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Autore: CossNiehaus    07/01/2016    2 recensioni
Sveglia ore 07:10.
Dopo due settimane si ritornava a scuola e io, come al solito, non ero assolutamente pronta.
Voglio dire, ero una ragazza brillante e mi piaceva studiare. Mi loderò sempre per aver scelto l'indirizzo giusto arrivata alla fine delle scuole medie. O forse era stata soltanto una questione di culo.
Prima di abbandonare il mio caldo piumone controllai il mio twitter e capii sin da subito che la giornata sarebbe cominciata col piede sbagliato.
Giulia. La ragazza fotografa del mio liceo aveva appena twittato alcuni suoi shoots fatti alla sua nuova ragazza.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sveglia ore 07:10.

Dopo due settimane si ritornava a scuola e io, come al solito, non ero assolutamente pronta.

Voglio dire, ero una ragazza brillante e mi piaceva studiare. Mi loderò sempre per aver scelto l'indirizzo giusto arrivata alla fine delle scuole medie. O forse era stata soltanto una questione di culo.

Prima di abbandonare il mio caldo piumone controllai il mio twitter e capii sin da subito che la giornata sarebbe cominciata col piede sbagliato.

Giulia. La ragazza fotografa del mio liceo aveva appena twittato alcuni suoi shots fatti alla sua nuova ragazza. Dapprima delle vacanze di natale la incontrai per i corridoi che camminava con questa tizia che aveva l'aria tutt'altro che da persona simpatica.

In realtà non ero certa che fosse veramente la sua nuova compagna, ma questo mi rendeva ugualmente seccata perchè anche se io e Giulia non avessimo mai avuto questo grande rapporto era come se fosse parte di me, e nessuno doveva toccarla o bramarla.

Raccolsi tutte le forze che avevo e a malincuore abbandonai il mio caldo nido.

 

 

Le due ore di matematica e quella di psicologia passarono alla svelta; mi coinvolgevano talmente tanto queste due materie che il tempo passava senza che me ne rendessi conto.

Come mio solito all'intervallo me ne andai con Alba a fare un giro per i corridoi e a stalkerare un poco le più fighe della scuola.

Ci posizionammo al nostro personale calorifero, all'inizio dell'ala nuova dell'istituto, e chiacchierammo sulle nostre vacanze. Ero felice di sapere che Alba era riuscita a raggiungere il suo ragazzo di Roma. Nonostante la distanza loro ce la facevano sempre ad abbattere tutti quei chilometri.

 

"Sam, ma lo sai che l'ora dopo abbiamo un'incontro in auditorium con la quinta F?", persi un paio di battiti.

"C-cosa?" sputai con voce insicura. "Che memoria del cazzo che hai, ma poco importa , lo sai chi c'è nella quinta F, vero?" e mi diede una leggera gomitata complice strizzandomi l'occhio.

"Cosa vorresti insinuare? Minimo la nostra classe sarà in fondo all'aula e la sua in prima linea.. E poi dai, le hai viste stamattina le sue foto con la sua nuova ragazza?" sospirai e sentii che il mio umore stava scendendo progressivamente ad ogni parola che pronunciavo. Alba se ne accorse. Lei era come una sorella per me; se io ero triste lei riusciva sempre a tirarmi su il morale coi suoi modi un po' psicopatici, ma che comunque mi aiutavano sempre.

 

 

Ore 11,15, sala auditorium.

La nostra classe arrivò ovviamente in ritardo, tutta colpa di quei due soliti razza di idioti che erano stati scoperti a lanciare acqua dalla finestra della classe a quei poveri dannati che se ne stavano al disotto a fumare solo Dio sapeva cosa.

 

Entrammo nella sala grande e cercai subito di individuare la classe di Giulia, per poi trovare lei.

Classe trovata.

Eccola.

OMMIODDIO.

Diventai rossa.

Panico.

Mi guardò.

O forse guardò qualcun'altro.

Camminai.

Andai a sbattere contro una sedia.

Nulla di grave.

Quando iniziai a concepire che la mia classe si stava sistemando in parte a quella di Giulia mi impegnai a ritornare in me. Dovevo assolutamente sedermi vicino a lei, o nella fila dietro, o comunque sia nel raggio di un paio di metri.

Sforgiando la mia scarsa furbizia riuscii comunque a sistemare le mie chiappette nella fila dietro la sua. Mi sembrava di morire dalla gioia, e Alba se ne accorse.

 

L'incontro di non sò cosa cominciò e decisi in anticipo che non avrei comunque scoperto di cosa si trattasse.

Ero concentrata – o meglio – persa su di lei.

Notai con piacere che pure Giulia e le sue amiche non erano interessate minimamente all'incontro; da quando era iniziato continuavano a parlare, mangiare e a ridere come delle perfette idiote.

Giulia continuava a passarsi una mano tra i suoi corti capelli per sistemarsi il ciuffetto alla Miley Cyrus, questo suo tic inconscio la rendeva fottutamente sexy. Se solo avessi potuto.... "scusami" disse una voce che all'inizo non riconobbi.

Il mio turbine di pensieri venne stroncato d'improvviso e non nascondo che mi presi un leggero spavento balzando un po' sulla sedia.

 

OH MY FUCKIN' GOSH, pensai.

 

Una sua amica si era girata e si stava scusando con me per non so cosa e non mi interessava nemmeno saperlo. Lei mi stava guardando e la mia mente andò letteralmente in tilt.

 

Questa, giusto per informazione, fù la prima volta che morii. Ne seguirono altre nove, circa.

 

Non mi aveva mai guardata, così.

 

"Come, scusa?" riuscii appena ad accennare.

"Scusami, per caso fumi?", ma che razza di domanda era quella? Cosa voleva da me? Io non fumo mica. L'unica volta che ci provaii finii per tossiere come una persona in fin di vita e non avevo nemmeno portato il fumo nei polmoni.

 

"Si, perchè?" risposi senza pensarci. Odio quando non rispondo delle mie azioni di fronte a lei.

"Hai una sigaretta da darci? La mia amica (e indicò Giulia) all'ultima ora ha un'interrogazione per la quale dice di non sentirsi completamente pronta, ha bisogno di sciallarsi un po'".

"Ah, ma certo, nessun problema" dissi e dopo essermi resa conto del mio fatale errore abbassai lo sguardo ed accennai un sorriso.

"Ma ora non le ho con me, al prossimo intervallo vi posso raggiungere nel cortile e ne fumiamo una assieme" rimediai.

"Oh, grazie! Sei la mia salvezza" disse Giulia.

Sbiancai, poi arrossii, poi morii e poi resuscitai.

Se solo avessi saputo prima che nelle prossime settimane lo sarebbe diventata per davvero la mia salvezza e io la sua, quante ansie in meno che mi sarei risparmiata.

 

Si voltarono e continuarono a chiacchierare.

 

Alba mi squadrò "Samantha, ma stai bene?" disse con tono perplesso.

"Alba, forse non sto bene, e dovresti saperlo, ma mi devi aiutare, ti prego" le dissi facendole gli occhietti dolci.

"Ovvio che ti aiuterò razza di idiota, per tua fortuna Maicol mi ha lasciato tre sigarette per il rientro da Roma, ma non le ho mai fumate perchè che schifo, poi mi sarebbe venuto l'alito da morto!" e scoppiai a ridere.

Alba, senza di lei sarei persa in questo universo.

 

Ancora non vi ho detto perchè il mio cuore e la mia testa sono ossessionate da Giulia.

Ebbene, qualche mese fa' , verso l'inizio della scuola, stavo rincasando dopo sei ore di lezione ed ero particolarmente stanca. Appena mi gettai sul sedile dell'autobus presi le mie cuffiette e mi sparai nelle orecchie "Taro" degli Alt-J.

Era la pace dei sensi quella canzone e mi avrebbe aiutata a recuperare un po' di forze e a rilassarmi dopo quella giornata.

Il bus come suo solito era zeppo di studenti che facevano a gara per aggiudicarsi un posto. Io non avevo tempo per queste stupidate; semplicemente scappavo dalla classe un paio di minuti prima del suono della campanella per sedermi al solito posto.

Ormai i professori ci avevano rinunciato con me. Ricevevano troppi vaffanculo da parte mia, e volevano cacciarmi da quell'istituto il prima possibile.

 

Presi il mio telefono e andai a spulciare un po' il mio Tumblr. Sentii che una persona si sedette sul sedile accanto al mio, ma con menefreghismo non badai attenzione a chi fosse.

Alzai solamente il volume dell'Ipod per isolarmi meglio da quella mandria di studenti.

 

Il pullman partì e iniziai a guardare al di fuori del finestrino perdendomi definitivamente in chissà quale universo.

 

Ma poco dopo venni riportata sulla Terra da una leggera gomitata che inizialmente concepii come uno spintone. Fermai la musica e mi voltai verso il mio compagno di posto con uno sguardo assassino che avrebbe intimorito tutti. Chi cazzo si permetteva di interrompere i miei viaggi mentali?

 

Era una ragazza magrolina ma non troppo, aveva un taglio corto ma elegante. I capelli erano di un colore castano chiaro, quasi biondo. Aveva degl'incredibili occhioni azzurri e un leggero rossore sulle guance. Al collo portava una fascia che teneva una reflex Canon, la teneva tra le sue mani quasi come se fosse sua figlia.

 

"Scusa se ti ho disturbata, ma non ho potuto fare a meno di sentire la musica che stai ascoltando. Io amo letteralmente gli Alt-J." arrossi e rimasi particolarmente sorpresa da ciò che mi disse. Era un gruppo praticamente sconosciuto per la gente comune, e mi sorprese il fatto che lei li conoscesse.

"Affatto, sono il mio gruppo preferito" risposi e lei mi allungò la mano "piacere, mi chiamo Giulia".

"Samantha" risposi con un sorriso ebete in faccia.

"Oh, emm.. perdonami la domanda, ma posso farti una foto? Ho comprato un nuovo obiettivo e lo sto testando su primi piani. Voglio creare un album contenente tantissimi primi piani di persone che incontro nella mia vita, se non ti dispiace".

Rimasi sorpresa dalla sua proposta, ma non riuscii a declinare.

Dopo aver preso lo scatto riguardò la foto e commentò "hai degli occhi veramente belli, Samantha...".

Beh, avevo dei semplici occhi marroni, che ci trovava di bello?

"..sono così profondi e tutti da scoprire" concluse.

Il bus si fermò e lei scese. Era la sua fermata. Da quel giorno non parlammo mai più, ma rimase un pensiero fisso in me.





NOTA DELL'AUTRICE:
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto.
E' la prima volta che pubblico qualcosa di mio e perdonatermi se ho fatto qualche errore di grammatica.
Ditemi pure cosa ve ne pare, ci vediamo al prossimo capitolo :')

CossNiehaus

   
 
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