Templari. Noi combattiamo contro di loro»
Templari. E’ assurdo. Se lo starà inventando! Mi parla di Templari all'improvviso come se fosse una cosa normale.
«E voi chi sareste?»
«Assassini» spontaneamente mi allontano da loro.
«Non dovresti saperlo. Siamo una confraternita segreta, l’unico motivo per la quale te lo stiamo dicendo è che hai avuto uno di noi avanti gli occhi per tutta la vita»
Lo sapevo. In un certo modo l'ho sempre saputo che mio zio Jack facesse un lavoro strano... ma l'Assassino? Mio zio uccide persone?
«Mio zio Jack»
«In quel libro ci sono scritti tutti i loro piani. Sapevamo che era stato rubato, ma non avevamo idea da chi»
Non li ascolto… Assassini, uccidono persone…  
«Voi uccidete»
«Non gli innocenti»
«Non posso aiutarvi…» e scappo via. Sento Jacob chiamarmi, ma non mi fermo, devo allontanarmi il più possibile da quei due.
E’ finito il gioco.

 
 
SALVE!
Eccomi tornata con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto.
Ammetto di aver trascurato un po’ il finale, ma ce l’ho messa tutta. Vediamo scoprire qualcosa sulla vita di Angelica e povera ragazza, con il padre al manicomio! Jacob e Evie che si fidano totalmente di Angel (più Jacob) e gli parlano degli Assassini e dei Templari (sempre Jacob...) Angel rimane sotto shock e scappa via! Come andrà a finire? Non lo so nemmeno io! Ahahah sto scherzando!
Faccio schifo con le note, quindi mi limito ad un: recensite! (Che persona profonda, devo ammetterlo)
Alla prossima,
da colei che dorme sempre

 
 
  
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