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Autore: princess_sweet_94    06/01/2016    1 recensioni
Lo Skill Nill è il confine che separa il mondo Umano da quello degli Shinigami, un confine invaricabile sia per gli uni che per che gli altri.
Tuttavia, quando un pericoloso essere minaccia di distruggere il confine, le regole si strappano e un giovane Shinigami viene mandato sulla Terra allo scopo di ritrovare la persona che possiede il pezzo spezzato della spada Grim, arma potentissima dispersa secoli addietro nel mondo umano, così da poter distruggere l'entità nemica e salvare entrambi i mondi...
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[AU - Karma/Okuda con ausilio di altre coppie minori - Soprannaturale/Fantasy/Dark]
Enjoy!
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karma Akabane, Koro Sensei, Manami Okuda, Nagisa Shiota, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I primi raggi del sole filtrarono attraverso la finestra, destando la ragazza che dormiva beata. Okuda si tirò a sedere con un sonoro sbadiglio, stiracchiando le braccia mentre volgeva un'occhiata alla stanza, leggermente stordita: aveva fatto uno strano sogno.
Scese dal letto e si accorse di non avere il pigiama, era andata a dormire completamente vestita: doveva essere veramente stanca!
Uscì dalla stanza diretta al bagno e si fece una bella doccia prima tornare in camera e prepararsi; era un bel giovedì mattina, il sole splendeva e non c'era piú traccia dei nuvoloni che avevano minacciato il cielo per tutto il giorno precedente.
Il giorno precedente... aveva fatto un sogno al riguardo quella notte ma solo in quell'istante si rese conto che, effettivamente, non ricordava nulla di ciò che era successo realmente una volta tornata a casa. Dopo essersi preparata andò in cucina per fare colazione ma, appena mise piede in salotto, dovette fermarsi alla vista del ragazzo seduto sul divano concentrato sull'oggetto dalla strana forma che aveva in mano.
Okuda dovette fare appello a tutte le sue forze per non urlare, piuttosto rimase paralizzata ai piedi delle scale finché lui non si accorse della sua presenza.
"Ah, buongiorno Okuda-san!" esclamò sorridendo. Lei non rispose continuando a guardarlo per qualche istante, poi abbassò lentamente il capo e... urlò.
Urlò con quanto fiato aveva in gola precipitandosi alla porta e tentando di aprirla: che diamine ci faceva uno sconosciuto in casa sua?! Afferrò la maniglia ma venne spinta indietro, cozzó di schiena sul pavimento e venne bloccata dal corpo del ragazzo, carponi su di lei.
"Ma che cavolo ti prende?" domandò lui perplesso "Perché hai urlato?"
E lo chiedeva pure?! No, un momento... quel ragazzo aveva un viso familiare: somigliava molto a quello del suo sogno.
Sogno? E se fosse stato reale?
"Oh, Kami..." mormorò abbandonando la testa sul parquet, scioccata. Era vero... tutto vero!
"Sicura di stare bene? Sei pallida" commentò lui. La ragazza lo guardò poi spalancò gli occhi e si alzò di scatto spingendolo via.
"S-sto benissimo!" balbettò alzandosi in piedi e aggiustandosi la gonna che si era impunemente alzata "Ho solo avuto un... lapsus, ecco" spiegò spiccia senza neanche prendersi la briga di cercare un termine adatto alla situazione "Vado a fare colazione" disse infine voltandosi e precipitandosi in cucina.
"Non è un po' tardi?" domandò lui facendola voltare, solo allora si accorse che indossava una specie di divisa scolastica che somigliava molto a quella della sua scuola solo portata in modo piú... aperto.
"Dove l'hai presa?" domandò indicandola.
"Nah, lascia stare. Sarebbe difficile da spiegare" rispose lui alzandosi.
"Ma perché ce l'hai?" insisté Okuda.
"Devo cercare colui che ha la Grim ricordi? E per farlo frequenterò la scuola insieme a te" spiegò semplicemente.
Scese il silenzio, tempo nel quale la ragazza assimilò l'informazione prima di spalancare gli occhi e la bocca: "EEEH?!"


"Diamo il benvenuto al nuovo studente che frequenterà il nostro corso per quest'anno" annunciò il professore "Vuoi presentarti?" domandò Korosensei rivolgendo lo sguardo al suo fianco.
"Certo. Molto piacere, mi chiamo Karma Akabane, ho diciassette anni e sono nato il 25 dicembre" stilò lui sorridendo "Mi piace il latte alla fragola, i videogiochi, leggere e... le ragazze carine" terminò facendo ridere sommessamente i presenti.
"Molto bene, Karma" sorrise l'insegnante "Spero ti troverai bene qui con noi. Ora vai pure a sederti"
Karma si diresse immediatamente in fondo all'aula, prendendo posto al banco dietro quello di Okuda, mentre Korosensei iniziava la lezione.
"Allora, come sono andato?" domandò lui sporgendosi in avanti.
"Non male" rispose lei spiccia senza voltarsi, intenta a prendere appunti "Ma non parlarmi durante la lezione, a te non interesserà ma io devo studiare" avvisò.
Karma sospirò poi si raddrizzò, portandosi le mani in tasca e facendo una rapida ispezione della calsse con gli occhi: erano ventisei in tutto, dodici ragazze e quattordici ragazzi (contando lui). Chiunque di loro avrebbe potuto avere con sé la Grim doveva solo capire chi.
Tirò fuori la mano destra e abbassò la manica osservando lo Skill Pose, avrebbe dovuto usare quello per accertarsi dell'effettiva presenza del pezzo della spada ma ciò implicava stringere la mano a tutti i presenti.
"Mmh..."

Ci volle l'intera giornata prima che, finalmente, avessero un po' di pausa, comunemente chiamata l'ora di pranzo. Come di consuetudine tutti i ragazzi si radunarono intorno al nuovo arrivato, ansiosi di informazioni che il ragazzo non esitò a dare, con tanto di dettagli: tutte false ovviamente. Non poteva certo alzarsi in piedi e dire: "Ehi, gente, sono uno Shinigami venuto sulla terra alla ricerca di una potente spada appartenuta ad un Dio. Ora, chi di voi ce l'ha conficcata nell'anima?"
L'avrebbero preso per pazzo!
"E adesso dove abiti?" domandò il ragazzo che identificò come Isogai, dopo che lui ebbe finito di raccontare del lavoro dei suoi genitori che li aveva costretti a intraprendere un tortuoso viaggio all'estero.
Solo in quel momento Karma si accorse di non sapere la via dov'era ubicato l'appartamento di Okuda, quindi si limitò ad alzare le spalle.
"A casa di Okuda-san" rispose semplicemente indicando il banco di fronte a sé dove la ragazza stava consumando il suo pasto con il naso in un libro. Lei sobbalzò e si voltò sentendosi interpellata, una semplice occhiata le bastò a farle capire che tutti la stavano guardando, il che la mise un tantino a disagio.
"Voi due abitate insieme?" domandò la ragazza coi capelli arancioni, probabilmente Nakamura.
"Come mai? Siete parenti o qualcosa del genere?" chiese Hinano.
Karma aprì la bocca e la richiuse, scambiandosi un'occhiata con Okuda: e ora?
Okuda si alzò in piedi, sfrecciando accanto al ragazzo così da poter soffocare ogni suo tentativo di sparare idiozie mentre le parole le salivano alla bocca senza averle prima elaborate.
"Si, lui è... ehm... un mio parente" disse frettolosamente "E'... ehm... il figlio di un cugino della cognata dello zio del marito della sorella della cugina di mia madre" disse tutto d'un fiato mentre gli altri la guardavano scioccati. Lei tossì imbarazzata rendendosi conto della stupidaggine appena detta "Cioé, sua madre è cugina di settimo grado alla mia!" cercò di corregersi "Una parentela lontana" concluse affranta.
"Molto lontana" precisò Hayami.
"Anni luce" aggiunse Kayano.
"Io non ci definirei nemmeno parenti" rincarò Karma sorridendo mentre lei gli gettava occhiate di fuoco: poteva almeno reggere il gioco, cavolo! "Se sono qui è perché le nostre madri sono molto amiche, quindi la sua famiglia non ha avuto problemi a ospitarmi. Nonostante il nostro flebile legame familiare c'è grande affetto tra le nostre famiglie, alla fine sono una specie di nipote" disse con una tale naturalezza che per poco non ci credette la stessa Okuda.
"Quindi siete come cugini?" domandò Okajima con un sorriso da pervertito sul volto.
"Ma non hanno nessun legame di sangue, quindi..." continuò Fuwa sorridendo in modo maligno.
"Oltretutto, vivono sotto lo stesso tetto" conluse Nakamura ridacchiando, poi tutti e tre sghignazzarono mentre Okuda arrossiva.
"N-no, non è assolutamente come pensate!" sbottò una volta capito cosa intendevo quei tre "Non fatevi strane idee!" li ammonì agitandosi. Ci mancava solo che iniziassero a girare voci di quel tipo!
"Cosa?" domandò Karma curioso.
"Niente che possa interessarti!" sbottò Okuda per poi sospirare affranta, la situazione stava prendendo una strana piega "Vieni un attimo con me, Karma, devo parlarti" informò decisa afferrando il ragazzo per il braccio e tirandolo a forza giù dalla sedia, trascinandolo per il corriodoio sotto gli occhi perplessi di tutti.
"Ehi, Okuda, dove stai...?" cominciò a domandare Nagisa entrando in classe in quel momento, portando un paio di lattine di cola e qualche snack.
"Non ora Nagisa, riunione di famglia!" spiegò spiccia dileguandosi per le scale, trascinando il povero ragazzo che non si azzardava nemmeno a protestare.
Dovettero arrivare fino al tetto perché lei si fermasse e lo lasciasse finalmente libero.
"Si può sapere che ti prende?" domandò Karma.
"Vediamo di sbrigarci, i ragazzi saliranno tra poco per fare merenda" rispose lei chiudendosi la porta alle spalle, per poi voltarsi a guardarlo "Si può sapere perché hai detto che vivi a casa mia?" sbottò "Adesso chissà cosa penseranno! Non abbiamo nemmeno la scusa della parentela..."
"Grazie a te" terminò lui "Cugini di ottavo grado? Non mi sembra umanamente possibile, a meno che non tu abbia un albero genealogico grande quanto la pianta di fagiolo!"
"Mi hai colto alla sprovvista, non sapevo cosa dire!" si giustificò lei "E' la prima cosa che mi è venuta in mente"
"Comunque oramai la frittata e fatta" scrollò le spalle lui "Ad ogni modo ora devo concentrarmi sulla mia missione. Per ritrovare la spada dovrò basarmi sui livelli di energia che possiedono, un potere così grande non può essere nascosto facilmente" rifletté.
"Come fai a sapere la quantità di energia che possiede una persona?" domandò lei, curiosa. Si era quasi dimenticata della storia degli Shinigami con tutto quello che era successo quella mattina.
"Stringendole la mano" rispose lui alzando il braccio destro sul cui polso spiccava la lamina d'argento nella quale era incastonato un rubino purissimo "Tramite il Contatto lo Skill Pose registra l'energia corrente delle persone" spiegò.
"Ah, ecco perché stringevi le mani a tutti!" realizzò lei ricordando come, per tutta la mattina, Karma aveva trovato ogni scusa possibile e immaginabile per stringere la mano a chiunque gli capitasse a tiro.
"Già, ma finora non ho trovato nessun indizio che portasse alla Grim... molto infruttuoso come primo giorno" sospirò sconfortato. Okuda, invece, sorrise ritrovando il suo solito spirito allegro.
"Dai, andrà meglio domani!" esclamò, cercando di tirarlo su.
Karma la guardò per qualche istante, poi sorrise anche lui "Si, hai ragione!" rispose, lasciandosi contagiare.
Lo scalpiccio e il rumore dei passi dei ragazzi che salivano le scale li convinsero che era meglio tornare in classe, così si affrettarono a scendere.
"Senti un po', Okuda, per caso hai qualche spicciolo da prestarmi?" domandò lui mentre tornavano indietro.
"Perché?" chiese lei.
"Non ho la merenda" spiegò lui semplicemente, facendola sospirare.
"Certo, ce l'ho"
"Fantastico!" Karma l'afferrò per le spalle e la trascinò verso i distributori a mò di trenino, tutto contento "Spero che abbiano il latte alla fragola!"
"Piombi davanti al mio marciapiede, mi ficchi una spada nell'anima, ti prendi la mia energia a tradimento, metti le radici in casa mia e ora mi scrocchi anche la merenda" borbottò tirando fuori il portafoglio dalla tasca della gonna "Devo essere decisamente masochista se ti lascio fare senza lamentarmi" considerò mentre il ragazzo rideva intento a ispezionare il distributore.
"Io invece credo che tu sia solo molto altruista" rispose lui "Ok, voglio il latte alla fragola, un sacchetto di senbei, le patatine e... gli onigiri!" elencò.
"Io sarò altruista... ma tu sei un approfittatore!" esclamò facendo il conto di quanto veniva tutto. Il ragazzo cacciò la lingua a mo' di scusa e lei si limitò ad aggiustarsi gli occhiali mentre apriva il portafoglio, borbottando qualcosa di inudibile.
"Troverò il modo di restituirti il favore, giuro!" promise solennemente.
Okuda sorrise armeggiando con la macchinetta: "Sono talmente altruista che non accetto restituzioni di favori" lo informò ficcandogli il latte alle fragole e i senbei in mano.
"E le patatine e gli onigiri?" chiese.
"Spiacente ma i soldi devono durare tutto il mese, non posso sperperali vicino al primo distributore di viveri" spiegò girando i tacchi "Fatteli bastare fino alla cena... tanto l'energia non la prendi dal cibo, tu"
"Che ironia tagliente" commentò lui seguendola, fingendosi offeso, mentre sorrideva indistantemente sorseggiando il suo drink.
 
§


Era tardo pomeriggio quando la campanella suonò la fine delle lezioni, il sole che tramontava investì i ragazzi che uscivano dall'edficio con la sua tenue luce ambrata. Karma si stiracchiò con uno sbadiglio appena varcò il cancello, raggiunto immediatamente da Okuda.
"Ma come fate a sopportare questo tutti i giorni?" domandò.
"La scuola è importante e poi io non ho nessun problema a stare dietro agli studi" spiegò lei avviandosi.
"A me sembra solo un noia mortale" commentò portando le mani dietro la testa, seguendola. Restarono in silenzio per tutto il tragitto e Karma cercava di memorizzare la strada dalla scuola a casa il più in fretta possibile, era già calato il buio quando tagliarono per il parco per far prima.
Era meglio non girare troppo quando si faceva tardi. Avevano da poco raggiunto il centro che Karma si fermò di scatto voltandosi verso il prato alla sua destra.
"Mh?" Okuda si voltò notando che il ragazzo non camminava più "Che succede?" domandò.
"Sh!" rispose lui concentrato ad osservare un punto indefinito tra gli alberi.
Il parco era deserto, non soffiava nemmeno un alito di vento... eppure c'era qualcosa che non quadrava. Un fruscio tra le foglie lo mise in allerta e avanzò di qualche passo, raggiungendo la ragazza, senza staccare gli occhi dal punto da cui era provenuto il rumore anomalo.
"Che succede?" ripeté lei preoccupata mentre lui la prendeva per il braccio e la costringeva ad avanzare.
"Muoviamoci" fu tutto ciò che disse velocizzando il passo. C'era qualcosa che non andava ma non ne era sicuro. Sperava tanto di sbagliarsi perché quello non era decisamente né il luogo adatto né il momento.
"Karma...!" Okuda non finì la frase che uno stridio riempì l'aria, facendo gelare i due sul posto, poi qualcosa spuntò dai cespugli avventandosi su di loro. Karma afferrò la ragazza per la spalle a la tirò via, schivando il pericolo per un pelo.
Solo quando alzarono gli occhi capirono cosa li aveva attaccati: all'inizio non furono in grado di dire cosa fosse vedendo solo un groviglio indistinto di tentacoli attaccati ad una specie di bulbo raggrinzito dove avrebbe dovuto esserci il corpo.
"Resta dietro di me!" esclamò Karma parandosi davanti la ragazza ancora seduta a terra, paralizzata dall'orrore. Il ragazzo alzò il braccio destro davanti a sé, scoprendo il bracciale "Skill Nill!" esclamò deciso.
Il rubino s'illuminò mentre una lastra giallognola si espandeva per il prato, rivolgendosi poi verso l'alto e chiudendosi in una cupola intorno ai tre.
"Skiru Form!" un turbine di fuoco ricoprì il ragazzo costringendo Okuda a coprirsi gli occhi, quando li riaprì l'uniforme scolastica di Karma era sparita lasciando il posto ad un completo nero: pantaloni, anfibi e una cotta in pelle rivestita di catenine d'argento sul davanti; sul suo capo erano apparse due grandi corna rosse che si ripiegavano in avanti e tra le mani stringeva una spada dalla lama nera.
Ora aveva decisamente l'aspetto di uno Shinigami.
L'essere stridette di nuovo portando tre grossi tentacoli in alto, gli unici che avessero un bulbo verso la fine... oggetti che si rivelarono essere occhi appena li aprì. Inquadrarono Karma e si gettarono immeditamente all'attacco. Lui li bloccò con la spada, come meglio poteva, mentre altri tentacoli sbucavano dal terreno.
"Okuda... scappa!" ordinò tentando di respingerli. La ragazza si riprese e, alzatasi, si allontanò il più in fretta possibile fino a raggiungere il confine della cupola; da lì poté solo osservare lo scontro.
I tentacoli sbucavano dal terreno come piante, troppi e troppo rubusti da distruggere: l'unica cosa da fare era eliminarla alla radice. Ma sarebbe stata dura.
A colpi di fendenti cercò di aprirsi un varco ma non fece in tempo a raggiungere l'obbiettivo che due grossi tentacoli germogliarono proprio sotto i suoi piedi avvolgendogli il torace tanto da mozzargli il fiato e portandolo a qualche metro da terra; altri tentacoli più sottili gli bloccarono le gambe, le braccia e il collo continuando a stringere.
"Karma-kun!" l'urlo di Okuda gli rieccheggiò nelle orecchie come se provenisse da molto lontano, faticava a respirare per via della morsa che gli opprimeva il petto e stava esaurendo tutte le energie.
Danna... zione!
La vista gli si offuscò e il cervello smise di ricevere ossigeno, privo di forze perse i sensi.
"Karma-kun!" Okuda provò a chiamarlo nuovamente ma il ragazzo non diede segni di vita. Senza pensarci su due volte scattò verso di lui, schivando ogni ostacolo, fino a raggiungere la base del tentacolo sul quale era sospeso lo Shinigami. Vi si aggrappò con le mani e si arrampicò su di esso, non senza difficoltà. I tentacoli continuavano ad aggiungersi e a stringere, non restava molto tempo: afferrò il ragazzo per le spalle e si issò su, abbracciandolo quasi, poggiando i piedi sulla spirale creata dai tentacoli. Spostò automaticamente lo sguardo sul suo braccio destro dove lo Skill Pose era quasi coperto dai tentacoli, il rubino era diventato grigio segno che non vi era rimasto più un briciolo di energia; in quell'istante Okuda seppe esattamente cosa fare.
Tenendosi saldamente alle spalle del ragazzo, si protese nel tentativo di toccare il bracciale, con scarso successo; allungò le dita e aveva quasi sfiorato il rubino quando un tantacolo apparve dal nulla afferrandole la gamba. Perse l'equilibrio e dovette ritirarsi bruscamente per non cadere, gettò un occhiata in basso e notò con orrore i tentacoli che scivolavano rapidamente verso di lei.
Cosa fare? Se non riusciva a far riprendere Karma sarebbero stati guai grossi per entrambi, oltretutto non le restava molto tempo: nonostante si ritrovasse vicinissima al suo viso faceva fatica a percepire il suo respiro, più flebile ogni secondo che passava.
Doveva agire in fretta.
Fece passare un braccio intorno al suo collo nell'istante in cui tre tentacoli le avvolsero la vita e cercarono di trascinarla in basso, lottando contro la forza di gravità scattò in avanti e chiuse la mano intorno al polso del ragazzo.
Per qualche secondo ci fu solo silenzio poi dal bracciale esplose una potente ondata di energia, una luce bianca e azzurra li avvolse, i tentacoli si disintegrarono... poi buio.
  
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