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Autore: Theyaremyworld    09/01/2016    1 recensioni
Cosa succederebbe se ad un tratto ti svegliassi non essendo più la stessa persona di prima?
Come reagiresti alla vista di angeli e demoni?
Come affronteresti il tuo destino?
Ma soprattutto: sceglieresti la vita o la morte?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HALF
-IL CASTELLO-
 
 
Quando si parlava di angeli o di demoni, Rosy immaginava subito dei combattimenti tra il bene e il male, magari visti da quei film fantasy che amava tanto o puramente inventati.
Immaginava gli angeli, con le loro grandi ali bianche e lucenti, i loro corpi rivestiti da abiti dello stesso colore, i loro capelli biondi e gli occhi dorati.
Poi c'erano i demoni: tutti vestiti di nero, i loro occhi rossi o completamente neri, lunghi capelli e sorrisi pieni di sangue.
Li sognava anche. Uno in particolare, lo incontrava ogni notte nei suoi sogni.
Aveva gli occhi marroni con un po' di verdone dentro proprio come i suoi, capelli corti castani, il naso sottile all'insù, il corpo magro ma mantenuto in forma. Vestiva di nero, con un soprabito grigio topo. Sopra c'era una specie di spilla d'argento  con sopra raffigurate delle foglie di Oleandro.
Passeggiavano insieme nell'oscurità. Lui sembrava gentile, sembrava volerle rivelare un segreto, ma non ci riusciva mai arrivava sempre qualcuno e Rosy si svegliava.
Non sapeva perché sognava quel ragazzo. Non sapeva cosa significava, non c'era qualcosa di logico.
Ma ben presto avrebbe scoperto qualcosa che difficilmente avrebbe potuto dimenticare.
 
 
Si passò le mani tra i capelli senza forma, si sedette sul letto sbadigliando.
Guardò la sveglia che segnava le otto del mattino e scese giù per un bicchiere di latte fresco.
La primavera ormai stava arrivando e il caldo iniziava a farsi sentire.
Si sedette su uno sgabello mentre sua madre, Christine, le passava il bicchiere.
<< Buongiorno >>
<< Buongiorno, mamma >>
<< Ti aspettano >> Rosy alzò gli occhi per guardare sua madre
<< Cosa? Chi mi aspetta? >>
<< Tua sorella e Andrew, ricordi? Avventura nel bosco? >>
<< Oh, mamma. Grazie per avermelo ricordato, sei la migliore >> si alzò velocemente e dopo averla baciata sulla guancia salì di sopra per cambiarsi prima che sua sorella e il suo migliore amico diventassero neri dalla rabbia.
Intanto suo padre Adrian entrò in cucina.
<< Christine >> la donna guardò suo marito preoccupata  << se la caveranno >> la rassicurò.
<< Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ma non sono ancora pronta >>
<< Loro si, sta tranquilla. >> le lasciò un bacio sulla fronte e se ne andò.
 
 
<< Oh, ce l'hai fatta >> Andrew e Jenn esultarono dalla gioia.
<< Sono pronta >>
<< Si, be', era anche ora >> la prese in giro Andrew ricevendo una spinta.
Si incamminarono fino a ritrovarsi davanti all'ingresso della Foresta di Dean.
Alti e grandi alberi formavano un arco con i loro rami fino ad un punto in cui iniziava la foresta vera e propria.
Rosy sentì Andrew rabbrividire.
<< Andrew siamo in pieno giorno >>
<< Questo non vuol dire che io non debba avere paura >>
Andrew era il prototipo di amico nerd che era al passo con i tempi.
Amava i videogiochi, i film d'azione, era intelligente e non si faceva sfuggire niente.
Aveva un figura slanciata e magrolina, capelli neri che gli ricadevano sul volto e un paio di occhiali che gli davano un'aria dolce.
<< Forza andiamo fifone >> lo prese per mano e con Jenn iniziarono ad attraversare il lungo percorso fino a quando non si ritrovarono nel cuore profondo di quel posto.
Gli alberi erano sempre più grandi e la luce non filtrava più di tanto. Anche il sole iniziava a nascondersi.
Si guardarono intorno, era davvero una meraviglia agli occhi di Rosy fino a quando non venne distratta da Jenn, che ora era stesa per terra.
<< Jenn! Ti sei fatta male? >> corse ad aiutarla rimettendola in piedi
<< No, sto bene. Ma qualcuno mi ha spinta >> rispose guardandosi  intorno terrorizzata.
<< Ma non c'è nessuno >> Andrew stava per svenire.
<< Te lo sarai immaginata Jenn. Tranquilla. >> Continuarono a camminare sotto le lamentele di  Jenn che insisteva sul fatto che ci fosse qualcuno e di Andrew che parlava da solo cercando un motivo valido per il quale avesse accettato il suo invito.  
Rosy era lì solo per curiosità.
Mentre camminavano, si accorse di uno spazio aperto sulla sua destra.
Era uno spazio enorme, con un prato verde e in lontananza quello che sembrava un castello.
Lo fissò così tanto che quando si guardò intorno Andrew e Jenn erano ormai due voci lontane. Decise di andare a vedere.
Si avvicinò pian piano, ad ogni passo il suo cuore batteva sempre più forte come se volesse avvertirla di qualcosa di cui lei non era ancora a conoscenza.
Arrivata al grande cancello di ingresso si fermò e dovette alzare la testa per riuscire a guardare tutto il panorama.
C'era un sentiero che portava all'ingresso dove si trovava un grande portone in legno.
Ai lati della struttura si presentavano due torri  abbastanza alte e altre due dalla parte di dietro.
Ad accompagnare il sentiero c'erano cinque alte colonne su ognuna della quali c'era una statua.
Erano angeli in marmo. Uno aveva in mano un cuore, un altro aveva le mani sugli occhi. E ancora uno con le mani sulle tempie, uno con la testa rivolta all'insù e le mani aperte lungo i fianchi, e poi l'ultimo con le ali più grandi degli altri.
Poteva sembrava una normale casa di persone ricche. Se fosse stata priva di esse e senza tutta quell'oscurità che emanava.
Rosy toccò leggermente l'alto cancello di ferro che si aprì subito facendo rumore.
Percorse il sentiero fino a salire tre gradini e ritrovarsi di fronte al portone pieno di disegni antichi.
Non sapeva cosa fossero, ma erano affascinanti. Sembravano una storia disordinata da dover imparare, o rune significative per chissà chi.
Il portone era socchiuso e un minuto dopo Rosy era dentro casa.
A differenza dell'esterno l'interno era curato nei minimi dettagli. Evidentemente lì dentro ci viveva qualcuno e doveva andarsene, ma i suoi piedi invece di tornare indietro continuarono ad avanzare trascinandola.
Un lungo corridoio in pietra illuminato da qualche luce appesa al muro era quello che si ritrovava davanti. Lo percorse fino a ritrovarsi in un grande salotto. Un lungo divano ad angolo bianco, alcune poltrone disposte a semicerchio, un caminetto in pietra acceso e... quadri. Molti quadri.  Forse troppi.
Rosy si avvicinò ammirando la loro disposizione, uno al centro era a colori, gli altri intorno in bianco e nero, poi di nuovo uno a colori. Si rese conto che era una sequenza come a raccontare una storia, solo dipinta su tele.
Quello che aveva davanti raffigurava un ragazzo: aveva una figura slanciata, il petto nudo e due grandi ali nere che sbucavano da dietro le spalle. La testa rivolta un po' all'indietro e i denti serrati. Esprimeva dolore, fisico e morale, così tanto che persino Rosy sentì qualcosa nello stomaco. Dei pantaloni neri fasciavano le sue lunghe gambe e i suoi piedi nudi non toccavano terra. Tra le braccia teneva stretta una ragazza: il vestito bianco candido strappato in alcuni punti svolazzava come i suoi capelli. L'espressione stanca si era impossessata del suo viso, era come se stesse per svenire.
Rosy distolse lo sguardo: non ce la faceva più a guardare tanta sofferenza.
La sequenza continuava su per le scale che portavano al piano di sopra, salì e rimase incantata da un altro quadro dove raffigurati c'erano sempre gli stessi soggetti. In realtà, in tutti quadri principali c'erano solo loro due.
Questa volta lui era in ginocchio ai piedi della ragazza, le stringeva le gambe con le braccia e le lacrime cadevano sul suo viso. Lei gli sussurrava qualcosa all'orecchio come se volesse calmarlo.
Solo un ritratto emanava felicità, uno su tutti quelli presenti, era quello che raffigurava il loro bacio.
<< Cosa ci fai qui? >> Rosy sussultò  sentendo una voce roca alle sue spalle, si voltò di scatto ritrovandosi vicino un ragazzo alto, con gli occhi color smeraldo, labbra rosee a forma di cuore e ricci lunghi che gli incorniciavano il volto. Assomigliava al ragazzo nei ritratti sparsi in giro. Si chiese se non fosse proprio lui.
Era spaventata: quel ragazzo era comparso dal nulla e la metteva a disagio.
Si soffermò, non sapendo che dire, a guardare come i suoi vestiti neri gli fasciavano il corpo .
Era bello, bello da togliere il fiato.
<< Ti ho fatto una domanda >> disse facendo un passo avanti. Rosy ne fece uno indietro rischiando di cadere dalle scale ma il ragazzo la prese all'istante avvolgendo le sue forti braccia intorno al corpo esile di Rosy.
<< Harry >>
Da dietro le sue grandi spalle si sentii un'altra voce: più fine e dolce.
Lui si voltò di poco facendo in modo che anche Rosy potesse vedere.
Un'altro ragazzo si stava avvicinando. Maglietta bianca, giacca di jeans e pantaloni neri. Capelli castani tirati all'insù e occhi celesti. Sembrava più amorevole.
<< Lasciala andare >> ordinò.
Il riccio lasciò la presa e Rosy sentì che l'aria le iniziava a mancare. Cercò di formulare una frase concreta e con un senso.
<< Mi dispiace di essere entrata, credevo che non ci vivesse nessuno >> cercò di scusarsi
<< Ora sai che non è così. >> ribatté Harry facendo abbassare automaticamente la testa a Rosy.
<< Harry, basta >> disse l'altro ragazzo con tutta la calma possibile.
<< No, ha ragione. Non sarei dovuta entrare. >>
''Occhi celesti'' si voltò verso Rosy annuendo un secondo.
<< Su questo siamo tutti d'accordo >>
<< Io... non ricordo da dove si esce >> disse al ragazzo amorevole che le sorrise di nuovo.
Era come se tutta quella faccenda le avesse procurato un'amnesia.
<< Vieni, ti accompagno.  Harry? >> si voltò un secondo verso il riccio aspettando qualcosa.
Harry guardò Rosy con rabbia dicendo a denti stretti << A mai più. >>
Detto quello entrò in una delle porte presenti che Rosy non aveva visto.
<< Scusalo, è scontroso in questo periodo >> lei si limitò a sorridere leggermente per poi scusarsi un' ultima volta sui gradini dell'ingresso.
<< Mi dispiace tanto per essere entrata, ero solo...attirata da qualcosa >>
<< Sta tranquilla, dovremmo imparare a chiudere le porte >> rispose ironico il ragazzo e porgendole la mano le disse:  << Oh, e io sono Louis >>
<< Rosy >> rispose stringendola.
Per un attimo guardò alle spalle di lei sospirando come se provasse sollievo e Rosy accorgendosene seguì con lo sguardo quello che Louis fissava.
Tre ragazzi li raggiungevano: il primo aveva i capelli corti e gli occhi castani, aveva un sorriso quasi contagioso stampato in faccia, il secondo capelli biondi e occhi di un colore simile a quelli di Louis se non più chiari e l'ultimo aveva i capelli scuri e gli occhi color miele e quell'aria solita dei cattivi ragazzi. Erano tutti e tre alti con un fisico da far invidia a chiunque li guardasse.
<< Cosa succede? >> disse l'ultimo guardando prima Rosy e poi Louis.
<< Niente di cui preoccuparsi. Rosy - >> disse scandendo bene il suo nome << -loro sono: Liam, Niall e Zayn >>  
La ragazza salutò timidamente e gli altri ricambiarono.
Sembrava tutto normale fino a quando Rosy non si rese conto di assistere ad una scena a rallentatore: tutti si girarono a guardare Zayn che fissava un punto vuoto davanti a sé senza nessuna espressione in viso, se non quando aggrottò le sopracciglia. Rosy lo trovò molto strano, ma in quel momento non le veniva niente in mente.  Sentiva solo il bisogno di andare via scappando da quella situazione a dir poco imbarazzante.
<< Dov'è Harry? >> chiese tornando a sbattere le palpebre.
<< E' in casa >> rispose Louis.
<< Ne è al corrente? >>
<< E' piuttosto arrabbiato >>
<< Quindi ne è al corrente. Riunione. Subito. >> disse entrando in casa sospirando.  Aveva scandito l'ultima parola in un modo che fece tornare la ragazza al realtà facendola quasi rabbrividire.
<< E' meglio che io tolga il disturbo >> disse Rosy interrompendo quel silenzio che si era formato, dopo quella strana conversazione in cui si era anche persa.
<< Ah Rosy >> Louis la fermò << credo sia meglio se qui non torni >> lei sorrise come saluto.
-
<< Ciao, ragazzi >>
Mentre Rosy si allontanava Niall si rivolse a Louis senza smettere di guardarla.
<< Credi che tornerà? >>
<< Oh, si. Tornerà >> 
<< E se non lo farà spontaneamente? >> chiese Liam
<< Allora non è quella giusta >> rispose Louis senza pensarci su.
<< E' lei >> disse Zayn ricomparendo sulla porta. << Ma c'è qualcosa che non va. >>
<< Andiamo a parlarne con Harry, ha bisogno di calmarsi >> rispose Louis rientrando in casa seguito dagli altri.
 
___
Rosy ripensò per tutta la strada del ritorno a quello che era successo, ad Harry.
Quel ragazzo era tanto strano quanto bello. E la faceva sentire a disagio.
Forse la sua altezza, il suo aspetto o, magari, i suoi penetranti occhi verdi.
<< Rosy! Ma dove eri finita? >> a strapparla da quei pensieri fu Jenn che le correva incontro insieme ad Andrew.
<< Mi sono persa >> rispose semplicemente.
Non le andava di condividere quel...segreto.
<< Torniamo a casa, questo posto mi terrorizza >> supplicò Andrew, e così fecero.
Si fermarono a cena a casa di Rosy e Jenn, Christine era sempre stata più che felice ad avere Andrew in casa. Rosy lo conosceva dalla prima elementare, era come un terzo figlio per lei, e sapeva che avrebbe saputo tenere lontana la figlia dalle cattive abitudini.
Più tardi, quando la cena era ormai finita e Andrew se n'era andato Rosy si rifugiò in camera sua e con la mente ritornò alla giornata vissuta.
L'immagine di Harry che l'afferrava per non farla cadere continuava a tornarle in testa e faceva battere il suo cuore ad un ritmo insolito.
Si addormentò così, pensando a lui e alle sue braccia intorno al suo corpo.
 
___
<< Harry >> Zayn lo richiamò per farlo ritornare alla realtà.
<< Non posso farlo, ragazzi. Non posso >>
<< Non puoi scegliere, Harry. E' questo il problema >> intervenne Louis che era in piedi vicino al caminetto spento ma che continuava a fissare come per trovare risposte a quella situazione che tante scelte poi non le offriva.
<< Zayn, siamo davvero sicuri che sia lei? >> chiese Liam
<< È lei >> rispose debolmente Harry chiudendo gli occhi  << l'ho sentito appena l'ho vista >>
<< Sì, ma...c'è qualcosa di particolare che non stiamo prendendo in considerazione. Molto probabilmente ce l'abbiamo davanti agli occhi ma non riusciamo a capire cosa sia >> confermò il moro.
<< Ce la faremo, Harry, vedrai >> disse Niall che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
<< No, non andrà affatto bene. La storia va sempre per ripetersi e non posso fare niente per fermarlo. Se lei...se lei dovesse morire io... >> Ormai il cuore di Harry traboccava di paura e nemmeno la conclusione di Zayn parve rassicurarlo.
<< Non succederà, non questa volta. C'è qualcosa in Rosy che la rende diversa. >>
Il riccio si alzò di scatto dal divano in preda ad un attacco di rabbia.
<< E' tutto quello che sai dire? Non succederà?! Non puoi esserne sicuro.
Lei non deve passare tutto quello che ha passato mia madre. >>
Così prese il cappotto e uscì di casa, senza dire a nessuno dove fosse diretto, come faceva da un po' di tempo.
Louis si passò le mani sul volto stanco e solo dopo un sospiro si girò verso i suoi compagni.
<< Dobbiamo prepararci >> affermò sicuro.
L'aria stanca gli addolciva i lineamenti del viso, le palpebre andavano per chiudersi ad ogni parola sempre di più.
<< Cosa intendi? >> chiese sconcertato Liam
<< La tratterà male, vorrà allontanarla, incuterle timore, e da quello che ho  visto oggi ci è già riuscito alla perfezione >>
<< Molto probabilmente allora si allontanerà >> concluse Zayn e Louis sorrise scuotendo la testa.
<< Lei è come Christine, più cerchi di allontanarla più vorrà avere informazioni. Per questo abbiamo tanto lavoro da fare. >>
<< Intendi protezione per Rosy >> ipotizzò Niall
<< No, intendo protezione per Harry. Farà qualcosa di stupido, me lo sento >> concluse uscendo dalla stanza e lasciando perplessi i suoi amici seduti sul salotto.
Si lanciarono tutti e tre un'occhiata e raggiunsero Louis, se serviva protezione a qualcuno, ad Harry soprattutto, lo avrebbero fatto senza discutere.
___
 
Era di nuovo lì, nell'oscurità, insieme a quel ragazzo.
Lui sorrideva quando era in compagnia di Rosy, sembravano essere legati da un'armonia che non si vedeva molto in giro.
Indossava sempre il suo cappotto grigio con la spilla argentea ornata da foglie di Oleandro.
<< Cosa significa quella spilla? >> il ragazzo sorrise a quella domanda
<< E' una cosa importante, indica il mio posto. Da dove provengo >>
<< Perché l'Oleandro? Non è una pianta velenosa? >> il ragazzo le si avvicinò all'orecchio
<< Il posto da cui provengo, è velenoso >> lo disse con una semplicità sconcertante. Come se fosse una cosa ovvia. Lei non capiva il senso di quelle parole, tantomeno il modo in cui aveva pronunciato quella verità.
<< La Terra è velenosa? >> lui le sfiorò il viso. Aveva un'espressione leggermente divertita per via della sua confusione.
<< Oh, piccola Rosy, io non ->>
<< Rosy! >> aprì prontamente gli occhi.
Era successo di nuovo, il sogno si era interrotto.
Le sembrava così strano che ogni volta quel ragazzo non potesse rivelarle qualcosa.
Qualcosa che lei veramente voleva sapere.
La fronte di Rosy era ricoperta di sudore facendo si che i ciuffetti di capelli scappati dalla coda ci si appiccicassero.
Si alzò da letto per sciacquarsi il viso e poi aprire la finestra sperando che ci fosse almeno un po' di vento.
Respirò un po' d'aria fresca e riprese a pensare.
A pensare ad Harry, a Louis, a quello che era successo e al ragazzo dei suoi sogni.
Rimase affacciata alla finestra fino a quando non vide un'ombra che si mosse.
Guardò meglio, ma alla fine si ritrovò solo a fissare un muro. Forse se l'era immaginato.
Forse era tutta immaginazione.
Stava sognando troppo. 
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CI SIAMO!

D'accordo, sono davvero agitata.

Questa nuova storia è molto importante per me e spero davvero con tutto il cuore che vi piaccia almeno un po'. 

Non so davvero cosa aggiungere se non ringraziare chi mi ha aiutata e sostenuta mentre questo lavoro iniziava a frullarmi in testa, grazie Nana, grazie Chiara. 

Niente, spero la troverete interessante e che rimarrete con me fino alla fine.

Buon viaggio!

Rors. 

  
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