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Autore: ___Page    01/01/2016    3 recensioni
"-E tu Perona?!- le chiese Kobi, sporgendosi verso di lei.
-Io?!- domandò, sgranando gli occhioni neri, prima di scrollare le spalle -Oh beh io ci penserò quest’anno! Magari trovo qualcosa di motivante!- disse, con un sorriso che era tutto un programma, girandosi verso le amiche che sapevano bene di cosa stesse parlando.
Senza che nessuno lo sapesse, Perona era già diventata qualcosa alla Raftel High School. Da mesi ormai il suo blog andava alla grande e sempre più studenti chiedevano aiuto alla misteriosa quanto famosa Miss Puck, senza restare quasi mai delusi nelle proprie attese.
Ma non aveva bisogno di vantarsi, le andava bene così. Finché avesse avuto Miss Puck, non sentiva il bisogno di essere nessun altro, a parte se stessa."
A grande richiesta, il seguito di Miss Puck, dieci anni dopo.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Perona, Portuguese, D., Ace, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Si stiracchiò, muovendo la testa a destra e sinistra, agitando i boccoli rosa sul cuscino.
Un rumore lontano e ovattato, un rumore di stoviglie se non si sbagliava, la raggiunse, riportandola di qualche altro passo fuori dal meraviglioso dormiveglia in cui era immersa. Per una qualche ragione, che non si riusciva a spiegare e decisamente irrazionale, una voce in fondo alla sua testa insisteva che doveva svegliarsi.
Per tutta risposta, Perona si dondolò per mettersi sul fianco e abbassò il mento, immergendo anche il naso sotto al caldo piumino.
Non ci pensava nemmeno a muoversi da lì! Neppure se era tardi, neppure se Robin, Law, Zoro, Monet, Bibi, Lamy, Rouge e gli zii venivano a pranzo quel giorno, insieme a Nami, Margaret, Rufy, Lasa e Gladius ovviamente.
Contrasse il viso in una smorfia a quel pensiero, domandandosi una volta ancora perché mai ostinarsi a portare avanti una tradizione tanto masochista come il pranzo del primo gennaio. In fondo il bello di capodanno era stare svegli fino all’alba, come si poteva avere fame dopo aver fatto le cinque del mattino?!
Un suono simile a un concerto per tromboni la raggiunse dalla stanza accanto a quella dove lei dormiva con Sugar e Koala, ricordandole che i tre occupanti della camera che era stata di Zoro avrebbero mangiato in qualsiasi condizione e a qualsiasi ora del giorno, e si raggomitolò ancora di più in segno di protesta, nel realizzare che a breve, volente o nolente, si sarebbe dovuta svegliare ed alzare.
A malincuore portò una mano a strofinarsi gli occhi, continuando a godersi il calore del pumino anche se ormai era più sveglia che addormentata e, sbadigliando, allungò il braccio a cercare il cellulare, per controllare che ore fossero. Illuminò il display e un dettaglio attirò la sua attenzione, facendole scordare il suo originale intento.
L’icona del suo blog campeggiava nell’angolo in alto a sinistra dello schermo, insieme a quella di Whattsapp, e scosse la testa per snebbiare la mente mentre abbassava la tendina per accedere alla propria pagina e scoprire chi mai le avesse scritto il primo gennaio.
E rimase ancor più sorpresa nel constatare che si trattava di un messaggio privato ma della chat che il sito forniva e permetteva di avere una conversazione botta e risposta se entrambi gli interlocutori erano connessi.
Assottigliò lo sguardo per abituarlo alla luce del display, leggendo il nome del nuovo iscritto che non le ricordava niente o nessuno. Le capitava, a volte, di riconoscere chi la stava contattando dal nickname.
AssodiPicche01.

Ciao Miss Puck! Buon anno!

Un po’ stranita, chiedendosi se quel tizio non fosse un semplice fan che voleva farle gli auguri, Perona digitò rapida una risposta. Di solito prima di passare alla chat, gli iscritti le mandavano almeno un messaggio per spiegare la propria situazione.

Buon anno a te, AssodiPicche! Mi sbaglio o è la prima volta che vieni sul mio blog?!

Immediatamente l’avviso “AssodiPicche sta scrivendo…” prese il posto della riga dove normalmente campeggiava lo stato dell’interlocutore, confermandole che il ragazzo – era assolutamente certa che si trattasse di un maschio – era online in quel momento e aveva tutte le intenzioni di parlare con lei senza rimandare a più tardi la conversazione.

In realtà lo bazzico da un po’ ma mi sono iscritto solo stamattina.
Capisco. Posso fare qualcosa per te?!

Alcuni secondi trascorsero senza che AssodiPicche rispondesse dall’altra parte, ma Perona aveva l’irrazionale sensazione che il ragazzo fosse ancora lì, a fissare lo schermo, cercando le parole. Era talmente concentrata sul cellulare, ora, da non sentire nemmeno più Izo, Sabo, Kobi ed Ace russare come un esercito di cosacchi dopo una gara di bevute.

Beh… io lo spero… Eheh.

La rosa sorrise, sentendo l’eccitazione di una nuova sfida farsi strada in lei, e un flash di un ragazzo, dal volto non meglio definito, che si portava la mano alla nuca per accarezzarsela con imbarazzo balenò nella sua mente. AssodiPicche sembrava avere un modo di parlare con lei che le risultava stranamente famigliare.

Dimmi tutto!

Lo invitò e si morse il labbro in attesa ma un lieve “blip” la obbligò a portare la propria attenzione su un nuovo messaggio in entrata su Whattsapp. Normalmente lo avrebbe ignorato, certa che si trattava solo degli ennesimi auguri di un felice anno nuovo, ma fu più forte di lei aprirlo e abbandonare momentaneamente la pagina del blog quando vide che il mittente era nientemeno che Ace.
Perché mai Ace sentisse al necessità di mandarle un messaggi quando si trovava nella stanza accanto, proprio non lo sapeva.

Ciao Voodoo! Buon anno!

Perona sorrise, scuotendo appena il capo.

Buon anno a te Ace e buon compleanno!

Soffocò una risata quando il moro rispose con un “Oh ma grazie!” seguito dalla faccina con gli occhi cuoriformi.
Che scemo era!
Passò ancora qualche secondo prima che l’icona del blog facesse nuovamente capolino in cima allo schermo, riportandola con la mente ad AssodiPicche.

C’è una ragazza. Lei è… bellissima e dolce e… mi piace davvero ma non so come comportarmi.
Le hai già chiesto di uscire?!
Non è così semplice.
Perché no?!
Ci conosciamo da quando siamo bambini e siamo amici. Non voglio rovinare le cose tra noi!

Perona aggrottò le sopracciglia, sospettosa, mentre una strana sensazione si impadroniva di lei. Bisognosa di riflettere un attimo, tornò su Whattsapp per s
scrivere a Ace.

Sono contenta che anche tu, Koala, Kobi e Izo vi fermate a pranzo oggi!

Ace rispose subito con uno smile prima di chiedere “Stanno ancora dormendo?!” riferendosi a Sugar e Koala.

Come sassi! Però è stata proprio una bella festa!
Puoi dirlo forte!

Sorridendo al ricordo della nottata appena trascorsa, Perona tornò veloce sul blog.

Quanto siete amici?!
Molto! Siamo nella stessa compagnia!
Uhmmm… questo può essere un vantaggio! Vuol dire che la conosci bene!

Una domanda improvvisa si formò nella mente di Perona.

Come mai ti sei deciso solo stamattina?!
Abbiamo festeggiato insieme capodanno ed è stata una serata eccezionale!

Perona sghignazzò sotto i baffi. A quanto pare l’ultimo dell’anno era stato speciale per più di una persona. Il che le ricordava che…
“Sì, infatti! Ho visto che tu e Sugar ve la siete goduta eh!” scrisse rapida a Ace, aggiungendo lo smile ammiccante a fine frase.
“Abbiamo solo ballato insieme un paio di volte” protestò Ace, senza punteggiatura e Perona se lo immaginò portarsi una mano alla nuca con imbarazzo.
Sgranò gli occhi, lievemente scioccata, mentre i vari pezzi sembravano andare tutti al loro posto, continuando a fissare lo schermo e riflettendo febbrile.
Possibile?! Era mai possibile che… No, doveva essere solo frutto della sua troppo fervida immaginazione!
Eppure, le era parso subito che AssodiPicche avesse qualcosa di famigliare nel modo di “parlare” e… e c’era più di un indizio a supporto del suo sospetto. Possibile che…
Un doppio “blip” la risvegliò mentre due messaggi, uno su Whattsapp e uno sul blog, arrivavano sul suo cellulare in lieve ritardo l’uno dall’altro. Aprì rapidamente la chat con Ace.

Ehi Voodoo, sei ancora lì?! Scusa, mi sono addormentato!

Perona sapeva che sarebbe scoppiata a ridere se non avesse avuto fretta di aprire la chat del blog e controllare e quello che vide la lasciò senza parole.

Ehi Miss Puck, ci sei ancora?! Scusa, mi sono addormentato!

Sbatté le palpebre, interdetta, mentre cercava di metabolizzare ciò che aveva appena scoperto.
Oh… per tutti… i kami!
Era… era Ace!!! AssodiPicche era Ace!!!
Ace voleva il suo aiuto per conquistare una ragazza, anche se certo non era consapevole di stare cercando proprio il SUO aiuto, l’aiuto della sua migliore amica! E Perona era abbastanza certa di sapere chi fosse la ragazza, almeno ci sperava, visto che aveva passato buona parte della serata a creare occasioni per lui e Sugar per stare da soli e anche se lui diceva che avevano solo ballato insieme un paio di volte, la rosa aveva visto bene quanto avevano riso e scherzato per tutto il tempo.
Okay, calma, doveva stare calma! Sangue freddo e indagare un po’ più a fondo!

Ci sono AssodiPicche, ci sono! Beh se è stata una serata eccezionale vuol dire che anche lei è stata bene con te, no?!
Sì… penso di sì, ma te l’ho detto, siamo amici da sempre, è normale che stia bene con me! No?!

Perona si fermò con il pollice a mezz’aria, colpita. Non aveva mai visto Ace così insicuro, doveva essere davvero preso!

Hai ragione, però sai bisogna sempre cercare di capire dove l’amicizia finisce e comincia a essere qualcosa di più!
Sì, ma non so come fare! XD
Beh e se no io cosa ci sto a fare qui?!
Quindi mi aiuterai?!
Eccome!

Un “Fantastico!” seguito da una faccina ghignante fu il commento di AssodiPicche.
Ecco, ora sì che lo riconosceva!
Un brivido le percorse la schiena. Era il momento della verità.

Ora sei con lei?!
Sì, sono nella stanza accanto alla sua.
E ci puoi parlare?!
Uhm non per il momento… dorme ancora come un sasso, mi dicono dalla regia! XD

Il cuore di Perona perse due o tre battiti.

Cmq oggi pranzo a casa di sua cugina, quindi ho tempo per stare con lei!

Lo sapeva, lo sapeva, lo sapeva!!! Era Sugar!!!
Sollevò un braccio verso il soffitto e lo riabbassò, rischiando di darsi una gomitata nello stomaca, in un gesto di esultanza, la mano stretta a pugno.
Sì, sì, sì, sì!!!!!
Prese un profondo respiro, ricomponendosi per riuscire a scrivere qualcosa di senso compiuto, nonostante le mani le tremassero lievemente.

Okay allora… facciamo così, ci aggiorniamo stasera, così mi dici com’è andata la giornata, ti va?!
Va benissimo! Grazie Miss Puck!
Dovere!

Chiuse la pagina del blog, portandosi una mano alla fronte per calmarsi.
Oh kami, oh kami!
Era così felice! Stava andando tutto esattamente secondo i piani!
Doveva assolutamente svegliare Koala e metterla al corrente!
Ma prima che potesse saltare fuor dal letto per sgusciare nel sacco a pelo dell’amica un ennesimo “blip” la obbligò a riprendere in mano il cellulare.

Voodoo?!
Ci sono, Ace! Ci sono! Scusa! Sveglio Koala e Sugar e ci vediamo giù per la colazione okay?!
Okay O.o Sicura di star bene?!

Perona sorrise, mordendosi ancora una volta il labbro inferiore.

Alla grande, Spruzzetto di Sole! Sto alla grande!
 

 
§

 
Robin sorrise eterea, osservando la sua chiassosa famiglia chiacchierare intorno al tavolo, scrutando con più attenzione i membri del suo nucleo famigliare. A parte suo padre e Boa, che sorridevano radiosi e sereni come sempre, scambiandosi una carezza o uno sguardo complice di tanto in tanto, quel giorno i Mihawk sembravano tutti tesi come corde di violino.
O, per essere più precisi e onesti, era da un po’ che lo sembravano ma Robin non dubitava che le poche ore di sonno contribuissero ad accentuare quell’impressione che, essendo sua, sicuramente poi tanto impressione e basta non era.
In fondo era il suo lavoro, scavare alla ricerca di verità nascoste.
Posando il mento sulla mano, con un gesto delicato e femminile come un fiore di ciliegio, l’archeologa scrutò attenta i suoi fratelli e sua sorella.
Perona in realtà più che tesa sembrava oltremodo eccitata, anche se non riusciva a capire da cosa dipendesse. Parlava animatamente con Koala e lanciava insistenti occhiate a Ace, coinvolgendolo più spesso del normale nei suoi discorsi a tre con la castana e Sugar. Era così frizzante che non sembrava avere dormito cinque ore scarse.
No, a preoccuparla davvero erano Zoro e Law. Soprattutto Law.
Il verde, in fondo, era semplicemente più prodigo di attenzioni del normale verso Nami e la cosa era di certo sospetta ma non poi così incomprensibile, non fosse stato che la rossa continuava a sorridergli ma visibilmente perplessa dal suo comportamento innegabilmente anomalo. Ad un occhio attento, considerò Robin assottigliando per un attimo gli occhi, poteva quasi dare l’impressione che stesse disperatamente cercando di farsi perdonare per qualcosa.
Ma era Law, era lui più di chiunque altro, come sempre era e sempre sarebbe stato, a catalizzare la sua attenzione. Perché gli voleva un bene dell’anima e non sopportavo di vederlo meno che sereno, perché era il suo gemello e percepiva la sua angoscia come fosse stata propria. Non era semplice intuito, andava ben al di là. E d’altra parte sapeva di essere l’unica ad avere notato quella luce nei suoi occhi quando guardava Margaret, una luce che non voleva definire perché gli unici aggettivi che sarebbero calzati erano “sofferente” e “preoccupata”.
Certo era che Law non era per niente presente a se stesso, tanto che non si era accorto che Rufy gli aveva rubato uno spiedino di gamberi direttamente dal piatto, che stava mangiando un tramezzino di pesce fatto con il pane bianco e che non si era ancora reso conto che…
-Zio!!! Non… Non lo voglio mettere il boa, dannazione!-
Robin coprì veloce la bocca con la mano, sbuffando una risata.
Ecco, ora se n’era accorto ma ci aveva messo molto di più del normale.
-Fufufufufu, alto come sei faresti un figurone!- affermò zio Dofla, ricevendo un’occhiata di rimprovero da parte di Bibi.
-Papà!- lo richiamò, sgranando appena gli occhi.
-Io voglio il boa, io, io, io!!!- si mise a saltellare sulla sedia Lamy -L’anno prossimo voglio vestirmi da Dofladile come papà per Halloween!- aggiunse, facendo scoppiare tutti a ridere, tutti tranne Croco ovviamente.
Robin portò anche l’altra guancia a circondare l’ovale del proprio volto, godendosi quel momento e ringraziando silenziosamente di avere la fortuna di una famiglia tanto bella. Come alla Vigilia di Natale, avrebbe voluto fermare il tempo in quel momento.
-Beh direi che è il momento di augurare a tutti un felice anno nuovo!- esclamò Shanks, sollevando il bicchiere e sovrastando tutte le altre voci con la propria -Sperando sia ricco di sorprese e che Sabo non si faccia mettere in punizione troppo spesso!- aggiunse, provocando un altro scroscio di risa e una sonora protesta da parte di suo figlio.
Un fremito percorse Robin, che si girò subito verso Monet, sorridente e radiosa e con le dita intrecciate a quelle di Gladius. Le due cugine si scambiarono un’occhiata complice e la verde fece un lieve cenno d’assenso con il capo prima che Robin si schiarisse la gola.
-Scusate!- richiamò l’attenzione di tutti –A proposito di sorprese…- s’interruppe, prendendo per un attimo aria, sorridendo agli sguardi interrogativi dei presenti, mentre Rufy si piegava verso di lei, posandole un braccio sulle spalle e lasciando perdere una volta tanto il cibo.
-Che succede?!- domandò Zoro, accigliandosi.
-Io e Monet dobbiamo dirvi una cosa- affermò le guance arrossate per l’emozione.
Un senso di aspettativa invase la stanza mentre Robin si girava verso la cugina, lasciando a lei l’onore di dare la notizia. Con uno dei suoi eterei sorrisi, la verde piegò il capo vino a solleticare con le sue ciocche color mente la pelle bronzea del collo di Gladius che, come sempre, parlando lo stretto necessario e sorvegliava tutti con il suo sguardo attento e penetrante.
-Ecco, noi due… cioè intendo sia io che Robin, noi… siamo incinte!-
 
  
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