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Autore: LittleDreamer86    10/01/2016    1 recensioni
Neve. Un duello tra la luce e l'oscurità, tra i due modi di essere la Forza. Tutto sarebbe potuto andare diversamente, per un altro percorso, secondo un altra scelta. Rey vede infatti per un istante se stessa come un fantasma, una possibilità di percorso, che si allontana, scappando via da Kylo Ren e da ciò che potrebbe rappresentare, lontana dalla foresta, al di là della crepa. Invece...
[Questa storia non mi appartiene, la traduco solamente con il permesso dell'autrice. Grazie ms-qualia!!]
Genere: Introspettivo, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia non mi appartiene ma è di un altra autrice che mi ha dato il permesso di tradurla dall'inglese all'italiano. Così posso anche esercitarmi nelle traduzioni e nell'inglese con qualcosa di bello e piacevole. Grazie ms-qualia, thank you again, really <3. L'intera storia che è ancora in corso si trova alla seguente pagina, se volete leggerla in lingua originale: http://ms-qualia.tumblr.com/post/135766474634/the-ghost-of-another-choice-rey-kylo-ren-fic 
E spero di riuscire a capire tutto quanto! :x




 CAPITOLO 1

“Ti serve un Maestro” disse “Posso mostrarti le vie della Forza!”

Poteva sentire le proprie tempie pulsare nei silenzi tra i battiti del proprio cuore, i loro respiri – suo e di Kylo Ren. Se ascoltava con più attenzione, avrebbe potuto giurare di udire molto bene anche il battito del cuore di quell’uomo.

Tutto il resto era inquietantemente silenzioso. L’universo si era ridotto alla sola spada laser che teneva tra le mani, il volto dell’uomo che aveva ucciso il suo eroe, e le urla, la stanchezza dolorosa di ogni muscolo ammaccato del proprio corpo. Si appoggiò per contrastarlo all’impugnatura della spada laser, il volto contratto dal dolore dello sforzo.

“Perché?” chiese lei.

Il volto di Kylo Ren era distorto dallo sforzo di difendersi dal attacco della ragazza, i suoi occhi erano bloccati in quelli di lei. Lui si appoggiò alla propria spada con tutto il proprio peso e mettendoci tutta la forza che aveva, tanto che la corporatura sottile di lei non poteva competervi. Rey sentì la neve scivolare sulla parte posteriore della proprio gamba, mentre era spinta indietro. E il suo ginocchio posteriore cominciò a cedere.

“NO!”

Dalla base della propria spina dorsale la Mercante di Rottami percepì qualcosa, l’esplosione di un energia rossa e potente; questa energia premeva verso l’alto per attraversarla tutta, rinforzando così il suo attacco con il potere del Lato Oscuro. Gli occhi di Kylo Ren si spalancarono dallo stupore, e fu costretto ad un passo indietro per assorbire la forza della pressione di lei raddoppiata.

C’era un apertura nella sua difesa. Lei si ritirò indietro e quindi gli diede un calcio sulla pancia più forte che poteva. Lui urlò dal dolore perchè lei l’aveva colpito lì dove era già ferito. Il sangue di Kylo Ren schizzò la gamba di Rey nell’istante in cui lui cadde indietro: rimase lì riverso sulla neve.

Il debole suono che percepiva del battito di quell’uomo si fece più lento, e lei seppe istantaneamente che lui era svenuto. Tese la propria mano verso di lui per trarre a sé la sua spada laser. Essa venne a lei senza alcuna resistenza.

Lentamente gli si avvicinò, entrambe le lame di luce, la rossa e la blu, riflettevano il loro colore mescolandosi sulla neve, entrambe le spade puntate verso la sua testa. Appena lui se ne rese conto, si strinse il fianco e affondò i talloni nella neve, calciando, spingendosi lontano da lei. Era ferito, e gravemente. Poteva morire, Rey realizzò dentro di sé.

Un ondata di nausea la attraversò, come se il dolore assoluto di quell’uomo avesse gridato attraverso l’essenza della Forza stessa.

“Rispondimi!” Digrignò i denti verso di lui.

“ Io…io posso insegnarti…”

“RISPONDIMI!” Rey prese a camminare in cerchio attorno a lui per avvicinarglisi quindi su un fianco, come un predatore alla ricerca del posto giusto o del pretesto giusto per colpirlo definitivamente, a morte. Lui si voltò sul fianco verso di lei, tenendo la mano dove era stato ferito. Sangue oscurava la neve bianca sotto di lui.

“Tutti noi dobbiamo morire, Rey. Tutti gli esseri viventi. Tu…ed io. Ed anche quel verme di mio padre era destinato a morire per…per uno scopo.”

Con uno strattone lei sollevò la sua stessa spada laser e gliela puntò così vicino al volto che la sua pelle e la neve riflessero quel colore rosso e pericoloso. Lui cercò di tirare indietro la testa, per fuggire da quel calore vivo e bruciante.

“Non osare insultarlo davanti a me! Potrei ucciderti! Potrei lasciarti morire!” scandì con durezza quelle parole.

“Uccidermi ti porterà molto in là nel tuo percorso, ma non puoi camminare da sola. Non puoi essere sola durante questo viaggio. Non hai più bisogno di essere sola, Rey”.

Tirò indietro la testa come ritraendosi da uno schiaffo che lui le aveva dato. La guardò e annuì. La lingua di lui premeva sul suo labbro inferiore. Si era tagliato con i denti quando era caduto, e del sangue e la sua stessa saliva scendeva dalle labbra sul mento in una denso e osceno sgocciolamento.

 
“Lo sai.” Disse lui. “Lo sai. Lo senti. Se vai da Skywalker con questa rabbia, se mi uccidi adesso, lui rifiuterà di aiutarti così come ha fatto con me. Lui non può aiutarti con questa tua ira. Posso insegnarti come riuscire a comprendere, e vincere questo tuo sentimento così come qualunque altra cosa tu desideri. Posso camminare con te per un po di tempo. Se vuoi avere la meglio su di me adesso, uccidimi e il mio Maestro ti aiuterà. Non sarai sola.”

 
Nella fioca luce riflessa dalla candida neve che in quella notte scendeva copiosa, Rey cercò il suo volto e in quel momento sentì compassione nascere dentro di lei, per quell’uomo.
 
Proprio in quel momento, il mondo sotto di loro cominciò a muoversi, a tremare. Dietro di lei udì il fragore e il rombo della terra che si apriva, e per impulso si voltò per vedere quella crepa appena nata, aperta come la bocca di una mostruosa creatura.

Sentì improvvisamente il proprio braccio tirato bruscamente. Udì lo scrocchio della propria spalla che usciva dal suo posto una frazione di secondo prima di sentirne il dolore.
La spada laser di Luke volò nella mano aperta e tesa di Kylo Ren mentre lei urlò dal dolore, candendo su un ginocchio. Le punte delle dita le si erano bruciate. Ed era stata vicina a lasciarsi sfuggire anche l’altra spada laser mentre tentava di riprendersi dall’azione improvvisa di lui.

Lui ruotò lentamente le ginocchia e si mise nuovamente in posizione di combattimento, tenendo tra le mani stretta la spada di Luke Skywalker.“Non ti dirò di ringraziarmi” e poi aggiunse “Se avessi ripreso la mia, ti avrebbe tagliato la mano!”

Rey guardò dietro di sé, dietro le proprie spalle, verso la faglia che si era aperta nella terra e seppe che avrebbe dovuto correre e poi saltare, prima che fosse troppo tardi.

Senza la spada di Luke.

Tornò a guardarlo in volto. La terra si muoveva ancora sotto di loro, così aspettò che il sisma finisse così la sua voce non sarebbe stata soffocata da quel frastuono devastante. Aspettò, aspettò anche perché sapeva che dentro di sé aveva paura: avrebbe corso se ne avesse avuto la possibilità. Si guardò indietro ancora una volta, e pensò per un momento di vedere se stessa di spalle, come il fantasma di un'altra scelta, mentre correva via da quel luogo.

Era troppo tardi, ormai. La spaccatura si era allargata troppo per riuscire a saltare al di là di essa.

“Io…volevo” cercò di spiegare mentre lacrime presero a sgorgarle dagli occhi, e la spossatezza l’aveva ormai catturata completamente “volevo solamente sapere perché tutto questo è dovuto accadere”.

Lui annuì col capo. “ Ti insegnerò. Te lo prometto. Ma adesso, dobbiamo correre.”

Lei prese un respiro, poi premette il pollice sul pulsante della spada. La lama rossa tremolò e poi svanì, come se la luce scarlatta si ritraesse indietro nel fodero. Gli occhi di Kylo Ren si alternarono tra la propria spada nelle mani di lei e gli occhi della ragazza prima di spegnere la luminosità blu della spada di Luke.
Si guardarono l’un l’altro, lui vigile e lei con totale diffidenza, mentre entrambi riponevano le loro impugnature.

“Come mi posso fidare di te?” chiese lei.

“Non farlo” rispose lui. La sua voce roca, incrinata. Lei sapeva che era assolutamente troppo ferito per scappare da quella foresta da solo, e dall'espressione del suo viso, lo sapeva anche lui fin troppo bene. Tese la propria mano verso di lei.

Lei la afferò.
  
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