Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Alexi_Core    01/01/2016    2 recensioni
"Sai cosa? Non mi importa niente di quello che hai fatto in passato. Hai sbagliato, te ne sei accorto e ne hai pagato pure le conseguenze, da loro tra l'altro. Ci stai aiutando e questo è quello che conta.Tutti possiamo sbagliare, soprattutto in un momento di debolezza. Prendi me, ho fatto un giuramento ma non lo posso mantenere. Tu mi hai perdonata, anche loro lo hanno fatto. Ora sta a me, anzi noi, farlo. Qui, in questo preciso istante ci sono tanti errori commessi da tutti noi. Con essi abbiamo provocato tante morti. Abbiamo fatto la stessa cosa che ha fatto lui. Dobbiamo restare uniti, sappiamo cosa possono farci e lui è utile, sa i loro metodi meglio di noi, come agiscono. Possiamo sconfiggerli solo se restiamo uniti"
Queste è una long con un nuovi personaggi, alcuni fanno solo da sfondo. E' ambientata nella 5a(ovvio il resto non c'è ancora) e perla di una nuova ragazza che arriva a Beacon Hills. LA storia ruota anche attorno a Theo, che sinceramente adoro come personaggio(forse sono condizionata dall'attore ma shh) e sarà buono, più o meno. Spero di avervi incuriosito e niente, BUONA LETTURA
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Malia Hale, Nuovo personaggio, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 10.



Nel weekend inutile dire che non feci assolutamente niente, solo i compiti che avevano assegnato i professori. Ma, sinceramente, a me andava bene così. Non avevo voglia di tornare alla luce del mondo esterno. Mi bastavano il computer e la musica.
Mentre guardavo film, serie tv riuscivo a non pensare a tutto quello che era successo in quella settimana.
Ancora Teresa era in ospedale e credevo che Luke mi stesse nascondendo qualcosa. Ogni volta che il suo cellulare  suonava se ne andava nella sua stanza e quando tornava, se tornava, aveva una faccia stravolta. Credevo fortemente che fosse le telefonate fossero dall’ospedale, e che i medici aggiornassero Luke sulle condizioni di Teresa. Ogni volta che accennavo all’argomento se ne usciva con un “Non ora” o “Non lo so” oppure cambiava semplicemente discorso. Faceva male, ma dovevo restare forte per lui, che non aveva le forze necessarie per affrontare la cosa. Sapevo che lui avrebbe reagito male. Era sua moglie, e l’amava. Tutti potevano dire tutto su di lui, ma non che non fosse innamorato perso di sua moglie.
 
Avevo iniziato ad andare a scuola a piedi, anche se questo significava alzarsi quindici minuti prima. L’aria che si respirava in casa non era proprio buona. Luke era anche peggiore nelle mattine in cui andava a lavorare. Forse, alla centrale di polizia, non lo facevano lavorare al caso di Teresa. E lei era ancora all’ospedale. C’era qualcosa sotto il suo comportamento ansioso e dovevo scoprirlo senza scoprirlo. Intendo che non dovevo chiedere direttamente a lui, ma capirlo da sola. Per esempio con qualche origliatina. Forse sarò un po’ ipocrita. Ho detto che non mi piacciono le persone impiccione, ma questo riguardava anche me, più o meno.
 
Dopo venerdì, io e Theo non ci eravamo parlati, ma andava bene così. Hayden e io eravamo diventate abbastanza amiche negli ultimi giorni di scuola, e mi bastava. Avevo la sensazione che anche Theo mi nascondesse qualcosa, ecco perché non volevo parlargli. Forse chiedere sarebbe stata la cosa più sensata, ma sapevo che non mi avrebbe dato nessuna risposta.
Un’altra cosa strana era che ero attratta ancora di più dal bosco di Beacon Hills, anche dopo che avevo detto che non ci sarei entrata mai più. Mi inquietava, ma volevo vedere che misteri celava, perché si, sentivo che c’era qualcosa da scoprire. Quel moncone e quei tizi erano nella lista dei misteri non risolti.
 
Stavo camminando con Hayden nel corridoio per andare agli armadietti. Lei stava parlando di non so cosa, forse di quanto odiava Liam per non so quale motivo, quando sentii qualcuno dire: << Ha ucciso suo padre, e ora è morta anche lei … >>
<< Mi stai ascoltando >> chiese Hayden.
<< Si! >> mentii spudoratamente.
<< Cosa stavo dicendo? >>
<< Quanto non sopporti Liam >>
<< Giusto. E cosa stavo dicendo? >>
<< Che non sopporti Liam … >>
<< Non stavi ascoltando e quindi sei andata a caso, vero? >>
<< Assolutamente si >>
<< Cos’hai in questi giorni? >>
<< E’ la storia di Tracy >> dissi aprendo il mio armadietto. Hayden ci sarebbe andata dopo perché aveva la “fortuna” di aver l’armadietto esattamente accanto a quello di Liam. Ancora non mi aveva detto perché era così arrabbiata con lui.
 
<< Hayden mi devi dire perché sei arrabbiata con Liam. Non sembra cattivo >>
<< Praticamente quando eravamo in prima media mi colpì con il suo bel pugno il naso … >>
<< Di proposito? >>
<< No. Aveva dei problemi a gestire la rabbia e ci fu una rissa e per sbaglio ci capitai in mezzo. Guarda l’annuario >> disse lei, tirando fuori il cellulare. Aveva l’annuario scaricato.
C’era una foto di lei da piccola con un cerotto che le ricopriva tutto il naso e qualche livido sulla faccia. Trattenei una risata, ma non riuscii a non trattenere un sorriso.
<< Ehi! >> mi rimproverò lei offesa, anche se non lo era veramente perché stava sorridendo.
<< Come lo hai conciato? >>
Lei in tutta risposta mi fece vedere la foto di Liam dell’annuario. Aveva un occhio nero. Faceva ridere perché da piccolo aveva proprio la faccia a orsacchiottino, e vederlo con quel coso nero in faccia era esilarante.
Io e Hayden attaccammo a  ridere fino ad avere le lacrime agli occhi. Solo che io non ridevo tanto della faccia di Liam, ma dell’espressione trionfante che aveva Hayden quando mi aveva fatto vedere la foto.
<< Poverino >> dissi io, ancora ridendo.
<< Hai visto cosa avevo sul naso, vero? >> chiese lei tornando seria. Questo non fece altro che aumentare le mie risate.
<< Non è divertente! >> mi riproverò lei.
<< Scusa, scusa. Hai ragione >> cercai di dirlo assumendo un’espressione seria, ma avevo ancora un sorriso divertito stampato in faccia.
Suonò la campanella.
<< Che hai ora? >>chiesi io
<< Scienze >>
<< Io matematica >>
<< C i vediamo all’intervallo >> mi propose lei.
<< Certo >> accettai io.
 
Alla prima ora matematica era la cosa più brutta del mondo, ma almeno non era lunedì.
Ancora non era arrivato quasi nessuno, quindi la maggior parte dei banchi erano vuoti. Si prospettava una lezione molto noiosa, quindi presi delle precauzioni. Mi sedetti in quello all’angolo in ultima fila, vicino alla finestra. presi le cose di matematica, anche se sospettavo che avrei scritto cose a caso dappertutto. Quando in mano ho una penna e qualcosa su cui scrivere è la fine.
La maggior parte degli studenti era arrivata, e con loro anche la professoressa. Ero così immersa ei miei pensieri che non mi accorsi che Theo si era seduto davanti a me.
 
<< Ehi >> sussurrò lui.
Io non risposi, come se non lo avessi visto, fingendo di ascoltare.
<< So che non stai ascoltando >>
Non dissi niente, fingendo ancora.
<< Perché non mi parli? Ora sei te quella che fa l’offesa >>
Niente. Ovviamente non stava capendo.
Mi arrivò un messaggio da Theo.
“Cos’hai?”
“Niente”
“E perché sei arrabbiata?”
“Non sono arrabbiata”
“Si, e io sono la Fata Turchina”
“Staresti bene con il vestito azzurro e con un bel paio di tette”
“Ah, eccola Alexys. Cosa ti succede?”
Ogni tanto guardavo se la professoressa si era accorta che due dei suoi alunni avevano in mano i cellulari e che stavano scrivendo messaggi da cinque minuti. Stava scrivendo alla lavagna, quindi no problem.
“Niente”
“Non ti credo”
“Cosa sai riguardo a Tracy?”
Alzai lo sguardo su di lui. Si stava agitando sulla sedia, quindi era nervoso ,e molto probabilmente avrebbe detto una cavolata.
“Niente”
Avevo pensato bene.
“Ora sono io a non crederti”
“Non ne so niente”
“ E io non ti credo per niente”
Dopo aver mandato quel messaggio lui non mi scrisse più niente, e, anche se l’avesse fatto, non avevo intenzione di rispondergli, quindi andava bene così.
 
Dopo due secondi che la campanella suonò, ero già fuori dalla classe.
<< Okay, hai vinto >> disse una voce dietro le mie spalle. Era Theo.
<< Allora? >> lo intimai a parlare, avvicinandomi.
<< Molto probabilmente non mi crederai. Devi sapere un sacco di cose e prima devo chiedere agli altri se posso dirtelo >>
<< Quindi non me lo dirai subito >>
<< Già >>
<< E probabilmente non me lo dirai >>
<< Probabilmente >>
<< Okay. Ciao Theo >> lo salutai con voce atona, facendogli capire che la conversazione era finita.
 
Il resto della mattinata di scuola passò lentamente, alleggerito dalla presenza Hayden. Aspettando una risposta da Theo. Sapevo, in qualche modo, che facevo parte di tutta questa storia.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Alexi_Core