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Autore: Helen    16/01/2016    1 recensioni
Londra è fredda e grigia eppure è conosciuta come la bellissima Londra, la città al centro del mondo, la metropoli dalle mille speranze ma io che conosco le sue strade e la sua gente posso dirvi che non è assolutamente così.
Sono Annie, una normale ragazza cresciuta tra i vicoli di questa città, ed ecco come ho conosciuto i Rooks.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno avevo finito presto le mie ricerche così stavo camminando per le vie di Londra nella zona del Tamigi, sapevo esattamente dove stavo andando, da quando l'avevo conosciuta non avevo smesso di pensare che quella ragazza era interessante oltre che essere carina, mi piaceva il suo modo di fare e volevo assolutamente scoprire qualcosa di più, volevo conoscerla e quando l'ho vista correre davanti a me ho pensato che era il momento giusto.

- Annie! - l'ho salutata con la mano

- Corri! - mi ha urlato da lontano, io ho alzato le sopracciglia non riuscivo a capire poi ho notato che era inseguita da 3 uomini

- Se il problema sono quelli posso sistemarli io, sarà come rubare le caramelle ad un bambino- ho proposto ma lei ha insistito

- Corri, non fare l'eroe, idiota! - mi ha afferrato per un braccio, stava ridendo sembrava divertita, altri uomini sono usciti da una strada laterale.

- Cosa diavolo hai combinato? - le ho chiesto, se prima avrei potuto gestire la situazione al meglio ora con altri di loro e Annie al mio fianco non potevo certo salvarla con facilità era troppo rischioso, lei arrossì lievemente.

- Bhè ... forse potrei aver sbagliato il dosaggio di alcuni farmaci, e forse, ribadisco forse, si sono accorti di me e hanno chiamato i rinforzi, il piano prevedeva che sarei riuscita a darmela a gambe prima che si accorgessero di me visto che... con le dosi che gli ho dato avrebbero avuto altro a cui pensare per un po – Per un attimo mi immaginai Annie vestita da scienziato pazzo e sorrisi al pensiero

- Avevi un piano?- chiesi - Mi spiace deluderti ma credo che sia completamente saltato -

- A furia di stare vicino a te sto prendendo le tue stesse abitudini, compresa quella di non seguire mai i piani alla lettera – ribatté

intanto continuavamo a correre come pazzi - Manca solo che ci insegua una ...

- Grande Jacob! l'hai chiamata! - la situazione era divertente si ma ci stava sfuggendo di mano, una carrozza non potevamo certo seminarla a piedi, come se non bastasse con tutto il subbuglio che avevamo provocato era arrivata anche la polizia quindi dovevamo fare attenzione ad entrambi, dovevamo essere più veloci era un dato di fatto e conoscevo solo un modo, le misi una mano sui fianchi erano così sottili e la obbligai a fermarsi, lei mi guardo senza capire.

- Ok adesso non mi sembra il momento per essere romantici!- cercò di allontanarsi, io la spinsi contro il mio petto, ho sentito l'odore dei suoi capelli, il suo profumo dolce e ..e ... di lavanda?

- Fai silenzio e tieniti! - gli ordinai, forse un po troppo severo ma lei obbedì, tesi il braccio verso l'alto e azionai il lancia corda.

Sentivo il suo cuore battere in fretta e accelerare quando passavamo da un edificio all'altro, mi aspettavo che urlasse ma non l'ha mai fatto, ogni tanto stringeva ulteriormente la presa tirando il tessuto del cappotto e affondava il viso nel mio petto, ma devo ammettere che mi piaceva mi permetteva di proteggerla, mi sentivo capace e per una volta qualcuno si stava fidando di me, non volevo lasciarla andare. Mi fermai su uno degli edifici più alti della zona, volevo che almeno per una volta potesse osservare la sua città da un punto di vista diverso, vedere le cose da un altra prospettiva e volevo essere li con lei, per me era naturale osservare Londra dall'alto quindi in un certo senso era come mostrargli un pezzo di me, come avevo previsto rimase stupefatta, era pomeriggio inoltrato quando il cielo inizia a tingersi di rosso, rimase per qualche istante ancora attaccata a me poi si stacco per guardarsi meglio intono .

- Sembra un quadro - la sentii sussurrare, non credo parlasse a me ma più a se stessa a malincuore le misi una mano sulla spalla e le dissi che dovevamo andare. Ci lasciammo quello spettacolo alle spalle, il sole che filtrava tra le nuvole sottili colorando tutto di giallo e arancio, il continuo passare delle carrozze e delle persone sotto di noi, gli stormi in lontananza e i fumi che uscivano dalle ciminiere delle fabbriche

ALCUNI GIORNI DOPO

Vagavo per la mia stanza in cerca di qualcosa da fare, stranamente avevo già finito il mio giro di controllo ai miei malati del quartiere e la cosa non andava affatto bene perché mi dava il tempo di pensare, di pensare a lui, piano piano e lentamente quel ragazzo stava entrando nel mio cuore e nella mia mente, per quanto bello non andava bene perché io rovino sempre tutto. In quei giorni avevo avuto un po di tempo per me così avevo ripreso in mano la carta e il carbone e avevo disegnato, linee semplici e pulite del profilo di una città vista dall'altro su un tetto nell'angolo in basso c'era una persona di spalle che osservava l'orizzonte nel mio immaginario era Jacob, poi ero passata ad un altro foglio disegnando figure e profili femminili finché la mia mano non aveva deciso di ritrarre un busto maschile.

“Eh brava Annie! non dovresti disegnare queste cose !” dissi a me stessa mentre aggiungevo i dettagli al volto e guarda caso assomigliava proprio a lui, mi concentrai a fare il chiaro scuro sugli addominali e sui muscoli delle braccia, aggiunsi un paio di pantaloni di tela e il capello a cilindro, qualcuno bussò alla porta, colta in fragrante gettai altri fogli sopra per coprire il tutto e corsi ad aprire, tirai un rumoroso sospiro di sollievo quando vidi Evie alla porta e l'abbracciai.

- Grazie al cielo sei tu! -

- Devo picchiare mio fratello? ti ha detto qualcosa? - alzò un sopracciglio

- NO! no ! dai entra - la presi per un braccio e la tirai dentro.

Ci sedemmo sul letto a bere del the caldo e a parlare.

- E' così serio! e preciso e poi.... - Evie cerco le parole giuste

- E poi ti piace! - proposi io, lei arrossì velocemente - Dai evie! non puoi negare che Henry si emm... - per quanto mi riguarda non era per niente affascinante ma finii la frase - Interessante! -

- Ma non posso! abbiamo una missione e ...

- Evie... sospirai - Non c'è niente di male a voler bene ad una persona, anche tuo fratello è un assassino ma ciò non ti impedisce di volergli bene e non dovresti mai negare al tuo cuore un po di affetto perché ti assicuro che niente dura per sempre- lei mi guardo rimanemmo in silenzio per un attimo

- Vale anche per te - mi fece l'occhiolino - ma ... in realtà ero venuta per chiederti una cosa, estrasse dalla tasca la pagina strappata di un libro, conosci questi fiori? sono erbe mediche e pensavo che...magari

- Collezioni fiori? non mi sembri il tipo ma vediamo... - ero veramente sorpresa

- In realtà sono per Henry -

- Da quando sono le donne che regalano i fiori agli uomini? - scoppiammo a ridere entrambe, mentre osservavo le pagine lei si alzò e sbirciò sul tavolo sotto la finestra

- Manca il tatuaggio! - esclamò, mi voltai questa volta ero io ad essere arrossita mi ero completamente dimenticata dei miei disegni - Sei bravissima - aggiunse dopo, io la ringraziai e ripensai a quale immensa figura avevo appena fatto, volevo sprofondare.

- Alcuni fiori li conosco - stavo cercando di cambiare discorso ma lei non mi rispose teneva tra le mani un foglio, io mi avvicinai per vedere qual'era, ritraeva lei e Henry, l'avevo fatto qualche giorno fa quando ero bloccata in casa dalla pioggia, Evie stava leggendo seduta per terra sul tappeto mentre Henry l'ascoltava con la testa appoggiata sul suo grembo

- Puoi tenerlo - le dissi, i suoi occhi si illuminarono - ma non dire a Jacob dell'altro disegno ti supplico - misi le mani come in preghiera

- affare fatto! - sorrise - e comunque ti devo un favore Annie! quindi domani a mezzogiorno passo da te! niente scuse e andiamo ad uno degli incontri di Jacob cosi potrai vederlo a petto nudo e di conseguenza potrai disegnarlo nel dettaglio!- non mi diede neanche il tempo di ribattere che era già uscita.

   
 
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