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Autore: HatoKosui    31/12/2015    3 recensioni
Nishiyoshi Mayori è una studentessa dello Yosen. Dalla fervida immaginazione e dal carattere diretto e diffidente, se ne sta sempre sulle sue, fa poca attenzione al mondo che la circonda ed ancora di meno ai ragazzi che le parlano. A malapena ricorda i loro nomi.
O almeno questo accadeva prima di conoscere Kise Ryouta. Travolta dal modello durante un viaggio in bus si ritrova a dover resistere ai suoi corteggiamenti... e come se non bastasse, sembra che la coach del club di basket della sua scuola la voglia in squadra ad ogni costo come manager.
Mayori è una ragazza semplice.
O almeno credeva di esserlo prima di innamorarsi di... di chi, esattamente?
Genere: Erotico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Murasakibara, Nuovo personaggio, Ryouta Kise, Tatsuya Himuro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa 
Ho deciso che sposterò il mio angolo di autrice qui sù.... non so, mi piace di più e mi ricordo mi mettercelo hahaha.
Come state passando le vacanze? Io male, perchè ho tanto di quello studio indietreggiato che non ho il tempo di dedicarmi a null'altro... infatti scusate l'aggiornamento lento T_T
Cooomunque... ecco a voi il capitolo, spero vi piaccia! 
-HK


 

CAPITOLO 5: SFIDE, PROMESSE, DICHIARAZIONI.

 

 

Il silenzio regna per pochi secondi, tanto da potermi dare l'occasione di chiedere a Murasakibara:

-Senti, ti ricordi di Kise Ryouta?

Lui si gira di scatto e mi guarda atono annuendo mentre mangia. Himuro sembra interessato, che lo conosca anche lui?

-Io... - prendo fiato, cercando di non agitarmi troppo - Cioè, l'ho incontrato e mi ha detto di salutarti.

-Kise-chin è sempre il solito stupido...

Dice cantilenando ed io soffoco una risata, coprendomi la bocca per non sputare il riso.

-P..perché?!

-Lo è e basta, lo so!

Io lo fisso, sorridendo. -Ma dai, vi conoscete da così tanto?

Himuro si intromette. -Andavano alle medie insieme.

-Ah, giusto

Dico, ricordando che Kise me ne aveva parlato al bar. Chissà se sapesse che bella risposta mi ha dato il suo amico cosa farebbe. Probabilmente si lamenterebbe insistentemente, si.

-Sei la sua fidanzata?

Mi domanda Murasakibara, guardandomi.

-Cosa? No. Ma ti pare? Perché dovrei?

Dico, agitando le mani davanti al viso, con forza. Himuro sorride.

-Perché Kise-chin ha avuto molte ragazze anche più belle di te.

La sua ultima affermazione mi suona come un insulto, ma non so se farci molto caso. Infondo vorrei sapere di più sul pettegolezzo, quindi cerco di non litigare. Alzo un sopracciglio e mi poggio con il gomito al banco.

-Ah si? E com'erano queste ragazze?

-Erano ragazze.

Dice solamente, senza guardarmi. Ma che razza di risposta è? Guardo Himuro in cerca di spiegazioni e lui mi rivolge un sorriso tirato.

-Scusami, non so molto su di lui. Però so che è un bravo modello, potrebbe essere per questo...

-Mah, quindi le solite bellezze alte, formose e accondiscendenti.

-Probabile.

-Siete così prevedibili a volte.

Dico, anche se la mia doveva essere una riflessione tra me e me. E sarebbe stato meglio se lo fosse stata, perché entrambi mi guardano fissi, specie il Gigante.

-Che c'è?

Domando, sentendomi in imbarazzo.

-Voi siete più complicate...

Dice Atsushi, imbronciandosi improvvisamente.

-Noi donne? Non è vero. Siete voi che siete stupidi

Rispondo istintivamente, fiera e infastidita. Io ce li ho messi i buoni propositi, ma se lui è così odioso...

-Noi non siamo stupidi.

-Si invece

-No invece

-Si

-No

-Si

-No

-Si

-Basta, per favore.

Entrambi ci fissiamo intensamente negli occhi, mentre Himuro sospira pesantemente.

-Andiamo, Atsushi, sono sicuro che lei non è così complicata no?

-E invece lo è.

Ribadisce lui, continuando a guardarmi negli occhi. Io annuisco.

-E se io sono complicata tu sei stupido.

-Ehi, dai, Atsushi è molto bravo in Fisica...

Prova a dire Himuro. Io non lo guardo, ma resto concentrata su quegli occhi così ostinati.

-Sicuramente copia.

Himuro sembra emettere una risata bassissima.

-Non è vero. Sei gelosa...

Dice, io mi giro anche con il resto del corpo, nella sua direzione.

-Gelosa? Non è così! Io semplicemente non ti credo...

-è la verità!

-Dimostramelo...

Dico senza pensarci e Atsushi sembra emettere un gorgoglio interno. Poi si gira verso Himuro e lo fissa accigliato e infastidito.

-Muro-chin, studiamo tutti insieme per il prossimo test.

Dice, io li guardo. Il moro mi rivolge un'occhiata.

-Va bene...

-Ti faccio vedere.

Mi dice il Gigante viola, io annuisco.

-Sfida accettata.
 

°°°
 

La giornata passa in fretta e presto arriva la sera.

Murasakibara è stato in silenzio tutto il giorno ed ha sonnecchiato sul banco. Poi mi ha raccontato che il pomeriggio ha le attività del Club di Basket insieme ad Himuro ed ancora che probabilmente è lo stesso per Kise. Io gli ho risposto che di Kise non me ne frega nulla, ma lui sicuramente non ci ha creduto.

Mi dirigo svogliata e stanca verso l'uscita di scuola, dopo esser rimasta per riprendere quel compito che alla fine non avevo consegnato.

“La professoressa di Italiano dovrebbe essere soppressa... perché esistono persone del genere?”

Mi sistemo la gonna lisciandola con le mani ed inizio a camminare. Davanti a me, sotto le scale, intravedo la figura di Himuro, appoggiato al muro. Il primo istinto che ho è quello di chiamarlo, ma le parole mi muoiono in gola. Mentre curiosa avanzo, vedo che le sue attenzioni sono rivolte ad una ragazza.

“Non la vedo bene, da qui”

Mi faccio avanti di poco, così intravedo qualcosa. “Non è possibile...”

La ragazza che oggi ci fissava, quella dai capelli neri, tiene le mani sudate chiuse in una morsa tra di loro, vicino al petto. Le sue guance sono leggermente rosse, il suo respiro è irregolare, posso sentirlo da qui.

“Si sta dichiarando forse?”

Non so per quale motivo, ma la cosa mi infastidisce.

“Beh, proprio in mezzo al corridoio... bello schifo, dico io. Ma anche lui che lo permette...”

Sto per girare i tacchi e andarmene, visto che vorrei evitare di finire in una situazione imbarazzante, data l'atmosfera strana che c'è tra i due, che sento Himuro chiamarmi.

-Ehi!

Faccio finta di non sentirlo, palesemente, come a volergli dire “Sta zitto, non cercarmi, parla con la tua bella e lasciami vivere in pace”. O almeno spero che il concetto che passi sia questo, perché sarebbe brutto se capisse altro, per esempio che ho problemi d'udito, il che non è vero, ma renderebbe tutto più imbarazzante.

-Mayori!

Il mio cuore perde qualche battito quando vengo fermata dal moro che in un batter d'occhio si è portato accanto a me e mi ha bloccato tirandomi per il polso.

“Ma quando è arrivato? È velocissimo...”

Poggio istintivamente la mano sulla sua, che tiene stretto il polso e non accenna a volerlo lasciare.

“Oh, ho il fiatone. Senza rendermene conto mi sono messa a correre...?”

-Ehi...- dice lui, con un'espressione dolce in viso -Fermati, ti prego.

Il suo tono è così tranquillo, nonostante abbia un po' di irregolarità dovuta alla breve corsetta, che non credo di essere in grado di sostenerlo.

-Che... che vuoi?

Gli domando. Improvvisamente mi sembra di essere nel torto. -Ti ho vista, prima. Non volevo che scappassi... ma non mi hai sentito, mentre ti chiamavo?

Quella domanda mi manda in confusione. -Ti ho sentito, si, ma non mi pare carino abbandonare una ragazza nel mezzo di una dichiarazione per inseguirne un'altra.

Lui rimane sorpreso. “Quasi quasi sembra provare delle emozioni anche lui.”

-Dichiarazione...? Ah, ho capito!- Le sue labbra si increspano in un sorriso, forse più sentito degli altri -Non era una dichiarazione, stavamo solamente parlando.

-Parlando?

Ripeto. Mi sembra impossibile. So quello che vedo e quel modo di fare della ragazza non era quello di qualcuno che sta parlando del più e del meno come se fosse a casa sua a giocare a carte con suo nonno.

-Si, mi stava raccontando di quanto tu, Mayori, fossi brava negli sport scolastici...

Io alzo un sopracciglio. -Ma davvero?

-Certo.

“Qualcosa non mi quadra. Quella come fa a sapere di me? E perchè poi...”

-Senti, Himuro, vorrei mettere in chiaro una cosa, ora che siamo qui...- Mi guardo intorno - Io non voglio mettere il naso negli affari di nessuno, anzi, vorrei essere lasciata in pace. Nel senso che...

Esito un po', non trovando le parole adatte ad esprimere un concetto che forse è ancora troppo vago persino nella mia mente. Lui sorride, io lo guardo sorpresa.

-Lo so. Vorresti avere la tua tranquillità ed i tuoi spazi.

Io rimango letteralmente a bocca spalancata. Forse è il primo che capisce cosa voglio dire senza che io lo dica.

-Però... Mayori, mi dispiacerebbe non poterti sentire più. Infondo devi venire ancora a studiare con noi, giusto?

Il mondo mi cade addosso. -Ah, Murasakibara....- Lui sorride -Quell'odioso... certo che vengo a studiare, sia mai che mi perdo la sua disfatta.

Il moro sembra sollevato, io mi sento appesantita. Il suo sorriso svanisce piano piano, il suo unico occhio visibile mi fissa, come se stesse cercando di capire qualcosa. E potrebbe anche farcela. Abbasso istintivamente lo sguardo, notando che la sua mano tiene ancora il mio polso. Sto per dirgli qualcosa, ma lui mi precede.

-Dovresti tagliare i capelli, così i tuoi occhi si vedrebbero meglio...

Io arrossisco involontariamente. -I miei occhi stanno bene dove sono, grazie. E... potresti lasciarmi?

Il mio tono sicuramente mi ha fatto passare per una ragazzina imbarazzata ed impacciata, tanto era tremolante.

“Ultimamente non ho autocontrollo. Devo chiamare Hibiki prima che perda me stessa”

Lui lascia velocemente la presa, io massaggio il polso. -Grazie.

-Scusami...

-Niente. - Mi affretto a dire e mantenendo gli occhi bassi, mi giro di poco. -Io... ora vado via.

Lui serio mi guarda.

-Ciao.

-Ciao.

Faccio per girarmi, ma mi blocco perché mi richiama.

-Ah, Mayori, posso avere il tuo numero di telefono?

Il mio viso si colora di un rosa acceso, lo guardo accigliandomi.

“Dovrei liberarmi del mio telefono e dire a tutti che non ce l'ho. Almeno eviterei guai!”

-Perché?

Chiedo scettica, mentre inconsciamente stringo le mani sul laccio di pelle della borsa.

-Per organizzare il pomeriggio di studio. L'esame è tra poco.

Il suo sguardo è tranquillo e sereno, il viso leggermente piegato a destra e una mano poggiata sul fianco. Io non provo nessun tipo di ostilità nei suoi confronti ed in più è un mio compagno di scuola, che male potrebbe fare?

-Va bene.

Lui sorride, prendendo dalla tasca esterna della sua borsa il telefonino. Gli detto velocemente il numero con il cuore in gola, per qualche motivo che neanche io so.

-Va bene, ti scrivo entro questa sera. Cerco di organizzarmi con Atsushi...

Distolgo subitolo sguardo e annuisco, senza dire nulla. Lui alza la mano in segno di saluto.

-A presto- Dice sorridendo.

Io lo guardo e sorrido in modo tirato.

-Ciao...

E mi giro, quasi correndo verso l'uscita. Himuro non mi mette a disagio come Kise, non a quei livelli. Il suo sguardo non è chiaro come quello del modello, non risplende, non ti legge dentro, ma è dolce e sapiente. Himuro è ambiguo e la sua faccia ha delle emozioni preconfezionate.

Però è sveglio, acuto ed intelligente.

Potrebbe essere un amico molto affidabile.

O un nemico terribile.

La prima cosa che farò, tornata a casa sarà raccontare tutto ad Hibiki e chiederle consigli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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